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Master 
“Etica nella Pubblica Amministrazione e contrasto alla corruzione” 
Scuola Superiore dell’Economia e delle Finanze 
Roma, 6 luglio 2010 
Un quadro di sfondo e qualche riflessione 
a margine del tema “corruzione”. 
Maurizio Bortoletti 
Consigliere del Ministro 
per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione
INDICE 
Dimensioni e declinazioni del tema. 
L’ultima novità dalla Plenaria OCSE, Parigi 14 – 18 giugno 2010. 
L’ultima novità dall’Unione Europea. 
I dati ufficiali disponibili e alcune evidenze. 
La fotografia resa disponibile dalla Corte dei Conti. 
Molta confusione e qualche silenzio a danno del Paese. 
La Ratifica della Convenzione ONU sulla corruzione, legge 3 agosto 2009, n.116 
• L’Autorità Nazionale Anticorruzione 
• I compiti esclusivi assegnati all’Autorità Nazionale 
La riforma della PA, legge 15/2009 con il d.lgs. n. 150 del 27 ottobre 2009 
• La Sezione per l’integrità nelle Amministrazioni pubbliche 
Il ddl cd. “anticorruzione” (AS 2156)
Dimensioni e declinazioni del tema.
Le dimensioni del “tema”
Le tante “declinazioni” del “tema”.
L’ultima novità dalla Plenaria OCSE, Parigi 14 – 18 giugno 2010.
L’ultima informazione disponibile a livello internazionale 
Transparency International nel Review Draft del 6 giugno 2010 del Progress Report on OECD 
Convention Enforcement, presentato alla plenaria OCSE – Parigi, 14/18 giugno 2010 - in 
materia di implementazione degli strumenti e Convenzioni contro la corruzione, 
ha collocato l’Italia tra i Paesi Active Enforcement, 
insieme a Denmark, Germany, Norway, Switzerland, United Kingdom and United States. 
I Paesi Active Enforcement sono quelli with a share of world exports over two per cent (the 11 largest exporters) must have 
at least ten major cases on a cumulative basis, of which at least three were initiated in the last three years, and at least three 
were concluded with substantial sanctions. 
Countries with a share of world exports less than two per cent must have brought at least three major cases including at least 
one concluded with substantial sanctions and have at least one case pending that was initiated in the last three years. 
Gli altri Paesi OCSE sono stati così valutati: 
1. Moderate Enforcement: Belgium, Finland, France, Japan, Netherlands, South Korea, Spain, and Sweden 
2. Little or No Enforcement: Argentina, Australia, Austria, Brazil, Bulgaria, Canada, Chile, Czech Republic, 
Estonia, Greece, Hungary, Ireland, Israel, Mexico, New Zealand, Poland, [Portugal], Slovak Republic, 
Slovenia, South Africa, Turkey.
L’ultima novità dall’Unione Europea.
L’ultima novità dall’Unione Europea.
I dati ufficiali disponibili e alcune evidenze.
Alcuni dati, ufficiali: le statistiche della delittuosità 
Dato ITALIA 
2004 2005 2006 2007 2008 
Fonte : Sistema di Indagine del Ministero dell’Interno. 
2009 
Delitti 
registrati 3.403 3.552 5.499 3.368 3.317 2946 
Persone 
denunciate 
F M F M F M F M F M 
F 
M 
2.774 9.708 2.914 10.611 5.634 14.342 3.516 10.844 2.918 10.486 3378 8710 
12.48 2 13.52 5 19.97 6 14.36 0 13.40 4 1208 8 
NOTA METODOLOGICA: sono state considerate le fattispecie p. e p. dagli artt. : 414, 316, 316 bis, 316 ter, 317, 318, 319, 319 ter, 
320, 322, 322 bis, 323, 353, 354, 355, 356, 640 bis del codice penale. Pur se evidentemente significativa, la fattispecie p. e p. 
dall’art. 640, 2°comma, c.p., dedicata a punire la fattispecie aggravata prevista nei casi di consumazione a danno dello Stato, non è 
stata considerata, in quanto il Sistema di Indagine, nella registrazione delle denunce per l’art. 640 bis cp, prevede tale 
specificazione quale voce facoltativa lasciata alla discrezionalità dell’operatore.
Alcuni dati, ufficiali: le statistiche della delittuosità 
DENUNCE PER REATI CONTRO LA P.A., PER TIPOLOGIA DI REATO 
Fonte : Sistema di Indagine del Ministero dell’Interno. 
2004 2005 2006 2007 2008 
Le denunce per la violazione degli artt. 640 bis e 316 ter c.p. sono: 
• nel 2004, 1.276 sui 3.403 delitti totali registrati, il 38 % ; 
• nel 2005, 1.491 sui 3.552, il 42 %; 
• nel 2006, 3.583 sui 5.449, il 66 %: 
• nel 2007, 1.171 sui 3.368, il 35 %, 
• nel 2008, 1.071 sui 3.317, il 32%, 
• nel 2009, 873 sui 2946, il 29,6%. 
2009 
Corruzione (art. 318, 319, 320 cp) 158 126 112 128 140 130 
Concussione (art. 317 cp) 138 115 80 130 135 132 
Peculato (art. 314 cp) 273 279 243 270 272 312 
Abuso d’ufficio (art. 323 cp) 1016 1051 935 1097 1.134 1012 
Truffa per il conseguimento … ( art.640 bis cp) 824 893 2.725 778 737 668 
Indebita percezione (art. 316 ter cp) 462 598 858 393 334 205
Le “misurazioni” della criminalità 
Le statistiche della delittuosità rese disponibili dal Ministero dell’Interno sono l’unica fonte 
ufficiale circa i reati e le persone denunciate da tutte le Forze di Polizia, comprese Polizia 
Penitenziaria, Direzione investigativa antimafia, Corpo Forestale dello Stato e, 
indirettamente, Corpi di polizia locali e Capitanerie di Porto. 
Si tratta di una delle due novità estremamente rilevanti introdotte nel 2004, quando il Sistema di 
Indagine, più noto con il suo acronimo SDI, sostituì il cd. modello 165 attraverso il quale dal 
1955 gli organismi periferici di sole 3 Forze di Polizia - Polizia di Stato, Carabinieri e 
Guardia di Finanza - trasmettevano all’Istat le denunce per tutti i delitti previsti dal codice 
penale, compendiate in informative trasmesse all’Autorità Giudiziaria. 
L’altra rilevante innovazione è stata quella della registrazione: 
1. di “fatti”, cioè di tutti gli avvenimenti d’interesse per le Forze di polizia, che a loro volta si 
distinguono in reati ed eventi non sanzionati penalmente, 
2. di “provvedimenti”, cioè atti formali emessi dalle autorità competenti nei confronti di 
soggetti od oggetti coinvolti in uno specifico reato o evento.
Le CAUTELE nella lettura del “tema” 
Il numero dei reati registrati rappresenta solo una parte di quelli effettivamente consumati: le 
statistiche della delittuosità e della criminalità fotografano, quindi, quella che possiamo definire 
“criminalità apparente” o registrata, considerato che la rilevazione non “percepisce”, per diverse 
ragioni, un numero più o meno rilevante di reati che compongono il sommerso della criminalità, 
il cd. numero oscuro: 
• varia sensibilmente da reato a reato, e anche all’interno della stessa tipologia delittuosa; 
• è pari a zero per i furti di beni mobili registrati o quelli coperti da assicurazione ( auto e moto), 
• è elevatissimo nel caso di furti di beni di modico valore. 
In tema di reati contro la PA, in particolare, emerge una ulteriore difficoltà nella misurazione del 
dato: questi delitti sono in larga parte “reati senza vittima”, caratterizzati cioè dal fatto che manca 
il tipico vettore della denuncia, nel senso che non vi è una vittima, persona fisica o giuridica, che, 
quale soggetto passivo, può presentare una denuncia alle Forze di Polizia, facilitando, quindi, la 
rilevazione e l’intervento sulla condotta criminale. 
E’ evidente, con immediatezza, che tanto più si enfatizza questo “dato nascosto”, tanto più 
risulta facile muoversi lungo altre piste rispetto a quelle che emergono dall’analisi del dato 
statistico.
568 
290 
246 
113 
159 
130125 111109 
103 96 
84 
600 
500 
400 
300 
200 
100 
0 
2004 2005 2006 
Corruzione 
Concussione 
Istigazione alla Corruzione 
Abuso d'Ufficio 
Fonte : Istat. Nei dati forniti dall’Istat, e qui pubblicati, vi è l’indicazione 
dell’assenza dalla rilevazione di quelli relativi al Distretto di 
Torino. 
Altri dati, ufficiali: le statistiche giudiziarie 
Relativamente al delitto di ABUSO 
D’UFFICIO, norma residuale e di 
chiusura del sistema, emerge il 
“costo” annuale per il Paese, in 
termini di risorse finanziarie ed 
umane impiegate, tra il rilevante 
numero di soggetti denunciati dalle 
Forze di polizia per la violazione 
della fattispecie p. e p. dall’art. 323 
cp e il numero di persone 
condannate. 
Numero di persone condannate. 
2004 2005 2006 2007 2008 
2009 
abuso d’ufficio 
(art. 323 cp) 2738 2892 2939 3320 3501 2973
La mappatura della corruzione: dati dalla Corte dei Conti 
IMPORTI DELLE CITAZIONI IN GIUDIZIO 
DELLE PROCURE REGIONALI, 
PER TIPOLOGIA DI EVENTO DANNOSO. ANNO 2008. 
€ 1.386.038.981,65 
€ 57.607.164,42 
€ 139.297.932,34 
€ 36.859.370,20 
€ 578.637,80 € 394.505,17 
€ 69.013.083,11 
€ 1.000.000.000.000,00 
€ 100.000.000,00 
€ 10.000,00 
€ 1,00 
PERSONALE 
(Consulenze) 
MALADMINISTRATION 
ALTRE TIPOLOGIE 
EROGAZIONE 
CONTRIBUTI E 
FINANZIAMENTI - 
FRODI COMUNITARIE 
INCIDENTI 
DANNO 
ALL'IMMAGINE 
CORRUZIONE, 
TANGENTI, 
CONCUSSIONE ED 
ALTRI REATI 
Fonte : allegato V alla Relazione scritta del Procuratore generale, cerimonia di inaugurazione 
dell’anno giudiziario, Adunanza dell’11 febbraio 2009. 
I l “problema corruzione” , 
seppure considerato insieme ad 
altri reati contro la P.A., pesa il 4% 
del totale degli importi delle 
citazioni in I grado: i 69 Meuro del 
2008 restano stazionari nel 2009 
E’ chiarissima l’importanza del 
d a t o r e l a t i v o a l l a 
maladministration: l’82% degli 
importi fa riferimento a questa 
macroarea. 
