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T ERRE D I P ISA
T ERRE D EL V INO
R E L A T O R E :
C L A U D I A M A R I N E L L I 1
ARGOMENTI TRATTATI:
• Presentazione
• Il territorio delle Terre di Pisa
• Vitigni e le zone di produzione
• Cosa sono le Denominazioni di Origine: Doc – Docg – IGT
• La nuova DocTerre di Pisa
• Terre di Pisa – Terre delVino
• Cosa vuol dire comunicare il proprio territorio e come si può fare
• Come il settore vitivinicolo può essere una risorsa turistica e le
ricadute che questo può avere nell’ambito provinciale
2
CLAUDIA ...IN BREVE
“Il vino ed il cibo hanno sempre fatto parte della mia vita, e
credo che attraverso la passione e la competenza si possa
trasmettere profondamente agli altri tutto questo”.
“Ho iniziato a lavorare nel settore enogastronomico giovanissima,
partendo dal ristorante di famiglia, sono diventata sommelier nel
1991, aggiudicandomi nel ’93 l’allora Premio Calp come “Miglior
Sommelier dell’anno Fisar”. Negli anni ho gestito e presieduto
molte fra le più prestigiose manifestazioni nel mondo del vino,
guidando squadre di oltre cento sommelier in eventi nazionali e
non solo.
Mi sono dedicata per anni alla gestione di problematiche legate a
soci, delegati e delegazioni dell’associazione di cui facevo parte, ed
in questo periodo ho gestito tutti gli eventi a livello nazionale in
riferimento alla logistica, il personale e al contempo sviluppato
molte collaborazioni.
Mi sono occupata di formazione, producendo corsi specifici per
professionalizzare la figura del sommelier e la cultura del vino in
generale.
Mi piace scrivere e questo mi ha permesso di aprire un mio Blog
sul vino e collaborare con diverse testate giornalistiche.
Sono degustatrice per la Guida di Slow Wine, per la sezione
Sardegna, e in diversi concorsi internazionali”
3
LA
TOSCANA
4
Cartina della Toscana-
Fonte da Atlante dei
territori del vino
Italiano – Enoteca
Italiana di Siena, Pacini
Editore
5
Le Terre di Pisa
suddivise per zone di produzione Vitivinicola
UN TERRITORIO CHE DEVE
EMERGERE E CONSOLIDARE
LA PROPRIA IDENTITÀ
6
LA COSTA TIRRENICA
• Bolgheri
• Sassicaia
• Suvereto
• Val di
Cornia
7
Cartina delle macro- aree della Toscana- Fonte da Atlante dei
territori del vino Italiano – Enoteca Italiana di Siena, Pacini
Editore
Territorio
molto esteso
da Nord a Sud
della Toscana,
con un
denominatore
comune:
Il Mare
8
Territori molto complessi
e diversi fra loro
Usiglian del Vescovo -
Palaia
I NOSTRI VIGNETI
9
Sator Wines - Pomaia
10
Podere Marcampo - Volterra
11
La Spinetta - Terricciola
12
Beconcini Pietro – San Miniato
ORIGINE DEI SUOLI
La derivazione della formazione dei suoli può essere
suddivisa seguendo queste modalità:
① Suolo di origine vulcanica
② Suolo di origine sedimentaria
③ Suolo di origine alluvionale
ORIGINE VULCANICA
Questi sono suoli derivanti dalle antiche attività dei vulcani e sono
composti prevalentemente da ceneri, tufo e magma solidificato.
La caratteristica principale è quella di essere molto permeabili, abbastanza
poveri di sostanze nutrienti ma ricchi di minerali.
Photo by @ClaMarinelli
Le rocce granitiche hanno la
caratteristica di avere meno
terra fertile, come strato
principale ma rocce affioranti,
questo rende i suoli più sensibili
alla siccità ma allo stesso tempo,
molto più espressivi nella
componente minerale.
Photos By @ClaMarinelli
ORIGINE SEDIMENTARIA
Sono suoli derivanti dalla sedimentazione di depositi marini.
L’età è molto variabile, infatti possono essere molto vecchi, tipo i suoli delle
Langhe in Piemonte o più recenti tipo quelli di San Gimignano
(circa da 60 milioni a 1 milioni di anni fa – ma anche più recenti)
La differenza di età di formazione dei terreni
comporta una diversa compattezza di questi
SUOLI PIÙ ANTICHI: ESEMPIO
DI MARNE
I terreni derivanti da sedimentazioni
più antiche sono composti per
esempio da galestro o marne.
La loro caratteristica è quella di avere
una buona permeabilità e un’ottima
resistenza alla siccità.
In questi suoli generalmente si
trovano una grande quantità di
minerali disponibili per la pianta.
I SUOLI
I terreni più giovani sono quelli caratterizzati dalla grande presenza di argilla -
sabbia - limo e a seconda delle percentuali di questi si distinguono in suoli:
ØTendenzialmente argillosi, che danno origine a vini più strutturati, con
molto colore ma meno eleganti
ØTendenzialmente sabbiosi, che sono adatti a produrre vini bianchi dove
si esaltano gli aromi e conferiscono maggiore freschezza ed eleganza.
Questo non esclude che anche alcun vini rossi possono originarsi da
questi suoli
Ø Tendenzialmente limosi, questi sono terreni asfittici e normalmente non
adatti alla coltivazione della vite
Ø Terreni di medio impasto, sono quelli più equilibrati poiché hanno le varie
frazioni di cui sopra menzionate, in equilibrio fra di loro.
I SUOLI
ORIGINE ALLUVIONALE
I suoli che hanno questa origine provengono sempre da una sedimentazione,
ma di origine fluviale, quindi le caratteristiche sono simili a quella marina, ma
l’origine è diversa, poiché provengono da acqua dolce.
In questi terreni è molto meno presente il cloruro di sodio.
Le caratteristiche sono similari ma la sapidità è diversa.
La sensazione salata è meno presente, ed è importante tenerlo presente per la
tipologia di vino che si vuol produrre.
VITIGNI PIÙ COLTIVATI
UVA A BACCA ROSSA
21
FONTE: Catalogo VCR – Rauscedo – Immagine da catalogo
VITIGNI PIÙ COLTIVATI
UVA A BACCA ROSSA
22
FONTE: Catalogo VCR – Rauscedo – Immagine da catalogo
VITIGNI PIÙ COLTIVATI
UVA A BACCA BIANCA
23
FONTE: Catalogo VCR – Rauscedo – Immagine da catalogo
IL SANGIOVESE
STORICAMENTE VITIGNO PRINCIPALE
In quasi tutti i disciplinari di produzione è menzionato e in molti è
previsto anche in purezza. Con questo vitigno sono molti i vini
famosi che si producono.
