XI Lezione - Arabo LAR Giath Rammo @ Libera Accademia Romana
Ilaria Alpi
1.
2. CHI ERA ILARIA ALPI?
Era una giovane donna, forte e determinata,
«battagliera e femminista convinta», con la
passione per gli animali.
«Soffriva di vertigini e temeva il vuoto, ma si
era scelta un lavoro in cui l’elicottero è uno
dei cosiddetti ferri del mestiere. Aveva una
autentica fobia del vuoto, una vera e propria
chenofobia ma volava con tranquillità
almeno apparente».
Era una giornalista coraggiosa con la mente
in Europa ed il cuore in Africa.
Sono Giorgio e Luciana Alpi a raccontare
questo e altri tratti del carattere della loro
unica figlia, Ilaria.
3. «Fin dai suoi primi anni
di vita – dice Luciana -
la ricordo come una
bambina di carattere,
tosta, molto sensibile.
Una bambina curiosa,
che voleva imparare,
ma che aveva anche
idee chiare».
4. GLI ANNI DELLLA FORMAZIONE
Nata a Roma il 24 maggio 1961, si laurea con il massimo dei voti in lingue e letteratura
araba presso l’istituto di Lingue Orientali dell’università «La Sapienza», poi si
trasferisce al Cairo per approfondire la conoscenza del mondo arabo perchè: «Amava
i paesi arabi e, più li conosceva, più desiderava raccontarne i segreti, i costumi, gli
stili di vita, le tensioni interiori».
Dal Cairo inizia a collaborare con i giornali «PaeseSera» e «L’Unità».
Nel 1989, vince il concorso per
giornalisti RAI e viene assunta
prima a RAI SAT e poi trasferita
alla redazione esteri delTG3: qui
sarà inviata a Parigi, Belgrado,
Marocco, Zagabria e per sette
volte in Somalia dal dicembre 1992
al marzo 1994.
«Lei, però, fin da subito si accorge
che preferisce approfondire le
notizie e non semplicemente darle,
come si usa spesso nelle agenzie,
nei quotidiani…».
5. L’ULTIMO VIAGGIO IN SOMALIA
Ilaria, accompagnata dal cameraman Miran Hrovatin, nella primavera
del 1994, si trovava nelle città di Mogadiscio, in Somalia, per indagare su
donazioni di denaro di organizzazioni umanitarie italiane destinate ai
Paesi in via di sviluppo per la costruzione di infrastrutture.
Piano piano, con la sua inchiesta, arriva a scoprire un traffico illecito di
rifiuti tossici e armi tra l’Italia e la Somalia.
6. MISTERI IRRISOLTI SULLA MORTE DELLA GIORNALSTA
Mogadiscio, 20 marzo 1994, ore 15.10: Ilaria Alpi e Miran Hrovatin vengono
assassinati nell'autovettura su cui viaggiano accompagnati dall'autista Abdi e
dal vigilante armato Nur, entrambi scampati all’agguato.
Son trascorsi 22 anni dal quel tragico giorno e i motivi di questo duplice
assassinio non sono stati ancora definitivamente chiariti.
Questo omicidio è rimasto un
mistero in cui si intrecciano trame
internazionali, depistaggi e false
testimonianze.
Ogni anno passato è stato un
anno di impegno costante per la
ricerca della verità da parte dei
genitori di Ilaria.
7. L'INSEGNAMENTO DI ILARIA...
Leggendo i racconti che di Ilaria hanno fatto i suoi genitori, alcuni colleghi e
amici abbiamo scoperto molte cose di lei.
Ilaria era una grande donna, una reporter eccezionale, caparbia e coraggiosa
che andava alla ricerca della verità, di quella verità che è sinonimo di
giustizia, di diritti e di uguaglianza, di libertà, che non conosce confini di
razze, lingue e territori, che non si piega ai compromessi politici ed economici,
perché Ilaria, ribelle e sognatrice, guardava il mondo, la parte più povera e
dimenticata del mondo con gli occhi “trasparenti” di un bambino e credeva
che un’alternativa fosse possibile.
8. Ilaria ci ha insegnato:
•a dire di no alla menzogna e all’inganno,
•a NON VOLTARE LE SPALLE AI DEBOLI E AGLI
INDIFESI;
•ad indignarci per le ingiustizie e le atrocità che
continuano ad accadere;
•ad amare ciò che si fa, la conoscenza, la cultura.
Per tutte queste ragioni vorremmo che la nostra
scuola fosse intitolate a lei: ILARIA VIVE E DEVE
VIVERE in ognuno di noi.
9. E poi la donna parlò
nella sua lingua impossibile
aveva la tua telecamera
e mi versò del the
Ad altri giorni pensai
quando dicevi: Non muoverti
la luce è giusta per riprenderti
io sono brava, sai
Dicevi: l’Italia è fantastica
ma poco succede da noi
dammi frontiere coi brividi
immagini ai limiti
Eri il sole, e curiosi e guerrieri
gli occhi tuoi
Eri il sale, che dava sapore ai
giorni miei
Le città ci guardavano
insieme viaggiare e far
l’amore con allegria
dicesti: fra un po’ l’inverno
Il vento freddo dell’Est
riempiva gli occhi di polvere
fece un granello di una
lacrima
e il treno ripartì
Nessuna guerra più ormai
il tempo ha fretta e dimentica
ma era sospeso in quelle
immagini
che io portavo via
Dicevi: è un mestiere
bellissimo,
catturo la vita ed è mia
che cosa mi può mai
succedere?
al massimo mi sparano
Eri il sole, fra le borse e i
biglietti nel tassì
Eri il sale, di piccole lacrime al
ufficio postale
ti controlla, ti timbra e ti
manda via
dicesti: fra un po’ l’estate
verrà e torno!
Eri il sole, ma sei tramontata
via da qui
Eri il sale, negli ultimi istanti
del tuo film
molta vita è ormai acqua
passata
é tornata più volte primavera
ma non torna più quella luce
su me, di allora
Il vento freddo dell’Est
riempiva gli occhi di polvere
fece un granello di una
lacrima
e il treno ripartì
Ad altri giorni pensai
REPORTER (Pooh)