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Registro auto storiche: quali auto si possono iscrivere?
1. Registro auto storiche:
quali auto si possono iscrivere?
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2. Secondo un recente dossier molti automobilisti
approfittano di alcune lacune legislative per iscrivere
la propria vecchia macchina nel registro delle auto
storiche, evitando così di pagare il bollo auto. È vero
che per queste auto sono previsti alcuni vantaggi?
• Innanzitutto c’è differenza tra le auto d’epoca, che possono circolare solo
ai raduni, e le auto storiche che invece possono circolare sempre: alcuni
automobilisti approfittano di questo fatto per iscrivere auto che magari
sono semplicemente vecchie al registro delle auto storiche e godere di
tutti i vantaggi connessi.
• Un esempio: una vecchia Fiat Croma, ad esempio del 1990, dovrebbe
pagare 324 euro circa per il bollo. Se la stessa auto diventa auto storica, il
bollo si riduce a poco più di 28 euro. Simili vantaggi economici si hanno
anche nel passaggio di proprietà.
3. A parte i soliti furbi che ne approfittano, chi possedesse
veramente un’auto storica come fa a iscriversi al registro
delle auto storiche e godere di queste agevolazioni?
• È sufficiente fare domanda di iscrizione attraverso un Club Federato ASI
(Automotoclub Storico Italiano)
• L’iscrizione prevede una quota associativa annua all’ASI (41,32 euro versati
attraverso un Club Federato ASI) e la quota associativa del singolo club;
una delibera del 2008 impone che la cifra totale non sia inferiore ai 100
euro.
• Subito dopo l’iscrizione l’ASI rilascerà dei documenti seguenti a garanzia
della valenza storica del veicolo:
- attestato di storicità
- certificato d’identità
- certificato di rilevanza storica
- carta Fiva.
4. Quali veicoli possono iscriversi?
• Tutti i veicoli a motore (ciclomotori, motoveicoli, autovetture,
autobus, autocarri, autotreni, macchine agricole, veicoli
militari, aeromobili e natanti d’epoca). Questi devono però
aver compiuto vent’anni dalla data di costruzione o della loro
prima immatricolazione in Italia. Per quanto riguarda le gite
fuori porta è utile tenersi aggiornati sul servizio che offre la
carta verde.
• Bisogna per forza mantenere le caratteristiche originali del
veicolo, conservando intatti sedili, capote o altri elementi. I
pezzi si possono sostituire ma dovranno restare d’epoca.
• Non è possibile iscrivere vetture che siano tenute male,
devono essere necessariamente in buone condizioni.
5. Quali vantaggi hanno le auto
storiche?
• Esenzione dal bollo;
• Agevolazioni sul passaggio di proprietà e netta riduzione della
tassa provinciale di trasferimento;
• Sconto del 30% sui premi e le garanzie di responsabilità civile
e di furto/incendio costo più basso perché pensato per
auto che dovrebbero circolare solo ai raduni, con un rischio
bassissimo di incidenti;
• Un’ulteriore fonte di risparmio può derivare sicuramente dal
confronto tra le migliori assicurazioni online per trovare
l’offerta che si adatta meglio alle proprie esigenze.
6. Quindi qualunque auto sopra i vent’anni può
essere iscritta al registro delle auto storiche?
• L’iscrizione resta a discrezione dell’ASI che potrebbe bloccare
la pratica nei casi un cui l’auto non avesse un reale valore
storico o estetico o non è tenuta con cura.
• Spesso però automobilisti che possiedono auto datate in
cattivo stato raggirano queste norme. Infatti, anche se per
ottenere il certificato ASI si dovrebbe far esaminare l’auto da
un tecnico specializzato, spesso ciò non accade e il certificato
viene rilasciato semplicemente guardando le foto dell’auto.
• Inoltre, il certificato ASI non ha scadenza: in questo modo non
è possibile verificare che l’auto sia davvero mantenuta in
buono stato nel tempo.