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Con ‘’Matera negli anni ’50’’ si conclude il
      percorso triennale compiuto dalla nostra
 classe nel laboratorio di studio del territorio.

    Siamo partiti dalla Matera preistorica,
  indagando sull’ ambiente naturale e storico
        della città e dei suoi dintorni.

     Nello scorso anno scolastico ci siamo
 soffermati sulle chiese rupestri per giungere
quest’ anno alla Matera del Risanamento Sassi
             e dei nuovi quartieri.
Quest’ anno abbiamo iniziato
nell’archivio della nostra scuola da cui
abbiamo ricavato informazioni utili sulla
vita degli anni ’50 a Matera.
 Attraverso un’ apposita visita guidata
abbiamo scoperto e conosciuto la realtà
dell’ Archivio di Stato di Matera in cui
sono custodite le fonti della nostra storia
locale. Per ricercare ulteriori notizie sul
periodo indagato abbiamo svolto ricerche
presso la Biblioteca Provinciale cittadina.
La nostra scuola è intitolata al
prof. Nicola Festa nato a
Matera il 16 novembre 1866.
Fu uno stimatissimo filologo e
insegnante di letteratura greca
all’università di Firenze e
Roma;si dedicò allo studio della
letteratura bizantina .Morì a
Roma nel 1941.
L’archivio della nostra scuola
    Nell’archivio sono conservati tantissimi
    faldoni impolverati contenenti i fascicoli e le
    pagelle degli alunni. Ci sono anche i registri
    generali dei voti distinti per anni scolastici.
    Sfogliandoli ci hanno colpito:
•    il fatto che già esistevano i voti numerici
•   si poteva essere rimandati
•   materie diverse da quelle che studiamo noi
    oggi
•   che la maggior parte dei rimandati aveva
    lacune in latino.
filmato
Dalle domande di iscrizione degli
   alunni abbiamo rilevato che i
  frequentanti erano soprattutto
     figli di gente benestante.
 C’era comunque una minoranza di
    figli di artigiani e contadini.
Ci ha incuriosito il fatto che le vie
 di abitazione degli alunni dell’e-
poca ci risultavano completamente
   sconosciute poiché la maggior
      parte abitava nei Sassi.
Serie1
             35000

             30000

             25000

             20000

             15000

             10000

              5000

                 0
                     Nei centri    Nei      Nelle   totale
                                  nuclei    case
                                           sparse



Il grafico rappresenta i dati oggettivi relativi alla
  residenza della popolazione nel 1950 a Matera
        prima dello sfollamento dei Sassi.
Censimento del 1951
    Popolazione: 30.290 abitanti
 Popolazione attiva: 11.321 (37,2%)
             Impiegati in:
                Agricoltura 44,0%
                  Industria 27,2%
                   Servizi 28,8%
        Pensionati: 992 (1/11)
           Studenti: 4508
L’ analfabetismo riguardava ancora il 24,9%
    della popolazione oltre i 6 anni, di cui
     circa il 60% concentrato nei Sassi,
mentre il 17 % della stessa della popolazione
             era in grado soltanto
         di apporre la propria firma.