Il vino in primis è sicuramente il Chianti.
Questo nome si associa spesso al nome dell’Italia all’estero come la
pizza o la mozzarella.
Evoca storia, cultura, tradizione; indica il buon vivere degli italiani e
il buon cibo.
24
DOCG 11
• Brunello di Montalcino
• Carmignano
• Chianti
• Chianti Classico
• Elba Aleatico Passito
• Montecucco Sangiovese
• Morellino di Scansano
• Rosso dellaVal di Cornia
• Suvereto
• Vernaccia di San Gimignano
• Vino Nobile di Montepulciano
25
CHIANTI: LE 7 SOTTOZONE
• Chianti dei Colli Fiorentini
• Chianti Moltalbano
• Chianti Montespertoli
• Chianti dei Colli Senesi
• Chianti Rufina
• Chianti delle Colline Pisane
• Chianti dei Colli Aretini
26
DOC 39
• Ansonica Costa dell’Argentario
• Barcoreale di Carmignano
• Bianco dell’Empolese
• Bianco di Pitigliano
• Bolgheri e Bolgheri Sassicaia
• Candia dei Colli Apuani
• Capalbio
• Colli dell’Etruria Centrale
• Colli di Luni
• Colline Lucchesi
• Cortona Elba
• Grance Senesi
• Maremma Toscana
• Montecarlo
• Montecucco
• Monteregio di Massa Marittima
• Montescudaio
• Moscadello di Montalcino
27
• Orcia
• Parrina
• Pomino
• Rosso di Montalcino
• Rosso di Montepulciano
• San Gimignano
• San Torpè
• Sant’Antimo
• Sovana
• Terratico di Bibbona
• Terre di Casole
• Terre di Pisa
• Val di Cornia
• Val d’Arbia
• Val d’Arno di Sopra
• Valdichiana
• ToscanaValdinievole
• Vin Santo del Chianti
• Vin Santo del Chianti Classico
• Vin Santo di Montepulciano
COSA SONO I DISCIPLINARI
DI PRODUZIONE?
28
Un cambiamento radicale avviene nel 1963, con l’emanazione del D.P.r n. 930 sulla
tutela delle Denominazioni di Origine dei Vini.
Si tratta infatti del primo provvedimento nazionale a disciplina delle produzioni
vitivinicole di qualità, che stabilisce il concetto attuale di Denominazione di Origine,
codificandone il significato e rafforzando il concetto di legame con il territorio
CENNI NORMATIVI 1963 – 1992
La Legge stabilisce anche il nuovo sistema di
classificazione dei vini:
• Vino a Denominazione di Origine semplice
• Vino a Denominazione di Origine
Controllata
• Vino a Denominazione di Origine
Controllata e Garantita
1992-2009
Nel 1992 nasce quindi la Legge n. 164, che pur
mantenendo alcune impostazioni della precedente n.
930, introduce importanti novità nel settore.
Se da una parte è stato giustamente mantenuto
l’indirizzo generale, basato sul rapporto vino-territorio,
dall’altra è stato ritenuto opportuno inserire alcune
innovazioni.
• Attività di valorizzazione delle
denominazioni
• L’introduzione delle I.g.T. (Indicazioni
geografiche Tipiche)
• La scelta vendemmiale, che consente la
possibilità di utilizzare la produzione di uno
stesso vigneto per più Denominazioni
d’Origine
• Il riconoscimento delle sottozone, ossia
aree più ristrette all’interno di
Denominazione di Origine
• l’introduzione obbligatoria delle analisi
chimico-fisiche prima della
commercializzazione
La DOCG è riservata ai vini già riconosciuti DOC da almeno cinque anni e
che siano ritenuti di particolare pregio. Come per i prodotti tipici anche per ciascuna
denominazione di origine o indicazione geografica tipica possono essere costituiti
consorzi volontari di tutela che hanno come scopo la tutela, la valorizzazione e la
cura generale degli interessi relativi ai vini DOC, DOCG e IGT, che con decreto del
Ministero possono svolgere attività di vigilanza sui singoli produttori.
Il Ministero dell’Agricoltura e delle Foreste stabilisce il
contenuto delle domande e le procedure per il
riconoscimento delle denominazioni di origine e delle
indicazioni geografiche tipiche e le modalità e i tempi
di presentazione.
I vini di cui si richiede la DOC e la DOCG devono
essere sottoposti, nella fase di produzione, ad una
preliminare analisi chimico-fisica e ad un esame
organolettico che per i DOCG deve essere ripetuto
anche nella fase dell’imbottigliamento, partita per
partita. L’esito positivo dell’analisi e dell’esame è la
condizione per l’utilizzazione della DOC e della
DOCG.
COSA VUOL DIRE DOCG?
(DENOMINAZIONE DI ORIGINE CONTROLLATA E GARANTITA)
Il Marchio DOCG definisce il nome geografico di una zona viticola, vocata alla produzione di un
prodotto di qualità le cui caratteristiche sono connesse all’ambiente naturale e ai fattori umani:
la Docg assicura l’origine del vino e sottolinea anche il particolare pregio qualitativo.
Il riconoscimento delle Denominazioni di Origine e delle Indicazioni Geografiche Tipiche e delimitazione
delle rispettive zone di produzione vengono effettuati contestualmente all’approvazione dei relativi
disciplinari di produzione con decreto del Ministero dell’Agricoltura e delle Foreste.
Nei disciplinari di produzione dei vini DOCG devono essere stabiliti:
• la denominazione d’origine
• la delimitazione della zona di produzione delle uve
• la resa massima di uva e di vino per ettaro
• il titolo alcolimetrico volumico minimo
• le caratteristiche fisico-chimiche e organolettiche del vino
• le caratteristiche naturali dell’ambiente
• le modalità dell’esame chimico-organolettiche
• l’eventuale periodo minimo d’invecchiamento
• l’eventuale imbottigliamento in zone delimitate
Nei disciplinari di produzione dei vini DOC devono essere stabiliti:
• la denominazione d’origine
• la delimitazione della zona di produzione delle uve
• la resa massima di uva e di vino per ettaro
• il titolo alcolimetrico volumico minimo
• le caratteristiche fisico-chimiche e organolettiche del vino
• le caratteristiche naturali dell’ambiente
• le modalità dell’esame chimico-organolettiche
• l’eventuale periodo minimo d’invecchiamento
• l’eventuale imbottigliamento in zone delimitate
COSA VUOL DIRE DOC?
