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Documentazione di progetto della soluzione: A scuola di Data Journalism
1 Descrizione del progetto
“A scuola di Data Journalism” è un progetto che consente agli studenti delle scuole superiori di
sperimentare forme di giornalismo incentrato su attività di ricerca, elaborazione e analisi di dat, con
l’obiettivo di aiutarli a individuare le storie nascoste nella grande mole di informazioni che oggi abbiamo
a disposizione e a raccontarle, rendendole accessibili e facilmente fruibili a tut. “A scuola di Data
Journalism” è uno strumento che gli istituti secondari superiori possono utilizzare per coinvolgere i
ragazzi in un percorso formatvo innovatvo che li incoraggi ad esercitare le proprie capacità di analisi e
abilità comunicative, a stimolare il fact-checking ed il pensiero critico, e che li aiuti a conoscere nuove
figure professionali legate al mondo del digitale, come quelle del data scientist e del data journalist.
Il progetto, ideato dal Comune di Reggio Emilia e ispirato all’esperienza di “A scuola di Open Coesione”,
è partito a settembre 2017 ed è tuttora in corso. La prima edizione è dedicata al tema dell’ambiente e
per questo il progetto è sviluppato in stretta collaborazione con Arpae Emilia-Romagna (Agenzia
regionale per la prevenzione, l’ambiente e l’energia). Le classi partecipanti, con il supporto dei loro
insegnanti, analizzano ed elaborano i dati registrati dalle stazioni di monitoraggio della qualità dell’aria,
le serie storiche relative alla temperatura o alle precipitazioni, i livelli di diffusione dei pollini, o
qualunque altra informazione disponibile ritengano rilevante per approfondire un tema ambientale di
loro interesse legato alla qualità dell’aria o all’andamento del clima. L’obiettivo del lavoro è quello di
produrre una serie di elaborat giornalistci (come articoli per la stampa, infografiche, prodotti
radiofonici, video, artefatti digitali, new media art) che contribuiscano al dibattito sull’individuazione
delle possibili azioni di tutela e gestione ambientale per il futuro. Al termine del percorso, nel mese di
maggio, un comitato tecnico scientfico valuterà gli elaborati prodotti dalle classi e selezionerà i migliori:
la classe vincitrice sarà premiata con la partecipazione ad un evento esperienziale da individuare in
coerenza con il progetto.
Il giornalismo incentrato sull’analisi dei dati è per sua natura fortemente interdisciplinare: prevede una
prima fase di analisi dei dat, che tipicamente si avvale di tecniche informatiche e statistiche per
raccogliere, collegare, elaborare ed esaminare le informazioni di interesse, e una seconda fase di
presentazione dei risultat, che richiede ottime doti comunicative per raccontare gli esiti delle indagini
effettuate. Questo consente a ciascuna scuola di declinare il progetto concentrandosi sugli aspet più
affini al proprio indirizzo di studi o agli insegnamenti dei docenti che partecipano, sviluppandolo
attraverso le attività più significative per il percorso formativo dei propri studenti e integrandolo nelle
normali attività curricolari. Per questa ragione “A scuola di Data Journalism” si presta ad essere realizzato
in qualunque tipologia di scuola superiore: dai licei agli istituti tecnici o professionali, dalle scuole a
indirizzo artistico o umanistico a quelle di orientamento tecnico-scientifico. Per consentire comunque a
tutti gli studenti di sperimentare le diverse sfaccettature del data journalism, il progetto prevede un
hackathon che, circa a metà percorso (il 16 marzo, durante questa prima edizione), coinvolge tutte le
scuole partecipanti e suddivide i ragazzi in gruppi misti, composti da studenti di classi e scuole diverse.
Ciascun gruppo, che include al massimo 10 studenti, è guidato da un tutor e deve completare nell’arco di
una mattinata una breve indagine a tema ambientale su un argomento scelto dai partecipanti,
avvalendosi del supporto degli esperti di Arpae in caso di necessità. L’hackathon consente ai ragazzi di
confrontarsi con i diversi approcci messi in pratica nelle varie scuole e offre loro l’opportunità di
esercitarsi nelle attività necessarie al completamento del lavoro della propria classe.
