2. Presentazione
Nel maggio 2018 sono stati scelti alcuni alunni
dell’istituto del Liceo scientifico «C. D’Ascanio» per
partecipare alla manifestazione dal titolo Terra
Reale 4.0 #futurapescara sostenuta dal MIUR.
L’iniziativa si è svolta per tre giorni consecutivi
presso il Pala Dean Martin (centro congressi di
Montesilvano) dove si sono tenute una serie di
iniziative formative e confronti per raccontare e
approfondire i temi del PNSD (Piano Nazionale
Scuola Digitale), con laboratori, aperti alla comunità
scolastica, buone pratiche, gare di robotica e di
innovazione, hackathon e concorsi per le scuole. Tra
le varie attività, una interamente dedicata alle
donne: il woMEST.
3. Cos’è il woMEST?
WoMEST, dall’unione delle parole “Women” e
“STEM” è il primo laboratorio nazionale itinerante
sulle STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria,
Matematica) e sulle loro applicazioni nel futuro,
dedicato alle studentesse. Consiste in una
maratona progettuale per immaginare, costruire e
sperimentare una strategia e un programma di
azioni nazionali in grado di favorire
l’orientamento, in particolare delle ragazze, verso
le discipline e le carriere STEM.
4. Le attività in ogni tappa
Ogni giornata è divisa in varie attività che comprendono:
Peer to kids
Laboratori per studenti sia delle scuole superiori di secondo grado sia delle scuole superiori di
primo grado ed elementari. I laboratori sono tenuti anche dai ragazzi della scuola superiore in
modalità peer education rientrando anche nell’ambito dell’alternanza scuola lavoro.
Role modeling
Momento inspirational con il racconto di storie di protagonismo con al centro donne che hanno
avuto successo in ambito STEM
Future City Lab
Workshop di scenario dedicato alle studentesse sulle applicazioni future delle materie STEM nelle
città e su come affrontare il cambiamento.
Osservatorio STEM
Workshop tra docenti volto a delineare alcune linee guida su come migliorare i luoghi e i
programmi della scuola per favorire il cambiamento.
5. La mia esperienza: primo giorno
L’esperienza del woMEST a cui ho partecipato si è svolta in tre
giorni: il primo giorno abbiamo trattato il Role modeling
parlando di alcune donne che hanno avuto successo nel campo
delle STEM. Tra queste Margherita Hack e Margaret Hamilton.
MARGARET HAMILTON
Informatica, ingegnere e imprenditrice statunitense. È stata la
direttrice del Software Engineering Division del MIT , che
sviluppò il software di bordo per il programma Apollo. Il team
della Hamilton ha risolto le complicazioni relative allo sbarco
dell’Apollo 11 sulla Luna, garantendo il successo della missione.
MARGHERITA HACK
Astrofisica e divulgatrice scientifica italiana, è stata la prima
donna italiana a dirigere l’Osservatorio Astronomico di Trieste,
portandolo a rinomanza internazionale. Membro delle più
prestigiose società fisiche e astronomiche, è stata anche
direttrice del Dipartimento di Astronomia dell’Università di
Trieste. Ha lavorato presso numerosi osservatori americani ed
europei ed è stata per lungo tempo membro dei gruppi di
lavoro dell’ESA e della NASA.
6. La mia esperienza: secondo giorno
Il secondo giorno ci siamo dedicati ad un progetto che
riguardava la tematica dell’iniziativa #futurapescara.
Nella realizzazione del modello, il mio gruppo ha immaginato
una Pescara fra 50 anni, tecnologicamente avanzata, attraverso
l’adozione di treni ad alta velocità senza conducente e a
inquinamento zero ed autoveicoli elettrici. La gestione della
raccolta differenziata è affidata a dei droni che raccolgono
giornalmente la spazzatura da appositi contenitori, lasciati
all’esterno delle abitazioni; le case hanno un sistema di
riscaldamento e illuminazione fornito dall’istallazione di
pannelli fotovoltaici.
7. La mia esperienza: secondo giorno
In questa città ecologicamente rivoluzionaria, abita una famiglia
composta da tre persone: il padre, Riccardo, lavora in una
fabbrica che produce impianti biomedici attraverso il riciclo
della plastica; la madre, Francesca, è un ingegnere biomedico
che ha sviluppato un chip sottocutaneo che gestisce il rilascio di
insulina per i pazienti diabetici; questa tecnologia è stata
specialmente utile per il loro figlio, Andrea, affetto da diabete
giovanile.
8. La mia esperienza: terzo giorno
Il terzo giorno tutti i gruppi hanno presentato il loro progetto,
esponendo le varie alternative della Pescar futuristica. Alla fine della
giornata, l’organizzatrice del woMEST ha scelto lo scenario più
originario. Il premio è andato al nostro gruppo dandoci la possibilità
di presentarlo alla tappa di Bergamo e Genova.
L’esperienza è risultata molto utile e costruttiva perché mi ha fatto
avvicinare ancora di più al campo biomedico dato che mi piacerebbe
intraprendere questa carriera universitaria.