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Piani Educativi Individualizzati e Progetti di Vita
PER QUESTI RAGAZZI E’ NECESSARIO:
 IL DURO LAVORO
 L’APPOGGIO
 L’INCORAGGIAMENTO
DA PARTE DEGLI INSEGNANTI, DELLE FAMIGLIE E DEI
PROFESSIONISTI.
COME?
 PERMETTIAMO di CORRERE RISCHI
 DISCIPLINIAMO
 AIUTIAMO A SVILUPPARE UNA BUONA IMMAGINE DI SE’
 INCORAGGIAMO LA CRESCITA SOCIALE.
FACCIAMO IN MODO CHE:
 NON DIPENDANO DALL’ADULTO
 RICEVANO DOMANDE ADEGUATE E/O STRUTTURATE
 VENGANO GRATIFICATI DOPO UN’ESECUZIONE POSITIVA
 CONCORDINO LA SCELTA DELL’ATTIVITA’
 VENGANO TRATTATI DA ADULTI.
DOMANDIAMOCI:
 CHI SONO
 LE COSE CHE PIACCIONO
 LE COSE CHE TROVANO DIFFICILI
 MODI COI QUALI POSSONO COMUNICARE CON TE
 MODI COI QUALI PUOI AIUTARLI
 QUELLO CHE DEVI CONOSCERE DI LEI/LUI
 QUELLO CHE VOGLIONO TU SAPPIA DI LEI/LUI.
2
Gli alunni con BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI vivono una situazione particolare,
che li ostacola nell’apprendimento e nello sviluppo a livello:
 ORGANICO
 BIOLOGICO
 FAMILIARE
 SOCIALE
 AMBIENTALE
 CONTESTUALE.
Gli alunni con Bisogni Educativi Speciali hanno necessità di interventi tagliati
accuratamente su misura della loro situazione di difficolta’ e dei fattori che la originano
e/o mantengono. Questa individualizzazione prenderà forma di un PIANO
EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO- PROGETTO DI VITA.
L’alunno che viene conosciuto e compreso, nella complessità deisuoi bisogni, attraverso
il modello ICF, può evidenziare difficoltà specifiche in vari ambiti:
 Condizioni fisiche: malattie varie, acute o croniche, situazioni
cromosomiche particolari;
 Strutture corporee: mancanza di un arto, di una parte della corteccia
cerebrale;
 Funzioni corporee: deficitvisivi,deficitmotori, deficit attentivi, di memoria,
 Attività personali: scarse capacità di apprendimento, di comunicazione, di
pianificazione delle azioni, di interazione sociale, di autonomia personale;
 Partecipazione sociale: difficoltà a partecipare alle situazioni sociali nei vari
ambienti e contesti;
3
 Fattori contestuali ambientali: famiglia problematica,situazione sociale
difficile, scarsità di risorse e servizi;
 Fattori contestuali personali: scarsa autostima, scarsa motivazione.
Alla base di un’integrazione scolastica efficace vi è sempre l’attivazione di un buon
PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO:
4
Fase 1: sintetizzare in modo significativo i risultati della DF:
 PUNTIDI FORZA,cioè livello raggiunto,abilità possedute adeguatamente;
 PUNTI DI FORZA, livelli raggiunti, abilità manifestata grazie alla
mediazione positiva di fattori contestuali;
 DEFICIT,cioè mancanza,incapacità o sviluppoinadeguato rispetto ai criteri
e alle aspettative;
 RELAZIONIDI INFLUENZA tra i vari ambitidi funzionamento dell’alunno.
FASE 2: definire gli obiettivi a lungo termine, obiettivi da raggiungere dall’uno
ai tre anni;
FASE 3: scegliere gli obiettivi a medio termine, obiettivi da raggiungere
nell’arco di alcuni mesi o di un anno scolastico;
FASE 4: definire gli obiettivi a breve termine e le sequenze di sotto-obiettivi, i
quali facilitano l’apprendimento.
