3. Il “peso” sul caregiver
Necessità “fisiche” inerenti l’assistenza per la
perdita di funzioni
Ricadute “emotive” (cambiamenti di ruolo,
cambiamenti nelle relazioni, sentimenti
contrastanti, ecc.)
Problematiche emotivo-psicologiche inerenti il tema
specifico del rischio genetico
4. L’”impatto” sul caregiver
Scarsa competenza e formazione del personale dei
servizi socio-sanitari
Sensazione di “sovraccarico” di ruoli
Progressione della sintomatologia del malato
Ereditarietà
Modificazione della relazione col malato
5. “Accogliere”
Strategia che prenda in considerazione ed
integri le tre “prospettive”
Orientata al “peso” sia fisico sia emotivo del
sistema famiglia
Coordinata (team multidisciplinare
qualificato)e personalizzata su quel sistema
famiglia
9. Il caso di Laura
47 anni, sposata, madre
di due figlie minorenni
Diagnosi di Malattia di
Huntington da 4 anni
Il segreto: nessun
familiare le ha mai
comunicato la presenza
della malattia in
famiglia!
Accoglienza/Intervento
Terapia farmacologica
Terapia riabilitativa
Valutazione psichiatrica
per depressione
Sostegno psicologico
10. Il caso di Giovanni
76 anni, sposato, padre
di un uomo di 30 anni
Il segreto: da 30 anni sa
che la sorella è malata!
Richiesta di test genetico
per l’eventuale
comunicazione del
rischio al figlio che sta
per sposarsi
Accoglienza / Intervento
Supporto psicologico
Counselling e test
genetici
11. Il caso di Valeria
20 anni, nubile
Madre con diagnosi di
Malattia di Huntington
da 7 anni
Il segreto: nessun
familiare le ha mai
comunicato la malattia
della madre; sa solo che
era malata la nonna!
Accoglienza / Intervento
Valutazione neurologica
Sostegno psicologico e
consiglio di psicoterapia
per una sintomatologia
ansiosa con attacchi di
panico
12. Anna Rita Bentivoglio
Carla Piano
Martina Petracca
Rita Lo Monaco
Pietro Chiurazzi
Michele Raja
Andrea De Angelis
Marcella Solito
Diego Ricciardi
Editor's Notes
La malattia è percepita differentemente da malati e sanitari: