1. SVILUPPO SOSTENIBILE
IL RAPPORTO DELLE NAZIONI UNITE
DEFINISCE LO SVILUPPO SOSTENIBILE
COME
UNA MODALITÀ DELLO SVILUPPO ECONOMICO
MONDIALE
IN GRADO DI ASSICURARE
"IL SODDISFACIMENTO DEI BISOGNI DELLA
GENERAZIONE PRESENTE SENZA COMPROMETTERE
LA POSSIBILITÀ DELLE GENERAZIONI FUTURE DI
REALIZZARE I PROPRI".
IL TERMINE SOSTENIBILE INTESO COME CONTINUAZIONE
SENZA DIMINUZIONE
2. LA DEFINIZIONE DI SVILUPPO SOSTENIBILE COMPRENDE
TRE CONCETTI CHIAVE:
AMBIENTE. Lo sviluppo sostenibile implica un'enfasi
sostanzialmente elevata sul valore degli ambienti naturali,
artificiali e culturali.
FUTURO. Lo sviluppo sostenibile implica un'attenzione sia per
l'orizzonte di breve-medio termine, vale a dire i 5-10 anni per i
quali un partito politico potrebbe progettare e realizzare il proprio
programma, sia per il futuro a più lungo termine che sarà ereditato
dalle generazioni future.
EQUITÀ. Lo sviluppo sostenibile pone enfasi sul provvedere ai
bisogni dei meno avvantaggiati nella società (equità
intragenerazionale), e su un trattamento equo delle generazioni
future (equità intergenerazionale).
3. Il Concetto di
Ambiente
comprende:
Delle condizioni
naturali in tutte le
sue componenti
(aria,acqua, suolo e
territorio)
La tutela
L'esistenza e la
preservazione
La conservazione
La razionale gestione
Il miglioramento
Dei patrimoni
genetici terrestri e
marini di tutte le
specie animali e
vegetali che in esse
vivono allo stato
naturale
Della persona
umana in tutte le sue
estrinsecazioni
4. AMBIENTE
FATTORI ABIOTICI FATTORI BIOTICI
CLIMATICI IDROGRAFICI GEOFISICI INTRASPECIFI
CI
INTERSPECIFI
CI
TEMPERATURA PRESSIONE FATTORI
CHIMICI
DENSITÀ PREDAZIONE
PIOVOSITÀ CORRENTI FATTORI
MECCANICI
STRUTTURE
DEMOGRAFICHE
PARASSITISMO
UMIDITÀ LUCE COMPETIZION
E
SIMBIOSI
I fattori cd. Biotici sono gli organismi viventi, diversi dall'uomo, con cui
egli interagisce come i virus, le piante, i batteri ecc...
I fattori abiotici sono il mezzo fisico in cui gli orgranismi ( i fattori
biotici) vivono e cioè l'aria, l'acqua, il suolo, con tutte le loro
caratteristiche fisiche e chimiche.
5. DIRITTO DELL'AMBIENTE
Ambito giuridico che si occupa della tutela dell'ambiente. Include:
1)Le fonti energetiche e le materie prime di origine minerale od organico
che vengono impiegate come fattori della produzione;
2)L'habitat in cui l'uomo vive ed opera e gli organismi viventi che
influiscono sulla qualità della vita;
3)Lo spazio che deve essere adibito a luogo di ricezione ed assimilazione
degli scarti della produzione e dei consumi.
DIRITTO ALL'AMBIENTE
Diritto fondamentale dell'uomo alla preservazione delle condizioni
necessarie alla sua sopravvivenza.
6. LE POLITICHE PER L'AMBIENTE
1)Regolamentazione diretta per fonte normativa, ovvero la politica del
command and control, diretta a disciplinare i comportamenti collettivi
prescrivendo precisi obblighi che i cittadini devono ottemperare
(command) e vigilando sull'effettiva attuazione delle norme poste
(control). Si basa sul binomio obbligo-sanzione;
2)Gli strumenti economici e finanziari che consentono,attraverso il
principio del chi inquina paga, una migliore distribuzione del carico
economico e fiscale derivante dalle attività inquinanti. In questo caso, il
meccanismo di azione è su base volontaria, nel senso che il pagamento
di un quantum avviene in modo premiale, ovvero sollecitandolo con
incentivi o disincentivi di natura economico-finanziaria;
3)Le politiche di sensibilizzazione dei cittadini sulla questione
ambientale, le quali fanno leva su un meccanismo di pressione
psicologica, siano esse di natura partecipativa che informativa, volto ad
ottenere dal singolo un comportamento ecologicamente corretto come
espressione di un convincimento personale.
7. LA POLITICA DEL COMMAND AND CONTROL
Gli standard assunti possono essere:
Di tipo zero, con i quali si pone il divieto assoluto di tenere un
certo comportamento considerato inquinante in modo tale da
mantenere il valore dell'inquinamento al livello zero;
Di emissione, con i quali si determina la soglia inquinante delle
emissioni;
Di qualità, con i quali si definisce la qualità ambientale dopo
l'esposizione a fattore inquinante;
Di processo, che disciplinano lo svolgimento del processo
produttivo secondo alcune regole;
Di prodotto, che definiscono le caratteristiche ecologiche di un
prodotto o di un bene.
8. LA POLITICA DEL COMMAND AND CONTROL
La disciplina a standard uniforme assume a riferimento un unico
valore limite che deve essere osservato da tutte le imprese
operanti sul territorio nazionale a prescindere dalle differenze di
mercato tra di esse intercorrenti;
La disciplina a standard differenziato il parametro è variabile o
settoriale in quanto è negoziato con le singole imprese, in
funzione della tipologia e della qualità dell'inquinante prodotto, in
modo tale che ciascuna di esse sia chiamata a compiere un
diversificato sforzo di disinquinamento.