(DENOMINAZIONE DI ORIGINE CONTROLLATA)
Il marchio DOC definisce il nome geografico di una zona viticola vocata
utilizzata per designare un prodotto di qualità e rinomato le cui caratteristiche
sono connesse all’ambiente naturale e ai fattori umani: la Doc assicura l’origine del vino.
Nei disciplinari di produzione dei vini IGT sono stabiliti:
• l’indicazione geografica e gli eventuali nomi di vitigni o nomi aggiuntivi
• la delimitazione delle zona di produzione delle uve
• i vitigni
• le tipologie enologiche
• le resa massima di uva per ettaro
• il titolo alcolimetrico
• la gradazione alcolica
• la resa uve-vino
• le eventuali pratiche correttive autorizzate
Il marchio IGT definisce il nome geografico di una zona utilizzata per
designare il prodotto (vino o mosto) che ne deriva.
COSA VUOL DIRE IGT?
(INDICAZIONE GEOGRAFICA TIPICA)
2009
La normativa in materia di classificazione ed etichettatura dei
prodotti vitivinicoli è stata recentemente modificata a seguito
dell’entrata in vigore della nuova OCM (Organizzazione
Comune del Mercato), sancita con la pubblicazione dei Reg. Ce
479/2008 e Reg. Ce 555/2008, entrati in vigore il 1 agosto
2009
I principali obiettivi della riforma sono stati chiaramente evidenziati dalla
Commissione Europea e possono essere così riassunti:
• aumentare la competitività dei produttori europei di vino
• rafforzare la notorietà dei vini europei
• riconquistare quote di mercato
• ripristinare l’equilibrio tra offerta e domanda
• semplificare le norme, salvaguardando nel contempo le
migliori tradizioni della viticoltura europea e rafforzando il
tessuto sociale ed ambientale delle zone rurali
Il progetto di riforma ha mirato anche a una
semplificazione dell’assetto normativo, adottando
norme più chiare e trasparenti ed equiparando la
normativa vitivinicola a quella già esistente per gli
altri prodotti agroalimentari di qualità D.O.P. e
I.G.P.
Vengono previste quindi solamente 2 categorie di
vini:
Ø Vini con indicazione geografica
D.O.P. e I.G.P.
Ø Vini senza Indicazione geografica
(Vini generici o con indicazione del solo vitigno)
Immagini da internet
In etichetta, come già previsto per i solfiti, sarà
riportata la dicitura "CONTIENE”:
1. per i prodotti derivati dall’uovo “uova, proteine delle
uova – albumina -, lisozima delle uova, derivati dell’uovo
2. per prodotti a base di proteine del latte “ latte , derivati
del latte, caseina del latte o proteine del latte
Insieme alle diciture (mai da soli) potranno essere utilizzati
questi LOGHI o PITTOGRAMMI
Fonte: www.vinoway.com immagine da internet
FAC-SIMILE DI ETICHETTA RELATIVA AD UN VINO
DOP NON SPUMANTE
Le info delle informazioni normative sono tratte dal sito
ufficiale della FEDERDOC
CONFEDERAZIONE NAZIONALE DEI CONSORZI VOLONTARI PER LA TUTELA DELLE
DENOMINAZIONI DEI VINI ITALIANI
www.federdoc.com
E dalla comunicazione della camera di Commercio di
Reggio Calabria: APPROFONDIMENTI TEMATICI SULLA NORMATIVA NEL
SETTOREAGROALIMENTARE
www.rc.camcom.gov.it/download/529
FONTE DEI CENNI NORMATIVI
BRAND TERRITORIALE
TERRE DI PISA
• Terre di Pisa è il marchio ombrello che accomuna, valorizza e promuove
l’offerta turistica pisana facendo leva su tutte le peculiarità del territorio.
Il patrimonio naturale, artistico, architettonico ed agroalimentare rende
le Terre di Pisa diverse e complementari alle altre offerte nella regione
Toscana.
• Terre di Pisa punta al miglioramento dei servizi d’accoglienza
e alla valorizzazione dei suoi prodotti, dei suoi borghi, della sua natura e
del suo lifestyle toscano nell’accezione più autentica del termine.
Il marchio Terre di Pisa qui descritto e regolamentato ne amplifica il
valore e punta ad una maggiore competitività e redditività.
42
www.terredipisa.it
COSA SONO
LE TERRE DEL VINO?
La Provincia di Pisa è caratterizzata da molte aziende vinicole
che rappresentano le diverse sfaccettature del vino pisano, dalla
costa tirrenica di Riparbella ai borghi storici di San Miniato,
Peccioli, Terricciola, passando per le balze di Volterra.
Nel bicchiere troviamo uno dei territori più complessi e
articolati della regione, con suoli e microclima specifici in grado
di creare condizioni ideali alla produzione di vino di qualità̀: le
Terre di Pisa ospitano un interessante compendio dei vini
toscani, dai bianchi della costa alla complessità̀ del Sangiovese
dell’interno, una zona con peculiarità e caratteristiche da
gustare. Un paesaggio caratterizzato da bellezze naturalistiche di
rilievo e attrazioni turistiche ancora in gran parte da scoprire.
LA DOC TERRE DI PISA
La Doc nasce circa due anni fa al momento ne fanno parte 13
aziende, gli ettari vitati rivendicati sono circa 45 che
corrispondono a circa 2000 ettolitri vinificati, per arrivare a
produrre 161.000 bottiglie certificate.
Il Consorzio che si è costituito per far approvare la Doc sta
lavorando sulla revisione del disciplinare per far rientrare nella
produzione anche i bianchi ed i rosati che al momento non sono
previsti, ovviamente l’approvazione deve essere data dal
Ministero delle Politiche Agricole e Forestali.
Questo è il prossimo obiettivo che si sono posti prima della
vendemmia 2020.
44
VINI PRODOTTI
ART. 2 (Vitigni ammessi)
• La denominazione di origine controllata "Terre di Pisa" Sangiovese è riservata al vino rosso
ottenuto dalle uve provenienti dai vigneti aventi, nell'ambito aziendale, là seguente composizione
ampelografica:
• Sangiovese: minimo 85% Possono concorrere altri vitigni con uve a bacca rossa, raccomandati e/o
autorizzati nella Regione Toscana, presenti nei vigneti fino ad un massimo del 15%.
• La denominazione di origine "Terre di Pisa" rosso è riservata ai vini ottenuti dalle uve
provenienti dai vigneti nell'ambito aziendale.
Sangiovese dal 30% al 70%
Cabernet Sauvignon dal 30% al 70%
Merlot 30% al 70%
Syrah dal 30% al 70%
Possono concorrere altri vitigni con uve a bacca rossa, idonei alla coltivazione per la Regione Toscana,
presenti nei vigneti fino ad un massimo del 30%.
