1. DIREZIONE CENTRALE SALUTE, INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA E POLITICHE SOCIALI
“AGRICOLTURA SOCIALE – VERSO IL
CUORE DELL’ECONOMIA LOCALE”
Lo stato dell’arte e le prospettive di
sviluppo
Annalisa Faggionato
Area di intervento dei servizi sociali e dell’integrazione sociosanitaria
Palazzolo dello Stella, 25 maggio 2012
2. DIREZIONE CENTRALE SALUTE, INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA E POLITICHE SOCIALI
Il sistema di welfare
I sistemi di welfare dei paesi europei regionali e nazionali stanno vivendo
oggi un momento molto particolare caratterizzato da più elementi
compresenti.
3. DIREZIONE CENTRALE SALUTE, INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA E POLITICHE SOCIALI
Il sistema di welfare
Ne considero solo alcuni:
1. La trasformazione della pubblica amministrazione iniziata a partire dagli anni ’90
che ha portato:
Aziendalizzazione (es. sanità con il D.Lgs. 502/90 passaggio da USL alle ASS);
Introduzione di nuovi strumenti per migliorare le performances di gestione dei
servizi secondo una visione manageriale;
Apertura ai mercati che accompagna una visione della PA non più produttrice di
servizi ma soggetto al quale è affidato il compito di regolazione del sistema del mercato;
Impossibilità di definizione di un modello tipo delle modalità di inclusione
nell’ambito del sistema di welfare (più modelli, differenze territoriali anche nello stesso
territorio regionale).
4. DIREZIONE CENTRALE SALUTE, INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA E POLITICHE SOCIALI
Il sistema di welfare
2. L’introduzione di nuove forme di governance di multilivello:
Spostamento delle funzioni di “governo” dallo Stato alle Regioni e agli Enti Locali;
Attribuzione della potestà legislativa esclusiva alle Regioni in materia di protezione
sociale;
Maggiore partecipazione degli enti locali alle decisioni sia a livello regionale che
locale.
5. DIREZIONE CENTRALE SALUTE, INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA E POLITICHE SOCIALI
Il sistema di welfare
3. Lo sviluppo di una nuova filosofia sociale centrata sul cittadino e sulle sue
espressioni organizzative
Il cittadino diviene il perno dell’azione pubblica (non solo quando è utente ma
cittadino, partner e coprotagonista).
Nell’ambito di questa filosofia si sono sviluppati concetti come diritti di
cittadinanza, valorizzazione delle espressioni associative, ruolo dei corpi sociali…
e ha portato a comprendere il tema della valorizzazione delle diverse forme
organizzative dei cittadini e la PA a operare per valorizzare il potenziale presente
nelle comunità locali.
6. DIREZIONE CENTRALE SALUTE, INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA E POLITICHE SOCIALI
Il sistema di welfare
Oggi si scopre il valore della comunità e non è un caso che oggi si parli di
“welfare comunitario” un welfare meno poggiante sulla PA e più sui corpi
sociali della comunità.
Questi elementi concettuali aiutano a dare una lettura più avanzata della
sussidiarietà orizzontale (non semplicemente mercato ma responsabilità e
coprotagonismo dei cittadini)
Quello che si profila è un modo di vedere e di concepire come valore il
cittadino nelle sue relazioni, nelle sue capacità e responsabilità e nelle
sue diverse forme organizzative.
7. DIREZIONE CENTRALE SALUTE, INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA E POLITICHE SOCIALI
I bisogni del territorio
Da un punto di vista di epidemiologia sociale i sistemi di welfare devono
fare i conti con:
Dinamiche demografiche (progressivo invecchiamento della
popolazione, allungamento della vita media, tendenza a non fare figli e
conseguente denatalità, processi immigratori)
Cambiamenti nelle forme di convivenza (diminuzione dei
matrimoni, aumento dei divorzi e delle separazioni, pluralità delle forme
familiari)
Diminuzione del numero di potenziali caregivers, con conseguenti
problemi di sostenibilità della rete di assistenza informale, soprattutto per
quella di tipo familiare
La crescita dell’età dell’inserimento lavorativo e aumento delle forme di
precarietà dei rapporti di lavoro
8. DIREZIONE CENTRALE SALUTE, INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA E POLITICHE SOCIALI
I bisogni del territorio
Da un punto di vista economico:
l’impatto dell’attuale crisi economica ha fatto registrare in tutti i settori
minori risorse disponibili e ha fatto emergere la debolezza del sistema
occupazionale (concetti quali flessibilità del lavoro sempre più si connettono
ad una forzata precarietà e debolezza delle persone più vulnerabili);
il tema economico pone il tema della sostenibilità dei sistemi di
welfare.
