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Il concetto di dieta
mediterranea è stato
introdotto
dall’epidemiologo e
fisiologo statunitense
ANCEL KEYS, che ne ha
documentato il ruolo
protettivo nei riguardi
della cardiopatia
coronarica e di altre
condizioni morbose nel
suo studio epidemiologico
“SEVEN COUNTRY STUDY”
Lo studio è stato avviato alla fine degli anni
cinquanta in 16 località di sette diverse
nazioni (In Italia, MONTEGIORGIO, nelle
Marche, nello studio pilota del 1958)
L’asse portante dello studio è il modello
nutrizionale ispirato alle abitudini
alimentari diffuse nel bacino del
mediterraneo negli anni Cinquanta del XX
secolo. Gli alimenti citati sono cereali,
frutta, verdura, olio di oliva, pesce, carne e
latticini.
La sua valenza sta in una
serie di abilità, conoscenze,
competenze, riti, simboli e
tradizioni, relativi alla
coltivazione, al raccolto, alla
pesca, all’allevamento di
animali e alla
conservazione,
preparazione, cottura,
condivisione e consumo del
cibo.
La dieta mediterranea è un bene
culturale immateriale dell’umanità
proprio di ITALIA, MAROCCO, SPAGNA
e GRECIA e riconosciuto come tale
dall’Unesco nel 2010.
Dal 2013 il riconoscimento è stato
esteso a CIPRO, CROAZIA e
PORTOGALLO.
1.5 kg
600 mq
“L’ENDOT-ELIO …
…..NON UN SEMPLICE RIVESTIMENTO, MA UN VERO
E PROPRIO ORGANO”
LORD FLOREY, 1966
Premio Nobel Medicina 1945
FUNZIONE dell’ ENDOTELIO “SANO” E PRINCIPALI MEDIATORI
ENDOTELIALI
TONO
VASOMOTORE
Vasodilatazione
Ossido Nitrico
Prostaciclina
EDHF
Vasocostrizione
Endotelina-1
Trombossano A2
ACE
REGOLAZIONE
DELLA CRESCITA
DELL’INTIMA
Regolazione della crescita
Ossido Nitrico
Glicosaminoglicani
TGF-beta
Inibitori delle Piastrine
e adesione leucocitaria
Endotelina- 1
Endotelio
FLUSSO
(Q)
Cellule
Endoteliali
Cellule Muscolari
Vascolari
shear stress
Acetilcolina, Serotonina,
Trombina, Bradichinina
Laboratorio di Ricerca Cardiovascolare
Coagulazione
Glycosaminoglycans
Thrombomodulin
Fibrinolisi
t-PA
u-PA
Inibizione attività
piastrinica
Nitric Oxide
Prostacyclin
Ecto-ADPase
Trombosi
PAI-1
Attivazione pistrinica
Thromboxane A2
ENDOTELIO “SANO” : EMOSTASI/ATTIVITA’ ANTITROMBOTICA
Laboratorio di Ricerca Cardiovascolare
ENDOTELIO “DANNEGGIATO” (ATTIVATO)
Cellula Endoteliale
Monociti
ENDOTELIO ATTIVATO : ADESIONE DEI MONOCITI
INFARTO
DANNO ENDOTELIALE e... FORMAZIONE
PLACCA
ATEROSCLEROTICA
ISCHEMIA PERIFERICA
Emboli
Trombo
(coagulo)
Placca
PLACCA CAROTIDEA E ISCHEMIA
CEREBRALE
ENDOTELIO SANO
Vasodilatazione
Fibrinolisi
Antiaggregazione
Vasocostrizione
Coagulazione-Adesione
Infiammazione
ENDOTELIO DANNEGGIATO
Piastrine Leucociti
Laboratorio di Ricerca Cardiovascolare
CHI RIPARA L’ENDOTELIO DANNEGGIATO?
•Cellule staminali circolanti
nel sangue periferico,
derivanti dal midollo osseo,
isolate per la prima volta nel
1997 (Science, 1997; 275: 964-
7)
• Possiedono la capacità di
riparare siti endoteliali
danneggiati
•Contribuiscono alla
rivascolarizzazione di aree
ischemiche (neoangiogenesi)
•Sono modificate dai fattori
di rischio per le malattie
cardiovascolari
CELLULE PROGENITRICI DELL’ENDOTELIO (EPC)
EPC
circolanti
Cellule endoteliali vascolari
EPC primarie
Emangioblasto cKit+
DANNO
VASCOLARE
Cellula
Endoteliale
matura
EPC tardive
SDF-1
Recettori
CXCR4
MIDOLLO
OSSEO
EPC
EPC RIPARANO IL DANNO ENDOTELIALE
EPC
RIGENERAZIONE
VASCOLARE
NEOANGIOGENESI
COME SI STUDIA l’ ENDOTELIO?
