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Seminari di Cultura Digitale
Dal modello di biblioteca al modello di
biblioteca digitale: metateoria e
multidisciplinarietà
Anna Maria Tammaro
A.M.Tammaro Pisa, 13 novembre 2013 2
Sintesi
  Modello tradizionale Biblioteca deposito
  Modello Biblioteca digitale
  Metateorie
  Multidisciplinarietà: psicologia cognitiv, scienze
dell'educazione, scienza dell'informazione,
biblioteconomia digitale
  Esempi
  Conclusioni
A.M.Tammaro Pisa, 13 novembre 2013 3
Modello di biblioteca
Archival paradigm
Digitise
Archive
Distribute
Editoria Digitale a.a. 2013/2014
Ipertesto
  Memex (1945): Vannevar Bush ebbe la visione di uno strumento
per pensare ed aumentare le capacità della memoria, consentendo
collegamenti ed associazioni di concetti
  Xanadu (1967): Ted Nelson lo descrive e coniò il nome come una
rete mondiale capace di memorizzare l'informazione non come
risorse separate ma interconnesse
Deposito OAIS
Editoria Digitale a.a. 2013/2014
Pro-cognitive utility net
Augmentation
  J. C. R. Licklider, Libraries of the future, 1965
  Douglas Engelbart, Augmenting Human Intellect: A
Conceptual Framework, 1962
–  CSCW Computer supported cooperative work
Editoria Digitale a.a. 2013/2014
A global information space
  Nel 1989, Berners-Lee
presentò al CERN la sua prima
proposta di sviluppare un
sistema informativo che
avrebbe creato una rete (web)
di informazioni.
  Nel 1990, scrive il protocollo
Web Hypertext Transfer
Protocol (HTTP)
Access: socio-technical architecture
Clement & Shade 1996, 2000
Editoria Digitale a.a. 2013/2014
Genex
  Ben Shneiderrnan scrive
Codex, memex, genex,
1998
  La creatività ha 4 fasi--
collect, create, consult,
and disseminate
–  http://
www.youtube.co
m/watch?
v=og7bzN0DhpI
Access to knowledge paradigm
• Share
• Organise
• Search
• Experience
Ciclo dell'Informazione
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Paradigma generale
Activity theory: inizia dalla psicologia, attraverso le
scienze dell'educazione, fino ai Sistemi
informativi e HCI Interazione Uomo- macchina
Applicata allo sviluppo delle biblioteche digitali ed
agli studi sul comportamento di ricerca degli utenti
(information seeking behaviour)
A.M.Tammaro Pisa, 13 novembre 2013 14
Activity Theory
La “Teoria dell'attività” inizia con la nozione di attività.
Un'attività è vista come il sistema umano di "fare" in base al
quale un soggetto lavora su un oggetto per ottenere un
risultato desiderato. Per fare questo, il soggetto impiega
strumenti, che sono esterni (ad esempio una scure, un
computer) o interni (ad esempio, una metodologia, un piano
di progetto).
Wilson, T. D. (2008). Activity theory and information seeking. Annual Review of Information
Science and Technology, 42, 119-161
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Fasi di svilppo dell'Activity Theory
1 fase Moscow Institute of Psichology: Vygotsky, Leont'ev and Luria mid-1980s
Leont'ev, A. Problems of the development of mind. English translation, Progress Press, 1981, Moscow.
(Russian original 1947).
2. fase Nazioni Scandinave: Yrjö Engeström: "Learning by expanding"; sviluppo
di Cognitive Science, American Pragmatism, Constructivism, Actor-Network
Theory. Si combina con studi Human-Computer Interaction
Engeström, Y. Learning by expanding http://lchc.ucsd.edu/MCA/Paper/Engestrom/expanding/toc.htm
3. fase Stati Uniti: Bonnie Nardi,Kari Kuutti: by the tools and sign systems we
use" "activity theory proposes a strong notion of mediation—all human
experience is shaped applicazione ai sistemi informativi
Nardi, Bonnie (1995). Context and Consciousness: Activity Theory and Human-Computer Interaction. MIT
Press. ISBN 0-262-14058-6.
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Psicologia cognitiva