9. DIREZIONE CENTRALE SALUTE, INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA E POLITICHE SOCIALI
Dove va il sistema di welfare?
Di fronte a questi fattori possiamo chiederci dove va il
sistema di welfare nella nostra regione, e se è di
interesse la comparazione dove vanno i sistemi di welfare
delle altre regioni.
Nella nostra nazione si sono sviluppati diversi modelli di
welfare che caratterizzano regimi di protezione sociale
diversificati e caratterizzanti le diverse regioni.
10. DIREZIONE CENTRALE SALUTE, INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA E POLITICHE SOCIALI
I sistemi di welfare
Il Prof. Giovanni Bertin del Dipartimento di scienze economiche
dell’Università Cà Foscari, nell’ambito del progetto promosso dal
Ministero del Welfare per il monitoraggio delle politiche di
inclusione sociale ne ha designati 7 (alcuni evoluti altri meno) in
base ad alcune caratteristiche.
In definitiva non possiamo parlare di modelli puri ma piuttosto
di tendenze in atto poiché in ciascuna regione convivono prassi
che spingono verso l’innovazione e prassi che si basano su
processi consolidati che tendono a mantenersi stabili.
11. DIREZIONE CENTRALE SALUTE, INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA E POLITICHE SOCIALI
I sistemi di welfare
Possiamo affermare in sostanza che i sistemi di welfare sviluppati in
ogni regione sono da vedere da un punto di vista dell’analisi
fenomenica come il risultato delle dinamiche fra attori coinvolti e
regimi locali determinando differenze che possono
rappresentare, in alcuni casi, veri squilibri tra i diversi territori.
Questi aspetti vanno peraltro inseriti nell’ambito del conflitto tra le
tendenze di autonomia e di centralismo, tra libertà dei territori nel
far valere le proprie specificità e la necessità di
uniformità/omogeneità ed equità di trattamento a livello
regionale e nazionale come necessità di un momento unificante.
12. DIREZIONE CENTRALE SALUTE, INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA E POLITICHE SOCIALI
Elementi di cambiamento nell’assistenza in FVG negli ultimi
anni
• Gli ospedali hanno ridotto la propria capacità ricettiva (da 17.127
del 1969 a 5.390 p.l.) a seguito della politica di revisione della rete
ospedaliera (L.R. n. 13/95);
• Il tasso di ospedalizzazione si è ridotto (144,5 ricoveri su 1000
abitanti con una durata media di 7,1 gg.);
• I posti letto delle residenze per anziani è aumentato: oltre 10.400
posti letto di cui circa 6.800 per non autosufficienti convenzionati con le
ASS);
• Si è consolidato il ruolo del distretto sanitario pur rimanendo il
consolidamento ancora un obiettivo da perseguire compiutamente;
• Si è rafforzato il ruolo del MMG nell’ambito delle cure domiciliari;
13. DIREZIONE CENTRALE SALUTE, INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA E POLITICHE SOCIALI
Elementi di cambiamento nell’assistenza in FVG negli ultimi
anni
• Le leggi regionali negli ultimi anni hanno avviato un processo di
innovazione del sistema di Welfare delineando progressivamente un
modello di sistema integrato di interventi e servizi sociali. Oggi
questo sistema è sufficientemente radicato e articolato, diffuso e in
crescita;
• Vi è un quadro normativo e programmatorio regionale adeguato
anche se incompleto;
.
• L’esercizio associato delle funzioni e dei servizi sociali da parte dei
Comuni in questi anni si è ulteriormente rafforzato;
14. DIREZIONE CENTRALE SALUTE, INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA E POLITICHE SOCIALI
Elementi di cambiamento nell’assistenza in FVG negli ultimi
anni
• Si è delineato un approccio operativo che valorizza percorsi di
integrazione tra Servizi Sociali Comunali e Distretti sanitari, seppure
con alcune criticità da superare;
• I Servizi Sociali dei Comuni e i Distretti sanitari hanno avuto modo di
sviluppare la propria programmazione sociosanitaria integrata con
l’elaborazione del PAT e del PdZ;
• si è registrata una crescente interrelazione e collaborazione con i
soggetti del terzo settore.
