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LO SVILUPPO
SOCIALE

dott.sa Chiara Mazzanti
Università degli Studi di Bologna
Punti Principali

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


Lo sviluppo sociale
I teorici dello sviluppo sociale
Relazioni e interazioni
La persona e i suoi sistemi
La prima infanzia: dalla nascita alla conquista di un
“dialogo”, l’interazione tra pari e lo sviluppo di sé
L’età prescolare: sviluppo dell’identità di genere e delle
relazioni tra pari
L’età scolare: sviluppo morale
L’età preadolescenziale e adolescenziale: sviluppo
dell’identità e il ruolo del gruppo
LO SVILUPPO SOCIALE
SECONDO SCHAFFER
Lo sviluppo sociale concerne “il modo in
cui i bambini interagiscono con gli
altri, e quindi gli schemi di
comportamento, i sentimenti, gli
atteggiamenti e i concetti manifestati dai
bambini in relazione alle altre persone e al
modo in cui questi diversi aspetti variano
durante la crescita”.
Schaffer (1996)
LO SVILUPPO SOCIALE

LO SVILUPPO DEL SE’

LO SVILUPPO DELLA
INTERAZIONE CON
GLI ALTRI
SVILUPPO
SOCIALE

SVILUPPO

SVILUPPO

EMOTIVO

COGNITIVO

SVILUPPO DEL SÉ

INTERAZIONI

SVILUPPO

E

CON GLI ALTRI

MORALE

DELL’IDENTITÀ

(FAMIGLIA –
COETANEI)
I TEORICI DELLO
SVILUPPO SOCIALE











Teorie psicodinamiche (psicoanalisi)
Teoria dell’attaccamento di Bowlby
Teoria di Piaget
Teoria storico-culturale di Vygotskij
Teoria socio-culturale di Bruner
Teoria dell’apprendimento sociale di Bandura
Teoria etologica
Teoria della mente
Teoria ecologica dello sviluppo di Bronfenbrenner
Teoria dei sistemi dinamici
FASCE D’ETA’







PRIMA INFANZIA (0-2/3 anni)
ETA’ PRESCOLARE o PRIMA
FANCIULLEZZA (4-6 anni)
ETA’ SCOLARE O FANCIULLEZZA (6-10
anni)
PREADOLESCENZA E ADOLESCENZA
(10-11 fino all’età adulta)
RELAZIONI INTERAZIONI E
TRANSAZIONI






INTERAZIONI (Hinde, 1976)
RELAZIONI (Orizzontali e Verticali)(Hinde,
1976)
TRANSIZIONI (Coerenti e non) (Sameroff,
1975)
LA PERSONA E I SUOI
SISTEMI
IL MODELLO DEI SISTEMI ECOLOGICI
di BROFENBRENNER (1979)
processo-persona-contesto
MACROSISTEMA
D

ESOSISTEMA

C
B
A1

MICROSISTEMA

A2

MESOSISTEMA
MOMENTO STORICO-CULTURALE
FAMIGLIA
(FRATELLI/SORELLE)
e
le RETI SOCIALI
MULTIPLE

GRUPPO
CLASSE

IL BAMBINO

MONDO
EXTRA-SCOLASTICO
(LAVORO)

INSEGNANTI
ED
EDUCATORI
PRIMA INFANZIA
Interazione madre-bambino
Dalla nascita alla conquista di un “dialogo”: la
costruzione delle prime relazioni (cfr. lezioni
della Prof.ssa Nicoletti)
LO SVILUPPO
DEL SÉ
Il Sé






Un’entità ipotetica, è una “teoria” che ognuno di
noi sviluppa su chi siamo e come ci inseriamo
nella società.
Questa “teoria” si modifica costantemente
durante l’infanzia alla luce dello sviluppo
cognitivo e dell’esperienza sociale.
La sua funzione è quella di definirci, di integrare
le diverse esperienze che facciamo.
Aspetti del Sé






IL CONCETTO DI SÉ: l’immagine che i bambini
costruiscono si di se stessi (sono una bambina
generosa, sono mancina)
LA CONSAPEVOLEZZA DI SÉ: la
comprensione da parte dei bambini che ognuno è
un essere distinto, un’entità separata da tutte le
altre, dotato di un’identità propria
LA STIMA DI SÉ: l’aspetto valutativo del Sé che
risponde alla domanda “Quando sono buono?” e
che si riferisce al valore e alla competenza che
l’individuo percepisce in relazione a sé.
Sviluppo del Sé
Lo sviluppo del Sé è strettamente legato allo
sviluppo della comprensione dell’altro.
I teorici dello studio del sé
James (1882): Introduzione del Sé
 Mead (1935): Altro generalizzato (gioco
semplice e gioco organizzato)
 Lewis e colleghi (Lewis e Brooks-Gunn
1979; Lewis, 1990): Sé categorico che
organizza l’esperienza e Sé esistenziale che
consente al bambino l’attività di
autoriflessione.

