2. Le prime produzioni
artistiche: i chopper
A partire dal Paleolitico
inferiore (ca 1 800 000 anni
fa – ca 120 000 anni fa) gli
uomini, che si procurano
cibo cacciando e
raccogliendo vegetali
selvatici, realizzano
utensili in pietra
scheggiandola con altre
pietre più dure.
I chopper vengono usati
come arma , per tagliare le
carni e raschiare le pelli.
3. Le amigdale
Dal paleolitico medio
frammenti di pietre
particolarmente dure,
come il basalto e la selce,
vengono scheggiati su
entrambi i lati : sono le
amigdale (dal termine
greco amygdàle=
mandorla, per la loro
forma.)
A volte vi sono incisi segni
geometrici, per affermarne
il possesso.
Chopper e amigdale sono
le prime produzioni
«artistiche» dell’uomo
4. Arte rupestre
Nell Paleolitico superiore nasce l’arte
rupestre, con le prime figurazioni
dipinte o incise su rocce.
Sono immagini di animali e uomini in
movimento che avevano
probabilmente una funzione magico –
propiziatoria per la caccia.
Per l’uomo primitivo dipingere un
animale probabilmente significa
impadronirsene, attraverso
l’immagine, prima ancora di averlo
cacciato nella realtà.
La funzione magico propiziatoria è
presente quando l’artista e il gruppo
sociale cui appartiene credono che le
immagini possano influire
direttamente sulla realtà. In tempi più
recenti questa funzione si trova per
esempio nei reliquiari (teche che
contengono le reliquie dei santi)
considerati spesso come «amuleti»
contro dolori e malattie.
5. Impronta di mano, 22000-18000
anni fa, grotta di Pech Merle (Lot,
Francia)
La forma più elementare di
pittura preistorica è costituita
da impronte di mani, e
talvolta di piedi, ottenute in
due modi differenti:
-la mano imbrattata di pittura
viene appoggiata sulla roccia
- sulla mano viene insufflato
attraverso una cannuccia, il
colore, che lascia in negativo
l’impronta.
Non sappiamo quale sia il
significato di queste
impronte, quasi sempre di
mani sinistre.
6. Tecnica della pittura
Le rappresentazioni sono
spesso molto realistiche e
ancora oggi possiamo
riconoscere gli animali
dipinti (bisonti, renne
cavalli, cervi, mammuth,
ecc.)
La tecnica della pittura
consiste nel tracciare forme
e figure mediante tinte a
base di terre o minerali
precedentemente pestati e
mescolati a sostanze
vegetali o grassi animali che
ne garantiscono l’aderenza
alla superficie rocciosa.
I colori, quasi sempre di
tonalità calda (rossi, ocra,
bruni, oltre al nero del
carbone di legna ) vengono
stesi con le dita o con
rudimentali pennelli di
legno, pelli animali o di
penne di uccello.
7. Grotta Chauvet
Il vasto ciclo pittorico della
Grotta Chauvet, nella
regione dell’Ardeche in
Francia, fu scoperto nel
1994. Le pitture qui
rinvenute, datate con il
radiocarbonio, risalgono al
periodo compreso tra
32900 e 24700 anni fa.
Il vasto ciclo pittorico è
costituito da più di 400
figure di animali e offre
preziose informazioni sulla
fauna preistorica, per
esempio sui mammuth,
estinti 1100 anni fa
8. Grotta di Lascaux
Scoperta per caso nel 1940, è considerata il sito che conserva i più importanti capolavori dell’arte rupestre del paleolitico.
La grotta di Lascaux viene anche chiamata la Cappella Sistina del Paleolitico, sia per la bellezza e vivezza delle immagini , sia per il
loro numero.
Dal 1979 il complesso è inserito nell’elenco del Patrimonio dell’Umanità dell’ UNESCO.
Dal 1998, infestazioni fungine hanno invaso ampie parti del complesso e richiesto interventi straordinari di manutenzione; dal 2008,
a seguito del peggioramento della situazione , le grotte sono state completamente chiuse al pubblico.
È stato attivato un comitato scientifico internazionale, finalizzato a studiare le migliori modalità di tutela e ripristino ambientale del
complesso.
Nel 1983 è stata aperta Lascaux II, una replica straordinariamente fedele della grande sala dei tori e della galleria dipinta, situata a
circa 200 metri dalle grotte originali.
9. Cavallo, 18000-16000 anni fa, ocra rossa, carboncino e graffiti su calcare, Grotta
di Lascaux, Dordogna, Francia.
Il profilo è disegnato a carboncino, il mantello in ocra gialla, mentre il bianco del
ventre e delle zampe è quello della parete chiara della roccia (figura
risparmiata).
La figura è resa in movimento (posizione delle zampe) e in modo naturalistico
(criniera sfumata).
Chi ha dipinto le figure dimostra di possedere un acuto senso di osservazione e
un’ottima conoscenza dell’animale.
.
10. Grotta di Altamira
Situata nella Cordigliera
cantabrica (Spagna)
viene scoperta nel 1879.
Inizialmente le pitture
non vengono
considerate antiche a
causa del loro
straordinario stato di
conservazione e della
loro qualità tecnica.
Nella Cerva in corsa il
pittore ha sfruttato la
sporgenza della parete
per rendere più
realistica l’immagine.