Una linea di ricerca dell'Activity Theory si basa sullo studio
dell'impatto delle tecnologie sui processi cognitivi e di come
questi sono cambiati, distrutti, migliorati.
La Scienza dell'Informazione usando l'approccio dell'Activity
Theory studia il comportamentodi ricercao nel
“contesto” (information behaviour "in context")
A.M.Tammaro Pisa, 13 novembre 2013 17
Human computer interaction
Un'altra linea di ricerca si basa su HCI Interazione Uomo macchina, che ha
delle criticità:
1. Si focalizza un utente generico, senza riguardo livello capacità, motivazione,
professione etc.
2. Si tende a non comprendere il ruolo del contenuto (manufatto) che sta tra
utente e interfaccia
3. Nel testare le interfacce si fa riferimento ad un utente inesperto.
4.Le analisi dei task ed i modelli che sono creati non catturano la complessità
della vita reale
5.Non prendono in considerazione abbastanza il lavoro collaborativo.
6. Gli utenti sono visti come oggetto di studio
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SSAT
Systemic-structural activity theory (SSAT), è una sintesi
dell'activity theory con la tradizione culturale-storica (la
psicologia russa con la psicologia del se) e con la psicologia
cognitiva
Orientata all'analisi dell'attività umana: task, strumenti, metodi,
prodotti e risultati, esperienza e capacità coinvolte.
A.M.Tammaro Pisa, 13 novembre 2013 19
Community Informatics
Community informatics (CI) è un campo di ricerca
interdisciplinare e multidisciplinare (Gurstein, 2004)
Studia come la conoscenza è comunicata e condivisa
nelle comunità, cercando di capire i processi
informativi ed i fenomeni sottesi
A.M.Tammaro Pisa, 13 novembre 2013 20
Scienze dell'educazione
Le scienze dell'educazione spesso hanno separato l'apprendimento
dall'esperienza.
Activity theory corregge questa tendenza. Invece di pensare
all'apprendimento come trasmissione, occorre centrare l'apprendimento
sugli studenti che sono responsabili del raggiungimento di obiettivi
formativi condivisi.
Fasi dell'apprendimento
  Bloom taxonomy
Stages of reflective learning Bloom’s (1956) taxonomy The student’s task
Comprehension
Able to demonstrate the meaning of
taught material
Working with meaning Analysis
Able to break down taught material
into its component parts
Synthesis
Able to join taught material to form
a whole
Evaluation
Able to judge and value material, for
its own worth and its greater
relevance
Knowledge Able to recall taught material
Able to use taught material in new
and concrete situationsApplication
Transformative learning
Noticing
Making sense and making meaning
A.M.Tammaro Pisa, 13 novembre 2013 22
Apprendimento
Apprendimento avviene in presenza di condizioni
esterne ottimali (behaviorism)
Apprendimento è legato al problem solving e include la
creazione di nuovo contenuto (cognitivism)
Apprendimento è limitato da capacità cognitive
dell'uomo (experimental psychology, HCI theory)
Socio-technical system
A.M.Tammaro Pisa, 13 novembre 2013 24
Modello Biblioteca Digitale
La “biblioteconomia digitale” o il modello "special
librarianship" nasce in risposta all'impatto dell'automazione
sulla biblioteconomia
Il modello si concentra sugli utenti, il flusso della
comunicazione, la psicologia cognitiva, come catturare e
rappresentare diversi comportamenti di ricerca (e.g., Moulin
1990; Meyer 1990; Carlson and Ram 1990; Brown 1991;
Boland et. al. 1992, 1994).
A.M.Tammaro Pisa, 13 novembre 2013 25
Memoria organizzativa
Non deposito, ma memoria organizzativa o della
comunità, che è centrale per la Società
dell'informazione e le organizzazioni che
apprendono "Corporate Knowledge Repositor”
"Information Warehouse".
Questo sviluppo trasforma i testi elettronici (le risorse
digitali) in testi partecipati e in progress.
