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Matdid19201
- 1. Luigia Camaioni, Paola Di Blasio, Psicologia dello sviluppo
Lo sviluppo sociale
1 © Il Mulino, 2002
6
Differenze tra socializzazione e sviluppo sociale
SocializzazioneSocializzazione
le competenze sociali del bambino, fino agli anni ‘60, erano
concepite in chiave di acculturazione o di acquisizione del
controllo degli impulsi o di addestramento al ruolo, secondo
prospettive centrate sui processi di apprendimento o sul ruolo
di modellamento svolto dall’adulto
Oggi siOggi si
parla diparla di
Sviluppo socialeSviluppo sociale
il neonato, considerato un essere sociale fin da subito, diventa
sempre più consapevole e competente grazie alla funzione di
mediatore o di interlocutore svolta dall’adulto nell’organizzare
competenze e capacità
- 2. Luigia Camaioni, Paola Di Blasio, Psicologia dello sviluppo
Lo sviluppo sociale
2 © Il Mulino, 2002
6
Sviluppo delle competenze sociali
Lo sviluppo delle competenze sociali si basa sulla comprensione
che le persone sono dotate di stati interni, emozioni, pensieri,
intenzioni, scopi, che orientano il comportamento e le relazioni
con gli altri e con il sistema di norme e di valori sociali
ComprensionComprension
e degli altrie degli altri
ComprensionComprension
e di Sée di Sé
Procede parallelamenteProcede parallelamente
SOCIALITÀSOCIALITÀ
Scambio tra individualità percepite come separate e distinte
una dall’altra
Requisiti indispensabiliRequisiti indispensabili
- 3. Luigia Camaioni, Paola Di Blasio, Psicologia dello sviluppo
Lo sviluppo sociale
3 © Il Mulino, 2002
6
La coscienza di Sé
La coscienza di Sécoscienza di Sé consiste nella consapevolezza di possedere
un’identità separata e si basa sul processo di differenziazione e
sulla rappresentazione del Sé come un’entità oggettiva che è
sentita come interna, ma anche pensata come esterna.
La coscienza di Sé si articola in:La coscienza di Sé si articola in:
Sé esistenzialeSé esistenziale
Componente implicita del
Sé che organizza
l’esperienza
Sé categoricoSé categorico
Componente esplicita del
Sé che deriva
dall’autoconsapevolezza
- 4. Luigia Camaioni, Paola Di Blasio, Psicologia dello sviluppo
Lo sviluppo sociale
4 © Il Mulino, 2002
6
I diversi livelli di consapevolezza
Consapevolezza primariaConsapevolezza primaria
Coincide con ilCoincide con il
Sé esistenziale e si basaSé esistenziale e si basa
• sulla percezione immediata
e precoce proveniente dalle
informazioni sensoriali
• sulla comunicazione
verbale e non verbale nelle
interazioni diadiche
Consapevolezza secondariaConsapevolezza secondaria
Coincide con ilCoincide con il
Sé categorico e si basaSé categorico e si basa
• sulla capacità di
rappresentazione e di
autoriflessione
• sullo sviluppo delle
competenze linguistiche
La consapevolezza di Sé si articola in:
- 5. Luigia Camaioni, Paola Di Blasio, Psicologia dello sviluppo
Lo sviluppo sociale
5 © Il Mulino, 2002
6
Comparsa della consapevolezza secondaria
• Uso di termini verbaliUso di termini verbali che si riferiscono a se stessi e agli altri
come entità distinte (me, tu, noi, …)
• Capacità di utilizzare alcune categorie esterioricategorie esteriori quali il sesso,
l’età, i lineamenti e l’aspetto fisico per identificare se stesso
La consapevolezza di Séconsapevolezza di Sé, che appare tra i 15 e i 18 mesi, è
segnalata da alcuni indicatori:
• AutoriconoscimentoAutoriconoscimento capacità di percepire la propria immagine