15. DIREZIONE CENTRALE SALUTE, INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA E POLITICHE SOCIALI
Elementi di cambiamento nell’assistenza in FVG negli ultimi
anni
Si sono sviluppati in definitiva in questi ultimi anni molti degli elementi
tipici di un welfare mix caratterizzato da complementarietà tra
soggetti pubblici e soggetti privati ossia collaborazione tra diversi
attori (enti locali, cooperative, associazioni, fondazioni, rappresentanti
datoriali, reti informali di sostegno, ecc.) e mobilizzazione delle risorse
presenti nella comunità di riferimento.
16. DIREZIONE CENTRALE SALUTE, INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA E POLITICHE SOCIALI
Elementi di cambiamento nell’assistenza in FVG negli ultimi
anni
I trasferimenti economici hanno acquisito un’incidenza crescente
negli ultimi anni:
La spesa regionale ascrivibile all’Assessorato Salute, Integrazione
sociosanitaria e Politiche sociali è cresciuta passando dai 163 milioni
del 2007, ai 204 milioni del 2010 e i dati del preventivo assestato 2011
presentano spese correnti per circa 230 milioni di euro, pari a 186 euro
procapite.
17. DIREZIONE CENTRALE SALUTE, INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA E POLITICHE SOCIALI
Elementi di cambiamento nell’assistenza in FVG negli ultimi
anni
Una regione contrassegnata da una quadro socioeconomico
migliore rispetto alla media nazionale: il tasso di attività della
popolazione è decisamente più elevato (63% contro 56,7%) e il
tasso di disoccupazione giovanile inferiore (5,2% contro 7,6%); la
percentuale di famiglie in condizione di povertà relativa non ha
subito apprezzabili cambiamenti (7,8% nel 2009).
18. DIREZIONE CENTRALE SALUTE, INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA E POLITICHE SOCIALI
Elementi di cambiamento nell’assistenza in FVG negli ultimi
anni
Nel triennio 2008-2010 si è registrato un consistente processo di
crescita della domanda di protezione sociale: gli utenti del Servizio
Sociale dei Comuni sono aumentati del 19,1%, avvicinandosi alla soglia
dei 50.000 utenti, pari al 4% della popolazione residente. In particolare
è cresciuta l’incidenza dei casi richiedenti un progetto assistenziale, a
fronte di una diminuzione degli utenti a bassa complessità.
19. DIREZIONE CENTRALE SALUTE, INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA E POLITICHE SOCIALI
Elementi di cambiamento nell’assistenza in FVG negli ultimi
anni
Il tema delle risorse disponibili rappresenta più che mai il vincolo più
gravoso per la programmazione dei servizi e degli interventi.
Oggi ci dobbiamo chiedere se stiamo spendendo bene le risorse
disponibili.
Ci dobbiamo chiedere come - a risorse costanti, se non in diminuzione
- possiamo affrontare la crescente domanda di protezione sociale in
una prospettiva di sostenibilità.
20. DIREZIONE CENTRALE SALUTE, INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA E POLITICHE SOCIALI
Elementi di cambiamento nell’assistenza in FVG negli ultimi
anni
Di fronte alla fluidità e all’incertezza del contesto ci siamo trovati come
attori della programmazione (Regione Comuni associati, ASS, terzo
settore) ad un bivio, nel quale decidere se rilanciare, pur nel mutato
contesto economico, il processo di programmazione, oppure
rinunciarvi, perché l’incertezza delle risorse future non consentirebbe
effettivi sviluppi e pertanto il programmare potrebbe essere percepita
come un'azione frustrante e poco produttiva.
21. DIREZIONE CENTRALE SALUTE, INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA E POLITICHE SOCIALI
Programmazione locale
La nostra Regione ha optato per la strada del rilancio della
programmazione zonale. Oggi i territori sono impegnati
nell’elaborazione dei piani di zona.
Seppur con i vincoli oggi presenti, la strada del rilancio della
programmazione zonale è ritenuta in questo momento la più opportuna.
22. DIREZIONE CENTRALE SALUTE, INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA E POLITICHE SOCIALI
Programmazione locale
L'abbandono (o il rinvio sine die) dei piani di zona avrebbe comportato il
rinunciare di fatto ad assumere una visione strategica, oggi ancora più
importante di ieri perché le risorse sono in calo e vanno pertanto
razionalizzate e integrate.