Quasi il 10% invece fa riferimento 
a reati che hanno inciso sulla 
corretta allocazione di fondi e 
finanziamenti pubblici, nazionali e 
comuni t a r i commessi da 
CHIUQUE.
La fotografia resa disponibile dalla Corte dei Conti.
Le dimensioni del “tema” : la Relazione 2010 
del Procuratore Generale della Corte dei Conti
Le dimensioni del “tema” : la Relazione 2010 
del Procuratore Generale della Corte dei Conti 
1. non utilizza l’unico strumento completo e ufficiale, le statistiche della delittuosità; 
2. comunica che la Guardia di Finanza ha segnalato un aumento del 229% e del 153% dei fatti 
di corruzione e concussione, senza completare l’informazione con la sostanziale stabilità 
registrata dalle statistiche della delittuosità che comprendono anche il dato della Guardia di 
Finanza; 
3. paragona un dato pluriennale, quello delle statistiche della delittuosità per il periodo “2004- 
I semestre 2009” riportate a pagina 58 della Relazione del novembre 2009 del SAeT 
(consultabile all’indirizzo www.anticorruzione.it), con quello annuale proveniente dalla 
somma di quelli comunicati dalle 3 Forze di Polizia (2.154 casi = 221 + 219 + 1714) 
4. non evidenzia come vi sia stata una diminuzione del 32% del numero delle sentenze di I 
grado in materia di responsabilità per “corruzione e concussione”: dalle 185 del 2009 (il 
14,5% del totale) alle 126 del 2010 (l’11,7%), come risulta dalle Tabelle in appendice alle 
due Relazioni.
Molta confusione e qualche silenzio a danno del Paese.
Molta confusione a danno del Paese 
Il tema della corruzione è evocativo ed eclatante, ed è naturale utilizzarlo con termini 
quali “allarme” ed “emergenza”, alimentando una nebbia nella quale NESSUNO 
distingue tra: 
1. l’infedeltà del dipendente pubblico, che è alla base di gravi delitti (corruzione, concussione e 
peculato), 
2. la cattiva amministrazione (la cd. maladministration), l’inefficienza della PA, 
3. la congerie di condotte criminali tentate o consumate da chi, il più delle volte privato 
cittadino, ha scambiato la Pubblica Amministrazione, disattenta e indifesa, per un bancomat 
senza plafond.
Molta confusione a danno del Paese 
Confusione lessicale, nel 43esimo RAPPORTO CENSIS sulla situazione 
del Paese (dicembre 2009) 
“… Pubblica Amministrazione in terra criminale. Dal 2004 al 2008 sono 
pervenute alle Forze dell’ordine 19.019 denunce per reati legati alla 
corruzione della Pa: il 42,2% concentrato nelle quattro regioni del Sud più 
interessate da fenomeni di criminalità organizzata ….”. 
In realtà, le 19.019 denunce riguardano tutti i reati contro la PA. Di questi: 
1. il 40% sono reati predatori commessi da CHIUNQUE, finalizzati ad acquisire fondi, 
finanziamenti e contributi pubblici; 
2. il 40% sono “abusi d’ufficio”, p. e p. dall’art. 323 c.p., dove non c’è alcuna 
infedeltà del dipendente pubblico; 
3. corruzione e concussione sono circa il 10% del dato segnalato
Molta confusione a danno del Paese 
Confusione oggettiva e interpretativa (dal Censis)
Molta confusione a danno del Paese 
La cifra rimbalzata sui media di 60 miliardi di euro quale costo della corruzione in Italia, 
con qualche autorevole “addetto ai lavori” che si è spinto ancora più in là, 
sostenendo che il dato va “…ben oltre la stima di 50-60 miliardi di euro …” 
e ottenendo uno spazio ancor più ampio sui mezzi di informazione, 
È ATECNICA ed ERRATA 
ed è reale solo l’EFFETTO ECO che la ha resa verosimile. 
Infatti: 
• la “stima” deriva da un dato contenuto in una ricerca della World Bank, la cd. “Relazione 
Kauffman” del 2004, che individuava il costo della corruzione nel mondo nel 3% del PIL 
mondiale; 
• da qui i 60 miliardi di euro (!), pari al 3% del PIL italiano, cioè un decimo circa del costo della 
corruzione mondiale stimata - con questo studio dalla World Bank - in $1 Trillion, 700 
miliardi di euro dell’epoca. 
L’autore della stima ha, però, dimenticato di proseguire la sua lettura fino a dove la stessa World 
Bank afferma quella che poteva sembrare una banalità. E cioè che "First, as shown clearly by 
the data, the scale of corruption varies significantly from country to country“.
Molta confusione, e qualche silenzio, a danno del Paese 
Confusione strumentale (dal CPI di Trasnsparency International)
Molta confusione, e qualche silenzio, a danno del Paese 
Confusione strumentale (dal CPI di Trasnsparency International) 
L’INDICE DI PERCEZIONE (CPI), comunicato annualmente da Transparency International: 
1. NON è una misurazione del livello di corruzione di un Paese, 
2. NON consente di stilare classifiche e graduatorie: la stessa Transparency afferma – in 
Transparency International, Università di Passau (2008), The Methodology of the 
Corruption Perceptions Index 2008 - che “… una graduatoria di Paesi può facilmente 
essere erroneamente interpretata come una misura assolutamente precisa delle 
performance di un dato paese. Questo non è affatto vero….”; 
3. NESSUNO dice che la stessa Transparency segnala una INTRINSECA IMPRECISIONE 
del suo Indice: “…Sin dalla sua prima pubblicazione nel 1995, TI ha fornito i dati relativi 
alla deviazione standard e al numero delle fonti utilizzate per la costruzione dell’indice. 
Queste informazioni servono per evidenziare che vi è una intrinseca imprecisione. Inoltre 
viene fornita l’informazione del range tra il valore più basso/più alto.…”, con l’Italia che fa 
segnare una deviazione standard tra le più elevate, superiore a 1, chiaro indicatore di un 
sostanziale disaccordo tra le diverse fonti e, quindi, una significativa imprecisione della 
misurazione; 
4. NESSUNO dice che nel 2009, è stato calcolato con modalità diverse, da un ente di ricerca 
diverso, con le 6 (!) rilevazioni sull’Italia che sono state richieste a 4 enti diversi: Economic 
Intelligence Unit, Global Insights, IMD International, World Economic Forum’s Global 
Competitiveness
Molta confusione, e qualche silenzio, a danno del Paese 
CITIZENS’ PERCEPTIONS OF FRAUD AND 
THE FIGHT AGAINST FRAUD IN THE EU 27 
Indagine richiesta dall’European Anti-Fraud Office e realizzata dalla 
Gallup Organization ( consultabile su http://ec.europa.eu ). 
Percezione della estensione della corruzione o di 
altri illeciti nella pubblica amministrazione 
nazionale. 
Cittadini che dichiarano di aver ricevuto la 
richiesta di una tangente negli ultimi 12 mesi.
Molta confusione, e qualche silenzio, a danno del Paese 
TRAC - Transparency in Reporting on Anti-Corruption 
1. Tra le aziende analizzate la media è di 17 punti su 50. 
2. L’Italia si posiziona sopra la media mondiale davanti a 
Paesi come Germania, Svezia, Francia, Belgio.
Molta confusione, e qualche silenzio, a danno del Paese 
Global Integrity Report 2008 
(consultabile all’indirizzo www.report.globalintegrity.org/Italy/2008). 
Il Report annuale di Global Integrity - organizzazione indipendente 
e no-profit di Washington, nata nel 1999 come Centro per 
l’integrità pubblica grazie ad un gruppo di giornalisti e ricercatori, - 
è l’esito di una metodologia di ricerca che è considerata una best 
practice dalla World Bank: 
1. il risultato finale di 79 su 100, subito dopo il Canada che ha 
raggiunto 80 su 100 e prima della Francia che nell’ultimo 
assessment del 2007 ha conseguito 78 su 100, colloca l’Italia al 
confine della fascia nella quale sono censiti i Paesi che 
presentano un impegno “strong” riguardo al tema dell’integrità 
e dell’anticorruzione; 
2. le aree sulle quali viene indicata la necessità di intervenire, 
sono : 
a. la Judicial Accountabilty (voce III-3: very weak), 
b. le misure in materia di whistleblowing (voce IV-2: very 
weak), 
c. la funzionalità della PA (categoria IV: very weak), 
d. il finanziamento politico (voce II-3: very weak).
Molta confusione, e qualche silenzio, a danno del Paese
Molta confusione, e qualche silenzio, a danno del Paese
Molta confusione, e qualche silenzio, a danno del Paese 
Un esito simile è quello presentato da VIGEO, in How do companies prevent corruption? A 
comparative analysis of North-American and European strategies for the prevention of 
corruption (2007 - 2009), che è andata a verificare che cosa fanno concretamente 800 companies 
nordamericane ed europee, al di là delle affermazioni di principio, per impedire fenomeni di 
corruzione attraverso la valutazione di numerosi aspetti rilevanti. 
Tra le 800 aziende esaminate, delle quali più del 10% sotto inchiesta penale o amministrativa per fatti 
di corruzione l’Italia è ben posizionata: 
• due aziende nelle “top 30”, Terna e Atlantia, 
• l’Enel menzionata come best practices con il suo Piano “tolleranza zero” contro la corruzione. 
VIGEO è una multinazionale Francese: European leading supplier of extra-financial analysis, the Vigeo Group 
measures companies' performance in the field of Sustainable Development & Social Responsibility to supply 
this information to Asset Managers. The Vigeo Group is also specialised in Social Responsibility audits for 
companies and organisations.
Molta confusione, e qualche silenzio, a danno del Paese 
L’ATTIVITA’ REPRESSIVA FUNZIONA e PERMANE SU LIVELLI DI ASSOLUTA 
STRAORDINARIETÀ 
I risultati sono stati conseguiti grazie alle capacità professionali delle Forze di Polizia coordinate dalla Magistratura 
e a metodologie particolarmente apprezzate. 
Per Franz - Hermann Bruener, compianto Direttore generale dell’OLAF, l’Ufficio anti-frode europeo, l’Italia 
“…dispone degli arsenali di protezione penale e investigativa tra i più avanzati a livello europeo …”, con “… 
strumenti di indagine utilizzati tra i più avanzati al mondo … strumenti raramente utilizzati nella maggior parte 
degli altri Paesi per tali tipi di illeciti …” e con le Forze di Polizia e la Magistratura, per questo, “… spesso invidiati 
dai colleghi di altri Paesi…”. 