fisica e di riconoscerla come stabile e continua nel tempo e nello
spazio
- 6. Luigia Camaioni, Paola Di Blasio, Psicologia dello sviluppo
Lo sviluppo sociale
6 © Il Mulino, 2002
6
Capacità di comprendere che gli altri sono entità separate
dotate di caratteristiche specifiche, diverse dalle proprie
COSCIENZA DEGLI ALTRICOSCIENZA DEGLI ALTRI
Un’indicazione indiretta del riconoscimento degli altri è la familiaritàfamiliarità, cioè il
riconoscimento dell’estraneo e la sua identificazione come diverso da sé e
dalle persone familiari
Lewis,Lewis,
BrooksBrooks
La paura dell’estraneo è una risposta adattiva all’estraneità di un
segnale di pericolo, capace di favorire i comportamenti di
vicinanza alla madre, utili per la sopravvivenza
BowlbyBowlby
Connessione tra sviluppo del Sé e reazione all’estraneo: i
bambini utilizzano gli schemi di conoscenza relativi al Sé per
comprendere gli altri, valutandoli come “simili o non simili a
me”
- 7. Luigia Camaioni, Paola Di Blasio, Psicologia dello sviluppo
Lo sviluppo sociale
7 © Il Mulino, 2002
6
La rappresentazione degli altri
Il bambino, tra i 12 e i 18 mesi, inizia a riconoscere gli altri non
più solo sulla base di singoli tratti esteriori e comportamenti, ma
tramite un’attività di riflessione e valutazione che porta alla
creazione di
rappresentazionirappresentazioni
mentalimentali
RiconoscimentoRiconoscimento
delle emozioni deglidelle emozioni degli
altrialtri
Stabilità degliStabilità degli
oggetti e delleoggetti e delle
persone nel tempopersone nel tempo
e nello spazioe nello spazio
- 8. Luigia Camaioni, Paola Di Blasio, Psicologia dello sviluppo
Lo sviluppo sociale
8 © Il Mulino, 2002
6
Indicatori della coscienza degli altri
• La comparsa delle emozioni sociali (colpa, vergogna ecolpa, vergogna e
imbarazzoimbarazzo) e la loro espressione indica che il bambino è
consapevole dell’effetto che il giudizio degli altri o le
trasgressioni esercitano sul Sé
Se il bambino manifesta tali emozioni vuole dire che attribuisce
agli altri stati psicologici interni e diversi dai propri
• La nascita di una teoria della menteteoria della mente, ossia la comprensione
dei desideri, dei pensieri e del punto di vista attraverso cui gli
altri vedono e sentono la realtà
- 9. Luigia Camaioni, Paola Di Blasio, Psicologia dello sviluppo
Lo sviluppo sociale
9 © Il Mulino, 2002
6
Indicatori dell’evoluzione del concetto di Sé e dell’altro
• Acquisizione dello spirito di iniziativa, industriosità e superamento del senso
di inferiorità (Erikson)
• Sviluppo di attività autonome e del gusto per la competizione
• Sensibilità all’opinione degli adulti, con cui il bambino tende ad identificarsi
• Attenzione ai ruoli e al modo in cui vengono svolti
• Attenzione alle norme e al loro significato interpersonale comparsa del
gioco sociale (Piaget)
• Incremento delle capacità metacognitive promosso dal legame di
attaccamento
• Acquisizione dell’abilità di cogliere la prospettiva dell’altro capacità di role
taking
• Incremento della capacità narrativa, ora maggiormente centrata sulle
caratteristiche psicologiche di Sé e degli altri
- 10. Luigia Camaioni, Paola Di Blasio, Psicologia dello sviluppo
Lo sviluppo sociale
10 © Il Mulino, 2002
6
Nascita del senso dell’autostima
AUTOSTIMAAUTOSTIMA
Si compone di un insieme di valutazioni che riguarda il Sé nei suoi
diversi aspetti di Sé fisico, capacità sociali e identità.
