SlideShare a Scribd company logo
1 of 72
Download to read offline
Associazione per la ricerca sociale 1
Nella crisi, oltre la crisi
Costruiamo il Welfare di domani
Una proposta di riforma delle politiche e degli
interventi socio assistenziali attuale e attuabile
Emanuele Ranci Ortigosa
presidente Ars,direttore scientifico Irs,
direttore di Prospettive Sociali e Sanitarie
eranci@irsonline.it
Paolo Bosi
CAPP, Università di Modena e Reggio
bosi@unimore.it
Associazione per la ricerca sociale 2
 La proposta di riforma che illustro ha avuto una prima presentazione
pubblica a Milano il 29.9.2011, in un convegno con 500 partecipanti e
qualificati interlocutori istituzionali (vedi Prospettive Sociali e Sanitarie
2011, n. 20/22), cui sono seguiti scritti e confronti in numerose sedi.
 L’ulteriore sviluppo e verifica dell’agibilità economica e sociale delle
proposte è svolto da Ars, associazione non profit, con un contributo di F.
Cariplo e con un cofinanziamento dell’Irs. Su alcune parti del contrasto
alla povertà si attiva una collaborazione con una ricerca Acli Caritas
L’esito del lavoro verrà discusso in Welforum Regioni e grandi Comuni il
3.7 a Milano, con interlocutori istituzionali il 10.7.2013 a Roma, e verrà
infine presentato, il 26.9.2013, in un convegno aperto e partecipato,
analogo a quello del 2011.
 Il lavoro è stato svolto da una equipe composta da E. Ranci Ortigosa,
D. Mesini, S. Pasquinelli di Ars e Irs, e da P. Bosi, M. Baldini, E. Ciani, S.
Colombini del Capp, Università di Modena e Reggio Emilia. Al progetto
partecipano le Regioni Emilia Romagna e Puglia.
Associazione per la ricerca sociale 3
Dove siamo oggi in campo
sociale
Associazione per la ricerca sociale 4
A che punto siamo nel Welfare
 In materia di lavoro, previdenza, scuola e sanità vi sono stati
ricorrenti interventi di riforma, discussi e discutibili, che hanno
comunque strutturato sistemi organizzativi e finanziari e
individuato anche diritti e prestazioni.
 La materia socio assistenziale soffre invece di una particolare
obsolescenza, Malgrado l. 328, non è mai stata riformata
 Quindi: campo non definito, risorse non prefissate da più fonti,
tre livelli di governo con loro proprie autonomie, diritti esigibili
solo su erogazioni monetarie nazionali e prescrizioni TM.
 Anche l’attuazione del federalismo fiscale ha ignorato tale
tematica limitandosi a trattare (molto confusamente) del come
finanziare le funzioni già svolte da Regioni e Comuni
Associazione per la ricerca sociale 5
Un sistema socioassistenziale
immobile
 I tratti fondamentali del nostro welfare nazionale
socio assistenziale evidenziati dal Rapporto Onofri
quindi permangono.
 Le riforme allora proposte non sono state fatte. Alle
vecchie misure socio assistenziali nazionali se ne
sono aggiunte di nuove con le stesse caratteristiche
risarcitorie/assistenzialistiche.
 I sistemi regionali e locali sono molto differenziati, e
costruiti su una quota di risorse marginale.
Associazione per la ricerca sociale 6
Un sistema socioassistenziale
frammentato e inefficace
 Risorse scarse e male utilizzate
 Rigidità e monetizzazione diffusa delle prestazioni
 Frammentazione degli interventi: settoriali,categoriali,
parcellizzati, su selettività incoerenti
 Debole sussidiarietà orizzontale
 Centralismo. Debole sussidiarietà vertical
Di conseguenza:
 Scarsa efficacia
 Scarsa equità
 Poca efficienza
Associazione per la ricerca sociale 7
Un esempio degli attuali limiti
Le erogazioni assistenziali nazionali attuali:
 abbattono molto poco il rischio di povertà
(confronto UE)
 generano assistenzialismo e non
promozione, empowerment
 sono quindi poco efficaci, eque, efficienti
Associazione per la ricerca sociale 8
60,1
54,2
52,2
50,0 50,0 49,8 49,4
47,4 46,9
45,6 45,0 43,8 43,3
38,3 37,1 37,1
35,2
33,3 32,8
30,0 29,7 29,1
26,8 26,6
23,7
19,7
17,7
13,7
0,0
10,0
20,0
30,0
40,0
50,0
60,0
70,0
L'IMPATTO DELLA SPESA SOCIALE SULLA POVERTA' - ANNO 2011
% di riduzione del rischio di povertà dovuti ai trasferimenti sociali
irlanda dato 2010
Associazione per la ricerca sociale 9
Sulle carenze antiche l’impatto delle
trasformazioni sociali e poi della crisi
 Disoccupazione e cassa integrazione in aumento
 Impoverimento diffuso (povertà assoluta 2011: 5,2%)
 Diseguaglianze crescenti (Gini: 0,323 per redditi,
0,613 per ricchezza, sesto per entità delle
diseguaglianze fra 30 paesi Ocse)
 Riduzione consumi
 Oneri crescenti su famiglie
Quale manutenzione del sistema?
 Nessuna innovazione
 Taglio della spesa pubblica per funzioni sociali
 Taglio della spesa pubblica per regioni e enti locali
Associazione per la ricerca sociale 10
Dove possiamo andare:
orientamenti per migliorare
il sistema
Associazione per la ricerca sociale 11
I vincoli di spesa rendono cruciale e urgente
ottimizzare l’uso di tutte le risorse presenti
 far fronte a crescenti sofferenze e fragilità sociali con
vincoli stringenti di spesa pubblica
 limite delle misure attuali e dell’attuale uso delle
risorse (si tende a trascurarlo!)
 risorse scarse da difendere ed accrescere, ma anche
da usare al meglio
 esigenza di superare le attuali misure anche
affrontando prevedibili resistenze
 progettare e introdurre misure nuove per
massimizzare efficacia, equità, efficienza, con le
opportune gradualità e con adeguate garanzie (livelli
essenziali) per chi è in situazione di vulnerabilità e di
bisogno
Associazione per la ricerca sociale 12
Massimizzare l’efficacia
Per ridurre sofferenza e fragilità e promuovere massima
autonomia possibile, delle persone e delle famiglie:
 universalismo, tutte persone e famiglie (non solo le
più problematiche, anche quelle più a rischio)
 appropriatezza ai bisogni, adeguatezza qualitativa e
quantitativa, tempestività degli interventi
 personalizzazione, corresponsabilizzazione,
promozione
 soddisfazione beneficiari e operatori
– tali requisiti possono essere perseguiti solo sul
campo, sul territorio, nel diretto rapporto tra
servizi, professionisti, utenza
Associazione per la ricerca sociale 13
Migliorare l’equità
 attuale sistema evidenzia una modestissima capacità
redistributiva
 Universalismo: per le stesse condizioni bisogno,
analoghi interventi per tutti (equità orizzontale); per
chi ha bisogni maggiori, interventi più consistenti
(equità verticale)
 data scarsità risorse disponibili, privilegiare situazioni
più fragili e problematiche, anche per carenza risorse
economiche proprie
 quindi selettività sulle condizioni economiche delle
famiglie, considerate come unità economiche solidali,
utilizzando Isee
 garantire diritti e livelli di servizi, fruibili e esigibili
Associazione per la ricerca sociale 14
Ottimizzare la cost-effectiveness
 frammentazione, incoerenza, rigidità erogazioni
monetarie nazionali, non integrabili con altre misure l
 individuazione e valorizzazione di tutte le risorse
disponibili (utente, famiglia, contesto, enti e servizi
pubblici e privati, ecc)
 forte convergenza sul problema o la fragilità da
trattare, reti collaborative,
 integrazione istituzionale, finanziaria, organizzativa,
operativa
 programmazione, monitoraggio, controlli, valutazione
tutto questo può essere realizzato solo sul territorio
Associazione per la ricerca sociale 15
Decentrare sul territorio funzioni e
risorse per un welfare comunitario
 Individuazione del territorio come
spazio/dimensione umano e relazionale dove
promuovere (su scala adeguata) comunità
più interattive e solidali, nelle loro componenti
culturali professionali organizzative
istituzionali e economiche
 Necessario allora decentrare misure e risorse
nazionali per sviluppare sui territori
  welfare comunitari
Associazione per la ricerca sociale 16
Gli step del nostro percorso
 Abbiamo definito il campo socioassistenziale
 Abbiamo quantificato le risorse economiche in gioco
 Abbiamo analizzato la loro distribuzione sociale per
valutarne benefici e limiti nel sostegno ai bisogni sociali
 Abbiamo individuato le principali criticità e gli ostacoli al
cambiamento degli interventi nazionali che assorbono
la maggior parte delle risorse
 Abbiamo formulato criteri, contenuti, percorsi nel tempo
e sui territori, per la riforma delle principali politiche
individuate
 Ne verifichiamo l’agibilità economica e sociale
utilizzando le possibili simulazioni
Associazione per la ricerca sociale 17
Campo, funzioni e risorse
dell’assistenza sociale
Associazione per la ricerca sociale 18
Campo e risorse delle politiche sociali
 Nel 2011: 67 miliardi, il 4,28% del Pil
 54 miliardi, pari al 80% del totale, sono assorbiti da
programmi nazionali e detrazioni fiscali
 Tre settori: famiglia, non autosufficienza e disabilità,
povertà, di peso simile, rispettivamente di 21, 24, 18
miliardi circa
 A Comuni, Regioni ed altri enti solo 8,5 miliardi, quasi
il 14% del totale, per servizi e anche erogazioni
monetarie. Nel federalismo fiscale si sono
considerate solo queste risorse!
 5 miliardi è la stima della spesa sociosanitaria per la
non autosufficenza.
Associazione per la ricerca sociale 19
La spesa per Assistenza sociale 67597 4.28
Sostegno delle responsabilità familiari 20936 1.33
Assegni familiari M 6428 0.41
Detrazioni fiscali per familiari M 11293 0.71
Assegno di maternità (means tested erogato dai Comuni) M 238 0.02
Trasferimenti monetari dei Comuni alle famiglie M 550 0.03
Servizi dei Comuni alle famiglie S 2427 0.15
Contrasto povertà 18076 1.14
Assegno per famiglie con tre figli (erogato dai Comuni) M 314 0.02
Social Card M 207 0.01
Pensioni sociali M 4160 0.26