PARADOSSO DELL’EFFICIENZA 
se il sistema repressivo cattura un ladro o arresta un rapinatore, i cittadini si sentono rassicurati e provano fiducia 
verso le Istituzioni 
se lo stesso sistema repressivo indaga un corruttore o arresta un concussore, i cittadini non provano alcuna 
rassicurazione, piuttosto provano sfiducia verso il sistema 
PARADOSSALMENTE 
un sistema repressivo NON indipendente e meno efficace 
ASSICURA minori livelli di sfiducia verso le Istituzioni e una minore percezione soggettiva negativa
Molta confusione, e qualche silenzio, a danno del Paese 
L’ATTIVITA’ REPRESSIVA FUNZIONA e PERMANE SU LIVELLI DI 
ASSOLUTA STRAORDINARIETÀ 
Nella giornata "porte aperte" delle Istituzioni comunitarie svoltasi a Bruxelles sabato 8 
maggio 2010, l’OLAF ha presentato le Forze di Polizia italiane come un "… modello di 
polizia europea per il contrasto alle frodi ai danni del bilancio comunitario. L’Italia - 
prosegue il lancio dell’agenzia Il Velino, 10 maggio - per troppo tempo all'indice delle 
statistiche dei paesi a rischio di frode e corruzione, da tempo sta assumendo un nuovo 
ruolo sulla scena internazionale. Non più Paese della frode, ma quello che con maggiore 
vigore, maggiori strumenti normativi, maggior numero di mezzi e più spiccata 
professionalità investigativa e giudiziaria (sia penale che amministrativa) combatte la 
criminalità finanziaria internazionale ….”. 
di nuovo il 
PARADOSSO DELL’EFFICIENZA
Molta confusione, e qualche silenzio, a danno del Paese 
L’ATTIVITA’ REPRESSIVA FUNZIONA e PERMANE SU LIVELLI DI 
ASSOLUTA STRAORDINARIETÀ 
Siim Kallas, Vice Presidente della Commissione europea e Commissario responsabile per 
l’amministrazione, l’audit e la lotta antifrode, ha, infatti, evidenziato che “… un numero crescente 
di irregolarità comunicate può essere un buon segnale del fatto che i controlli sono migliorati …” : 
un alto livello di corruzione accertata dalle Forze di polizia NON EQUIVALE, in una prospettiva 
comparata con altri Paesi, a bassi livelli di integrità e moralità dell’apparato pubblico. 
L’Italia, a differenza di altri Paesi sistematicamente considerati a minor “rischio di corruzione”, 
non ha riportato segnalazioni negative nell’ultima Risoluzione legislativa sulla tutela degli interessi 
finanziari delle Comunità e la lotta contro la frode del Parlamento europeo del 24 aprile 2009 che 
si è detto “…profondamente colpito dalla mancanza di disciplina nella segnalazione dei casi da parte degli 
Stati membri dopo vari anni e ritiene inaccettabile che 6 Stati membri – Francia, Svezia, Spagna, Irlanda, 
Lettonia e Lussemburgo - non utilizzino ancora i sistemi di segnalazione per via elettronica, che 14 di essi – 
situazione che costituisce un problema, in particolare in Francia, Spagna e Paesi Bassi - non abbiano rispettato i 
termini per la segnalazione e che alcuni di essi non abbiano classificato i casi di irregolarità segnalati ….”.
La Ratifica della Convenzione ONU sulla corruzione, legge 3 agosto 2009, n.116 
• L’Autorità Nazionale Anticorruzione 
• I compiti esclusivi assegnati all’Autorità Nazionale
Legge 3 agosto 2009, n. 116 
L’articolo 6 prevede: 
(Autorità nazionale anti-corruzione). 
1. È designato quale autorità nazionale ai sensi dell’articolo 6 della 
Convenzione il soggetto al quale sono state trasferite le funzioni 
dell’Alto Commissario per la prevenzione e il contrasto della 
corruzione e delle altre forme di illecito all’interno della pubblica 
amministrazione, ai sensi dell’articolo 68, comma 6-bis, del decreto-legge 
25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 
6 agosto 2008, n. 133. 
2. Al soggetto di cui al comma 1 sono assicurate autonomia ed 
indipendenza nell’attività.
Legge 3 agosto 2009, n. 116 
La questione della INDIPENDENZA e AUTONOMIA 
1. Il Legislatore, con la legge di ratifica, ha voluto garantire che questa 
struttura operi concretamente, nella sua attività, in modo autonomo e 
indipendente. 
2. Si tratta di una previsione che rafforza oltremodo l’azione nazionale nella 
specifica materia, perché: 
• assicura all’attività dell’Autorità Nazionale Anticorruzione la forza, 
l’impegno, il peso del Governo e, in particolare, del Ministro per la 
Pubblica Amministrazione e l’Innovazione; 
• prevede contestualmente chedall’analisi dei risultati ottenuti traspaia, in 
concreto, con immediatezza, l’esclusiva finalizzazione dell’operatività 
all’attuazione della Convenzione Onu contro la corruzione, senza 
condizionamenti di tipo funzionale o economico quali quelli lamentati in 
passato da diversi Alti Commissari per la lotta alla corruzione e alle altre 
forme di illecito nella PA.
Legge 3 agosto 2009, n. 116 
La questione della INDIPENDENZA e AUTONOMIA 
Si è trattata di una scelta lungimirante, assolutamente in linea con gli standard di 
altri Paesi che hanno previsto una Autorità “vicina” al Potere esecutivo e che 
vengono frequentemente additati come esempi nel contrasto al fenomeno 
corruttivo: 
• Germania: Department of Internal Investigations; 
• Belgio: Central office for the repression of corruption (Federal Police); 
• Austria: BAK (Federal Bureau of Anti-corruption- Ministry of Interior); 
• Francia: Central service for prevention of corruption (Ministry of Justice); 
• Croazia: Anti-corruption Sector (Ministry of Justice); 
• Spagna : Special prosecutors office for the repression of corruption and 
related economic offences (Prosecution Service); 
• Usa: Office of the Government ethics (Presidente USA).
Convenzione ONU sulla corruzione 
Ai sensi dell’articolo 6, il Dipartimento della Funzione Pubblica, quale Autorità 
Nazionale Anticorruzione: 
(Organo od organi di prevenzione della corruzione) 
1. Ciascuno Stato Parte assicura, conformemente ai principi fondamentali del proprio sistema 
giuridico, l’esistenza di uno o più organi, secondo quanto necessario, incaricati di prevenire la 
corruzione mediante mezzi quali: 
a) l’applicazione delle politiche di cui all’articolo 5 della presente Convenzione e, se 
necessario, la supervisione ed il coordinamento di tale applicazione; 
b) l’accrescimento e la diffusione delle conoscenze concernenti la prevenzione della 
corruzione. 
2. Ogni Stato Parte, conformemente ai principi fondamentali del proprio sistema giuridico, 
concede all’organo od agli organi di cui al paragrafo 1 del presente articolo, l’indipendenza 
necessaria a permettere loro di esercitare efficacemente le loro funzioni al riparo da ogni 
indebita influenza. Le risorse materiali ed il personale specializzato necessari, nonché la 
formazione di cui tale personale può aver bisogno per esercitare le sue funzioni, dovrebbero 
essere loro forniti. 
3. Ciascuno Stato Parte comunica al Segretario Generale delle Nazioni Unite il nome e 
l’indirizzo dell’autorità o delle autorità suscettibili di aiutare altri Stati Parte a mettere a punto 
ed applicare misure specifiche di prevenzione della corruzione.
Convenzione ONU sulla corruzione : i COMPITI 
Ai sensi dell’articolo 5, il Dipartimento della Funzione Pubblica, quale Autorità 
Nazionale Anticorruzione: 
(Politiche e pratiche di prevenzione della corruzione) 
1. Ciascuno Stato Parte elabora o applica o persegue, conformemente ai principi fondamentali 
del proprio sistema giuridico, delle politiche di prevenzione della corruzione efficaci e 
coordinate che favoriscano la partecipazione della società e rispecchino i principi di stato di 
diritto, di buona gestione degli affari pubblici e dei beni pubblici, d’integrità, di trasparenza e di 
responsabilità. 
2. Ciascuno Stato Parte si adopera al fine di attuare e promuovere pratiche efficaci volte a 
prevenire la corruzione. 
3. Ciascuno Stato Parte si adopera al fine di valutare periodicamente gli strumenti giuridici e le 
misure amministrative pertinenti al fine di determinare se tali strumenti e misure sono adeguati 
a prevenire e combattere la corruzione. 
4. Gli Stati Parte, quando necessario e conformemente ai principi fondamentali del loro sistema 
giuridico, collaborano gli uni con gli altri e con le organizzazioni regionali ed internazionali 
competenti nella promozione e nella messa a punto delle misure di cui al presente articolo. 
Nell’ambito di tale collaborazione, essi possono partecipare a programmi e progetti 
internazionali volti a prevenire la corruzione.
Convenzione ONU sulla corruzione : la MAPPATURA 
e il PIANO NAZIONALE ANTICORRUZIONE 
Ai sensi dell’articolo 61, il Dipartimento della Funzione Pubblica, quale Autorità 
Nazionale Anticorruzione: 
(Raccolta, scambio ed analisi delle informazioni sulla corruzione) 
1. Ciascuno Stato Parte considererà la possibilità di analizzare, in consultazione con esperti, le 
tendenze della corruzione nel proprio territorio, nonché le circostanze in cui sono commessi i 
reati di corruzione. 
2. Gli Stati Parti considereranno la possibilità di sviluppare e condividere tra loro ed attraverso 
organizzazioni internazionali e regionali, statistiche, esperienza analitica riguardante la corruzione 
ed informazioni finalizzate ad elaborare, nei limiti del possibile, definizioni, norme e metodologie 
comuni, così come informazioni sulle pratiche migliori per prevenire e combattere la corruzione. 
3. Ciascuno Stato Parte considererà la possibilità di monitorare le proprie politiche e le attuali 
misure per combattere la corruzione e di valutare l’efficacia e l’efficienza delle stesse.