Modello di trasformazione e sviluppo
delle relazioni di Lewis (Genta, 2005)
Interazione (0-4 mesi)
M-B / B-O / B-A
Sviluppo Cognitivo

Componente Affettiva

Sviluppo del Sé (15-18/24 mesi)
Autoriconoscimento
Pronomi Personali
Gioco di Finzione
Sviluppo del Sé (15-18 mesi in avanti)
Attaccamento Amicizie
Comportamenti Sociali Empatia Condivisione
Interazione tra pari








3 mesi: ci sono i primi segni di consapevolezza
sociale (Field, 1979, Fogel, 1979).
6 mesi: sorrisi, toccare e propendono verso gli
altri bambini (Hay, Nash & Pedersen, 1983).
Bambini più grandi: vanno a carponi verso altri
bambini (Vandell & Mueller, 1980).
2 anni: iniziano delle vere e proprie interazioni,
man mano che l’età cresce ne aumenta il numero
e la complessità (Howes, 1987, Bronson, 1981).
ETA’ PRESCOLARE
Età Prescolare








Esperienza di nuovi microsistemi: nido e scuola
dell’infanzia
Autonomia
Iniziativa
Autoregolazione
Teoria della mente
Sviluppo dell’identità di genere
Sviluppo delle relazioni tra pari (amicizia)
Età Prescolare








Relazioni con i coetanei, una nuova immagine delle relazioni
fra pari e la cultura dei coetanei (cfr. Genta; Corsaro).
Sviluppo delle relazioni e il ruolo dei fratelli (cfr. Dunn).
Cooperazione e Competizione.
Tipologie e funzioni di gioco (cfr. capitolo di Smith in
Genta, 2005).
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Tipologia di relazioni: amicizia/antipatia,
bullismo/vittimizzazione, accettazione/rifiuto sociale.
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Due nuovi microsistemi


NIDO



SCUOLA
DELL’INFANZIA
Esperienze di distacco
dalla famiglia

-

Esperienze di distacco
dalla famiglia

-

-

Nuove figure di
riferimento

-

Nuove figure di
riferimento

-

Prime esperienze di
“gruppo” (6-7 bambini)

-

Esperienze di gruppo
(20-25 bambini)
Sviluppo dell’identità
di genere
Studi sulle differenze di genere
La differenza di genere è un fattore critico
nell’organizzare il comportamento sociale dei
bambini. In particolare per quanto riguarda:




La scelta dei giocattoli
La scelta dei compagni di gioco
Lo stile relazionale
Teorie sulla tipizzazione sessuale







Teorie biologiche: hanno enfatizzato i fattori biologici.
Teorie psicoanalitiche: hanno enfatizzato i fattori
psicologici come l’identificazione con il genitore dello
stesso genere.
Teorie dell’apprendimento sociale: hanno enfatizzato i
fattori sociali ed educativi es. i modelli osservati e i
rinforzi ricevuti.
Teoria cognitiva di Kohlberg e la Teoria dello
schema di genere di Martin: hanno enfattizato i fattori
cognitivi.
Relazioni con i
coetanei
Relazioni con i pari
Con il crescere dell’età le relazioni con i coetanei diventano
sempre più frequenti, complesse e ricche.
 Prima infanzia: verso i 2 anni e mezzo-3 i bambini
tendono ad imitare i compagni e l’interazione non è
ancora coordinata.
 Età prescolare: le interazioni sono coordinate e vi è la
comparsa del gioco di finzione.
 Fanciullezza: le interazioni diventano sempre più
complesse e caratterizzate dalla segregazione di genere.
 Adolescenza: i pari assumono un ruolo critico,
soprattutto rispetto allo sviluppo dell’identità di genere.
Dinamiche relazionali fra pari


Processi di cooperazione e processi di
competizione (Charlesworth, 1988; 1996)



