04. legge 107-del-13-luglio-2015-riforma-della-scuola-con-note
2. progetto educativo
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Piani Educativi Individualizzati e Progetti di Vita
PER QUESTI RAGAZZI E’ NECESSARIO:
IL DURO LAVORO
L’APPOGGIO
L’INCORAGGIAMENTO
DA PARTE DEGLI INSEGNANTI, DELLE FAMIGLIE E DEI
PROFESSIONISTI.
COME?
PERMETTIAMO di CORRERE RISCHI
DISCIPLINIAMO
AIUTIAMO A SVILUPPARE UNA BUONA IMMAGINE DI SE’
INCORAGGIAMO LA CRESCITA SOCIALE.
FACCIAMO IN MODO CHE:
NON DIPENDANO DALL’ADULTO
RICEVANO DOMANDE ADEGUATE E/O STRUTTURATE
VENGANO GRATIFICATI DOPO UN’ESECUZIONE POSITIVA
CONCORDINO LA SCELTA DELL’ATTIVITA’
VENGANO TRATTATI DA ADULTI.
DOMANDIAMOCI:
CHI SONO
LE COSE CHE PIACCIONO
LE COSE CHE TROVANO DIFFICILI
MODI COI QUALI POSSONO COMUNICARE CON TE
MODI COI QUALI PUOI AIUTARLI
QUELLO CHE DEVI CONOSCERE DI LEI/LUI
QUELLO CHE VOGLIONO TU SAPPIA DI LEI/LUI.
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Gli alunni con BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI vivono una situazione particolare,
che li ostacola nell’apprendimento e nello sviluppo a livello:
ORGANICO
BIOLOGICO
FAMILIARE
SOCIALE
AMBIENTALE
CONTESTUALE.
Gli alunni con Bisogni Educativi Speciali hanno necessità di interventi tagliati
accuratamente su misura della loro situazione di difficolta’ e dei fattori che la originano
e/o mantengono. Questa individualizzazione prenderà forma di un PIANO
EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO- PROGETTO DI VITA.
L’alunno che viene conosciuto e compreso, nella complessità deisuoi bisogni, attraverso
il modello ICF, può evidenziare difficoltà specifiche in vari ambiti:
Condizioni fisiche: malattie varie, acute o croniche, situazioni
cromosomiche particolari;
Strutture corporee: mancanza di un arto, di una parte della corteccia
cerebrale;
Funzioni corporee: deficitvisivi,deficitmotori, deficit attentivi, di memoria,
Attività personali: scarse capacità di apprendimento, di comunicazione, di
pianificazione delle azioni, di interazione sociale, di autonomia personale;
Partecipazione sociale: difficoltà a partecipare alle situazioni sociali nei vari
ambienti e contesti;
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Fattori contestuali ambientali: famiglia problematica,situazione sociale
difficile, scarsità di risorse e servizi;
Fattori contestuali personali: scarsa autostima, scarsa motivazione.
Alla base di un’integrazione scolastica efficace vi è sempre l’attivazione di un buon
PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO:
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Fase 1: sintetizzare in modo significativo i risultati della DF:
PUNTIDI FORZA,cioè livello raggiunto,abilità possedute adeguatamente;
PUNTI DI FORZA, livelli raggiunti, abilità manifestata grazie alla
mediazione positiva di fattori contestuali;
DEFICIT,cioè mancanza,incapacità o sviluppoinadeguato rispetto ai criteri
e alle aspettative;
RELAZIONIDI INFLUENZA tra i vari ambitidi funzionamento dell’alunno.
FASE 2: definire gli obiettivi a lungo termine, obiettivi da raggiungere dall’uno
ai tre anni;
FASE 3: scegliere gli obiettivi a medio termine, obiettivi da raggiungere
nell’arco di alcuni mesi o di un anno scolastico;
FASE 4: definire gli obiettivi a breve termine e le sequenze di sotto-obiettivi, i
quali facilitano l’apprendimento.