9. GLI STRUMENTI ECONOMICI E FINANZIARI
La tassazione ecologica ha lo scopo di far gravare direttamente
sull'utilizzatore il costo delle risorse ambientali secondo il principio del
chi inquina paga. Si solleva la collettività da una contribuzione a costi
che essa non produce e si colpisce coloro che sono responsabili di ogni
unità di inquinamento emesse.
Le tariffe ambientali sono intese come prezzo di un servizio pubblico
corrisposto da chi ne usufruisce;
I canoni sui prodotti sono applicati ai prodotti che provocano
inquinamento sia nella fase produttiva sia nella fase del consumo (es.
carbon tax);
I canoni amministrativi,corrisposti a fronte di servizi amministrativi.
10. Il sussidio comporta un'adesione volontaria e non coattiva del potenziale
inquinatore alle politiche di tutela ambientale. Ha l'aspetto negativo di
trasferire sulla collettività il costo dell'intervento che dovrebbe essere
sostenuto da colui che abusa delle risorse ambientali. Per questo motivo
si fa ricorso ad esso solo per periodi limitati ed in circostanze particolari.
I contributi a fondo perduto, erogati alle imprese per consentire loro di
sopportare i costi necessari per dotarsi delle tecnologie pulite o degl
impianti depurativi;
I prestiti a tasso agevolato, per i quali il tasso di interesse è inferiore a
quello di mercato;
Gli sgravi fiscali che consistono in esoneri, diminuzioni o agevolazioni
relativamente al pagamento delle imposte per favorire le imprese che
adottano procedure verdi.
GLI STRUMENTI ECONOMICI E FINANZIARI
11. I permessi negoziabili sono permessi concessi a determinati operatori
aventi ad oggetto “il diritto di inquinare” (chi paga inquina).
Sono delimitati ad un ambito territoriale relativamente al quale trova
applicazione il diritto di emissione inquinante;
È definito uno standard di qualità ambientale ovvero una soglia di
inquinamento che non si intende, in alcun modo, superare;
È fissato il termine temporale per l'esercizio del permesso negoziabile;
Sono individuati gli agenti inquinanti rispetto ai quali opera la deroga;
Sono collocati sul mercato i permessi ad inquinare affinché le imprese
possano acquistarli.
GLI STRUMENTI ECONOMICI E FINANZIARI
12. GLI STRUMENTI ECONOMICI E FINANZIARI
I depositi rifondibili o cauzioni sono l'espressione di una politica unitaria
di tassazione ed incentivi. Si alterna ad una fase impositiva (deposito per
l'uso di risorse scarse) quella dell'incentivo (rimborso del deposito)
qualora non vengano superati gli standard massimi di accettabilità
dell'inquinamento.
Il consumatore ha diritto ad essere rimborsato del maggior prezzo pagato
per usufruire di un determinato bene o del deposito corrisposto all'atto
dell'acquisto, se restituisce quei beni e prodotti che altrimenti
diventerebbero dei rifiuti.
13. Al tradizionale “Command & Control” sono stati
affiancati questi nuovi strumenti di adesione
volontaria che mirano a favorire:
ª Una migliore gestione delle risorse;
ª La responsabilizzazione nei riguardi dell’ambiente;
ª La competitività delle imprese;
e a promuovere l’informazione al pubblico riguardo alle
attività industriali, dei mezzi di controllo e della
qualità dei prodotti.
GLI STRUMENTI VOLONTARI
14. GLI STRUMENTI VOLONTARI PER UNO SVILUPPO SOSTENIBILE
Per prevenire il degrado ambientale e gli eccessivi costi sociali.
STRUMENTI VOLONTARI PIÙ CONOSCIUTI:
- I MARCHI AMBIENTALI, o eco-labels, concessi quando il prodotto
dimostri di essere conforme a certe prescrizioni o di fornire prestazioni
ambientali superiori ad un certo livello stabilito.
- I BILANCI ECOLOGICI D'IMPRESA, che consistono nella
contabilizzazione di tutti i flussi in entrata e in uscita delle materie prime
(dell'aria, acqua, energia, beni intermedi, prodotti finali, rifiuti) e nella
verifica della situazione dell'impresa rispetto alle misure contro il rischio
industriale e per la sicurezza dell'ambiente di lavoro.
L'AUDIT AMBIENTALE, che consiste in una certificazione volontaria da
parte delle imprese della propria conformità alle normative ambientali.
I BILANCI ECOLOGICI TERRITORIALI, con cui si quantificano i livelli
di emissioni inquinanti globali in un'area considerata e si valutano lo
stato d'uso delle risorse naturali, i consumi di suolo, di acqua e di
energia, ecc.
15. L’ EMAS
La partecipazione è aperta a qualsiasi
organizzazione che intenda migliorare le sue
prestazioni ambientali complessive.
Fa propria la norma ISO 14001 che definisce i
requisiti di un sistema di gestione ambientale;
Invita gli stati membri ad elaborare legislazioni
che adottino misure di sostegno ed
incentivazione per l’adesione delle PMI.
16. L’INFORMATIVA ECO-AMBIENTALE
L’ECOLABEL
E’ il marchio europeo di qualità ecologica che premia i
prodotti e servizi migliori sotto il profilo ambientale,
che possono così diversificarsi dai concorrenti presenti
sul mercato, mantenendo elevati standard prestazionali.
Molteplici sono i vantaggi per l’azienda e per i
consumatori, esso infatti:
ª offre un’informazione immediata sulle caratteristiche
ambientali del prodotto;
ª offre un’informazione attendibile di conformità a
rigorosi requisiti stabiliti a livello comunitario;
ª è valido in tutta Europa.