IN VITRO colture di cellule endoteliali
• Tests :
- saggi di vitalità e proliferazione cellulare
- saggi di migrazione
- saggi di angiogenesi
- saggi di permeabilità
- attività secretoria
- valutazione dello stress ossidativo
Laboratorio di Ricerca Cardiovascolare
Arteria
ombelicale
Vena
ombelicale
MONOSTRATO DI HUVEC
CONFLUENTI
Estrazione di HUVEC dalla vena ombelicale
Surnatant
Cell pellet
Centrifugazione e recupero del pellet
Incubazione e coltura in fiasche
COME SI STUDIA l’ ENDOTELIO?
IN VITRO colture di cellule endoteliali
HUVEC human umbelical vein endothelial cell
Laboratorio di Ricerca Cardiovascolare
COSA PUO’ DANNEGGIARE L’ ENDOTELIO :
I FATTORI DI RISCHIO CARDIOVASCOLARE
•Non è un agente causale , ma un INDICATORE DI PROBABILITA’ della comparsa di un
danno d’organo
•La presenza di più fattori di rischio, aumenta notevolmente il rischio di malattia
•La sua assenza non esclude la comparsa della malattia
FATTORE DI RISCHIO CARDIOVASCOLARE
I FATTORI DI RISCHIO CARDIOVASCOLARE
FUMO
DIABETE
ETA’
IPERTENSIONE
SEDENTARIETA’
SOVRAPPESO/
OBESITA’
IPERCOLESTEROLEMIA
(LDL)
FAMILIARITA’
DANNO ENDOTELIALE : IL RUOLO DEI FATTORI DI RISCHIO
CARDIOVASCOLARE
PLACCA
Correlazione inversa tra fattori di rischio e
numero di EPC
FATTORI DI RISCHIO CARDIOVASCOLARE e EPC
N° pazienti=
45 soggetti maschi
con un’età > 21 anni
(età media=50 anni)
CAUSE DI DECESSO IN TOSCANA
OBIETTIVI DI UN INTERVENTO NUTRACEUTICO
Piramide alimentare
Toscana
7447 persone
età 55-80 anni ad alto rischio cardiovascolare:
diabete o almeno tre Fattori di Rischio CV
Senza malattia conclamata
Seguiti per 5 anni.
LO STUDIO PREDIMED
Effetti sul rischio di malattie cardiovascolari
LO STUDIO PREDIMED
STUDIO PREDIMED : RISULTATI
RIDUZIONE DEL RISCHIO DI EVENTI CARDIOVASCOLARI FATALI DEL 30%
L’OLIO EXTRAVERGINE DI OLIVA E LE NOCI RISULTANO I PIÙ PROBABILI RESPONSABILI
DEI BENEFICI DELLA DIETA MEDITERRANEA.
PLoS One. 2014 Jun 12;9(6):e100084.
Dietary α‐Linolenic Acid, Marine ω‐3 Fatty Acids, and Mortality in a
Population With High Fish Consumption: Findings From the
PREvención con DIeta MEDiterránea (PREDIMED) Study
Aleix Sala‐Vila et al. J Am Heart Assoc 2016;5:e002543
CONTENUTO IN ACIDI GRASSI DEGLI OLI
Tipo dei grassi è più importante della
quantità!!
OLIO DI OLIVA
1- OLIO DI OLIVA = ACIDO OLEICO
2- ACIDO OLEICO = < LDL/HDL
3- OLIO DI OLIVA = GRASSO BUONO
L’ OLIO DI OLIVA è molto di più che acido oleico!!
FRAZIONE INSAPONIFICABILE (1-2%)
Idrocarburi (squalene,......)
Steroli
Alcoli terpenici
Pigmenti
Tocoferoli
Carotenoidi
POLIFENOLI
Tirosolo
Idrossitirosolo
Oleuropeina
Ligstroside
Acido caffeico
................
IMPORTANZA DEI COMPONENTI “MINORI” CONTENUTI NELLA FRAZIONE
INSAPONIFICABILE E SOLUBILE DELL’ OLIO EXTRAVERGINE D’ OLIVA
POLIFENOLI DI OLIO DI OLIVA
 ANTIINFIAMMATORI
 ANTIOSSIDANTI
 ANTIMICROBICI
Regolazione
del profilo
lipidico
Miglior controllo
della glicemia
Riduzione della
pressione arteriosa Effetto anti-
infiammatorio
Riduzione dello
stress ossidativo
Funzione
endoteliale
POLIFENOLI DELL’OLIO:
EFFETTI PROTETTIVI SULL’ENDOTELIO
Studio in vitro
su cellule
endoteliali
Miglior controllo
della glicemia
Studio clinico controllato randomizzato, crossover, in parallelo
Studio EUROLIVE : Ann Inter Med 2006 sep 5 ; 145 (5) :333-41
ATVB 2014
Regolazione
del profilo
lipidico
 Capacità dell’HDL di estrarre l’eccesso di colesterolo dalle cellule e trasportarlo al fegato
per essere metabolizzato ed escreto.
