Facendo tesoro dell'esperienza dei nostri tecnici, della professionalità della nostra struttura e degli sviluppi normativo-divulgativi in materia di pavimentazioni industriali, Medipav si presenta come la realtà più interessante nel panorama delle paviemntazioni industriali in grado di realizzare pavimentazioni prestazionali di altissima funzionalità e performanti con tutte le soluzioni tecniche più innovative attualmente sul mercato.
3. Le pavimentazioni prestazionali Le variabili chiave di un pavimento industriale in calcestruzzo prestazionale sono: 1. SOTTOFONDO : Verifica con piastra dinamica e compattazione con micropala a controllo laser. Stesura della barriera al vapore. 2. ARMATURA : Dimensionamento della lastra. Utilizzo di fibre specifiche e/o rete elettrosaldata a seconda delle esigenze. 3. CALCESTRUZZO : Qualifica dell’impianto di betonaggio e controllo puntuale in cantiere della qualità della fornitura. 4. MASSETTO : Vibrostesura con tecnologia Laser Screed a massima planarità. 5. STRATO D'USURA : Realizzazione dello strato d'usura. Scelta e applicazione degli indurenti a seconda della destinazione d'uso. 6. GIUNTI : Esecuzione di giunti di costruzione, di dilatazione e controllo per la salvaguardia del massetto. Sigillature mirate per proteggere la pavimentazione. 7. STAGIONATURA : Una fase indispensabile per la buona riuscita di una pavimentazione. 8. TRATTAMENTI : Chimici superficiali, a base di resina, levigati, idro-olio repellenti.
4. Sottofondo Verifica della portanza con piastra dinamica Compattazione con micropala a controllo laser Il foglio di polietilene, viene collocato sul sottofondo compattato e svolge la doppia funzione di barriera al vapore, contrastando la risalita di umidità, e quella di strato di scorrimento che riduce l’attrito della lastra per i movimenti longitudinali. Stesura della barriera al vapore La preparazione della massicciata è un’operazione indispensabile per evitare cedimenti in fase di esercizio. Il sottofondo ha la funzione di assorbire le sollecitazioni meccaniche impresse alla pavimentazione in calcestruzzo trasmettendole al terreno. Le caratteristiche della massicciata devono essere: adeguata consistenza, regolarità della superficie, pulizia. Metodologia di prova funzionale, rapida e rappresentativa per verificare il grado di omogeneità delle caratteristiche tecniche del sottofondo parametrando i valori medi del modulo di deformazione elastico con i valori medi della prova di carico statico.
5. Tipologie di Armatura Rete elettrosaldata Posizionata lungo gli spiccati in elevazione o spigoli direttamente a contatto con la pavimentazione. Le armature secondarie sono: • barrotti ripartitori • barre di rinforzo Armatura supplementare Fibre in polipropilene, vetro o metalliche per il controllo delle fessurazioni ed il rinforzo secondario del calcestruzzo: incrementano la resistenza a trazione, a flessione, a compressione, la duttilità del materiale, la tenacità, la durezza e la resistenza superficiale. Consente di scaricare lungo le sue maglie le fessurazioni da ritiro, contrastando il formarsi di fessure marcate. Si dispone in posizione orizzontale distanziandola da terra con opportuni distanziatori. Fibre
6. Calcestruzzo Qualifica della fornitura Per consentire l’appropriata posa in opera e stagionatura del calcestruzzo fresco e prevedere lo sviluppo delle resistenze meccaniche, devono essere rese note dal produttore del calcestruzzo, le seguenti informazioni: a ) tipo, classe di resistenza e provenienza del cemento; b) tipo di aggregato e cava di provenienza. c) tipo di additivo e/o aggiunte, se utilizzati; d) risultati di prove eseguite in precedenza (FPC) e) risultati dei controlli sugli aggregati; f) massa volumica del calcestruzzo fresco; g) resistenza caratteristica a compressione (Rck), h) rapporto a/c e classe di esposizione; i) dimensione max dell’aggregato e classe di consistenza; j) prestazioni particolari richieste al calcestruzzo; k) modalità di produzione nell’impianto di preconfezionamento. La qualità del calcestruzzo fornito deve essere accertata da opportune prove in cantiere per verificare la rispondenza alle prescrizione di prequalifica dell’impianto; il calcestruzzo deve essere garantito in termini di lavorabilità, durabilità e resistenza. Le procedure per il controllo della qualità prevedono prove prima dell’inizio dei lavori e durante la realizzazione col prelievo di provini e misurazione della consistenza (Cono di Abrams o Slump test). Controlli in cantiere