ART. 3 (Zona di produzione uve)
• La zona di produzione delle uve ricade nel territorio amministrativo della Provincia di Pisa, dei
Comuni di Fauglia, Crespina, Lari, Chianni, Capannoli, Palaia, Peccioli, Terricciola, Casciana Terme,
Ponsacco, Pontedera, Montopoli V.A., Lajatico, San Miniato, Orciano Pisano, Lorenzana e Santa
Luce.
45
estratto dal Disciplinare di produzione DOC Terre di Pisa
LE AZIENDE DEL CONSORZIO
1. TENUTA DI GHIZZANO SOCIETA' AGRICOLA S.S.
2. SOCIETA' AGRICOLA PODERE LA CHIESA SRL
3. FATTORIA VILLA SALETTA S.R.L.
4. FATTORIA FIBBIANO SOCIETA' SEMPLICE AGRICOLA
5. AZ. AGRICOLA CASTELVECCHIO DI PANTANI CLAUDIA
6. AGRICOLA FONDIARIA LIGURE TOSCANA S.A.F.T. SNC DI
EGIDIO GASLINI ALBERTI & C. (BADIA DI MORRONA)
7. USIGLIAN DEL VESCOVO
8. LE PALAIE
9. TENUTA CHIUDENDONE
10. AGRITURISMO MONTALTO
11. BECONCINI PIETRO
12. VARRAMISTA
13. I GIUSTI E ZANZA
46
COS’È DARWINE&FOOD
Ci piace pensare ad un mondo sempre in continua evoluzione, il nostro
nome si lega a questo, L’evoluzione del Vino, perché è il nostro ambito
predominante, dove ci sentiamo a nostro agio, la nostra confort-zone,
osservare e capire, dalla vigna al vino, per trasmettere questa
trasformazione, fatta di molti passaggi e tanti sacrifici.
ü Poi il Cibo, parte integrante della vita. I prodotti della terra sono in
continuo cambiamento, l’attenzione che ci vuole per produrre in
modo sostenibile oggi è immensa, ma è l’unica strada che abbiamo.
ü La ristorazione è dove avviene la trasformazione dei prodotti
agroalimentari, che può essere semplice o elaborata, ma che passa
sempre da un pensiero, un’azione, uno studio, che è giusto fare
conoscere al consumatore finale.
47
COSA FA DARWINE&FOOD
La DarWine&Food, nasce nel 2016 come una società che opera nel campo della
comunicazione e marketing del vino e del cibo.
Crediamo che la valorizzazione dei prodotti sia conseguenza del lavoro dei nostri
clienti, ciascuno dei quali ha le proprie necessità: per questo è importante riuscire
a creare per ognuno di loro, un proprio percorso comunicativo per valorizzare al
meglio tutti i punti di forza dell’azienda stessa.
ü Immaginiamo i nostri eventi come qualcosa di sinergico fra tutte le possibili
connessioni che ci sono nel nostro settore, sapientemente dosate a seconda
della circostanza.
ü Lavoro difficile la comunicazione del vino e del cibo, ma è possibile farlo in
modo serio, intelligente e rispettoso del lavoro altrui.
48
Amelia
Pietro
Claudia
Davide Marco
49
IL PUNTO FOCALE DI TUTTO:
LA COMUNICAZIONE
Cosa significa comunicare? l’enciclopedia Treccani definisce così: ...Rendere
comune, far conoscere, far sapere; per lo più di cose non materiali: c.
pensieri, idee, sentimenti; c. la propria scienza; c. il coraggio, il timore; riuscì a
comunicarmi la sua ansia. Per estens., dire qualcosa, confidare...
Oggi si applicano a tutto ciò che si vuole vendere delle strategie di
comunicazione e marketing, che servono a pianificare tutto quello che
deve essere fatto all’interno di un’azienda per vendere un prodotto
specifico
Quindi ci sono delle persone che fanno questo di lavoro ed ogni settore
richiede dei professionisti specifici!
Ognuno però nella propria attività può fare alcune azioni che possono
indirizzare i propri clienti verso attività di promozione mirata.
I social aiutano molto in questo ma devono essere usati molto bene!!!
Costruire la propria storia e raccontarla, farla conoscere è importante,
fare accoglienza, in tutti i sensi!
Un sorriso unito alla gentilezza sono dei veicoli molto potenti
50
LE NOSTRE CANTINE
Vigneti della Spinetta - Terricciola Cantina Pagani De’ Marchi – Casale Marittimo
Cantina Le Palaie - Palaia
Accoglienza Podere la Chiesa –
Terricciola
52
Fattoria di Varramista - Montopoli
GLI OBIETTIVI
üPresentare in modo coordinato i vini pisani alla stampa di settore, agli
opinion leader e agli influenzatori della rete, sottolineando le
caratteristiche comuni e di novità rispetto alle altre zone della Toscana
emerse durante le due edizioni precedenti edizione dell'evento
üFar conoscere l’offerta delle aziende vitivinicole a ristoratori, enotecari,
distributori regionali e nazionali con, in prospettiva, l’apertura verso i
mercati internazionali, spiegandone le caratteristiche distintive e il
potenziale interesse commerciale
üFar conoscere meglio le attività enoturistiche e di ricettività
üDimostrare le capacità di abbinamento e di versatilità dei vini pisani, al
fine di stimolarne l’acquisto
üCreare la consapevolezza di un’identità comune del territorio e di un
maggiore senso di appartenenza
53
Q U I N D I I L S E T T O R E
V I T I V I N I C O L O P U Ò
E S S E R E C O N S I D E R A T O
U N A R I S O R S A ?
. . . E P U Ò A V E R E D E L L E
R I C A D U T E S U T U T T O I L
T E R R I T O R I O ?
54
R I N G R A Z I O P E R L ’ A T T E N Z I O N E
N O T A D I R I S E R V A T E Z Z A :
L ' I N T E R O C O N T E N U T O D E L P R E S E N T E D O C U M E N T O , E D E L
P R O G E T T O S O T T O P O S T O A L L A V O S T R A A T T E N Z I O N E È
P R O P R I E T À I N T E L L E T T U A L E D I M A R I N E L L I C O N S U L T I N G S . R . L S
O G N I D I V U L G A Z I O N E D E L C O N T E N U T O , A N C H E P A R Z I A L E , C O S Ì
C O M E O G N I U T I L I Z Z O D I E S S O S E N Z A L ' E S P R E S S A E F O R M A L E
A U T O R I Z Z A Z I O N E D I M A R I N E L L I C O N S U L T I N G S . R . L S
S A R À C O N S I D E R A T A V I O L A Z I O N E D I T A L E D I R I T T O E
P E R S E G U I T A A I S E N S I D I L E G G E .
