1. Il laboratorio teatrale del
Liceo classico Francesco Scaduto
presenta
ALCESTI
LA NOTTE DEI MIRACOLI
da Euripide e Yourcenar
regia di R. Clementi
Anno scolastico 2012- 2013
2. La vicenda si svolge a Fere, città della Tessaglia. Il re Admeto, come premio per
l’ospitalità concessa ad Apollo, ha ottenuto il privilegio di rimandare il giorno della sua
morte, se un’altra persona accettasse di morire per lui.
“Ho ubriacato le Parche – racconta Apollo nel prologo- e quelle m’hanno concesso di
scambiare la vita di Admèto con quella di qualcun altro. Ma chi? Ha provato, il giovane,
a chiedere a tutti i suoi cari: padre, madre, amici; ma nessuno ha voluto prenderne il
posto, sacrificandosi per lui, tranne la moglie Alcesti.”
Lei, lei sola, ha accettato lo scambio; ed ora è lei che sta morendo."
3. Alcesti muore per non veder morire, abbandona per non sentirsi
abbandonata, sceglie per non spingere alla scelta, sul limitare
inquietante che collega perennemente l’essere al non essere, lo spazio
della vita all’universo della morte
4. Ho scambiato la mia vita con la tua, per te io muoio. E potevo non farlo, ma
senza di te non ho voluto vivere”.
5. Admeto le promette lutto perenne e fedeltà ma nel dolore, che è il prezzo
di un’esistenza ingenuamente riconquistata, matura la consapevolezza del
suo destino mortale: “Adesso comprendo … Io che non dovevo vivere che ho
oltrepassato la soglia della mia via condurrò un’esistenza di dolore.”
6. Non esiste rimedio magico,
non esiste
farmaco divino capace di curare
le infinite pene dei mortali.
8. E’ tuttavia questa l’esperienza estrema, rivelatrice del senso
più autentico dell’essere, cosciente assunzione della
responsabilità individuale
9. Dinnanzi all’ordinario egoismo che caratterizza Admeto e l’ambiente
livido che lo circonda, compatto nella protesta del padre Ferete
che tutti hanno una sola vita da vivere,
si leva la superiorità della morte, sede inoppugnabile di conoscenza.
10.
11. L’idea che la morte non
costituisca una fine ma un
inizio, è il tema di fondo con cui
Marguerite
Yourcenar
nel
Mistero di Alcesti, rivisita
l’antica leggenda accentuando
la riduzione borghese, già
presente nel testo euripideo. Ne
ricava l’eterna tragicommedia
del lutto, con il girotondo
sempre presente di inopportuni
ed indifferenti, accanto al gioco
di morte e resurrezione .
La lotta di Eracle contro la
morte per restituire Alcesti alla
vita, è un dialogo di resistenza:
l’umanità dell’eroe si manifesta
in una scena di terrore e
insieme di seduzione, di dubbio
e di prova.
12. “Ti sei mai chiesto cosa sarebbe il mondo senza lo spazzaturaio, la
vita senza di me? Pongo fine alle vecchiaie, tolgo di mezzo i vivi, do il
via alle metamorfosi. “
13. “Non lo sai che non
esisto? Io sono
un’illusione, un
fantasma grossolano”
14. Eracle sconfigge la morte con un atto semplice e tuttavia difficilissimo,
soffocando nel proprio cuore la paura di cui essa si alimenta:
“ Non conosco altra aria respirabile della paura umana ….”
15. Eracle coglie il senso più profondo dell’umano se alla morte può dire:
“ Forse le tue leggi rappresentano solo una parte del codice dell’eternità,
una clausola temporanea dell’ordinamento divino”.
16. E se induce l’illusione del ritorno la comparsa sulla scena della donna
velata, il silenzio di questa in Euripide, il risveglio come da un sogno nel
Mistero della Yourcenar, sono cifra della stessa consapevolezza:
l’accettazione della Necessità è l’unico modo per diventare davvero adulti
17. È questo, in fondo, il solo coraggio che a noi si richieda: il coraggio di
fronte all’esperienza più strana, più prodigiosa e inesplicabile, che si
possa incontrare come possibilità estrema della vita stessa.
18.
19. LICEO CLASSICO “FRANCESCO SCADUTO”
BAGHERIA
IL LABORATORIO TEATRALE PRESENTA
GLI STUDENTI ATTORI:
Michelangelo Amato
Gaia Amorello
Mauro Amorello
Angelica Arnone
Danilo Barone
Francesco Carollo
Alice Castagna
Maria Castronovo
Giuseppe Conti
Alice Durante
Miriam Grammauta
Maria Chiara La Rosa
Fabio La Tona
Rossella Mangione
Rosita Marino
Giulia Mineo
Riccardo Onorato
Sofia Passante
M. Claudia Pisciotta
Martina Principato
Francesco Puleo
Noemi Sanfilippo
Miriam Scalavino
Francesco Tralongo
Michele Trupiano
Ottavia Tulone
Giulio Tursi
Salvatore Vecce
Regia di R. Clementi,
con la collaborazione delle docenti:
G. Paredes, G. Maggiore, C. Puglisi,
A. Puleo
Adattamento di R. Clementi e G. Paredes
attraverso Euripide, Yourcenar, Rilke.