Vibrazioni, condizioni e posizioni da.docx evitare
1. Vibrazioni, condizioni e posizioni da evitare di Marcello la Gala
Molteplici studi hanno ormai validato da diversi anni gli effetti postivi che può arrecare all’organismo,
l’utilizzo delle pedane vibranti sia su soggetti sedentari ,sia su atleti ,sia su popolazione di terza età.
Ancora oggi avanzano diversi studi per comprendere come questi effetti positivi possano essere utilizzati
nell’allenamento e non solo nella rieducazione motoria post infortunio o nell’attività motoria adattata
per adulti o anziani sedentari.
Diversi effetti si sono osservati con l’utilizzo delle vibrazioni:
. Effetti sulle capacità di salto (from : Bosco et al , Sport Biology , 1998 )
. Effetti positivi sulla relazione Forza /Velocità
. Effetti positivi sul rapporto Potenza/emg (from : Bosco et al.,Eur J Appl Physiol,1999)
. Effetti sulla risposta ormonale (Bosco C., Colli R., Bonomi R., von Duvillard SP., Viru A. et al., Med Sci
Sport Exer, 2000) (Bosco et al. Eur J Appl.Physiol 81, 2000)
. Effetti sul sistema osteo-muscolo articolare (A Biomechanical Countermeasure for Disuse Osteopenia
From C. Rubin et al. ( Nature ,August,9,603-604, 2001)
. Potenziamento dell’attivazione di nervi motori attraverso il riflesso miotatico (riflesso dastiramento)
(Lebedev e Poliakov)
. Attivazione connessioni monosinaptiche e polisinaptiche. (Burke e Schiller, 1976)
Recentemente l’Università di Tampere, attraverso suoi ricercatori Torvinen S. e coll (2002 e 2003) ha
condotto ricerche sull’utilizzo della pedana vibratoria su soggetti giovani adulti. Dopo 4’ di esercizio,
aumenta sia la forza esplosiva, sia la FMI che l’equilibrio (balance test)In uno studio portato avanti 4
mesi viene rilevato: aumento dei parametri di forza nei primi 2 mesi e poi un leggero decremento.
Nessun incremento nel balance test.
2. Bosco e collaboratori osservarono cambiamenti sul comportamento neuromuscolare dopo 2 mesi di WBV
, con effetti anche sul miglioramento della flessibilità secondo la prova sit e reach. (Bosco C., etal.,
MedSport, 2001; 54: 287-93;)
Bisogna inoltre sottolineare come le vibrazioni meccaniche siano un ottimo metodo per valutare la
risposta del sistema propriocettivo e del Golgi ad uno stimolo meccanico osservando l’attività elettrica di
più gruppi muscolari.
La risposta muscolare è data in tal caso dalla stimolazione dei propriocettori localizzati all’interno de fusi
neuromuscolari che innescano un arco riflesso a livello midollare che comporta una stimolazione
dell’interneurone che prende contatto con l’alfa motoneurone del muscolo agonista stirato
precedentemente ,facendolo ricontrarre. Nel riflesso tonico da vibrazione questo fenomeno avviene in
misura minore ,infatti lo stimolo vibratorio aumenta la scarica del motoneurone alfa che innerva il
muscolo antagonista ,ed inibisce l’attività dell’interneurone che viene attivato dallo stiramento del
muscolo agonista. In altri termini si ha una co-contrazione tra agonista e antagonista che nella classica
risposta riflessa del sistema propriocettivo non si avrebbe.
La risposta riflessa del muscolo normalmente è mediata dai motoneuroni discendenti di primo ordine che
inibiscono e controllano la risposta dei propriocettori. Nello stimolo vibratorio questo circuito riflesso è
meno mediato dal sistema piramidale a meno che non si stia eseguendo dei salti o sostenere un carico
esterno che comporta un maggiore coinvolgimento di tale sistema. Enoka nel 1994 ha poi suggerito
come lo stimolo vibratorio non intervenga solo nel semplice circuito monosinaptico ma in circuiti
polisinaptici (con più interneuroni) .