    Il reddito procapite di un cittadino
       della provincia di Matera era
    nel 1951, di £ 111.000, pari al 69%
          di quello medio italiano.
La disoccupazione a Matera
   riguardava circa 1700 unità,
 di cui circa 400 in cerca di prima
occupazione, il 15% pertanto della
     forza lavoro complessiva;
i restanti erano braccianti agricoli
      e manovalanza generica.
Il settore industriale, con i suoi 2049 addetti
occupati, era caratterizzato dalla presenza di
   4 stabilimenti dell’ industria molitoria e
          della pasta con 150 addetti;
da 2 stabilimenti per la produzione di laterizi
                 con 130 operai,
 da una miriade di attività artigianali e da una
      certa quantità di piccole imprese di
costruzione che sommavano nel settore circa
                 850 addetti.
     Nei servizi era prevalente la pubblica
amministrazione che interessava oltre il 50%
           degli addetti nel settore.
Riforma agraria
 Nel 1950, a seguito delle lotte dei
braccianti e dei lavoratori della terra,
stanchi di vivere di stenti e in
povertà, fu varata la riforma agraria
basata sulla distribuzione della terra,
sottratta al latifondo, cioè quelle
grandi estensioni appartenenti ad un
unico proprietario, caratterizzate da
colture estensive o addirittura da
terre in abbandono.
Intervista
La vergogna cancellata
  Dopo la riforma agraria, De Gasperi, capo
  del governo dell’ epoca, giunse a Matera.
Visitò la città e rimase impressionato
dall' arretratezza del posto.
Le case dei Sassi erano poco salubri :
  costituite da un unico vano erano adibite in
  contemporanea a cucina, camera da letto e
  stalla. Quindi le persone dormivamo e
  vivevano insieme agli animali.
  (foto casa grotta).
De Gasperi si impegnò a cancellare tale
  vergogna.
… Allontanatami un poco dalla stazione, arrivai a una
strada, che da un solo lato era fiancheggiata da vecchie
case, e dall'altro costeggiava un precipizio. In quel
precipizio è Matera. (…) ...La forma di quel burrone era
strana; come quella di due mezzi imbuti affiancati,
separati da un piccolo sperone e riuniti in basso in un
apice comune, dove si vedeva, di lassù, una chiesa bianca,
Santa Maria de Idris, che pareva ficcata nella terra.
Questi coni rovesciati, questi imbuti, si chiamano
Sassi. ...Hanno la forma con cui, a scuola, immaginavamo
l'inferno di Dante. ...in quello stretto spazio tra le
facciate e il declivio passano le strade, e sono insieme
pavimenti per chi esce dalle abitazioni di sopra e tetti per
quelle di sotto. ...alzando gli occhi vidi finalmente
apparire, come un muro obliquo, tutta Matera ...E'
davvero una città bellissima, pittoresca e impressionante
                          (“Cristo si è Fermato ad Eboli”)
ERA LA CAVALCATA DELLA BRUNA
                Rocco Scotellaro
Afflitti ulivi
sui tufi di Matera.
0 gli amari poemi
delle morte stagioni!
E' una notte che fugge la faina
coi suoi occhi di brace.
E gli antenati ecco sentirsi in canti
per la campagna acquattata:
Erano i cafoni in quadrigliè,
passava la cavalcata della Bruna
a risvegliare le caverne'
sui bordi delle rocce
al di là della collina,
era il silenzio dell'acqua infossata
che faceva tuonare la Gravina.
LEGGE 17 MAGGIO 1952, n.
619 (GU n. 139 del
18/06/1952)
 Con tale legge (la famosa legge speciale per il
  Risanamento dei Sassi) il Parlamento italiano
     approvò il piano di costruzione di nuovi
  quartieri in cui trasferire la gente che viveva
    in condizioni disumane negli antichi rioni.
 Nacquero i quartieri di Serra Venerdì, Lanera,
              Spine Bianche, Agna e
         il borgo rurale de La Martella.
  Con la realizzazione di tali nuovi quartieri è
        iniziata l’espansione urbanistica e
     demografica della città contemporanea.
Serra venerdì
  Rione Serra Venerdì è il primo in
ordine di tempo. Fu progettato dall’ ar
chitetto Luigi Piccinato .Sono presenti
numerosi spazi verdi tra cui anche una
pineta destinata a parco; ha nei suoi
dintorni diversi impianti sportivi, tra
cui il Campo scuola di atletica leggera
del CONI, il PalaSassi e la piscina
comunale, ed infine i campi del Circolo
tennis, oltre a numerosi edifici
scolastici.
La nera
 Rione La nera sorge in una posizione
elevata su una delle colline più alte
della città lungo la circonvallazione.
Parrocchia del quartiere è la Chiesa di
Sant’ Antonio da Padova sorta insieme
al complesso del Villaggio del fanciullo.
Vi si trova anche il secondo palazzetto
dello sport cittadino. Il quartiere è
ubicato nelle vicinanze della nostra
Scuola.
Rione Agna è nato inizialmente come
borgo rurale all’estrema periferia sud
e fu progettato dal Genio Civile. Ruolo
centrale di tutto il comprensorio è
ricoperto dalla Parrocchia dedicata a
Sant'Agnese. Nel corso dei decenni
successivi la zona abitata si è
allargata sempre più, comprendendo le
contrade circostanti di San Francesco
e    La   Specchia,    divenute    zone
residenziali, e Le Piane, quartiere
recente costituito da edilizia in parte
privata ed in parte popolare.
Il Borgo La Martella è sorto a valle ad
alcuni chilometri di distanza dalla città.
Dopo una prima ipotesi dell'architetto
materano Ettore Stella, interrotta dalla
sua prematura scomparsa, il progetto fu
affidato al gruppo dell'architetto romano
Ludovico Quaroni. Di grande interesse è la
Chiesa del borgo, progettata dallo stesso
architetto Quaroni. Alla fine degli anni
novanta il borgo ha in parte cambiato volto
a seguito della nascita del complesso
residenziale Ecopolis. Vi si trova inoltre il
secondo     campo      sportivo    calcistico
cittadino, e nei pressi del borgo vi è la
zona industriale di Matera.
Cinema
       Differenti motivi hanno spinto
  numerosi registi a girare i loro film
  nei Sassi di Matera.
Il panorama suggestivo offerto dal
  punto di vista naturalistico, storico ed
  architettonico è unico al mondo, tanto
  da far meritare alla città il titolo di
  “patrimonio dell’Unesco”.
Nel 1949 Carlo Lizzani realizzò un
documento cercando di indagare su
quel mondo contadino descritto da
Carlo Levi. E’ l’unica volta che i Sassi
di Matera non fingono di essere
qualcos’altro e raccontano la loro
storia.
Il film “La lupa” di Alberto Lattuada
fu girato nel 1953 e fu tratto dalle
      novelle di Giovanni Verga.
Un altro film è di Mario Volpe
pittore,scultore e regista che nel dopo
   guerra diresse “Le due sorelle” un
lungometraggio drammatico che narra
appunto la triste storia di due sorelle.
”La nonna Sabella”
    di Dino Risi.




