Nell’ampio scenario organizzativo sinteticamente delineato, risulta evidente che l’attività di formazione in modalità e-learning contribuisce certamente a creare una conoscenza condivisa su temi specifici che interessano diverse competenze e rappresenta, quindi, un volano per il conseguimento di concreti obiettivi di innovazione sul piano organizzativo e su quello tecnologico.
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OrganizzazionedellaFormazione|20/11/2015
Organizzazione della Formazione
Formazione tradizionale e
elearning
La crescente rilevanza che nelle società
contemporanee assumono i fattori
immateriali della produzione sottolinea
quanto sia decisivo l’investimento in
capitale intellettuale e, quindi, in
formazione. Questa tende a caratterizzarsi
per il suo ruolo di strumento attivo e di
supporto ai processi d’innovazione
nonché di promozione della capacità
degli attori ad orientarsi nei contesti
produttivi, avendo come punto di
riferimento la dimensione del
cambiamento.
In questo scenario, la formazione
assume una valenza strategica
nell’ambito delle linee di innovazione
in atto nella società moderna per:
• promuovere, a tutti i livelli organizzativi
e operativi, una cultura di servizio intesa come nuova cultura dei rapporti cittadino-istituzioni;
• favorire una cultura della responsabilità e dei risultati attraverso lo sviluppo di competenze
manageriali e gestionali;
• fluidificare il sistema di comunicazione;
• favorire l’affermazione di forme di democrazia organizzativa tramite processi di scambio
culturale e di diffusione di esperienze innovative con il mondo accademico, scientifico e
imprenditoriale.
La formazione, inoltre, costituisce la variabile permanente di supporto, sia per la
riprogettazione degli attuali assetti organizzativi, sia per la definizione di percorsi di crescita e
promozione del personale. Infatti, in un’ottica che configura la risorsa umana come fattore
critico di successo per il miglioramento della qualità dei servizi, essa riveste un ruolo
fondamentale ai fini dello sviluppo di professionalità congruenti con i nuovi modelli di
organizzazione del lavoro che si vogliono realizzare. In questo quadro, i dirigenti aziendali
sono chiamati a svolgere un ruolo cruciale poiché, sia per disposizioni normative1, sia per le
specifiche funzioni loro attribuite, sono responsabili della gestione delle risorse umane.
Tra l’altro, le loro prestazioni sono valutate per contratto anche in base alla loro capacità di
valorizzare il personale assegnato, tenendo conto delle missioni degli uffici, delle riforme in
atto e future e dei curricula dei dipendenti, coerentemente con le norme e i contratti vigenti.
Tale responsabilità comporta - sul versante specifico della formazione dei dipendenti - il
monitoraggio e la valutazione dell’intero processo formativo.
Anche nel caso della formazione in modalità e-learning, la responsabilità di applicazione dei
suoi principi guida è interamente attribuita al management di una struttura aziendale. In
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OrganizzazionedellaFormazione|20/11/2015
questo quadro, i titolari degli uffici del personale, dell’organizzazione e della formazione e i
dirigenti devono dedicare una particolare attenzione alle azioni tecniche che caratterizzano
l’intero processo formativo, con particolare riguardo all’impatto della formazione sulla
crescita professionale dei dipendenti e sullo sviluppo dell’organizzazione.
Nella maggior parte dei casi, la formazione, sia di tipo tradizionale che sotto forma di
elearning, risulta poco utile proprio perché le sue determinanti (finalità e contenuti) sono
scarsamente legate ai processi organizzativi concreti, i soli che nelle condizioni date possono
rappresentare l’ancoraggio fondamentale delle attività e, al tempo stesso, il principale
referente per l’identificazione e la costruzione di efficaci indicatori di utilità.
Da questo punto di vista, il principale indicatore di utilità della formazione in generale è
costituito dalla pertinenza della sua azione rispetto alle dinamiche organizzative che
caratterizzano il contesto di realizzazione di un intervento. La formazione si propone di
contribuire al miglioramento di tali processi, incidendo sulla qualità delle risorse umane, sui
loro saperi pratici, sulle loro prestazioni, sui loro comportamenti e sulle loro competenze.
Esse vanno promosse ed incentivate in campi di riferimento concretamente definiti e
delimitati dall’organizzazione in un’ottica di compenetrazione tra esigenze degli individui ed
esigenze del contesto organizzato.
Una visione di politica formativa, coerente con la prospettiva delineata, mette in evidenza la
necessità di realizzare innovazioni organizzative in grado di assicurare un più stretto nesso
funzionale tra attività formativa e attività di gestione delle risorse umane. Occorrerà
sviluppare iniziative tendenzialmente finalizzate a superare il modello dell’ufficio del
personale – di norma l’ufficio di imputazione delle attività formative – che, essendo una
struttura che svolge prevalentemente attività di gestione del trattamento giuridico-economico
dei dipendenti, non può assicurare il giusto livello di sintonia con un sistema evoluto di
formazione dei dipendenti pubblici. Al tempo stesso, sarà necessario creare uffici di gestione
delle risorse umane, cioè strutture dinamiche impegnate, da una parte, a sviluppare la crescita
del potenziale innovativo dei dipendenti attraverso la costruzione dei loro percorsi
professionali; dall’altra, ad assicurare all’amministrazione la cura e lo sviluppo delle
competenze necessarie alla realizzazione delle attività istituzionali e allo sviluppo di
innovazioni. Tali uffici dovranno essere sintonizzati su temi, culture e linguaggi innovativi,
mantenere costanti canali comunicativi con le strutture e gli enti che svolgono attività
formativa, disporre di competenze e professionalità in grado di attuare le linee strategiche.
Queste strutture, affinché la loro azione sia veramente efficace, dovranno poter contare su
competenze specialistiche per effettuare l’analisi dei fabbisogni, la programmazione, la
progettazione, la gestione e la valutazione della formazione.