1. t
Peppone
Da oltre 30 anni il fascino di d on Catnillo
si logoranoresiste i
alla
è il caso seconda Ci sono film chee
ntatto.
apparizione,
dei lavori che hanno per , non
protagonisti i due personaggi creati da
Giovannino Guareschi (1908-1968).
L'anno scorso il ciclo trasmesso da
Canale 5 in periodo estivo ha realizzato rimetto a voi. Se voi stimate giusto che
I due racconti, che di telespettatori.
una media superiore ai 6 milioni e mezzo un vostro sacerdote ceda alle imposizio-
pubblichiamo grazie «Don ni dei privati, io cedo.,Ad ogni modo do-
alla gentile concessione Questinno mani non lamentatevi se poi mi porte-
Canale la replica di
Carnillo» in onda il 28 settembre su
di Carlotta e Alberto ranno un vitello e mi imporranno di bat-
Guareschi, sono 5 ha richiamato 6.246.000 tezzarlo. Voi lo sapete: guai a creare dei
pubblicati nel volume spettatori. Sicuri di farvi cosa gradita, w precedenti».
proponiamo i primi due racconti IL BATTESIMO
«Doh Camillo», edito da «Be'» rispose il Crist9. «In questo caso
Rizzoli. I disegni che hanno per protagonisti il sacerdote, che ntrarono improvvisamente in «Gesù» rispose don Camillo. «Dovete tu devi cercare di fargli capire...». '
corredavano il libro e
che ritrovate in
parte in queste pagine
sono dello stesso
e il sindaco. E sul prossimo numero
Pub
luoghi — autentici un servizio sui
le «battag
lie» qi
e dell'amicomDon Camillo
hanno visto
E chiesa un uomo e due donne, e
una delle due era la moglie di
Peppone, il capo dei rossi.
Don Camillo che, in cima a una scala,
mettervi in mente che il battesimo non è
mica una burletta. Il battesimo è una
cosa sacra. Il battesimo...».
«Don Camino» lo interruppe il Cristo.
«E se quello me le dà?».
«Prendile, don Camillo. Sopporta,
soffri come ho fatto io».
Allora don Camillo si volse:
Giovanni Guareschi. -neico Peppone (Fernanc/ stava lucidando col sidol l'aureola di «A me vuoi insegnare cos'è il battesimo? «D'accordo, Peppone» disse. «Il bam-
(Gino ) «È grave» rispose Don Camillo. San Giuseppe, si volse e domandò cosa A me che l'ho inventato? Io ti dico che bino uscirà di 'qui battezzato, però non
CerZ volevano. tu hai fatto una grossa soperchieria, con quel nome dannato».
«Offendendo un ministro di Dio tu
PECCATO CONFESSATO hai offeso Dio». «C'è da battezzare della roba» rispose perché se quel bambino, metti il caso, in «Don Camillo,» borbottò Peppone «ri-
l'uomo. E una delle donne mostrò un fa- questo momento muore, la colpa è tua cordatevi che ho la pancia delicata per
D
«Me ne sono pentito» esclamò Peppo-
on Camillo era uno di ' quei tipi ne. «Io poi non vi ho bastonato come mi- gotto con dentro un bambino. se non ha il libero ingresso in Paradi- quella palla che mi sono preso in mon-
che non hanno peli sulla lingua «E cosa vuol dire?» gli aveva sussur- nistro di Dio, ma come avversario politi- «Chi l'ha fatto?» chiese don Camino so!». tagna. Non tirate colpi bassi o comincio
e, la volta che in paese era suc- rato Gesù. «Forse che le offese recate al co. È stato un momento di debolezza». scendendo. «Gesù, non drammatizziamo!» ribatte a lavorare con una panca».
cesso un sudicio pasticcio nel quale era- corpo sono più dolorose di quelle recate «Oltre a questo e all'appartenenza a «Io» rispose la moglie di Peppone. don Camillo. «Perché dovrebbe morire? «Sta' tranquillo, Peppone, io te li si-
no immischiati vecchi possidenti e ra- allo spirito?». quel tuo diabolico partito, hai altri pec- «Con tuo marito?» si informò don Ca- È bianco e rosso come una rosa!». stemo tutti al piano superiore» rispose
gazze, don Camillo durante la messa «D'accordo, Signore. Ma voi dovete cati gravi?». «Non vuol dire!» lo ammonì il Cristo. don Camino collocandogli una sventola
aveva cominciato un discorsetto generi- tener presente che, legnando me che Peppone vuotò il sacco. millo. capisce! Con chi vuole che l'abbia «Gli può cadere una tegola in testa, gli a cavalcioni di un'orecchia.
