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Quale Russell ? 
AUTOBIOGRAFIA INTELLETTUALE 
a cura della prof. Mantelli Maria Rosa
Quale Russell ?
1872 - 1970 
Nell'autobiografia , non senza un certo compiacimento, 
Bertrand Russell presenta la sua lunga vita scandita 
dai più grandi eventi di fine Ottocento e 
la prima metà del Novecento.
Dalla Regina Vittoria a Lenin 
(1872-1914) 
Dall'imperialismo alla I Guerra mondiale
da Freud ad Einstein 
(1918-1944) 
Il periodo tra le due guerre e la II guerra mondiale
Da Churchill a Mao (1944-62) 
Ovvero gli anni della guerra fredda
Anche noi abbiamo cercato di seguire la stessa 
periodizzazione proposta da Russell, integrandola 
con altre biografie forse meno celebrative
L'infanzia 
Bertrand Russell nacque a 
Ravenscroft (Galles) il 18 maggio 1872 
in un'antica famiglia 
aristoratica di tradizione liberale. 
Era figlio del visconte di Amberley 
e nipote di Lord John Russell, che fu 
due volte Primo Ministro wigh fra il1846 
e 1866. La nonna paterna era Lady 
Russell, figlia del conte di Minto. 
Si trovò orfano a tre anni e insieme al 
fratello venne accolto dai nonni 
paterni a Pembroke Lodge
Fu educato nella tenuta di Pembroke Lodge, concessa 
dalla regina Vittoria a lord Russell quando divenne primo 
ministro secondo le regole dei “rampolli” aristocratici 
dell'età vittoriana, seguì studi privati per approdare al 
Trinity College di Cambridge
Tra gli ospiti della tenuta... 
...oltre alla stessa regina Vittoria, 
Palmerston, Gladstone, Garibaldi, Thackeray, 
Dickens, Tennyson, Lewis Carroll e il filosofo 
John Stuart Mill, uno tra i massimi esponenti 
del liberalismo e dell'utilitarismo. 
Tuttavia l'ospite più inquietante del piccolo 
Russell, stando al biografo R. Monk 
e' sicuramente...la paura!!
Stando a Monk, fin da piccolo Russell ebbe timore 
della solitudine e della follia che sembrava incombere 
sulla sua famiglia: zio Willy, zia Agata e lo stesso 
fratello “Frank” soffrivano di problemi psichici piuttosto 
severi. 
Monk giunge a sostenere che lo studio della logica e 
della filosofia costituirebbe per il giovane Russell una 
sorta di baluardo contro la paura della solitudine e 
della follia.
Bertie aveva paura del buio e dei rumori della notte. 
Temeva lady Russell, nonna di vedute liberali ma 
profondamente religiosa e autoritaria
Si sentiva solo e fantasticava 
spesso sui sui genitori. 
Da alcune parole della nonna 
aveva intuito disapprovazione 
nei confronti del padre, ma 
non riusciva a capirne 
il motivo. 
Avvertiva che la sua famiglia 
aveva dei segreti, dei “non 
Il visconte di Amberley detti” e questo gli pesava.
“Mi liberai dalla paura con 
la conoscenza...” 
Crescendo, imparò che i rumori della notte avevano 
spiegazioni fisiche, erano provocati dal vento e dai 
cigolii della vecchia casa...
“Mi liberai dalla paura con 
la conoscenza...” 
Non esisteva alcun mistero nella sua famiglia:Il 
padre aveva assunto posizioni poco ortodosse in 
merito alla religione e alla morale sessuale, 
pagando le sue idee con l'estromissione dalla vita 
politica e con la condanna della buona società 
vittoriana. 
I nonni, comprensibilmente, non ne parlavano 
volentieri come non parlavano volentieri dell'altro 
figlio, lo zio George William (1848–1933) 
afflitto da una grave malattia mentale e rinchiuso in 
un ospedale psichiatrico.
Anche il famoso graphic -novel Logicomics. An Epic 
Search for Truth di A. Doxiadis,c C. Papadimitriou e 
A. Papadatos (2008) interpreta 
in questa chiave il percorso 
intellettuale di Russell
In ogni caso, le osservazioni di Monk e Logicomix sulla vita del 
giovane Russell paiono confermate dalla stessa Autobiografia e 
da alcune riflessioni sparse in molte opere del filosofo.
Io non sono nato felice. Da bambino il mio salmo preferito 
era: "Stanco della terra e carico dei miei peccati". 
A cinque anni, mi dissi che, se dovevo vivere fino ai 
settanta, avevo sopportato soltanto, fino a quel momento, 
la quattordicesima parte di tutta la mia vita, e, intravedendo 
davanti a me il tedio che mi attendeva su di un cammino 
così lungo, lo giudicai insopportabile. 
Durante l'adolescenza, la vita mi era odiosa e pensavo al 
suicidio; ma questo mio proposito era tenuto a freno dal 
desiderio di approfondire la conoscenza della matematica. 
Conquista della felicità 1930
Decise di iscriversi al Trinity di Cambridge dove studiò 
matematica e filosofia . 
Completati gli studi nel '94, a ventidue anni, passò 
a lavorare presso l'ambasciata inglese a Parigi. 
Qui ebbe occasione di sposarsi con la prima delle 
sue 4 mogli
Il giovane logico pacifista
E' la fase della carriera accademica, in cui l'interesse 
per il sapere scientifico e per la matematica sono 
dominanti v. Saggio sui fondamenti della geometria (1897) 
Sempre di questi anni è la critica a Frege attraverso 
l'antinomia che da Russell prende il nome e che fece 
fallire il programma logicista e gli sforzi decennali di 
Frege v. le opere Principi (1903) e Principia Mathema-tica 
(1910-13) scritti insieme a Whitehead.
Gli anni che precedono la guerra scandiscono la 
collaborazione e l'amicizia con il giovane Ludwig 
Wittgenstein: nel '21 lo aiutò a trovare un editore per la 
pubblicazione del Tractatus logico-philosophicus e 
gli procurò un incarico all'Università di Cambridge.
La grande guerra e 
l'obiezione di coscienza
1901 
si oppone alla guerra promossa dagli inglesi contro i Boeri 
In Sudafrica e all'imperialismo 
Ma è con lo scoppio della Grande guerra, 
che assume una decisa e irremovibile 
Posizione in favore 
dell’obiezione di coscienza 
e di aperta opposizione alla guerra 
Aderisce sin dal 1914 al NCF 
(No Coscription Fellowship)
1916 
Per i numerosi articoli contro la guerra e in favore della obiezione di 
Coscienza, viene multato e sospeso da Cambridge dove insegna dal '95. 
Subisce anche limitazioni alla libertà di movimento sul suolo inglese e il 
divieto di espatrio. Deve rinunciare ad un incarico ad Harvard.
1918 
Viene arrestato per i suoi interventi contro l'ingresso in guerra 
degli Stati Uniti e accusato di attività anti-inglese 
In realtà Russell aveva scritto diversi articoli diretti al presidente 
Wilson , confidando non solo sulla neutralità degli USA ,ma 
indivduando in essi la nazione in grado di mediare tra 
le parti in guerra (v.Selected Letters vol.II) 
Nonostante la reclusione non si stanca di scrivere a Wilson invi-tandolo 
a promuovere un organismo internazionale in grado di ga-rantire 
la pace,una volta conclusa la guerra, anticipando così la 
Società delle Nazioni 
In questi anni è quindi già presente quell'utopia che Russell ri-prenderà 
e svilupperà nell' ultima parte della sua vita : l'esigenza 
di un organismo internazionale in grado di prevenire i conflitti e 
assicurare la realizzazione dei diritti umani in tutto il globo.