55
DARWINE&FOOD di Marinelli
Consulting S.R.L. S
L’EVOLUZIONE DELVINO E DEL CIBO
info@darwineandfood.com
www.darwineandfood.com
Claudia Marinelli +39 335431437

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C. Marinelli - Il vino delle Terre di Pisa

  • 1. T ERRE D I P ISA T ERRE D EL V INO R E L A T O R E : C L A U D I A M A R I N E L L I 1
  • 2. ARGOMENTI TRATTATI: • Presentazione • Il territorio delle Terre di Pisa • Vitigni e le zone di produzione • Cosa sono le Denominazioni di Origine: Doc – Docg – IGT • La nuova DocTerre di Pisa • Terre di Pisa – Terre delVino • Cosa vuol dire comunicare il proprio territorio e come si può fare • Come il settore vitivinicolo può essere una risorsa turistica e le ricadute che questo può avere nell’ambito provinciale 2
  • 3. CLAUDIA ...IN BREVE “Il vino ed il cibo hanno sempre fatto parte della mia vita, e credo che attraverso la passione e la competenza si possa trasmettere profondamente agli altri tutto questo”. “Ho iniziato a lavorare nel settore enogastronomico giovanissima, partendo dal ristorante di famiglia, sono diventata sommelier nel 1991, aggiudicandomi nel ’93 l’allora Premio Calp come “Miglior Sommelier dell’anno Fisar”. Negli anni ho gestito e presieduto molte fra le più prestigiose manifestazioni nel mondo del vino, guidando squadre di oltre cento sommelier in eventi nazionali e non solo. Mi sono dedicata per anni alla gestione di problematiche legate a soci, delegati e delegazioni dell’associazione di cui facevo parte, ed in questo periodo ho gestito tutti gli eventi a livello nazionale in riferimento alla logistica, il personale e al contempo sviluppato molte collaborazioni. Mi sono occupata di formazione, producendo corsi specifici per professionalizzare la figura del sommelier e la cultura del vino in generale. Mi piace scrivere e questo mi ha permesso di aprire un mio Blog sul vino e collaborare con diverse testate giornalistiche. Sono degustatrice per la Guida di Slow Wine, per la sezione Sardegna, e in diversi concorsi internazionali” 3
  • 4. LA TOSCANA 4 Cartina della Toscana- Fonte da Atlante dei territori del vino Italiano – Enoteca Italiana di Siena, Pacini Editore
  • 5. 5 Le Terre di Pisa suddivise per zone di produzione Vitivinicola
  • 6. UN TERRITORIO CHE DEVE EMERGERE E CONSOLIDARE LA PROPRIA IDENTITÀ 6
  • 7. LA COSTA TIRRENICA • Bolgheri • Sassicaia • Suvereto • Val di Cornia 7 Cartina delle macro- aree della Toscana- Fonte da Atlante dei territori del vino Italiano – Enoteca Italiana di Siena, Pacini Editore Territorio molto esteso da Nord a Sud della Toscana, con un denominatore comune: Il Mare
  • 8. 8 Territori molto complessi e diversi fra loro Usiglian del Vescovo - Palaia I NOSTRI VIGNETI
  • 11. 11 La Spinetta - Terricciola
  • 12. 12 Beconcini Pietro – San Miniato
  • 13. ORIGINE DEI SUOLI La derivazione della formazione dei suoli può essere suddivisa seguendo queste modalità: ① Suolo di origine vulcanica ② Suolo di origine sedimentaria ③ Suolo di origine alluvionale
  • 14. ORIGINE VULCANICA Questi sono suoli derivanti dalle antiche attività dei vulcani e sono composti prevalentemente da ceneri, tufo e magma solidificato. La caratteristica principale è quella di essere molto permeabili, abbastanza poveri di sostanze nutrienti ma ricchi di minerali. Photo by @ClaMarinelli
  • 15. Le rocce granitiche hanno la caratteristica di avere meno terra fertile, come strato principale ma rocce affioranti, questo rende i suoli più sensibili alla siccità ma allo stesso tempo, molto più espressivi nella componente minerale. Photos By @ClaMarinelli
  • 16. ORIGINE SEDIMENTARIA Sono suoli derivanti dalla sedimentazione di depositi marini. L’età è molto variabile, infatti possono essere molto vecchi, tipo i suoli delle Langhe in Piemonte o più recenti tipo quelli di San Gimignano (circa da 60 milioni a 1 milioni di anni fa – ma anche più recenti) La differenza di età di formazione dei terreni comporta una diversa compattezza di questi
  • 17. SUOLI PIÙ ANTICHI: ESEMPIO DI MARNE I terreni derivanti da sedimentazioni più antiche sono composti per esempio da galestro o marne. La loro caratteristica è quella di avere una buona permeabilità e un’ottima resistenza alla siccità. In questi suoli generalmente si trovano una grande quantità di minerali disponibili per la pianta.
  • 18. I SUOLI I terreni più giovani sono quelli caratterizzati dalla grande presenza di argilla - sabbia - limo e a seconda delle percentuali di questi si distinguono in suoli: ØTendenzialmente argillosi, che danno origine a vini più strutturati, con molto colore ma meno eleganti ØTendenzialmente sabbiosi, che sono adatti a produrre vini bianchi dove si esaltano gli aromi e conferiscono maggiore freschezza ed eleganza. Questo non esclude che anche alcun vini rossi possono originarsi da questi suoli
  • 19. Ø Tendenzialmente limosi, questi sono terreni asfittici e normalmente non adatti alla coltivazione della vite Ø Terreni di medio impasto, sono quelli più equilibrati poiché hanno le varie frazioni di cui sopra menzionate, in equilibrio fra di loro. I SUOLI
  • 20. ORIGINE ALLUVIONALE I suoli che hanno questa origine provengono sempre da una sedimentazione, ma di origine fluviale, quindi le caratteristiche sono simili a quella marina, ma l’origine è diversa, poiché provengono da acqua dolce. In questi terreni è molto meno presente il cloruro di sodio. Le caratteristiche sono similari ma la sapidità è diversa. La sensazione salata è meno presente, ed è importante tenerlo presente per la tipologia di vino che si vuol produrre.
