SlideShare a Scribd company logo
1 of 1
Download to read offline
t
                                                  Peppone
                                                 Da oltre 30 anni il fascino di d on Catnillo
                                                si logoranoresiste i
                                                               alla
                                                      è il caso     seconda Ci sono film chee
                                                                      ntatto.
                                                                              apparizione,
                                                                dei lavori che hanno per ,   non
                                                 protagonisti i due personaggi creati da
                                                  Giovannino Guareschi (1908-1968).
                                                  L'anno scorso il ciclo trasmesso da
                                              Canale 5 in periodo estivo ha realizzato                                                                                                                                                             rimetto a voi. Se voi stimate giusto che
               I due racconti, che           di telespettatori.
                                             una media superiore ai 6 milioni e mezzo                                                                                                                                                              un vostro sacerdote ceda alle imposizio-
            pubblichiamo grazie             «Don                                                                                                                                                                                                   ni dei privati, io cedo.,Ad ogni modo do-
       alla gentile concessione                                    Questinno                                                                                                                                                                       mani non lamentatevi se poi mi porte-
                                                Canale                         la replica di
                                                   Carnillo» in onda il 28 settembre su
            di Carlotta e Alberto                                                                                                                                                                                                                  ranno un vitello e mi imporranno di bat-
                Guareschi, sono                            5 ha richiamato 6.246.000                                                                                                                                                               tezzarlo. Voi lo sapete: guai a creare dei
          pubblicati nel volume             spettatori. Sicuri di farvi cosa gradita, w                                                                                                                                                            precedenti».
                                             proponiamo i primi due racconti                                                                                         IL BATTESIMO
      «Doh Camillo», edito da                                                                                                                                                                                                                          «Be'» rispose il Crist9. «In questo caso
         Rizzoli. I disegni che              hanno per protagonisti il sacerdote,   che                                                                    ntrarono improvvisamente in                 «Gesù» rispose don Camillo. «Dovete         tu devi cercare di fargli capire...». '
        corredavano il libro e
                che ritrovate in
      parte in queste pagine
           sono dello stesso
                                            e il sindaco. E sul prossimo numero
                                               Pub
                                          luoghi — autentici un servizio sui
                                       le «battag
                                                    lie» qi
                                      e dell'amicomDon Camillo
                                                                 	
                                                                        hanno visto
                                                                                                                                                   E       chiesa un uomo e due donne, e
                                                                                                                                                           una delle due era la moglie di
                                                                                                                                                   Peppone, il capo dei rossi.
                                                                                                                                                      Don Camillo che, in cima a una scala,
                                                                                                                                                                                                   mettervi in mente che il battesimo non è
                                                                                                                                                                                                   mica una burletta. Il battesimo è una
                                                                                                                                                                                                   cosa sacra. Il battesimo...».
                                                                                                                                                                                                       «Don Camino» lo interruppe il Cristo.
                                                                                                                                                                                                                                                       «E se quello me le dà?».
                                                                                                                                                                                                                                                       «Prendile, don Camillo. Sopporta,
                                                                                                                                                                                                                                                   soffri come ho fatto io».
                                                                                                                                                                                                                                                       Allora don Camillo si volse:
       Giovanni Guareschi.                            -neico Peppone (Fernanc/                                                                     stava lucidando col sidol l'aureola di          «A me vuoi insegnare cos'è il battesimo?            «D'accordo, Peppone» disse. «Il bam-
                                                                         (Gino         )                     «È grave» rispose Don Camillo.        San Giuseppe, si volse e domandò cosa           A me che l'ho inventato? Io ti dico che         bino uscirà di 'qui battezzato, però non
                                                                                CerZ                                                               volevano.                                       tu hai fatto una grossa soperchieria,           con quel nome dannato».
                                                                                                         «Offendendo un ministro di Dio tu
        PECCATO CONFESSATO                                                                         hai offeso Dio».                                   «C'è da battezzare della roba» rispose       perché se quel bambino, metti il caso, in           «Don Camillo,» borbottò Peppone «ri-
                                                                                                                                                   l'uomo. E una delle donne mostrò un fa-         questo momento muore, la colpa è tua            cordatevi che ho la pancia delicata per