Per massimizzare l’efficacia del progetto, prima dell’avvio dei lavori i docenti coinvolti partecipano ad un
breve corso di formazione, gratuito e accreditato sulla piattaforma MIUR S.O.F.I.A., che a
completamento delle attività consente il riconoscimento di 25 credit validi per l’aggiornamento
professionale. Per l’intera durata del progetto i docenti possono inoltre rivolgersi a due tutor per
risolvere dubbi o problemi. L’acquisizione di crediti formativi e la disponibilità di un tutoraggio di
supporto, unitamente ad un piccolo contributo economico che le scuole partecipanti ricevono per
coprire eventuali costi legati al progetto (come l’acquisto di materiali o il riconoscimento di straordinari al
proprio personale), contribuiscono a rendere “A scuola di Data Journalism” sostenibile per gli istituti e gli
insegnanti che aderiscono.
Il progetto è molto flessibile: può essere adattato a diverse scuole e a tutti i temi per cui ci siano dati
disponibili per abilitare le indagini dei ragazzi. Il format del progetto, facilmente replicabile, prevede:
1. la scelta di un tema di riferimento (ad esempio, l’ambiente);
2. la formazione degli insegnanti, per fornire loro gli strumenti necessari a sviluppare
autonomamente il progetto nelle proprie classi declinandolo rispetto alle specificità della propria
scuola e delle esigenze formative dei propri studenti;
3. un hackathon intermedio, per facilitare il confronto tra le diverse scuole partecipanti e mettere
tutti i ragazzi in condizione di sperimentare i diversi ruoli previsti in un’attività di data journalism;
4. un contest finale per premiare gli elaborati migliori.
Nell’anno scolastco 2017-2018 il progetto “A scuola di Data Journalism” vede la partecipazione di 5
isttut superiori. Per le edizioni future il Comune di Reggio Emilia intende ampliare il coinvolgimento
delle scuole della città e attivare nel contesto del progetto diverse esperienze di alternanza scuola-
lavoro.
2 Descrizione del team e delle proprie risorse e competenze
Il progetto è promosso dal Comune di Reggio Emilia, da Arpae Emilia-Romagna e dall’Ufficio Scolastico
Provinciale di Reggio Emilia, ed è portato avanti con la partecipazione di IFOA e dell’Università di
Modena e Reggio Emilia.
Il Comune di Reggio Emilia garantisce l’ideazione ed il coordinamento del progetto, la conduzione delle
attività di comunicazione, e la realizzazione e la gestione tecnica del blog di progetto
(https://datochepenso.comune.re.it/). Le risorse coinvolte, afferenti ai servizi di Protagonismo
Responsabile e Città Intelligente, Gestione e Sviluppo delle Tecnologie e dei Sistemi Informativi, e
Comunicazione e Relazioni con la Città, includono le seguenti figure professionali:
 un project manager;
 il responsabile del portale open data;
 un esperto di comunicazione;
 un progettista/ sviluppatore con significative competenze sulla piattaforma WordPress.
Arpae Emilia-Romagna mette a disposizione i propri esperti per formare gli insegnanti sui temi
ambientali di riferimento per l’edizione corrente del progetto (qualità dell’aria e clima) e sui dati
disponibili per le analisi da portare avanti in classe, per fornire spunti di indagine agli insegnanti e
verificare con loro il lavoro delle classi durante lo svolgimento del progetto, e per supportare il lavoro dei
gruppi durante l’hackathon. Le risorse coinvolte includono:
 il coordinatore del portale open data di Arpae, Stefano Cattani;
 il referente della rete regionale di monitoraggio della qualità dell'aria, Luca Torreggiani;
 il responsabile dell’area Modellistica Agrometeo e Telerilevamento, Vittorio Marletto;
 un funzionario dell’Ufficio Comunicazione, responsabile dei rapporti con le scuole e giornalista
pubblicista, Enzo Motta.