CAPACITÀ DI EFFLUSSO DEL COLESTEROLO DA PARTE
DELL’HDL
 Le principali cellule coinvolte in questo processo sono i macrofagi che di si trovano sotto
l’endotelio dei vasi sanguigni.
METODO
 Differenziazione di monociti THP-1 in macrofagi
 Incubazione dei macrofagi con colesterolo radiattivo
 Incubazione dei macrofagi con la frazione di HDL estratta dai partecipanti
 Recupero del surnatante e del lisato cellulare
 La radioattività nel surnatante e nel lisato cellulare viene misurata con un contatore a
scintillazione beta.
 La capacità di efflusso del colesterolo è calcolata mediante la seguente formula: (conta per
minuto nel surnatante/conta per minuto nel surnatante + lisato cellulare) *100
Dopo il trattamento con olio di oliva ad alto contenuto di
polifenoli (HPCOO), la capacità di efflusso è
significativamente più alta rispetto al trattamento con olio
di oliva a basso contenuto di polifenoli (LPCOO).
CAPACITÀ DI EFFLUSSO DEL COLESTEROLO IN VITRO
CONTENUTO DI METABOLITI BIOLOGICI DEI
POLIFENOLI DELL’OLIO DI OLIVA IN HDL.
Determinazione effettuata tramite HPLC-MS.
I metaboliti dei polifenoli dell’olio di oliva si legano all’HDL
in modo dose-dipendente.
DISTRIBUZIONE DELLE DIMENSIONI DELL’HDL.
Dopo intervento con olio di oliva ad alto contenuto di
polifenoli, i livelli di HDL grandi sono significativamente
più alti; dopo intervento con olio di oliva a basso
contenuto di polifenoli, i livelli di HDL piccoli sono
significativamente più bassi.
Studio EUROLIVE :Ann Inter Med 2006 sep 5 ; 145 (5) :333-41
Riduzione della
pressione arteriosa
e dei geni coinvolti
modulazione del sistema
renina-angiotensina-
aldosterone
RISULTATI
Effetto anti-infiammatorio
e Funzione endoteliale
OLIO ED EPC ?
Cioccolato fondente
Grape skin
Grape seed EPC
OLEOCANTALE
Composto fenolico naturale che
si trova elusivamente nell’olio
extravergine di oliva e che è
responsabile del suo sapore
piccante.
Studi condotti finora hanno indicato che esso
agirebbe proprio come i comuni
antinfiammatori non steroidei inibendo la
ciclo ossigenasi, un enzima che svolge un
ruolo cardine nei meccanismi infiammatori.
Altri ricercatori hanno verificato che
esso inibisce la proteina ADDLs la
quale danneggia le cellule di
cervello, cuore, polmoni ed altri
importanti organi causando, insieme
ad altri fattori, l’insorgenza del
morbo di Alzheimer.
PAUL BRESLIN, nutrizionista
dell’università di Stato Rutgers del
News Jersey; DAVID FOSTER e ONICA
LEGENDRE, biologi del cancro presso
l’Hunter college Di New York hanno
pubblicato i risultati di un loro studio
sulla rivista “Molecular &Cellular
Oncology”, che dimostrerebbe come
l’Oleocantale è in grado di uccidere
delle varietà di cellule tumorali senza
danneggiare quelle sane.
In verità gli scienziati sapevano che tale
ingrediente fosse in grado di aggredire
alcune cellule tumorali, ma nessuno aveva
dimostrato veramente come questo
potesse accadere.
• BRESLIN aveva pensato che l’Oleocantale potesse prendere di mira una
proteina chiave nelle cellule tumorali in grado di innescare la morte cellulare
programmata, processo conosciuto come APOPTOSI.
• Dopo aver applicato oleocantale sulle cellule tumorali, FOSTER E LEGENDRE
scoprirono che queste morivano molto rapidamente, in un tempo compreso
tra i 30 e i 60 minuti.
Dato che la morte cellulare programmata dura tra le 16 e 24 ore, gli
scienziati hanno capito che dovesse intervenire qualcos’altro a
determinare il collasso delle cellule tumorali e a farle morire
La risposta è stata fornita dalla biochimica LEGENDRE: le cellule erano state uccise dai
loro stessi enzimi.
L’Oleocantale aveva perforato le micro
vescicole all’interno delle cellule tumorali che
conservano i rifiuti della cellula stessa, la
cellula”cassonetto” come l’ha chiamata
BRESLIN, o “centro di riciclaggio”, come viene
indicata da Foster.