D
                                                                                                       «Me ne sono pentito» esclamò Peppo-
          on Camillo era uno di ' quei tipi                                                        ne. «Io poi non vi ho bastonato come mi-        gotto con dentro un bambino.                    se non ha il libero ingresso in Paradi-         quella palla che mi sono preso in mon-
          che non hanno peli sulla lingua             «E cosa vuol dire?» gli aveva sussur-        nistro di Dio, ma come avversario politi-          «Chi l'ha fatto?» chiese don Camino          so!».                                           tagna. Non tirate colpi bassi o comincio
          e, la volta che in paese era suc-        rato Gesù. «Forse che le offese recate al       co. È stato un momento di debolezza».           scendendo.                                          «Gesù, non drammatizziamo!» ribatte         a lavorare con una panca».
 cesso un sudicio pasticcio nel quale era-         corpo sono più dolorose di quelle recate           «Oltre a questo e all'appartenenza a            «Io» rispose la moglie di Peppone.           don Camillo. «Perché dovrebbe morire?               «Sta' tranquillo, Peppone, io te li si-
 no immischiati vecchi possidenti e ra-            allo spirito?».                                 quel tuo diabolico partito, hai altri pec-         «Con tuo marito?» si informò don Ca-         È bianco e rosso come una rosa!».               stemo tutti al piano superiore» rispose
 gazze, don Camillo durante la messa                  «D'accordo, Signore. Ma voi dovete           cati gravi?».                                                                                       «Non vuol dire!» lo ammonì il Cristo.       don Camino collocandogli una sventola
 aveva cominciato un discorsetto generi-           tener presente che, legnando me che                Peppone vuotò il sacco.                      millo. capisce! Con chi vuole che l'abbia       «Gli può cadere una tegola in testa, gli        a cavalcioni di un'orecchia.
 co e arnthodino, poi a un bel momento,           sono il vostro ministro, hanno recato               In complesso era poca roba, e don Ca-        fatto: con lei?» ribatte secca la moglie di,    può venire un colpo apoplettico. Tu lo              Erano due omacci con le braccia di
 scorgendo proprio in prima fila uno de-          offesa a voi. Io lo faccio più per voi che       millo lo liquidò con una ventina fra Pa-        Peppone.                                        devi battezzare».                                ferro e volavano sberle che facevano fi-
 gli scostumati, gli erano scappati i ca-         per me».                                         ter e Avemarie. Poi mentre Peppone si              «C'è poco da arrabbiarsi» osservò don            Don Camillo allargò le braccia:             schiar l'aria. Dopo venti minuti di lotta
 valli e, interrotto il suo dire, aveva getta-        «E io non ero forse più ministro di          inginocchiava davanti alla balaustra per        Camillo avviandosi verso la sagristia.              «Gesù, pensateci un momento. Si fos-         furibonda e silenziosa, don Camillo
 to un drappo sulla testa di Gesù crocifis-       Dio di te? E non ho forse perdonato a           dire la sua penitenza, don Camillo andò          «So assai, io: non avevano detto che nel        se sicuri che quello poi va all'Inferno, si     sentì una voce alle sue spalle:
 so dell'altar maggiore perché non sen-           chi mi ha inchiodato sulla croce?».             a inginocchiarsi sotto il Crocifisso.            vostro partito è di moda l'amore libe-          potrebbe lasciar passare: ma quello, pur            «Forza, don Camino! Tiragli alla ma-
 tisse e, piantandosi i pugni sui fianchi,            «Con voi non si può ragionare» aveva            «Gesù,» disse «perdonatemi, ma io            ro?».                                           essendo figlio di un brutto arnese, può          scella!».
 aveva finito il discorso a modo suo e,           concluso don Camillo. «Avete sempre             gliele pesto».                                      Passando davanti all'altare don Ca-          benissimo capitarvi fra capo e collo in              Era il Cristo da sopra l'altare. Don
 tanto era tonante la voce che usciva dal-        ragione voi. Sia fatta la vostra volontà.           «Neanche per sogno» rispose Gesù.            mino si inchinò e strizzò l'occhio al Cri-      Paradiso. E allora, ditemi voi come pos-         Camillo sparò alla mascella, e Peppone
 la bocca di quell'omaccione, e tanto             Perdoneremo. Però ricordatevi che se            «Io l'ho perdonato e anche tu devi per-          sto crocifisso.                                 so permettere che vi arrivi in Paradiso          rovinò per terra.
 grosse le diceva, che il soffitto della          quelli, imbaldanziti dal mio silenzio, mi       donare. In fondo è un brav'uomo».                   «Avete sentito?» e don Camino ridac-         della gente che si chiama Lenin? Io lo               Peppone rimase lungo disteso una de-
 chiesetta tremava.                               spaccheranno la zucca, la responsabi-               «Gesù, non ti fidare dei rossi: quelli ti-   chiò. «Gliel'ho dato un colpetto a quei         faccio per il buon nome del Paradiso».           cina di minuti, poi si rialzò, si massag-
    Naturalmente, don Camillo, venuto il          lità sarà vostra. Io potrei citare dei passi    rano a fregare. Guardalo bene: non vedi          senza Dio!».                                         «Al buon nome del Paradiso ci penso         giò il mento, si rassettò, si rimise la
 tempo delle elezioni, si era espresso in         del Vecchio Testamento...».                     che faccia da barabba che ha?».                     «Non dire stupidaggini, don Camillo!»         io» gridò seccato Gesù. «A me interessa         giacca, si rifece il nodo al fazzoletto ros-
modo così esplicito nei riguardi degli                «Don Camino, a me vieni a parlare di            «Una faccia come tutte le altre. Don         rispose seccato il Cristo. «Se fossero          che uno sia un galantuomo: che si chia-          so, e prese in braccio il bambino.
esponenti locali delle sinistre che, una          Vecchio Testamento! Per quanto riguar-          Camillo, tu hai il cuore avvelenato!».           senza Dio non verrebbero qui a far bat-          mi poi Lenin o Bottone non mi importa               Vestito dei paramenti d'uso, don Ca-
bella sera, tra il lusco e il brusco, men-        da il testo, mi assumo ogni responsabi-             «Gesù, se vi ho servito bene fatemi          tezzare i figli. Se la moglie di Peppone ti      niente. Al massimo, tu potevi far presen-       millo lo aspettava, fermo come un maci-
tre tornava in canonica, un pezzaccio             lità. Però, detto fra noi, una pestatina ti     una grazia: lasciate almeno che gli sbat-        avesse rifilato una sberla, te la saresti        te a quella gente che dare ai bambini           gno, davanti al fonte battesimale, Pep-