Gerarchie di dominanza relativamente stabili
(Blurton-Jones, 1972; McGrew, 1972; Strayer &
Strayer, 1976)
Studi sui fratelli (Judy Dunn)






Una miscela di complementarietà e di
reciprocità.
Analisi delle conversazioni: dialogo
caratterizzato da racconti su scherzi, situazioni
buffe, sentimenti (lessico psicologico).
Regole sociali: possesso, imparzialità,
condivisione, alternanza di ruoli.
Fattori: età, genere, temperamento e carattere di
ciascuno.
ACCETTAZIONE
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AMICIZIA
UNA RELAZIONE DUREVOLE
FRA DUE PERSONE
CARATTERIZZATA DA:

LEALTA’

INTIMITA’

MUTUO
AFFETTO
FATTORI CHE DETERMINANO
L’AMICIZIA
1)Ipotesi dell’ATTRAZIONE PER COMPLEMENTARITA’
Scegliamo come amici le persone che possiedono attributi e
caratteristiche che noi non possediamo, ma che
Desidereremmo possedere. In questo caso l’amico è una
persona da ammirare, da cui imparare e, nei casi più estremi,
addirittura da idealizzare.
2)Ipotesi dell’ATTRAZIONE PER SIMILARITA’ (Omofilia)
Scegliamo come amici le persone che sono più simili a noi
Cfr. Tani, Rossi e Smorti (2005); Bukowski (2004); Aboud e Mendelson
(1996)
L’AMICIZIA E LE SUE ASSOCIAZIONI
CON ALTRI ASPETTI DELLO
SVILUPPO


Benessere generale
Cfr. Bukowski e Sandberg (1999); Dunn (2002); Hartup e Abecasis
(2002)



Opportunità di un maggior sviluppo cognitivo e del
linguaggio
Cfr. Gresham e Reschly (1987)



Aumento del comportamento prosociale
Cfr. Costin e Jones (1992)



Opportunità di protezione dal rischio di vittimizzazione
Cfr.Schwartz, Dodge, Pettit, Bates e John (2000)



Supporto nel passaggio dalla scuola dell’infanzia alla
scuola primaria
Cfr. Berndt (1989); Ladd et al. (1996)
QUANDO I BAMBINI NON OFFRONO
AMICIZIA, MA VITTIMIZZAZIONE e
RIFIUTO CRONICO
Bambini con precoci esperienze di vittimizzazione o situazioni
croniche di rifiuto hanno un maggior rischio di incorrere in
vari problemi quando crescono:
a) Assenze ingiustificate a scuola
b) Problemi emozionali (ansia e depressione)
c) Comportamenti antisociali
Cfr. B. Kochenderfer-Ladd (2003); Parker et al. (1995)
ETA’ SCOLARE
Età scolare




Amicizia
Sviluppo Morale
Autostima: con lo sviluppo del Sé emergono le
autovalutazioni che contribuiscono alla
formazione dell’autostima.
L’amicizia in età scolare
L’ingresso nella scuola primaria aumenta notevolmente le possibilità
d’interazione con i coetanei (Hartup, 1983).
- Vi è un aumento delle capacità di comunicare informazioni e
significati.
- Vi è un aumento delle capacità di collaborare e condividere le abilità.
- Vi è uno sviluppo delle competenze emotive e della capacità di
leggere gli stati emotivi altrui.
- Vi è un aumento della stabilità delle relazioni.
- Modello di Selman: stadio 1 e 2 l’amicizia come aiuto unilaterale,
natura soggettiva del legame, iniziale considerazione delle
caratteristiche psicologiche dell’altro, cooperazione in circostanze
favorevoli, capacità di coordinare diversi punti di vista, iniziale
consapevolezza della reciprocità del rapporto.
-

In generale, le interazioni tra coetanei nel corso dello sviluppo
tendono a diventare più frequenti, intense, complesse, intime e coesive.
Teorie sullo sviluppo morale






Teorie psicoanalitiche: il Super-Io come
interiorizzazione delle regole.
Teorie dell’apprendimento sociale:
l’apprendimento delle regole avviene per
imitazione dei modelli.
Teorie cognitiviste: Piaget e Kohlberg in cui lo
sviluppo cognitivo è strettamente connesso a
quello morale.
PREADOLESCENZA
E ADOLESCENZA
Preadolescenza e adolescenza
Periodo di transizione
 Sviluppo puberale e connessa percezione
corporea
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secondo Erikson
 Contesti relazionali: famiglia e coetanei.