Convenzione ONU sulla corruzione : la MAPPATURA 
e il PIANO NAZIONALE ANTICORRUZIONE 
Ai sensi dell’articolo 9, il Dipartimento della Funzione Pubblica, quale 
Autorità Nazionale Anticorruzione: 
(Stipulazione di appalti pubblici e gestione delle finanze pubbliche 
1. Ciascuno Stato Parte, conformemente ai principi fondamentali del proprio sistema giuridico, 
prende le misure necessarie per creare sistemi appropriati di stipulazione degli appalti pubblici che 
siano basati sulla trasparenza, la concorrenza e su criteri obiettivi per l’assunzione delle decisioni e 
che siano efficaci, inter alia, per prevenire la corruzione. Tali sistemi, per l’applicazione dei quali 
dei valori soglia possono essere presi in considerazione, prevedono in particolare: 
a) la diffusione pubblica di informazioni concernenti le procedure di stipulazione degli appalti ed i contratti di appalto, 
compresa ogni informazione sulle gare d’appalto ed ogni informazione pertinente sull’attribuzione degli appalti, concedendo 
ai potenziali offerenti il tempo necessario per preparare e presentare la loro offerta; 
b) la definizione preventiva delle condizioni di partecipazione, compresi i criteri di selezione e di attribuzione e le regole delle 
gare d’appalto nonché la loro pubblicazione; 
c) l’utilizzazione di criteri obiettivi e predeterminati per l’assunzione delle decisioni concernenti la stipulazione di appalti 
pubblici, al fine di facilitare la successiva verifica della corretta applicazione delle regole o procedure; 
d) un sistema di ricorso interno efficace, comprendente un sistema di appello efficace che garantisca l’esercizio dei mezzi di 
ricorso in caso di inosservanza delle regole o procedure stabilite conformemente al presente paragrafo; 
e) se del caso, una serie di misure volte a disciplinare le questioni riguardanti il personale incaricato della stipulazione degli 
appalti, quali una dichiarazione d’interesse per alcuni appalti pubblici, le procedure per la selezione di detto personale ed i 
requisiti in materia di formazione.
Convenzione ONU sulla corruzione : la MAPPATURA 
e il PIANO NAZIONALE ANTICORRUZIONE 
Ai sensi dell’articolo 9, il Dipartimento della Funzione Pubblica, quale 
Autorità Nazionale Anticorruzione: 
(Stipulazione di appalti pubblici e gestione delle finanze pubbliche 
2. Ciascuno Stato Parte, conformemente ai principi fondamentali del proprio sistema giuridico, 
prende le misure appropriate al fine di promuovere la trasparenza e la responsabilità nella 
gestione delle finanze pubbliche. Tali misure comprendono in particolare: 
a) le procedure per l’adozione del bilancio nazionale; 
b) la comunicazione tempestiva delle entrate e delle uscite; 
c) un sistema di norme in materia di contabilità e di revisione dei conti, e di controllo di secondo livello; 
d) dei sistemi efficaci di gestione dei rischi e di controllo interno; e 
e) se del caso, delle misure correttive in caso di inosservanza dei requisiti stabiliti nel presente paragrafo. 
3. Ciascuno Stato Parte, conformemente ai principi fondamentali del proprio diritto interno, 
prende le misure civili ed amministrative necessarie per preservare l’integrità dei libri e delle 
registrazioni contabili, dei rendiconti finanziari o di ogni altro documento concernente le entrate e 
le uscite pubbliche e per impedirne la falsificazione.
Convenzione ONU sulla corruzione : la MAPPATURA 
e il PIANO NAZIONALE ANTICORRUZIONE 
Ai sensi dell’articolo 12, il Dipartimento della Funzione Pubblica, quale 
Autorità Nazionale Anticorruzione: 
(Settore privato) 
1. Ciascuno Stato Parte, conformemente ai principi fondamentali del proprio diritto interno, 
prende le misure necessarie al fine di prevenire la corruzione che coinvolge il settore privato, 
rafforzare le norme in materia di contabilità e di revisione dei conti e, se del caso, prevedere delle 
sanzioni civili, amministrative o penali efficaci, proporzionate e dissuasive in caso di inosservanza 
di tali misure.
Convenzione ONU sulla corruzione : la MAPPATURA 
e il PIANO NAZIONALE ANTICORRUZIONE 
Ai sensi dell’articolo 12, il Dipartimento della Funzione Pubblica, quale 
Autorità Nazionale Anticorruzione: 
(Settore privato) 
2. Le misure volte al raggiungimento di tali obiettivi possono includere in particolare: 
a) la promozione della cooperazione tra i servizi di individuazione e di repressione e gli enti privati interessati; 
b) la promozione e l’elaborazione di norme e procedure volte a preservare l’integrità degli enti privati interessati, e anche di 
codici di condotta affinché le imprese e tutte le professioni interessate esercitino le loro attività in modo corretto, onorevole 
ed adeguato, al fine di prevenire i conflitti d’interesse e promuovere l’uso di buone pratiche commerciali tra le imprese e 
nelle loro relazioni contrattuali con lo Stato; 
c) la promozione della trasparenza degli enti privati ricorrendo, se del caso, a misure concernenti l’identità delle persone 
fisiche e giuridiche che partecipano alla costituzione e gestione delle società; 
d) la prevenzione dell’uso improprio delle procedure di regolamentazione degli enti privati, comprese le procedure 
concernenti le sovvenzioni e le licenze concesse dalle pubbliche autorità per attività commerciali; 
e) la prevenzione dei conflitti d’interesse mediante l’imposizione, se del caso e per un periodo ragionevole, di restrizioni 
all’esercizio di attività professionali da parte di ex pubblici ufficiali e all’impiego, da parte del settore privato, di pubblici 
ufficiali dopo le loro dimissioni od il loro pensionamento, quando dette attività o detto impiego sono direttamente collegati 
alle funzioni che tali ex pubblici ufficiali esercitavano o supervisionavano durante il loro mandato; 
f) l’assicurazione che le imprese private, tenuto conto della loro struttura e dimensione, abbiano revisioni contabili interne 
sufficienti per facilitare la prevenzione e l’individuazione degli atti di corruzione e che i conti ed i necessari rendiconti 
finanziari di tali imprese private siano sottoposti a procedure appropriate di revisione dei conti e di certificazione.
Convenzione ONU sulla corruzione : la MAPPATURA 
e il PIANO NAZIONALE ANTICORRUZIONE 
Ai sensi dell’articolo 12, il Dipartimento della Funzione Pubblica, quale 
Autorità Nazionale Anticorruzione: 
(Settore privato) 
3. Al fine di prevenire la corruzione, ciascuno Stato Parte, conformemente alle proprie leggi e 
regolamenti interni concernenti la tenuta dei libri e delle registrazioni contabili, la pubblicazione 
di informazioni sui rendiconti finanziari e le norme di contabilità e di revisione dei conti, prende 
le misure necessarie per proibire che i seguenti atti siano compiuti al fine di commettere uno 
qualsiasi dei reati stabiliti conformemente alla presente Convenzione: 
a) la tenuta di conti fuori libro; 
b) le operazioni fuori libro o insufficientemente identificate; 
c) la registrazione di spese inesistenti; 
d) la registrazione di elementi del passivo il cui oggetto non è correttamente identificato; 
e) l’utilizzazione di documenti falsi; e 
f) la distribuzione intenzionale di documenti contabili prima di quanto previsto dalla legge. 
4. Ciascuno Stato Parte rifiuta la deducibilità fiscale delle spese che costituiscono delle tangenti, il 
cui versamento è uno degli elementi costitutivi dei reati stabiliti conformemente agli articoli 15 e 
16 della presente Convenzione e, se del caso, delle altre spese sostenute ai fini di corruzione.
Convenzione ONU sulla corruzione : la MAPPATURA 
e il PIANO NAZIONALE ANTICORRUZIONE 
Ai sensi dell’articolo 13, il Dipartimento della Funzione Pubblica, quale 
Autorità Nazionale Anticorruzione: 
(Partecipazione della società) 
1. Ciascuno Stato Parte, nei limiti dei propri mezzi conformemente ai principi fondamentali del 
proprio diritto interno, prende le misure appropriate volte a favorire la partecipazione attiva, nella 
prevenzione della corruzione e nella lotta contro tale fenomeno, di persone e di gruppi non 
appartenenti al settore pubblico, quali la società civile, le organizzazioni non governative e le 
comunità di persone, misure volte inoltre a sensibilizzare maggiormente il pubblico sull’esistenza, 
le cause e la gravità della corruzione e sulla minaccia che questa rappresenta. Tale partecipazione 
dovrebbe essere rafforzata mediante misure consistenti in particolare nel: 
a) accrescere la trasparenza dei processi decisionali e promuovere la partecipazione del pubblico a tali processi; 
b) assicurare l’accesso effettivo del pubblico all’informazione; 
c) intraprendere delle attività di informazione del pubblico che lo incoraggino a non tollerare la corruzione, nonché dei 
programmi di educazione del pubblico, in particolare presso le scuole e le università; 
d) rispettare, promuovere e proteggere la libertà di ricercare, ricevere, pubblicare e diffondere informazioni concernenti la 
corruzione. Tale libertà può essere sottoposta ad alcune condizioni, le quali devono tuttavia essere prescritte dalla legge e 
necessarie: 
i) al rispetto dei diritti e della reputazione altrui; 
ii) alla protezione della sicurezza nazionale o dell’ordine pubblico, o della pubblica sanitaria e moralità.
Convenzione ONU sulla corruzione : la MAPPATURA 
e il PIANO NAZIONALE ANTICORRUZIONE 
Ai sensi dell’articolo 13, il Dipartimento della Funzione Pubblica, quale 
Autorità Nazionale Anticorruzione: 
(Partecipazione della società) 
2. Ciascuno Stato Parte prende le misure appropriate al fine di assicurare che gli organi di 
prevenzione della corruzione competenti menzionati nella presente Convenzione siano noti al 
pubblico e si adopera affinché tali organi siano accessibili, se del caso, cosicché i fatti suscettibili di 
essere considerati costitutivi di un reato stabilito conformemente alla presente Convenzione 
possano essere loro segnalati, anche in forma anonima.
La riforma della PA, legge 15/2009 e d.lgs. n. 150 del 27 ottobre 2009 
• La Sezione per l’integrità nelle Amministrazioni pubbliche
Decreto legislativo 27 ottobre 2009, n.150 
Il comma 8 dell’art. 13 prevede: 
Presso la Commissione è istituita la Sezione per l’integrità nelle 
amministrazioni pubbliche con la funzione di favorire, all’interno della 
amministrazioni pubbliche, la diffusione della legalità e della 
trasparenza e sviluppare interventi a favore della cultura dell’integrità. 
La Sezione promuove la trasparenza e l’integrità nelle amministrazioni 
pubbliche; a tale fine predispone le linee guida del Programma 
triennale per l’integrità e la trasparenza di cui articolo 11, ne verifica 
l’effettiva adozione e vigila sul rispetto degli obblighi in materia di 
trasparenza da parte di ciascuna amministrazione.
Decreto legislativo 27 ottobre 2009, n.150 
Il comma 2 dell’art. 11 prevede: 
Ogni amministrazione, sentite le associazioni rappresentate nel 
Consiglio nazionale dei consumatori e degli utenti, adotta un 
Programma triennale per la trasparenza e l’integrità, da aggiornare 
annualmente, che indica le iniziative previste per garantire: 
a) un adeguato livello di trasparenza, anche sulla base delle linee guida 
elaborate dalla Commissione di cui all’articolo 13; 
b) la legalità e lo sviluppo della cultura dell’integrità.
