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Verifica e preparazione del sottofondo
La preparazione del sottofondo rappresenta il primo step operativo fondamentale nella costruzione della pavimentazione Post-Tesa col sistema TENSIOPAV. 2.   Prove di carico su piastra statica e dinamica Gli interventi da curare particolarmente sono quelli da finalizzare al raggiungimento dei seguenti requisiti essenziali: 1.  Compattazione e livellamento laser per  evitare cedimenti in fase di esercizio Cura del sottofondo per il sistema Tensiopav 3.  Stesura doppio foglio di polietilene
[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],1.   Compattazione del terreno e livellamento Laser
[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],Le strategie sviluppate per ottimizzare il processo di compattazione possono essere così elencate: Strategie di ottimizzazione della compattazione Si intende l’addensamento di un terreno non saturo attraverso la riduzione dei vuoti (riempiti da aria) ed il sostanziale mantenimento dei volumi della frazione solida e liquida. La compattazione implica che i grani e le particelle  che compongono il terreno vengano avvicinati l’un l’altro a causa dell’applicazione di carichi (pesanti) improvvisi o forze dinamiche.  Cosa si intende per compattazione? + acqua Sollecitazione esterna
Con la ripetizione dell'azione della macchina le deformazioni plastiche, incluse le rotture locali, tendono a ridursi mentre quelle elastiche aumentano con l'aumentare dell'addensamento. Per i terreni prevalentemente coesivi l'azione efficace è solo di tipo  statico mentre per i terreni prevalentemente granulari e incoerenti l'azione efficace è anche di tipo dinamico.  Sul comportamento influiscono, oltre ai fattori legati all'azione della macchina, quelli legati alla situazione del terreno, quali resistenza al taglio, compressibilità, tensioni capillari, condizioni dell'aria e dell'acqua nei pori, ecc. Attrezzature e tecniche di compattazione ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],Il lavoro fatto dalle forze esterne applicate sulla superficie del terreno con le macchine dà luogo alla compattazione. L'energia totale fornita dalle macchine può essere suddivisa in energia dispersa (calore, attriti, ecc.) e in energia utile spesa per ottenere spostamenti elastici e plastici del terreno.
rulli lisci vibranti,  le piastre vibranti, le piastre battenti. Le attrezzature di compattazione, a seconda del prevalere di uno dei due tipi di azione, si possono suddividere in due classi costituite dai mezzi prevalentemente  statici  e dai mezzi prevalentemente  dinamici . Attrezzature di compattazione: le due classi Prima classe rulli lisci,  i rulli o carrelli gommati,  i rulli a punte. Seconda classe
Compattazione statica delle terre ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],I  rulli lisci statici  di peso 1,5-20 ton hanno valori delle pressioni, per centimetro di generatrice, variabili tra 30 e 100 kg/cm. Essi compattano principalmente con azione verticale e fanno sentire la loro azione specialmente in superficie agendo su spessori relativamente piccoli. Vengono usati per compattare massicciate, pietrisco o per rendere liscia la superficie della terra compattata con altri tipi di rullo. Rullo liscio – Carico statico
I  rulli gommati  sono formati in genere da un cassone portato da un certo numero di ruote gommate e possono essere trainati o semoventi. Essi compattano sia con azione verticale che con azione tagliante a mezzo dei pneumatici e, in relazione alla distribuzione delle ruote e all'area rilevante di impronta, si fanno sentire più in profondità dei rulli lisci. Vengono adoperati con efficacia per tutti i tipi di terra. I  rulli a punte  sono formati da un rullo d'acciaio munito di punte di varia forma o di segmenti mobili. Le punte esercitano un'azione di punzonamento e taglio nello spessore di terreno direttamente interessato e sono efficaci con terre coesive. Possono essere trainati o semoventi. Rullo gommato – Carico statico Rullo a punte – Carico statico
Le   macchine vibranti   provocano un'azione vibratoria che rende instabile la struttura delle terre granulari, modificandola verso strutture più stabili e quindi con maggiore densità. ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],a traino a tandem a doppio tamburo per trincea a spinta Rulli vibranti Compattazione statica-dinamica delle terre
Le  piastre battenti   dette «mazzapicchi» o «rane» agiscono sul terreno con un'azione dinamica. Una massa viene proiettata verso l'alto con varie modalità e attrezzature e lasciata ricadere sul terreno. Vengono usate quando si devono compattare aree piccole per le quali risulta difficoltoso agire con gli altri tipi di mezzi costipanti. Le  piastre vibranti  sono formate da una piastra d'acciaio generalmente a forma rettangolare, sulla quale a mezzo di molle poggia un motore che pone in rotazione una o più coppie di masse eccentriche applicate alla piastra dando luogo anche qui ad una forza risultante verticale sinusoidale. Il valore massimo della forza sinusoidale è superiore al peso della piastra che viene quindi periodicamente sollevata e lasciata ricadere. I  rulli vibranti   sono analoghi a quelli lisci, ma portano applicate, a uno o più dei loro cilindri, una o più coppie di masse ruotanti eccentricamente con velocità angolare eguale, ma di segno contrario, in modo da generare una forza risultante verticale sinusoidale che mette in vibrazione il terreno. Agiscono con azione statica e dinamica e sono efficaci sulle terre granulari.
 