L’Ufficio Scolastco Provinciale di Reggio Emilia facilita i contatti e il coinvolgimento delle scuole grazie
all’intervento del dirigente responsabile dell’Unità Organizzativa Formazione – Cultura, Dott.ssa Cinzia
Ruozzi.
L’ente di formazione IFOA cura l'organizzazione del corso di formazione per gli insegnanti, eroga il
servizio di tutoraggio a disposizione dei docenti e organizza l’hackathon e il contest finale. Le risorse
coinvolte includono:
 il responsabile dell’area Competenze Digitali di IFOA, Francesco Buzzoni;
 un tutor/ coordinatore, Salvatore Giametta;
 la data journalist Elisabetta Tola, contattata da IFOA come docente per il corso di formazione per
gli insegnanti.
Infine, il Laboratorio Relab Media, struttura del Dipartimento di Comunicazione ed Economia
dell’Università di Modena e Reggio Emilia, cura il blog dedicato al progetto che documenta
l’avanzamento dei lavori. Le figure professionali coinvolte includono:
 un ricercatore che coordina i lavori (Nicola Maria Dusi, Ph.D.);
 un assegnista/ professore a contratto esperto di comunicazione digitale (Mauro Salvador, Ph.D.);
 5 studenti che seguono le attività previste nel corso del progetto e le raccontano attraverso il
blog.
3 Descrizione dei bisogni che si intende soddisfare
Il principale obiettivo del progetto “A scuola di Data Journalism” è quello di offrire agli istituti secondari
superiori uno strumento aggiuntivo attraverso il quale incoraggiare gli studenti a:
 esercitare le proprie capacità di analisi e abilità comunicatve lavorando su temi di interesse
nazionale e locale;
 stimolare il fact-checking ed il pensiero critco;
 sperimentare forme di cittadinanza atva;
 formarsi ad un consumo critco delle informazioni presenti sul web;
 conoscere nuove figure professionali legate al mondo del digitale, come quelle del data scientist
e del data journalist.
Il tema ambientale scelto per la prima edizione del progetto è un caso di studio particolarmente indicato:
è infatti un argomento di grande interesse, spesso trattato nei suoi risvolti problematici in modo
emozionale piuttosto che logico e analitico. In questo scenario, un’indagine giornalistica basata su dati
raccolti con metodi e protocolli riconosciuti dalla comunità scientifica e validati dagli enti di ricerca
accreditati può avere un ruolo importante per collocare nella giusta percezione i rischi per la salute e
l’ambiente e per valutare l’efficacia delle politiche condotte per porvi rimedio.
Il progetto intende inoltre promuovere all’interno delle scuole i portali open data, suggerendo forme di
riuso dei dati pubblici che da un lato siano di supporto alle normali attività didattiche, e dall’altro
favoriscano la partecipazione attiva dei ragazzi alla vita della propria città e stimolino la vivacità delle
comunità di pratica locali. Anche da questo punto di vista il tema ambientale rappresenta un ottimo caso
di studio, grazie alla vasta disponibilità di dati, raccolti da anni attraverso stazioni di monitoraggio
disseminate sul territorio, pubblicati in formato aperto e periodicamente aggiornati.
4 Descrizione dei destinatari della misura
Il progetto “A scuola di Data Journalism” si rivolge a diverse tipologie di destinatari.
I primi destinatari del progetto sono studenti e insegnanti degli isttut secondari superiori, a cui si
intende offrire un’opportunità formativa innovativa, che può essere adattata all’indirizzo scolastico, agli
insegnamenti di cui sono titolari i docenti che partecipano ed ai programmi che intendono portare avanti
con le proprie classi.
In secondo luogo, il progetto si rivolge a tutti i cittadini che, grazie agli elaborati prodotti dai ragazzi,
avranno facile accesso ai contenuti informativi estrapolati dai dati pubblicati da enti e istituzioni.