11. Veneri steatopigie
Sono state rinvenute numerose piccole sculture
risalenti alla preistoria, raffiguranti donne con attributi
sessuali molto pronunciati.
Vengono definite Veneri steatopigie (letteralmente
«dalle grosse natiche»).
Esse non rappresentano un’idea astratta di bellezza,
come l’appellativo «Venere» potrebbe far pensare, ma
un’immagine materna, simbolo di prosperità e
fecondità.
Avevano probabilmente una funzione propiziatoria
della fertilità femminile e dei terreni . Hanno spesso
l’estremità inferiore appuntita per essere conficcata nel
suolo.
Venere di Lespugue, 27000 anni fa, osso di mammuth,
h 14,7 cm, Parigi, Musée de l’Homme.
12. Venere di Willendorf
E’ stata rinvenuta nel 1908 a
Willendorf, in Austria, ed è
conservata al Naturhistorisches
Museum di Vienna.
E’ la più famosa tra le Veneri
preistoriche e ne presenta gli
attributi tipici : accentuazione
plastica e rappresentazione
dettagliata delle parti del corpo
legate alla procreazione.
Le altre parti (arti, volto) sono
quasi atrofizzate.
La testa sferica è ricoperta da
tante piccole sporgenze
(capigliatura o copricapo di
conchiglie).
13. Jeff Koons, Balloon Venus
(Red), 2008-12, acciaio
inossidabile
Quest’opera, di dimensioni
imponenti, era esposta l’anno
scorso alla mostra La Grande
Madre presso il Palazzo Reale
di Milano.
Testimonia l’influenza esercita
dall’arte preistorica su alcuni
artisti contemporanei.
La Venere di Koons si ispira
anche ai palloncini, è lucente
e riflette le immagini come
uno specchio
14. Incisioni rupestri in Val
Camonica
Immenso complesso realizzato in un
arco temporale molto esteso (da 8000
anni fa al Medioevo).
Fino ad oggi sono state identificate
300000 figure incise sull’arenaria liscia
levigata dai ghiacciai.
I soggetti ricorrenti sono uomini,
animali, figure simboliche, case, carri ,
aratri e scene legate alla caccia e al
lavoro agricolo.
Nel periodo del Neolitico le
rappresentazioni diventano più
schematiche .
Le incisioni sono di tipo filiforme , cioè
rese con strumenti appuntiti in metallo
o pietra, oppure eseguite con la
tecnica della martellina (picchiettare
ripetutamente la roccia in modo da
formare una serie di punti incavati che
compongono la figura
15. Le costruzioni megalitiche
A partite dal V millennio a. C.
l’intero continente europeo è
interessa dalla diffusione di
oltre 20000 insediamenti
megalitici.
I megaliti sono enormi blocchi
di pietra squadrata e levigata,
isolati , riuniti in gruppi o
disposti secondo allineamenti.
Le loro finalità e funzioni
rimangono abbastanza
misteriose.
La più semplice di queste
strutture è il menhir
(dall’antico bretone mèn,
pietra e hìr , alto ).
Di dimensioni variabili, i
menhir sono spesso collocati
in lunghe file, come a Carnac
in Francia
17. Dolmen
Dal breton tòl, tavola e men ,
pietra.
Sono costruzioni megalitiche
composte da due o più
elementi verticali (piedritti)
su cui poggia una lastra di
pietra (architrave).
E’ il primo esempio di
costruzione trilitica.
Mores (Sassari), Dolmen Sa
Coveccada, III-II millennio a.
C., blocchi di trachite tufacea,
h 2,70 m
18. Stonehenge (Inghilterra)
Cromlech, ca 1800-1500 a. C.
I cromlech (dal gallese cròm,
curvo e lèch, pietra) sono grandi
complessi megalitici a pianta
circolare.
Sono diffusi in Svezia, Danimarca,
nelle regioni atlantiche della
Francia e soprattutto in Gran
Bretagna.
Circoscrivono spazi destinati a
riunioni o cerimonie di cui poco
sappiamo.
Il cromlech più celebre è quello di
Stonehenge presso Salisbury.
Esso consiste in un doppio recinto
di menhir verticali sormontati da
architravi monolitici, che possono
arrivare a pesare 50 tonnellate.
All’interno si innalzano 5 dolmen
disposti a U.
19. Il complesso era
probabilmente un’area
sacra dedicata al sole, un
calendario astronomico e
delle stagioni.
All’alba del solstizio
d’estate (21 giugno) i raggi
illuminano la pietra
d’altare seguendo
esattamente il viale
d’accesso tra due monoliti.
E’ l’unico giorno dell’anno
in cui si verifica questo
allineamento.
20. Nel Neolitico viene inventata la ceramica. L’uomo realizza oggetti in argilla e li cuoce
in forni scavati nel terreno. Questi oggetti sono decorati con motivi geometrici (
triangoli, spirali, linee rette o ondulate)
La decorazione avviene per impressione sull’argilla fresca o per incisione sul manufatto
cotto
21. La tecnica di lavorazione utilizzata è quella a colombino.
Un cordone di argilla viene arrotolato a formare il vaso e poi lisciato
22.
23. La nascita dell’arte nel
Paleolitico superiore
La nascita dell’arte è legata alla
comparsa sulla Terra della specie
umana attuale, l’homo sapiens
sapiens.