  • 21. VITIGNI PIÙ COLTIVATI UVA A BACCA ROSSA 21 FONTE: Catalogo VCR – Rauscedo – Immagine da catalogo
  • 22. VITIGNI PIÙ COLTIVATI UVA A BACCA ROSSA 22 FONTE: Catalogo VCR – Rauscedo – Immagine da catalogo
  • 23. VITIGNI PIÙ COLTIVATI UVA A BACCA BIANCA 23 FONTE: Catalogo VCR – Rauscedo – Immagine da catalogo
  • 24. IL SANGIOVESE STORICAMENTE VITIGNO PRINCIPALE In quasi tutti i disciplinari di produzione è menzionato e in molti è previsto anche in purezza. Con questo vitigno sono molti i vini famosi che si producono. Il vino in primis è sicuramente il Chianti. Questo nome si associa spesso al nome dell’Italia all’estero come la pizza o la mozzarella. Evoca storia, cultura, tradizione; indica il buon vivere degli italiani e il buon cibo. 24
  • 25. DOCG 11 • Brunello di Montalcino • Carmignano • Chianti • Chianti Classico • Elba Aleatico Passito • Montecucco Sangiovese • Morellino di Scansano • Rosso dellaVal di Cornia • Suvereto • Vernaccia di San Gimignano • Vino Nobile di Montepulciano 25
  • 26. CHIANTI: LE 7 SOTTOZONE • Chianti dei Colli Fiorentini • Chianti Moltalbano • Chianti Montespertoli • Chianti dei Colli Senesi • Chianti Rufina • Chianti delle Colline Pisane • Chianti dei Colli Aretini 26
  • 27. DOC 39 • Ansonica Costa dell’Argentario • Barcoreale di Carmignano • Bianco dell’Empolese • Bianco di Pitigliano • Bolgheri e Bolgheri Sassicaia • Candia dei Colli Apuani • Capalbio • Colli dell’Etruria Centrale • Colli di Luni • Colline Lucchesi • Cortona Elba • Grance Senesi • Maremma Toscana • Montecarlo • Montecucco • Monteregio di Massa Marittima • Montescudaio • Moscadello di Montalcino 27 • Orcia • Parrina • Pomino • Rosso di Montalcino • Rosso di Montepulciano • San Gimignano • San Torpè • Sant’Antimo • Sovana • Terratico di Bibbona • Terre di Casole • Terre di Pisa • Val di Cornia • Val d’Arbia • Val d’Arno di Sopra • Valdichiana • ToscanaValdinievole • Vin Santo del Chianti • Vin Santo del Chianti Classico • Vin Santo di Montepulciano
  • 28. COSA SONO I DISCIPLINARI DI PRODUZIONE? 28
  • 29. Un cambiamento radicale avviene nel 1963, con l’emanazione del D.P.r n. 930 sulla tutela delle Denominazioni di Origine dei Vini. Si tratta infatti del primo provvedimento nazionale a disciplina delle produzioni vitivinicole di qualità, che stabilisce il concetto attuale di Denominazione di Origine, codificandone il significato e rafforzando il concetto di legame con il territorio CENNI NORMATIVI 1963 – 1992 La Legge stabilisce anche il nuovo sistema di classificazione dei vini: • Vino a Denominazione di Origine semplice • Vino a Denominazione di Origine Controllata • Vino a Denominazione di Origine Controllata e Garantita
  • 30. 1992-2009 Nel 1992 nasce quindi la Legge n. 164, che pur mantenendo alcune impostazioni della precedente n. 930, introduce importanti novità nel settore. Se da una parte è stato giustamente mantenuto l’indirizzo generale, basato sul rapporto vino-territorio, dall’altra è stato ritenuto opportuno inserire alcune innovazioni.
  • 31. • Attività di valorizzazione delle denominazioni • L’introduzione delle I.g.T. (Indicazioni geografiche Tipiche) • La scelta vendemmiale, che consente la possibilità di utilizzare la produzione di uno stesso vigneto per più Denominazioni d’Origine • Il riconoscimento delle sottozone, ossia aree più ristrette all’interno di Denominazione di Origine • l’introduzione obbligatoria delle analisi chimico-fisiche prima della commercializzazione
  • 32. La DOCG è riservata ai vini già riconosciuti DOC da almeno cinque anni e che siano ritenuti di particolare pregio. Come per i prodotti tipici anche per ciascuna denominazione di origine o indicazione geografica tipica possono essere costituiti consorzi volontari di tutela che hanno come scopo la tutela, la valorizzazione e la cura generale degli interessi relativi ai vini DOC, DOCG e IGT, che con decreto del Ministero possono svolgere attività di vigilanza sui singoli produttori. Il Ministero dell’Agricoltura e delle Foreste stabilisce il contenuto delle domande e le procedure per il riconoscimento delle denominazioni di origine e delle indicazioni geografiche tipiche e le modalità e i tempi di presentazione. I vini di cui si richiede la DOC e la DOCG devono essere sottoposti, nella fase di produzione, ad una preliminare analisi chimico-fisica e ad un esame organolettico che per i DOCG deve essere ripetuto anche nella fase dell’imbottigliamento, partita per partita. L’esito positivo dell’analisi e dell’esame è la condizione per l’utilizzazione della DOC e della DOCG.
  • 33. COSA VUOL DIRE DOCG? (DENOMINAZIONE DI ORIGINE CONTROLLATA E GARANTITA) Il Marchio DOCG definisce il nome geografico di una zona viticola, vocata alla produzione di un prodotto di qualità le cui caratteristiche sono connesse all’ambiente naturale e ai fattori umani: la Docg assicura l’origine del vino e sottolinea anche il particolare pregio qualitativo. Il riconoscimento delle Denominazioni di Origine e delle Indicazioni Geografiche Tipiche e delimitazione delle rispettive zone di produzione vengono effettuati contestualmente all’approvazione dei relativi disciplinari di produzione con decreto del Ministero dell’Agricoltura e delle Foreste. Nei disciplinari di produzione dei vini DOCG devono essere stabiliti: • la denominazione d’origine • la delimitazione della zona di produzione delle uve • la resa massima di uva e di vino per ettaro • il titolo alcolimetrico volumico minimo • le caratteristiche fisico-chimiche e organolettiche del vino • le caratteristiche naturali dell’ambiente • le modalità dell’esame chimico-organolettiche • l’eventuale periodo minimo d’invecchiamento • l’eventuale imbottigliamento in zone delimitate
  • 34. Nei disciplinari di produzione dei vini DOC devono essere stabiliti: • la denominazione d’origine • la delimitazione della zona di produzione delle uve • la resa massima di uva e di vino per ettaro • il titolo alcolimetrico volumico minimo • le caratteristiche fisico-chimiche e organolettiche del vino • le caratteristiche naturali dell’ambiente • le modalità dell’esame chimico-organolettiche • l’eventuale periodo minimo d’invecchiamento • l’eventuale imbottigliamento in zone delimitate COSA VUOL DIRE DOC? (DENOMINAZIONE DI ORIGINE CONTROLLATA) Il marchio DOC definisce il nome geografico di una zona viticola vocata utilizzata per designare un prodotto di qualità e rinomato le cui caratteristiche sono connesse all’ambiente naturale e ai fattori umani: la Doc assicura l’origine del vino.