Decreto legislativo 27 ottobre 2009, n.150 
Alla Commissione e, quindi, alla Sezione per l’Integrità, 
potranno essere affidati compiti in materia di: 
Art. 7 Settore pubblico 
Art. 8 Codici di condotta dei pubblici ufficiali 
Art. 10 Informazione del pubblico
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Il ddl cd. “anticorruzione” (AS 2156)
Il ddl cd. “anticorruzione” (AS 2156)
Grazie per l’attenzione 
Maurizio Bortoletti 
telefono : 0668997552 
m.bortoletti@governo.it

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Bortoletti, etica e prevenzione corruzione, scuola superiore economia e finanze, roma 6 luglio 2010

  • 1. Master “Etica nella Pubblica Amministrazione e contrasto alla corruzione” Scuola Superiore dell’Economia e delle Finanze Roma, 6 luglio 2010 Un quadro di sfondo e qualche riflessione a margine del tema “corruzione”. Maurizio Bortoletti Consigliere del Ministro per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione
  • 2.
  • 3. INDICE Dimensioni e declinazioni del tema. L’ultima novità dalla Plenaria OCSE, Parigi 14 – 18 giugno 2010. L’ultima novità dall’Unione Europea. I dati ufficiali disponibili e alcune evidenze. La fotografia resa disponibile dalla Corte dei Conti. Molta confusione e qualche silenzio a danno del Paese. La Ratifica della Convenzione ONU sulla corruzione, legge 3 agosto 2009, n.116 • L’Autorità Nazionale Anticorruzione • I compiti esclusivi assegnati all’Autorità Nazionale La riforma della PA, legge 15/2009 con il d.lgs. n. 150 del 27 ottobre 2009 • La Sezione per l’integrità nelle Amministrazioni pubbliche Il ddl cd. “anticorruzione” (AS 2156)
  • 5. Le dimensioni del “tema”
  • 6. Le tante “declinazioni” del “tema”.
  • 7. L’ultima novità dalla Plenaria OCSE, Parigi 14 – 18 giugno 2010.
  • 8. L’ultima informazione disponibile a livello internazionale Transparency International nel Review Draft del 6 giugno 2010 del Progress Report on OECD Convention Enforcement, presentato alla plenaria OCSE – Parigi, 14/18 giugno 2010 - in materia di implementazione degli strumenti e Convenzioni contro la corruzione, ha collocato l’Italia tra i Paesi Active Enforcement, insieme a Denmark, Germany, Norway, Switzerland, United Kingdom and United States. I Paesi Active Enforcement sono quelli with a share of world exports over two per cent (the 11 largest exporters) must have at least ten major cases on a cumulative basis, of which at least three were initiated in the last three years, and at least three were concluded with substantial sanctions. Countries with a share of world exports less than two per cent must have brought at least three major cases including at least one concluded with substantial sanctions and have at least one case pending that was initiated in the last three years. Gli altri Paesi OCSE sono stati così valutati: 1. Moderate Enforcement: Belgium, Finland, France, Japan, Netherlands, South Korea, Spain, and Sweden 2. Little or No Enforcement: Argentina, Australia, Austria, Brazil, Bulgaria, Canada, Chile, Czech Republic, Estonia, Greece, Hungary, Ireland, Israel, Mexico, New Zealand, Poland, [Portugal], Slovak Republic, Slovenia, South Africa, Turkey.
  • 11. I dati ufficiali disponibili e alcune evidenze.
  • 12. Alcuni dati, ufficiali: le statistiche della delittuosità Dato ITALIA 2004 2005 2006 2007 2008 Fonte : Sistema di Indagine del Ministero dell’Interno. 2009 Delitti registrati 3.403 3.552 5.499 3.368 3.317 2946 Persone denunciate F M F M F M F M F M F M 2.774 9.708 2.914 10.611 5.634 14.342 3.516 10.844 2.918 10.486 3378 8710 12.48 2 13.52 5 19.97 6 14.36 0 13.40 4 1208 8 NOTA METODOLOGICA: sono state considerate le fattispecie p. e p. dagli artt. : 414, 316, 316 bis, 316 ter, 317, 318, 319, 319 ter, 320, 322, 322 bis, 323, 353, 354, 355, 356, 640 bis del codice penale. Pur se evidentemente significativa, la fattispecie p. e p. dall’art. 640, 2°comma, c.p., dedicata a punire la fattispecie aggravata prevista nei casi di consumazione a danno dello Stato, non è stata considerata, in quanto il Sistema di Indagine, nella registrazione delle denunce per l’art. 640 bis cp, prevede tale specificazione quale voce facoltativa lasciata alla discrezionalità dell’operatore.
  • 13. Alcuni dati, ufficiali: le statistiche della delittuosità DENUNCE PER REATI CONTRO LA P.A., PER TIPOLOGIA DI REATO Fonte : Sistema di Indagine del Ministero dell’Interno. 2004 2005 2006 2007 2008 Le denunce per la violazione degli artt. 640 bis e 316 ter c.p. sono: • nel 2004, 1.276 sui 3.403 delitti totali registrati, il 38 % ; • nel 2005, 1.491 sui 3.552, il 42 %; • nel 2006, 3.583 sui 5.449, il 66 %: • nel 2007, 1.171 sui 3.368, il 35 %, • nel 2008, 1.071 sui 3.317, il 32%, • nel 2009, 873 sui 2946, il 29,6%. 2009 Corruzione (art. 318, 319, 320 cp) 158 126 112 128 140 130 Concussione (art. 317 cp) 138 115 80 130 135 132 Peculato (art. 314 cp) 273 279 243 270 272 312 Abuso d’ufficio (art. 323 cp) 1016 1051 935 1097 1.134 1012 Truffa per il conseguimento … ( art.640 bis cp) 824 893 2.725 778 737 668 Indebita percezione (art. 316 ter cp) 462 598 858 393 334 205
  • 14. Le “misurazioni” della criminalità Le statistiche della delittuosità rese disponibili dal Ministero dell’Interno sono l’unica fonte ufficiale circa i reati e le persone denunciate da tutte le Forze di Polizia, comprese Polizia Penitenziaria, Direzione investigativa antimafia, Corpo Forestale dello Stato e, indirettamente, Corpi di polizia locali e Capitanerie di Porto. Si tratta di una delle due novità estremamente rilevanti introdotte nel 2004, quando il Sistema di Indagine, più noto con il suo acronimo SDI, sostituì il cd. modello 165 attraverso il quale dal 1955 gli organismi periferici di sole 3 Forze di Polizia - Polizia di Stato, Carabinieri e Guardia di Finanza - trasmettevano all’Istat le denunce per tutti i delitti previsti dal codice penale, compendiate in informative trasmesse all’Autorità Giudiziaria. L’altra rilevante innovazione è stata quella della registrazione: 1. di “fatti”, cioè di tutti gli avvenimenti d’interesse per le Forze di polizia, che a loro volta si distinguono in reati ed eventi non sanzionati penalmente, 2. di “provvedimenti”, cioè atti formali emessi dalle autorità competenti nei confronti di soggetti od oggetti coinvolti in uno specifico reato o evento.
  • 15. Le CAUTELE nella lettura del “tema” Il numero dei reati registrati rappresenta solo una parte di quelli effettivamente consumati: le statistiche della delittuosità e della criminalità fotografano, quindi, quella che possiamo definire “criminalità apparente” o registrata, considerato che la rilevazione non “percepisce”, per diverse ragioni, un numero più o meno rilevante di reati che compongono il sommerso della criminalità, il cd. numero oscuro: • varia sensibilmente da reato a reato, e anche all’interno della stessa tipologia delittuosa; • è pari a zero per i furti di beni mobili registrati o quelli coperti da assicurazione ( auto e moto), • è elevatissimo nel caso di furti di beni di modico valore. In tema di reati contro la PA, in particolare, emerge una ulteriore difficoltà nella misurazione del dato: questi delitti sono in larga parte “reati senza vittima”, caratterizzati cioè dal fatto che manca il tipico vettore della denuncia, nel senso che non vi è una vittima, persona fisica o giuridica, che, quale soggetto passivo, può presentare una denuncia alle Forze di Polizia, facilitando, quindi, la rilevazione e l’intervento sulla condotta criminale. E’ evidente, con immediatezza, che tanto più si enfatizza questo “dato nascosto”, tanto più risulta facile muoversi lungo altre piste rispetto a quelle che emergono dall’analisi del dato statistico.
  • 16. 568 290 246 113 159 130125 111109 103 96 84 600 500 400 300 200 100 0 2004 2005 2006 Corruzione Concussione Istigazione alla Corruzione Abuso d'Ufficio Fonte : Istat. Nei dati forniti dall’Istat, e qui pubblicati, vi è l’indicazione dell’assenza dalla rilevazione di quelli relativi al Distretto di Torino. Altri dati, ufficiali: le statistiche giudiziarie Relativamente al delitto di ABUSO D’UFFICIO, norma residuale e di chiusura del sistema, emerge il “costo” annuale per il Paese, in termini di risorse finanziarie ed umane impiegate, tra il rilevante numero di soggetti denunciati dalle Forze di polizia per la violazione della fattispecie p. e p. dall’art. 323 cp e il numero di persone condannate. Numero di persone condannate. 2004 2005 2006 2007 2008 2009 abuso d’ufficio (art. 323 cp) 2738 2892 2939 3320 3501 2973
  • 17. La mappatura della corruzione: dati dalla Corte dei Conti IMPORTI DELLE CITAZIONI IN GIUDIZIO DELLE PROCURE REGIONALI, PER TIPOLOGIA DI EVENTO DANNOSO. ANNO 2008. € 1.386.038.981,65 € 57.607.164,42 € 139.297.932,34 € 36.859.370,20 € 578.637,80 € 394.505,17 € 69.013.083,11 € 1.000.000.000.000,00 € 100.000.000,00 € 10.000,00 € 1,00 PERSONALE (Consulenze) MALADMINISTRATION ALTRE TIPOLOGIE EROGAZIONE CONTRIBUTI E FINANZIAMENTI - FRODI COMUNITARIE INCIDENTI DANNO ALL'IMMAGINE CORRUZIONE, TANGENTI, CONCUSSIONE ED ALTRI REATI Fonte : allegato V alla Relazione scritta del Procuratore generale, cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario, Adunanza dell’11 febbraio 2009. I l “problema corruzione” , seppure considerato insieme ad altri reati contro la P.A., pesa il 4% del totale degli importi delle citazioni in I grado: i 69 Meuro del 2008 restano stazionari nel 2009 E’ chiarissima l’importanza del d a t o r e l a t i v o a l l a maladministration: l’82% degli importi fa riferimento a questa macroarea. Quasi il 10% invece fa riferimento a reati che hanno inciso sulla corretta allocazione di fondi e finanziamenti pubblici, nazionali e comuni t a r i commessi da CHIUQUE.