A.M.Tammaro Pisa, 13 novembre 2013 26
Risorsa digitale
Le risorse digitali condivise sono di supporto sia
all'individuo che alla comunità
Tuttavia l'apprendimento collaborativo ancora non è
ben conosciuto
A.M.Tammaro Pisa, 13 novembre 2013 27
Sviluppo della colezione digitale
L'ipotesi è che lo sviluppo della collezione digitale deve facilitare
l'apprendimento individuale ed organizzativo. La collezione
“partecipata” deve offrire un Interactive Learning Environment
(Young 1993).
Istituzioni culturali devono puntare sulla comunicazione della
cultura, rifacendosi alla psicologia culturale, alla psicologia
cognitiva, l'antropologia
Models for DL design
Context Wilson, Saracevic, Ingwersen, Jarvelin
Task Kulthau and Vakkari stages of Information Seeking
Search/Browse Bates Search tactics and Berrypicking; Marchionini
Information search; Ellis Activities
Content Guthrie Information Search
System Norman Gulfs of execution and evaluation
A.M.Tammaro Pisa, 13 novembre 2013 29
Conosciamo gli utenti?
Comportamento cognitivo
Memoria, interpretazione,
apprendere
Comportamento sociale
Risolvere problemi
Interazione sociale
Comportamento
psicofisico
Analisi del task
Disegno dell'interfaccia
A.M.Tammaro Pisa, 13 novembre 2013 30
Analisi dei bisogni
1) Identificazione delle attività
2) Identificazione dei modelli usati nelle attività e nelle
diverse fasi di sviluppo
3) Indagine di come le attività sono sviluppate nelle
presenti biblioteche digitali.
System
Norman 1986 defines 7 stage:
  Establish a goal
  Form an intention
  Specify the action sequence
  Execute the action
  Perceive the system state
  Interpret the system state
  Evaluate the system state
Content
  Reading and interpreting the text
  Guthrie (1998) Information Search Model examines
the user-system activity at the level of content and
identifies stages of reading, extracting, integrating,
evaluating
Search/Browse
  Ellis (1989) 7 features
of information seeking
  Bates (1979) search
tactics and
berrypicking(1989)
  Marchionini (1995)
  Schneiderman et al.
(1998)
  Search: Goal oriented
information seeking
  Browse: non Goal
based searching
  Cognitive rule: people
recognize things
(Browse) more than
recall (Search)
Task
  Kulthau information
seeking model from a
cognitive perspective
  Vakkari augmentation
of the model
distinguishes work
task and search task
  What is different user
task? What use he will
do of the information?
  Most DLs do not
follow this approach
Context
Wilson (1999)
information seeking,
Belkin (1996) episodic,
Saracevic (1996)
stratified are identifying
components  Context
  Person in the context
  Motivation for seeking
information
  Variables, as individual
A.M.Tammaro Pisa, 13 novembre 2013 36
Follow up e miglioramento continuo
Lo sviluppo di Biblioteche digitali è un ciclo continuo
di miglioramento che cerca di risolvere tutte le
contraddizioni del sistema che vengono rilevate dalla
valutazione
La valutazione finale è quella che cerca di dimostrare
l'impatto sugli utenti
Miti e realtà
  Tutti gli utenti hanno
gli stessi strumenti e le
stesse capacità
  Digital MacDonald
Se costruiamo la
collezione, poi qualcuno
verrà
  Confusione di
valutazione e studi
sull'utenza
  Quality means
innovation
Esempi
Digital Library
Federation
  http://www.clir.org/
pubs/reports/pub105/
reports/pub105/
pub105.pdfNational Science
Digital Library
  http://
www.uclic.ucl.ac.uk/
annb/docs/
JonesSumner5.pdf
Europeana usability
study
  http://pro.europeana.eu/
c/document_library/
get_file?
uuid=ae1d74de-29c1-46
3c-887e-
a6bc6ee0ed7a&groupId
=10602
Sharium
(Marchionini 2002)
Comunità creano
contenuti
Filtri collaborativi di
qualità
Condivisione di dati di
ricerca
Biblioteche assicurano
accesso attribuendo
metadati e curando la
preservazione	