 
 
 
 
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2.1 Verifiche delle caratteristiche del materiale di sottofondo e delle  condizioni del suolo tramite prova di carico su piastra statica La prova di carico su piastra statica con relativo calcolo del Modulo di Deformazione, è  necessaria per verificare che il sottofondo garantisca i criteri prestazionali imposti  dal capitolato e dalla progettazione. Il controllo della portanza in sito, in  corrispondenza del sottofondo, è infatti di fondamentale importanza  per poter garantire le sufficienti caratteristiche di resistenza  meccanica e stabilità del terreno nei confronti dei carichi  che lo interesseranno.   Viene eseguita per gradini di carico successivi e consente di determinare:  modulo di deformazione ,  coefficiente di costipamento ,  coefficiente di sottofondo ,  cedimenti di fondazioni  superficiali ,  capacità portante . 2 . Prove su piastra
Per verificare poi il grado di omogeneità delle caratteristiche tecniche del sottofondo si utilizza poi il dispositivo  LIGHT FALLING WEIGHT DEFLECTOMETER .  La prova  LFWD  è una metodologia di prova  funzionale ,  efficiente ,  rapida ,  rappresentativa .   2.2   Prova su piastra dinamica La piastra in acciaio zincato del diametro di 300 mm e dello spessore di 20 mm, può essere considerata rigida ai fini del calcolo dei moduli del piano sottoposto a prova: il carico assume la forma di un colpo smorzato e la prova viene detta dinamica.   Occorre parametrare i valori medi rilevati del modulo di deformazione dinamico  Evd  con i valori medi  Md  della prova di carico statica. 2 . Prove su piastra
Galleria   fotografica
 
 
 
3 .   Stesura del doppio foglio di polietilene Infatti, come citato dalla norma  UNI 11146 , il foglio di polietilene in doppio strato presenta il più basso coefficiente di attrito fra la lastra ed il sottofondo e risulta ideale per queste applicazioni. Lo strato di scorrimento è preposto a conferire la necessaria libertà di scorrimento della piastra di calcestruzzo nei confronti di particolari vincoli che possano ostacolare i normali movimenti di ritiro ed espansione della struttura, soprattutto durante le fasi di tesatura. Il foglio di polietilene, in doppio strato, viene collocato sopra il materiale di sottofondo compattato e svolge la doppia funzione di barriera al vapore, contrastando la risalita di umidità, e quella di strato di scorrimento che permette alla lastra Post-Tesa di muoversi senza vincoli rigidi nella fase di tesatura o per movimenti longitudinali.
La tecnologia della Post-Tensione rappresenta la massima espressione di professionalità ed evoluzione tecnologica applicata ad una pavimentazione industriale. Ogni fase del processo produttivo deve quindi essere scientificamente progettata, organizzata, controllata al fine di pervenire alla migliore soluzione possibile.  Grazie

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Cura Del Sottofondo Per Il Sistema Tensiopav