               “Il conte di Matera”
               di Luigi Capuano
Cristo si è fermato a Eboli è la trasposizione
cinematografica dell’opera di Carlo Levi.
Il libro fu pubblicato da Giulio Einaudi nel 1945 e
rappresenta l’opera più famosa dello scrittore,
pittore, medico Carlo Levi, che racconta la sua
storia di confino in Basilicata sotto il regime fascista.
Eboli rappresenta dunque
il limite storico, non solo
geografico, di un mondo.
  Perché Eboli è il paese
dove la strada e il treno
abbandonano la costa, e si
addentrano nelle terre aride,
desolate della Basilicata.
Dopo gli anni ’50 tantissimi sono stati i
registri che hanno scelto il paesaggio dei
Sassi come set cinematografico in cui
ambientare film e fiction televisive.

E’ sempre una grande emozione vedere in
TV o sul grande schermo le immagini della
nostra città!
Matera’55
                                          Mario Trufelli
La nuova città si diverte
La spìano i fanciulli dalle grotte.
Qui passammo un giorno ad emigrare
Con tutte le nostre case
Col fardello pesante del paese.


E la città ci prese, ancora
Battevano i falchetti
Nelle sue membra antiche.


Da ieri è cresciuto il tempo
La città nuova è in fasce
La toccano i sentieri.
S’affossa la Gravina assetata
Che non sa morire.
•Parco della murgia
                                 • Sassi




•Museo Ridola           •Pulo di Altamura


                •Grotta di Lamalunga


•Il parco del pollino
•Cripta del peccato
                originale (cappella
                sistina materana)

•Laboratorio
sull’affresco




                •Chiese rupestri
infine….
qualche ricordo
dell’ultimo anno….
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Matera anni '50 classe 3^D + slide riepilogo attività del triennio

