1. ISACSI SCHEDE VELOCI
ISTITUTO DI STUDI DELL'ASSOCIAZIONE CENTRI SPORTIVI ITALIANI
pubblicato su www.isacsi.newsocial.org
LA PLICOMETRIA COME METODO DI MISURAZIONE DELL’OBESITÀ
L’obesità - un fenomeno in crescita in tutta l’area dei paesi a più elevata industrializzazione – va
considerata come una condizione patologica, che comporta disfunzioni anche gravi a carico
dell’apparato cardiovascolare e sul piano metabolico.
La correlazione tra condizione di obesità in età evolutiva e e quella in età adulta è elevatissima: un
bambino obeso ha il doppio di possibilità, rispetto ad un bambino con peso normale, di diventare
obeso da adulto. Individuare la condizione di obesità è il primo passo per procedere a contrastarla.
Per determinare se il soggetto rientra o meno nella condizione di obesità è necessario effettuare una
valutazione della incidenza della massa grassa sul totale della massa corporea.
Per massa grassa si intende quella componente dell’organismo costituita dall'organo adiposo (grasso
corporeo). Il totale di massa dell’organismo si raggiunge aggiungendo a questa la massa magra. La
massa grassa è costituita da tessuto adiposo bianco, tessuto adiposo bruno, i trigliceridi
intramuscolari e grasso essenziale.
(Il grasso esssenziale è contenuto, nei reni, nella milza, nel sistema nervoso centrale, nel midollo osseo, nelle ghiandole mammarie).
La massa grassa dipende contemporaneamente dal numero di adipociti e dal grado di riempimento.
(L'adipocita, detto anche lipocita, o cellula adiposa, è l’unità morfo-funzionale del tessuto adiposo. In pratica è una cellula fissa del tessuto connettivo
deputata a sintetizzare, accumulare e cedere lipidi).
Il numero di adipociti in un individuo dipende di fattori genetici e dall’attività ormonale, mentre il grado di riempimento varia in base al bilancio
energetico, cioè al tipo di nutrizione ed alla quantità di attività motoria.
Tra i metodi di rilevamento della massa grassa più diffusi c’è la plicometria. La plicometria è un metodo che permette di misurare la massa grassa
applicando ai dati derivanti dalla misurazione delle pliche corporee alcune equazioni elaborate statisticamente sulla popolazione di riferimento.
2. ISACSI SCHEDE VELOCI
ISTITUTO DI STUDI DELL'ASSOCIAZIONE CENTRI SPORTIVI ITALIANI
pubblicato su www.isacsi.newsocial.org
Si misura lo spessore di una piega costituita da cute e del relativo tessuto adiposo sottocutaneo in un punto specifico del corpo.
La misurazione della plica si attua mediante uno strumento, il plicometro: un calibro che misura i millimetri di spessore della plica.
La misurazione va effettuata in diversi punti del corpo:
a) plica tricipitale: lato posteriore del braccio, a metà strada tra l’acromion e l’olecrano.
b) plica bicipitale: alla stessa altezza della plica tricipitale, ma sul lato anteriore del braccio.
c) plica sottoscapolare: sotto la punta inferiore della scapola, a 45 gradi sulla verticale.
d) plica sovrailiaca: sopra la cresta iliaca, lungo la linea ascellare media.
Per una più approfondita spiegazione del metodo di misurazione delle pliche vedi:
http://www.federica.unina.it/smfn/valutazione-stato-nutrizionale/plicometria/
Si possono applicare almeno tre diverse metodologie.
Il metodo delle tre pliche (Jackson-Pollock). Nella donna si misurano le pliche tricipitale, sovrailiaca e anteriore coscia. Nell’uomo si misurano le pliche
pettorale, addominale e anteriore coscia.
Il metodo delle 4 pliche (Durnin-Womersley): tricipitale, bicipitale, sottoscapolare, sovrailiaca.
Il metodo delle 7 pliche (Jackson-Pollock ): pettorale, ascellare media, tricipitale, sottoscapolare, sovrailiaca, addominale e anteriore coscia.