Infine, nelle edizioni future del progetto si intende coinvolgere una terza tipologia di destinatario: le
redazioni giornalistche e gli uffici di comunicazione di ent ed isttuzioni locali che potranno ospitare
esperienze di alternanza scuola-lavoro inquadrate nel contesto di “A scuola di Data Journalism”.
5 Descrizione della tecnologia adottata
Nell'ambito del progetto “A scuola di Data Journalism” la tecnologia rappresenta esclusivamente uno
strumento di supporto funzionale alle attività da portare avanti, tra cui:
1. facilitare le comunicazioni tra i docenti coinvolti nel progetto, i tutor ed i coordinatori che
monitorano le attività;
2. abilitare i lavori di studenti e docenti;
3. raccontare l'avanzamento dei lavori e comunicare e diffondere i risultati del progetto.
Per semplificare la comunicazione con gli insegnant e per facilitare la condivisione di materiali di
approfondimento, coordinatori e tutor ricorrono alle email e ad alcune cartelle remote condivise in
cloud con tutti i docenti partecipanti al progetto. Le cartelle condivise consentono un facile accesso ai
materiali predisposti per il corso di preparazione al progetto, come slide, elenchi commentati di link
significativi, documenti di approfondimento e docu-film da proporre ai ragazzi. Il corso si è invece svolto
in presenza ed è stato articolato in due incontri di 4 ore ciascuno.
Nella realizzazione del progetto “A scuola di Data Journalism” ciascuna classe può utilizzare le tecnologie
che ritiene più opportune, sia scegliendole tra quelle già oggetto di insegnamento per i ragazzi, sia
cogliendo l’occasione per sperimentarne di nuove. A titolo di esempio, durante il corso di preparazione al
progetto agli insegnanti sono stati introdotti alcuni strument di lavoro disponibili gratuitamente per:
 cercare e raccogliere i dat pubblicati da Arpae, come il portale open data (basato su tecnologia
CKAN) e l’applicazione Dext3r;
 organizzare, elaborare e presentare dat tabellari e geografici , come i fogli elettronici di
OpenOffice/ LibreOffice o Google, OpenStreetMap e il servizio MyMaps di Google, servizi come
Infogram o DataWrapper per realizzare semplici infografiche.
Infine, per documentare l’avanzamento dei lavori ci si avvale di un blog di progetto realizzato su
piattaforma WordPress.
6 Indicazione dei valori economici in gioco
Il budget allocato dal Comune di Reggio Emilia per la prima edizione di “A scuola di Data Journalism”
ammonta a circa € 20.000 e include:
 € 500 di contributo per ciascuna scuola partecipante (totale per 5 istituti: € 2.500);
 € 5.000 circa (IVA inclusa) per l’organizzazione del corso propedeutico al progetto ed il
conferimento di incarichi agli esperti, per attività di segreteria, per l’organizzazione
dell’hackathon intermedio e del contest finale;
 € 4.000 circa (IVA inclusa) per l’erogazione del servizio di tutorato per gli insegnanti;
 € 3.500 circa (IVA inclusa) come contributo per la collaborazione con l’Università di Modena e
Reggio Emilia finalizzata alla redazione di contributi per il blog di progetto;
 € 5.000 circa per il premio esperienziale di fine lavoro destinato alla classe vincitrice del contest.
7 Tempi di progetto
La prima edizione di “A scuola di Data Journalism”, avviata in settembre 2017, si concluderà a maggio
2018. Le principali fasi di lavoro e milestone di progetto includono:
• 28 novembre e 15 dicembre 2017: incontri di formazione in presenza dedicati agli insegnanti che
aderiscono al progetto;
• 16 gennaio e 23 febbraio 2018: incontri di coordinamento tra tutor e insegnanti partecipanti per
supportare e monitorare l’avanzamento dei lavori;
• gennaio – maggio 2018: sviluppo del progetto da parte degli insegnanti con le proprie classi;
• 16 marzo 2018: hackathon;
• fine maggio 2018: contest finale, pubblicazione degli elaborati e premiazione dei vincitori.