  • 1.
  • 2. Con ‘’Matera negli anni ’50’’ si conclude il percorso triennale compiuto dalla nostra classe nel laboratorio di studio del territorio. Siamo partiti dalla Matera preistorica, indagando sull’ ambiente naturale e storico della città e dei suoi dintorni. Nello scorso anno scolastico ci siamo soffermati sulle chiese rupestri per giungere quest’ anno alla Matera del Risanamento Sassi e dei nuovi quartieri.
  • 3. Quest’ anno abbiamo iniziato nell’archivio della nostra scuola da cui abbiamo ricavato informazioni utili sulla vita degli anni ’50 a Matera. Attraverso un’ apposita visita guidata abbiamo scoperto e conosciuto la realtà dell’ Archivio di Stato di Matera in cui sono custodite le fonti della nostra storia locale. Per ricercare ulteriori notizie sul periodo indagato abbiamo svolto ricerche presso la Biblioteca Provinciale cittadina.
  • 4.
  • 5. La nostra scuola è intitolata al prof. Nicola Festa nato a Matera il 16 novembre 1866. Fu uno stimatissimo filologo e insegnante di letteratura greca all’università di Firenze e Roma;si dedicò allo studio della letteratura bizantina .Morì a Roma nel 1941.
  • 6.
  • 7. L’archivio della nostra scuola Nell’archivio sono conservati tantissimi faldoni impolverati contenenti i fascicoli e le pagelle degli alunni. Ci sono anche i registri generali dei voti distinti per anni scolastici. Sfogliandoli ci hanno colpito: • il fatto che già esistevano i voti numerici • si poteva essere rimandati • materie diverse da quelle che studiamo noi oggi • che la maggior parte dei rimandati aveva lacune in latino.
  • 9. Dalle domande di iscrizione degli alunni abbiamo rilevato che i frequentanti erano soprattutto figli di gente benestante. C’era comunque una minoranza di figli di artigiani e contadini. Ci ha incuriosito il fatto che le vie di abitazione degli alunni dell’e- poca ci risultavano completamente sconosciute poiché la maggior parte abitava nei Sassi.
  • 10. Serie1 35000 30000 25000 20000 15000 10000 5000 0 Nei centri Nei Nelle totale nuclei case sparse Il grafico rappresenta i dati oggettivi relativi alla residenza della popolazione nel 1950 a Matera prima dello sfollamento dei Sassi.
  • 11. Censimento del 1951  Popolazione: 30.290 abitanti Popolazione attiva: 11.321 (37,2%)  Impiegati in: Agricoltura 44,0% Industria 27,2% Servizi 28,8%  Pensionati: 992 (1/11)  Studenti: 4508
  • 12. L’ analfabetismo riguardava ancora il 24,9% della popolazione oltre i 6 anni, di cui circa il 60% concentrato nei Sassi, mentre il 17 % della stessa della popolazione era in grado soltanto di apporre la propria firma. Il reddito procapite di un cittadino della provincia di Matera era nel 1951, di £ 111.000, pari al 69% di quello medio italiano.
  • 13. La disoccupazione a Matera riguardava circa 1700 unità, di cui circa 400 in cerca di prima occupazione, il 15% pertanto della forza lavoro complessiva; i restanti erano braccianti agricoli e manovalanza generica.
  • 14. Il settore industriale, con i suoi 2049 addetti occupati, era caratterizzato dalla presenza di 4 stabilimenti dell’ industria molitoria e della pasta con 150 addetti; da 2 stabilimenti per la produzione di laterizi con 130 operai, da una miriade di attività artigianali e da una certa quantità di piccole imprese di costruzione che sommavano nel settore circa 850 addetti. Nei servizi era prevalente la pubblica amministrazione che interessava oltre il 50% degli addetti nel settore.