23. DIREZIONE CENTRALE SALUTE, INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA E POLITICHE SOCIALI
Piano di zona
Nello specifico il Piano di zona consegna al territorio importanti obiettivi
strategici di cui due mirano a:
· favorire lo sviluppo di opportunità lavorative e di inclusione sociale
per le persone svantaggiate nell’ambito di nuovi accordi pubblico-
privato, di reti locali di economia solidale e di filiere produttive di economia
sociale;
· promuovere misure di contrasto alla povertà che accanto agli interventi di
integrazioni economiche prevedano l’utilizzo di strumenti di re-
inserimento lavorativo-sociale secondo una logica di attivazione che
miri all’autonomia della persona.
24. DIREZIONE CENTRALE SALUTE, INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA E POLITICHE SOCIALI
Piani di zona
Con il perseguimento degli obiettivi ci si aspetta che persone svantaggiate
o a rischio di povertà e di esclusione sociale traggano beneficio in termini
di opportunità lavorative anche tramite le collaborazioni, gli accordi e i
partenariati locali in grado si sostenere percorsi di economia locale
inclusiva.
25. DIREZIONE CENTRALE SALUTE, INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA E POLITICHE SOCIALI
La sperimentazione regionale
Da alcuni anni la Regione ha inteso finanziare attività sperimentali di
sviluppo di realtà ascrivibili all’agricoltura sociale.
In particolare si è inteso:
•dar corpo a una progettazione regionale in materia di agricoltura
sociale;
• delineare un approccio proattivo, inteso come superamento di una
concezione di servizi sociali basati su procedure e percorsi predefiniti e
l’adozione di pratiche tese alla costruzione di sinergie di servizi
flessibili, adattabili e creativi, che si muovono dalla centralità dei bisogni
delle persone e destinati a superare i confini rigidi fra sociale e sanitario.
26. DIREZIONE CENTRALE SALUTE, INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA E POLITICHE SOCIALI
La sperimentazione regionale
Oggi siamo consapevoli che l’agricoltura sociale è frutto di una diversa
integrazione del mondo dell’agricoltura con il mondo dei servizi socio-
sanitari, educativi, della formazione e del lavoro.
E’ in grado di rispondere a nuovi bisogni degli abitanti delle aree rurali ed
urbane.
E’ apprezzabile lo sforzo di imprenditori agricoli che lavorano per tenere
insieme la produzione di beni e servizi con l’accoglienza e la crescita di
persone svantaggiate.
27. DIREZIONE CENTRALE SALUTE, INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA E POLITICHE SOCIALI
L’Agricoltura sociale
Ed è indubbio che le buone alleanze sul territorio rappresentano
condizioni favorenti, se non indispensabili, per far crescere il ruolo
dell’agricoltura sociale nei sistemi di protezione sociale. Questo è un
esempio di sviluppo di empowerment delle persone, di sviluppo del capitale
sociale.
28. DIREZIONE CENTRALE SALUTE, INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA E POLITICHE SOCIALI
L’Agricoltura sociale
Oggi è emerso che:
L’agricoltura sociale è di fatto un tema trasversale che permette di tenere
insieme:
· attori, pubblici e privati, nell’ambito di nuove alleanze e modelli
organizzativi;
· politiche diverse di settore
(salute, sociale, agricoltura, occupazione, attività
produttive, formazione, turismo, ambiente);
· aree tematiche e di intervento nel campo della salute previste dalla
pianificazione (inclusione sociale e lavorativa, promozione della
salute, domiciliarità, disabilità, salute mentale, dipendenze);
· beni e servizi espressioni del territorio (filiere di economia locale e
solidale, gruppi di acquisto, panieri di prodotti e servizi a beneficio di enti
che si occupano di servizi alla persona).
29. DIREZIONE CENTRALE SALUTE, INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA E POLITICHE SOCIALI
L’Agricoltura sociale
E’ un tema centrale se parliamo di opportunità di inserimento sociale e
lavorativo di persone svantaggiate – in senso lato, certificate e non, fino
alle nuove disoccupazioni e marginalità.
E’ un tema strategico per orientare e integrare saperi e interventi
innovativi e nell’ambito della programmazione locale integrata, occasione di
innovazione dei processi di integrazione sanitaria-sanitaria e sociosanitaria.
30. DIREZIONE CENTRALE SALUTE, INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA E POLITICHE SOCIALI
L’Agricoltura sociale
E’ un tema di grande interesse per l’immediato futuro se parliamo di
economie locali sostenibili anche nell’ambito della nuova
programmazione dei fondi strutturali 2014-2020, dei fondi regionali per
l’innovazione che potrebbero trovare alcune finestre di sperimentazione
interdisciplinare, se parliamo di ricerca e innovazione integrandosi con i
processi di valorizzazione del distretto regionale in materia di scienze della
vita – centro di biomedicina molecolare.