E' a questo proposito 
che ci siamo chiesti 
“ Quale Russell? ” 
Oltre al Russell logico, 
scettico, convive sin 
dalla giovinezza, un 
Russell idealista che 
crede e prospetta la 
pace universale
UTOPIA / DISTOPIA 
Negli scritti pubblicati durante l'esperienza totalitaria nonché 
negli anni della guerra fredda, Russell propone l'utopia della 
pace per combattere una possibilità che vede pericolosa-mente 
vicina e minacciosa: l'avvento di una società 
tecnocratica e autoritaria
UTOPIA / DISTOPIA 
In questi anni compaiono infatti opere che oscurano gli 
orizzonti dell'utopia prospettando una futura società 
tecnocratica , prefigurazione distopica su cui spesso si 
sofferma a partire dagli anni Trenta agli anni Sessanta.
UTOPIA / DISTOPIA
Si vedano le previsioni contenute in La visione scientifica 
del mondo del 1931. Nella seconda edizione del 1949 
traspare una certa freddezza nei confronti de Il mondo 
nuovo di Huxley, definita mera estensione dei due capitoli 
finali di Scientific Outlook (v. Lettere a S. Unwin) 
In più opere si dichiara invece soddisfatto e onorato delle 
analogie tra la propria opera e 1984 di Orwell, lavoro a 
suo avviso autonomo e assolutamente originale
Dall'idealismo all'analisi del linguaggio 
Dopo una breve parentesi idealistica Russell deve a Moore il 
passaggio al realismo con il conseguente recupero delle 
certezze del “senso comune” ovvero: 
- l'esistenza del mondo 
- l'esistenza di se stessi 
- l'esistenza di contenuti mentali (idee) 
Distinguendo la conoscenza immediata dei “sense data” 
(knowledge by acquaintance) da quella mediata, 
proposizionale e indiretta ( Knowledge by description) 
il giovane Russell condivide con Moore la funzione della 
filosofia come analisi logica e chiarimento concettuale.
Dall'idealismo all'analisi del linguaggio 
La filosofia rinuncia così a pronunciarsi sulla struttura 
ontologica della realtà, limitandosi a chiarire e ad 
analizzare, esplicitandole, le assunzioni del senso comune 
e del suo linguaggio, il linguaggio naturale. 
Russell tuttavia, oltre Moore, proseguirà la propria indagine 
logica e linguistica delle proposizioni matematiche, 
pervenendo da un lato (contro Meinong) alla teoria delle 
descrizioni definite e, dall'altro, all'elaborazione del 
logicismo, inserendosi attivamente nel dibattito 
sui fondamenti della matematica
Da Leibniz a Frege. 
La svolta logicista (1900-1903) 
L'interesse per la mathesis e la characteristica 
universalis prospettate da Leibniz , 
è già presente in Russell sin dalla pubblicazine di- 
Esposizione critica della filosofia di Leibniz nel 1900 
Nello stesso anno incontrò al Congresso Internazio-nale 
di filosofia di Parigi il matematico Giuseppe 
Peano e , come ricorda nell'Autobiografia ,si trattò di 
un incontro folgorante
"Il Congresso fu il punto di svolta della mia vita intellettua-le, 
perché vi incontrai Peano. Lo conoscevo già di nome 
e avevo visto qualche suo lavoro, ma non mi ero preso la 
briga di imparare il suo formalismo. Al Congresso notai 
che era sempre il più preciso di tutti, e che sistematica-mente 
aveva la meglio in ogni discussione in cui si im-barcava. 
Col passare dei giorni, decisi che questo era l' 
effetto della sua logica matematica. Capii che il suo for-malismo 
era lo strumento di analisi logica che avevo cer-cato 
per anni"
' 
Peano aveva attuato l'assiomatizzazione dell'intera matematica 
riducendo la stessa aritmetica a cinque assiomi fondamentali, 
tutti esprimibili mediante i concetti elementari di "zero", "numero" 
e "immediatamente successivo"
Il ritorno da Parigi 1900-1902 
Nei due anni successivi all'incontro con Peano, Russell 
ne studia i lavori, concentrando i propri sforzi nella 
fondazione logica della matematica . 
I suoi studi si svolgono indipendentemente da Frege, di 
cui ignora le opere, e ne ripercorre la proposta logicista
La logica è il fondamento dell'aritmetica poiché è possibile 
definirne logicamente i concetti fondamentali 
(zero,numero naturale e successore) 
assiomatizzati da Dedekind e Peano. 
Le leggi aritmetiche sono derivate da un sistema di assiomi 
mediante un calcolo logico che si avvale di un linguaggio formale 
(Russell, seguendo Peano, proporrà una notazione meno 
“ingombrante” dell'ideografia di Frege)
La logica è il fondamento dell'aritmetica poiché è possibile 
definirne logicamente i concetti fondamentali 
(zero,numero naturale e successore) 
assiomatizzati da Dedekind e Peano. 
Le leggi aritmetiche sono derivate da un sistema di assiomi 
mediante un calcolo logico che si avvale di un linguaggio formale 
(Russell, seguendo Peano, proporrà una notazione meno 
“ingombrante” dell'ideografia di Frege)
Frege (1848-25) 
Ideografia (1879) 
Fondamenti dell'aritmetica I (1884) 
Principi dell'aritmetica vol. I (1893) 
Nel 1902 Russell scopre l'antinomia 
che porta il il suo nome 
(antinomia Zermelo-Russell) 
Ne mette al corrente Frege proprio mentre 
questi stava per Pubblicare il secondo volu-me 
dei suoi Grundgesetze der Arithmetik 
(Principi dell'aritmetica II )
Caro collega, 
da un anno e mezzo sono venuto a conoscenza dei suoi 
Grundgesetze der Arithmetik, ma solo ora mi è stato possibile 
trovare il tempo per uno studio completo dell’opera come 
avevo intenzione di fare.. 
Mi trovo completamente d’accordo con lei su tutti i punti 
essenziali, in modo particolare col suo rifiuto di ogni elemento 
psicologico nella logica e col fatto di attribuire un gran valore 
per quel che riguarda i fondamenti della matematica e della 
logica formale, che, per inciso, si distinguono difficilmente 
tra loro. C’è solo un punto in cui ho trovato una difficoltà.
. 
Lei afferma (p. 17) che anche una funzione può comportarsi 
come l’elemento indeterminato...ora tale opinione mi pare 
dubbia a causa della seguente contraddizione. 
Sia w il predicato "essere un predicato che non può 
predicarsi di se stesso". w può essere predicato di se 
stesso? Da ciascuna risposta segue l’opposto 
Quindi dobbiamo concludere che w non è un predicato. 
Analogamente non esiste alcuna classe (concepita 
come totalità) formata da quelle classi che, pensate
ognuna come totalità, non appartengono a se stesse. 
Concludo da questo che in certe situazioni una colle-zione 
Molto rispettosamente suo 
Bertrand Russell 
(Ho scritto a Peano di questo fatto, ma non ho ancora 
ricevuto risposta) 
. 
definibile non costituisce una totalità.