Integrazioni pensioni al minimo (stima) M 12200 0.77
Trasferimenti monetari dei Comuni contro la povertà M 653 0.04
Servizi dei Comuni contro la povertà S 542 0.03
Non autosufficienza e handicap 23919 1.51
Indennità di accompagnamento M 12500 0.79
- di cui: Indennità di accompagnamento anziani 9200 0.58
Pensioni ai ciechi e sordomuti M 1278 0.08
Altre pensioni agli invalidi civili M 2404 0.15
Spesa sanitaria per la n.a. - servizi S 4782 0.30
Trasferimenti monetari dei Comuni per la nonautosufficenza M 685 0.04
Servizi dei Comuni per la non autosufficenza S 2270 0.14
Altre spese assistenza sociale S 4666 0.30
Pensioni di guerra dirette e indirette M 1346 0.09
Altri assegni e sussidi - voce residuale M 3320 0.21
5. Prestazioni per la protezione sociale 456536 28.90
Associazione per la ricerca sociale 20
La distribuzione sociale dei
benefici
Associazione per la ricerca sociale 21
Metodo di analisi
 Focalizzazione dell’attenzione su la parte della spesa
complessiva, composta da trasferimenti monetari
gestiti dall’Inps e da tax expenditures (51 miliardi)
 Ricostruzione dettagliata dei programmi per famiglie
beneficiarie (11 programmi di spesa)
 Uso dell’Isee equivalente della nuova proposta Isee
per l’analisi per decili delle condizioni economiche
delle famiglie
 Individuazione del rapporto fra Isee e reddito
disponibile, per considerare la liquidità del patrimonio
 Strumento: Modello di microsimulazione del CAPP,
basato su dati It Silc 2010 (redditi 2009)
Associazione per la ricerca sociale 22
Spesa complessiva per decili di Isee per sottogruppi
di prestazioni assistenziali (milioni di euro)
Decili
isee Famiglia Povertà
Non
autosufficienza Totale
1 2060 1879 1430 5370
2 2869 2781 1720 7369
3 2759 2453 2193 7405
4 2315 2138 1768 6221
5 2106 2050 1801 5957
6 1728 1770 1481 4979
7 1446 1514 1545 4505
8 1108 1377 1252 3738
9 901 1214 1146 3262
10 478 756 1095 2329
Totale 17769 17934 15432 51135
Associazione per la ricerca sociale 23
Come fare riforme in una
situazione di vincoli alla
spesa pubblica
Associazione per la ricerca sociale 24
L’attuale distribuzione dei benefici
offre opportunità per reperire risorse
Il piano di finanziamento delle riforme prende le mosse
dalla scarsa efficacia redistributiva della attuale spesa
assistenziale. Ad esempio:
 Alla metà più ricca delle famiglie (dal 6° decile in sù) affluisce il
37% di tutta la spesa assistenziale e pure il 37% delle risorse
per le misure che dovrebbero integrare redditi carenti, il 32%
delle risorse per il sostegno economico delle famiglie con figli,
tutte misure di integrazione del reddito delle famiglie finanziate dalla
fiscalità generale e condizionate alla situazione economica dei
beneficiari.
 Se si azzerasse la spesa pubblica per le prestazioni rivolte alla
povertà anziani (pensione sociale, maggiorazioni, 14a e integr. al minimo)
con riferimento ai 3 decili superiori (8°, 9° e 10°) si libererebbero
risorse per oltre 3 miliardi e 300 mila euro
Associazione per la ricerca sociale 25
Una impostazione generale
e politiche specifiche
Andranno assicurati su base universalistica e talora
selettività Isee sulle condizioni economiche delle famiglie :
 una rete territoriale di servizi per orientamento, accesso,
presa in carico, case management
 il sostegno alla famiglia, con integrazioni di reddito
(complementari a servizi per bambini, politiche di
conciliazione, azioni formative e occupazionali per giovani
dei servizi del territorio)
 il contrasto alla povertà, l’attivazione e l’inserimento
sociale e lavorativo
 gli anziani non autosufficienti
Altre aree di domanda e di servizio saranno trattate in
ulteriori tappe
Associazione per la ricerca sociale 26
L’impostazione generale
 Universalismo
 Selettività sulla base dell’Isee
 Le famiglie come unità di riferimento
 A spesa invariata
 Mix erogazioni monetarie e servizi, appropriate ai
casi, livelli essenziali come diritti esgibili e standard di
offerta
 Governo locale degli interventi a livello di ambito,
Inps come possibile gestore delle erogazioni e
partecipe ai controlli
 Collaborazione fra attori pubblici e attori sociali per la
programmazione e l’integrazione degli interventi
Associazione per la ricerca sociale 27
Obiettivo Riforma Sostituisce Spesa
Sostegno delle
responsabilità
familiari
Assegno unico per i
minori
Detrazioni per carichi
familiari Irpef.
assegni familiari
17,6
miliardi
Contrasto alla
povertà
Reddito minimo di
inserimento
Programma nuovo
finanziato con prelievo
selettivio su beneficiari dei
decili più elevati degli
istituti attuali (assegno
sociale, integrazione al
minimo, ecc.)
5,7 miliardi
Non autosufficienza
anziani
Dote di cura Indennità di
accompagnamento,
Invalidità civile
..
17 miliardi
Le politiche che qui proponiamo
Associazione per la ricerca sociale 28
Per il sostegno alle famiglie
con figli, l’assegno unico
Associazione per la ricerca sociale 29
I programmi vigenti e loro limiti
 Detrazioni per carichi familiari in Irpef
- Incapienza
- Selettivi sulla base di RC
 Assegni familiari
Categoriali
 Assegni per nuclei con almeno tre minori
Risorse limitate. In realtà programma di
contrasto povertà
Associazione per la ricerca sociale 30
Proposta di riforma
• Unifica i programmi vigenti in un solo programma
universale, mirato alle famiglie con minori
• Risolve il problema dell'’incapienza.
• Produce una razionale differenziazione per nuclei
con diverso numero di componenti
• Adotta un più corretto criterio di selettività (Isee)
• Utilizza le stesse risorse utilizzate nei programmi
vigenti (17,6 mld)
• Mantiene gli assegni familiari a nuclei senza minori
(pensionati)
Associazione per la ricerca sociale 31
Caratteristica dell’assegno
Assegno massimo
- L’assegno e di 2850 per un nucleo familiare
composto da un solo genitore e un minore,
- Per le altre tipologie familiari è calcolato sulla
base delle risorse addizionali necessarie per
mantenere costante la condizione economica
del nucleo.
- Si usa la scala di equivalenza Isee
Associazione per la ricerca sociale 32
Assegno massimo per diverse tipologie familiari –
Ipotesi: Iseemin=5000
numero componenti (inclusi i
minori)
numero minori/figli a
carico 1 2 3 4 5
1 - 2850 2350 2100 1950
2 5200 4450 4050
3 7300 6400
Associazione per la ricerca sociale 33
48000Isee familiare
2350
4450
6400
5000
Assegno AM (euri annui)
Due coniugi e un minore
Due coniugi e due minorì
Due coniugi e tre minori
Assegno differenziato e selettivo
Associazione per la ricerca sociale 34
Fonti
Istituti
vigenti Usi Riforma AM
Riforma AF +
Detr.
Detrazioni per carichi
familiari Irpef 11293 Assegno unico 16769 13157
- detr. coniuge 3217 Detr.coniuge a carico - 3217
- detr. per figli e oltre il 4° 7680
- detr. altri familiari a carico 396
Detr.e per altri familiari
a carico - 396
Assegni familiari 6477
- a famiglie con minori 5477
- a nuclei senza minori 1000
ANF a nuclei senza
minori 1000 1000
Totale 17769 17769 17769
Due proposte alternative e loro finanziamento
Associazione per la ricerca sociale 35
Assegno unico per le famiglie con minori (AM)
 AM concentra le risorse esclusivamente sui nuclei
familiari con figli minori
 sostituisce tutte le detrazioni per famigliari a carico
e gli attuali assegni famigliari (ad esclusione però
della componente corrisposta a famiglie senza
minori)
 è più generosa delle misure correnti.
Associazione per la ricerca sociale 36
non avevano
e non hanno
benefici
(51%)
perdono
i benefici
(16%)
conservano
i benefici
(33%)
RIFORMA ASSEGNO MINORI
Associazione per la ricerca sociale 37
Aspetti positivi della proposta AM
 Genera uno spostamento significativo di risorse a favore
di nuclei familiari giovani che si assumono responsabilità
genitoriali, incidendo su un aspetto molto negativo
dell’attuale modello di welfare.
 Agisce in modo selettivo con una redistribuzione
significativa a favore dei nuclei familiari in condizioni
economiche più disagiate.
Associazione per la ricerca sociale 38
Aspetti critici che sollecitano attenzione e
correttivi nella realizzazione
 Privilegia i nuclei familiari in cui il reddito prevalente sia
di lavoro autonomo (aggiunta netta); per i nuclei in cui il
reddito prevalente è quello di lavoro dipendente vi è
solo una sostituzione, anche se quasi sempre
vantaggiosa, tra AF e assegni familiari.
 Risultano penalizzati i nuclei familiari in cui non sono
presenti minori (single, di ogni età, e nuclei con
capofamiglia anziani come i pensionati che non
risultano beneficiari del trasferimento (pur mantenendo
gli ANF attuali per nuclei senza minori)
Associazione per la ricerca sociale 39
Assegno per famiglie con figli a carico e
detrazioni per carichi familiari diversi dai
figli (AF + Detr)
 AF ha come target i nuclei familiari in cui sono presenti figli e
altri familiari a carico
 sostituisce l’ANF e le detrazioni fiscali per figli a carico, mentre
restano in vigore la detrazione per coniuge a carico e per altri
familiari diversi dai figli, il cui costo va sottratto al finanziamento
di questa misura
 le detrazioni per familiari a carico riducono le risorse per le
prestazioni per AF, che risultano in media sensibilmente inferiori
a quelle che si possono ottenere con l’AM
 secondo la normativa fiscale sono a carico i figli, compresi quelli
naturali riconosciuti, gli adottivi, gli affidati e affiliati, se non
possiedano redditi superiori a 2.840,51 euro, che convivano con
il contribuente o ricevano da questi un assegno alimentare non
risultante da provvedimenti dell'autorità giudiziaria.