Lo sviluppo dell’identità di Erikson
Secondo Erikson lo sviluppo dell’identità avviene
attraverso il susseguirsi di crisi psicosociali che
possono incorrere in un esito adattivo o
disadattivo.
 I fattori che influenzano lo sviluppo dell’identità
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Genta sviluppo sociale

  • 1. LO SVILUPPO SOCIALE dott.sa Chiara Mazzanti Università degli Studi di Bologna
  • 2. Punti Principali         Lo sviluppo sociale I teorici dello sviluppo sociale Relazioni e interazioni La persona e i suoi sistemi La prima infanzia: dalla nascita alla conquista di un “dialogo”, l’interazione tra pari e lo sviluppo di sé L’età prescolare: sviluppo dell’identità di genere e delle relazioni tra pari L’età scolare: sviluppo morale L’età preadolescenziale e adolescenziale: sviluppo dell’identità e il ruolo del gruppo
  • 3. LO SVILUPPO SOCIALE SECONDO SCHAFFER Lo sviluppo sociale concerne “il modo in cui i bambini interagiscono con gli altri, e quindi gli schemi di comportamento, i sentimenti, gli atteggiamenti e i concetti manifestati dai bambini in relazione alle altre persone e al modo in cui questi diversi aspetti variano durante la crescita”. Schaffer (1996)
  • 4. LO SVILUPPO SOCIALE LO SVILUPPO DEL SE’ LO SVILUPPO DELLA INTERAZIONE CON GLI ALTRI
  • 6. I TEORICI DELLO SVILUPPO SOCIALE           Teorie psicodinamiche (psicoanalisi) Teoria dell’attaccamento di Bowlby Teoria di Piaget Teoria storico-culturale di Vygotskij Teoria socio-culturale di Bruner Teoria dell’apprendimento sociale di Bandura Teoria etologica Teoria della mente Teoria ecologica dello sviluppo di Bronfenbrenner Teoria dei sistemi dinamici
  • 7. FASCE D’ETA’     PRIMA INFANZIA (0-2/3 anni) ETA’ PRESCOLARE o PRIMA FANCIULLEZZA (4-6 anni) ETA’ SCOLARE O FANCIULLEZZA (6-10 anni) PREADOLESCENZA E ADOLESCENZA (10-11 fino all’età adulta)
  • 8. RELAZIONI INTERAZIONI E TRANSAZIONI    INTERAZIONI (Hinde, 1976) RELAZIONI (Orizzontali e Verticali)(Hinde, 1976) TRANSIZIONI (Coerenti e non) (Sameroff, 1975)
  • 9. LA PERSONA E I SUOI SISTEMI
  • 10. IL MODELLO DEI SISTEMI ECOLOGICI di BROFENBRENNER (1979) processo-persona-contesto MACROSISTEMA D ESOSISTEMA C B A1 MICROSISTEMA A2 MESOSISTEMA
  • 11. MOMENTO STORICO-CULTURALE FAMIGLIA (FRATELLI/SORELLE) e le RETI SOCIALI MULTIPLE GRUPPO CLASSE IL BAMBINO MONDO EXTRA-SCOLASTICO (LAVORO) INSEGNANTI ED EDUCATORI
  • 13. Interazione madre-bambino Dalla nascita alla conquista di un “dialogo”: la costruzione delle prime relazioni (cfr. lezioni della Prof.ssa Nicoletti)
  • 15. Il Sé    Un’entità ipotetica, è una “teoria” che ognuno di noi sviluppa su chi siamo e come ci inseriamo nella società. Questa “teoria” si modifica costantemente durante l’infanzia alla luce dello sviluppo cognitivo e dell’esperienza sociale. La sua funzione è quella di definirci, di integrare le diverse esperienze che facciamo.
  • 16. Aspetti del Sé    IL CONCETTO DI SÉ: l’immagine che i bambini costruiscono si di se stessi (sono una bambina generosa, sono mancina) LA CONSAPEVOLEZZA DI SÉ: la comprensione da parte dei bambini che ognuno è un essere distinto, un’entità separata da tutte le altre, dotato di un’identità propria LA STIMA DI SÉ: l’aspetto valutativo del Sé che risponde alla domanda “Quando sono buono?” e che si riferisce al valore e alla competenza che l’individuo percepisce in relazione a sé.
  • 17. Sviluppo del Sé Lo sviluppo del Sé è strettamente legato allo sviluppo della comprensione dell’altro.
  • 18. I teorici dello studio del sé James (1882): Introduzione del Sé  Mead (1935): Altro generalizzato (gioco semplice e gioco organizzato)  Lewis e colleghi (Lewis e Brooks-Gunn 1979; Lewis, 1990): Sé categorico che organizza l’esperienza e Sé esistenziale che consente al bambino l’attività di autoriflessione. 