Consentono di condividere
risorse costose tra più
comunità	

Offrono centri per
formazione continua	

Spazio virtuale con risorse e strumenti dove si
può contribuire e collaborare per risolvere
problemi ed apprendere
Modello di servizio
lab books
exhibitions
PDAs
learning management systems
campus portal
course material
text book
personal collections
reading
lists
Institutional repository
Digital collections
E-reserve
Catalog
Licensed
collections
Aggregations
Virtual refere
Cataloging
ILL
libraryuser environments
resource environment
lab books
exhibitions
PDAs
learning management systems
campus portal
course material
text book
personal collections
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Virtual refere
Cataloging
ILL
libraryuser environments
resource environment
Flow and flattening:
the library in the user environment,
Not the user in the library environment.
Flattening and flow:
Flexible assembly of services from multiple sources.
Inside Out (Dempsey 2005)
Outside in Inside out
Raccoglie
re	

Organizzar
e	

Identifica
re
Accedere	

Creare	

Accedere	

Organizzar
e
Aggregare	

Identifica
re
Connetter
e	

Cooperar
e	

Collabora
re
Biblioteconomia moderna
(Lankes 2011)
Conclusioni
  Biblioteconomia digitale ha un diverso paradigma
dalla biblioteca tradizionale
  Creazione di conoscenza è in partnership con gli
utenti
  Multidisciplinarietà è insegnata nelle iSchools
  Lavoro collaborativo e apprendimento collettivo è
la tendenza della ricerca attuale
Grazie
  Anna Maria Tammaro
  Annamaria.tammaro@unipr.it

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Dal modello di biblioteca al modello di biblioteca digitale: metateoria e multidisciplinarietà