Associazione per la ricerca sociale 40
non avevano
e non hanno
benefici
(51%)
perdono
i benefici
(7%)
conservano
i benefici
(42%)
RIFORMA ASSEGNO FIGLI + DETR.
Associazione per la ricerca sociale 41
Decili
Famiglie con
vecchi trasfer.
Famiglie con AF +
Detr.
1 1021 1564
2 134 432
3 27 307
4 -96 97
5 -141 28
6 -257 -123
7 -279 -140
8 -396 -313
9 -544 -585
10 -532 -112
Variazione dei trasferimenti medi per le famiglie che hanno i vecchi
trasferimenti (ANF+Detrazioni), per quelle che hanno diritto ad AF+Detr
Riforma assegno per figli a carico e detrazioni (AF+Detr)
Associazione per la ricerca sociale 42
Caratteristiche della proposta AF
 Meno coraggiosa della variante AM e meno
concentrata sui minori
 Attenua però gli aspetti di forte selettività della
riforma AM
Associazione per la ricerca sociale 43
Per il sostegno alle famiglie con
figli, l’assegno unico
Le misure di sostegno reddituale alle famiglie con figli di
cui trattiamo ora sono ovviamente complementari allo
sviluppo di politiche regionali e locali di conciliazione
dei tempi di lavoro, di cura, per la casa, e
all’incremento della offerta di servizi per l’infanzia e i
minori, efficaci sia in termini redistributivi e di
contrasto alla povertà, che di sostegno alle
responsabilità familiari.
Associazione per la ricerca sociale 44
Per il contrasto alla povertà,
l’attivazione, l’autonomia:
il reddito minimo di
inserimento
Associazione per la ricerca sociale 45
Politiche di contrasto alla povertà
e di attivazione e autonomia
 In Italia non esiste una politica unitaria di lotta alla povertà. Le
misure più tradizionali di integrazione dei redditi delle famiglie
(integrazione al minimo, pensione e assegno sociale, ecc.),
come anche quelle più recenti (bonus incapienti, bonus utenze e
sc e scs), sono:
 frammentate, di natura categoriale, essenzialmente di tipo
riparativo-assistenziale, di maggior favore verso soggetti con
una storia contributiva alle spalle (specie se anziani)
 ma soprattutto scarsamente efficaci dal punto di vista re-
distributivo: il 21,4% della spesa per integrazioni al minimo e il
13,1% della spesa per pensioni sociali è percepito da beneficiari
il cui reddito disponibile medio è superiore ai 21.000 euro annui
equivalenti (8°/9° e 10° decile), per un totale di circa 2.8 mlrd.
Associazione per la ricerca sociale 46
1. misura universalistica, non categoriale
2. basata sul mix di erogazione monetaria e servizi
3. prestazione means tested, secondo un ISEE riformato
4. non prestazione riparativo/assistenziale, ma misura
di attivazione ed autonomizzazione, compatibilmente con le
caratteristiche e le possibilità dei potenziali beneficiari
(alternativa solo cash possibile)
La nostra proposta: verso un reddito
minimo di inserimento e attivazione
Associazione per la ricerca sociale 47
Rivolta a tutte le famiglie ‘povere’ le cui risorse si trovano al
di sotto di una determinata soglia, selezionate in base ad
una prova dei mezzi
Doppia soglia = ISEE (riformato)< 12.000 euro e reddito
disponibile < soglia povertà assoluta (differenziata x
caratteristiche familiari, area geografica e dimensione comune di
residenza)
Contributo spettante = Integrazione del reddito familiare fino
alla soglia povertà assoluta (con una gradualità nel tempo da
definire)
-> in questo modo si raggiungerebbe circa 1 milione
e 240 mila famiglie beneficiarie per una spesa di
circa 5,7 MLRD di euro
Misura di universalismo selettivo
Associazione per la ricerca sociale 48
Integrazioni economiche alle famiglie + servizi di inserimento e gestione
amministrativa della misura (+ quota per monitoraggio e valutazione)
Costo stimabile a regime circa 6,1 miliardi
Ipotesi di finanziamento 1:
‘Azzeramento’ dei 4 decili di reddito disponibile equivalente più alti (dal 7°
al 10°) si arriverebbe ad un recupero di 4,8 miliardi complessivi...
Ipotesi di finanziamento 2:
Una riforma più soft si potrebbe concentrare sugli ultimi 4 decili con
aliquote di taglio differenziate: 100% al decimo e al nono, 70% all’ottavo e
50% al settimo; in questo caso si potrebbero recuperare risorse per
3,7 miliardi complessivi. Successivi analoghi passi devono recuperare
ulteriori risorse …
Finanziamento e sostenibilità economico
finanziaria del reddito minimo
Associazione per la ricerca sociale 49
Decili Isee Povertà cumulata
10 756 756
9 1214 1970
8 1377 3347
7 1514 4861
6 1770 6631
5 2050 8681
4 2138 10819
3 2453 13272
2 2781 16053
1 1879 17932
La spesa attuale contro la povertà
per decili di Isee e cumulata
Associazione per la ricerca sociale 50
Decili
Trasferimenti
vigenti contrasto
povertà
RMI+
finanziamento Delta
1 747 2700 1953
2 1104 1295 191
3 975 1121 146
4 849 849 0
5 814 814 0
6 703 424 -279
7 601 2 -600
8 547 3 -544
9 482 1 -481
10 300 1 -299
Contrasto alla povertà: Prestazioni medie vigenti, RMI
e finanziamento per decili di Isee (migliaia di euro annui)
Associazione per la ricerca sociale 51
La componente di empowerment deve essere chiara,
condivisa con il beneficiario e la sua famiglia e
sottoscritta
- Distinzione tra abili al lavoro e non abili
(progetti di inclusione sociale/patti di servizio)
- Definizione condizionalita’ della misura
(sospensioni/riduzioni/revoche del beneficio)
• stringente per gli abili al lavoro
• più blanda per i beneficiari di progetti di inclusione sociale
• tutti sono tenuti al rispetto di regole di ‘buona cittadinanza’
(es. obbligo di frequenza scuola figli minori, pagamento utenze, ecc…)
Attivazione e condizionalità
Associazione per la ricerca sociale 52
Architettura istituzionale e infrastruttura
organizzativa
Gestione decentrata sul territorio con appoggio sull’Inps per le erogazioni
economiche e i controlli amministrativi sulla condizione economica
I Comuni (in forma associata) dovranno detenere la REGIA della misura(accesso,
presa in carico, accertamenti, ‘contratto’ con l’utente, avvio di percorsi di attivazione
‘sociale’, gestione della condizionalità …)
I Centri per l'impiego avranno un ruolo centrale nell’attivazione e nel monitoraggio
dei patti di servizio, sulla base di un preciso accordo con i Comuni
Il terzo settore e gli altri soggetti territoriali saranno chiamati in causa per l’offerta
di interventi di sostegno e inserimento
Le Regioni avranno una funzione di raccordo tra il livello centrale e quello locale,
definiranno linee guida per la gestione della misura; assicureranno un supporto
formativo e informativo e saranno responsabili dell’attività di monitoraggio e
valutazione a livello territoriale, potranno anche compartecipare al finanziamento
della misura
Associazione per la ricerca sociale 53
Ricomposizione del sistema
 La nuova misura dovrà progressivamente elevare la sua soglia di
integrazione e ridurre e via via assorbire misure categoriali orientate
al sostegno dei poveri (pensione sociale, integrazione al minimo,
sconti su forniture di energia elettrica, SC, SCS, ecc.).
 Non assorbirà misure specificamente orientate a condizioni
particolari di disagio: disabilità, non autosufficienza e simili.
 La ricomposizione del sistema dovrà tenere conto anche delle
prestazioni economiche attualmente erogate da Regioni e Comuni,
parzialmente in overlapping rispetto alla nuova misura
 Si potrebbe stabilire una quota di concorso alla spesa della nuova
misura di Regioni e Comuni che saranno sgravati di alcuni compiti
Associazione per la ricerca sociale 54
Effetti della introduzione simultanea delle
misure di sostegno delle responsabilità
familiari e del RMI sulla spesa per il Rmi
Il nuovo assegno per i figli è molto selettivo a favore dei decili
più bassi, quindi la sua introduzione abbatte fortemente il
numero dei beneficiari e l’entità del beneficio del RMI
L’impatto sulla spesa totale per il RMI che abbiamo stimato
in 5,7 miliardi di euro (6,1 miliardi se comprensivi dei costi di
gestione) sarebbe significativo: si ridurrebbe a meno della
metà, cioè a circa 2.5-2.6 miliardi di euro a seconda che si
consideri AM o AM + detrazioni.
Associazione per la ricerca sociale 55
Prestazioni per sostegno famiglie e contrasto alla povertà vigenti e riforma AM + Reis
per decili di Isee - migliaia di euro annui
Decili Trasf. Fam+povertà vigenti Riforma AM+RMI Delta
1 1565 3276 1711
2 2244 2555 311
3 2071 2201 131
4 1768 1711 -58
5 1651 1557 -94
6 1389 1230 -159
7 1176 987 -189
8 987 499 -488
9 840 97 -743
10 490 26 -464
Prestazioni per sostegno a famiglie e contrasto alla povertà
vigenti e riforma AM+RMI per decili Isee (migliaia di euro
annui)
Associazione per la ricerca sociale 56
Per il sostegno alla cura degli
anziani non autosufficienti:
la dote di cura
Associazione per la ricerca sociale 57
Politiche di sostegno alla cura
degli anziani non autosufficienti
Gli ultra 65enni in Italia sono 12,3 milioni:
 di questi circa 1,8 milioni sono non autosufficienti (con
almeno 1 Adl, ossia lievi, medi e gravi)*
 di questi 1,4 milioni ricevono l’indennità di
accompagnamento
La nostra proposta di riforma ha come obiettivo la copertura dei
non autosufficienti.
* Indagine Multiscopo Istat – Stato di salute (2008).
Associazione per la ricerca sociale 58
Le principali risposte alla non
autosufficienza
% ultra 65enni
utenti
Indennità di accompagnamento e altre prestazioni
per invalidi civili anziani
11,4
Assistenti familiari 7,9
Assistenza domiciliare integrata (Adi) 3,3
Strutture residenziali 1,8
Servizi di assistenza domiciliare (Sad) 1,9
Associazione per la ricerca sociale 59
La riforma che proponiamo
• Una “Dote di cura” quale livello essenziale di assistenza
UNIVERSALISTICO garantito a livello nazionale a tutti i non
autosufficienti
• Riassorbe l’indennità di accompagnamento e le prestazioni
assistenziali per gli anziani.
• Supera gli attuali limiti dell’indennità di accompagnamento
(non graduata per intensità del bisogno, senza alcun vincolo
di utilizzo né di rendicontazione)
Ipotesi assunte:
 Una platea superiore all’indennità di accompagnamento, pari al 13%
degli over 65enni (1,6 milioni di anziani)
 Disponibilità di spesa invariata, sociale e sociosanitaria
 Una misura decentrata, collegata al sistema dei servizi territoriali, con
una presa in carico sociosanitaria
 Importi graduati in base al grado di non autosufficienza e una
maggiorazione per gli anziani “poveri”
 Possibilità di scelta tra trasferimenti monetari e voucher per l’acquisto di
servizi accreditati, con incentivo verso i secondi
Associazione per la ricerca sociale 60
Indennità di Accompagnamento Dote di Cura
Accesso
Invalidità 100%
Senza limiti di età.
Anziani over 65 parzialmente o totalmente non
autosufficienti.
Somme erogate
499 euro al mese, per tutti Fasce distinte per grado di non autosufficienza
(fabbisogno assistenziale) e capacità di spesa
dell’anziano
Uso delle risorse
Libero Libero (somme ridotte) oppure finalizzate alla
fruizione di servizi accreditati (somme maggiorate)
Gestione
Inps Inps, Regioni, Asl per gli accessi, Comuni (distretti)
e Asl per informazione e accompagnamento –
percorso assistenziale
Informazione e Accompagnamento
Nessuno Vengono garantiti in specie nelle situazioni più
fragili, in cui va previsto un Piano di assistenza
individuale
Associazione per la ricerca sociale 61
Quanto costa la misura e come viene
finanziata
• Tre importi mensili diversi per: ricoverati in residenze, gravi a
domicilio, non gravi a domicilio.
• Nei tre decili inferiori di Isee si prevedono maggiorazioni degli
importi erogati
• Per chi è a domicilio, viene incentivata la fruizione di servizi
accreditati anziché trasferimenti monetari tout court .
• Stimiamo un costo totale pari a 17 miliardi di euro annui.
Finanziamento tramite:
• La spesa attualmente sostenuta per l’indennità di
accompagnamento e invalidità over 65 (11 miliardi)
• Fondo sanitario nazionale dedicato al long term care over 65
(stimabile in 4,9 miliardi)
• Spesa sociale dei Comuni per i servizi per anziani (1,1 miliardo)
• Andrà previsto inoltre un fondo per lo sviluppo dei servizi
Associazione per la ricerca sociale 62
Il target: gli anziani NA in Italia
Secondo l’ultima Indagine Multiscopo sullo stato di
salute e altri dati Istat gli ultra 65enni NA in Italia sono il
12,7% di chi è a domicilio, pari a 1.772.000 anziani,
oltre ai ricoverati in struttura residenziale.
Tre tipi di beneficiari:
 230.000 in struttura residenziale
 704.000 con 3 o più Adl: Assistenza domiciliare a
elevata intensità
 838.000 con 1 o 2 Adl: Assistenza domiciliare a
medio-bassa intensità
Assumiamo un “take up rate” del 90%.
Associazione per la ricerca sociale 63
numero
beneficiari
importo mensile
per utente
spesa totale
annua
ricoverati 230.000 2.300 6.348.000.000
non autosufficienti
gravi a domicilio
trasferimento 444.000 600 3.196.800.000
voucher 190.000 1.000 2.280.000.000
parzialmente non
autosufficienti a
domicilio
trasferimento 528.000 400 2.534.400.000
voucher 226.000 600 1.627.200.000
TOTALE 1.618.000
Maggiorazioni per anziani
meno abbienti (nei primi 3
decili) 15.986.400.000
Scenario base "Dote di Cura" per ultra 65enni (30% opzione voucher, 70% trasferimenti)
Associazione per la ricerca sociale 64
Aspetti qualificanti
1. Presa in carico sociosanitaria. Erogazioni Inps con presa in
carico da parte dei servizi territoriali. No uniformazione delle
scelte regionali ma garanzia di standard minimi di dotazione e
qualità
2. Valutazione della NA. Superare la certificazione attuale per
uno strumento più omogeneo e adatto alla NA in età anziana
3. Percorso assistenziale: accesso unitario > valutazione >
presa in carico > integrazione sociosanitaria > monitoraggio
4. Capacità di scelta, possibilità di scelta tra cash e care:
garanzie minime su tutto il territorio nazionale (Piani di sviluppo
nelle regioni arretrate)
5. Positivo impatto occupazionale di una misura orientata alla
fruizione di servizi
6. La nuova misura incentiva la qualificazione del lavoro
privato di cura (badanti)
Associazione per la ricerca sociale 65
 ll decentramento delle misure a livello regionale e locale
incontra situazioni molto diverse a secondo dello sviluppo della
rete dei servizi
 La misura ha quindi bisogno di livelli essenziali definiti e di una
regìa che garantiscano equità distributiva delle risorse, uniforme
gestione degli accessi e dei processi di presa in carico, sviluppo
di una rete di servizi
 Vanno previste risorse e specifici interventi volti a promuovere le
situazioni meno dotate di sistemi e reti di servizi. Questo sia a
livello di gestione degli accessi, sia a livello di presa in carico
sociosanitaria e di erogazione di servizi
 Va incentivata l’emersione, la qualificazioene e l’accreditamento
del lavoro privato di cura (badanti), anche con fiscalizzazione
degli oneri sociali
Prime valutazioni sulla fattibilità
Associazione per la ricerca sociale 66
I risultati attesi:
diritti più garantiti, sostegni più
efficaci, distribuzione più equa, sistemi
locali più sviluppati e partecipati, più
occupazione, più coesione sociale, un
contributo al superamento della crisi
Associazione per la ricerca sociale 67
Garantire diritti delle persone e livelli
dei servizi
 Le riforme indicate comportano sacrifici e rischi e
necessitano quindi di rassicurazioni e tutele per le
persone e di linee di difesa contro rischi di
sottrazione nei passaggi di risorse ora destinate
all’assistenza.
 Le riforme possono essere effettuate quindi solo se
contestualmente a livello nazionale si definiscono i
livelli essenziali, in termini di diritti di cittadinanza e di
standard esigibili dei servizi (Cost. art. 117, c.2,
lett.m).
Associazione per la ricerca sociale 68
Vantaggi del nuovo sistema
integrato
 miglior sostegno per chi è in situazione di bisogno
(efficacia)
 distribuzione più equa dei benefici, rapportati ai
bisogni (equità)
 attivazione della comunità locale nelle sue diverse
componenti pubbliche sociali private (integrazione,
efficienza)
 opportunità per governo e gestione più partecipati
 riforma realizzata riallocando azioni e risorse entro le
politiche considerate, con ridotta richiesta di risorse
aggiuntive (economicità)
Associazione per la ricerca sociale 69
Una riforma parsimoniosa
che genera sviluppo
 Le riforme proposte riallocano azioni e risorse entro
le politiche considerate, con modesta richiesta di
risorse aggiuntive
 Nel loro insieme implicano un forte sviluppo di servizi
dei territori finanziato con una quota delle risorse ora
assorbite dai trasferimenti monetari gestiti dall’Inps,
che dovranno in parte passare a Regioni e Comuni
per finanziare servizi dei territori.
 Lo sviluppo dei servizi crea occupazione, posti di
lavoro, in particolare per le donne e, ad esempio, la
dote di cura persegue anche l’emersione di lavoro
informale.
 La riforma proposta va quindi vista anche come
politica occupazionale di sviluppo.
Associazione per la ricerca sociale 70
Una sfida anche per Regioni,
Comuni, Terzo Settore
 Probabilità e tempi di una riforma a livello nazionale
dipenderanno dalle scelte del Governo e dei partiti, ma
anche dall’impegno propositivo e innovativo di Regioni,
Comuni, enti e organizzazioni sociali, sindacali, centri di
elaborazione di politiche, mass media
 Regioni, Comuni, Terzo Settore dovrebbero anch’essi
rivedere i loro sistemi e le loro misure assistenziali talora
invecchiati, sui criteri guida di efficacia, equità, efficienza
 la riorganizzazione, integrazione e riqualificazione delle
loro politiche, delle loro azioni, dei sistemi di servizi sui
territori è condizione per la realizzabilità delle riforme
Associazione per la ricerca sociale 71
Valorizzare le realtà locali per costruire
Welfare comunitari
 Una riforma nazionale che decentrasse funzioni e
risorse socio assistenziali e promuovesse interventi
appropriati e innovativi concorrerebbe in modo
decisivo a conferire forza e responsabilità alle
comunità locali, nelle loro varie componenti, sulle
questioni di sostegno e di sviluppo sociale, e a
sviluppare sui diversi territori Welfare comunitari, più
equi e più efficaci, centrati sulle persone e sulla
partecipazione delle persone e delle aggregazioni e
istituzioni sociali
Associazione per la ricerca sociale 72
Grazie!