Tali micro vescicole (lisosomi) che contengono una serie di enzimi in grado
di degradare tutti i tipi di polimeri biologici, sono più grandi nelle cellule
tumorali rispetto a quelle sane, contenendo un sacco di rifiuti e quando si
rompono “si scatena l’inferno” ha osservato BRESLIN.
L’Oleocantale non danneggia le cellule sane limitandosi
ad arrestare temporaneamente il loro ciclo di vita: ”le
mette a dormire” per usare l’immagine di BRESLIN.
Conclusioni…….
Gli autori dello studio hanno affermato che il prossimo
passo logico è quello di andare al di là delle condizioni di
laboratorio e di dimostrare che l’oleocantale è in grado
di uccidere le cellule tumorali negli animali vivi. C’è
bisogno di capire perché alcune cellule cancerose sono
più sensibili all’oleocantale rispetto a quelle sane.
Nei paesi mediterranei minore incidenza
per l’elevata concentrazione di grassi
monoinsaturi contenuti nell’olio di oliva ed
in particolare NELL’OLIO EXTRAVERGINE DI
OLIVA
AMILOIDE: sostanza amorfa proteica
che si deposita nei tessuti come
conseguenza di gravi malattie
croniche.
Il prof. KLEIN docente di neurobiologia presso la NORTH Western
University nel 1998 ha scoperto le proteine ADDLs, piccole
proteine altamente tossiche che si legano con le Sinapsi delle
cellule nervose alterandone le funzioni.
Nel 1990 furono identificate le prime mutazioni del gene (APP:
proteina precursore dell’amiloide) nella sequenza A Beta 1-42
(depositi intracellulari di prot TAU depositi extracellulari di
Beta amiloide)
AddLs sono minuscole ed inosservabili in
neuropatologia a differenza delle Fibrille di amiloide
più grosse “Veri scarichi di rifiuto tossico immobile”;
le ADDLs sono solubili e diffuse tra le cellule cerebrali
fino alle sinapsi più vulnerabili (dove sono contenuti i
geni della memoria)
Altro aspetto
suggestivo è che tali
proteine sembrano
attaccare i recettori
dell’insulina bloccando
la funzione di
quest’ultima; livelli di
insulina cerebrale più
bassi sono stati
evidenziati in persone
con Alzheimer.
Si è ipotizzato un DIABETE DI TIPO 3
(insulino-resistente). Nell’organismo umano
l’insulina trasforma il cibo in energia, nel
cervello sembra che contribuisca a formare i
ricordi a livello delle sinapsi.
Per questo, per far sì che il cervello possa
continuare a produrre cellule cerebrali è
necessario che vi sia insulina.
L’ippocampo (sede dell’apprendimento e della
memoria) è l’area primariamente colpita; Il
legame delle ADDls con le sinapsi delle cellule
nervose è il primo cruciale passo per l’inizio
dell’Alzheimer.
Proteine ADDLs BETA AMILOIDI
OLIGOMERI; Oleocantale aumento delle
dimensioni delle proteine che diventano
PIU’ SENSIBILI AGLI ATTACCHI DEGLI
ANTICORPI; stimolazione di due
proteine enzimatiche che
consentirebbero di rimuovere con
maggiore efficacia e rapidità il beta
amiloide del cervello
Interazione con la proteina TAU e le
proteine Amiloidi, responsabili della
Demenza Senile, aumentando l’efficacia
di smaltimento delle Proteine Amiloidi
evitandone, o almeno rallentandone,
l’accumulo nel cervello
L’olio extravergine d’oliva nelle patologie
intestinali con “Disbiosi” e” Leaky gut”
DISBIOSI: perdita di germi buoni come
Lactobacillus Brevis ,Bifido Bacterium
Breve(mantengono la salute intestinale)
La vit F o omega 3, omega 6, omega 9 è
composta da una miscela di due acidi grassi
essenziali: l’acido linoleico e l’acido-alfa
linoleico ai quali si aggiunge l’acido
arachidonico.
Acido linolenico (omega 6)
Principi contenuti in tutti gli oli vegetali
estratti a freddo e da prodotti non OGM (EVO,
olio di lino, di semi, canapa ecc.)
Essa non viene prodotta dal nostro organismo ma
è una vitamina liposolubile che viene accumulata
e non deve essere assunta di continuo attraverso
il cibo.
Il corpo la rilascia a piccole dosi quando il suo uso
viene considerato necessario.
La vitamina F è sensibile al calore e alla luce,
quindi gli alimenti che la contengono vanno
protetti dal sole e consumati prevalentemente
freschi o comunque dopo breve cottura.