Frege accusò il colpo e riconobbe la validità dell'argomento di 
Russell: se ogni concetto è definito per ogni oggetto, allora il suo 
V assioma che garantiva ad ogni concetto un'estensione, non era 
più valido: data una proprietà non era possibile derivarne una 
classe 
Dopo aver tentato una soluzione del paradosso nel 1893, 
in appendice al secondo volume dei Grundgesetze der Arithmetik, 
Frege non solo abbandonò il logicismo...
...ma recuperò un programma che anni prima aveva 
categoricamente escluso poiché implicava il ricorso alle 
kantiane forme pure dell'intuizione: 
la fondazione geometrica 
della matematica. 
Purtroppo anche 
quest'ultimo tentativo 
si rivelò un insuccesso.
Ma in cosa consiste il paradosso e sopratutto perchè 
costituì il colpo di grazia al programma di Frege? 
Semplificando notevolmente.... La contraddizione era dovuta al 
paradosso dell’autoreferenzialità, riguarda precisamente: 
la classe di tutte le classi che non contengono sé stesse 
Dobbiamo considerare i seguenti concetti e presupposti: 
- esistono entità logiche denominate ‘classi’ o ‘insiemi’ che 
raccolgono tutti gli oggetti aventi una certa proprietà 
(che sono, dunque, suoi ‘membri’ o ‘elementi’) ad es la classe 
degli uomini U
- Definendo una classe si crea anche la classe di tutti gli og-getti 
residui, che non appartengono a quella classe ovvero la 
classe dei “non uomini” ovvero - U (non U) 
- Per ogni proposizione si deve poter dire se è vera o falsa. 
L'universo’( o sistema di riferimento ) deve essere completo e 
coerente : 
completo significa che per ogni oggetto logico si deve poter 
dire se appartiene o meno ad una data classe 
coerente, o non contraddittorio, significa che un oggetto non 
può contemporaneamente appartenere ad una classe e alla 
classe residua
...tornando al nostro esempio 
La classe U contiene tutti gli uomini; 
Tutti gli oggetti che non sono uomini appartengono alla classe 
- U (non uomini) 
Ogni oggetto appartiene a U o a non U 
La classe U non contiene sé stessa ,infatti non è un uomo ; ma consi-deriamo, 
ad esempio, la classe C di tutti i concetti ; essendo essa stes-sa 
un concetto, contiene se stessa ; analogo è il caso della classe di 
tutte le classi ; chiamiamole autoreferenziali o auto-estensive 
Ogni classe dell’universo o è ad "autoreferenziale” oppure no; 
creiamo così la classe M che contiene tutte le classi "autoreferenziali", 
cioè che contengono sé stesse.
Il paradosso si manifesta quando cerchiamo di collocare 
- M : contiene se stessa o no ? 
Se tale classe non è membro di se stessa allora è membro 
di se stessa ; se tale classe è membro di se stessa allora 
non è membro di se stessa ; essa è quindi autoreferenziale, 
se e solo se non è autoreferenziale!. 
La deduzione logica porta ad un risultato paradossale ed 
alla violazione delle premesse. 
La questione è perciò indecidibile.
Versione semplificata 
di K. Grelling (1908) 
Corto ---> autologico (è una parola corta) 
Il termine “lungo” è eterologico, si riferisce alle cose corte ma 
non a se stesso: è eterologico, dato che è una parola corta, 
non lunga 
Lungo ---> eterologico ( non è una parola lunga !) 
Lo stesso Russell ricorre a modi più intuitivi per esprimere 
questa antinomia, ricorrendo al paradosso di Epimenide o 
del mentitore
http://www.youtube.com/watch?v=EWEqsP8-Chc
Russell, individuando l'antinomia nel V assioma di Frege, 
aveva aperto la “crisi dei fondamenti”, ma non abbandonò 
Il programma logicista. 
Nei Principia mathematica (1910-13) scritti insieme a 
Whitehead, propone una soluzione per il tipo di paradosso 
che aveva affondato l'opera di Frege: la teoria dei tipi 
Più che una soluzione, tuttavia, ricorda una sorta di 
imperativo logico - pragmatico: 
una classe non può (non deve!) appartenere a se stessa, 
ma solo ad un'altra classe superiore ad essa per estensione.
Viene così instaurata una gerarchia tra “tipi logici” che non 
deve essere infranta 
Affermare qualcosa di una supposta “classe delle classi” sa-rebbe 
un non senso poiché una classe non appartiene a se 
stessa, ma ad un'altra classe “superiore” ad essa per estensio-ne 
(metaclasse) 
Nè si deve affermare che l’insieme di tutti i concetti è esso 
stesso un concetto: sarebbe privo di significato poiché ci si rife-rirebbe 
al ‘concetto’ di un tipo logico superiore (metaconcetto) 
Si veda in proposito l'introduzione di Russell al Tractatus 
logico- philosophicus di Wittgestein
Russell scettico e polemista: 
la maturità
Russell, come già detto, oscilla tra razionalismo e 
idealismo, tra scetticismo e utopismo. 
Amava porsi come scettico e i suoi “saggi scettici” 
sono dedicati a Voltaire. 
Il suo non è uno scetticismo radicale, ma di 
metodo : esercizio della scepsi come ragion criti-ca 
ed “epochè”: 
“Dobbiamo essere scettici persino nei confronti del 
nostro scetticismo..”
Nonostante le numerose analogie 
con l'illuminismo, promosse dallo 
stesso Russell, a noi è piaciuto 
accostarlo alle grandi scuole 
ellenistiche ed ellenistico-romane. 
Ecco alcuni punti di contatto
Ecco alcuni punti di contatto...
Russell, la “ricerca della felicità” 
e le Filosofie Ellenistiche 
Crisi: è stato interprete della crisi delle certezze della scienza e 
testimone della catastrofe seguita ai due conflitti mondiali 
Ma, con straordinario anticipo sui tempi, ha vissuto la crisi delle ideologie, 
denunciando il fanatismo politico e religioso 
Ha promosso l'identificazione Virtù = Felicità = Filosofia 
“Considerando la conoscenza un ingrediente della vita retta, non mi riferisco 
alla conoscenza etica, bensì a quella scientifica e dei fatti concreti 
Se desideriamo raggiungere un dato fine, la conoscenza ce ne può indicare i 
mezzi, e tale conoscenza viene impropriamente considerata etica. Ma credo 
che non si possa decidere quale condotta sia giusta o sbagliata,senza riferirsi 
alle sue eventuali conseguenze sulle persone.”
Non sono in grado di dimostrare che il mio punto di vista 
sulla vita retta sia giusto; posso soltanto formulare la mia 
opinione, sperando che sia condivisa da molti. Il mio 
pensiero è questo: 
«la vita retta è quella ispirata dall'amore e guidata dalla 
conoscenza » 
Perché non sono cristiano ( Il mio credo,1925)
Il quadrifarmaco ovvero la conoscenza come antidoto 
all'infelicità. 
In particolare emerge la necessità di combattere: 
- La paura degli dei 
- agnosticismo di metodo 
- antimetafisica di programma 
Il mio concetto di religione è simile a quello di Lucrezio: 
la considero una specie di malattia, frutto della paura e 
fonte di indicibile sofferenza per l’umanità… 
Il cristiano moderno è divenuto certamente più 
tollerante, ma non per merito del cristianesimo. 