  • 1. A.M.Tammaro Pisa, 13 novembre 2013 1 Seminari di Cultura Digitale Dal modello di biblioteca al modello di biblioteca digitale: metateoria e multidisciplinarietà Anna Maria Tammaro
  • 2. A.M.Tammaro Pisa, 13 novembre 2013 2 Sintesi   Modello tradizionale Biblioteca deposito   Modello Biblioteca digitale   Metateorie   Multidisciplinarietà: psicologia cognitiv, scienze dell'educazione, scienza dell'informazione, biblioteconomia digitale   Esempi   Conclusioni
  • 3. A.M.Tammaro Pisa, 13 novembre 2013 3 Modello di biblioteca
  • 5. Editoria Digitale a.a. 2013/2014 Ipertesto   Memex (1945): Vannevar Bush ebbe la visione di uno strumento per pensare ed aumentare le capacità della memoria, consentendo collegamenti ed associazioni di concetti   Xanadu (1967): Ted Nelson lo descrive e coniò il nome come una rete mondiale capace di memorizzare l'informazione non come risorse separate ma interconnesse
  • 7. Editoria Digitale a.a. 2013/2014 Pro-cognitive utility net Augmentation   J. C. R. Licklider, Libraries of the future, 1965   Douglas Engelbart, Augmenting Human Intellect: A Conceptual Framework, 1962 –  CSCW Computer supported cooperative work
  • 8. Editoria Digitale a.a. 2013/2014 A global information space   Nel 1989, Berners-Lee presentò al CERN la sua prima proposta di sviluppare un sistema informativo che avrebbe creato una rete (web) di informazioni.   Nel 1990, scrive il protocollo Web Hypertext Transfer Protocol (HTTP)
  • 10. Editoria Digitale a.a. 2013/2014 Genex   Ben Shneiderrnan scrive Codex, memex, genex, 1998   La creatività ha 4 fasi-- collect, create, consult, and disseminate –  http:// www.youtube.co m/watch? v=og7bzN0DhpI
  • 11. Access to knowledge paradigm • Share • Organise • Search • Experience
  • 13. A.M.Tammaro Pisa, 13 novembre 2013 13 Paradigma generale Activity theory: inizia dalla psicologia, attraverso le scienze dell'educazione, fino ai Sistemi informativi e HCI Interazione Uomo- macchina Applicata allo sviluppo delle biblioteche digitali ed agli studi sul comportamento di ricerca degli utenti (information seeking behaviour)
  • 14. A.M.Tammaro Pisa, 13 novembre 2013 14 Activity Theory La “Teoria dell'attività” inizia con la nozione di attività. Un'attività è vista come il sistema umano di "fare" in base al quale un soggetto lavora su un oggetto per ottenere un risultato desiderato. Per fare questo, il soggetto impiega strumenti, che sono esterni (ad esempio una scure, un computer) o interni (ad esempio, una metodologia, un piano di progetto). Wilson, T. D. (2008). Activity theory and information seeking. Annual Review of Information Science and Technology, 42, 119-161
  • 15. A.M.Tammaro Pisa, 13 novembre 2013 15 Fasi di svilppo dell'Activity Theory 1 fase Moscow Institute of Psichology: Vygotsky, Leont'ev and Luria mid-1980s Leont'ev, A. Problems of the development of mind. English translation, Progress Press, 1981, Moscow. (Russian original 1947). 2. fase Nazioni Scandinave: Yrjö Engeström: "Learning by expanding"; sviluppo di Cognitive Science, American Pragmatism, Constructivism, Actor-Network Theory. Si combina con studi Human-Computer Interaction Engeström, Y. Learning by expanding http://lchc.ucsd.edu/MCA/Paper/Engestrom/expanding/toc.htm 3. fase Stati Uniti: Bonnie Nardi,Kari Kuutti: by the tools and sign systems we use" "activity theory proposes a strong notion of mediation—all human experience is shaped applicazione ai sistemi informativi Nardi, Bonnie (1995). Context and Consciousness: Activity Theory and Human-Computer Interaction. MIT Press. ISBN 0-262-14058-6.
  • 16. A.M.Tammaro Pisa, 13 novembre 2013 16 Psicologia cognitiva Una linea di ricerca dell'Activity Theory si basa sullo studio dell'impatto delle tecnologie sui processi cognitivi e di come questi sono cambiati, distrutti, migliorati. La Scienza dell'Informazione usando l'approccio dell'Activity Theory studia il comportamentodi ricercao nel “contesto” (information behaviour "in context")
  • 17. A.M.Tammaro Pisa, 13 novembre 2013 17 Human computer interaction Un'altra linea di ricerca si basa su HCI Interazione Uomo macchina, che ha delle criticità: 1. Si focalizza un utente generico, senza riguardo livello capacità, motivazione, professione etc. 2. Si tende a non comprendere il ruolo del contenuto (manufatto) che sta tra utente e interfaccia 3. Nel testare le interfacce si fa riferimento ad un utente inesperto. 4.Le analisi dei task ed i modelli che sono creati non catturano la complessità della vita reale 5.Non prendono in considerazione abbastanza il lavoro collaborativo. 6. Gli utenti sono visti come oggetto di studio