Formula di
struttura a
sfere e
bastoncini
Formula di
struttura
topografica
o a “zig-zag
planare”
Mantiene elastiche le
arterie ed è denominata
vitamina della pelle; oltre
alla pelle è ottima anche
per i capelli; essa
mantiene la membrana
cellulare e nutre la cute
dandole morbidezza ed
elasticità, stimolando
anche la rigenerazione
cellulare
Pare che non si rilevino
pericoli dovuti ad eccesso
di vit F; la carenza è
abbastanza rara e può
interessare i bambini
provocando loro pelle
secca e desquamazione
Garry Turner, uomo con la pelle più elastica
del mondo
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M. Bernardini: L'Endot-olio proprietà salutistiche e nutraceutiche

  • 1.
  • 2. Il concetto di dieta mediterranea è stato introdotto dall’epidemiologo e fisiologo statunitense ANCEL KEYS, che ne ha documentato il ruolo protettivo nei riguardi della cardiopatia coronarica e di altre condizioni morbose nel suo studio epidemiologico “SEVEN COUNTRY STUDY”
  • 3. Lo studio è stato avviato alla fine degli anni cinquanta in 16 località di sette diverse nazioni (In Italia, MONTEGIORGIO, nelle Marche, nello studio pilota del 1958)
  • 4. L’asse portante dello studio è il modello nutrizionale ispirato alle abitudini alimentari diffuse nel bacino del mediterraneo negli anni Cinquanta del XX secolo. Gli alimenti citati sono cereali, frutta, verdura, olio di oliva, pesce, carne e latticini.
  • 5. La sua valenza sta in una serie di abilità, conoscenze, competenze, riti, simboli e tradizioni, relativi alla coltivazione, al raccolto, alla pesca, all’allevamento di animali e alla conservazione, preparazione, cottura, condivisione e consumo del cibo.
  • 6. La dieta mediterranea è un bene culturale immateriale dell’umanità proprio di ITALIA, MAROCCO, SPAGNA e GRECIA e riconosciuto come tale dall’Unesco nel 2010. Dal 2013 il riconoscimento è stato esteso a CIPRO, CROAZIA e PORTOGALLO.
  • 7. 1.5 kg 600 mq “L’ENDOT-ELIO … …..NON UN SEMPLICE RIVESTIMENTO, MA UN VERO E PROPRIO ORGANO” LORD FLOREY, 1966 Premio Nobel Medicina 1945
  • 8. FUNZIONE dell’ ENDOTELIO “SANO” E PRINCIPALI MEDIATORI ENDOTELIALI TONO VASOMOTORE Vasodilatazione Ossido Nitrico Prostaciclina EDHF Vasocostrizione Endotelina-1 Trombossano A2 ACE REGOLAZIONE DELLA CRESCITA DELL’INTIMA Regolazione della crescita Ossido Nitrico Glicosaminoglicani TGF-beta Inibitori delle Piastrine e adesione leucocitaria Endotelina- 1 Endotelio FLUSSO (Q) Cellule Endoteliali Cellule Muscolari Vascolari shear stress Acetilcolina, Serotonina, Trombina, Bradichinina Laboratorio di Ricerca Cardiovascolare
  • 9. Coagulazione Glycosaminoglycans Thrombomodulin Fibrinolisi t-PA u-PA Inibizione attività piastrinica Nitric Oxide Prostacyclin Ecto-ADPase Trombosi PAI-1 Attivazione pistrinica Thromboxane A2 ENDOTELIO “SANO” : EMOSTASI/ATTIVITA’ ANTITROMBOTICA Laboratorio di Ricerca Cardiovascolare
  • 12. INFARTO DANNO ENDOTELIALE e... FORMAZIONE PLACCA ATEROSCLEROTICA
  • 16. •Cellule staminali circolanti nel sangue periferico, derivanti dal midollo osseo, isolate per la prima volta nel 1997 (Science, 1997; 275: 964- 7) • Possiedono la capacità di riparare siti endoteliali danneggiati •Contribuiscono alla rivascolarizzazione di aree ischemiche (neoangiogenesi) •Sono modificate dai fattori di rischio per le malattie cardiovascolari CELLULE PROGENITRICI DELL’ENDOTELIO (EPC) EPC circolanti
  • 17. Cellule endoteliali vascolari EPC primarie Emangioblasto cKit+ DANNO VASCOLARE Cellula Endoteliale matura EPC tardive SDF-1 Recettori CXCR4 MIDOLLO OSSEO EPC EPC RIPARANO IL DANNO ENDOTELIALE