  • 1. Verifica e preparazione del sottofondo
  • 2. La preparazione del sottofondo rappresenta il primo step operativo fondamentale nella costruzione della pavimentazione Post-Tesa col sistema TENSIOPAV. 2. Prove di carico su piastra statica e dinamica Gli interventi da curare particolarmente sono quelli da finalizzare al raggiungimento dei seguenti requisiti essenziali: 1. Compattazione e livellamento laser per evitare cedimenti in fase di esercizio Cura del sottofondo per il sistema Tensiopav 3. Stesura doppio foglio di polietilene
  • 3.
  • 4.
  • 5.
  • 6. rulli lisci vibranti, le piastre vibranti, le piastre battenti. Le attrezzature di compattazione, a seconda del prevalere di uno dei due tipi di azione, si possono suddividere in due classi costituite dai mezzi prevalentemente statici e dai mezzi prevalentemente dinamici . Attrezzature di compattazione: le due classi Prima classe rulli lisci, i rulli o carrelli gommati, i rulli a punte. Seconda classe
  • 7.
  • 8. I rulli gommati sono formati in genere da un cassone portato da un certo numero di ruote gommate e possono essere trainati o semoventi. Essi compattano sia con azione verticale che con azione tagliante a mezzo dei pneumatici e, in relazione alla distribuzione delle ruote e all'area rilevante di impronta, si fanno sentire più in profondità dei rulli lisci. Vengono adoperati con efficacia per tutti i tipi di terra. I rulli a punte sono formati da un rullo d'acciaio munito di punte di varia forma o di segmenti mobili. Le punte esercitano un'azione di punzonamento e taglio nello spessore di terreno direttamente interessato e sono efficaci con terre coesive. Possono essere trainati o semoventi. Rullo gommato – Carico statico Rullo a punte – Carico statico
  • 9.
  • 10. Le piastre battenti dette «mazzapicchi» o «rane» agiscono sul terreno con un'azione dinamica. Una massa viene proiettata verso l'alto con varie modalità e attrezzature e lasciata ricadere sul terreno. Vengono usate quando si devono compattare aree piccole per le quali risulta difficoltoso agire con gli altri tipi di mezzi costipanti. Le piastre vibranti sono formate da una piastra d'acciaio generalmente a forma rettangolare, sulla quale a mezzo di molle poggia un motore che pone in rotazione una o più coppie di masse eccentriche applicate alla piastra dando luogo anche qui ad una forza risultante verticale sinusoidale. Il valore massimo della forza sinusoidale è superiore al peso della piastra che viene quindi periodicamente sollevata e lasciata ricadere. I rulli vibranti sono analoghi a quelli lisci, ma portano applicate, a uno o più dei loro cilindri, una o più coppie di masse ruotanti eccentricamente con velocità angolare eguale, ma di segno contrario, in modo da generare una forza risultante verticale sinusoidale che mette in vibrazione il terreno. Agiscono con azione statica e dinamica e sono efficaci sulle terre granulari.
  • 11.  
  • 12.  
  • 13.  
  • 14.  
  • 15.  
  • 16. Galleria fotografica
  • 17.  
  • 18. NO
  • 19. OK
  • 20. 2.1 Verifiche delle caratteristiche del materiale di sottofondo e delle condizioni del suolo tramite prova di carico su piastra statica La prova di carico su piastra statica con relativo calcolo del Modulo di Deformazione, è necessaria per verificare che il sottofondo garantisca i criteri prestazionali imposti dal capitolato e dalla progettazione. Il controllo della portanza in sito, in corrispondenza del sottofondo, è infatti di fondamentale importanza per poter garantire le sufficienti caratteristiche di resistenza meccanica e stabilità del terreno nei confronti dei carichi che lo interesseranno. Viene eseguita per gradini di carico successivi e consente di determinare: modulo di deformazione , coefficiente di costipamento , coefficiente di sottofondo , cedimenti di fondazioni superficiali , capacità portante . 2 . Prove su piastra
  • 21. Per verificare poi il grado di omogeneità delle caratteristiche tecniche del sottofondo si utilizza poi il dispositivo LIGHT FALLING WEIGHT DEFLECTOMETER . La prova LFWD è una metodologia di prova funzionale , efficiente , rapida , rappresentativa . 2.2 Prova su piastra dinamica La piastra in acciaio zincato del diametro di 300 mm e dello spessore di 20 mm, può essere considerata rigida ai fini del calcolo dei moduli del piano sottoposto a prova: il carico assume la forma di un colpo smorzato e la prova viene detta dinamica. Occorre parametrare i valori medi rilevati del modulo di deformazione dinamico Evd con i valori medi Md della prova di carico statica. 2 . Prove su piastra
  • 22. Galleria fotografica
  • 23.  
  • 24.  
  • 25.  
  • 26. 3 . Stesura del doppio foglio di polietilene Infatti, come citato dalla norma UNI 11146 , il foglio di polietilene in doppio strato presenta il più basso coefficiente di attrito fra la lastra ed il sottofondo e risulta ideale per queste applicazioni. Lo strato di scorrimento è preposto a conferire la necessaria libertà di scorrimento della piastra di calcestruzzo nei confronti di particolari vincoli che possano ostacolare i normali movimenti di ritiro ed espansione della struttura, soprattutto durante le fasi di tesatura. Il foglio di polietilene, in doppio strato, viene collocato sopra il materiale di sottofondo compattato e svolge la doppia funzione di barriera al vapore, contrastando la risalita di umidità, e quella di strato di scorrimento che permette alla lastra Post-Tesa di muoversi senza vincoli rigidi nella fase di tesatura o per movimenti longitudinali.
  • 27. La tecnologia della Post-Tensione rappresenta la massima espressione di professionalità ed evoluzione tecnologica applicata ad una pavimentazione industriale. Ogni fase del processo produttivo deve quindi essere scientificamente progettata, organizzata, controllata al fine di pervenire alla migliore soluzione possibile. Grazie