  • 18. La fotografia resa disponibile dalla Corte dei Conti.
  • 19. Le dimensioni del “tema” : la Relazione 2010 del Procuratore Generale della Corte dei Conti
  • 20. Le dimensioni del “tema” : la Relazione 2010 del Procuratore Generale della Corte dei Conti 1. non utilizza l’unico strumento completo e ufficiale, le statistiche della delittuosità; 2. comunica che la Guardia di Finanza ha segnalato un aumento del 229% e del 153% dei fatti di corruzione e concussione, senza completare l’informazione con la sostanziale stabilità registrata dalle statistiche della delittuosità che comprendono anche il dato della Guardia di Finanza; 3. paragona un dato pluriennale, quello delle statistiche della delittuosità per il periodo “2004- I semestre 2009” riportate a pagina 58 della Relazione del novembre 2009 del SAeT (consultabile all’indirizzo www.anticorruzione.it), con quello annuale proveniente dalla somma di quelli comunicati dalle 3 Forze di Polizia (2.154 casi = 221 + 219 + 1714) 4. non evidenzia come vi sia stata una diminuzione del 32% del numero delle sentenze di I grado in materia di responsabilità per “corruzione e concussione”: dalle 185 del 2009 (il 14,5% del totale) alle 126 del 2010 (l’11,7%), come risulta dalle Tabelle in appendice alle due Relazioni.
  • 21. Molta confusione e qualche silenzio a danno del Paese.
  • 22. Molta confusione a danno del Paese Il tema della corruzione è evocativo ed eclatante, ed è naturale utilizzarlo con termini quali “allarme” ed “emergenza”, alimentando una nebbia nella quale NESSUNO distingue tra: 1. l’infedeltà del dipendente pubblico, che è alla base di gravi delitti (corruzione, concussione e peculato), 2. la cattiva amministrazione (la cd. maladministration), l’inefficienza della PA, 3. la congerie di condotte criminali tentate o consumate da chi, il più delle volte privato cittadino, ha scambiato la Pubblica Amministrazione, disattenta e indifesa, per un bancomat senza plafond.
  • 23. Molta confusione a danno del Paese Confusione lessicale, nel 43esimo RAPPORTO CENSIS sulla situazione del Paese (dicembre 2009) “… Pubblica Amministrazione in terra criminale. Dal 2004 al 2008 sono pervenute alle Forze dell’ordine 19.019 denunce per reati legati alla corruzione della Pa: il 42,2% concentrato nelle quattro regioni del Sud più interessate da fenomeni di criminalità organizzata ….”. In realtà, le 19.019 denunce riguardano tutti i reati contro la PA. Di questi: 1. il 40% sono reati predatori commessi da CHIUNQUE, finalizzati ad acquisire fondi, finanziamenti e contributi pubblici; 2. il 40% sono “abusi d’ufficio”, p. e p. dall’art. 323 c.p., dove non c’è alcuna infedeltà del dipendente pubblico; 3. corruzione e concussione sono circa il 10% del dato segnalato
  • 24. Molta confusione a danno del Paese Confusione oggettiva e interpretativa (dal Censis)
  • 25. Molta confusione a danno del Paese La cifra rimbalzata sui media di 60 miliardi di euro quale costo della corruzione in Italia, con qualche autorevole “addetto ai lavori” che si è spinto ancora più in là, sostenendo che il dato va “…ben oltre la stima di 50-60 miliardi di euro …” e ottenendo uno spazio ancor più ampio sui mezzi di informazione, È ATECNICA ed ERRATA ed è reale solo l’EFFETTO ECO che la ha resa verosimile. Infatti: • la “stima” deriva da un dato contenuto in una ricerca della World Bank, la cd. “Relazione Kauffman” del 2004, che individuava il costo della corruzione nel mondo nel 3% del PIL mondiale; • da qui i 60 miliardi di euro (!), pari al 3% del PIL italiano, cioè un decimo circa del costo della corruzione mondiale stimata - con questo studio dalla World Bank - in $1 Trillion, 700 miliardi di euro dell’epoca. L’autore della stima ha, però, dimenticato di proseguire la sua lettura fino a dove la stessa World Bank afferma quella che poteva sembrare una banalità. E cioè che "First, as shown clearly by the data, the scale of corruption varies significantly from country to country“.
  • 26. Molta confusione, e qualche silenzio, a danno del Paese Confusione strumentale (dal CPI di Trasnsparency International)
  • 27. Molta confusione, e qualche silenzio, a danno del Paese Confusione strumentale (dal CPI di Trasnsparency International) L’INDICE DI PERCEZIONE (CPI), comunicato annualmente da Transparency International: 1. NON è una misurazione del livello di corruzione di un Paese, 2. NON consente di stilare classifiche e graduatorie: la stessa Transparency afferma – in Transparency International, Università di Passau (2008), The Methodology of the Corruption Perceptions Index 2008 - che “… una graduatoria di Paesi può facilmente essere erroneamente interpretata come una misura assolutamente precisa delle performance di un dato paese. Questo non è affatto vero….”; 3. NESSUNO dice che la stessa Transparency segnala una INTRINSECA IMPRECISIONE del suo Indice: “…Sin dalla sua prima pubblicazione nel 1995, TI ha fornito i dati relativi alla deviazione standard e al numero delle fonti utilizzate per la costruzione dell’indice. Queste informazioni servono per evidenziare che vi è una intrinseca imprecisione. Inoltre viene fornita l’informazione del range tra il valore più basso/più alto.…”, con l’Italia che fa segnare una deviazione standard tra le più elevate, superiore a 1, chiaro indicatore di un sostanziale disaccordo tra le diverse fonti e, quindi, una significativa imprecisione della misurazione; 4. NESSUNO dice che nel 2009, è stato calcolato con modalità diverse, da un ente di ricerca diverso, con le 6 (!) rilevazioni sull’Italia che sono state richieste a 4 enti diversi: Economic Intelligence Unit, Global Insights, IMD International, World Economic Forum’s Global Competitiveness
  • 28. Molta confusione, e qualche silenzio, a danno del Paese CITIZENS’ PERCEPTIONS OF FRAUD AND THE FIGHT AGAINST FRAUD IN THE EU 27 Indagine richiesta dall’European Anti-Fraud Office e realizzata dalla Gallup Organization ( consultabile su http://ec.europa.eu ). Percezione della estensione della corruzione o di altri illeciti nella pubblica amministrazione nazionale. Cittadini che dichiarano di aver ricevuto la richiesta di una tangente negli ultimi 12 mesi.
  • 29. Molta confusione, e qualche silenzio, a danno del Paese TRAC - Transparency in Reporting on Anti-Corruption 1. Tra le aziende analizzate la media è di 17 punti su 50. 2. L’Italia si posiziona sopra la media mondiale davanti a Paesi come Germania, Svezia, Francia, Belgio.
  • 30. Molta confusione, e qualche silenzio, a danno del Paese Global Integrity Report 2008 (consultabile all’indirizzo www.report.globalintegrity.org/Italy/2008). Il Report annuale di Global Integrity - organizzazione indipendente e no-profit di Washington, nata nel 1999 come Centro per l’integrità pubblica grazie ad un gruppo di giornalisti e ricercatori, - è l’esito di una metodologia di ricerca che è considerata una best practice dalla World Bank: 1. il risultato finale di 79 su 100, subito dopo il Canada che ha raggiunto 80 su 100 e prima della Francia che nell’ultimo assessment del 2007 ha conseguito 78 su 100, colloca l’Italia al confine della fascia nella quale sono censiti i Paesi che presentano un impegno “strong” riguardo al tema dell’integrità e dell’anticorruzione; 2. le aree sulle quali viene indicata la necessità di intervenire, sono : a. la Judicial Accountabilty (voce III-3: very weak), b. le misure in materia di whistleblowing (voce IV-2: very weak), c. la funzionalità della PA (categoria IV: very weak), d. il finanziamento politico (voce II-3: very weak).
  • 31. Molta confusione, e qualche silenzio, a danno del Paese
  • 32. Molta confusione, e qualche silenzio, a danno del Paese
  • 33. Molta confusione, e qualche silenzio, a danno del Paese Un esito simile è quello presentato da VIGEO, in How do companies prevent corruption? A comparative analysis of North-American and European strategies for the prevention of corruption (2007 - 2009), che è andata a verificare che cosa fanno concretamente 800 companies nordamericane ed europee, al di là delle affermazioni di principio, per impedire fenomeni di corruzione attraverso la valutazione di numerosi aspetti rilevanti. Tra le 800 aziende esaminate, delle quali più del 10% sotto inchiesta penale o amministrativa per fatti di corruzione l’Italia è ben posizionata: • due aziende nelle “top 30”, Terna e Atlantia, • l’Enel menzionata come best practices con il suo Piano “tolleranza zero” contro la corruzione. VIGEO è una multinazionale Francese: European leading supplier of extra-financial analysis, the Vigeo Group measures companies' performance in the field of Sustainable Development & Social Responsibility to supply this information to Asset Managers. The Vigeo Group is also specialised in Social Responsibility audits for companies and organisations.