  • 18. A.M.Tammaro Pisa, 13 novembre 2013 18 SSAT Systemic-structural activity theory (SSAT), è una sintesi dell'activity theory con la tradizione culturale-storica (la psicologia russa con la psicologia del se) e con la psicologia cognitiva Orientata all'analisi dell'attività umana: task, strumenti, metodi, prodotti e risultati, esperienza e capacità coinvolte.
  • 19. A.M.Tammaro Pisa, 13 novembre 2013 19 Community Informatics Community informatics (CI) è un campo di ricerca interdisciplinare e multidisciplinare (Gurstein, 2004) Studia come la conoscenza è comunicata e condivisa nelle comunità, cercando di capire i processi informativi ed i fenomeni sottesi
  • 20. A.M.Tammaro Pisa, 13 novembre 2013 20 Scienze dell'educazione Le scienze dell'educazione spesso hanno separato l'apprendimento dall'esperienza. Activity theory corregge questa tendenza. Invece di pensare all'apprendimento come trasmissione, occorre centrare l'apprendimento sugli studenti che sono responsabili del raggiungimento di obiettivi formativi condivisi.
  • 21. Fasi dell'apprendimento   Bloom taxonomy Stages of reflective learning Bloom’s (1956) taxonomy The student’s task Comprehension Able to demonstrate the meaning of taught material Working with meaning Analysis Able to break down taught material into its component parts Synthesis Able to join taught material to form a whole Evaluation Able to judge and value material, for its own worth and its greater relevance Knowledge Able to recall taught material Able to use taught material in new and concrete situationsApplication Transformative learning Noticing Making sense and making meaning
  • 22. A.M.Tammaro Pisa, 13 novembre 2013 22 Apprendimento Apprendimento avviene in presenza di condizioni esterne ottimali (behaviorism) Apprendimento è legato al problem solving e include la creazione di nuovo contenuto (cognitivism) Apprendimento è limitato da capacità cognitive dell'uomo (experimental psychology, HCI theory)
  • 24. A.M.Tammaro Pisa, 13 novembre 2013 24 Modello Biblioteca Digitale La “biblioteconomia digitale” o il modello "special librarianship" nasce in risposta all'impatto dell'automazione sulla biblioteconomia Il modello si concentra sugli utenti, il flusso della comunicazione, la psicologia cognitiva, come catturare e rappresentare diversi comportamenti di ricerca (e.g., Moulin 1990; Meyer 1990; Carlson and Ram 1990; Brown 1991; Boland et. al. 1992, 1994).
  • 25. A.M.Tammaro Pisa, 13 novembre 2013 25 Memoria organizzativa Non deposito, ma memoria organizzativa o della comunità, che è centrale per la Società dell'informazione e le organizzazioni che apprendono "Corporate Knowledge Repositor” "Information Warehouse". Questo sviluppo trasforma i testi elettronici (le risorse digitali) in testi partecipati e in progress.
  • 26. A.M.Tammaro Pisa, 13 novembre 2013 26 Risorsa digitale Le risorse digitali condivise sono di supporto sia all'individuo che alla comunità Tuttavia l'apprendimento collaborativo ancora non è ben conosciuto
  • 27. A.M.Tammaro Pisa, 13 novembre 2013 27 Sviluppo della colezione digitale L'ipotesi è che lo sviluppo della collezione digitale deve facilitare l'apprendimento individuale ed organizzativo. La collezione “partecipata” deve offrire un Interactive Learning Environment (Young 1993). Istituzioni culturali devono puntare sulla comunicazione della cultura, rifacendosi alla psicologia culturale, alla psicologia cognitiva, l'antropologia
  • 28. Models for DL design Context Wilson, Saracevic, Ingwersen, Jarvelin Task Kulthau and Vakkari stages of Information Seeking Search/Browse Bates Search tactics and Berrypicking; Marchionini Information search; Ellis Activities Content Guthrie Information Search System Norman Gulfs of execution and evaluation
  • 29. A.M.Tammaro Pisa, 13 novembre 2013 29 Conosciamo gli utenti? Comportamento cognitivo Memoria, interpretazione, apprendere Comportamento sociale Risolvere problemi Interazione sociale Comportamento psicofisico Analisi del task Disegno dell'interfaccia