d'uomo intabarrato gli era arrivato alle          sta bene, così impari a fare della politica     ta quel candelotto sulla schiena. Cos'è          guadagnata».                                     nomi strampalati spesso può significare         pone si avvicinò lentamente:,
spalle schizzando fuor da una siepe e,            in casa mia».                                   una candela, Gesù mio?».                            «Se la moglie di Peppone mi dava una          metterli nei pasticci, da grandi».                  «Come lo chiamiamo?» chiese don
approfittando del fatto che don Camillo              Don Camillo aveva perdonato. Però               «No» rispose Gesù. «Le tue mani sono          sberla, io li prendevo tutt'e tre per il col-        «Va bene» rispose don Camino. «Io ho        Camillo.
era impaeciato dalla bicicletta, al manu-         una cosa gli era rimasta di traverso nel        fatte per benedire, non per percuotere».         lo e...».                                        sempre torto. Cercheremo di rimedia-                «Camino, Libero, Antonio» borbottò
brio della quale era appeso un fagotto            gozzo, come una lisca di merluzzo: la cu-          Don Camillo sospirò. Si inchinò e uscì           «E?» domandò severo Gesù.                     re»,                                            Peppone.
con settanta uova, gli aveva dato una ro-        riosità di sapere chi l'avesse spennellato.      dal cancelletto. Si volse verso l'altare            «Niente, si fa per dire» rispose in fret-         In quel momento entrò qualcuno. Era             Don Camillo scosse il capo.
busta suonata con un palo, scomparen-                 Passò del tempo e, una sera tardi,         per segnarsi ancora, e così si trovò die-         ta don Camillo alzandosi.                        Peppone solo, col bambino in braccio.               «Ma no: chiamiamolo invece Libero,
dó poi come inghiottito dalla terra.             mentre era nel confessionale, don Ca-           tro le spalle di Peppone che, inginoc-               «Don Camillo, sta' in guardia» lo am-         Peppone chiuse la porta col chiavistello.        Camino, Lenin» disse. «Sì, anche Lenin:
   Don Camillo non aveva detto niente a          millo vide attraverso la grata la faccia        chiato, era immerso nelle sue preghiere.           monì Gesù.                                          «Di qui non esco» disse «se mio figlio       quando hanno ,un Camillo vicino, i tipi
nessuno. Arrivato in canonica e messe            del capoccia dell'estrema sinistra, Pep-            «Sta bene» gemette don Camillo                   Indossati i paramenti, don Camillo si         non è stato battezzato col nome che vo-          come quello là non hanno niente da
in salvo le uova, era andato in chiesa a         pone.                                           giungendo le palme e guardando Gesù.               appresset al fonte battesimale. -               glio io».                                        fare».
consigliarsi con Gesù, come faceva sem-              Peppone che veniva a confessarsi era        «Le mani sono fatte per benedire, ma i                «Come lo volete chiamare?» chiese                «Ecco» sussurrò sorridendo dori Ca-             «Amen» borbottò Peppone tastandosi
pre nei momenti di dubbio.                       un avvenimento da far rimanere a boc-           piedi no!».                                        don Camillo alla moglie di Peppone.             mino rivolto al Cristo. «Lo vedete che           la mascella.
   «Cosa debbo fare?» aveva chiesto don          ca aperta. Don Camillo si compiacque.               «Anche questo è vero» disse Gesù dal-             «Lenin, Libero, Antonio» rispose la          gente? Uno è pieno delle più sante in-              Quando, finito tutto, don Carni-110
Camillo.                                             «Dio sia con te, fratello: con te che più   l'alto dell'altare. «Però mi raccomando,           moglie di Peppone.                              tenzioni e guardate come lo trattano».           passò davanti all'altare, il Cristo disse
   «Spennellati la schiena con un po'            d'ogni altro hai bisogno della sua santa        don Camillo, una sola!».                              «Vallo a far battezzare in Russia» dis-          «Mettiti nei suoi panni» rispose il Cri-     sorridendo:
d'olio sbattuto nell'acqua e statti zitto»       benedizione. È da molto tempo che non               La pedata partì come un fulmine.               se calmo don Camillo rimettendo il co-          sto. «Non sono sistemi da approvare,                tffion Camillo, bisogna dire la verità:
gli aveva risposto Gesù dal sommo del-           ti confessi?».                                  Peppone incassò senza battere ciglio,              perchio al fonte battesimale.                    ma si possono comprendere».                     in politica ci sai fare
l'altare. «Bisogna perdonare chi ci of-              «Dal 1918» rispose Peppone.                 poi si alzò e sospirò, sollevato:                     Don Camillo aveva mani grandi come               Don Catnillo scosse il capo.                 meglio tu di me».
                          fende. Questa è la         «Figurati i peccati che hai fatto in            «È dieci minuti che l'aspettavo» disse.        badili, e i tre se ne andarono senza fiata-          «Ho detto che di qui non esco se non           «Anche a caízotti
                          regola».               questi ventotto anni, con quelle belle          «Adesso, mi sento meglio».                         re. Don Camillo cercò di sgattaiolare in         mi battezzate il figlio come voglio io!»        però» rispose don Ca-
                            «Va bene» aveva      idee che hai per la testa».                         «Anch'io» esclamò don Camillo che              sagristia, ma la voce del Cristo lo              ripeté Peppone, e, deposto il fagotto col       mino con molto sus-
                          obiettato don Ca-          «Eh sì, parecchi» sospirò Peppone.          aveva ora il cuore sgombro e netto come            bloccò.                                          bimbo su una panca, si tolse la giacca, si      siego, tastandosi con
                          millo. «Qui però si        «Per esempio?»                              il cielo sereno.                                      «Don Camillo, hai fatto una gran brut-        rimboccò le maniche e avanzò minac-             indifferenza un gros-
                          tratta di legnate,         «Per esempio, due mesi fa vi ho basto-          Gesù non disse niente. Ma si vedeva            ta cosa! Va' a richiamare quella gente e         cioso.                                          so bernoccolo sulla
                          non di offese».        nato».                                          che era contento anche lui.	•                      battezza il bambino».     '                          «Gesù» implorò don Camillo. «Io mi          fronte. •