  • 15. Riforma agraria Nel 1950, a seguito delle lotte dei braccianti e dei lavoratori della terra, stanchi di vivere di stenti e in povertà, fu varata la riforma agraria basata sulla distribuzione della terra, sottratta al latifondo, cioè quelle grandi estensioni appartenenti ad un unico proprietario, caratterizzate da colture estensive o addirittura da terre in abbandono.
  • 17. La vergogna cancellata Dopo la riforma agraria, De Gasperi, capo del governo dell’ epoca, giunse a Matera. Visitò la città e rimase impressionato dall' arretratezza del posto. Le case dei Sassi erano poco salubri : costituite da un unico vano erano adibite in contemporanea a cucina, camera da letto e stalla. Quindi le persone dormivamo e vivevano insieme agli animali. (foto casa grotta). De Gasperi si impegnò a cancellare tale vergogna.
  • 18. … Allontanatami un poco dalla stazione, arrivai a una strada, che da un solo lato era fiancheggiata da vecchie case, e dall'altro costeggiava un precipizio. In quel precipizio è Matera. (…) ...La forma di quel burrone era strana; come quella di due mezzi imbuti affiancati, separati da un piccolo sperone e riuniti in basso in un apice comune, dove si vedeva, di lassù, una chiesa bianca, Santa Maria de Idris, che pareva ficcata nella terra. Questi coni rovesciati, questi imbuti, si chiamano Sassi. ...Hanno la forma con cui, a scuola, immaginavamo l'inferno di Dante. ...in quello stretto spazio tra le facciate e il declivio passano le strade, e sono insieme pavimenti per chi esce dalle abitazioni di sopra e tetti per quelle di sotto. ...alzando gli occhi vidi finalmente apparire, come un muro obliquo, tutta Matera ...E' davvero una città bellissima, pittoresca e impressionante (“Cristo si è Fermato ad Eboli”)
  • 19. ERA LA CAVALCATA DELLA BRUNA Rocco Scotellaro Afflitti ulivi sui tufi di Matera. 0 gli amari poemi delle morte stagioni! E' una notte che fugge la faina coi suoi occhi di brace. E gli antenati ecco sentirsi in canti per la campagna acquattata: Erano i cafoni in quadrigliè, passava la cavalcata della Bruna a risvegliare le caverne' sui bordi delle rocce al di là della collina, era il silenzio dell'acqua infossata che faceva tuonare la Gravina.
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  • 21. LEGGE 17 MAGGIO 1952, n. 619 (GU n. 139 del 18/06/1952) Con tale legge (la famosa legge speciale per il Risanamento dei Sassi) il Parlamento italiano approvò il piano di costruzione di nuovi quartieri in cui trasferire la gente che viveva in condizioni disumane negli antichi rioni. Nacquero i quartieri di Serra Venerdì, Lanera, Spine Bianche, Agna e il borgo rurale de La Martella. Con la realizzazione di tali nuovi quartieri è iniziata l’espansione urbanistica e demografica della città contemporanea.
  • 22. Serra venerdì Rione Serra Venerdì è il primo in ordine di tempo. Fu progettato dall’ ar chitetto Luigi Piccinato .Sono presenti numerosi spazi verdi tra cui anche una pineta destinata a parco; ha nei suoi dintorni diversi impianti sportivi, tra cui il Campo scuola di atletica leggera del CONI, il PalaSassi e la piscina comunale, ed infine i campi del Circolo tennis, oltre a numerosi edifici scolastici.
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  • 24. La nera Rione La nera sorge in una posizione elevata su una delle colline più alte della città lungo la circonvallazione. Parrocchia del quartiere è la Chiesa di Sant’ Antonio da Padova sorta insieme al complesso del Villaggio del fanciullo. Vi si trova anche il secondo palazzetto dello sport cittadino. Il quartiere è ubicato nelle vicinanze della nostra Scuola.