3 metodi per costruire i sotto-obiettivi:
 SHAPING (MODELLAGGIO): ridurre le difficoltà dell’obiettivo
semplificandole richieste di corretta esecuzione (l’accuratezza, la velocità
di azione, l’intensità, la durata e la frequenza ottimale di emissione di un
determinato comportamento);
 Ridurre la difficoltà dell’obiettivo attraverso l’uso degli aiuti necessari
e sufficienti: rendere più accessibile un obiettivo attraverso l’uso
accorto e pianificato di aiuti;
 TASK ANALYSIS: ridurre la difficoltà dell’obiettivo attraverso l’analisi
del compito: sia in senso sequenziale- descrittivo, elencando le serie
di risposte singole che compongono quel compito, sia in senso
strutturale- gerarchico, individuando le abilità più semplici e
prerequisite che costituiscono la struttura di base di quell’obiettivo e
che vanno costruite per prime.
Le attività, i materiali e i metodi di lavoro.
In primo luogo si identificheranno gli spazi, i tempi, le persone e le altre
risorse materiali, organizzative, strutturali e metodologiche che serviranno per
realizzare attività didattiche, educative e di stimolazioni. La realizzazione di
processi educativi didattici che caratterizzano le migliori prassi di didattica
speciale e di integrazione è dovuta dai seguenti fattori:
5
 Classi e gruppi di apprendimento eterogenei;
 Modalità cooperative di apprendimento e di lavoro,
 Rapporti prosociali e di collaborazione informale tra gli alunni;
 Curricoli rivolti allo sviluppo di intelligenze multiple;
 Istruzione collocata contemporaneamente su diversi livelli di competenza;
 Istruzione orientata all’acquisizione di competenze concrete;
 Integrazione delle tecnologie nel curricolo;
 Apprendimento attivo e basato su problemi reali;
 Uso sistematico di modelli per la soluzione di problemi, di opportunità di
azione con pochi rischi di errore;
 Valutazione autentica e uso del portfolio;
 Coinvolgimento attivo degli studenti nelle decisioni;
 Valorizzazione degli insegnanti nelle decisioni di politica scolastica;
 Collaborazione tra gli insegnanti e con le altre figure professionali.
Le verifiche e le valutazioni:
Esse dovrebbero accompagnare le varie attività realizzate. Occorre valutare
anche il grado di generalizzazione delle abilità, il grado di mantenimento nel
tempo delle competenze acquisite e il livello raggiunto rispetto alle capacità di
autoregolazione autonoma dell’alunno nell’esecuzione di una data abilità.
Occorre, inoltre, valutare l’APPROPRIATEZZA, la VALIDITA’ degli obiettivi
inseriti nel PDF.
Modello di PEI
DATI: nome dell’alunno, residenza, classe, sezione e corso di studi, nome
insegnante di sostegno, ore di sostegno settimanali.
PREMESSA: notizie utili riferite alla classe frequentata dall’alunno, al suo
percorso scolastico (eventuali ripetenze), scuola o classe di provenienza,
ecc.
SITUAZIONE DI PARTENZA:descrizione delle abilità scolastiche possedute
dall’alunno
SINTESI DELLE DELIBERE DEL G.L.H. Operativo: data della riunione,
partecipanti, tipo di programmazione dell’alunno (regolare, semplificata,
ridotta, individualizzata) e motivazioni della delibera.
6
OBIETTIVI GENERALI: esplicitati in modo graduale
MODALITA. OPERATIVE: per tutti gli obiettivi generali vengono definiti i
luoghi di azione (aula, laboratori, spazi scolastici diversi, ecc.) e i tempi di
azione, in particolare degli interventi di sostegno (se orario settimanale fisso,
riportare il quadro orario; se orario settimanale flessibile, indicare le modalità
di predisposizione dello stesso)
OBIETTIVI EDUCATIVI E DIDATTICI: per gli obiettivi didattici è necessario
allegare le programmazioni disciplinari semplificate, ridotte o individualizzate
predisposte dai docenti curricolari
VERIFICHE E VALUTAZIONE: modalità di svolgimento delle verifiche
disciplinari (se il ragazzo necessita di tempi più lunghi, quando verranno
svolte, ecc.).
Per la valutazione si prenderà in considerazione la situazione di partenza e il
percorso globale effettuato negli apprendimenti educativi e didattici previsti
per il ragazzo e si rimanderà ai descrittori di livello approvati dai singoli
Consigli di Classe.
DATA
FIRME del Dirigente Scolastico, dell’Insegnante di sostegno, della psicologa
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.