More Related Content

What's hot

Riprogettare il welfare. Socializziamo le buone pratiche, promuoviamo l’innov...
Riprogettare il welfare. Socializziamo le buone pratiche, promuoviamo l’innov...Riprogettare il welfare. Socializziamo le buone pratiche, promuoviamo l’innov...
Riprogettare il welfare. Socializziamo le buone pratiche, promuoviamo l’innov...paolamarani
 
Reddito di inclusione sociale REIS (proposta)
Reddito di inclusione sociale REIS (proposta)Reddito di inclusione sociale REIS (proposta)
Reddito di inclusione sociale REIS (proposta)Franco Pesaresi
 
Costruire il futuro dell'assistenza agli anziani non autosufficienti in Itali...
Costruire il futuro dell'assistenza agli anziani non autosufficienti in Itali...Costruire il futuro dell'assistenza agli anziani non autosufficienti in Itali...
Costruire il futuro dell'assistenza agli anziani non autosufficienti in Itali...Franco Pesaresi
 
Premessa home care project
Premessa home care projectPremessa home care project
Premessa home care projectLaura Catana
 
Solitudine dell'anziano, le politiche della Regione Emilia Romagna
Solitudine dell'anziano, le politiche della Regione Emilia RomagnaSolitudine dell'anziano, le politiche della Regione Emilia Romagna
Solitudine dell'anziano, le politiche della Regione Emilia RomagnaUneba
 
La spesa per l'assistenza in Italia. 2007
La spesa per l'assistenza in Italia. 2007La spesa per l'assistenza in Italia. 2007
La spesa per l'assistenza in Italia. 2007Franco Pesaresi
 
Gestione associata dei servizi sociali: modalità e criticità
Gestione associata dei servizi sociali: modalità e criticitàGestione associata dei servizi sociali: modalità e criticità
Gestione associata dei servizi sociali: modalità e criticitàFranco Pesaresi
 
I determinanti della spesa sociale comunale
I determinanti della spesa sociale comunaleI determinanti della spesa sociale comunale
I determinanti della spesa sociale comunaleFranco Pesaresi
 
Una politica attenta alle realtà sociali
Una politica attenta alle realtà socialiUna politica attenta alle realtà sociali
Una politica attenta alle realtà socialiFulvio
 
Convegno sermoneta 2019 invecchiamento attivo
Convegno sermoneta 2019 invecchiamento attivoConvegno sermoneta 2019 invecchiamento attivo
Convegno sermoneta 2019 invecchiamento attivoFranco Brugnola
 
Il contributo delle imprese sociali per rendere Brescia la Città del Noi
Il contributo delle imprese sociali per rendere Brescia la Città del NoiIl contributo delle imprese sociali per rendere Brescia la Città del Noi
Il contributo delle imprese sociali per rendere Brescia la Città del NoiIris Network
 
Appello al Governo: patto per le persone non autosufficienti (NNA)
Appello al Governo: patto per le persone non autosufficienti (NNA)Appello al Governo: patto per le persone non autosufficienti (NNA)
Appello al Governo: patto per le persone non autosufficienti (NNA)Franco Pesaresi
 
Prospettive Economiche del Terzo Settore in Calabria
Prospettive Economiche del Terzo Settore in CalabriaProspettive Economiche del Terzo Settore in Calabria
Prospettive Economiche del Terzo Settore in CalabriaUniversity of Calabria
 
Reddito di inclusione sociale (REIS)
Reddito di inclusione sociale (REIS)Reddito di inclusione sociale (REIS)
Reddito di inclusione sociale (REIS)Franco Pesaresi
 
Le forme di gestione associata dei servizi sociali
Le forme di gestione associata dei servizi socialiLe forme di gestione associata dei servizi sociali
Le forme di gestione associata dei servizi socialiFranco Pesaresi
 

What's hot (20)

Riprogettare il welfare. Socializziamo le buone pratiche, promuoviamo l’innov...
Riprogettare il welfare. Socializziamo le buone pratiche, promuoviamo l’innov...Riprogettare il welfare. Socializziamo le buone pratiche, promuoviamo l’innov...
Riprogettare il welfare. Socializziamo le buone pratiche, promuoviamo l’innov...
 
Reddito di inclusione sociale REIS (proposta)
Reddito di inclusione sociale REIS (proposta)Reddito di inclusione sociale REIS (proposta)
Reddito di inclusione sociale REIS (proposta)
 
Innova & includi
Innova & includiInnova & includi
Innova & includi
 
Innova & includi
Innova & includiInnova & includi
Innova & includi
 
Costruire il futuro dell'assistenza agli anziani non autosufficienti in Itali...
Costruire il futuro dell'assistenza agli anziani non autosufficienti in Itali...Costruire il futuro dell'assistenza agli anziani non autosufficienti in Itali...
Costruire il futuro dell'assistenza agli anziani non autosufficienti in Itali...
 
Innova & includi
Innova & includiInnova & includi
Innova & includi
 
Premessa home care project
Premessa home care projectPremessa home care project
Premessa home care project
 
Annalisa faggionato 25-05-12
Annalisa faggionato 25-05-12Annalisa faggionato 25-05-12
Annalisa faggionato 25-05-12
 
Solitudine dell'anziano, le politiche della Regione Emilia Romagna
Solitudine dell'anziano, le politiche della Regione Emilia RomagnaSolitudine dell'anziano, le politiche della Regione Emilia Romagna
Solitudine dell'anziano, le politiche della Regione Emilia Romagna
 
La spesa per l'assistenza in Italia. 2007
La spesa per l'assistenza in Italia. 2007La spesa per l'assistenza in Italia. 2007
La spesa per l'assistenza in Italia. 2007
 
Gestione associata dei servizi sociali: modalità e criticità
Gestione associata dei servizi sociali: modalità e criticitàGestione associata dei servizi sociali: modalità e criticità
Gestione associata dei servizi sociali: modalità e criticità
 
I determinanti della spesa sociale comunale
I determinanti della spesa sociale comunaleI determinanti della spesa sociale comunale
I determinanti della spesa sociale comunale
 
Una politica attenta alle realtà sociali
Una politica attenta alle realtà socialiUna politica attenta alle realtà sociali
Una politica attenta alle realtà sociali
 
Convegno sermoneta 2019 invecchiamento attivo
Convegno sermoneta 2019 invecchiamento attivoConvegno sermoneta 2019 invecchiamento attivo
Convegno sermoneta 2019 invecchiamento attivo
 
Il contributo delle imprese sociali per rendere Brescia la Città del Noi
Il contributo delle imprese sociali per rendere Brescia la Città del NoiIl contributo delle imprese sociali per rendere Brescia la Città del Noi
Il contributo delle imprese sociali per rendere Brescia la Città del Noi
 
Appello al Governo: patto per le persone non autosufficienti (NNA)
Appello al Governo: patto per le persone non autosufficienti (NNA)Appello al Governo: patto per le persone non autosufficienti (NNA)
Appello al Governo: patto per le persone non autosufficienti (NNA)
 
Prospettive Economiche del Terzo Settore in Calabria
Prospettive Economiche del Terzo Settore in CalabriaProspettive Economiche del Terzo Settore in Calabria
Prospettive Economiche del Terzo Settore in Calabria
 
Reddito di inclusione sociale (REIS)
Reddito di inclusione sociale (REIS)Reddito di inclusione sociale (REIS)
Reddito di inclusione sociale (REIS)
 
E. Giovannini: Nuovi indicatori di benessere
E. Giovannini: Nuovi indicatori di benessereE. Giovannini: Nuovi indicatori di benessere
E. Giovannini: Nuovi indicatori di benessere
 
Le forme di gestione associata dei servizi sociali
Le forme di gestione associata dei servizi socialiLe forme di gestione associata dei servizi sociali
Le forme di gestione associata dei servizi sociali
 

Similar to Costruiamo il welfare di domani, la proposta Irs

Quale futuro per il welfare?
Quale futuro per il welfare?Quale futuro per il welfare?
Quale futuro per il welfare?Franco Pesaresi
 
IV Rapporto Iris Network - presentazione
IV Rapporto Iris Network - presentazioneIV Rapporto Iris Network - presentazione
IV Rapporto Iris Network - presentazioneIris Network
 
SIA - Sostegno di Inclusione Attiva
SIA - Sostegno di Inclusione AttivaSIA - Sostegno di Inclusione Attiva
SIA - Sostegno di Inclusione AttivaLavoce.info
 
DDL delega sul contrasto della povertà. Audizione Franco Pesaresi
DDL delega sul contrasto della povertà. Audizione Franco PesaresiDDL delega sul contrasto della povertà. Audizione Franco Pesaresi
DDL delega sul contrasto della povertà. Audizione Franco PesaresiFranco Pesaresi
 
Casa comune: enti pubblici e privato sociale in una rete territoriale di serv...
Casa comune: enti pubblici e privato sociale in una rete territoriale di serv...Casa comune: enti pubblici e privato sociale in una rete territoriale di serv...
Casa comune: enti pubblici e privato sociale in una rete territoriale di serv...Iris Network
 
Reddito Minimo e Politiche di Contrasto alla Povertà in Italia - 2005 - URGE
Reddito Minimo e Politiche di Contrasto alla Povertà in Italia - 2005 - URGEReddito Minimo e Politiche di Contrasto alla Povertà in Italia - 2005 - URGE
Reddito Minimo e Politiche di Contrasto alla Povertà in Italia - 2005 - URGEromano_mazzon
 
Sperimentazione dell'uso di ARCHIMEDE per l'analisi della precarietà delle fa...
Sperimentazione dell'uso di ARCHIMEDE per l'analisi della precarietà delle fa...Sperimentazione dell'uso di ARCHIMEDE per l'analisi della precarietà delle fa...
Sperimentazione dell'uso di ARCHIMEDE per l'analisi della precarietà delle fa...Marco Trentini
 
comprendere le diseguaglianze di salute
comprendere le diseguaglianze di salutecomprendere le diseguaglianze di salute
comprendere le diseguaglianze di saluteFranco Pesaresi
 
G. Bertin - Il volontariato nei sistemi regionali di welfare
G. Bertin - Il volontariato nei sistemi regionali di welfare G. Bertin - Il volontariato nei sistemi regionali di welfare
G. Bertin - Il volontariato nei sistemi regionali di welfare Istituto nazionale di statistica
 
Fondi e sharing economy - Andrea Pugliese - Sharing School
Fondi e sharing economy - Andrea Pugliese - Sharing SchoolFondi e sharing economy - Andrea Pugliese - Sharing School
Fondi e sharing economy - Andrea Pugliese - Sharing SchoolCasa Netural
 
Fondi Europei e potenzialità per la Sharing Economy
Fondi Europei e potenzialità per la Sharing EconomyFondi Europei e potenzialità per la Sharing Economy
Fondi Europei e potenzialità per la Sharing EconomyAndrea Pugliese
 
Linee guidariduzionepoverta
Linee guidariduzionepovertaLinee guidariduzionepoverta
Linee guidariduzionepovertaAntonio Cortesi
 
L'organizzazione regionale per il contrasto alla povertà
L'organizzazione regionale per il contrasto alla povertàL'organizzazione regionale per il contrasto alla povertà
L'organizzazione regionale per il contrasto alla povertàFranco Pesaresi
 
il ruolo del volontariato e il rapporto con le istituzioni
il ruolo del volontariato e il rapporto con le istituzioniil ruolo del volontariato e il rapporto con le istituzioni
il ruolo del volontariato e il rapporto con le istituzioniStefano Cugini
 
2013 Cergas Bocconi - Rilanciare il welfare locale
2013 Cergas Bocconi - Rilanciare il welfare locale2013 Cergas Bocconi - Rilanciare il welfare locale
2013 Cergas Bocconi - Rilanciare il welfare localeExperience for You
 
Prospettive della gestione associata dei servizi sociali in Italia
Prospettive della gestione associata dei servizi sociali in ItaliaProspettive della gestione associata dei servizi sociali in Italia
Prospettive della gestione associata dei servizi sociali in ItaliaFranco Pesaresi
 
Assistenza domiciliare in Lombardia
Assistenza domiciliare in LombardiaAssistenza domiciliare in Lombardia
Assistenza domiciliare in LombardiaUneba
 
Ambiti sociali nelle Marche: dimensionamento e prospettive
Ambiti sociali nelle Marche: dimensionamento e prospettiveAmbiti sociali nelle Marche: dimensionamento e prospettive
Ambiti sociali nelle Marche: dimensionamento e prospettiveFranco Pesaresi
 

Similar to Costruiamo il welfare di domani, la proposta Irs (20)

Quale futuro per il welfare?
Quale futuro per il welfare?Quale futuro per il welfare?
Quale futuro per il welfare?
 
IV Rapporto Iris Network - presentazione
IV Rapporto Iris Network - presentazioneIV Rapporto Iris Network - presentazione
IV Rapporto Iris Network - presentazione
 
SIA - Sostegno di Inclusione Attiva
SIA - Sostegno di Inclusione AttivaSIA - Sostegno di Inclusione Attiva
SIA - Sostegno di Inclusione Attiva
 
DDL delega sul contrasto della povertà. Audizione Franco Pesaresi
DDL delega sul contrasto della povertà. Audizione Franco PesaresiDDL delega sul contrasto della povertà. Audizione Franco Pesaresi
DDL delega sul contrasto della povertà. Audizione Franco Pesaresi
 
Linee di Indirizzo per il Contrasto alla Grave Emarginazione Adulta in Italia
Linee di Indirizzo per il Contrasto alla Grave Emarginazione Adulta in ItaliaLinee di Indirizzo per il Contrasto alla Grave Emarginazione Adulta in Italia
Linee di Indirizzo per il Contrasto alla Grave Emarginazione Adulta in Italia
 
Casa comune: enti pubblici e privato sociale in una rete territoriale di serv...
Casa comune: enti pubblici e privato sociale in una rete territoriale di serv...Casa comune: enti pubblici e privato sociale in una rete territoriale di serv...
Casa comune: enti pubblici e privato sociale in una rete territoriale di serv...
 