  • 34. Molta confusione, e qualche silenzio, a danno del Paese L’ATTIVITA’ REPRESSIVA FUNZIONA e PERMANE SU LIVELLI DI ASSOLUTA STRAORDINARIETÀ I risultati sono stati conseguiti grazie alle capacità professionali delle Forze di Polizia coordinate dalla Magistratura e a metodologie particolarmente apprezzate. Per Franz - Hermann Bruener, compianto Direttore generale dell’OLAF, l’Ufficio anti-frode europeo, l’Italia “…dispone degli arsenali di protezione penale e investigativa tra i più avanzati a livello europeo …”, con “… strumenti di indagine utilizzati tra i più avanzati al mondo … strumenti raramente utilizzati nella maggior parte degli altri Paesi per tali tipi di illeciti …” e con le Forze di Polizia e la Magistratura, per questo, “… spesso invidiati dai colleghi di altri Paesi…”. PARADOSSO DELL’EFFICIENZA se il sistema repressivo cattura un ladro o arresta un rapinatore, i cittadini si sentono rassicurati e provano fiducia verso le Istituzioni se lo stesso sistema repressivo indaga un corruttore o arresta un concussore, i cittadini non provano alcuna rassicurazione, piuttosto provano sfiducia verso il sistema PARADOSSALMENTE un sistema repressivo NON indipendente e meno efficace ASSICURA minori livelli di sfiducia verso le Istituzioni e una minore percezione soggettiva negativa
  • 35. Molta confusione, e qualche silenzio, a danno del Paese L’ATTIVITA’ REPRESSIVA FUNZIONA e PERMANE SU LIVELLI DI ASSOLUTA STRAORDINARIETÀ Nella giornata "porte aperte" delle Istituzioni comunitarie svoltasi a Bruxelles sabato 8 maggio 2010, l’OLAF ha presentato le Forze di Polizia italiane come un "… modello di polizia europea per il contrasto alle frodi ai danni del bilancio comunitario. L’Italia - prosegue il lancio dell’agenzia Il Velino, 10 maggio - per troppo tempo all'indice delle statistiche dei paesi a rischio di frode e corruzione, da tempo sta assumendo un nuovo ruolo sulla scena internazionale. Non più Paese della frode, ma quello che con maggiore vigore, maggiori strumenti normativi, maggior numero di mezzi e più spiccata professionalità investigativa e giudiziaria (sia penale che amministrativa) combatte la criminalità finanziaria internazionale ….”. di nuovo il PARADOSSO DELL’EFFICIENZA
  • 36. Molta confusione, e qualche silenzio, a danno del Paese L’ATTIVITA’ REPRESSIVA FUNZIONA e PERMANE SU LIVELLI DI ASSOLUTA STRAORDINARIETÀ Siim Kallas, Vice Presidente della Commissione europea e Commissario responsabile per l’amministrazione, l’audit e la lotta antifrode, ha, infatti, evidenziato che “… un numero crescente di irregolarità comunicate può essere un buon segnale del fatto che i controlli sono migliorati …” : un alto livello di corruzione accertata dalle Forze di polizia NON EQUIVALE, in una prospettiva comparata con altri Paesi, a bassi livelli di integrità e moralità dell’apparato pubblico. L’Italia, a differenza di altri Paesi sistematicamente considerati a minor “rischio di corruzione”, non ha riportato segnalazioni negative nell’ultima Risoluzione legislativa sulla tutela degli interessi finanziari delle Comunità e la lotta contro la frode del Parlamento europeo del 24 aprile 2009 che si è detto “…profondamente colpito dalla mancanza di disciplina nella segnalazione dei casi da parte degli Stati membri dopo vari anni e ritiene inaccettabile che 6 Stati membri – Francia, Svezia, Spagna, Irlanda, Lettonia e Lussemburgo - non utilizzino ancora i sistemi di segnalazione per via elettronica, che 14 di essi – situazione che costituisce un problema, in particolare in Francia, Spagna e Paesi Bassi - non abbiano rispettato i termini per la segnalazione e che alcuni di essi non abbiano classificato i casi di irregolarità segnalati ….”.
  • 37. La Ratifica della Convenzione ONU sulla corruzione, legge 3 agosto 2009, n.116 • L’Autorità Nazionale Anticorruzione • I compiti esclusivi assegnati all’Autorità Nazionale
  • 38. Legge 3 agosto 2009, n. 116 L’articolo 6 prevede: (Autorità nazionale anti-corruzione). 1. È designato quale autorità nazionale ai sensi dell’articolo 6 della Convenzione il soggetto al quale sono state trasferite le funzioni dell’Alto Commissario per la prevenzione e il contrasto della corruzione e delle altre forme di illecito all’interno della pubblica amministrazione, ai sensi dell’articolo 68, comma 6-bis, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133. 2. Al soggetto di cui al comma 1 sono assicurate autonomia ed indipendenza nell’attività.
  • 39. Legge 3 agosto 2009, n. 116 La questione della INDIPENDENZA e AUTONOMIA 1. Il Legislatore, con la legge di ratifica, ha voluto garantire che questa struttura operi concretamente, nella sua attività, in modo autonomo e indipendente. 2. Si tratta di una previsione che rafforza oltremodo l’azione nazionale nella specifica materia, perché: • assicura all’attività dell’Autorità Nazionale Anticorruzione la forza, l’impegno, il peso del Governo e, in particolare, del Ministro per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione; • prevede contestualmente chedall’analisi dei risultati ottenuti traspaia, in concreto, con immediatezza, l’esclusiva finalizzazione dell’operatività all’attuazione della Convenzione Onu contro la corruzione, senza condizionamenti di tipo funzionale o economico quali quelli lamentati in passato da diversi Alti Commissari per la lotta alla corruzione e alle altre forme di illecito nella PA.
  • 40. Legge 3 agosto 2009, n. 116 La questione della INDIPENDENZA e AUTONOMIA Si è trattata di una scelta lungimirante, assolutamente in linea con gli standard di altri Paesi che hanno previsto una Autorità “vicina” al Potere esecutivo e che vengono frequentemente additati come esempi nel contrasto al fenomeno corruttivo: • Germania: Department of Internal Investigations; • Belgio: Central office for the repression of corruption (Federal Police); • Austria: BAK (Federal Bureau of Anti-corruption- Ministry of Interior); • Francia: Central service for prevention of corruption (Ministry of Justice); • Croazia: Anti-corruption Sector (Ministry of Justice); • Spagna : Special prosecutors office for the repression of corruption and related economic offences (Prosecution Service); • Usa: Office of the Government ethics (Presidente USA).
  • 41. Convenzione ONU sulla corruzione Ai sensi dell’articolo 6, il Dipartimento della Funzione Pubblica, quale Autorità Nazionale Anticorruzione: (Organo od organi di prevenzione della corruzione) 1. Ciascuno Stato Parte assicura, conformemente ai principi fondamentali del proprio sistema giuridico, l’esistenza di uno o più organi, secondo quanto necessario, incaricati di prevenire la corruzione mediante mezzi quali: a) l’applicazione delle politiche di cui all’articolo 5 della presente Convenzione e, se necessario, la supervisione ed il coordinamento di tale applicazione; b) l’accrescimento e la diffusione delle conoscenze concernenti la prevenzione della corruzione. 2. Ogni Stato Parte, conformemente ai principi fondamentali del proprio sistema giuridico, concede all’organo od agli organi di cui al paragrafo 1 del presente articolo, l’indipendenza necessaria a permettere loro di esercitare efficacemente le loro funzioni al riparo da ogni indebita influenza. Le risorse materiali ed il personale specializzato necessari, nonché la formazione di cui tale personale può aver bisogno per esercitare le sue funzioni, dovrebbero essere loro forniti. 3. Ciascuno Stato Parte comunica al Segretario Generale delle Nazioni Unite il nome e l’indirizzo dell’autorità o delle autorità suscettibili di aiutare altri Stati Parte a mettere a punto ed applicare misure specifiche di prevenzione della corruzione.
  • 42. Convenzione ONU sulla corruzione : i COMPITI Ai sensi dell’articolo 5, il Dipartimento della Funzione Pubblica, quale Autorità Nazionale Anticorruzione: (Politiche e pratiche di prevenzione della corruzione) 1. Ciascuno Stato Parte elabora o applica o persegue, conformemente ai principi fondamentali del proprio sistema giuridico, delle politiche di prevenzione della corruzione efficaci e coordinate che favoriscano la partecipazione della società e rispecchino i principi di stato di diritto, di buona gestione degli affari pubblici e dei beni pubblici, d’integrità, di trasparenza e di responsabilità. 2. Ciascuno Stato Parte si adopera al fine di attuare e promuovere pratiche efficaci volte a prevenire la corruzione. 3. Ciascuno Stato Parte si adopera al fine di valutare periodicamente gli strumenti giuridici e le misure amministrative pertinenti al fine di determinare se tali strumenti e misure sono adeguati a prevenire e combattere la corruzione. 4. Gli Stati Parte, quando necessario e conformemente ai principi fondamentali del loro sistema giuridico, collaborano gli uni con gli altri e con le organizzazioni regionali ed internazionali competenti nella promozione e nella messa a punto delle misure di cui al presente articolo. Nell’ambito di tale collaborazione, essi possono partecipare a programmi e progetti internazionali volti a prevenire la corruzione.
  • 43. Convenzione ONU sulla corruzione : la MAPPATURA e il PIANO NAZIONALE ANTICORRUZIONE Ai sensi dell’articolo 61, il Dipartimento della Funzione Pubblica, quale Autorità Nazionale Anticorruzione: (Raccolta, scambio ed analisi delle informazioni sulla corruzione) 1. Ciascuno Stato Parte considererà la possibilità di analizzare, in consultazione con esperti, le tendenze della corruzione nel proprio territorio, nonché le circostanze in cui sono commessi i reati di corruzione. 2. Gli Stati Parti considereranno la possibilità di sviluppare e condividere tra loro ed attraverso organizzazioni internazionali e regionali, statistiche, esperienza analitica riguardante la corruzione ed informazioni finalizzate ad elaborare, nei limiti del possibile, definizioni, norme e metodologie comuni, così come informazioni sulle pratiche migliori per prevenire e combattere la corruzione. 3. Ciascuno Stato Parte considererà la possibilità di monitorare le proprie politiche e le attuali misure per combattere la corruzione e di valutare l’efficacia e l’efficienza delle stesse.
  • 44. Convenzione ONU sulla corruzione : la MAPPATURA e il PIANO NAZIONALE ANTICORRUZIONE Ai sensi dell’articolo 9, il Dipartimento della Funzione Pubblica, quale Autorità Nazionale Anticorruzione: (Stipulazione di appalti pubblici e gestione delle finanze pubbliche 1. Ciascuno Stato Parte, conformemente ai principi fondamentali del proprio sistema giuridico, prende le misure necessarie per creare sistemi appropriati di stipulazione degli appalti pubblici che siano basati sulla trasparenza, la concorrenza e su criteri obiettivi per l’assunzione delle decisioni e che siano efficaci, inter alia, per prevenire la corruzione. Tali sistemi, per l’applicazione dei quali dei valori soglia possono essere presi in considerazione, prevedono in particolare: a) la diffusione pubblica di informazioni concernenti le procedure di stipulazione degli appalti ed i contratti di appalto, compresa ogni informazione sulle gare d’appalto ed ogni informazione pertinente sull’attribuzione degli appalti, concedendo ai potenziali offerenti il tempo necessario per preparare e presentare la loro offerta; b) la definizione preventiva delle condizioni di partecipazione, compresi i criteri di selezione e di attribuzione e le regole delle gare d’appalto nonché la loro pubblicazione; c) l’utilizzazione di criteri obiettivi e predeterminati per l’assunzione delle decisioni concernenti la stipulazione di appalti pubblici, al fine di facilitare la successiva verifica della corretta applicazione delle regole o procedure; d) un sistema di ricorso interno efficace, comprendente un sistema di appello efficace che garantisca l’esercizio dei mezzi di ricorso in caso di inosservanza delle regole o procedure stabilite conformemente al presente paragrafo; e) se del caso, una serie di misure volte a disciplinare le questioni riguardanti il personale incaricato della stipulazione degli appalti, quali una dichiarazione d’interesse per alcuni appalti pubblici, le procedure per la selezione di detto personale ed i requisiti in materia di formazione.