  • 19. COME SI STUDIA l’ ENDOTELIO? IN VITRO colture di cellule endoteliali • Tests : - saggi di vitalità e proliferazione cellulare - saggi di migrazione - saggi di angiogenesi - saggi di permeabilità - attività secretoria - valutazione dello stress ossidativo Laboratorio di Ricerca Cardiovascolare
  • 20. Arteria ombelicale Vena ombelicale MONOSTRATO DI HUVEC CONFLUENTI Estrazione di HUVEC dalla vena ombelicale Surnatant Cell pellet Centrifugazione e recupero del pellet Incubazione e coltura in fiasche COME SI STUDIA l’ ENDOTELIO? IN VITRO colture di cellule endoteliali HUVEC human umbelical vein endothelial cell Laboratorio di Ricerca Cardiovascolare
  • 21. COSA PUO’ DANNEGGIARE L’ ENDOTELIO : I FATTORI DI RISCHIO CARDIOVASCOLARE •Non è un agente causale , ma un INDICATORE DI PROBABILITA’ della comparsa di un danno d’organo •La presenza di più fattori di rischio, aumenta notevolmente il rischio di malattia •La sua assenza non esclude la comparsa della malattia FATTORE DI RISCHIO CARDIOVASCOLARE
  • 22. I FATTORI DI RISCHIO CARDIOVASCOLARE FUMO DIABETE ETA’ IPERTENSIONE SEDENTARIETA’ SOVRAPPESO/ OBESITA’ IPERCOLESTEROLEMIA (LDL) FAMILIARITA’
  • 23. DANNO ENDOTELIALE : IL RUOLO DEI FATTORI DI RISCHIO CARDIOVASCOLARE PLACCA
  • 24. Correlazione inversa tra fattori di rischio e numero di EPC FATTORI DI RISCHIO CARDIOVASCOLARE e EPC N° pazienti= 45 soggetti maschi con un’età > 21 anni (età media=50 anni)
  • 25.
  • 26.
  • 27. CAUSE DI DECESSO IN TOSCANA
  • 28. OBIETTIVI DI UN INTERVENTO NUTRACEUTICO Piramide alimentare Toscana
  • 29. 7447 persone età 55-80 anni ad alto rischio cardiovascolare: diabete o almeno tre Fattori di Rischio CV Senza malattia conclamata Seguiti per 5 anni. LO STUDIO PREDIMED Effetti sul rischio di malattie cardiovascolari
  • 31. STUDIO PREDIMED : RISULTATI RIDUZIONE DEL RISCHIO DI EVENTI CARDIOVASCOLARI FATALI DEL 30% L’OLIO EXTRAVERGINE DI OLIVA E LE NOCI RISULTANO I PIÙ PROBABILI RESPONSABILI DEI BENEFICI DELLA DIETA MEDITERRANEA.
  • 32. PLoS One. 2014 Jun 12;9(6):e100084. Dietary α‐Linolenic Acid, Marine ω‐3 Fatty Acids, and Mortality in a Population With High Fish Consumption: Findings From the PREvención con DIeta MEDiterránea (PREDIMED) Study Aleix Sala‐Vila et al. J Am Heart Assoc 2016;5:e002543
  • 33. CONTENUTO IN ACIDI GRASSI DEGLI OLI
  • 34. Tipo dei grassi è più importante della quantità!! OLIO DI OLIVA 1- OLIO DI OLIVA = ACIDO OLEICO 2- ACIDO OLEICO = < LDL/HDL 3- OLIO DI OLIVA = GRASSO BUONO
  • 35. L’ OLIO DI OLIVA è molto di più che acido oleico!! FRAZIONE INSAPONIFICABILE (1-2%) Idrocarburi (squalene,......) Steroli Alcoli terpenici Pigmenti Tocoferoli Carotenoidi POLIFENOLI Tirosolo Idrossitirosolo Oleuropeina Ligstroside Acido caffeico ................ IMPORTANZA DEI COMPONENTI “MINORI” CONTENUTI NELLA FRAZIONE INSAPONIFICABILE E SOLUBILE DELL’ OLIO EXTRAVERGINE D’ OLIVA
  • 36. POLIFENOLI DI OLIO DI OLIVA  ANTIINFIAMMATORI  ANTIOSSIDANTI  ANTIMICROBICI
  • 37. Regolazione del profilo lipidico Miglior controllo della glicemia Riduzione della pressione arteriosa Effetto anti- infiammatorio Riduzione dello stress ossidativo Funzione endoteliale POLIFENOLI DELL’OLIO: EFFETTI PROTETTIVI SULL’ENDOTELIO
  • 38. Studio in vitro su cellule endoteliali Miglior controllo della glicemia
  • 39. Studio clinico controllato randomizzato, crossover, in parallelo Studio EUROLIVE : Ann Inter Med 2006 sep 5 ; 145 (5) :333-41 ATVB 2014 Regolazione del profilo lipidico
  • 40.  Capacità dell’HDL di estrarre l’eccesso di colesterolo dalle cellule e trasportarlo al fegato per essere metabolizzato ed escreto. CAPACITÀ DI EFFLUSSO DEL COLESTEROLO DA PARTE DELL’HDL  Le principali cellule coinvolte in questo processo sono i macrofagi che di si trovano sotto l’endotelio dei vasi sanguigni.