Reddito Minimo e Politiche di Contrasto alla Povertà in Italia - 2005 - URGE
Reddito Minimo e Politiche di Contrasto alla Povertà in Italia - 2005 - URGEReddito Minimo e Politiche di Contrasto alla Povertà in Italia - 2005 - URGE
Reddito Minimo e Politiche di Contrasto alla Povertà in Italia - 2005 - URGE
 
Sperimentazione dell'uso di ARCHIMEDE per l'analisi della precarietà delle fa...
Sperimentazione dell'uso di ARCHIMEDE per l'analisi della precarietà delle fa...Sperimentazione dell'uso di ARCHIMEDE per l'analisi della precarietà delle fa...
Sperimentazione dell'uso di ARCHIMEDE per l'analisi della precarietà delle fa...
 
Il profilo di comunità
Il profilo di comunitàIl profilo di comunità
Il profilo di comunità
 
comprendere le diseguaglianze di salute
comprendere le diseguaglianze di salutecomprendere le diseguaglianze di salute
comprendere le diseguaglianze di salute
 
G. Bertin - Il volontariato nei sistemi regionali di welfare
G. Bertin - Il volontariato nei sistemi regionali di welfare G. Bertin - Il volontariato nei sistemi regionali di welfare
G. Bertin - Il volontariato nei sistemi regionali di welfare
 
Fondi e sharing economy - Andrea Pugliese - Sharing School
Fondi e sharing economy - Andrea Pugliese - Sharing SchoolFondi e sharing economy - Andrea Pugliese - Sharing School
Fondi e sharing economy - Andrea Pugliese - Sharing School
 
Fondi Europei e potenzialità per la Sharing Economy
Fondi Europei e potenzialità per la Sharing EconomyFondi Europei e potenzialità per la Sharing Economy
Fondi Europei e potenzialità per la Sharing Economy
 
Linee guidariduzionepoverta
Linee guidariduzionepovertaLinee guidariduzionepoverta
Linee guidariduzionepoverta
 
L'organizzazione regionale per il contrasto alla povertà
L'organizzazione regionale per il contrasto alla povertàL'organizzazione regionale per il contrasto alla povertà
L'organizzazione regionale per il contrasto alla povertà
 
il ruolo del volontariato e il rapporto con le istituzioni
il ruolo del volontariato e il rapporto con le istituzioniil ruolo del volontariato e il rapporto con le istituzioni
il ruolo del volontariato e il rapporto con le istituzioni
 
2013 Cergas Bocconi - Rilanciare il welfare locale
2013 Cergas Bocconi - Rilanciare il welfare locale2013 Cergas Bocconi - Rilanciare il welfare locale
2013 Cergas Bocconi - Rilanciare il welfare locale
 
Prospettive della gestione associata dei servizi sociali in Italia
Prospettive della gestione associata dei servizi sociali in ItaliaProspettive della gestione associata dei servizi sociali in Italia
Prospettive della gestione associata dei servizi sociali in Italia
 
Assistenza domiciliare in Lombardia
Assistenza domiciliare in LombardiaAssistenza domiciliare in Lombardia
Assistenza domiciliare in Lombardia
 
Ambiti sociali nelle Marche: dimensionamento e prospettive
Ambiti sociali nelle Marche: dimensionamento e prospettiveAmbiti sociali nelle Marche: dimensionamento e prospettive
Ambiti sociali nelle Marche: dimensionamento e prospettive
 

More from Uneba

Fondi strutturali Unione Europea 2021 2027, prospettive e opportunità
Fondi strutturali Unione Europea  2021 2027, prospettive e opportunitàFondi strutturali Unione Europea  2021 2027, prospettive e opportunità
Fondi strutturali Unione Europea 2021 2027, prospettive e opportunitàUneba
 
Il PNRR per gli enti Uneba - sociosanitario non profit
Il PNRR per gli enti Uneba - sociosanitario non profitIl PNRR per gli enti Uneba - sociosanitario non profit
Il PNRR per gli enti Uneba - sociosanitario non profitUneba
 
Posti letto in Rsa, assistenza domiciliare e caregiver in Italia
Posti letto in Rsa, assistenza domiciliare e caregiver in ItaliaPosti letto in Rsa, assistenza domiciliare e caregiver in Italia
Posti letto in Rsa, assistenza domiciliare e caregiver in ItaliaUneba
 
Fondazione Santa Tecla con Fondazione Amplifon
Fondazione Santa Tecla con Fondazione AmplifonFondazione Santa Tecla con Fondazione Amplifon
Fondazione Santa Tecla con Fondazione AmplifonUneba
 
Resilienza personale, professionale sociale
Resilienza personale, professionale socialeResilienza personale, professionale sociale
Resilienza personale, professionale socialeUneba
 
Armadio farmaci robotizzato per casa di riposo
Armadio farmaci robotizzato per casa di riposoArmadio farmaci robotizzato per casa di riposo
Armadio farmaci robotizzato per casa di riposoUneba
 
Preparazione automatizzata farmaci in Rsa - Jvm in Fondazione Santa Tecla
Preparazione automatizzata farmaci in Rsa - Jvm in Fondazione Santa TeclaPreparazione automatizzata farmaci in Rsa - Jvm in Fondazione Santa Tecla
Preparazione automatizzata farmaci in Rsa - Jvm in Fondazione Santa TeclaUneba
 
Registro Unico Nazionale del Terzo Settore, spiegato bene
Registro Unico Nazionale del Terzo Settore, spiegato beneRegistro Unico Nazionale del Terzo Settore, spiegato bene
Registro Unico Nazionale del Terzo Settore, spiegato beneUneba
 
Registro Unico Nazionale del Terzo Settore: te lo spiega Uneba
Registro Unico Nazionale del Terzo Settore: te lo spiega UnebaRegistro Unico Nazionale del Terzo Settore: te lo spiega Uneba
Registro Unico Nazionale del Terzo Settore: te lo spiega UnebaUneba
 
I rapporti degli Enti del Terzo Settore con le Pubbliche Amministrazioni
I rapporti degli Enti del Terzo Settore con le Pubbliche AmministrazioniI rapporti degli Enti del Terzo Settore con le Pubbliche Amministrazioni
I rapporti degli Enti del Terzo Settore con le Pubbliche AmministrazioniUneba
 
La telepresenza Cisco per gli anziani di Fondazione Santa Tecla
La telepresenza Cisco per gli anziani di Fondazione Santa TeclaLa telepresenza Cisco per gli anziani di Fondazione Santa Tecla
La telepresenza Cisco per gli anziani di Fondazione Santa TeclaUneba
 
Lombardia -. Il vaccino Covid 19 nelle Rsa per anziani
Lombardia -. Il vaccino Covid 19 nelle Rsa per anzianiLombardia -. Il vaccino Covid 19 nelle Rsa per anziani
Lombardia -. Il vaccino Covid 19 nelle Rsa per anzianiUneba
 
I rapporti degli Enti del Terzo Settore con le pubbliche amministrazioni3
I rapporti degli Enti del Terzo Settore con le pubbliche amministrazioni3I rapporti degli Enti del Terzo Settore con le pubbliche amministrazioni3
I rapporti degli Enti del Terzo Settore con le pubbliche amministrazioni3Uneba
 
Il lavoro nella Riforma del Terzo Settore - Alcuni spunti
Il lavoro nella Riforma del Terzo Settore - Alcuni spuntiIl lavoro nella Riforma del Terzo Settore - Alcuni spunti
Il lavoro nella Riforma del Terzo Settore - Alcuni spuntiUneba
 
Bilancio d'esercizio e bilancio sociale per enti del Terzo Settore ed imprese...
Bilancio d'esercizio e bilancio sociale per enti del Terzo Settore ed imprese...Bilancio d'esercizio e bilancio sociale per enti del Terzo Settore ed imprese...
Bilancio d'esercizio e bilancio sociale per enti del Terzo Settore ed imprese...Uneba
 
Decreto Sostegni - Cosa cambia nel mondo del lavoro
Decreto Sostegni - Cosa cambia nel mondo del lavoroDecreto Sostegni - Cosa cambia nel mondo del lavoro
Decreto Sostegni - Cosa cambia nel mondo del lavoroUneba
 
8 criticità per la Long Term Care in Italia
8 criticità per la Long Term Care in Italia8 criticità per la Long Term Care in Italia
8 criticità per la Long Term Care in ItaliaUneba
 
L'impatto del Covid sulla long term care e i servizi sociosanitari
L'impatto del Covid sulla long term care e i servizi sociosanitariL'impatto del Covid sulla long term care e i servizi sociosanitari
L'impatto del Covid sulla long term care e i servizi sociosanitariUneba
 
Nipoti di Babbo Natale
Nipoti di Babbo NataleNipoti di Babbo Natale
Nipoti di Babbo NataleUneba
 
Riattivare le energie di quartiere: processi di comunità a Reggio Emilia
Riattivare le energie di quartiere: processi di comunità a Reggio EmiliaRiattivare le energie di quartiere: processi di comunità a Reggio Emilia
Riattivare le energie di quartiere: processi di comunità a Reggio EmiliaUneba
 

More from Uneba (20)

Fondi strutturali Unione Europea 2021 2027, prospettive e opportunità
Fondi strutturali Unione Europea  2021 2027, prospettive e opportunitàFondi strutturali Unione Europea  2021 2027, prospettive e opportunità
Fondi strutturali Unione Europea 2021 2027, prospettive e opportunità
 
Il PNRR per gli enti Uneba - sociosanitario non profit
Il PNRR per gli enti Uneba - sociosanitario non profitIl PNRR per gli enti Uneba - sociosanitario non profit
Il PNRR per gli enti Uneba - sociosanitario non profit
 
Posti letto in Rsa, assistenza domiciliare e caregiver in Italia
Posti letto in Rsa, assistenza domiciliare e caregiver in ItaliaPosti letto in Rsa, assistenza domiciliare e caregiver in Italia
Posti letto in Rsa, assistenza domiciliare e caregiver in Italia
 
Fondazione Santa Tecla con Fondazione Amplifon
Fondazione Santa Tecla con Fondazione AmplifonFondazione Santa Tecla con Fondazione Amplifon
Fondazione Santa Tecla con Fondazione Amplifon
 
Resilienza personale, professionale sociale
Resilienza personale, professionale socialeResilienza personale, professionale sociale
Resilienza personale, professionale sociale
 
Armadio farmaci robotizzato per casa di riposo
Armadio farmaci robotizzato per casa di riposoArmadio farmaci robotizzato per casa di riposo
Armadio farmaci robotizzato per casa di riposo
 
Preparazione automatizzata farmaci in Rsa - Jvm in Fondazione Santa Tecla
Preparazione automatizzata farmaci in Rsa - Jvm in Fondazione Santa TeclaPreparazione automatizzata farmaci in Rsa - Jvm in Fondazione Santa Tecla
Preparazione automatizzata farmaci in Rsa - Jvm in Fondazione Santa Tecla
 
Registro Unico Nazionale del Terzo Settore, spiegato bene
Registro Unico Nazionale del Terzo Settore, spiegato beneRegistro Unico Nazionale del Terzo Settore, spiegato bene
Registro Unico Nazionale del Terzo Settore, spiegato bene
 
Registro Unico Nazionale del Terzo Settore: te lo spiega Uneba
Registro Unico Nazionale del Terzo Settore: te lo spiega UnebaRegistro Unico Nazionale del Terzo Settore: te lo spiega Uneba
Registro Unico Nazionale del Terzo Settore: te lo spiega Uneba
 
I rapporti degli Enti del Terzo Settore con le Pubbliche Amministrazioni
I rapporti degli Enti del Terzo Settore con le Pubbliche AmministrazioniI rapporti degli Enti del Terzo Settore con le Pubbliche Amministrazioni
I rapporti degli Enti del Terzo Settore con le Pubbliche Amministrazioni
 
La telepresenza Cisco per gli anziani di Fondazione Santa Tecla
La telepresenza Cisco per gli anziani di Fondazione Santa TeclaLa telepresenza Cisco per gli anziani di Fondazione Santa Tecla
La telepresenza Cisco per gli anziani di Fondazione Santa Tecla
 
Lombardia -. Il vaccino Covid 19 nelle Rsa per anziani
Lombardia -. Il vaccino Covid 19 nelle Rsa per anzianiLombardia -. Il vaccino Covid 19 nelle Rsa per anziani
Lombardia -. Il vaccino Covid 19 nelle Rsa per anziani
 
I rapporti degli Enti del Terzo Settore con le pubbliche amministrazioni3
I rapporti degli Enti del Terzo Settore con le pubbliche amministrazioni3I rapporti degli Enti del Terzo Settore con le pubbliche amministrazioni3
I rapporti degli Enti del Terzo Settore con le pubbliche amministrazioni3
 
Il lavoro nella Riforma del Terzo Settore - Alcuni spunti
Il lavoro nella Riforma del Terzo Settore - Alcuni spuntiIl lavoro nella Riforma del Terzo Settore - Alcuni spunti
Il lavoro nella Riforma del Terzo Settore - Alcuni spunti
 
Bilancio d'esercizio e bilancio sociale per enti del Terzo Settore ed imprese...
Bilancio d'esercizio e bilancio sociale per enti del Terzo Settore ed imprese...Bilancio d'esercizio e bilancio sociale per enti del Terzo Settore ed imprese...
Bilancio d'esercizio e bilancio sociale per enti del Terzo Settore ed imprese...
 
