1. peo IL COMPAGNO DON diAMILLO 1.111"1 (1965)
di Luigi Comencini - Sceneggiatura: Leo Benvenuti, Piero De Bernardi (dai romanzi di Giovanni
Guareschi) - Fotografia: Armando Nannuzzi - Musica: Alessandro Cicognini - Interpreti: Fernan-
del (Don Camillo), Gino Cervi (Peppone), Graziella Granata, Gianni Garko - Italia - 109'
L'ultimo film interpretato da Fer- cer. I film sono gradevoli, estre- me terminale: l'Italia sta cambian-
nandel e Gino Cervi. Negli anni a mamente divertenti per i raga77i- do, e non c'è più posto per Don
venire si sarebbero avvicendati Ga- ni, ma la favola picaresca di Gua- Camillo e Peppone. È giusto ricor-
stone Moschin-Lionel Stander, e reschi non esiste più. dare i due interpreti (da una me-
Terence Hill-Colin Blackely. Il compagno Don Camillo inizia moria di Jone Tuzzi): "Fernandel
Ma il mito creato dall'accoppiata con un viaggio premio a Mosca di era professionale, ligio, simpatico,
Fernandel-Cervi non si sarebbe più un gruppo di "meritevoli" comu- basta che non lo toccavi sui soldi
ripetuto. Moschin-Stander, indub- nisti di Brescello. Della comitiva perché su quelli non scherzava. Si
biamente, diedero prova - con Don fa parte, seppur sotto mentite spo- beccò 50 milioni di franchi pesanti
Camillo e i giovani d'oggi di un
- glie, anche Don Camillo (incluso che equivalgono pressapoco a 90
notevole affiatamento, e la loro in- grazie ad un ricatto perpetrato ai milioni di lire di allora, eppure
terpretazione apparve aggiornata danni del solito Peppone). pretese il rimborso spese della
ad una realtà più sanguigna e bruta- Il viaggio si dimostrer" molto benzina da Brescello, dove si gira-
le: la contrapposizione ideologica istruttivo, dato che incrinerà for- va, a Parma dove alloggiava, una
era certo meno idilliaca di quanto la temente la fede politica del grup- distanza di una ventina di chilo-
serie fino ad allora aveva suggerito. po, coi-ripreso Peppone. metri in tutto. Con Cervi legò su-
Di stampo diverso, maggiormente E; in assoluto, il film più vicino a bito, e non poteva essere altrimen-
rivolto ai ragazzi, l'adattamento vo- quella "commedia all'italiana" che ti. Gino era un bonaccione, sem-
luto da Terence Hill (in ben due pel- fu protagonista della cinemato- brava uno senza problemi, senza
licole) che "riscrive" le gesta di Don grafia nazionale almeno per un passionalità, senza risvolti. E inve-
Camillo per adattarlo maggiormen- ventennio. Eppure, nonostante ce ne aveva e come, e tanta sensibi-
te ai gusti di un pubblico "orfano" una maggior cura nella realizza- lità, anche come uomo non solo
dell'attore in coppia con ftud Spen- zione, il film appare comunque co- come attore."
DON CAMILLO - SERIE BLU - Mensile - N.5 - Edizioni Eden - Via Melz1 d'Erll 29 - 20154 Milano
Dir. resp. Gianni Eusebio - Pubbl. di "CINEMA ITALIA" - Reg. Trib. Milano n.616/90 - Stampa: Graf Stampa
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