  • 41. METODO  Differenziazione di monociti THP-1 in macrofagi  Incubazione dei macrofagi con colesterolo radiattivo  Incubazione dei macrofagi con la frazione di HDL estratta dai partecipanti  Recupero del surnatante e del lisato cellulare  La radioattività nel surnatante e nel lisato cellulare viene misurata con un contatore a scintillazione beta.  La capacità di efflusso del colesterolo è calcolata mediante la seguente formula: (conta per minuto nel surnatante/conta per minuto nel surnatante + lisato cellulare) *100 Dopo il trattamento con olio di oliva ad alto contenuto di polifenoli (HPCOO), la capacità di efflusso è significativamente più alta rispetto al trattamento con olio di oliva a basso contenuto di polifenoli (LPCOO). CAPACITÀ DI EFFLUSSO DEL COLESTEROLO IN VITRO
  • 42. CONTENUTO DI METABOLITI BIOLOGICI DEI POLIFENOLI DELL’OLIO DI OLIVA IN HDL. Determinazione effettuata tramite HPLC-MS. I metaboliti dei polifenoli dell’olio di oliva si legano all’HDL in modo dose-dipendente. DISTRIBUZIONE DELLE DIMENSIONI DELL’HDL. Dopo intervento con olio di oliva ad alto contenuto di polifenoli, i livelli di HDL grandi sono significativamente più alti; dopo intervento con olio di oliva a basso contenuto di polifenoli, i livelli di HDL piccoli sono significativamente più bassi.
  • 43. Studio EUROLIVE :Ann Inter Med 2006 sep 5 ; 145 (5) :333-41 Riduzione della pressione arteriosa e dei geni coinvolti modulazione del sistema renina-angiotensina- aldosterone
  • 45. OLIO ED EPC ? Cioccolato fondente Grape skin Grape seed EPC
  • 46. OLEOCANTALE Composto fenolico naturale che si trova elusivamente nell’olio extravergine di oliva e che è responsabile del suo sapore piccante.
  • 47. Studi condotti finora hanno indicato che esso agirebbe proprio come i comuni antinfiammatori non steroidei inibendo la ciclo ossigenasi, un enzima che svolge un ruolo cardine nei meccanismi infiammatori.
  • 48. Altri ricercatori hanno verificato che esso inibisce la proteina ADDLs la quale danneggia le cellule di cervello, cuore, polmoni ed altri importanti organi causando, insieme ad altri fattori, l’insorgenza del morbo di Alzheimer.
  • 49. PAUL BRESLIN, nutrizionista dell’università di Stato Rutgers del News Jersey; DAVID FOSTER e ONICA LEGENDRE, biologi del cancro presso l’Hunter college Di New York hanno pubblicato i risultati di un loro studio sulla rivista “Molecular &Cellular Oncology”, che dimostrerebbe come l’Oleocantale è in grado di uccidere delle varietà di cellule tumorali senza danneggiare quelle sane.
  • 50. In verità gli scienziati sapevano che tale ingrediente fosse in grado di aggredire alcune cellule tumorali, ma nessuno aveva dimostrato veramente come questo potesse accadere.
  • 51. • BRESLIN aveva pensato che l’Oleocantale potesse prendere di mira una proteina chiave nelle cellule tumorali in grado di innescare la morte cellulare programmata, processo conosciuto come APOPTOSI. • Dopo aver applicato oleocantale sulle cellule tumorali, FOSTER E LEGENDRE scoprirono che queste morivano molto rapidamente, in un tempo compreso tra i 30 e i 60 minuti.
  • 52. Dato che la morte cellulare programmata dura tra le 16 e 24 ore, gli scienziati hanno capito che dovesse intervenire qualcos’altro a determinare il collasso delle cellule tumorali e a farle morire La risposta è stata fornita dalla biochimica LEGENDRE: le cellule erano state uccise dai loro stessi enzimi.
  • 53. L’Oleocantale aveva perforato le micro vescicole all’interno delle cellule tumorali che conservano i rifiuti della cellula stessa, la cellula”cassonetto” come l’ha chiamata BRESLIN, o “centro di riciclaggio”, come viene indicata da Foster.
  • 54. Tali micro vescicole (lisosomi) che contengono una serie di enzimi in grado di degradare tutti i tipi di polimeri biologici, sono più grandi nelle cellule tumorali rispetto a quelle sane, contenendo un sacco di rifiuti e quando si rompono “si scatena l’inferno” ha osservato BRESLIN.