Decreto Sostegni - Cosa cambia nel mondo del lavoro
Decreto Sostegni - Cosa cambia nel mondo del lavoroDecreto Sostegni - Cosa cambia nel mondo del lavoro
Decreto Sostegni - Cosa cambia nel mondo del lavoro
 
8 criticità per la Long Term Care in Italia
8 criticità per la Long Term Care in Italia8 criticità per la Long Term Care in Italia
8 criticità per la Long Term Care in Italia
 
L'impatto del Covid sulla long term care e i servizi sociosanitari
L'impatto del Covid sulla long term care e i servizi sociosanitariL'impatto del Covid sulla long term care e i servizi sociosanitari
L'impatto del Covid sulla long term care e i servizi sociosanitari
 
Nipoti di Babbo Natale
Nipoti di Babbo NataleNipoti di Babbo Natale
Nipoti di Babbo Natale
 
Riattivare le energie di quartiere: processi di comunità a Reggio Emilia
Riattivare le energie di quartiere: processi di comunità a Reggio EmiliaRiattivare le energie di quartiere: processi di comunità a Reggio Emilia
Riattivare le energie di quartiere: processi di comunità a Reggio Emilia
 

Costruiamo il welfare di domani, la proposta Irs

  • 1. Associazione per la ricerca sociale 1 Nella crisi, oltre la crisi Costruiamo il Welfare di domani Una proposta di riforma delle politiche e degli interventi socio assistenziali attuale e attuabile Emanuele Ranci Ortigosa presidente Ars,direttore scientifico Irs, direttore di Prospettive Sociali e Sanitarie eranci@irsonline.it Paolo Bosi CAPP, Università di Modena e Reggio bosi@unimore.it
  • 2. Associazione per la ricerca sociale 2  La proposta di riforma che illustro ha avuto una prima presentazione pubblica a Milano il 29.9.2011, in un convegno con 500 partecipanti e qualificati interlocutori istituzionali (vedi Prospettive Sociali e Sanitarie 2011, n. 20/22), cui sono seguiti scritti e confronti in numerose sedi.  L’ulteriore sviluppo e verifica dell’agibilità economica e sociale delle proposte è svolto da Ars, associazione non profit, con un contributo di F. Cariplo e con un cofinanziamento dell’Irs. Su alcune parti del contrasto alla povertà si attiva una collaborazione con una ricerca Acli Caritas L’esito del lavoro verrà discusso in Welforum Regioni e grandi Comuni il 3.7 a Milano, con interlocutori istituzionali il 10.7.2013 a Roma, e verrà infine presentato, il 26.9.2013, in un convegno aperto e partecipato, analogo a quello del 2011.  Il lavoro è stato svolto da una equipe composta da E. Ranci Ortigosa, D. Mesini, S. Pasquinelli di Ars e Irs, e da P. Bosi, M. Baldini, E. Ciani, S. Colombini del Capp, Università di Modena e Reggio Emilia. Al progetto partecipano le Regioni Emilia Romagna e Puglia.
  • 3. Associazione per la ricerca sociale 3 Dove siamo oggi in campo sociale
  • 4. Associazione per la ricerca sociale 4 A che punto siamo nel Welfare  In materia di lavoro, previdenza, scuola e sanità vi sono stati ricorrenti interventi di riforma, discussi e discutibili, che hanno comunque strutturato sistemi organizzativi e finanziari e individuato anche diritti e prestazioni.  La materia socio assistenziale soffre invece di una particolare obsolescenza, Malgrado l. 328, non è mai stata riformata  Quindi: campo non definito, risorse non prefissate da più fonti, tre livelli di governo con loro proprie autonomie, diritti esigibili solo su erogazioni monetarie nazionali e prescrizioni TM.  Anche l’attuazione del federalismo fiscale ha ignorato tale tematica limitandosi a trattare (molto confusamente) del come finanziare le funzioni già svolte da Regioni e Comuni
  • 5. Associazione per la ricerca sociale 5 Un sistema socioassistenziale immobile  I tratti fondamentali del nostro welfare nazionale socio assistenziale evidenziati dal Rapporto Onofri quindi permangono.  Le riforme allora proposte non sono state fatte. Alle vecchie misure socio assistenziali nazionali se ne sono aggiunte di nuove con le stesse caratteristiche risarcitorie/assistenzialistiche.  I sistemi regionali e locali sono molto differenziati, e costruiti su una quota di risorse marginale.
  • 6. Associazione per la ricerca sociale 6 Un sistema socioassistenziale frammentato e inefficace  Risorse scarse e male utilizzate  Rigidità e monetizzazione diffusa delle prestazioni  Frammentazione degli interventi: settoriali,categoriali, parcellizzati, su selettività incoerenti  Debole sussidiarietà orizzontale  Centralismo. Debole sussidiarietà vertical Di conseguenza:  Scarsa efficacia  Scarsa equità  Poca efficienza
  • 7. Associazione per la ricerca sociale 7 Un esempio degli attuali limiti Le erogazioni assistenziali nazionali attuali:  abbattono molto poco il rischio di povertà (confronto UE)  generano assistenzialismo e non promozione, empowerment  sono quindi poco efficaci, eque, efficienti
  • 8. Associazione per la ricerca sociale 8 60,1 54,2 52,2 50,0 50,0 49,8 49,4 47,4 46,9 45,6 45,0 43,8 43,3 38,3 37,1 37,1 35,2 33,3 32,8 30,0 29,7 29,1 26,8 26,6 23,7 19,7 17,7 13,7 0,0 10,0 20,0 30,0 40,0 50,0 60,0 70,0 L'IMPATTO DELLA SPESA SOCIALE SULLA POVERTA' - ANNO 2011 % di riduzione del rischio di povertà dovuti ai trasferimenti sociali irlanda dato 2010
  • 9. Associazione per la ricerca sociale 9 Sulle carenze antiche l’impatto delle trasformazioni sociali e poi della crisi  Disoccupazione e cassa integrazione in aumento  Impoverimento diffuso (povertà assoluta 2011: 5,2%)  Diseguaglianze crescenti (Gini: 0,323 per redditi, 0,613 per ricchezza, sesto per entità delle diseguaglianze fra 30 paesi Ocse)  Riduzione consumi  Oneri crescenti su famiglie Quale manutenzione del sistema?  Nessuna innovazione  Taglio della spesa pubblica per funzioni sociali  Taglio della spesa pubblica per regioni e enti locali
  • 10. Associazione per la ricerca sociale 10 Dove possiamo andare: orientamenti per migliorare il sistema
  • 11. Associazione per la ricerca sociale 11 I vincoli di spesa rendono cruciale e urgente ottimizzare l’uso di tutte le risorse presenti  far fronte a crescenti sofferenze e fragilità sociali con vincoli stringenti di spesa pubblica  limite delle misure attuali e dell’attuale uso delle risorse (si tende a trascurarlo!)  risorse scarse da difendere ed accrescere, ma anche da usare al meglio  esigenza di superare le attuali misure anche affrontando prevedibili resistenze  progettare e introdurre misure nuove per massimizzare efficacia, equità, efficienza, con le opportune gradualità e con adeguate garanzie (livelli essenziali) per chi è in situazione di vulnerabilità e di bisogno
  • 12. Associazione per la ricerca sociale 12 Massimizzare l’efficacia Per ridurre sofferenza e fragilità e promuovere massima autonomia possibile, delle persone e delle famiglie:  universalismo, tutte persone e famiglie (non solo le più problematiche, anche quelle più a rischio)  appropriatezza ai bisogni, adeguatezza qualitativa e quantitativa, tempestività degli interventi  personalizzazione, corresponsabilizzazione, promozione  soddisfazione beneficiari e operatori – tali requisiti possono essere perseguiti solo sul campo, sul territorio, nel diretto rapporto tra servizi, professionisti, utenza
  • 13. Associazione per la ricerca sociale 13 Migliorare l’equità  attuale sistema evidenzia una modestissima capacità redistributiva  Universalismo: per le stesse condizioni bisogno, analoghi interventi per tutti (equità orizzontale); per chi ha bisogni maggiori, interventi più consistenti (equità verticale)  data scarsità risorse disponibili, privilegiare situazioni più fragili e problematiche, anche per carenza risorse economiche proprie  quindi selettività sulle condizioni economiche delle famiglie, considerate come unità economiche solidali, utilizzando Isee  garantire diritti e livelli di servizi, fruibili e esigibili
  • 14. Associazione per la ricerca sociale 14 Ottimizzare la cost-effectiveness  frammentazione, incoerenza, rigidità erogazioni monetarie nazionali, non integrabili con altre misure l  individuazione e valorizzazione di tutte le risorse disponibili (utente, famiglia, contesto, enti e servizi pubblici e privati, ecc)  forte convergenza sul problema o la fragilità da trattare, reti collaborative,  integrazione istituzionale, finanziaria, organizzativa, operativa  programmazione, monitoraggio, controlli, valutazione tutto questo può essere realizzato solo sul territorio
  • 15. Associazione per la ricerca sociale 15 Decentrare sul territorio funzioni e risorse per un welfare comunitario  Individuazione del territorio come spazio/dimensione umano e relazionale dove promuovere (su scala adeguata) comunità più interattive e solidali, nelle loro componenti culturali professionali organizzative istituzionali e economiche  Necessario allora decentrare misure e risorse nazionali per sviluppare sui territori   welfare comunitari
  • 16. Associazione per la ricerca sociale 16 Gli step del nostro percorso  Abbiamo definito il campo socioassistenziale  Abbiamo quantificato le risorse economiche in gioco  Abbiamo analizzato la loro distribuzione sociale per valutarne benefici e limiti nel sostegno ai bisogni sociali  Abbiamo individuato le principali criticità e gli ostacoli al cambiamento degli interventi nazionali che assorbono la maggior parte delle risorse  Abbiamo formulato criteri, contenuti, percorsi nel tempo e sui territori, per la riforma delle principali politiche individuate  Ne verifichiamo l’agibilità economica e sociale utilizzando le possibili simulazioni
  • 17. Associazione per la ricerca sociale 17 Campo, funzioni e risorse dell’assistenza sociale
  • 18. Associazione per la ricerca sociale 18 Campo e risorse delle politiche sociali  Nel 2011: 67 miliardi, il 4,28% del Pil  54 miliardi, pari al 80% del totale, sono assorbiti da programmi nazionali e detrazioni fiscali  Tre settori: famiglia, non autosufficienza e disabilità, povertà, di peso simile, rispettivamente di 21, 24, 18 miliardi circa  A Comuni, Regioni ed altri enti solo 8,5 miliardi, quasi il 14% del totale, per servizi e anche erogazioni monetarie. Nel federalismo fiscale si sono considerate solo queste risorse!  5 miliardi è la stima della spesa sociosanitaria per la non autosufficenza.
  • 19. Associazione per la ricerca sociale 19 La spesa per Assistenza sociale 67597 4.28 Sostegno delle responsabilità familiari 20936 1.33 Assegni familiari M 6428 0.41 Detrazioni fiscali per familiari M 11293 0.71 Assegno di maternità (means tested erogato dai Comuni) M 238 0.02 Trasferimenti monetari dei Comuni alle famiglie M 550 0.03 Servizi dei Comuni alle famiglie S 2427 0.15 Contrasto povertà 18076 1.14 Assegno per famiglie con tre figli (erogato dai Comuni) M 314 0.02 Social Card M 207 0.01 Pensioni sociali M 4160 0.26 Integrazioni pensioni al minimo (stima) M 12200 0.77 Trasferimenti monetari dei Comuni contro la povertà M 653 0.04 Servizi dei Comuni contro la povertà S 542 0.03 Non autosufficienza e handicap 23919 1.51 Indennità di accompagnamento M 12500 0.79 - di cui: Indennità di accompagnamento anziani 9200 0.58 Pensioni ai ciechi e sordomuti M 1278 0.08 Altre pensioni agli invalidi civili M 2404 0.15 Spesa sanitaria per la n.a. - servizi S 4782 0.30 Trasferimenti monetari dei Comuni per la nonautosufficenza M 685 0.04 Servizi dei Comuni per la non autosufficenza S 2270 0.14 Altre spese assistenza sociale S 4666 0.30 Pensioni di guerra dirette e indirette M 1346 0.09 Altri assegni e sussidi - voce residuale M 3320 0.21 5. Prestazioni per la protezione sociale 456536 28.90
  • 20. Associazione per la ricerca sociale 20 La distribuzione sociale dei benefici
  • 21. Associazione per la ricerca sociale 21 Metodo di analisi  Focalizzazione dell’attenzione su la parte della spesa complessiva, composta da trasferimenti monetari gestiti dall’Inps e da tax expenditures (51 miliardi)  Ricostruzione dettagliata dei programmi per famiglie beneficiarie (11 programmi di spesa)  Uso dell’Isee equivalente della nuova proposta Isee per l’analisi per decili delle condizioni economiche delle famiglie  Individuazione del rapporto fra Isee e reddito disponibile, per considerare la liquidità del patrimonio  Strumento: Modello di microsimulazione del CAPP, basato su dati It Silc 2010 (redditi 2009)
  • 22. Associazione per la ricerca sociale 22 Spesa complessiva per decili di Isee per sottogruppi di prestazioni assistenziali (milioni di euro) Decili isee Famiglia Povertà Non autosufficienza Totale 1 2060 1879 1430 5370 2 2869 2781 1720 7369 3 2759 2453 2193 7405 4 2315 2138 1768 6221 5 2106 2050 1801 5957 6 1728 1770 1481 4979 7 1446 1514 1545 4505 8 1108 1377 1252 3738 9 901 1214 1146 3262 10 478 756 1095 2329 Totale 17769 17934 15432 51135
  • 23. Associazione per la ricerca sociale 23 Come fare riforme in una situazione di vincoli alla spesa pubblica