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2. progetto educativo

  • 1. 1 Piani Educativi Individualizzati e Progetti di Vita PER QUESTI RAGAZZI E’ NECESSARIO:  IL DURO LAVORO  L’APPOGGIO  L’INCORAGGIAMENTO DA PARTE DEGLI INSEGNANTI, DELLE FAMIGLIE E DEI PROFESSIONISTI. COME?  PERMETTIAMO di CORRERE RISCHI  DISCIPLINIAMO  AIUTIAMO A SVILUPPARE UNA BUONA IMMAGINE DI SE’  INCORAGGIAMO LA CRESCITA SOCIALE. FACCIAMO IN MODO CHE:  NON DIPENDANO DALL’ADULTO  RICEVANO DOMANDE ADEGUATE E/O STRUTTURATE  VENGANO GRATIFICATI DOPO UN’ESECUZIONE POSITIVA  CONCORDINO LA SCELTA DELL’ATTIVITA’  VENGANO TRATTATI DA ADULTI. DOMANDIAMOCI:  CHI SONO  LE COSE CHE PIACCIONO  LE COSE CHE TROVANO DIFFICILI  MODI COI QUALI POSSONO COMUNICARE CON TE  MODI COI QUALI PUOI AIUTARLI  QUELLO CHE DEVI CONOSCERE DI LEI/LUI  QUELLO CHE VOGLIONO TU SAPPIA DI LEI/LUI.
  • 2. 2 Gli alunni con BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI vivono una situazione particolare, che li ostacola nell’apprendimento e nello sviluppo a livello:  ORGANICO  BIOLOGICO  FAMILIARE  SOCIALE  AMBIENTALE  CONTESTUALE. Gli alunni con Bisogni Educativi Speciali hanno necessità di interventi tagliati accuratamente su misura della loro situazione di difficolta’ e dei fattori che la originano e/o mantengono. Questa individualizzazione prenderà forma di un PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO- PROGETTO DI VITA. L’alunno che viene conosciuto e compreso, nella complessità deisuoi bisogni, attraverso il modello ICF, può evidenziare difficoltà specifiche in vari ambiti:  Condizioni fisiche: malattie varie, acute o croniche, situazioni cromosomiche particolari;  Strutture corporee: mancanza di un arto, di una parte della corteccia cerebrale;  Funzioni corporee: deficitvisivi,deficitmotori, deficit attentivi, di memoria,  Attività personali: scarse capacità di apprendimento, di comunicazione, di pianificazione delle azioni, di interazione sociale, di autonomia personale;  Partecipazione sociale: difficoltà a partecipare alle situazioni sociali nei vari ambienti e contesti;
  • 3. 3  Fattori contestuali ambientali: famiglia problematica,situazione sociale difficile, scarsità di risorse e servizi;  Fattori contestuali personali: scarsa autostima, scarsa motivazione. Alla base di un’integrazione scolastica efficace vi è sempre l’attivazione di un buon PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO:
  • 4. 4 Fase 1: sintetizzare in modo significativo i risultati della DF:  PUNTIDI FORZA,cioè livello raggiunto,abilità possedute adeguatamente;  PUNTI DI FORZA, livelli raggiunti, abilità manifestata grazie alla mediazione positiva di fattori contestuali;  DEFICIT,cioè mancanza,incapacità o sviluppoinadeguato rispetto ai criteri e alle aspettative;  RELAZIONIDI INFLUENZA tra i vari ambitidi funzionamento dell’alunno. FASE 2: definire gli obiettivi a lungo termine, obiettivi da raggiungere dall’uno ai tre anni; FASE 3: scegliere gli obiettivi a medio termine, obiettivi da raggiungere nell’arco di alcuni mesi o di un anno scolastico; FASE 4: definire gli obiettivi a breve termine e le sequenze di sotto-obiettivi, i quali facilitano l’apprendimento. 3 metodi per costruire i sotto-obiettivi:  SHAPING (MODELLAGGIO): ridurre le difficoltà dell’obiettivo semplificandole richieste di corretta esecuzione (l’accuratezza, la velocità di azione, l’intensità, la durata e la frequenza ottimale di emissione di un determinato comportamento);  Ridurre la difficoltà dell’obiettivo attraverso l’uso degli aiuti necessari e sufficienti: rendere più accessibile un obiettivo attraverso l’uso accorto e pianificato di aiuti;  TASK ANALYSIS: ridurre la difficoltà dell’obiettivo attraverso l’analisi del compito: sia in senso sequenziale- descrittivo, elencando