2. Trinità
Non era presente grazia delicata come in molte delle sue opere, ma figure
massicce e pesanti
è ritenuta una delle opere fondamentali per la nascita del Rinascimento italiano
nella storia dell'arte. In essa si trovano tutti i principali contenuti della cultura
umanistica e si ha una perfetta sintesi tra pittura, scultura e architettura. Si tratta
dell'ultima opera conosciuta dell'artista, morto a soli 27 anni.
3. Personaggi
presenti
nell'opera
Sulla parete di fondo è collocata una piattaforma orizzontale sulla quale si erge
in piedi la figura di Dio Padre. Indossa una tunica rossa ed un mantello blu, ha
la sembianza di un uomo maturo ed un'espressione ieratica; le braccia sono
leggermente aperte per reggere il braccio orizzontale della croce. L'aureola che
ne incornicia il capo tocca la volta della cappella facendo apparire gigantesca la
sua figura, l'aureola a differenza di prima è raffigurata in scorcio prospettico,
segno di irradiazione divina. In realtà la sua statura è strettamente
proporzionata con quella del Figlio in croce la cui figura risalta nell'affresco
per il pallore delle sue carni. La posizione arcuata delle gambe inchiodate sulla
croce e il panno bianco che sembra scivolare lungo i fianchi.
Padre e Figlio sono gli unici personaggi dell'opera a essere sottratti alle regole
prospettiche, venendo implicitamente dichiarati come entità immutabili che
non sottostanno alle leggi fisiche del mondo umano. L'effetto derivante è
quello della percezione di un'inclinazione che le rende quasi precipitanti sullo
spettatore.
La raffigurazione della Trinità è completata dalla colomba dello spirito santo:
le sue ali sembrano disporsi attorno al collo di Dio Padre, tanto da rendere
problematico, a prima vista, il suo riconoscimento.
Su di un piano inferiore e, nell'illusione prospettica, più prossime allo
spettatore stanno le figure statuarie di San Giovanni e della Madonna. Il santo
evangelista è avvolto in un mantello rosso, sta a mani giunte con lo sguardo
rivolto alla croce, nel tipico atteggiamento del "dolente".
4. Maria nel
dipinto
Maria è stranamente distaccata e si volge verso
chi guarda il dipinto, è raffigurata come donna
ormai avanti con gli anni con uno sguardo
impassibile e coperta con un manto blu, con il
gesto della mano invita colui che guarda l'opera a
contemplare la crocifissione del figlio
5. Immagine dell'
opera
Grazie a questa immagine
possiamo vedere bene tutti I
dettagli e I personaggi
precendentemente elencati
6. Tratti storici
Nessun documento scritto attesta la data esatta di esecuzione del
dipinto e l'identità del committente, nonostante sia raffigurato,
con la moglie, ai piedi del dipinto; a proposito di quest'ultimo è
stata formulata anche l'ipotesi si tratti di un priore domenicano
presente in quegli anni nel convento, Frà Benedetto di
Domenico di Lenzo, e che l'opera sia stata eseguita in onoranza
di un suo congiunto defunto in quegli anni, forse Berto di
Bartolomeo del Banderaio, fatto ritrarre nell'affresco assieme a
sua moglie Sandra. L'affresco si trova in posizione asimmetrica
nella campata, esattamente davanti alla porta che conduceva al
cimitero della Basilica. Il dogma della Trinità era dopotutto un
tema di importanza fondamentale per i domenicani, proprietari
della chiesa, come testimonia la posizione di rilievo dell'affresco
all'interno della navata. Alla complessa creazione tematica del
dipinto dovette sicuramente partecipare un teologo del
convento, che Berti (1988) ha ipotizzato potesse essere Fra'
Alessio Strozzi, religioso, umanista e matematico che
frequentava artisti come Lorenzo Ghiberti e Filippo
Brunelleschi.