  • 24. Associazione per la ricerca sociale 24 L’attuale distribuzione dei benefici offre opportunità per reperire risorse Il piano di finanziamento delle riforme prende le mosse dalla scarsa efficacia redistributiva della attuale spesa assistenziale. Ad esempio:  Alla metà più ricca delle famiglie (dal 6° decile in sù) affluisce il 37% di tutta la spesa assistenziale e pure il 37% delle risorse per le misure che dovrebbero integrare redditi carenti, il 32% delle risorse per il sostegno economico delle famiglie con figli, tutte misure di integrazione del reddito delle famiglie finanziate dalla fiscalità generale e condizionate alla situazione economica dei beneficiari.  Se si azzerasse la spesa pubblica per le prestazioni rivolte alla povertà anziani (pensione sociale, maggiorazioni, 14a e integr. al minimo) con riferimento ai 3 decili superiori (8°, 9° e 10°) si libererebbero risorse per oltre 3 miliardi e 300 mila euro
  • 25. Associazione per la ricerca sociale 25 Una impostazione generale e politiche specifiche Andranno assicurati su base universalistica e talora selettività Isee sulle condizioni economiche delle famiglie :  una rete territoriale di servizi per orientamento, accesso, presa in carico, case management  il sostegno alla famiglia, con integrazioni di reddito (complementari a servizi per bambini, politiche di conciliazione, azioni formative e occupazionali per giovani dei servizi del territorio)  il contrasto alla povertà, l’attivazione e l’inserimento sociale e lavorativo  gli anziani non autosufficienti Altre aree di domanda e di servizio saranno trattate in ulteriori tappe
  • 26. Associazione per la ricerca sociale 26 L’impostazione generale  Universalismo  Selettività sulla base dell’Isee  Le famiglie come unità di riferimento  A spesa invariata  Mix erogazioni monetarie e servizi, appropriate ai casi, livelli essenziali come diritti esgibili e standard di offerta  Governo locale degli interventi a livello di ambito, Inps come possibile gestore delle erogazioni e partecipe ai controlli  Collaborazione fra attori pubblici e attori sociali per la programmazione e l’integrazione degli interventi
  • 27. Associazione per la ricerca sociale 27 Obiettivo Riforma Sostituisce Spesa Sostegno delle responsabilità familiari Assegno unico per i minori Detrazioni per carichi familiari Irpef. assegni familiari 17,6 miliardi Contrasto alla povertà Reddito minimo di inserimento Programma nuovo finanziato con prelievo selettivio su beneficiari dei decili più elevati degli istituti attuali (assegno sociale, integrazione al minimo, ecc.) 5,7 miliardi Non autosufficienza anziani Dote di cura Indennità di accompagnamento, Invalidità civile .. 17 miliardi Le politiche che qui proponiamo
  • 28. Associazione per la ricerca sociale 28 Per il sostegno alle famiglie con figli, l’assegno unico
  • 29. Associazione per la ricerca sociale 29 I programmi vigenti e loro limiti  Detrazioni per carichi familiari in Irpef - Incapienza - Selettivi sulla base di RC  Assegni familiari Categoriali  Assegni per nuclei con almeno tre minori Risorse limitate. In realtà programma di contrasto povertà
  • 30. Associazione per la ricerca sociale 30 Proposta di riforma • Unifica i programmi vigenti in un solo programma universale, mirato alle famiglie con minori • Risolve il problema dell'’incapienza. • Produce una razionale differenziazione per nuclei con diverso numero di componenti • Adotta un più corretto criterio di selettività (Isee) • Utilizza le stesse risorse utilizzate nei programmi vigenti (17,6 mld) • Mantiene gli assegni familiari a nuclei senza minori (pensionati)
  • 31. Associazione per la ricerca sociale 31 Caratteristica dell’assegno Assegno massimo - L’assegno e di 2850 per un nucleo familiare composto da un solo genitore e un minore, - Per le altre tipologie familiari è calcolato sulla base delle risorse addizionali necessarie per mantenere costante la condizione economica del nucleo. - Si usa la scala di equivalenza Isee
  • 32. Associazione per la ricerca sociale 32 Assegno massimo per diverse tipologie familiari – Ipotesi: Iseemin=5000 numero componenti (inclusi i minori) numero minori/figli a carico 1 2 3 4 5 1 - 2850 2350 2100 1950 2 5200 4450 4050 3 7300 6400
  • 33. Associazione per la ricerca sociale 33 48000Isee familiare 2350 4450 6400 5000 Assegno AM (euri annui) Due coniugi e un minore Due coniugi e due minorì Due coniugi e tre minori Assegno differenziato e selettivo
  • 34. Associazione per la ricerca sociale 34 Fonti Istituti vigenti Usi Riforma AM Riforma AF + Detr. Detrazioni per carichi familiari Irpef 11293 Assegno unico 16769 13157 - detr. coniuge 3217 Detr.coniuge a carico - 3217 - detr. per figli e oltre il 4° 7680 - detr. altri familiari a carico 396 Detr.e per altri familiari a carico - 396 Assegni familiari 6477 - a famiglie con minori 5477 - a nuclei senza minori 1000 ANF a nuclei senza minori 1000 1000 Totale 17769 17769 17769 Due proposte alternative e loro finanziamento
  • 35. Associazione per la ricerca sociale 35 Assegno unico per le famiglie con minori (AM)  AM concentra le risorse esclusivamente sui nuclei familiari con figli minori  sostituisce tutte le detrazioni per famigliari a carico e gli attuali assegni famigliari (ad esclusione però della componente corrisposta a famiglie senza minori)  è più generosa delle misure correnti.
  • 36. Associazione per la ricerca sociale 36 non avevano e non hanno benefici (51%) perdono i benefici (16%) conservano i benefici (33%) RIFORMA ASSEGNO MINORI
  • 37. Associazione per la ricerca sociale 37 Aspetti positivi della proposta AM  Genera uno spostamento significativo di risorse a favore di nuclei familiari giovani che si assumono responsabilità genitoriali, incidendo su un aspetto molto negativo dell’attuale modello di welfare.  Agisce in modo selettivo con una redistribuzione significativa a favore dei nuclei familiari in condizioni economiche più disagiate.
  • 38. Associazione per la ricerca sociale 38 Aspetti critici che sollecitano attenzione e correttivi nella realizzazione  Privilegia i nuclei familiari in cui il reddito prevalente sia di lavoro autonomo (aggiunta netta); per i nuclei in cui il reddito prevalente è quello di lavoro dipendente vi è solo una sostituzione, anche se quasi sempre vantaggiosa, tra AF e assegni familiari.  Risultano penalizzati i nuclei familiari in cui non sono presenti minori (single, di ogni età, e nuclei con capofamiglia anziani come i pensionati che non risultano beneficiari del trasferimento (pur mantenendo gli ANF attuali per nuclei senza minori)
  • 39. Associazione per la ricerca sociale 39 Assegno per famiglie con figli a carico e detrazioni per carichi familiari diversi dai figli (AF + Detr)  AF ha come target i nuclei familiari in cui sono presenti figli e altri familiari a carico  sostituisce l’ANF e le detrazioni fiscali per figli a carico, mentre restano in vigore la detrazione per coniuge a carico e per altri familiari diversi dai figli, il cui costo va sottratto al finanziamento di questa misura  le detrazioni per familiari a carico riducono le risorse per le prestazioni per AF, che risultano in media sensibilmente inferiori a quelle che si possono ottenere con l’AM  secondo la normativa fiscale sono a carico i figli, compresi quelli naturali riconosciuti, gli adottivi, gli affidati e affiliati, se non possiedano redditi superiori a 2.840,51 euro, che convivano con il contribuente o ricevano da questi un assegno alimentare non risultante da provvedimenti dell'autorità giudiziaria. 
  • 40. Associazione per la ricerca sociale 40 non avevano e non hanno benefici (51%) perdono i benefici (7%) conservano i benefici (42%) RIFORMA ASSEGNO FIGLI + DETR.
  • 41. Associazione per la ricerca sociale 41 Decili Famiglie con vecchi trasfer. Famiglie con AF + Detr. 1 1021 1564 2 134 432 3 27 307 4 -96 97 5 -141 28 6 -257 -123 7 -279 -140 8 -396 -313 9 -544 -585 10 -532 -112 Variazione dei trasferimenti medi per le famiglie che hanno i vecchi trasferimenti (ANF+Detrazioni), per quelle che hanno diritto ad AF+Detr Riforma assegno per figli a carico e detrazioni (AF+Detr)
  • 42. Associazione per la ricerca sociale 42 Caratteristiche della proposta AF  Meno coraggiosa della variante AM e meno concentrata sui minori  Attenua però gli aspetti di forte selettività della riforma AM
  • 43. Associazione per la ricerca sociale 43 Per il sostegno alle famiglie con figli, l’assegno unico Le misure di sostegno reddituale alle famiglie con figli di cui trattiamo ora sono ovviamente complementari allo sviluppo di politiche regionali e locali di conciliazione dei tempi di lavoro, di cura, per la casa, e all’incremento della offerta di servizi per l’infanzia e i minori, efficaci sia in termini redistributivi e di contrasto alla povertà, che di sostegno alle responsabilità familiari.
  • 44. Associazione per la ricerca sociale 44 Per il contrasto alla povertà, l’attivazione, l’autonomia: il reddito minimo di inserimento
  • 45. Associazione per la ricerca sociale 45 Politiche di contrasto alla povertà e di attivazione e autonomia  In Italia non esiste una politica unitaria di lotta alla povertà. Le misure più tradizionali di integrazione dei redditi delle famiglie (integrazione al minimo, pensione e assegno sociale, ecc.), come anche quelle più recenti (bonus incapienti, bonus utenze e sc e scs), sono:  frammentate, di natura categoriale, essenzialmente di tipo riparativo-assistenziale, di maggior favore verso soggetti con una storia contributiva alle spalle (specie se anziani)  ma soprattutto scarsamente efficaci dal punto di vista re- distributivo: il 21,4% della spesa per integrazioni al minimo e il 13,1% della spesa per pensioni sociali è percepito da beneficiari il cui reddito disponibile medio è superiore ai 21.000 euro annui equivalenti (8°/9° e 10° decile), per un totale di circa 2.8 mlrd.
  • 46. Associazione per la ricerca sociale 46 1. misura universalistica, non categoriale 2. basata sul mix di erogazione monetaria e servizi 3. prestazione means tested, secondo un ISEE riformato 4. non prestazione riparativo/assistenziale, ma misura di attivazione ed autonomizzazione, compatibilmente con le caratteristiche e le possibilità dei potenziali beneficiari (alternativa solo cash possibile) La nostra proposta: verso un reddito minimo di inserimento e attivazione
  • 47. Associazione per la ricerca sociale 47 Rivolta a tutte le famiglie ‘povere’ le cui risorse si trovano al di sotto di una determinata soglia, selezionate in base ad una prova dei mezzi Doppia soglia = ISEE (riformato)< 12.000 euro e reddito disponibile < soglia povertà assoluta (differenziata x caratteristiche familiari, area geografica e dimensione comune di residenza) Contributo spettante = Integrazione del reddito familiare fino alla soglia povertà assoluta (con una gradualità nel tempo da definire) -> in questo modo si raggiungerebbe circa 1 milione e 240 mila famiglie beneficiarie per una spesa di circa 5,7 MLRD di euro Misura di universalismo selettivo
  • 48. Associazione per la ricerca sociale 48 Integrazioni economiche alle famiglie + servizi di inserimento e gestione amministrativa della misura (+ quota per monitoraggio e valutazione) Costo stimabile a regime circa 6,1 miliardi Ipotesi di finanziamento 1: ‘Azzeramento’ dei 4 decili di reddito disponibile equivalente più alti (dal 7° al 10°) si arriverebbe ad un recupero di 4,8 miliardi complessivi... Ipotesi di finanziamento 2: Una riforma più soft si potrebbe concentrare sugli ultimi 4 decili con aliquote di taglio differenziate: 100% al decimo e al nono, 70% all’ottavo e 50% al settimo; in questo caso si potrebbero recuperare risorse per 3,7 miliardi complessivi. Successivi analoghi passi devono recuperare ulteriori risorse … Finanziamento e sostenibilità economico finanziaria del reddito minimo
  • 49. Associazione per la ricerca sociale 49 Decili Isee Povertà cumulata 10 756 756 9 1214 1970 8 1377 3347 7 1514 4861 6 1770 6631 5 2050 8681 4 2138 10819 3 2453 13272 2 2781 16053 1 1879 17932 La spesa attuale contro la povertà per decili di Isee e cumulata
  • 50. Associazione per la ricerca sociale 50 Decili Trasferimenti vigenti contrasto povertà RMI+ finanziamento Delta 1 747 2700 1953 2 1104 1295 191 3 975 1121 146 4 849 849 0 5 814 814 0 6 703 424 -279 7 601 2 -600 8 547 3 -544 9 482 1 -481 10 300 1 -299 Contrasto alla povertà: Prestazioni medie vigenti, RMI e finanziamento per decili di Isee (migliaia di euro annui)
  • 51. Associazione per la ricerca sociale 51 La componente di empowerment deve essere chiara, condivisa con il beneficiario e la sua famiglia e sottoscritta - Distinzione tra abili al lavoro e non abili (progetti di inclusione sociale/patti di servizio) - Definizione condizionalita’ della misura (sospensioni/riduzioni/revoche del beneficio) • stringente per gli abili al lavoro • più blanda per i beneficiari di progetti di inclusione sociale • tutti sono tenuti al rispetto di regole di ‘buona cittadinanza’ (es. obbligo di frequenza scuola figli minori, pagamento utenze, ecc…) Attivazione e condizionalità