More Related Content

What's hot

Corte Grande N° 1 - Giugno 2005
Corte Grande N°  1 - Giugno 2005Corte Grande N°  1 - Giugno 2005
Corte Grande N° 1 - Giugno 2005Corte Grande
 
Corte Grande N° 28 - Dicembre 2007
Corte Grande N° 28 - Dicembre 2007Corte Grande N° 28 - Dicembre 2007
Corte Grande N° 28 - Dicembre 2007Corte Grande
 
Corte Grande N° 9 - Aprile 2006
 Corte Grande N° 9 - Aprile 2006 Corte Grande N° 9 - Aprile 2006
Corte Grande N° 9 - Aprile 2006Corte Grande
 
Corte Grande N° 7 - Febbraio 2006
 Corte Grande N° 7 - Febbraio 2006 Corte Grande N° 7 - Febbraio 2006
Corte Grande N° 7 - Febbraio 2006Corte Grande
 
Corte Grande N° 13 - Luglio 2006
 Corte Grande N° 13 - Luglio 2006 Corte Grande N° 13 - Luglio 2006
Corte Grande N° 13 - Luglio 2006Corte Grande
 
Piazzasalento n13. 14-27 luglio 2011
Piazzasalento n13. 14-27 luglio 2011Piazzasalento n13. 14-27 luglio 2011
Piazzasalento n13. 14-27 luglio 2011piazzasalento
 
Piazzasalento nº 12
Piazzasalento nº 12Piazzasalento nº 12
Piazzasalento nº 12piazzasalento
 

What's hot (18)

Caro Obama Natale
Caro Obama NataleCaro Obama Natale
Caro Obama Natale
 
Piazzasalenton27
Piazzasalenton27Piazzasalenton27
Piazzasalenton27
 
Corte Grande N° 1 - Giugno 2005
Corte Grande N°  1 - Giugno 2005Corte Grande N°  1 - Giugno 2005
Corte Grande N° 1 - Giugno 2005
 
Corte Grande N° 28 - Dicembre 2007
Corte Grande N° 28 - Dicembre 2007Corte Grande N° 28 - Dicembre 2007
Corte Grande N° 28 - Dicembre 2007
 