  • 30. A.M.Tammaro Pisa, 13 novembre 2013 30 Analisi dei bisogni 1) Identificazione delle attività 2) Identificazione dei modelli usati nelle attività e nelle diverse fasi di sviluppo 3) Indagine di come le attività sono sviluppate nelle presenti biblioteche digitali.
  • 31. System Norman 1986 defines 7 stage:   Establish a goal   Form an intention   Specify the action sequence   Execute the action   Perceive the system state   Interpret the system state   Evaluate the system state
  • 32. Content   Reading and interpreting the text   Guthrie (1998) Information Search Model examines the user-system activity at the level of content and identifies stages of reading, extracting, integrating, evaluating
  • 33. Search/Browse   Ellis (1989) 7 features of information seeking   Bates (1979) search tactics and berrypicking(1989)   Marchionini (1995)   Schneiderman et al. (1998)   Search: Goal oriented information seeking   Browse: non Goal based searching   Cognitive rule: people recognize things (Browse) more than recall (Search)
  • 34. Task   Kulthau information seeking model from a cognitive perspective   Vakkari augmentation of the model distinguishes work task and search task   What is different user task? What use he will do of the information?   Most DLs do not follow this approach
  • 35. Context Wilson (1999) information seeking, Belkin (1996) episodic, Saracevic (1996) stratified are identifying components  Context   Person in the context   Motivation for seeking information   Variables, as individual
  • 36. A.M.Tammaro Pisa, 13 novembre 2013 36 Follow up e miglioramento continuo Lo sviluppo di Biblioteche digitali è un ciclo continuo di miglioramento che cerca di risolvere tutte le contraddizioni del sistema che vengono rilevate dalla valutazione La valutazione finale è quella che cerca di dimostrare l'impatto sugli utenti
  • 37. Miti e realtà   Tutti gli utenti hanno gli stessi strumenti e le stesse capacità   Digital MacDonald Se costruiamo la collezione, poi qualcuno verrà   Confusione di valutazione e studi sull'utenza   Quality means innovation
  • 38. Esempi Digital Library Federation   http://www.clir.org/ pubs/reports/pub105/ reports/pub105/ pub105.pdfNational Science Digital Library   http:// www.uclic.ucl.ac.uk/ annb/docs/ JonesSumner5.pdf Europeana usability study   http://pro.europeana.eu/ c/document_library/ get_file? uuid=ae1d74de-29c1-46 3c-887e- a6bc6ee0ed7a&groupId =10602
  • 39. Sharium (Marchionini 2002) Comunità creano contenuti Filtri collaborativi di qualità Condivisione di dati di ricerca Biblioteche assicurano accesso attribuendo metadati e curando la preservazione Consentono di condividere risorse costose tra più comunità Offrono centri per formazione continua Spazio virtuale con risorse e strumenti dove si può contribuire e collaborare per risolvere problemi ed apprendere
  • 41. lab books exhibitions PDAs learning management systems campus portal course material text book personal collections reading lists Institutional repository Digital collections E-reserve Catalog Licensed collections Aggregations Virtual refere Cataloging ILL libraryuser environments resource environment lab books exhibitions PDAs learning management systems campus portal course material text book personal collections reading lists
  • 42. lab books exhibitions PDAs learning management systems campus portal course material text book personal collections reading lists Institutional repository Digital collections E-reserve Catalog Licensed collections Aggregations Virtual refere Cataloging ILL libraryuser environments resource environment Flow and flattening: the library in the user environment, Not the user in the library environment. Flattening and flow: Flexible assembly of services from multiple sources.
  • 43. Inside Out (Dempsey 2005) Outside in Inside out Raccoglie re Organizzar e Identifica re Accedere Creare Accedere Organizzar e Aggregare Identifica re Connetter e Cooperar e Collabora re
  • 45. Conclusioni   Biblioteconomia digitale ha un diverso paradigma dalla biblioteca tradizionale   Creazione di conoscenza è in partnership con gli utenti   Multidisciplinarietà è insegnata nelle iSchools   Lavoro collaborativo e apprendimento collettivo è la tendenza della ricerca attuale
  • 46. Grazie   Anna Maria Tammaro   Annamaria.tammaro@unipr.it