  • 52. Associazione per la ricerca sociale 52 Architettura istituzionale e infrastruttura organizzativa Gestione decentrata sul territorio con appoggio sull’Inps per le erogazioni economiche e i controlli amministrativi sulla condizione economica I Comuni (in forma associata) dovranno detenere la REGIA della misura(accesso, presa in carico, accertamenti, ‘contratto’ con l’utente, avvio di percorsi di attivazione ‘sociale’, gestione della condizionalità …) I Centri per l'impiego avranno un ruolo centrale nell’attivazione e nel monitoraggio dei patti di servizio, sulla base di un preciso accordo con i Comuni Il terzo settore e gli altri soggetti territoriali saranno chiamati in causa per l’offerta di interventi di sostegno e inserimento Le Regioni avranno una funzione di raccordo tra il livello centrale e quello locale, definiranno linee guida per la gestione della misura; assicureranno un supporto formativo e informativo e saranno responsabili dell’attività di monitoraggio e valutazione a livello territoriale, potranno anche compartecipare al finanziamento della misura
  • 53. Associazione per la ricerca sociale 53 Ricomposizione del sistema  La nuova misura dovrà progressivamente elevare la sua soglia di integrazione e ridurre e via via assorbire misure categoriali orientate al sostegno dei poveri (pensione sociale, integrazione al minimo, sconti su forniture di energia elettrica, SC, SCS, ecc.).  Non assorbirà misure specificamente orientate a condizioni particolari di disagio: disabilità, non autosufficienza e simili.  La ricomposizione del sistema dovrà tenere conto anche delle prestazioni economiche attualmente erogate da Regioni e Comuni, parzialmente in overlapping rispetto alla nuova misura  Si potrebbe stabilire una quota di concorso alla spesa della nuova misura di Regioni e Comuni che saranno sgravati di alcuni compiti
  • 54. Associazione per la ricerca sociale 54 Effetti della introduzione simultanea delle misure di sostegno delle responsabilità familiari e del RMI sulla spesa per il Rmi Il nuovo assegno per i figli è molto selettivo a favore dei decili più bassi, quindi la sua introduzione abbatte fortemente il numero dei beneficiari e l’entità del beneficio del RMI L’impatto sulla spesa totale per il RMI che abbiamo stimato in 5,7 miliardi di euro (6,1 miliardi se comprensivi dei costi di gestione) sarebbe significativo: si ridurrebbe a meno della metà, cioè a circa 2.5-2.6 miliardi di euro a seconda che si consideri AM o AM + detrazioni.
  • 55. Associazione per la ricerca sociale 55 Prestazioni per sostegno famiglie e contrasto alla povertà vigenti e riforma AM + Reis per decili di Isee - migliaia di euro annui Decili Trasf. Fam+povertà vigenti Riforma AM+RMI Delta 1 1565 3276 1711 2 2244 2555 311 3 2071 2201 131 4 1768 1711 -58 5 1651 1557 -94 6 1389 1230 -159 7 1176 987 -189 8 987 499 -488 9 840 97 -743 10 490 26 -464 Prestazioni per sostegno a famiglie e contrasto alla povertà vigenti e riforma AM+RMI per decili Isee (migliaia di euro annui)
  • 56. Associazione per la ricerca sociale 56 Per il sostegno alla cura degli anziani non autosufficienti: la dote di cura
  • 57. Associazione per la ricerca sociale 57 Politiche di sostegno alla cura degli anziani non autosufficienti Gli ultra 65enni in Italia sono 12,3 milioni:  di questi circa 1,8 milioni sono non autosufficienti (con almeno 1 Adl, ossia lievi, medi e gravi)*  di questi 1,4 milioni ricevono l’indennità di accompagnamento La nostra proposta di riforma ha come obiettivo la copertura dei non autosufficienti. * Indagine Multiscopo Istat – Stato di salute (2008).
  • 58. Associazione per la ricerca sociale 58 Le principali risposte alla non autosufficienza % ultra 65enni utenti Indennità di accompagnamento e altre prestazioni per invalidi civili anziani 11,4 Assistenti familiari 7,9 Assistenza domiciliare integrata (Adi) 3,3 Strutture residenziali 1,8 Servizi di assistenza domiciliare (Sad) 1,9
  • 59. Associazione per la ricerca sociale 59 La riforma che proponiamo • Una “Dote di cura” quale livello essenziale di assistenza UNIVERSALISTICO garantito a livello nazionale a tutti i non autosufficienti • Riassorbe l’indennità di accompagnamento e le prestazioni assistenziali per gli anziani. • Supera gli attuali limiti dell’indennità di accompagnamento (non graduata per intensità del bisogno, senza alcun vincolo di utilizzo né di rendicontazione) Ipotesi assunte:  Una platea superiore all’indennità di accompagnamento, pari al 13% degli over 65enni (1,6 milioni di anziani)  Disponibilità di spesa invariata, sociale e sociosanitaria  Una misura decentrata, collegata al sistema dei servizi territoriali, con una presa in carico sociosanitaria  Importi graduati in base al grado di non autosufficienza e una maggiorazione per gli anziani “poveri”  Possibilità di scelta tra trasferimenti monetari e voucher per l’acquisto di servizi accreditati, con incentivo verso i secondi
  • 60. Associazione per la ricerca sociale 60 Indennità di Accompagnamento Dote di Cura Accesso Invalidità 100% Senza limiti di età. Anziani over 65 parzialmente o totalmente non autosufficienti. Somme erogate 499 euro al mese, per tutti Fasce distinte per grado di non autosufficienza (fabbisogno assistenziale) e capacità di spesa dell’anziano Uso delle risorse Libero Libero (somme ridotte) oppure finalizzate alla fruizione di servizi accreditati (somme maggiorate) Gestione Inps Inps, Regioni, Asl per gli accessi, Comuni (distretti) e Asl per informazione e accompagnamento – percorso assistenziale Informazione e Accompagnamento Nessuno Vengono garantiti in specie nelle situazioni più fragili, in cui va previsto un Piano di assistenza individuale
  • 61. Associazione per la ricerca sociale 61 Quanto costa la misura e come viene finanziata • Tre importi mensili diversi per: ricoverati in residenze, gravi a domicilio, non gravi a domicilio. • Nei tre decili inferiori di Isee si prevedono maggiorazioni degli importi erogati • Per chi è a domicilio, viene incentivata la fruizione di servizi accreditati anziché trasferimenti monetari tout court . • Stimiamo un costo totale pari a 17 miliardi di euro annui. Finanziamento tramite: • La spesa attualmente sostenuta per l’indennità di accompagnamento e invalidità over 65 (11 miliardi) • Fondo sanitario nazionale dedicato al long term care over 65 (stimabile in 4,9 miliardi) • Spesa sociale dei Comuni per i servizi per anziani (1,1 miliardo) • Andrà previsto inoltre un fondo per lo sviluppo dei servizi
  • 62. Associazione per la ricerca sociale 62 Il target: gli anziani NA in Italia Secondo l’ultima Indagine Multiscopo sullo stato di salute e altri dati Istat gli ultra 65enni NA in Italia sono il 12,7% di chi è a domicilio, pari a 1.772.000 anziani, oltre ai ricoverati in struttura residenziale. Tre tipi di beneficiari:  230.000 in struttura residenziale  704.000 con 3 o più Adl: Assistenza domiciliare a elevata intensità  838.000 con 1 o 2 Adl: Assistenza domiciliare a medio-bassa intensità Assumiamo un “take up rate” del 90%.
  • 63. Associazione per la ricerca sociale 63 numero beneficiari importo mensile per utente spesa totale annua ricoverati 230.000 2.300 6.348.000.000 non autosufficienti gravi a domicilio trasferimento 444.000 600 3.196.800.000 voucher 190.000 1.000 2.280.000.000 parzialmente non autosufficienti a domicilio trasferimento 528.000 400 2.534.400.000 voucher 226.000 600 1.627.200.000 TOTALE 1.618.000 Maggiorazioni per anziani meno abbienti (nei primi 3 decili) 15.986.400.000 Scenario base "Dote di Cura" per ultra 65enni (30% opzione voucher, 70% trasferimenti)
  • 64. Associazione per la ricerca sociale 64 Aspetti qualificanti 1. Presa in carico sociosanitaria. Erogazioni Inps con presa in carico da parte dei servizi territoriali. No uniformazione delle scelte regionali ma garanzia di standard minimi di dotazione e qualità 2. Valutazione della NA. Superare la certificazione attuale per uno strumento più omogeneo e adatto alla NA in età anziana 3. Percorso assistenziale: accesso unitario > valutazione > presa in carico > integrazione sociosanitaria > monitoraggio 4. Capacità di scelta, possibilità di scelta tra cash e care: garanzie minime su tutto il territorio nazionale (Piani di sviluppo nelle regioni arretrate) 5. Positivo impatto occupazionale di una misura orientata alla fruizione di servizi 6. La nuova misura incentiva la qualificazione del lavoro privato di cura (badanti)
  • 65. Associazione per la ricerca sociale 65  ll decentramento delle misure a livello regionale e locale incontra situazioni molto diverse a secondo dello sviluppo della rete dei servizi  La misura ha quindi bisogno di livelli essenziali definiti e di una regìa che garantiscano equità distributiva delle risorse, uniforme gestione degli accessi e dei processi di presa in carico, sviluppo di una rete di servizi  Vanno previste risorse e specifici interventi volti a promuovere le situazioni meno dotate di sistemi e reti di servizi. Questo sia a livello di gestione degli accessi, sia a livello di presa in carico sociosanitaria e di erogazione di servizi  Va incentivata l’emersione, la qualificazioene e l’accreditamento del lavoro privato di cura (badanti), anche con fiscalizzazione degli oneri sociali Prime valutazioni sulla fattibilità
  • 66. Associazione per la ricerca sociale 66 I risultati attesi: diritti più garantiti, sostegni più efficaci, distribuzione più equa, sistemi locali più sviluppati e partecipati, più occupazione, più coesione sociale, un contributo al superamento della crisi
  • 67. Associazione per la ricerca sociale 67 Garantire diritti delle persone e livelli dei servizi  Le riforme indicate comportano sacrifici e rischi e necessitano quindi di rassicurazioni e tutele per le persone e di linee di difesa contro rischi di sottrazione nei passaggi di risorse ora destinate all’assistenza.  Le riforme possono essere effettuate quindi solo se contestualmente a livello nazionale si definiscono i livelli essenziali, in termini di diritti di cittadinanza e di standard esigibili dei servizi (Cost. art. 117, c.2, lett.m).
  • 68. Associazione per la ricerca sociale 68 Vantaggi del nuovo sistema integrato  miglior sostegno per chi è in situazione di bisogno (efficacia)  distribuzione più equa dei benefici, rapportati ai bisogni (equità)  attivazione della comunità locale nelle sue diverse componenti pubbliche sociali private (integrazione, efficienza)  opportunità per governo e gestione più partecipati  riforma realizzata riallocando azioni e risorse entro le politiche considerate, con ridotta richiesta di risorse aggiuntive (economicità)
  • 69. Associazione per la ricerca sociale 69 Una riforma parsimoniosa che genera sviluppo  Le riforme proposte riallocano azioni e risorse entro le politiche considerate, con modesta richiesta di risorse aggiuntive  Nel loro insieme implicano un forte sviluppo di servizi dei territori finanziato con una quota delle risorse ora assorbite dai trasferimenti monetari gestiti dall’Inps, che dovranno in parte passare a Regioni e Comuni per finanziare servizi dei territori.  Lo sviluppo dei servizi crea occupazione, posti di lavoro, in particolare per le donne e, ad esempio, la dote di cura persegue anche l’emersione di lavoro informale.  La riforma proposta va quindi vista anche come politica occupazionale di sviluppo.
  • 70. Associazione per la ricerca sociale 70 Una sfida anche per Regioni, Comuni, Terzo Settore  Probabilità e tempi di una riforma a livello nazionale dipenderanno dalle scelte del Governo e dei partiti, ma anche dall’impegno propositivo e innovativo di Regioni, Comuni, enti e organizzazioni sociali, sindacali, centri di elaborazione di politiche, mass media  Regioni, Comuni, Terzo Settore dovrebbero anch’essi rivedere i loro sistemi e le loro misure assistenziali talora invecchiati, sui criteri guida di efficacia, equità, efficienza  la riorganizzazione, integrazione e riqualificazione delle loro politiche, delle loro azioni, dei sistemi di servizi sui territori è condizione per la realizzabilità delle riforme
  • 71. Associazione per la ricerca sociale 71 Valorizzare le realtà locali per costruire Welfare comunitari  Una riforma nazionale che decentrasse funzioni e risorse socio assistenziali e promuovesse interventi appropriati e innovativi concorrerebbe in modo decisivo a conferire forza e responsabilità alle comunità locali, nelle loro varie componenti, sulle questioni di sostegno e di sviluppo sociale, e a sviluppare sui diversi territori Welfare comunitari, più equi e più efficaci, centrati sulle persone e sulla partecipazione delle persone e delle aggregazioni e istituzioni sociali
  • 72. Associazione per la ricerca sociale 72 Grazie!