  • 55. L’Oleocantale non danneggia le cellule sane limitandosi ad arrestare temporaneamente il loro ciclo di vita: ”le mette a dormire” per usare l’immagine di BRESLIN.
  • 56. Conclusioni……. Gli autori dello studio hanno affermato che il prossimo passo logico è quello di andare al di là delle condizioni di laboratorio e di dimostrare che l’oleocantale è in grado di uccidere le cellule tumorali negli animali vivi. C’è bisogno di capire perché alcune cellule cancerose sono più sensibili all’oleocantale rispetto a quelle sane.
  • 57.
  • 58. Nei paesi mediterranei minore incidenza per l’elevata concentrazione di grassi monoinsaturi contenuti nell’olio di oliva ed in particolare NELL’OLIO EXTRAVERGINE DI OLIVA AMILOIDE: sostanza amorfa proteica che si deposita nei tessuti come conseguenza di gravi malattie croniche.
  • 59. Il prof. KLEIN docente di neurobiologia presso la NORTH Western University nel 1998 ha scoperto le proteine ADDLs, piccole proteine altamente tossiche che si legano con le Sinapsi delle cellule nervose alterandone le funzioni. Nel 1990 furono identificate le prime mutazioni del gene (APP: proteina precursore dell’amiloide) nella sequenza A Beta 1-42 (depositi intracellulari di prot TAU depositi extracellulari di Beta amiloide)
  • 60. AddLs sono minuscole ed inosservabili in neuropatologia a differenza delle Fibrille di amiloide più grosse “Veri scarichi di rifiuto tossico immobile”; le ADDLs sono solubili e diffuse tra le cellule cerebrali fino alle sinapsi più vulnerabili (dove sono contenuti i geni della memoria)
  • 61. Altro aspetto suggestivo è che tali proteine sembrano attaccare i recettori dell’insulina bloccando la funzione di quest’ultima; livelli di insulina cerebrale più bassi sono stati evidenziati in persone con Alzheimer.
  • 62. Si è ipotizzato un DIABETE DI TIPO 3 (insulino-resistente). Nell’organismo umano l’insulina trasforma il cibo in energia, nel cervello sembra che contribuisca a formare i ricordi a livello delle sinapsi. Per questo, per far sì che il cervello possa continuare a produrre cellule cerebrali è necessario che vi sia insulina.
  • 63. L’ippocampo (sede dell’apprendimento e della memoria) è l’area primariamente colpita; Il legame delle ADDls con le sinapsi delle cellule nervose è il primo cruciale passo per l’inizio dell’Alzheimer.
  • 64. Proteine ADDLs BETA AMILOIDI OLIGOMERI; Oleocantale aumento delle dimensioni delle proteine che diventano PIU’ SENSIBILI AGLI ATTACCHI DEGLI ANTICORPI; stimolazione di due proteine enzimatiche che consentirebbero di rimuovere con maggiore efficacia e rapidità il beta amiloide del cervello Interazione con la proteina TAU e le proteine Amiloidi, responsabili della Demenza Senile, aumentando l’efficacia di smaltimento delle Proteine Amiloidi evitandone, o almeno rallentandone, l’accumulo nel cervello
  • 65. L’olio extravergine d’oliva nelle patologie intestinali con “Disbiosi” e” Leaky gut” DISBIOSI: perdita di germi buoni come Lactobacillus Brevis ,Bifido Bacterium Breve(mantengono la salute intestinale)
  • 66.
  • 67. La vit F o omega 3, omega 6, omega 9 è composta da una miscela di due acidi grassi essenziali: l’acido linoleico e l’acido-alfa linoleico ai quali si aggiunge l’acido arachidonico. Acido linolenico (omega 6) Principi contenuti in tutti gli oli vegetali estratti a freddo e da prodotti non OGM (EVO, olio di lino, di semi, canapa ecc.)
  • 68. Essa non viene prodotta dal nostro organismo ma è una vitamina liposolubile che viene accumulata e non deve essere assunta di continuo attraverso il cibo. Il corpo la rilascia a piccole dosi quando il suo uso viene considerato necessario. La vitamina F è sensibile al calore e alla luce, quindi gli alimenti che la contengono vanno protetti dal sole e consumati prevalentemente freschi o comunque dopo breve cottura.
  • 69. Formula di struttura a sfere e bastoncini Formula di struttura topografica o a “zig-zag planare”
  • 70. Mantiene elastiche le arterie ed è denominata vitamina della pelle; oltre alla pelle è ottima anche per i capelli; essa mantiene la membrana cellulare e nutre la cute dandole morbidezza ed elasticità, stimolando anche la rigenerazione cellulare Pare che non si rilevino pericoli dovuti ad eccesso di vit F; la carenza è abbastanza rara e può interessare i bambini provocando loro pelle secca e desquamazione Garry Turner, uomo con la pelle più elastica del mondo