  • 19. Modello di trasformazione e sviluppo delle relazioni di Lewis (Genta, 2005) Interazione (0-4 mesi) M-B / B-O / B-A Sviluppo Cognitivo Componente Affettiva Sviluppo del Sé (15-18/24 mesi) Autoriconoscimento Pronomi Personali Gioco di Finzione Sviluppo del Sé (15-18 mesi in avanti) Attaccamento Amicizie Comportamenti Sociali Empatia Condivisione
  • 20. Interazione tra pari     3 mesi: ci sono i primi segni di consapevolezza sociale (Field, 1979, Fogel, 1979). 6 mesi: sorrisi, toccare e propendono verso gli altri bambini (Hay, Nash & Pedersen, 1983). Bambini più grandi: vanno a carponi verso altri bambini (Vandell & Mueller, 1980). 2 anni: iniziano delle vere e proprie interazioni, man mano che l’età cresce ne aumenta il numero e la complessità (Howes, 1987, Bronson, 1981).
  • 22. Età Prescolare        Esperienza di nuovi microsistemi: nido e scuola dell’infanzia Autonomia Iniziativa Autoregolazione Teoria della mente Sviluppo dell’identità di genere Sviluppo delle relazioni tra pari (amicizia)
  • 23. Età Prescolare        Relazioni con i coetanei, una nuova immagine delle relazioni fra pari e la cultura dei coetanei (cfr. Genta; Corsaro). Sviluppo delle relazioni e il ruolo dei fratelli (cfr. Dunn). Cooperazione e Competizione. Tipologie e funzioni di gioco (cfr. capitolo di Smith in Genta, 2005). Autoregolazione. Tipologia di relazioni: amicizia/antipatia, bullismo/vittimizzazione, accettazione/rifiuto sociale. Status sociale e competenza sociale.
  • 24. Due nuovi microsistemi  NIDO  SCUOLA DELL’INFANZIA Esperienze di distacco dalla famiglia - Esperienze di distacco dalla famiglia - - Nuove figure di riferimento - Nuove figure di riferimento - Prime esperienze di “gruppo” (6-7 bambini) - Esperienze di gruppo (20-25 bambini)
  • 26. Studi sulle differenze di genere La differenza di genere è un fattore critico nell’organizzare il comportamento sociale dei bambini. In particolare per quanto riguarda:    La scelta dei giocattoli La scelta dei compagni di gioco Lo stile relazionale
  • 27. Teorie sulla tipizzazione sessuale     Teorie biologiche: hanno enfatizzato i fattori biologici. Teorie psicoanalitiche: hanno enfatizzato i fattori psicologici come l’identificazione con il genitore dello stesso genere. Teorie dell’apprendimento sociale: hanno enfatizzato i fattori sociali ed educativi es. i modelli osservati e i rinforzi ricevuti. Teoria cognitiva di Kohlberg e la Teoria dello schema di genere di Martin: hanno enfattizato i fattori cognitivi.
  • 29. Relazioni con i pari Con il crescere dell’età le relazioni con i coetanei diventano sempre più frequenti, complesse e ricche.  Prima infanzia: verso i 2 anni e mezzo-3 i bambini tendono ad imitare i compagni e l’interazione non è ancora coordinata.  Età prescolare: le interazioni sono coordinate e vi è la comparsa del gioco di finzione.  Fanciullezza: le interazioni diventano sempre più complesse e caratterizzate dalla segregazione di genere.  Adolescenza: i pari assumono un ruolo critico, soprattutto rispetto allo sviluppo dell’identità di genere.
  • 30. Dinamiche relazionali fra pari  Processi di cooperazione e processi di competizione (Charlesworth, 1988; 1996)  Gerarchie di dominanza relativamente stabili (Blurton-Jones, 1972; McGrew, 1972; Strayer & Strayer, 1976)
  • 31. Studi sui fratelli (Judy Dunn)     Una miscela di complementarietà e di reciprocità. Analisi delle conversazioni: dialogo caratterizzato da racconti su scherzi, situazioni buffe, sentimenti (lessico psicologico). Regole sociali: possesso, imparzialità, condivisione, alternanza di ruoli. Fattori: età, genere, temperamento e carattere di ciascuno.