A partire dagli 8 anni l’immagine di Sé si arricchisce di
autovalutazioni complessive relative a qualità e capacità
personali, soggettivamente percepite e ben valutate attraverso
l’autodescrizione
Il senso dell’autostima è promosso da:
Desiderio di essere accettatiDesiderio di essere accettati
Vulnerabilità al giudizio degli altriVulnerabilità al giudizio degli altri
Consapevolezza delle proprie competenzeConsapevolezza delle proprie competenze
- 11. Luigia Camaioni, Paola Di Blasio, Psicologia dello sviluppo
Lo sviluppo sociale
11 © Il Mulino, 2002
6
Sviluppo dell’identità sessuale
Lo sviluppo dell’identità sessualeidentità sessuale procede inizialmente tramite
l’identificazione di caratteristiche fisiche simili alle proprie e a
quelle delle persone familiari
Creazione di categorie mentalicategorie mentali sulla differenza di genere,
grazie a cui il bambino apprende anche la propria identità
sessuale e i comportamenti tipici del proprio sesso
PortPort
a aa a
- 12. Luigia Camaioni, Paola Di Blasio, Psicologia dello sviluppo
Lo sviluppo sociale
12 © Il Mulino, 2002
6
Studi sulle differenze di genere
Gli studi sul rapporto tra le caratteristiche di personalità e le differenze di
genere sostenevano l’esistenza di notevoli diversità tra i due sessi:
Tali studi sono stati giudicati non attendibili, in quanto influenzati da stereotipistereotipi
socialisociali; oggi si pensa che vi siano numerose somiglianzenumerose somiglianze tra maschi e
femmine, e che le differenzedifferenze si possano riscontrare:
maschimaschi
Maggiore aggressività, autostima, spinta al successo, dipendenza
dal campo, autorealizzazione
femminefemmine
Maggiore socievolezza, livello di ansia, suggestionabilità, paura
dell’insuccesso
- nella preferenza della scelta dei giocattoli- nella preferenza della scelta dei giocattoli
- nella scelta dei compagni di gioco- nella scelta dei compagni di gioco
- nello stile relazionale- nello stile relazionale
- 13. Luigia Camaioni, Paola Di Blasio, Psicologia dello sviluppo
Lo sviluppo sociale
13 © Il Mulino, 2002
6
Fattori che influenzano la tipizzazione sessuale
La tipizzazione sessuale è il risultato dell’interazione di 4 fattori :
Sociali
Educativi
Cognitivi
Biologici
- 14. Luigia Camaioni, Paola Di Blasio, Psicologia dello sviluppo
Lo sviluppo sociale
14 © Il Mulino, 2002
6
Identificazione con il genitore dello
stesso sesso e interiorizzazione del
ruolo sessuale
Teorie sulla tipizzazione sessuale
Valorizzazione dei meccanismi di
imitazione del comportamento degli
adulti e dei modelli sociali, che
rinforzano gli stereotipi legati alle
differenze di genere
TeorieTeorie
psicoanalitichepsicoanalitiche
TeorieTeorie
dell’apprendimentodell’apprendimento
socialesociale
- 15. Luigia Camaioni, Paola Di Blasio, Psicologia dello sviluppo
Lo sviluppo sociale
15 © Il Mulino, 2002
6
La tipizzazione sessuale è un processo primariamente
cognitivo che deriva dalla tendenza dei bambini a pensare per
categorie.
La tipizzazione sessuale avviene in 3 stadi:
Identità diIdentità di
generegenere
CongruenzaCongruenza
di generedi genere
Stabilità diStabilità di
generegenere
il bambino differenzia le 2 categorie di
appartenenza sociale, stabilendo la propria
il bambino comprende che le differenze
sessuali non cambiano nel tempo
il bambino comprende che la differenza di
genere è una caratteristica intrinseca e
immodificabile anche al variare dei segni
esteriori
Teoria cognitiva di Kohlberg sulla tipizzazione sessuale
- 16. Luigia Camaioni, Paola Di Blasio, Psicologia dello sviluppo
Lo sviluppo sociale
16 © Il Mulino, 2002
6
Prime relazioni con i pari
Con lo sviluppo si moltiplicano le occasioni di contatto con i
coetanei, accresce la capacità del bambino di interagire e valutare
la prospettiva degli altri e si strutturano le prime relazioni amicali.