le serie di risposte singole che compongono quel compito, sia in senso strutturale- gerarchico, individuando le abilità più semplici e prerequisite che costituiscono la struttura di base di quell’obiettivo e che vanno costruite per prime. Le attività, i materiali e i metodi di lavoro. In primo luogo si identificheranno gli spazi, i tempi, le persone e le altre risorse materiali, organizzative, strutturali e metodologiche che serviranno per realizzare attività didattiche, educative e di stimolazioni. La realizzazione di processi educativi didattici che caratterizzano le migliori prassi di didattica speciale e di integrazione è dovuta dai seguenti fattori:
  • 5. 5  Classi e gruppi di apprendimento eterogenei;  Modalità cooperative di apprendimento e di lavoro,  Rapporti prosociali e di collaborazione informale tra gli alunni;  Curricoli rivolti allo sviluppo di intelligenze multiple;  Istruzione collocata contemporaneamente su diversi livelli di competenza;  Istruzione orientata all’acquisizione di competenze concrete;  Integrazione delle tecnologie nel curricolo;  Apprendimento attivo e basato su problemi reali;  Uso sistematico di modelli per la soluzione di problemi, di opportunità di azione con pochi rischi di errore;  Valutazione autentica e uso del portfolio;  Coinvolgimento attivo degli studenti nelle decisioni;  Valorizzazione degli insegnanti nelle decisioni di politica scolastica;  Collaborazione tra gli insegnanti e con le altre figure professionali. Le verifiche e le valutazioni: Esse dovrebbero accompagnare le varie attività realizzate. Occorre valutare anche il grado di generalizzazione delle abilità, il grado di mantenimento nel tempo delle competenze acquisite e il livello raggiunto rispetto alle capacità di autoregolazione autonoma dell’alunno nell’esecuzione di una data abilità. Occorre, inoltre, valutare l’APPROPRIATEZZA, la VALIDITA’ degli obiettivi inseriti nel PDF. Modello di PEI DATI: nome dell’alunno, residenza, classe, sezione e corso di studi, nome insegnante di sostegno, ore di sostegno settimanali. PREMESSA: notizie utili riferite alla classe frequentata dall’alunno, al suo percorso scolastico (eventuali ripetenze), scuola o classe di provenienza, ecc. SITUAZIONE DI PARTENZA:descrizione delle abilità scolastiche possedute dall’alunno SINTESI DELLE DELIBERE DEL G.L.H. Operativo: data della riunione, partecipanti, tipo di programmazione dell’alunno (regolare, semplificata, ridotta, individualizzata) e motivazioni della delibera.
  • 6. 6 OBIETTIVI GENERALI: esplicitati in modo graduale MODALITA. OPERATIVE: per tutti gli obiettivi generali vengono definiti i luoghi di azione (aula, laboratori, spazi scolastici diversi, ecc.) e i tempi di azione, in particolare degli interventi di sostegno (se orario settimanale fisso, riportare il quadro orario; se orario settimanale flessibile, indicare le modalità di predisposizione dello stesso) OBIETTIVI EDUCATIVI E DIDATTICI: per gli obiettivi didattici è necessario allegare le programmazioni disciplinari semplificate, ridotte o individualizzate predisposte dai docenti curricolari VERIFICHE E VALUTAZIONE: modalità di svolgimento delle verifiche disciplinari (se il ragazzo necessita di tempi più lunghi, quando verranno svolte, ecc.). Per la valutazione si prenderà in considerazione la situazione di partenza e il percorso globale effettuato negli apprendimenti educativi e didattici previsti per il ragazzo e si rimanderà ai descrittori di livello approvati dai singoli Consigli di Classe. DATA FIRME del Dirigente Scolastico, dell’Insegnante di sostegno, della psicologa dell’A.S.L., dei genitori, insegnanti curricolari, educatori e familiari . ALLEGATI: programmazione individualizzata e descrittori di livello n.______ pagine.