  • 45. Convenzione ONU sulla corruzione : la MAPPATURA e il PIANO NAZIONALE ANTICORRUZIONE Ai sensi dell’articolo 9, il Dipartimento della Funzione Pubblica, quale Autorità Nazionale Anticorruzione: (Stipulazione di appalti pubblici e gestione delle finanze pubbliche 2. Ciascuno Stato Parte, conformemente ai principi fondamentali del proprio sistema giuridico, prende le misure appropriate al fine di promuovere la trasparenza e la responsabilità nella gestione delle finanze pubbliche. Tali misure comprendono in particolare: a) le procedure per l’adozione del bilancio nazionale; b) la comunicazione tempestiva delle entrate e delle uscite; c) un sistema di norme in materia di contabilità e di revisione dei conti, e di controllo di secondo livello; d) dei sistemi efficaci di gestione dei rischi e di controllo interno; e e) se del caso, delle misure correttive in caso di inosservanza dei requisiti stabiliti nel presente paragrafo. 3. Ciascuno Stato Parte, conformemente ai principi fondamentali del proprio diritto interno, prende le misure civili ed amministrative necessarie per preservare l’integrità dei libri e delle registrazioni contabili, dei rendiconti finanziari o di ogni altro documento concernente le entrate e le uscite pubbliche e per impedirne la falsificazione.
  • 46. Convenzione ONU sulla corruzione : la MAPPATURA e il PIANO NAZIONALE ANTICORRUZIONE Ai sensi dell’articolo 12, il Dipartimento della Funzione Pubblica, quale Autorità Nazionale Anticorruzione: (Settore privato) 1. Ciascuno Stato Parte, conformemente ai principi fondamentali del proprio diritto interno, prende le misure necessarie al fine di prevenire la corruzione che coinvolge il settore privato, rafforzare le norme in materia di contabilità e di revisione dei conti e, se del caso, prevedere delle sanzioni civili, amministrative o penali efficaci, proporzionate e dissuasive in caso di inosservanza di tali misure.
  • 47. Convenzione ONU sulla corruzione : la MAPPATURA e il PIANO NAZIONALE ANTICORRUZIONE Ai sensi dell’articolo 12, il Dipartimento della Funzione Pubblica, quale Autorità Nazionale Anticorruzione: (Settore privato) 2. Le misure volte al raggiungimento di tali obiettivi possono includere in particolare: a) la promozione della cooperazione tra i servizi di individuazione e di repressione e gli enti privati interessati; b) la promozione e l’elaborazione di norme e procedure volte a preservare l’integrità degli enti privati interessati, e anche di codici di condotta affinché le imprese e tutte le professioni interessate esercitino le loro attività in modo corretto, onorevole ed adeguato, al fine di prevenire i conflitti d’interesse e promuovere l’uso di buone pratiche commerciali tra le imprese e nelle loro relazioni contrattuali con lo Stato; c) la promozione della trasparenza degli enti privati ricorrendo, se del caso, a misure concernenti l’identità delle persone fisiche e giuridiche che partecipano alla costituzione e gestione delle società; d) la prevenzione dell’uso improprio delle procedure di regolamentazione degli enti privati, comprese le procedure concernenti le sovvenzioni e le licenze concesse dalle pubbliche autorità per attività commerciali; e) la prevenzione dei conflitti d’interesse mediante l’imposizione, se del caso e per un periodo ragionevole, di restrizioni all’esercizio di attività professionali da parte di ex pubblici ufficiali e all’impiego, da parte del settore privato, di pubblici ufficiali dopo le loro dimissioni od il loro pensionamento, quando dette attività o detto impiego sono direttamente collegati alle funzioni che tali ex pubblici ufficiali esercitavano o supervisionavano durante il loro mandato; f) l’assicurazione che le imprese private, tenuto conto della loro struttura e dimensione, abbiano revisioni contabili interne sufficienti per facilitare la prevenzione e l’individuazione degli atti di corruzione e che i conti ed i necessari rendiconti finanziari di tali imprese private siano sottoposti a procedure appropriate di revisione dei conti e di certificazione.
  • 48. Convenzione ONU sulla corruzione : la MAPPATURA e il PIANO NAZIONALE ANTICORRUZIONE Ai sensi dell’articolo 12, il Dipartimento della Funzione Pubblica, quale Autorità Nazionale Anticorruzione: (Settore privato) 3. Al fine di prevenire la corruzione, ciascuno Stato Parte, conformemente alle proprie leggi e regolamenti interni concernenti la tenuta dei libri e delle registrazioni contabili, la pubblicazione di informazioni sui rendiconti finanziari e le norme di contabilità e di revisione dei conti, prende le misure necessarie per proibire che i seguenti atti siano compiuti al fine di commettere uno qualsiasi dei reati stabiliti conformemente alla presente Convenzione: a) la tenuta di conti fuori libro; b) le operazioni fuori libro o insufficientemente identificate; c) la registrazione di spese inesistenti; d) la registrazione di elementi del passivo il cui oggetto non è correttamente identificato; e) l’utilizzazione di documenti falsi; e f) la distribuzione intenzionale di documenti contabili prima di quanto previsto dalla legge. 4. Ciascuno Stato Parte rifiuta la deducibilità fiscale delle spese che costituiscono delle tangenti, il cui versamento è uno degli elementi costitutivi dei reati stabiliti conformemente agli articoli 15 e 16 della presente Convenzione e, se del caso, delle altre spese sostenute ai fini di corruzione.
  • 49. Convenzione ONU sulla corruzione : la MAPPATURA e il PIANO NAZIONALE ANTICORRUZIONE Ai sensi dell’articolo 13, il Dipartimento della Funzione Pubblica, quale Autorità Nazionale Anticorruzione: (Partecipazione della società) 1. Ciascuno Stato Parte, nei limiti dei propri mezzi conformemente ai principi fondamentali del proprio diritto interno, prende le misure appropriate volte a favorire la partecipazione attiva, nella prevenzione della corruzione e nella lotta contro tale fenomeno, di persone e di gruppi non appartenenti al settore pubblico, quali la società civile, le organizzazioni non governative e le comunità di persone, misure volte inoltre a sensibilizzare maggiormente il pubblico sull’esistenza, le cause e la gravità della corruzione e sulla minaccia che questa rappresenta. Tale partecipazione dovrebbe essere rafforzata mediante misure consistenti in particolare nel: a) accrescere la trasparenza dei processi decisionali e promuovere la partecipazione del pubblico a tali processi; b) assicurare l’accesso effettivo del pubblico all’informazione; c) intraprendere delle attività di informazione del pubblico che lo incoraggino a non tollerare la corruzione, nonché dei programmi di educazione del pubblico, in particolare presso le scuole e le università; d) rispettare, promuovere e proteggere la libertà di ricercare, ricevere, pubblicare e diffondere informazioni concernenti la corruzione. Tale libertà può essere sottoposta ad alcune condizioni, le quali devono tuttavia essere prescritte dalla legge e necessarie: i) al rispetto dei diritti e della reputazione altrui; ii) alla protezione della sicurezza nazionale o dell’ordine pubblico, o della pubblica sanitaria e moralità.
  • 50. Convenzione ONU sulla corruzione : la MAPPATURA e il PIANO NAZIONALE ANTICORRUZIONE Ai sensi dell’articolo 13, il Dipartimento della Funzione Pubblica, quale Autorità Nazionale Anticorruzione: (Partecipazione della società) 2. Ciascuno Stato Parte prende le misure appropriate al fine di assicurare che gli organi di prevenzione della corruzione competenti menzionati nella presente Convenzione siano noti al pubblico e si adopera affinché tali organi siano accessibili, se del caso, cosicché i fatti suscettibili di essere considerati costitutivi di un reato stabilito conformemente alla presente Convenzione possano essere loro segnalati, anche in forma anonima.
  • 51. La riforma della PA, legge 15/2009 e d.lgs. n. 150 del 27 ottobre 2009 • La Sezione per l’integrità nelle Amministrazioni pubbliche
  • 52. Decreto legislativo 27 ottobre 2009, n.150 Il comma 8 dell’art. 13 prevede: Presso la Commissione è istituita la Sezione per l’integrità nelle amministrazioni pubbliche con la funzione di favorire, all’interno della amministrazioni pubbliche, la diffusione della legalità e della trasparenza e sviluppare interventi a favore della cultura dell’integrità. La Sezione promuove la trasparenza e l’integrità nelle amministrazioni pubbliche; a tale fine predispone le linee guida del Programma triennale per l’integrità e la trasparenza di cui articolo 11, ne verifica l’effettiva adozione e vigila sul rispetto degli obblighi in materia di trasparenza da parte di ciascuna amministrazione.
  • 53. Decreto legislativo 27 ottobre 2009, n.150 Il comma 2 dell’art. 11 prevede: Ogni amministrazione, sentite le associazioni rappresentate nel Consiglio nazionale dei consumatori e degli utenti, adotta un Programma triennale per la trasparenza e l’integrità, da aggiornare annualmente, che indica le iniziative previste per garantire: a) un adeguato livello di trasparenza, anche sulla base delle linee guida elaborate dalla Commissione di cui all’articolo 13; b) la legalità e lo sviluppo della cultura dell’integrità.
  • 54. Decreto legislativo 27 ottobre 2009, n.150 Alla Commissione e, quindi, alla Sezione per l’Integrità, potranno essere affidati compiti in materia di: Art. 7 Settore pubblico Art. 8 Codici di condotta dei pubblici ufficiali Art. 10 Informazione del pubblico
  • 55. Il ddl cd. “anticorruzione” (AS 2156)
  • 56. Il ddl cd. “anticorruzione” (AS 2156)
  • 57. Il ddl cd. “anticorruzione” (AS 2156)
  • 58. Il ddl cd. “anticorruzione” (AS 2156)
  • 59. Il ddl cd. “anticorruzione” (AS 2156)
  • 60. Il ddl cd. “anticorruzione” (AS 2156)
  • 61. Il ddl cd. “anticorruzione” (AS 2156)
  • 62. Il ddl cd. “anticorruzione” (AS 2156)
  • 63. Grazie per l’attenzione Maurizio Bortoletti telefono : 0668997552 m.bortoletti@governo.it