  • 35. Nei disciplinari di produzione dei vini IGT sono stabiliti: • l’indicazione geografica e gli eventuali nomi di vitigni o nomi aggiuntivi • la delimitazione delle zona di produzione delle uve • i vitigni • le tipologie enologiche • le resa massima di uva per ettaro • il titolo alcolimetrico • la gradazione alcolica • la resa uve-vino • le eventuali pratiche correttive autorizzate Il marchio IGT definisce il nome geografico di una zona utilizzata per designare il prodotto (vino o mosto) che ne deriva. COSA VUOL DIRE IGT? (INDICAZIONE GEOGRAFICA TIPICA)
  • 36. 2009 La normativa in materia di classificazione ed etichettatura dei prodotti vitivinicoli è stata recentemente modificata a seguito dell’entrata in vigore della nuova OCM (Organizzazione Comune del Mercato), sancita con la pubblicazione dei Reg. Ce 479/2008 e Reg. Ce 555/2008, entrati in vigore il 1 agosto 2009
  • 37. I principali obiettivi della riforma sono stati chiaramente evidenziati dalla Commissione Europea e possono essere così riassunti: • aumentare la competitività dei produttori europei di vino • rafforzare la notorietà dei vini europei • riconquistare quote di mercato • ripristinare l’equilibrio tra offerta e domanda • semplificare le norme, salvaguardando nel contempo le migliori tradizioni della viticoltura europea e rafforzando il tessuto sociale ed ambientale delle zone rurali
  • 38. Il progetto di riforma ha mirato anche a una semplificazione dell’assetto normativo, adottando norme più chiare e trasparenti ed equiparando la normativa vitivinicola a quella già esistente per gli altri prodotti agroalimentari di qualità D.O.P. e I.G.P. Vengono previste quindi solamente 2 categorie di vini: Ø Vini con indicazione geografica D.O.P. e I.G.P. Ø Vini senza Indicazione geografica (Vini generici o con indicazione del solo vitigno) Immagini da internet
  • 39. In etichetta, come già previsto per i solfiti, sarà riportata la dicitura "CONTIENE”: 1. per i prodotti derivati dall’uovo “uova, proteine delle uova – albumina -, lisozima delle uova, derivati dell’uovo 2. per prodotti a base di proteine del latte “ latte , derivati del latte, caseina del latte o proteine del latte Insieme alle diciture (mai da soli) potranno essere utilizzati questi LOGHI o PITTOGRAMMI Fonte: www.vinoway.com immagine da internet
  • 40. FAC-SIMILE DI ETICHETTA RELATIVA AD UN VINO DOP NON SPUMANTE
  • 41. Le info delle informazioni normative sono tratte dal sito ufficiale della FEDERDOC CONFEDERAZIONE NAZIONALE DEI CONSORZI VOLONTARI PER LA TUTELA DELLE DENOMINAZIONI DEI VINI ITALIANI www.federdoc.com E dalla comunicazione della camera di Commercio di Reggio Calabria: APPROFONDIMENTI TEMATICI SULLA NORMATIVA NEL SETTOREAGROALIMENTARE www.rc.camcom.gov.it/download/529 FONTE DEI CENNI NORMATIVI
  • 42. BRAND TERRITORIALE TERRE DI PISA • Terre di Pisa è il marchio ombrello che accomuna, valorizza e promuove l’offerta turistica pisana facendo leva su tutte le peculiarità del territorio. Il patrimonio naturale, artistico, architettonico ed agroalimentare rende le Terre di Pisa diverse e complementari alle altre offerte nella regione Toscana. • Terre di Pisa punta al miglioramento dei servizi d’accoglienza e alla valorizzazione dei suoi prodotti, dei suoi borghi, della sua natura e del suo lifestyle toscano nell’accezione più autentica del termine. Il marchio Terre di Pisa qui descritto e regolamentato ne amplifica il valore e punta ad una maggiore competitività e redditività. 42 www.terredipisa.it
  • 43. COSA SONO LE TERRE DEL VINO? La Provincia di Pisa è caratterizzata da molte aziende vinicole che rappresentano le diverse sfaccettature del vino pisano, dalla costa tirrenica di Riparbella ai borghi storici di San Miniato, Peccioli, Terricciola, passando per le balze di Volterra. Nel bicchiere troviamo uno dei territori più complessi e articolati della regione, con suoli e microclima specifici in grado di creare condizioni ideali alla produzione di vino di qualità̀: le Terre di Pisa ospitano un interessante compendio dei vini toscani, dai bianchi della costa alla complessità̀ del Sangiovese dell’interno, una zona con peculiarità e caratteristiche da gustare. Un paesaggio caratterizzato da bellezze naturalistiche di rilievo e attrazioni turistiche ancora in gran parte da scoprire.