3 metodi per costruire i sotto-obiettivi:
SHAPING (MODELLAGGIO): ridurre le difficoltà dell’obiettivo
semplificandole richieste di corretta esecuzione (l’accuratezza, la velocità
di azione, l’intensità, la durata e la frequenza ottimale di emissione di un
determinato comportamento);
Ridurre la difficoltà dell’obiettivo attraverso l’uso degli aiuti necessari
e sufficienti: rendere più accessibile un obiettivo attraverso l’uso
accorto e pianificato di aiuti;
TASK ANALYSIS: ridurre la difficoltà dell’obiettivo attraverso l’analisi
del compito: sia in senso sequenziale- descrittivo, elencando le serie
di risposte singole che compongono quel compito, sia in senso
strutturale- gerarchico, individuando le abilità più semplici e
prerequisite che costituiscono la struttura di base di quell’obiettivo e
che vanno costruite per prime.
Le attività, i materiali e i metodi di lavoro.
In primo luogo si identificheranno gli spazi, i tempi, le persone e le altre
risorse materiali, organizzative, strutturali e metodologiche che serviranno per
realizzare attività didattiche, educative e di stimolazioni. La realizzazione di
processi educativi didattici che caratterizzano le migliori prassi di didattica
speciale e di integrazione è dovuta dai seguenti fattori:
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Classi e gruppi di apprendimento eterogenei;
Modalità cooperative di apprendimento e di lavoro,
Rapporti prosociali e di collaborazione informale tra gli alunni;
Curricoli rivolti allo sviluppo di intelligenze multiple;
Istruzione collocata contemporaneamente su diversi livelli di competenza;
Istruzione orientata all’acquisizione di competenze concrete;
Integrazione delle tecnologie nel curricolo;
Apprendimento attivo e basato su problemi reali;
Uso sistematico di modelli per la soluzione di problemi, di opportunità di
azione con pochi rischi di errore;
Valutazione autentica e uso del portfolio;
Coinvolgimento attivo degli studenti nelle decisioni;
Valorizzazione degli insegnanti nelle decisioni di politica scolastica;
Collaborazione tra gli insegnanti e con le altre figure professionali.
Le verifiche e le valutazioni:
Esse dovrebbero accompagnare le varie attività realizzate. Occorre valutare
anche il grado di generalizzazione delle abilità, il grado di mantenimento nel
tempo delle competenze acquisite e il livello raggiunto rispetto alle capacità di
autoregolazione autonoma dell’alunno nell’esecuzione di una data abilità.
Occorre, inoltre, valutare l’APPROPRIATEZZA, la VALIDITA’ degli obiettivi
inseriti nel PDF.
Modello di PEI
DATI: nome dell’alunno, residenza, classe, sezione e corso di studi, nome
insegnante di sostegno, ore di sostegno settimanali.
PREMESSA: notizie utili riferite alla classe frequentata dall’alunno, al suo
percorso scolastico (eventuali ripetenze), scuola o classe di provenienza,
ecc.
SITUAZIONE DI PARTENZA:descrizione delle abilità scolastiche possedute
dall’alunno
SINTESI DELLE DELIBERE DEL G.L.H. Operativo: data della riunione,
partecipanti, tipo di programmazione dell’alunno (regolare, semplificata,
ridotta, individualizzata) e motivazioni della delibera.
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OBIETTIVI GENERALI: esplicitati in modo graduale
MODALITA. OPERATIVE: per tutti gli obiettivi generali vengono definiti i
luoghi di azione (aula, laboratori, spazi scolastici diversi, ecc.) e i tempi di
azione, in particolare degli interventi di sostegno (se orario settimanale fisso,
riportare il quadro orario; se orario settimanale flessibile, indicare le modalità
di predisposizione dello stesso)
OBIETTIVI EDUCATIVI E DIDATTICI: per gli obiettivi didattici è necessario
allegare le programmazioni disciplinari semplificate, ridotte o individualizzate
predisposte dai docenti curricolari
VERIFICHE E VALUTAZIONE: modalità di svolgimento delle verifiche
disciplinari (se il ragazzo necessita di tempi più lunghi, quando verranno
svolte, ecc.).
Per la valutazione si prenderà in considerazione la situazione di partenza e il
percorso globale effettuato negli apprendimenti educativi e didattici previsti
per il ragazzo e si rimanderà ai descrittori di livello approvati dai singoli
Consigli di Classe.
DATA
FIRME del Dirigente Scolastico, dell’Insegnante di sostegno, della psicologa
dell’A.S.L., dei genitori, insegnanti curricolari, educatori e familiari
.
ALLEGATI: programmazione individualizzata e descrittori di livello n.______
pagine.