2. OPERA:
"We can do it!". Il manifesto di J. Howard Miller
diventato il simbolo del femminismo nasconde,
svelandola al tempo stesso, la forza delle donne
statunitensi che durante la Seconda guerra mondiale
si sono rimboccate le maniche per lavorare nelle
fabbriche di armi e di mezzi da combattimento,
mentre i loro uomini erano al fronte. È la storia di
"Rosie the Riveter", Rosie la rivettatrice (rivettare vuol
dire unire due lamiere con dei giunti, ndr), di tutte le
"Rosie", con tute da meccanico e capelli raccolti in un
fazzoletto, con scarponi ai piedi e maschere protettrici
sugli occhi. A ispirare il personaggio di "Rosie", non
come modella ma come donna reale, fu però la
rivettatrice dei record: l'italo-americana Rosina
Bonavita, l'operaia poco più che ventenne di Peekskill
(New York) che nel 1943 finì su tutti i giornali
perché con la sua collega Jennie Fiorito riuscì a fare in
sole sei ore 900 buchi e a fissare 3.345 rivetti per la
costruzione di un'ala di un aereo da combattimento.
"We ca do it!" divenne il simbolo dell'indipendenza
femminile e della lotta per i diritti delle donne.
SLOGAN:
“Sogna in grande principessa” sta a rappresentare,nel modo
più semplice, conciso e diretto, la perfetta affermazione
volta a spronare bambine, ragazze e donne in generale a
“sognare in grande”appunto, ovvero a fare progetti,
pensare e ragionare e successivamente mettere in pratica,
abbattendo quei pregiudizi e quelle barriere “maschiliste”
che da anni hanno convissuto con noi, e che continuano ad
esistere ancora in molti paesi nel mondo. Utilizzo
l’espressione “principessa” per indicare come una donna,
creatura fine, elegante e raffinata,possa comunque
rappresentare elemento di elevato spessore in una società
prettamente “maschilista” e sulla base di pesanti pregiudizi.