Lorenzo D'Emidio- Lavoro sulla Bioarchittetura.pptx
Oceanografico di valencia
1. IL PIU GRANDE PARCO MARINO IN EUROPA!
Santiago Calatrava
2. L’Oceanogràfic di Valencia è un museo marino unico
nel suo genere, in cui vengono riprodotti i principali
ecosistemi marini del pianeta. Insomma una struttura a dir
poco incredibile!
3. Durante la visita all’acquario, che vi
impegnerà per lo meno tre orette, avrai:
La possibilità di ammirare ben 45.000
esemplari …
… appartenenti ad oltre 500 specie
marine …
… in una complessa struttura di
110.000 m^2…
5. L’acquario d’altronde forma parte del maestoso progetto
architettonico della Città delle Arti e delle Scinze , costruito
dall’architetto Santiago Calatrava a partire dalla seconda metà
degli anni novanta.
6. Gli ambienti dell’acquario di
Valencia
L’acquario è suddiviso in 8 ambienti. Ciascuno dei quali è costruito
per garantire uno specifico microclima, secondo le necessità degli
esemplari ospitati.
7. Mediterraneo:tutta
l’abbondanza biologica del
nostro mare esposta in 9 giganti
acquari
Zone umide: una grande sfera
esterna alta oltre 25 metri che
riproduce le singolari zone della
Mangrovia e del Marjal
Temperati e Tropicali: questa
installazione propone un
viaggio che va da dalle regioni
dell’Atlantico e del Pacifico fino
ai Tropici
Oceani: con oltre 7 milioni di
metri cubi d’acqua, rappresenta
l’ambiente più grande di tutto
l’Oceanografico in cui
incontrerai i grandi predatori
del mare
Antartico: la terra dei pinguini,
in questa installazione che va
dall’esterno all’interno
Isole: situata all’aperto, questa
installazione si ispira alle
lontane isole sudamericane
8. A rendere il tutto ancora più suggestivo, ci saranno poi
i tanti tunnel sottomarini all’interno delle vasche, in
cui ti sembrerà di fare una vera e propria immersione.
Ciò significa che passerai dai simpatici pinguini ai grandi
predatori come lo squalo!
9. Non potevano certo mancare i delfini: una delle
principali attrazioni quando si parla di acquari. Per non
essere secondi a nessuno, il delfinario
dell’Oceanografico primeggia a sua volta nella
speciale classifica dei delfinari d’Europa.
La piscina che offre le esibizioni dei cetacei è grande
quanto due piscine olimpioniche, con una profondità di
11 metri. Protagonista assoluto è il tursiope, delfino per
antonomasia (interprete nei suoi anni migliori della
serie Flipper!)
11. Data di realizzazione: 1937
Dimensioni: 349 x 776 cm
Dove si trova: Museo Nacional Centro de Arte
Reina Sofia, Madrid
12. Guernica: I fatti storici
Guernica è un racconto di guerra, un dipinto di
storia, immerso nella storia, che della storia ci mostra,
in modo spietato, il lato più tragico. Non è possibile
capirlo se non si conosce quello che la Spagna vive
in quegli anni. Anni difficili, spaventosi ed eroici.
13. Il bombardamento di Guernica
In questo scenario drammatico ha luogo uno degli episodi
più noti e cruenti della guerra civile. Un vero e proprio atto
di terrorismo. La sera del 26 aprile 1937, la legione
Condor della Luftwaffe (la storica aviazione militare
tedesca) scarica tonnellate di bombe incendiarie sulla
cittadina basca di Guernica. È un atto intimidatorio nei
confronti della resistenza che però miete vittime tra la
popolazione civile della città di Guernica. È il collaudo dei
nuovissimi aerei Junkers che Hitler ha già in mente di usare
nella sua offensiva all’Europa. È il massacro di duemila
persone.
14. Guernica: descrizione e analisi del
quadro di Pablo Picasso
Guernica è nella piena maturità, vive a Parigi da oltre
trent’anni e la sua fama è ormai indiscussa. Per denunciare
e commemorare la strage di Guernica realizza un
dipinto immenso, per dimensioni e qualità espressiva,
forse il suo più grande capolavoro, e per la prima volta si
schiera apertamente contro Francisco Franco.
