Presentazione di una serata dedicata alla rabbia e a come gestirla all'interno di una relazione significativa, quale può essere quella di coppia.
Alla fine vengono proposte delle linee guida che possono risultare utili.
1. 60 secondi in meno!
La rabbia nelle relazioni
Dott. Eugenio Bedini, psicologo e psicoterapeuta
Sant’Alberto (TV), 12 febbraio 2019
2. «La rabbia è un requisito indispensabile per
cambiare. Rabbia non nel senso personale del
termine, bensì razionale. Rifiuto ragionato di
accettare l’inaccettabile.»
(Ken Loach)
3. Cos’è la rabbia?
• È un’emozione presente fin dalla nascita. Ha la funzione di attivare
risposte protettive, difensive e di sopravvivenza ed è presente sia nei
primati che negli esseri umani.
• Riveste un ruolo centrale nell’educazione. Infatti imparare a gestire le
risposte aggressive spesso è un compito che i genitori portano avanti
durante tutta l’infanzia. Perché, se è vero che è presente fin dalla nascita
e che svolge una funzione necessaria, è anche vero che è fonte di molte
difficoltà e di problemi soprattutto nella sfera relazionale.
4. Come si riconosce?
• Non tanto da quello che si dice, ma da tutta una serie di indicazioni analogiche
5. La rabbia nella relazione
• La rabbia tende ad essere inversamente proporzionale alla
situazione di cura reciproca e amorevole che contraddistingue la
relazione. Possiamo quindi dire che la presenza della rabbia
all’interno di una qualsiasi relazione denota una difficoltà proprio
in ordine alla cura.
• La rabbia tende ad essere contagiosa e ad innescare risposte
altrettanto aggressive. Risposte che sono controproducenti
quanto, spesso, fuori controllo.
• Paradosso della vendetta
6.
7. «Il conflitto è come il pesce: se viene tenuto
nascosto inizia a peggiorare e il suo odore si
diffonde nell’ambiente.»
(Kohlreiser, mediatore americano)
8. Cosa fare?
•Non evitare il conflitto!
•Intelligenza emotiva (Goleman): capacità di
comunicare e di comprendere gli altri nasce dalla
capacità di riconoscere le proprie emozioni, di
regolarle e, di conseguenza di regolare anche
quelle altrui.
10. Esercizio
• Dividetevi in piccoli gruppi
• Raccontate un episodio in cui vi siete sentiti arrabbiati (o
di cui siete stati testimoni)
• «Cosa è successo?»
• «Cosa avete pensato?»
• «Come vi siete sentiti?»
• «Cosa è successo dopo?»
13. Esercizio 2
• Rimettetevi in gruppi (gli stessi o diversi)
• Prendete l’episodio di prima (potete sceglierne un altro,
ma dovrete raccontarlo al gruppo)
• «Cosa ho fatto?»
• «Cosa potevo fare?»
• «Come sarebbe andata se avessi agito in modo diverso?»
14. Riflettiamo insieme:
• Da quello che emerge, cosa sembra provocare più rabbia?
• Che meccanismo si mette in atto quando mi fanno arrabbiare?
• Quale comportamento sembra più utile mettere in atto?
17. Esercizio 3
• Dividetevi in gruppi
• Ripensate alle storie, alle cose dette nei precedenti
incontri, a quello che è emerso stasera
• Quali linee guida vi vengono in mente adesso?
• Scegliete un portavoce che le esprima al gruppo più
ampio
19. «Altre» linee guida:
• Prestare attenzione alle proprie sensazioni fisiche («come mai mi sento
così…?»)
• Fare attenzione al proprio non verbale («cosa sto trasmettendo in
questo momento?»)
• Imparare a mettere da parte l’orgoglio
• Non farsi problemi a prendersi una «pausa» (ricordate la ragazza che
fuma)
• Ricordarsi che si può sempre tornare indietro!
• Ricordarsi che non ci sono linee guida
• Ricordarsi che siamo tutti umani