• unidirezionalitàunidirezionalità all’azione di un bambino non corrisponde
l’azione coordinata dell’altro
• interazioniinterazioni speculari contemporeneespeculari contemporenee i bambini tendono a
fare la stessa cosa contemporaneamente
• interazioni speculari differiteinterazioni speculari differite il bambino imita l’azione
dell’altro bambino
Prima dei 3 anni, le relazioni coi pari sono caratterizzate da:
- 17. Luigia Camaioni, Paola Di Blasio, Psicologia dello sviluppo
Lo sviluppo sociale
17 © Il Mulino, 2002
6
Dopo i 3 anni, le interazioni diventano
complementari e reciproche. Si sviluppano le
attività di gruppo grazie all’incremento della
capacità di comunicare e delle capacità
simboliche giochi di finzione
Le relazioni diventano sempre più selettive,
basate sulle affinità, sulla comunanza di
interessi e di attività. In questa fase si nota
una spiccata tendenza a scegliere compagni
dello stesso sesso (segregazione sessuale)
Le relazioni diventano stimolo per il
confronto, fonte di sostegno e supporto
all’autostima
Evoluzione del rapporto coi pari
Età prescolareEtà prescolare
AdolescenzaAdolescenza
InfanziaInfanzia
- 18. Luigia Camaioni, Paola Di Blasio, Psicologia dello sviluppo
Lo sviluppo sociale
18 © Il Mulino, 2002
6
L’autore sottolinea l’importanza delle sequenze di
comportamenti non verbali (NV) nella dinamica “accettazione-
rifiuto” nel gruppo, distinguendo:
BambiniBambini
popolaripopolari
BambiniBambini
rifiutatirifiutati
Esibiscono comportamenti NV
rassicuranti e non aggressivi; mediano
i conflitti e difendono gli altri bambini
Esibiscono comportamenti NV di
minaccia, sono instabili nelle attività,
hanno scarsa concentrazione e attivano
interventi disorganizzati
Dinamiche di gruppo nei bambini secondo Montagner
- 19. Luigia Camaioni, Paola Di Blasio, Psicologia dello sviluppo
Lo sviluppo sociale
19 © Il Mulino, 2002
6
Caratteristiche delle relazioni amicali
• amicizia come bisogno di
vicinanza e di rassicurazione
emotiva
• creazione di legami affiliativi
caratterizzati da affettività, difesa
dell’esclusività, prossimità fisica,
reciprocità, e rispondenza dei
segnali
• creazione di un mondo comune
condiviso
• rapporti meno esclusivi
• rapporti più flessibili
• interazioni basate su
scambi verbali
Prima infanziaPrima infanzia Età prescolareEtà prescolare
- 20. Luigia Camaioni, Paola Di Blasio, Psicologia dello sviluppo
Lo sviluppo sociale
20 © Il Mulino, 2002
6
Stadi di consapevolezza dell’amicizia secondo Selman
Stadio 0: 3-5 anniStadio 0: 3-5 anni
• compagni di gioco momentanei
• amicizia come ricerca di contatto
fisico
• assenza di comprensione dei
pensieri altrui
Stadio 3: dai 12 anniStadio 3: dai 12 anni
• condivisione mutualistica
• amicizia solida e duratura
caratterizzata da intimità e fiducia
reciproca
• ricerca di compatibilità
psicologica
Stadio 1: 6-8 anniStadio 1: 6-8 anni
• amicizia come aiuto unilaterale
• natura soggettiva del legame
• iniziale considerazione delle
caratteristiche psicologiche
dell’altro
Stadio 2: 9-12 anniStadio 2: 9-12 anni
• cooperazione in circostanze
favorevoli
• capacità di coordinare diversi
punti di vista
• iniziale consapevolezza della
reciprocità del rapporto
L’autore evidenzia la connessione tra sviluppo del senso dell’amicizia e
abilità di role-taking
- 21. Luigia Camaioni, Paola Di Blasio, Psicologia dello sviluppo
Lo sviluppo sociale
21 © Il Mulino, 2002
6
Comportamenti favoriti dai legami di amicizia
I legami di amicizia:
• promuovono i comportamenti prosociali
• facilitano la cooperazione, la solidarietà e l’aiuto
• aiutano ad appianare i conflitti
• consentono di superare le emozioni negative di ira e paura
favorendo la collaborazione
• incrementano la sensibilità e l’interesse per l’altro
• aumentano le risposte simpatetiche
• incrementano la prontezza all’intervento per alleviare il
disagio altrui
- 22. Luigia Camaioni, Paola Di Blasio, Psicologia dello sviluppo
Lo sviluppo sociale
22 © Il Mulino, 2002
6
Amicizia e risoluzione dei conflitti
Le relazioni di amicizia agevolano la risoluzione delle
divergenze e la ricerca di punti di consonanza nell’appianare i
conflitti
Già in età prescolare i bambini sono capaci di utilizzare
strategie di mitigazione e di risoluzione positiva del conflitto,
impiegando il compromesso, la controproposta, la
giustificazione e la riconciliazione
Il conflitto assume un valore funzionale, come occasione di
confronto utile a rafforzare l’identità