Questo addolcimento del costume è dovuto a 
generazioni di liberi pensatori
Rinascimento ad oggi hanno provocato, nei cristiani, un 
senso di sana vergogna per molti dei loro tradizionali pre-giudizi… 
E’ divertente udire il cristiano odierno esaltare la dolcezza e 
la ragionevolezza della sua religione,ignorando che questa 
dolcezza e questa ragionevolezza sono dovute all’inse-gnamento 
di uomini, un tempo perseguitati dai cristiani…” 
Perchè non sono cristiano (saggio del 1927)
La paura del dolore e della morte attraverso il progresso delle 
scienze bio-mediche e politico-economiche. Secondo Russell, 
nell'era postindustriale, il soddisfacimento dei bisogni primari è subor-dinato 
al bisogno di autoconservazione e di sicurezza, di qui la pre-venzione 
e l'abolizione delle guerre in ogni parte del globo 
Quanto ai bisogni secondari ( tutela dei diritti umani e politico-sociali ) 
dovrebbero essere promossi universalmente e globalizzati mediante 
l'istituzione di un organismo sovranazionale e democratico che funga 
da controllo...
Cosmopolitismo “Avendo previsto un'autorità centrale che controlla 
il mondo intero, la democrazia che da essa sortirà dovrà essere una 
democrazia internazionale, comprendente le razze bianche, africane 
ed asiatiche. L'Asia si sta sviluppando con una tale straordinaria 
rapidità, che saprà certo prender parte al governo del mondo il 
giorno in cui sarà creato” ( Saggi scettici, 1928 ) 
Diritto naturale, razionale (centralità dei diritti civili) a cui Russell 
affianca i diritti di natura politico-economica, derivanti dal suo 
“socialismo liberale e democratico”
Elogio dell'ozio ovvero critica del “culto del lavoro” promosso 
dalle economie capitaliste . Russell propone la riduzione del 
tempo lavorativo 
“Se il salariato lavorasse quattro ore al giorno, ci sarebbe 
una produzione sufficiente per tutti e la disoccupazione fini-rebbe, 
sempre che si ricorra a un minimo di organizzazione. 
Questa idea scandalizza la gente perbene, convinta che i 
poveri non sappiano che farsene di tanto tempo libero” 
Elogio dell'ozio, 1935
Dalla condanna alla riabilitazione
1940 Incarico alla City Center di New York 
« Che cosa si deve dire dei college e delle università che af-fidano 
l'istruzione filosofica della gioventù... ad un uomo che 
è noto come propagandista antireligioso e antimorale e che, 
in particolar modo, difende l'adulterio?... Possono coloro, cui 
sta a cuore il benessere del nostro paese, essere disposti a 
vedere tali insegnamenti diffusi con l'appoggio dei nostri 
college e delle nostre università? » 
Vescovo Manning
Nel 1940, dopo una breve ma intensa campagna denigrato-ria 
inaugurata dal vescovo protestate W. Manning, Russell 
perde l'incarico al College City of New York. 
Il giudizio è emesso dalla corte suprema, le principali accu-se: 
corruzione dei giovani e ateismo. 
“Proprio come Socrate”, ebbe modo di osservare Russell 
intervengono in sua difesa numerose personalità dell'epoca, 
tra cui Dewey ed Einstein, che così si espressero: 
“I grandi spiriti hanno sempre trovato la violenta opposizione dei 
mediocri, i quali non sanno capire l'uomo che non accetta 
stupidamente i pregiudizi ereditari, ma con onestà 
e coraggio usa la propria intelligenza”
Dalla critica alla religione 
alla critica delle ideologie 
All'indomani del secondo dopoguerra Russell sembra aggiustare il 
tiro, spostando la carica polemica dalle religioni positive alle ideologie 
Lotta alla religione ---->Lotta al fanatismo politico 
“Il mondo è pieno di nuovi dogmi. 
Forse quelli vecchi sono in declino, ma ne sono sorti di 
nuovi, e ritengo che ogni dogma sia tanto più 
nocivo quanto più è nuovo. Infatti quelli nuovi sono 
molto peggiori di quelli vecchi.”
Denuncia Stalin , l'espansionismo sovietico e 
l'intervento nei paesi- satelliti 
ma attacca gli Stati Uniti per l'anticomunismo 
fanatico di Mac Carty, per l'esecuzione dei 
Rosemberg e per gli esperimenti a Bikini nonostante 
la devastazione di Hiroshima.
Il primo risultato della sua instancabile attività è il Mani-festo 
Russell-Einstein del 9 luglio 1955, sottoscritto 
anche da Einstein prima di morire.
Nella tragica situazione che l'umanità si trova a dover affrontare, 
riteniamo che gli scienziati dovrebbero riunirsi a congresso per 
valutare i pericoli nati dallo sviluppo di armi di distruzione di massa, e 
per discutere una iniziativa nello spirito della mozione 
di cui si riporta sotto una bozza. 
Non parliamo, in questa occasione, come membri di questa o quella 
nazione, continente o fede, ma come esseri umani, membri della 
specie Uomo, la cui stessa sopravvivenza è oggi a rischio. 
II mondo è pieno di conflitti; al di sopra di tutti gli altri, la titanica lotta 
fra comunismo ed anticomunismo (…)
Si apre di fronte a noi, se lo vogliamo, 
un continuo progresso in felicità, conoscenza e saggezza. 
Sceglieremo invece la morte, perché non sappiamo dimenticare le no-stre 
contese? 
Ci appelliamo, come esseri umani, ad altri esseri umani: 
ricordate la vostra umanità, e dimenticate il resto. 
Se vi riuscirete, si apre la via verso un nuovo paradiso; 
se no, avete di fronte il rischio di morte universale 
. 
Manifesto Russell-Einstein 1955
Intento del “Manifesto” era quello di riuscire a scalfire la 
“cortina di ferro”, da entrambi i versanti. 
In occidente si era rivelato un successo mediatico, ma occorre-va 
raccogliere il sostegno degli scienziati sovietici e del fronte 
comunista. 
' 
Nell'agosto dello stesso anno , Russell accoglie una delegazio-ne 
sovietica di scienziati presso il County Hall di Londra, ma è 
solo nel 1957 che avrà luogo la prima Pugwash Conference, in 
Canada, grazie al sostegno del filantropo miliardario 
Cyrus Eaton.
Pugwash Conference (1957) : vi erano riuniti sette Americani, 
tre Sovietici, tre Giapponesi, due Britannici, due Canadesi e un 
solo rappresentante per Australia, Austria, Cina, Francia e Polo-nia. 
Insieme a Russell, il più giovane firmatario del manifesto, lo 
scienziato Józef Rotblat . 
Nel 1995 ritirerà , quale rappresentante e fondatore, il premio 
Nobel per la pace a Pugwash Conferences. Ritirando il premio, 
citò le famose parole del Manifesto 
“Remember your humanity, and forget the rest”
1962, C100.Tra gli interventi, oltre a Russell, 
anche Vanessa Redgrave
Negli anni successivi, ormai prossimo ai no-vant'anni, 
sostiene la campagna contro il disarmo 
ed il il Committee of 100 (C100), un gruppo di di-sobbedienza 
civile 
Dal Febbraio all'agosto 1961 – Russell insieme 
all'ultima moglie Edith, sfila con i pacifisti e tiene 
conferenze pubbliche 
Nell'agosto del '61 si rifiuta di alzarsi e sgomberare 
la strada durante un sit in. Verrà condannato a una 
settimana di carcere insieme alla moglie.