Corte Grande N° 9 - Aprile 2006
 Corte Grande N° 9 - Aprile 2006 Corte Grande N° 9 - Aprile 2006
Corte Grande N° 9 - Aprile 2006
 
Piazzasalento n26
Piazzasalento n26Piazzasalento n26
Piazzasalento n26
 
Piazzasalento n21
Piazzasalento n21Piazzasalento n21
Piazzasalento n21
 
07032012
0703201207032012
07032012
 
Corte Grande N° 7 - Febbraio 2006
 Corte Grande N° 7 - Febbraio 2006 Corte Grande N° 7 - Febbraio 2006
Corte Grande N° 7 - Febbraio 2006
 
Piazzasalento n19
Piazzasalento n19Piazzasalento n19
Piazzasalento n19
 
Guareschi 26 45
Guareschi 26 45Guareschi 26 45
Guareschi 26 45
 
Piazzasalento nº11
Piazzasalento nº11Piazzasalento nº11
Piazzasalento nº11
 
Piazzasalento n16
Piazzasalento n16 Piazzasalento n16
Piazzasalento n16
 
Corte Grande N° 13 - Luglio 2006
 Corte Grande N° 13 - Luglio 2006 Corte Grande N° 13 - Luglio 2006
Corte Grande N° 13 - Luglio 2006
 
MATEMATICI DISTRATTI
MATEMATICI DISTRATTIMATEMATICI DISTRATTI
MATEMATICI DISTRATTI
 
Piazzasalento n13. 14-27 luglio 2011
Piazzasalento n13. 14-27 luglio 2011Piazzasalento n13. 14-27 luglio 2011
Piazzasalento n13. 14-27 luglio 2011
 
Piazzasalento nº 12
Piazzasalento nº 12Piazzasalento nº 12
Piazzasalento nº 12
 
Allegato 8 2010
Allegato 8 2010Allegato 8 2010
Allegato 8 2010
 

More from Fabio Giuffrida

Il compagno don camillo locandina
Il compagno don camillo  locandinaIl compagno don camillo  locandina
Il compagno don camillo locandinaFabio Giuffrida
 
Don camillo monsignore ma non troppo locandina
Don camillo monsignore ma non troppo locandinaDon camillo monsignore ma non troppo locandina
Don camillo monsignore ma non troppo locandinaFabio Giuffrida
 
Don camillo il ritorno locandina
Don camillo il ritorno locandinaDon camillo il ritorno locandina
Don camillo il ritorno locandinaFabio Giuffrida
 
Don camillo e peppone sosia
Don camillo e peppone sosiaDon camillo e peppone sosia
Don camillo e peppone sosiaFabio Giuffrida
 
Don camillo e l'onorevole peppone locandina
Don camillo e l'onorevole peppone locandinaDon camillo e l'onorevole peppone locandina
Don camillo e l'onorevole peppone locandinaFabio Giuffrida
 

More from Fabio Giuffrida (12)

Il compagno don camillo locandina
Il compagno don camillo  locandinaIl compagno don camillo  locandina
Il compagno don camillo locandina
 
Don camillo monsignore ma non troppo locandina
Don camillo monsignore ma non troppo locandinaDon camillo monsignore ma non troppo locandina
Don camillo monsignore ma non troppo locandina
 
Don camillo locandina
Don camillo locandinaDon camillo locandina
Don camillo locandina
 
Don camillo il ritorno locandina
Don camillo il ritorno locandinaDon camillo il ritorno locandina
Don camillo il ritorno locandina
 
Don camillo e peppone sosia
Don camillo e peppone sosiaDon camillo e peppone sosia
Don camillo e peppone sosia
 
Don camillo e l'onorevole peppone locandina
Don camillo e l'onorevole peppone locandinaDon camillo e l'onorevole peppone locandina
Don camillo e l'onorevole peppone locandina
 
Dear film
Dear filmDear film
Dear film
 
Club dei 23 dialoghi
Club dei 23 dialoghiClub dei 23 dialoghi
Club dei 23 dialoghi
 
A brescello con magalli
A brescello con magalliA brescello con magalli
A brescello con magalli
 