  • 33. AMICIZIA UNA RELAZIONE DUREVOLE FRA DUE PERSONE CARATTERIZZATA DA: LEALTA’ INTIMITA’ MUTUO AFFETTO
  • 34. FATTORI CHE DETERMINANO L’AMICIZIA 1)Ipotesi dell’ATTRAZIONE PER COMPLEMENTARITA’ Scegliamo come amici le persone che possiedono attributi e caratteristiche che noi non possediamo, ma che Desidereremmo possedere. In questo caso l’amico è una persona da ammirare, da cui imparare e, nei casi più estremi, addirittura da idealizzare. 2)Ipotesi dell’ATTRAZIONE PER SIMILARITA’ (Omofilia) Scegliamo come amici le persone che sono più simili a noi Cfr. Tani, Rossi e Smorti (2005); Bukowski (2004); Aboud e Mendelson (1996)
  • 35. L’AMICIZIA E LE SUE ASSOCIAZIONI CON ALTRI ASPETTI DELLO SVILUPPO  Benessere generale Cfr. Bukowski e Sandberg (1999); Dunn (2002); Hartup e Abecasis (2002)  Opportunità di un maggior sviluppo cognitivo e del linguaggio Cfr. Gresham e Reschly (1987)  Aumento del comportamento prosociale Cfr. Costin e Jones (1992)  Opportunità di protezione dal rischio di vittimizzazione Cfr.Schwartz, Dodge, Pettit, Bates e John (2000)  Supporto nel passaggio dalla scuola dell’infanzia alla scuola primaria Cfr. Berndt (1989); Ladd et al. (1996)
  • 36. QUANDO I BAMBINI NON OFFRONO AMICIZIA, MA VITTIMIZZAZIONE e RIFIUTO CRONICO Bambini con precoci esperienze di vittimizzazione o situazioni croniche di rifiuto hanno un maggior rischio di incorrere in vari problemi quando crescono: a) Assenze ingiustificate a scuola b) Problemi emozionali (ansia e depressione) c) Comportamenti antisociali Cfr. B. Kochenderfer-Ladd (2003); Parker et al. (1995)
  • 38. Età scolare    Amicizia Sviluppo Morale Autostima: con lo sviluppo del Sé emergono le autovalutazioni che contribuiscono alla formazione dell’autostima.
  • 39. L’amicizia in età scolare L’ingresso nella scuola primaria aumenta notevolmente le possibilità d’interazione con i coetanei (Hartup, 1983). - Vi è un aumento delle capacità di comunicare informazioni e significati. - Vi è un aumento delle capacità di collaborare e condividere le abilità. - Vi è uno sviluppo delle competenze emotive e della capacità di leggere gli stati emotivi altrui. - Vi è un aumento della stabilità delle relazioni. - Modello di Selman: stadio 1 e 2 l’amicizia come aiuto unilaterale, natura soggettiva del legame, iniziale considerazione delle caratteristiche psicologiche dell’altro, cooperazione in circostanze favorevoli, capacità di coordinare diversi punti di vista, iniziale consapevolezza della reciprocità del rapporto. - In generale, le interazioni tra coetanei nel corso dello sviluppo tendono a diventare più frequenti, intense, complesse, intime e coesive.
  • 40. Teorie sullo sviluppo morale    Teorie psicoanalitiche: il Super-Io come interiorizzazione delle regole. Teorie dell’apprendimento sociale: l’apprendimento delle regole avviene per imitazione dei modelli. Teorie cognitiviste: Piaget e Kohlberg in cui lo sviluppo cognitivo è strettamente connesso a quello morale.
  • 42. Preadolescenza e adolescenza Periodo di transizione  Sviluppo puberale e connessa percezione corporea  Lo sviluppo stadiale dell’identità personale secondo Erikson  Contesti relazionali: famiglia e coetanei. 
  • 43. Lo sviluppo dell’identità di Erikson Secondo Erikson lo sviluppo dell’identità avviene attraverso il susseguirsi di crisi psicosociali che possono incorrere in un esito adattivo o disadattivo.  I fattori che influenzano lo sviluppo dell’identità possono essere legati alle: funzioni dell’Io, alle modalità di adattamento, alle relazioni interpersonali e alle caratteristiche socioculturali.  L’identità dell’Io media i rapporti tra Es e SuperIo.