Da sinistra Russell, Edith e Vanessa Redgrave (in piedi)
Bertrand Russell Peace Foundation 
(foto del 1961)
1963 PEACE FOUNDATION 
Bertrand Russell Peace Foundation 
Welcome to the website of the Bertrand Russell Peace 
Foundation. Launched in 1963, the Foundation was 
established to carry forward Russell's work for peace, 
human rights and social justice. Forty years later, it 
continues to do so. 
http://www.russfound.org/ 
http://en.wikipedia.org/wiki/Bertrand_Russell_Peace_Foundation
Tribunale Russell 
War crimes in Vietnam (1966)
Russell contribuisce alla costituzione della Bertrand 
Russell Peace Foundation nel 1963. 
Condanna l'intervento americano in Vietnam. 
Nel 1966 è tra i fondatori del Tribunale internazionale 
per i crimini di guerra che porta il suo nome. 
Ormai alla fine della sua vita, Russell diventa l'icona dei 
movimenti pacifisti e per i diritti civili nelle università 
americane ed europee. 
Muore il 2 febbraio del 1970

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Russell autobiognafia intellettuale (1)

  • 1. Quale Russell ? AUTOBIOGRAFIA INTELLETTUALE a cura della prof. Mantelli Maria Rosa
  • 3. 1872 - 1970 Nell'autobiografia , non senza un certo compiacimento, Bertrand Russell presenta la sua lunga vita scandita dai più grandi eventi di fine Ottocento e la prima metà del Novecento.
  • 4. Dalla Regina Vittoria a Lenin (1872-1914) Dall'imperialismo alla I Guerra mondiale
  • 5. da Freud ad Einstein (1918-1944) Il periodo tra le due guerre e la II guerra mondiale
  • 6. Da Churchill a Mao (1944-62) Ovvero gli anni della guerra fredda
  • 7. Anche noi abbiamo cercato di seguire la stessa periodizzazione proposta da Russell, integrandola con altre biografie forse meno celebrative
  • 8. L'infanzia Bertrand Russell nacque a Ravenscroft (Galles) il 18 maggio 1872 in un'antica famiglia aristoratica di tradizione liberale. Era figlio del visconte di Amberley e nipote di Lord John Russell, che fu due volte Primo Ministro wigh fra il1846 e 1866. La nonna paterna era Lady Russell, figlia del conte di Minto. Si trovò orfano a tre anni e insieme al fratello venne accolto dai nonni paterni a Pembroke Lodge
  • 9. Fu educato nella tenuta di Pembroke Lodge, concessa dalla regina Vittoria a lord Russell quando divenne primo ministro secondo le regole dei “rampolli” aristocratici dell'età vittoriana, seguì studi privati per approdare al Trinity College di Cambridge
  • 10. Tra gli ospiti della tenuta... ...oltre alla stessa regina Vittoria, Palmerston, Gladstone, Garibaldi, Thackeray, Dickens, Tennyson, Lewis Carroll e il filosofo John Stuart Mill, uno tra i massimi esponenti del liberalismo e dell'utilitarismo. Tuttavia l'ospite più inquietante del piccolo Russell, stando al biografo R. Monk e' sicuramente...la paura!!
  • 11. Stando a Monk, fin da piccolo Russell ebbe timore della solitudine e della follia che sembrava incombere sulla sua famiglia: zio Willy, zia Agata e lo stesso fratello “Frank” soffrivano di problemi psichici piuttosto severi. Monk giunge a sostenere che lo studio della logica e della filosofia costituirebbe per il giovane Russell una sorta di baluardo contro la paura della solitudine e della follia.
  • 12.
  • 13. Bertie aveva paura del buio e dei rumori della notte. Temeva lady Russell, nonna di vedute liberali ma profondamente religiosa e autoritaria
  • 14. Si sentiva solo e fantasticava spesso sui sui genitori. Da alcune parole della nonna aveva intuito disapprovazione nei confronti del padre, ma non riusciva a capirne il motivo. Avvertiva che la sua famiglia aveva dei segreti, dei “non Il visconte di Amberley detti” e questo gli pesava.
  • 15. “Mi liberai dalla paura con la conoscenza...” Crescendo, imparò che i rumori della notte avevano spiegazioni fisiche, erano provocati dal vento e dai cigolii della vecchia casa...
  • 16. “Mi liberai dalla paura con la conoscenza...” Non esisteva alcun mistero nella sua famiglia:Il padre aveva assunto posizioni poco ortodosse in merito alla religione e alla morale sessuale, pagando le sue idee con l'estromissione dalla vita politica e con la condanna della buona società vittoriana. I nonni, comprensibilmente, non ne parlavano volentieri come non parlavano volentieri dell'altro figlio, lo zio George William (1848–1933) afflitto da una grave malattia mentale e rinchiuso in un ospedale psichiatrico.
  • 17. Anche il famoso graphic -novel Logicomics. An Epic Search for Truth di A. Doxiadis,c C. Papadimitriou e A. Papadatos (2008) interpreta in questa chiave il percorso intellettuale di Russell
  • 18.
  • 19. In ogni caso, le osservazioni di Monk e Logicomix sulla vita del giovane Russell paiono confermate dalla stessa Autobiografia e da alcune riflessioni sparse in molte opere del filosofo.
  • 20. Io non sono nato felice. Da bambino il mio salmo preferito era: "Stanco della terra e carico dei miei peccati". A cinque anni, mi dissi che, se dovevo vivere fino ai settanta, avevo sopportato soltanto, fino a quel momento, la quattordicesima parte di tutta la mia vita, e, intravedendo davanti a me il tedio che mi attendeva su di un cammino così lungo, lo giudicai insopportabile. Durante l'adolescenza, la vita mi era odiosa e pensavo al suicidio; ma questo mio proposito era tenuto a freno dal desiderio di approfondire la conoscenza della matematica. Conquista della felicità 1930
  • 21. Decise di iscriversi al Trinity di Cambridge dove studiò matematica e filosofia . Completati gli studi nel '94, a ventidue anni, passò a lavorare presso l'ambasciata inglese a Parigi. Qui ebbe occasione di sposarsi con la prima delle sue 4 mogli
  • 22. Il giovane logico pacifista
  • 23. E' la fase della carriera accademica, in cui l'interesse per il sapere scientifico e per la matematica sono dominanti v. Saggio sui fondamenti della geometria (1897) Sempre di questi anni è la critica a Frege attraverso l'antinomia che da Russell prende il nome e che fece fallire il programma logicista e gli sforzi decennali di Frege v. le opere Principi (1903) e Principia Mathema-tica (1910-13) scritti insieme a Whitehead.
  • 24. Gli anni che precedono la guerra scandiscono la collaborazione e l'amicizia con il giovane Ludwig Wittgenstein: nel '21 lo aiutò a trovare un editore per la pubblicazione del Tractatus logico-philosophicus e gli procurò un incarico all'Università di Cambridge.
  • 25. La grande guerra e l'obiezione di coscienza
  • 26. 1901 si oppone alla guerra promossa dagli inglesi contro i Boeri In Sudafrica e all'imperialismo Ma è con lo scoppio della Grande guerra, che assume una decisa e irremovibile Posizione in favore dell’obiezione di coscienza e di aperta opposizione alla guerra Aderisce sin dal 1914 al NCF (No Coscription Fellowship)
  • 27. 1916 Per i numerosi articoli contro la guerra e in favore della obiezione di Coscienza, viene multato e sospeso da Cambridge dove insegna dal '95. Subisce anche limitazioni alla libertà di movimento sul suolo inglese e il divieto di espatrio. Deve rinunciare ad un incarico ad Harvard.