7. Massetto Vibrostesura a controllo laser La tecnologia Laser Screed consente di staggiare e vibrocompattare grandi quantitativi di calcestruzzo. La produzione giornaliera assicura campi notevolmente maggiori rispetto alla posa manuale con conseguente diminuzione dei giunti di ripresa nelle pavimentazioni. La Laser Screed consente l’utilizzo di un calcestruzzo a bassa consistenza e con un considerevole contenuto di inerte, minore quantità di acqua ed additivi nell’impasto. La strumentazione laser garantisce massima planarità mentre la staggia vibrante libera la parte corticale del calcestruzzo dalle molecole d’aria. Con la Laser Screed è possibile utilizzare anche calcestruzzi speciali, fibrorinforzati o antiritiro.
8. Strato d’usura Stesura dello spolvero di quarzo A frattazzatura ultimata si effettuerà la lisciatura finale del pavimento montando sull’elicottero pale in acciaio flessibile e provvedendo nel contempo ad inclinarle man mano che si procede con la lisciatura. L’operazione risulta fondamentale per la buona riuscita dell’opera finita. Diventa essenziale la capacità e la sensibilità dell’operatore nell’effettuare l’operazione. Lisciatura Questa operazione riporta in superficie la pasta di cemento necessaria ad incorporare lo strato d’usura (miscela quarzo e cemento). Si esegue facendo ruotare le pale dell'elicottero in posizione orizzontale con velocità crescente onde evitare un eccessivo accumulo di boiacca sulla superficie del calcestruzzo. Sul calcestruzzo fresco, posato in opera a quota piano finito, viene applicato a "semina" (con la spolverina) un determinato quantitativo di miscela anidra d’aggregati e cemento. La scelta del materiale indurente e del quantitativo da applicare è funzione dall’entità dell’azione abrasiva sulla pavimentazione:maggiore è tale azione maggiore deve essere la resistenza meccanica del calcestruzzo e la resistenza all’abrasione dell’aggregato utilizzato per lo spolvero. Frattazzatura
9. Strato d’usura Metodo a pastina Per assorbire le tensioni da ritiro del cls e ridurre antiestetiche fessurazioni superficiali, si devono realizzare nel pavimento alcune soluzioni di continuità, così da ridurre le dimensioni delle lastre: per fare ciò si utilizza una tagliagiunti con dischi diamantati. Le tipologie di giunto sono: • giunti di costruzione; • giunti di controllo o contrazione; • giunti di dilatazione; • giunti di isolamento. Taglio e sigillatura dei giunti Sul calcestruzzo fresco posato in opera a quota meno 5 -10 mm dal piano finito, viene applicato, fresco su fresco, un impasto d’aggregati, cemento e acqua (cui si possono aggiungere fibre sintetiche ed additivi fluidificanti) di spessore tale da raggiungere la quota finita. Per questo tipo di applicazione si utilizza di solito una pastina realizzata con quarzo in quantità di 15-18 kg/m 2 . Giunti La sigillatura consiste nel riempire i giunti del pavimento con speciali sostanze elastoplastiche, permettendo alla superficie di assorbire i naturali movimenti di assestamento. Serve inoltre ad eliminare il rischio di sbrecciature, infiltrazione di sporco, grassi e detriti nelle fessure e quindi usura prematura del pavimento.
13. CONCLUSIONI “ Il pavimento prestazionale Medipav offre al committente, al progettista ed al costruttore la garanzia che ogni singola componente del processo è studiata, progettata e ottimizzata per assicurare le performance richieste”