  • 44. LA DOC TERRE DI PISA La Doc nasce circa due anni fa al momento ne fanno parte 13 aziende, gli ettari vitati rivendicati sono circa 45 che corrispondono a circa 2000 ettolitri vinificati, per arrivare a produrre 161.000 bottiglie certificate. Il Consorzio che si è costituito per far approvare la Doc sta lavorando sulla revisione del disciplinare per far rientrare nella produzione anche i bianchi ed i rosati che al momento non sono previsti, ovviamente l’approvazione deve essere data dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali. Questo è il prossimo obiettivo che si sono posti prima della vendemmia 2020. 44
  • 45. VINI PRODOTTI ART. 2 (Vitigni ammessi) • La denominazione di origine controllata "Terre di Pisa" Sangiovese è riservata al vino rosso ottenuto dalle uve provenienti dai vigneti aventi, nell'ambito aziendale, là seguente composizione ampelografica: • Sangiovese: minimo 85% Possono concorrere altri vitigni con uve a bacca rossa, raccomandati e/o autorizzati nella Regione Toscana, presenti nei vigneti fino ad un massimo del 15%. • La denominazione di origine "Terre di Pisa" rosso è riservata ai vini ottenuti dalle uve provenienti dai vigneti nell'ambito aziendale. Sangiovese dal 30% al 70% Cabernet Sauvignon dal 30% al 70% Merlot 30% al 70% Syrah dal 30% al 70% Possono concorrere altri vitigni con uve a bacca rossa, idonei alla coltivazione per la Regione Toscana, presenti nei vigneti fino ad un massimo del 30%. ART. 3 (Zona di produzione uve) • La zona di produzione delle uve ricade nel territorio amministrativo della Provincia di Pisa, dei Comuni di Fauglia, Crespina, Lari, Chianni, Capannoli, Palaia, Peccioli, Terricciola, Casciana Terme, Ponsacco, Pontedera, Montopoli V.A., Lajatico, San Miniato, Orciano Pisano, Lorenzana e Santa Luce. 45 estratto dal Disciplinare di produzione DOC Terre di Pisa
  • 46. LE AZIENDE DEL CONSORZIO 1. TENUTA DI GHIZZANO SOCIETA' AGRICOLA S.S. 2. SOCIETA' AGRICOLA PODERE LA CHIESA SRL 3. FATTORIA VILLA SALETTA S.R.L. 4. FATTORIA FIBBIANO SOCIETA' SEMPLICE AGRICOLA 5. AZ. AGRICOLA CASTELVECCHIO DI PANTANI CLAUDIA 6. AGRICOLA FONDIARIA LIGURE TOSCANA S.A.F.T. SNC DI EGIDIO GASLINI ALBERTI & C. (BADIA DI MORRONA) 7. USIGLIAN DEL VESCOVO 8. LE PALAIE 9. TENUTA CHIUDENDONE 10. AGRITURISMO MONTALTO 11. BECONCINI PIETRO 12. VARRAMISTA 13. I GIUSTI E ZANZA 46
  • 47. COS’È DARWINE&FOOD Ci piace pensare ad un mondo sempre in continua evoluzione, il nostro nome si lega a questo, L’evoluzione del Vino, perché è il nostro ambito predominante, dove ci sentiamo a nostro agio, la nostra confort-zone, osservare e capire, dalla vigna al vino, per trasmettere questa trasformazione, fatta di molti passaggi e tanti sacrifici. ü Poi il Cibo, parte integrante della vita. I prodotti della terra sono in continuo cambiamento, l’attenzione che ci vuole per produrre in modo sostenibile oggi è immensa, ma è l’unica strada che abbiamo. ü La ristorazione è dove avviene la trasformazione dei prodotti agroalimentari, che può essere semplice o elaborata, ma che passa sempre da un pensiero, un’azione, uno studio, che è giusto fare conoscere al consumatore finale. 47
  • 48. COSA FA DARWINE&FOOD La DarWine&Food, nasce nel 2016 come una società che opera nel campo della comunicazione e marketing del vino e del cibo. Crediamo che la valorizzazione dei prodotti sia conseguenza del lavoro dei nostri clienti, ciascuno dei quali ha le proprie necessità: per questo è importante riuscire a creare per ognuno di loro, un proprio percorso comunicativo per valorizzare al meglio tutti i punti di forza dell’azienda stessa. ü Immaginiamo i nostri eventi come qualcosa di sinergico fra tutte le possibili connessioni che ci sono nel nostro settore, sapientemente dosate a seconda della circostanza. ü Lavoro difficile la comunicazione del vino e del cibo, ma è possibile farlo in modo serio, intelligente e rispettoso del lavoro altrui. 48 Amelia Pietro Claudia Davide Marco
  • 49. 49 IL PUNTO FOCALE DI TUTTO: LA COMUNICAZIONE Cosa significa comunicare? l’enciclopedia Treccani definisce così: ...Rendere comune, far conoscere, far sapere; per lo più di cose non materiali: c. pensieri, idee, sentimenti; c. la propria scienza; c. il coraggio, il timore; riuscì a comunicarmi la sua ansia. Per estens., dire qualcosa, confidare... Oggi si applicano a tutto ciò che si vuole vendere delle strategie di comunicazione e marketing, che servono a pianificare tutto quello che deve essere fatto all’interno di un’azienda per vendere un prodotto specifico
  • 50. Quindi ci sono delle persone che fanno questo di lavoro ed ogni settore richiede dei professionisti specifici! Ognuno però nella propria attività può fare alcune azioni che possono indirizzare i propri clienti verso attività di promozione mirata. I social aiutano molto in questo ma devono essere usati molto bene!!! Costruire la propria storia e raccontarla, farla conoscere è importante, fare accoglienza, in tutti i sensi! Un sorriso unito alla gentilezza sono dei veicoli molto potenti 50
  • 51. LE NOSTRE CANTINE Vigneti della Spinetta - Terricciola Cantina Pagani De’ Marchi – Casale Marittimo Cantina Le Palaie - Palaia Accoglienza Podere la Chiesa – Terricciola
  • 53. GLI OBIETTIVI üPresentare in modo coordinato i vini pisani alla stampa di settore, agli opinion leader e agli influenzatori della rete, sottolineando le caratteristiche comuni e di novità rispetto alle altre zone della Toscana emerse durante le due edizioni precedenti edizione dell'evento üFar conoscere l’offerta delle aziende vitivinicole a ristoratori, enotecari, distributori regionali e nazionali con, in prospettiva, l’apertura verso i mercati internazionali, spiegandone le caratteristiche distintive e il potenziale interesse commerciale üFar conoscere meglio le attività enoturistiche e di ricettività üDimostrare le capacità di abbinamento e di versatilità dei vini pisani, al fine di stimolarne l’acquisto üCreare la consapevolezza di un’identità comune del territorio e di un maggiore senso di appartenenza 53
  • 54. Q U I N D I I L S E T T O R E V I T I V I N I C O L O P U Ò E S S E R E C O N S I D E R A T O U N A R I S O R S A ? . . . E P U Ò A V E R E D E L L E R I C A D U T E S U T U T T O I L T E R R I T O R I O ? 54
  • 55. R I N G R A Z I O P E R L ’ A T T E N Z I O N E N O T A D I R I S E R V A T E Z Z A : L ' I N T E R O C O N T E N U T O D E L P R E S E N T E D O C U M E N T O , E D E L P R O G E T T O S O T T O P O S T O A L L A V O S T R A A T T E N Z I O N E È P R O P R I E T À I N T E L L E T T U A L E D I M A R I N E L L I C O N S U L T I N G S . R . L S O G N I D I V U L G A Z I O N E D E L C O N T E N U T O , A N C H E P A R Z I A L E , C O S Ì C O M E O G N I U T I L I Z Z O D I E S S O S E N Z A L ' E S P R E S S A E F O R M A L E A U T O R I Z Z A Z I O N E D I M A R I N E L L I C O N S U L T I N G S . R . L S S A R À C O N S I D E R A T A V I O L A Z I O N E D I T A L E D I R I T T O E P E R S E G U I T A A I S E N S I D I L E G G E . 55 DARWINE&FOOD di Marinelli Consulting S.R.L. S L’EVOLUZIONE DELVINO E DEL CIBO info@darwineandfood.com www.darwineandfood.com Claudia Marinelli +39 335431437