  • 28. 1918 Viene arrestato per i suoi interventi contro l'ingresso in guerra degli Stati Uniti e accusato di attività anti-inglese In realtà Russell aveva scritto diversi articoli diretti al presidente Wilson , confidando non solo sulla neutralità degli USA ,ma indivduando in essi la nazione in grado di mediare tra le parti in guerra (v.Selected Letters vol.II) Nonostante la reclusione non si stanca di scrivere a Wilson invi-tandolo a promuovere un organismo internazionale in grado di ga-rantire la pace,una volta conclusa la guerra, anticipando così la Società delle Nazioni In questi anni è quindi già presente quell'utopia che Russell ri-prenderà e svilupperà nell' ultima parte della sua vita : l'esigenza di un organismo internazionale in grado di prevenire i conflitti e assicurare la realizzazione dei diritti umani in tutto il globo.
  • 29. E' a questo proposito che ci siamo chiesti “ Quale Russell? ” Oltre al Russell logico, scettico, convive sin dalla giovinezza, un Russell idealista che crede e prospetta la pace universale
  • 30. UTOPIA / DISTOPIA Negli scritti pubblicati durante l'esperienza totalitaria nonché negli anni della guerra fredda, Russell propone l'utopia della pace per combattere una possibilità che vede pericolosa-mente vicina e minacciosa: l'avvento di una società tecnocratica e autoritaria
  • 31. UTOPIA / DISTOPIA In questi anni compaiono infatti opere che oscurano gli orizzonti dell'utopia prospettando una futura società tecnocratica , prefigurazione distopica su cui spesso si sofferma a partire dagli anni Trenta agli anni Sessanta.
  • 33. Si vedano le previsioni contenute in La visione scientifica del mondo del 1931. Nella seconda edizione del 1949 traspare una certa freddezza nei confronti de Il mondo nuovo di Huxley, definita mera estensione dei due capitoli finali di Scientific Outlook (v. Lettere a S. Unwin) In più opere si dichiara invece soddisfatto e onorato delle analogie tra la propria opera e 1984 di Orwell, lavoro a suo avviso autonomo e assolutamente originale
  • 34. Dall'idealismo all'analisi del linguaggio Dopo una breve parentesi idealistica Russell deve a Moore il passaggio al realismo con il conseguente recupero delle certezze del “senso comune” ovvero: - l'esistenza del mondo - l'esistenza di se stessi - l'esistenza di contenuti mentali (idee) Distinguendo la conoscenza immediata dei “sense data” (knowledge by acquaintance) da quella mediata, proposizionale e indiretta ( Knowledge by description) il giovane Russell condivide con Moore la funzione della filosofia come analisi logica e chiarimento concettuale.
  • 35. Dall'idealismo all'analisi del linguaggio La filosofia rinuncia così a pronunciarsi sulla struttura ontologica della realtà, limitandosi a chiarire e ad analizzare, esplicitandole, le assunzioni del senso comune e del suo linguaggio, il linguaggio naturale. Russell tuttavia, oltre Moore, proseguirà la propria indagine logica e linguistica delle proposizioni matematiche, pervenendo da un lato (contro Meinong) alla teoria delle descrizioni definite e, dall'altro, all'elaborazione del logicismo, inserendosi attivamente nel dibattito sui fondamenti della matematica
  • 36. Da Leibniz a Frege. La svolta logicista (1900-1903) L'interesse per la mathesis e la characteristica universalis prospettate da Leibniz , è già presente in Russell sin dalla pubblicazine di- Esposizione critica della filosofia di Leibniz nel 1900 Nello stesso anno incontrò al Congresso Internazio-nale di filosofia di Parigi il matematico Giuseppe Peano e , come ricorda nell'Autobiografia ,si trattò di un incontro folgorante
  • 37. "Il Congresso fu il punto di svolta della mia vita intellettua-le, perché vi incontrai Peano. Lo conoscevo già di nome e avevo visto qualche suo lavoro, ma non mi ero preso la briga di imparare il suo formalismo. Al Congresso notai che era sempre il più preciso di tutti, e che sistematica-mente aveva la meglio in ogni discussione in cui si im-barcava. Col passare dei giorni, decisi che questo era l' effetto della sua logica matematica. Capii che il suo for-malismo era lo strumento di analisi logica che avevo cer-cato per anni"
  • 38. ' Peano aveva attuato l'assiomatizzazione dell'intera matematica riducendo la stessa aritmetica a cinque assiomi fondamentali, tutti esprimibili mediante i concetti elementari di "zero", "numero" e "immediatamente successivo"
  • 39. Il ritorno da Parigi 1900-1902 Nei due anni successivi all'incontro con Peano, Russell ne studia i lavori, concentrando i propri sforzi nella fondazione logica della matematica . I suoi studi si svolgono indipendentemente da Frege, di cui ignora le opere, e ne ripercorre la proposta logicista
  • 40. La logica è il fondamento dell'aritmetica poiché è possibile definirne logicamente i concetti fondamentali (zero,numero naturale e successore) assiomatizzati da Dedekind e Peano. Le leggi aritmetiche sono derivate da un sistema di assiomi mediante un calcolo logico che si avvale di un linguaggio formale (Russell, seguendo Peano, proporrà una notazione meno “ingombrante” dell'ideografia di Frege)
  • 41. La logica è il fondamento dell'aritmetica poiché è possibile definirne logicamente i concetti fondamentali (zero,numero naturale e successore) assiomatizzati da Dedekind e Peano. Le leggi aritmetiche sono derivate da un sistema di assiomi mediante un calcolo logico che si avvale di un linguaggio formale (Russell, seguendo Peano, proporrà una notazione meno “ingombrante” dell'ideografia di Frege)
  • 42. Frege (1848-25) Ideografia (1879) Fondamenti dell'aritmetica I (1884) Principi dell'aritmetica vol. I (1893) Nel 1902 Russell scopre l'antinomia che porta il il suo nome (antinomia Zermelo-Russell) Ne mette al corrente Frege proprio mentre questi stava per Pubblicare il secondo volu-me dei suoi Grundgesetze der Arithmetik (Principi dell'aritmetica II )
  • 43. Caro collega, da un anno e mezzo sono venuto a conoscenza dei suoi Grundgesetze der Arithmetik, ma solo ora mi è stato possibile trovare il tempo per uno studio completo dell’opera come avevo intenzione di fare.. Mi trovo completamente d’accordo con lei su tutti i punti essenziali, in modo particolare col suo rifiuto di ogni elemento psicologico nella logica e col fatto di attribuire un gran valore per quel che riguarda i fondamenti della matematica e della logica formale, che, per inciso, si distinguono difficilmente tra loro. C’è solo un punto in cui ho trovato una difficoltà.
  • 44. . Lei afferma (p. 17) che anche una funzione può comportarsi come l’elemento indeterminato...ora tale opinione mi pare dubbia a causa della seguente contraddizione. Sia w il predicato "essere un predicato che non può predicarsi di se stesso". w può essere predicato di se stesso? Da ciascuna risposta segue l’opposto Quindi dobbiamo concludere che w non è un predicato. Analogamente non esiste alcuna classe (concepita come totalità) formata da quelle classi che, pensate
  • 45. ognuna come totalità, non appartengono a se stesse. Concludo da questo che in certe situazioni una colle-zione Molto rispettosamente suo Bertrand Russell (Ho scritto a Peano di questo fatto, ma non ho ancora ricevuto risposta) . definibile non costituisce una totalità.