Guareschi 10 25
Guareschi 10 25Guareschi 10 25
Guareschi 10 25
 
Guareschi 1 9
Guareschi 1 9Guareschi 1 9
Guareschi 1 9
 
Guareschi 0
Guareschi 0Guareschi 0
Guareschi 0
 

Don camillo il battesimo

  • 1. t Peppone Da oltre 30 anni il fascino di d on Catnillo si logoranoresiste i alla è il caso seconda Ci sono film chee ntatto. apparizione, dei lavori che hanno per , non protagonisti i due personaggi creati da Giovannino Guareschi (1908-1968). L'anno scorso il ciclo trasmesso da Canale 5 in periodo estivo ha realizzato rimetto a voi. Se voi stimate giusto che I due racconti, che di telespettatori. una media superiore ai 6 milioni e mezzo un vostro sacerdote ceda alle imposizio- pubblichiamo grazie «Don ni dei privati, io cedo.,Ad ogni modo do- alla gentile concessione Questinno mani non lamentatevi se poi mi porte- Canale la replica di Carnillo» in onda il 28 settembre su di Carlotta e Alberto ranno un vitello e mi imporranno di bat- Guareschi, sono 5 ha richiamato 6.246.000 tezzarlo. Voi lo sapete: guai a creare dei pubblicati nel volume spettatori. Sicuri di farvi cosa gradita, w precedenti». proponiamo i primi due racconti IL BATTESIMO «Doh Camillo», edito da «Be'» rispose il Crist9. «In questo caso Rizzoli. I disegni che hanno per protagonisti il sacerdote, che ntrarono improvvisamente in «Gesù» rispose don Camillo. «Dovete tu devi cercare di fargli capire...». ' corredavano il libro e che ritrovate in parte in queste pagine sono dello stesso e il sindaco. E sul prossimo numero Pub luoghi — autentici un servizio sui le «battag lie» qi e dell'amicomDon Camillo hanno visto E chiesa un uomo e due donne, e una delle due era la moglie di Peppone, il capo dei rossi. Don Camillo che, in cima a una scala, mettervi in mente che il battesimo non è mica una burletta. Il battesimo è una cosa sacra. Il battesimo...». «Don Camino» lo interruppe il Cristo. «E se quello me le dà?». «Prendile, don Camillo. Sopporta, soffri come ho fatto io». Allora don Camillo si volse: Giovanni Guareschi. -neico Peppone (Fernanc/ stava lucidando col sidol l'aureola di «A me vuoi insegnare cos'è il battesimo? «D'accordo, Peppone» disse. «Il bam- (Gino ) «È grave» rispose Don Camillo. San Giuseppe, si volse e domandò cosa A me che l'ho inventato? Io ti dico che bino uscirà di 'qui battezzato, però non CerZ volevano. tu hai fatto una grossa soperchieria, con quel nome dannato». «Offendendo un ministro di Dio tu PECCATO CONFESSATO hai offeso Dio». «C'è da battezzare della roba» rispose perché se quel bambino, metti il caso, in «Don Camillo,» borbottò Peppone «ri- l'uomo. E una delle donne mostrò un fa- questo momento muore, la colpa è tua cordatevi che ho la pancia delicata per D «Me ne sono pentito» esclamò Peppo- on Camillo era uno di ' quei tipi ne. «Io poi non vi ho bastonato come mi- gotto con dentro un bambino. se non ha il libero ingresso in Paradi- quella palla che mi sono preso in mon- che non hanno peli sulla lingua «E cosa vuol dire?» gli aveva sussur- nistro di Dio, ma come avversario politi- «Chi l'ha fatto?» chiese don Camino so!». tagna. Non tirate colpi bassi o comincio e, la volta che in paese era suc- rato Gesù. «Forse che le offese recate al co. È stato un momento di debolezza». scendendo. «Gesù, non drammatizziamo!» ribatte a lavorare con una panca». cesso un sudicio pasticcio nel quale era- corpo sono più dolorose di quelle recate «Oltre a questo e all'appartenenza a «Io» rispose la moglie di Peppone. don Camillo. «Perché dovrebbe morire? «Sta' tranquillo, Peppone, io te li si- no immischiati vecchi possidenti e ra- allo spirito?». quel tuo diabolico partito, hai altri pec- «Con tuo marito?» si informò don Ca- È bianco e rosso come una rosa!». stemo tutti al piano superiore» rispose gazze, don Camillo durante la messa «D'accordo, Signore. Ma voi dovete cati gravi?». «Non vuol dire!» lo ammonì il Cristo. don Camino collocandogli una sventola aveva cominciato un discorsetto generi- tener presente che, legnando me che Peppone vuotò il sacco. millo. capisce! Con chi vuole che l'abbia «Gli può cadere una tegola in testa, gli a cavalcioni di un'orecchia. co e arnthodino, poi a un bel momento, sono il vostro ministro, hanno recato In complesso era poca roba, e don Ca- fatto: con lei?» ribatte secca la moglie di, può venire un colpo apoplettico. Tu lo Erano due omacci con le