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  • 26. Rione Agna è nato inizialmente come borgo rurale all’estrema periferia sud e fu progettato dal Genio Civile. Ruolo centrale di tutto il comprensorio è ricoperto dalla Parrocchia dedicata a Sant'Agnese. Nel corso dei decenni successivi la zona abitata si è allargata sempre più, comprendendo le contrade circostanti di San Francesco e La Specchia, divenute zone residenziali, e Le Piane, quartiere recente costituito da edilizia in parte privata ed in parte popolare.
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  • 28. Il Borgo La Martella è sorto a valle ad alcuni chilometri di distanza dalla città. Dopo una prima ipotesi dell'architetto materano Ettore Stella, interrotta dalla sua prematura scomparsa, il progetto fu affidato al gruppo dell'architetto romano Ludovico Quaroni. Di grande interesse è la Chiesa del borgo, progettata dallo stesso architetto Quaroni. Alla fine degli anni novanta il borgo ha in parte cambiato volto a seguito della nascita del complesso residenziale Ecopolis. Vi si trova inoltre il secondo campo sportivo calcistico cittadino, e nei pressi del borgo vi è la zona industriale di Matera.
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  • 33. Cinema Differenti motivi hanno spinto numerosi registi a girare i loro film nei Sassi di Matera. Il panorama suggestivo offerto dal punto di vista naturalistico, storico ed architettonico è unico al mondo, tanto da far meritare alla città il titolo di “patrimonio dell’Unesco”.
  • 34. Nel 1949 Carlo Lizzani realizzò un documento cercando di indagare su quel mondo contadino descritto da Carlo Levi. E’ l’unica volta che i Sassi di Matera non fingono di essere qualcos’altro e raccontano la loro storia.
  • 35. Il film “La lupa” di Alberto Lattuada fu girato nel 1953 e fu tratto dalle novelle di Giovanni Verga.
  • 36. Un altro film è di Mario Volpe pittore,scultore e regista che nel dopo guerra diresse “Le due sorelle” un lungometraggio drammatico che narra appunto la triste storia di due sorelle.
  • 37. ”La nonna Sabella” di Dino Risi. “Il conte di Matera” di Luigi Capuano
  • 38. Cristo si è fermato a Eboli è la trasposizione cinematografica dell’opera di Carlo Levi. Il libro fu pubblicato da Giulio Einaudi nel 1945 e rappresenta l’opera più famosa dello scrittore, pittore, medico Carlo Levi, che racconta la sua storia di confino in Basilicata sotto il regime fascista. Eboli rappresenta dunque il limite storico, non solo geografico, di un mondo. Perché Eboli è il paese dove la strada e il treno abbandonano la costa, e si addentrano nelle terre aride, desolate della Basilicata.
  • 39. Dopo gli anni ’50 tantissimi sono stati i registri che hanno scelto il paesaggio dei Sassi come set cinematografico in cui ambientare film e fiction televisive. E’ sempre una grande emozione vedere in TV o sul grande schermo le immagini della nostra città!
  • 40. Matera’55 Mario Trufelli La nuova città si diverte La spìano i fanciulli dalle grotte. Qui passammo un giorno ad emigrare Con tutte le nostre case Col fardello pesante del paese. E la città ci prese, ancora Battevano i falchetti Nelle sue membra antiche. Da ieri è cresciuto il tempo La città nuova è in fasce La toccano i sentieri. S’affossa la Gravina assetata Che non sa morire.
  • 41. •Parco della murgia • Sassi •Museo Ridola •Pulo di Altamura •Grotta di Lamalunga •Il parco del pollino
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  • 44. •Cripta del peccato originale (cappella sistina materana) •Laboratorio sull’affresco •Chiese rupestri
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