3. Parlando di vibrazioni meccaniche bisogna tenere presente che esse possono avere ampiezze e frequenze
diverse e che possono determinare un accelerazione sul sistema muscolo scheletrico che può variare da
2-4 g (g=9,81m/sec2 accelerazione gravitazionale). Pertanto sebbene l’effetto delle vibrazioni non sia
quello di indurre ipertrofia bisogna considerare che questo stimolo può creare delle forti forze di
pressione sulle ossa che si avvicinano a quelle che si creerebbero utilizzando dei sovraccarichi . Come è
necessario quindi usare delle posizione corrette nell’utilizzo di pesi , (basti pensare allo squat) ,allo stesso
modo bisogna usare posizioni corrette quando si adopera la pedana vibrante, senza sollecitare nessun
distretto articolare in particolare sovraccaricandolo. Bisogna inoltre prestare attenzione agli organi
interni da tenere lontani dalla superfice vibrante. Sono stati numerosi i casi di soggetti che presentavano
dei silenti calcoli renali che dopo essersi seduti sulla pedana vibrante hanno avuto una reazione
sintomatica grave . Questo perché sono state adoperate posizioni scorrette nell’utilizzo di questo
strumento senza considerare gli eventuali danni che può arrecare uno stimolo meccanico messo a
contatto più diretto con organi come stomaco ,intestino e reni. Nonostante ciò su internet e in tv si
continuano a vedere proposte di utilizzo fai da te ,pericolose ecco qui un piccolo elenco :
NO! (evitare di tenere gli organi interni vicini alla superfice vibrante)
NO! (evitare di tenere la zona lombosacrale a contatto con la pedana o ancora
peggio il coccige .Utilizzare tale posizione con una frequenza 30Hz significa sottoporre la spina dorsale a
30 accelerazioni al secondo da 11(g) che si applicano direttamente sui dischi intervertebrali ).
4. NO! (Altra posizione dannosa, in quanto l’accelerazione a cui è sottoposto
l’organismo, si trasmette direttamente nella zona craniale ,sottoponendo la scatola cranica a movimenti
sussultori che alla lunga possono determinare stress significativi alle cellule neuronali ed alla retina. In
questo caso rispetto alla classica posizione di squat le fibre muscolari delle gambe sono meno in grado di
assorbire e dissipare le forze che si trasmettono sui tessuti .)
Posizioni Corrette :
(Nella normale posizione di ½ squat con angolo al ginocchio di 90° o 120°
gradi si da modo alla muscolatura del quadricipite di smorzare le accelerazioni ).Ovviamente la capacità
del soggetto di attutire le accelerazioni dipende oltre che dal suo livello minimo di massa muscolare
anche dal suo livello di stiffness muscolo tendinea (grado di rigidità).
Posizioni limite verso cui bisogna prestare attenzione :
Si tratta di una posizione che comprende lo stare in appoggio sulla pedana a braccia piegate, posizione
altamente sconsigliata per chi non possiede ancora un adeguato livello di forza e massa muscolare che
permette ti attutire le accelerazioni generate dalla pedana . Da sconsigliare naturalmente verso soggetti
in sottopeso. Tuttavia anche per i soggetti maggiormente allenati si consiglia di utilizzare questa
posizione con basse frequenze ed ampiezze (25Hz - 2mm).
Condizioni fisiche in cui è pericoloso l’utilizzo delle vibrazioni.
5. Fornisco un piccolo elenco di quelle che possono essere le condizioni fisiologiche o patologie che
possono determinare l’esclusione dell’utilizzo delle vibrazioni:
Problemi cardiaci in atto e potenziali (dolori al torace anche se saltuari)
•Ipertensione cardiaca
Presenza di pace-maker
•Protesi in genere
•Problemi derivati e/o potenzialmente derivanti da ischemia
•Processi trombotici in atto e/o potenziali
•Flebiti e tromboflebiti
•Retinopatie, ipertensione oculare
•Vestibulopatie(perdita di equilibrio, vertigini, stati ansiogeni ecc.)
•Perdita saltuaria e di conoscenza
•Patologie renali in atto e/o potenziali
•Ictus e/o presenza di fattori predisponesti
•Malattie dismetaboliche(Diabete 1 e 2 ??, Alzhaimer, Parkinson)
•Processi artrosiciarticolari
•Processi infiammatori acuti e/o cronici a livello degli arti inferiori
•Disfunzioni ormonali
•Osteoporosi con T-score< -4•Presenza di spasmi muscolari
•Presenza di artrite reumatoide
•Interventi chirurgici musolotendineipregressi e presenza evidente dei relativi postumi.
•Neoplasie in essere e/o debellati