braccia di scorgendo proprio in prima fila uno de- offesa a voi. Io lo faccio più per voi che millo lo liquidò con una ventina fra Pa- Peppone. devi battezzare». ferro e volavano sberle che facevano fi- gli scostumati, gli erano scappati i ca- per me». ter e Avemarie. Poi mentre Peppone si «C'è poco da arrabbiarsi» osservò don Don Camillo allargò le braccia: schiar l'aria. Dopo venti minuti di lotta valli e, interrotto il suo dire, aveva getta- «E io non ero forse più ministro di inginocchiava davanti alla balaustra per Camillo avviandosi verso la sagristia. «Gesù, pensateci un momento. Si fos- furibonda e silenziosa, don Camillo to un drappo sulla testa di Gesù crocifis- Dio di te? E non ho forse perdonato a dire la sua penitenza, don Camillo andò «So assai, io: non avevano detto che nel se sicuri che quello poi va all'Inferno, si sentì una voce alle sue spalle: so dell'altar maggiore perché non sen- chi mi ha inchiodato sulla croce?». a inginocchiarsi sotto il Crocifisso. vostro partito è di moda l'amore libe- potrebbe lasciar passare: ma quello, pur «Forza, don Camino! Tiragli alla ma- tisse e, piantandosi i pugni sui fianchi, «Con voi non si può ragionare» aveva «Gesù,» disse «perdonatemi, ma io ro?». essendo figlio di un brutto arnese, può scella!». aveva finito il discorso a modo suo e, concluso don Camillo. «Avete sempre gliele pesto». Passando davanti all'altare don Ca- benissimo capitarvi fra capo e collo in Era il Cristo da sopra l'altare. Don tanto era tonante la voce che usciva dal- ragione voi. Sia fatta la vostra volontà. «Neanche per sogno» rispose Gesù. mino si inchinò e strizzò l'occhio al Cri- Paradiso. E allora, ditemi voi come pos- Camillo sparò alla mascella, e Peppone la bocca di quell'omaccione, e tanto Perdoneremo. Però ricordatevi che se «Io l'ho perdonato e anche tu devi per- sto crocifisso. so permettere che vi arrivi in Paradiso rovinò per terra. grosse le diceva, che il soffitto della quelli, imbaldanziti dal mio silenzio, mi donare. In fondo è un brav'uomo». «Avete sentito?» e don Camino ridac- della gente che si chiama Lenin? Io lo Peppone rimase lungo disteso una de- chiesetta tremava. spaccheranno la zucca, la responsabi- «Gesù, non ti fidare dei rossi: quelli ti- chiò. «Gliel'ho dato un colpetto a quei faccio per il buon nome del Paradiso». cina di minuti, poi si rialzò, si massag- Naturalmente, don Camillo, venuto il lità sarà vostra. Io potrei citare dei passi rano a fregare. Guardalo bene: non vedi senza Dio!». «Al buon nome del Paradiso ci penso giò il mento, si rassettò, si rimise la tempo delle elezioni, si era espresso in del Vecchio Testamento...». che faccia da barabba che ha?». «Non dire stupidaggini, don Camillo!» io» gridò seccato Gesù. «A me interessa giacca, si rifece il nodo al fazzoletto ros- modo così esplicito nei riguardi degli «Don Camino, a me vieni a parlare di «Una faccia come tutte le altre. Don rispose seccato il Cristo. «Se fossero che uno sia un galantuomo: che si chia- so, e prese in braccio il bambino. esponenti locali delle sinistre che, una Vecchio Testamento! Per quanto riguar- Camillo, tu hai il cuore avvelenato!». senza Dio non verrebbero qui a far bat- mi poi Lenin o Bottone non mi importa Vestito dei paramenti d'uso, don Ca- bella sera, tra il lusco e il brusco, men- da il testo, mi assumo ogni responsabi- «Gesù, se vi ho servito bene fatemi tezzare i figli. Se la moglie di Peppone ti niente. Al massimo, tu potevi far presen- millo lo aspettava, fermo come un maci- tre tornava in canonica, un pezzaccio lità. Però, detto fra noi, una pestatina ti una grazia: lasciate almeno che gli sbat- avesse rifilato una sberla, te la saresti te a quella gente che dare ai bambini gno, davanti al fonte battesimale, Pep- d'uomo intabarrato gli era arrivato alle sta bene, così impari a fare della politica ta quel candelotto sulla schiena. Cos'è guadagnata». nomi strampalati spesso può significare pone si avvicinò lentamente:, spalle schizzando fuor da una siepe e, in casa mia». una candela, Gesù mio?». «Se la moglie di Peppone mi dava una metterli nei pasticci, da grandi». «Come lo chiamiamo?» chiese don approfittando del fatto che don Camillo Don Camillo aveva perdonato. Però «No» rispose Gesù. «Le tue mani sono sberla, io li prendevo tutt'e tre per il col- «Va bene» rispose don Camino. «Io ho Camillo. era