  • 46. Frege accusò il colpo e riconobbe la validità dell'argomento di Russell: se ogni concetto è definito per ogni oggetto, allora il suo V assioma che garantiva ad ogni concetto un'estensione, non era più valido: data una proprietà non era possibile derivarne una classe Dopo aver tentato una soluzione del paradosso nel 1893, in appendice al secondo volume dei Grundgesetze der Arithmetik, Frege non solo abbandonò il logicismo...
  • 47. ...ma recuperò un programma che anni prima aveva categoricamente escluso poiché implicava il ricorso alle kantiane forme pure dell'intuizione: la fondazione geometrica della matematica. Purtroppo anche quest'ultimo tentativo si rivelò un insuccesso.
  • 48. Ma in cosa consiste il paradosso e sopratutto perchè costituì il colpo di grazia al programma di Frege? Semplificando notevolmente.... La contraddizione era dovuta al paradosso dell’autoreferenzialità, riguarda precisamente: la classe di tutte le classi che non contengono sé stesse Dobbiamo considerare i seguenti concetti e presupposti: - esistono entità logiche denominate ‘classi’ o ‘insiemi’ che raccolgono tutti gli oggetti aventi una certa proprietà (che sono, dunque, suoi ‘membri’ o ‘elementi’) ad es la classe degli uomini U
  • 49. - Definendo una classe si crea anche la classe di tutti gli og-getti residui, che non appartengono a quella classe ovvero la classe dei “non uomini” ovvero - U (non U) - Per ogni proposizione si deve poter dire se è vera o falsa. L'universo’( o sistema di riferimento ) deve essere completo e coerente : completo significa che per ogni oggetto logico si deve poter dire se appartiene o meno ad una data classe coerente, o non contraddittorio, significa che un oggetto non può contemporaneamente appartenere ad una classe e alla classe residua
  • 50. ...tornando al nostro esempio La classe U contiene tutti gli uomini; Tutti gli oggetti che non sono uomini appartengono alla classe - U (non uomini) Ogni oggetto appartiene a U o a non U La classe U non contiene sé stessa ,infatti non è un uomo ; ma consi-deriamo, ad esempio, la classe C di tutti i concetti ; essendo essa stes-sa un concetto, contiene se stessa ; analogo è il caso della classe di tutte le classi ; chiamiamole autoreferenziali o auto-estensive Ogni classe dell’universo o è ad "autoreferenziale” oppure no; creiamo così la classe M che contiene tutte le classi "autoreferenziali", cioè che contengono sé stesse.
  • 51. Il paradosso si manifesta quando cerchiamo di collocare - M : contiene se stessa o no ? Se tale classe non è membro di se stessa allora è membro di se stessa ; se tale classe è membro di se stessa allora non è membro di se stessa ; essa è quindi autoreferenziale, se e solo se non è autoreferenziale!. La deduzione logica porta ad un risultato paradossale ed alla violazione delle premesse. La questione è perciò indecidibile.
  • 52. Versione semplificata di K. Grelling (1908) Corto ---> autologico (è una parola corta) Il termine “lungo” è eterologico, si riferisce alle cose corte ma non a se stesso: è eterologico, dato che è una parola corta, non lunga Lungo ---> eterologico ( non è una parola lunga !) Lo stesso Russell ricorre a modi più intuitivi per esprimere questa antinomia, ricorrendo al paradosso di Epimenide o del mentitore
  • 54. Russell, individuando l'antinomia nel V assioma di Frege, aveva aperto la “crisi dei fondamenti”, ma non abbandonò Il programma logicista. Nei Principia mathematica (1910-13) scritti insieme a Whitehead, propone una soluzione per il tipo di paradosso che aveva affondato l'opera di Frege: la teoria dei tipi Più che una soluzione, tuttavia, ricorda una sorta di imperativo logico - pragmatico: una classe non può (non deve!) appartenere a se stessa, ma solo ad un'altra classe superiore ad essa per estensione.
  • 55. Viene così instaurata una gerarchia tra “tipi logici” che non deve essere infranta Affermare qualcosa di una supposta “classe delle classi” sa-rebbe un non senso poiché una classe non appartiene a se stessa, ma ad un'altra classe “superiore” ad essa per estensio-ne (metaclasse) Nè si deve affermare che l’insieme di tutti i concetti è esso stesso un concetto: sarebbe privo di significato poiché ci si rife-rirebbe al ‘concetto’ di un tipo logico superiore (metaconcetto) Si veda in proposito l'introduzione di Russell al Tractatus logico- philosophicus di Wittgestein
  • 56. Russell scettico e polemista: la maturità
  • 57. Russell, come già detto, oscilla tra razionalismo e idealismo, tra scetticismo e utopismo. Amava porsi come scettico e i suoi “saggi scettici” sono dedicati a Voltaire. Il suo non è uno scetticismo radicale, ma di metodo : esercizio della scepsi come ragion criti-ca ed “epochè”: “Dobbiamo essere scettici persino nei confronti del nostro scetticismo..”
  • 58. Nonostante le numerose analogie con l'illuminismo, promosse dallo stesso Russell, a noi è piaciuto accostarlo alle grandi scuole ellenistiche ed ellenistico-romane. Ecco alcuni punti di contatto
  • 59. Ecco alcuni punti di contatto...
  • 60. Russell, la “ricerca della felicità” e le Filosofie Ellenistiche Crisi: è stato interprete della crisi delle certezze della scienza e testimone della catastrofe seguita ai due conflitti mondiali Ma, con straordinario anticipo sui tempi, ha vissuto la crisi delle ideologie, denunciando il fanatismo politico e religioso Ha promosso l'identificazione Virtù = Felicità = Filosofia “Considerando la conoscenza un ingrediente della vita retta, non mi riferisco alla conoscenza etica, bensì a quella scientifica e dei fatti concreti Se desideriamo raggiungere un dato fine, la conoscenza ce ne può indicare i mezzi, e tale conoscenza viene impropriamente considerata etica. Ma credo che non si possa decidere quale condotta sia giusta o sbagliata,senza riferirsi alle sue eventuali conseguenze sulle persone.”
  • 61. Non sono in grado di dimostrare che il mio punto di vista sulla vita retta sia giusto; posso soltanto formulare la mia opinione, sperando che sia condivisa da molti. Il mio pensiero è questo: «la vita retta è quella ispirata dall'amore e guidata dalla conoscenza » Perché non sono cristiano ( Il mio credo,1925)
  • 62. Il quadrifarmaco ovvero la conoscenza come antidoto all'infelicità. In particolare emerge la necessità di combattere: - La paura degli dei - agnosticismo di metodo - antimetafisica di programma Il mio concetto di religione è simile a quello di Lucrezio: la considero una specie di malattia, frutto della paura e fonte di indicibile sofferenza per l’umanità… Il cristiano moderno è divenuto certamente più tollerante, ma non per merito del cristianesimo. Questo addolcimento del costume è dovuto a generazioni di liberi pensatori
  • 63. Rinascimento ad oggi hanno provocato, nei cristiani, un senso di sana vergogna per molti dei loro tradizionali pre-giudizi… E’ divertente udire il cristiano odierno esaltare la dolcezza e la ragionevolezza della sua religione,ignorando che questa dolcezza e questa ragionevolezza sono dovute all’inse-gnamento di uomini, un tempo perseguitati dai cristiani…” Perchè non sono cristiano (saggio del 1927)
  • 64. La paura del dolore e della morte attraverso il progresso delle scienze bio-mediche e politico-economiche. Secondo Russell, nell'era postindustriale, il soddisfacimento dei bisogni primari è subor-dinato al bisogno di autoconservazione e di sicurezza, di qui la pre-venzione e l'abolizione delle guerre in ogni parte del globo Quanto ai bisogni secondari ( tutela dei diritti umani e politico-sociali ) dovrebbero essere promossi universalmente e globalizzati mediante l'istituzione di un organismo sovranazionale e democratico che funga da controllo...