co e arnthodino, poi a un bel momento, sono il vostro ministro, hanno recato In complesso era poca roba, e don Ca- fatto: con lei?» ribatte secca la moglie di, può venire un colpo apoplettico. Tu lo Erano due omacci con le braccia di
scorgendo proprio in prima fila uno de- offesa a voi. Io lo faccio più per voi che millo lo liquidò con una ventina fra Pa- Peppone. devi battezzare». ferro e volavano sberle che facevano fi-
gli scostumati, gli erano scappati i ca- per me». ter e Avemarie. Poi mentre Peppone si «C'è poco da arrabbiarsi» osservò don Don Camillo allargò le braccia: schiar l'aria. Dopo venti minuti di lotta
valli e, interrotto il suo dire, aveva getta- «E io non ero forse più ministro di inginocchiava davanti alla balaustra per Camillo avviandosi verso la sagristia. «Gesù, pensateci un momento. Si fos- furibonda e silenziosa, don Camillo
to un drappo sulla testa di Gesù crocifis- Dio di te? E non ho forse perdonato a dire la sua penitenza, don Camillo andò «So assai, io: non avevano detto che nel se sicuri che quello poi va all'Inferno, si sentì una voce alle sue spalle:
so dell'altar maggiore perché non sen- chi mi ha inchiodato sulla croce?». a inginocchiarsi sotto il Crocifisso. vostro partito è di moda l'amore libe- potrebbe lasciar passare: ma quello, pur «Forza, don Camino! Tiragli alla ma-
tisse e, piantandosi i pugni sui fianchi, «Con voi non si può ragionare» aveva «Gesù,» disse «perdonatemi, ma io ro?». essendo figlio di un brutto arnese, può scella!».
aveva finito il discorso a modo suo e, concluso don Camillo. «Avete sempre gliele pesto». Passando davanti all'altare don Ca- benissimo capitarvi fra capo e collo in Era il Cristo da sopra l'altare. Don
tanto era tonante la voce che usciva dal- ragione voi. Sia fatta la vostra volontà. «Neanche per sogno» rispose Gesù. mino si inchinò e strizzò l'occhio al Cri- Paradiso. E allora, ditemi voi come pos- Camillo sparò alla mascella, e Peppone
la bocca di quell'omaccione, e tanto Perdoneremo. Però ricordatevi che se «Io l'ho perdonato e anche tu devi per- sto crocifisso. so permettere che vi arrivi in Paradiso rovinò per terra.
grosse le diceva, che il soffitto della quelli, imbaldanziti dal mio silenzio, mi donare. In fondo è un brav'uomo». «Avete sentito?» e don Camino ridac- della gente che si chiama Lenin? Io lo Peppone rimase lungo disteso una de-
chiesetta tremava. spaccheranno la zucca, la responsabi- «Gesù, non ti fidare dei rossi: quelli ti- chiò. «Gliel'ho dato un colpetto a quei faccio per il buon nome del Paradiso». cina di minuti, poi si rialzò, si massag-
Naturalmente, don Camillo, venuto il lità sarà vostra. Io potrei citare dei passi rano a fregare. Guardalo bene: non vedi senza Dio!». «Al buon nome del Paradiso ci penso giò il mento, si rassettò, si rimise la
tempo delle elezioni, si era espresso in del Vecchio Testamento...». che faccia da barabba che ha?». «Non dire stupidaggini, don Camillo!» io» gridò seccato Gesù. «A me interessa giacca, si rifece il nodo al fazzoletto ros-
modo così esplicito nei riguardi degli «Don Camino, a me vieni a parlare di «Una faccia come tutte le altre. Don rispose seccato il Cristo. «Se fossero che uno sia un galantuomo: che si chia- so, e prese in braccio il bambino.
esponenti locali delle sinistre che, una Vecchio Testamento! Per quanto riguar- Camillo, tu hai il cuore avvelenato!». senza Dio non verrebbero qui a far bat- mi poi Lenin o Bottone non mi importa Vestito dei paramenti d'uso, don Ca-
bella sera, tra il lusco e il brusco, men- da il testo, mi assumo ogni responsabi- «Gesù, se vi ho servito bene fatemi tezzare i figli. Se la moglie di Peppone ti niente. Al massimo, tu potevi far presen- millo lo aspettava, fermo come un maci-
tre tornava in canonica, un pezzaccio lità. Però, detto fra noi, una pestatina ti una grazia: lasciate almeno che gli sbat- avesse rifilato una sberla, te la saresti te a quella gente che dare ai bambini gno, davanti al fonte battesimale, Pep-
d'uomo intabarrato gli era arrivato alle sta bene, così impari a fare della politica ta quel candelotto sulla schiena. Cos'è guadagnata». nomi strampalati spesso può significare pone si avvicinò lentamente:,
spalle schizzando fuor da una siepe e, in casa mia». una candela, Gesù mio?». «Se la moglie di Peppone mi dava una metterli nei pasticci, da grandi». «Come lo chiamiamo?» chiese don
approfittando del fatto che don Camillo Don Camillo aveva perdonato. Però «No» rispose Gesù. «Le tue mani sono sberla, io li prendevo tutt'e tre per il col- «Va bene» rispose don Camino. «Io ho Camillo.