impaeciato dalla bicicletta, al manu- una cosa gli era rimasta di traverso nel fatte per benedire, non per percuotere». lo e...». sempre torto. Cercheremo di rimedia- «Camino, Libero, Antonio» borbottò brio della quale era appeso un fagotto gozzo, come una lisca di merluzzo: la cu- Don Camillo sospirò. Si inchinò e uscì «E?» domandò severo Gesù. re», Peppone. con settanta uova, gli aveva dato una ro- riosità di sapere chi l'avesse spennellato. dal cancelletto. Si volse verso l'altare «Niente, si fa per dire» rispose in fret- In quel momento entrò qualcuno. Era Don Camillo scosse il capo. busta suonata con un palo, scomparen- Passò del tempo e, una sera tardi, per segnarsi ancora, e così si trovò die- ta don Camillo alzandosi. Peppone solo, col bambino in braccio. «Ma no: chiamiamolo invece Libero, dó poi come inghiottito dalla terra. mentre era nel confessionale, don Ca- tro le spalle di Peppone che, inginoc- «Don Camillo, sta' in guardia» lo am- Peppone chiuse la porta col chiavistello. Camino, Lenin» disse. «Sì, anche Lenin: Don Camillo non aveva detto niente a millo vide attraverso la grata la faccia chiato, era immerso nelle sue preghiere. monì Gesù. «Di qui non esco» disse «se mio figlio quando hanno ,un Camillo vicino, i tipi nessuno. Arrivato in canonica e messe del capoccia dell'estrema sinistra, Pep- «Sta bene» gemette don Camillo Indossati i paramenti, don Camillo si non è stato battezzato col nome che vo- come quello là non hanno niente da in salvo le uova, era andato in chiesa a pone. giungendo le palme e guardando Gesù. appresset al fonte battesimale. - glio io». fare». consigliarsi con Gesù, come faceva sem- Peppone che veniva a confessarsi era «Le mani sono fatte per benedire, ma i «Come lo volete chiamare?» chiese «Ecco» sussurrò sorridendo dori Ca- «Amen» borbottò Peppone tastandosi pre nei momenti di dubbio. un avvenimento da far rimanere a boc- piedi no!». don Camillo alla moglie di Peppone. mino rivolto al Cristo. «Lo vedete che la mascella. «Cosa debbo fare?» aveva chiesto don ca aperta. Don Camillo si compiacque. «Anche questo è vero» disse Gesù dal- «Lenin, Libero, Antonio» rispose la gente? Uno è pieno delle più sante in- Quando, finito tutto, don Carni-110 Camillo. «Dio sia con te, fratello: con te che più l'alto dell'altare. «Però mi raccomando, moglie di Peppone. tenzioni e guardate come lo trattano». passò davanti all'altare, il Cristo disse «Spennellati la schiena con un po' d'ogni altro hai bisogno della sua santa don Camillo, una sola!». «Vallo a far battezzare in Russia» dis- «Mettiti nei suoi panni» rispose il Cri- sorridendo: d'olio sbattuto nell'acqua e statti zitto» benedizione. È da molto tempo che non La pedata partì come un fulmine. se calmo don Camillo rimettendo il co- sto. «Non sono sistemi da approvare, tffion Camillo, bisogna dire la verità: gli aveva risposto Gesù dal sommo del- ti confessi?». Peppone incassò senza battere ciglio, perchio al fonte battesimale. ma si possono comprendere». in politica ci sai fare l'altare. «Bisogna perdonare chi ci of- «Dal 1918» rispose Peppone. poi si alzò e sospirò, sollevato: Don Camillo aveva mani grandi come Don Catnillo scosse il capo. meglio tu di me». fende. Questa è la «Figurati i peccati che hai fatto in «È dieci minuti che l'aspettavo» disse. badili, e i tre se ne andarono senza fiata- «Ho detto che di qui non esco se non «Anche a caízotti regola». questi ventotto anni, con quelle belle «Adesso, mi sento meglio». re. Don Camillo cercò di sgattaiolare in mi battezzate il figlio come voglio io!» però» rispose don Ca- «Va bene» aveva idee che hai per la testa». «Anch'io» esclamò don Camillo che sagristia, ma la voce del Cristo lo ripeté Peppone, e, deposto il fagotto col mino con molto sus- obiettato don Ca- «Eh sì, parecchi» sospirò Peppone. aveva ora il cuore sgombro e netto come bloccò. bimbo su una panca, si tolse la giacca, si siego, tastandosi con millo. «Qui però si «Per esempio?» il cielo sereno. «Don Camillo, hai fatto una gran brut- rimboccò le maniche e avanzò minac- indifferenza un gros- tratta di legnate, «Per esempio, due mesi fa vi ho basto- Gesù non disse niente. Ma si vedeva ta cosa! Va' a richiamare quella gente e cioso. so bernoccolo sulla non di offese». nato». che era contento anche lui. • battezza il bambino». ' «Gesù» implorò don Camillo. «Io mi fronte. •