  • 65. Cosmopolitismo “Avendo previsto un'autorità centrale che controlla il mondo intero, la democrazia che da essa sortirà dovrà essere una democrazia internazionale, comprendente le razze bianche, africane ed asiatiche. L'Asia si sta sviluppando con una tale straordinaria rapidità, che saprà certo prender parte al governo del mondo il giorno in cui sarà creato” ( Saggi scettici, 1928 ) Diritto naturale, razionale (centralità dei diritti civili) a cui Russell affianca i diritti di natura politico-economica, derivanti dal suo “socialismo liberale e democratico”
  • 66. Elogio dell'ozio ovvero critica del “culto del lavoro” promosso dalle economie capitaliste . Russell propone la riduzione del tempo lavorativo “Se il salariato lavorasse quattro ore al giorno, ci sarebbe una produzione sufficiente per tutti e la disoccupazione fini-rebbe, sempre che si ricorra a un minimo di organizzazione. Questa idea scandalizza la gente perbene, convinta che i poveri non sappiano che farsene di tanto tempo libero” Elogio dell'ozio, 1935
  • 67. Dalla condanna alla riabilitazione
  • 68. 1940 Incarico alla City Center di New York « Che cosa si deve dire dei college e delle università che af-fidano l'istruzione filosofica della gioventù... ad un uomo che è noto come propagandista antireligioso e antimorale e che, in particolar modo, difende l'adulterio?... Possono coloro, cui sta a cuore il benessere del nostro paese, essere disposti a vedere tali insegnamenti diffusi con l'appoggio dei nostri college e delle nostre università? » Vescovo Manning
  • 69. Nel 1940, dopo una breve ma intensa campagna denigrato-ria inaugurata dal vescovo protestate W. Manning, Russell perde l'incarico al College City of New York. Il giudizio è emesso dalla corte suprema, le principali accu-se: corruzione dei giovani e ateismo. “Proprio come Socrate”, ebbe modo di osservare Russell intervengono in sua difesa numerose personalità dell'epoca, tra cui Dewey ed Einstein, che così si espressero: “I grandi spiriti hanno sempre trovato la violenta opposizione dei mediocri, i quali non sanno capire l'uomo che non accetta stupidamente i pregiudizi ereditari, ma con onestà e coraggio usa la propria intelligenza”
  • 70. Dalla critica alla religione alla critica delle ideologie All'indomani del secondo dopoguerra Russell sembra aggiustare il tiro, spostando la carica polemica dalle religioni positive alle ideologie Lotta alla religione ---->Lotta al fanatismo politico “Il mondo è pieno di nuovi dogmi. Forse quelli vecchi sono in declino, ma ne sono sorti di nuovi, e ritengo che ogni dogma sia tanto più nocivo quanto più è nuovo. Infatti quelli nuovi sono molto peggiori di quelli vecchi.”
  • 71. Denuncia Stalin , l'espansionismo sovietico e l'intervento nei paesi- satelliti ma attacca gli Stati Uniti per l'anticomunismo fanatico di Mac Carty, per l'esecuzione dei Rosemberg e per gli esperimenti a Bikini nonostante la devastazione di Hiroshima.
  • 72. Il primo risultato della sua instancabile attività è il Mani-festo Russell-Einstein del 9 luglio 1955, sottoscritto anche da Einstein prima di morire.
  • 73.
  • 74. Nella tragica situazione che l'umanità si trova a dover affrontare, riteniamo che gli scienziati dovrebbero riunirsi a congresso per valutare i pericoli nati dallo sviluppo di armi di distruzione di massa, e per discutere una iniziativa nello spirito della mozione di cui si riporta sotto una bozza. Non parliamo, in questa occasione, come membri di questa o quella nazione, continente o fede, ma come esseri umani, membri della specie Uomo, la cui stessa sopravvivenza è oggi a rischio. II mondo è pieno di conflitti; al di sopra di tutti gli altri, la titanica lotta fra comunismo ed anticomunismo (…)
  • 75. Si apre di fronte a noi, se lo vogliamo, un continuo progresso in felicità, conoscenza e saggezza. Sceglieremo invece la morte, perché non sappiamo dimenticare le no-stre contese? Ci appelliamo, come esseri umani, ad altri esseri umani: ricordate la vostra umanità, e dimenticate il resto. Se vi riuscirete, si apre la via verso un nuovo paradiso; se no, avete di fronte il rischio di morte universale . Manifesto Russell-Einstein 1955
  • 76. Intento del “Manifesto” era quello di riuscire a scalfire la “cortina di ferro”, da entrambi i versanti. In occidente si era rivelato un successo mediatico, ma occorre-va raccogliere il sostegno degli scienziati sovietici e del fronte comunista. ' Nell'agosto dello stesso anno , Russell accoglie una delegazio-ne sovietica di scienziati presso il County Hall di Londra, ma è solo nel 1957 che avrà luogo la prima Pugwash Conference, in Canada, grazie al sostegno del filantropo miliardario Cyrus Eaton.
  • 77. Pugwash Conference (1957) : vi erano riuniti sette Americani, tre Sovietici, tre Giapponesi, due Britannici, due Canadesi e un solo rappresentante per Australia, Austria, Cina, Francia e Polo-nia. Insieme a Russell, il più giovane firmatario del manifesto, lo scienziato Józef Rotblat . Nel 1995 ritirerà , quale rappresentante e fondatore, il premio Nobel per la pace a Pugwash Conferences. Ritirando il premio, citò le famose parole del Manifesto “Remember your humanity, and forget the rest”
  • 78. 1962, C100.Tra gli interventi, oltre a Russell, anche Vanessa Redgrave
  • 79.
  • 80. Negli anni successivi, ormai prossimo ai no-vant'anni, sostiene la campagna contro il disarmo ed il il Committee of 100 (C100), un gruppo di di-sobbedienza civile Dal Febbraio all'agosto 1961 – Russell insieme all'ultima moglie Edith, sfila con i pacifisti e tiene conferenze pubbliche Nell'agosto del '61 si rifiuta di alzarsi e sgomberare la strada durante un sit in. Verrà condannato a una settimana di carcere insieme alla moglie.
  • 81.
  • 82. Da sinistra Russell, Edith e Vanessa Redgrave (in piedi)
  • 83. Bertrand Russell Peace Foundation (foto del 1961)
  • 84. 1963 PEACE FOUNDATION Bertrand Russell Peace Foundation Welcome to the website of the Bertrand Russell Peace Foundation. Launched in 1963, the Foundation was established to carry forward Russell's work for peace, human rights and social justice. Forty years later, it continues to do so. http://www.russfound.org/ http://en.wikipedia.org/wiki/Bertrand_Russell_Peace_Foundation
  • 85. Tribunale Russell War crimes in Vietnam (1966)
  • 86. Russell contribuisce alla costituzione della Bertrand Russell Peace Foundation nel 1963. Condanna l'intervento americano in Vietnam. Nel 1966 è tra i fondatori del Tribunale internazionale per i crimini di guerra che porta il suo nome. Ormai alla fine della sua vita, Russell diventa l'icona dei movimenti pacifisti e per i diritti civili nelle università americane ed europee. Muore il 2 febbraio del 1970