era impaeciato dalla bicicletta, al manu- una cosa gli era rimasta di traverso nel fatte per benedire, non per percuotere». lo e...». sempre torto. Cercheremo di rimedia- «Camino, Libero, Antonio» borbottò
brio della quale era appeso un fagotto gozzo, come una lisca di merluzzo: la cu- Don Camillo sospirò. Si inchinò e uscì «E?» domandò severo Gesù. re», Peppone.
con settanta uova, gli aveva dato una ro- riosità di sapere chi l'avesse spennellato. dal cancelletto. Si volse verso l'altare «Niente, si fa per dire» rispose in fret- In quel momento entrò qualcuno. Era Don Camillo scosse il capo.
busta suonata con un palo, scomparen- Passò del tempo e, una sera tardi, per segnarsi ancora, e così si trovò die- ta don Camillo alzandosi. Peppone solo, col bambino in braccio. «Ma no: chiamiamolo invece Libero,
dó poi come inghiottito dalla terra. mentre era nel confessionale, don Ca- tro le spalle di Peppone che, inginoc- «Don Camillo, sta' in guardia» lo am- Peppone chiuse la porta col chiavistello. Camino, Lenin» disse. «Sì, anche Lenin:
Don Camillo non aveva detto niente a millo vide attraverso la grata la faccia chiato, era immerso nelle sue preghiere. monì Gesù. «Di qui non esco» disse «se mio figlio quando hanno ,un Camillo vicino, i tipi
nessuno. Arrivato in canonica e messe del capoccia dell'estrema sinistra, Pep- «Sta bene» gemette don Camillo Indossati i paramenti, don Camillo si non è stato battezzato col nome che vo- come quello là non hanno niente da
in salvo le uova, era andato in chiesa a pone. giungendo le palme e guardando Gesù. appresset al fonte battesimale. - glio io». fare».
consigliarsi con Gesù, come faceva sem- Peppone che veniva a confessarsi era «Le mani sono fatte per benedire, ma i «Come lo volete chiamare?» chiese «Ecco» sussurrò sorridendo dori Ca- «Amen» borbottò Peppone tastandosi
pre nei momenti di dubbio. un avvenimento da far rimanere a boc- piedi no!». don Camillo alla moglie di Peppone. mino rivolto al Cristo. «Lo vedete che la mascella.
«Cosa debbo fare?» aveva chiesto don ca aperta. Don Camillo si compiacque. «Anche questo è vero» disse Gesù dal- «Lenin, Libero, Antonio» rispose la gente? Uno è pieno delle più sante in- Quando, finito tutto, don Carni-110
Camillo. «Dio sia con te, fratello: con te che più l'alto dell'altare. «Però mi raccomando, moglie di Peppone. tenzioni e guardate come lo trattano». passò davanti all'altare, il Cristo disse
«Spennellati la schiena con un po' d'ogni altro hai bisogno della sua santa don Camillo, una sola!». «Vallo a far battezzare in Russia» dis- «Mettiti nei suoi panni» rispose il Cri- sorridendo:
d'olio sbattuto nell'acqua e statti zitto» benedizione. È da molto tempo che non La pedata partì come un fulmine. se calmo don Camillo rimettendo il co- sto. «Non sono sistemi da approvare, tffion Camillo, bisogna dire la verità:
gli aveva risposto Gesù dal sommo del- ti confessi?». Peppone incassò senza battere ciglio, perchio al fonte battesimale. ma si possono comprendere». in politica ci sai fare
l'altare. «Bisogna perdonare chi ci of- «Dal 1918» rispose Peppone. poi si alzò e sospirò, sollevato: Don Camillo aveva mani grandi come Don Catnillo scosse il capo. meglio tu di me».
fende. Questa è la «Figurati i peccati che hai fatto in «È dieci minuti che l'aspettavo» disse. badili, e i tre se ne andarono senza fiata- «Ho detto che di qui non esco se non «Anche a caízotti
regola». questi ventotto anni, con quelle belle «Adesso, mi sento meglio». re. Don Camillo cercò di sgattaiolare in mi battezzate il figlio come voglio io!» però» rispose don Ca-
«Va bene» aveva idee che hai per la testa». «Anch'io» esclamò don Camillo che sagristia, ma la voce del Cristo lo ripeté Peppone, e, deposto il fagotto col mino con molto sus-
obiettato don Ca- «Eh sì, parecchi» sospirò Peppone. aveva ora il cuore sgombro e netto come bloccò. bimbo su una panca, si tolse la giacca, si siego, tastandosi con
millo. «Qui però si «Per esempio?» il cielo sereno. «Don Camillo, hai fatto una gran brut- rimboccò le maniche e avanzò minac- indifferenza un gros-
tratta di legnate, «Per esempio, due mesi fa vi ho basto- Gesù non disse niente. Ma si vedeva ta cosa! Va' a richiamare quella gente e cioso. so bernoccolo sulla
non di offese». nato». che era contento anche lui. • battezza il bambino». ' «Gesù» implorò don Camillo. «Io mi fronte. •