Guernica è concepita come un manifesto universale
contro la forza cieca delle guerre. Le dimensioni sono tali
da coinvolgere lo spettatore quasi aggredendolo, facendolo
sentire vittima tra le vittime.
La scelta del monocromo in Guernica rende evidente la
tematica luttuosa. In alcune parti della superficie pittorica
emergono, come in filigrana, piccoli tratti che ricordano i
segni tipografici. La stampa dà vasta eco alla notizia, ma i
racconti sbiadiscono davanti alla potenza delle immagini.
15. Lo spazio descritto in Guernica è un interno sventrato dai
bombardamenti, leggendo il quadro da sinistra a destra
vediamo una madre con un bambino morto in braccio,
un toro, simbolo della Spagna offesa, un uomo caduto,
un cavallo urlante, due donne, di cui una con una lampada
che cerca di fuggire e una che si trascina faticosamente, un
uomo travolto dalle fiamme. Gli animali sono rappresentati
come compagni fedeli dell’uomo, ne condividono lo stesso
destino. Le guerre del ’900 entrano nelle case così come
nelle stalle, non risparmiando bambini, donne, animali.
Le lampade, semplici oggetti domestici, sono segni del
quotidiano fragile, violato e sconvolto. Sono accese perché
tutto avviene di sera, il momento in cui si torna a casa
nell’illusione di essere sicuri e protetti.
16. A livello linguistico Pablo Picasso in Guernica mette
in scena una summa dei dispositivi stilistici
sperimentati negli anni precedenti: l’attitudine a
mostrare le cose nel loro aspetto sia frontale che
laterale, la riduzione del colore, la giustapposizione di
figure piatte e figure dotate di volume, la prospettiva
costruita dall’incastro di elementi diversi. Forme
espressioniste, cubiste e surrealiste coesistono in
questa rappresentazione.
17. Guernica, dettaglio. Una moderna Pietà
Il primo elemento di Guernica su cui si posa lo sguardo è anche il più
atroce. Sulla sinistra del quadro una madre tiene in braccio il suo
bambino morto. Il collo è allungato in uno spasmo di dolore e la bocca
è spalancata in un urlo sordo e fortissimo allo stesso tempo. Il volto e il
grido sono diretti verso l’alto. È un’invocazione, una disperata
richiesta d’aiuto ma anche una condanna: gli assassini arrivano dal
cielo.
È un corpo scomposto che serve a raccontare un dolore scomposto.
La testa del bimbo è riversa invece verso il basso. Gli occhi non
hanno più vita, la bocca è chiusa. Il suo silenzio si contrappone al pianto
della madre.
18. Guernica, dettaglio. Le fiamme
Le bombe cadono, sconquassano, distruggono.
Qualcuno resta ucciso sotto le macerie, qualcuno fugge
ma non sa in quale direzione si trovi la salvezza. Poi
viene il fuoco che non dà scampo. Sulla destra di
Guernica c’è un uomo che urla, le braccia protese
afferrano il nulla, il fuoco lo raggiunge, lo prende,
lo inghiotte come una bocca famelica. Le fiamme
sono denti aguzzi.
19. Guernica, dettaglio. Un antico Cavaliere
In basso nel Guernica di Picasso, in primo piano c'è
un’altra immagine della morte. C’è un uomo fatto a
pezzi, la testa e le braccia sono staccate dal corpo. La bocca
spalancata nell’ultimo strenuo tentativo di reagire
all’aggressione: questo guerriero è stato sconfitto, è
caduto ma non si è arreso. Il pugno destro è ancora
stretto intorno all’elsa della spada, la lama è spezzata.
La spada, arma dei cavalieri, un modo antico di fare la
guerra, dove i nemici si affrontano a viso aperto. Un’arma
valorosa che nulla può contro la tecnologia dello sterminio.
Da quel pugno però spunta la vita, un fiore, un piccolo e
delicato fiore bianco che resiste al fuoco, alle macerie, alla
furia, alla paura. Nonostante tutto un segno di speranza,
un omaggio al coraggio del suo popolo.