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A scuola di Data Journalism_Premio PA sostenibile 2018

  • 1. Documentazione di progetto della soluzione: A scuola di Data Journalism 1 Descrizione del progetto “A scuola di Data Journalism” è un progetto che consente agli studenti delle scuole superiori di sperimentare forme di giornalismo incentrato su attività di ricerca, elaborazione e analisi di dat, con l’obiettivo di aiutarli a individuare le storie nascoste nella grande mole di informazioni che oggi abbiamo a disposizione e a raccontarle, rendendole accessibili e facilmente fruibili a tut. “A scuola di Data Journalism” è uno strumento che gli istituti secondari superiori possono utilizzare per coinvolgere i ragazzi in un percorso formatvo innovatvo che li incoraggi ad esercitare le proprie capacità di analisi e abilità comunicative, a stimolare il fact-checking ed il pensiero critico, e che li aiuti a conoscere nuove figure professionali legate al mondo del digitale, come quelle del data scientist e del data journalist. Il progetto, ideato dal Comune di Reggio Emilia e ispirato all’esperienza di “A scuola di Open Coesione”, è partito a settembre 2017 ed è tuttora in corso. La prima edizione è dedicata al tema dell’ambiente e per questo il progetto è sviluppato in stretta collaborazione con Arpae Emilia-Romagna (Agenzia regionale per la prevenzione, l’ambiente e l’energia). Le classi partecipanti, con il supporto dei loro insegnanti, analizzano ed elaborano i dati registrati dalle stazioni di monitoraggio della qualità dell’aria, le serie storiche relative alla temperatura o alle precipitazioni, i livelli di diffusione dei pollini, o qualunque altra informazione disponibile ritengano rilevante per approfondire un tema ambientale di loro interesse legato alla qualità dell’aria o all’andamento del clima. L’obiettivo del lavoro è quello di produrre una serie di elaborat giornalistci (come articoli per la stampa, infografiche, prodotti radiofonici, video, artefatti digitali, new media art) che contribuiscano al dibattito sull’individuazione delle possibili azioni di tutela e gestione ambientale per il futuro. Al termine del percorso, nel mese di maggio, un comitato tecnico scientfico valuterà gli elaborati prodotti dalle classi e selezionerà i migliori: la classe vincitrice sarà premiata con la partecipazione ad un evento esperienziale da individuare in coerenza con il progetto. Il giornalismo incentrato sull’analisi dei dati è per sua natura fortemente interdisciplinare: prevede una prima fase di analisi dei dat, che tipicamente si avvale di tecniche informatiche e statistiche per raccogliere, collegare, elaborare ed esaminare le informazioni di interesse, e una seconda fase di presentazione dei risultat, che richiede ottime doti comunicative per raccontare gli esiti delle indagini effettuate. Questo consente a ciascuna scuola di declinare il progetto concentrandosi sugli aspet più affini al proprio indirizzo di studi o agli insegnamenti dei docenti che partecipano, sviluppandolo attraverso le attività più significative per il percorso formativo dei propri studenti e integrandolo nelle normali attività curricolari. Per questa ragione “A scuola di Data Journalism” si presta ad essere realizzato in qualunque tipologia di scuola superiore: dai licei agli istituti tecnici o professionali, dalle scuole a indirizzo artistico o umanistico a quelle di orientamento tecnico-scientifico. Per consentire comunque a tutti gli studenti di sperimentare le diverse sfaccettature del data journalism, il progetto prevede un hackathon che, circa a metà percorso (il 16 marzo, durante questa prima edizione), coinvolge tutte le scuole partecipanti e suddivide i ragazzi in gruppi misti, composti da studenti di classi e scuole diverse. Ciascun gruppo, che include al massimo 10 studenti, è guidato da un tutor e deve completare nell’arco di una mattinata una breve indagine a tema ambientale su un argomento scelto dai partecipanti,
  • 2. avvalendosi del supporto degli esperti di Arpae in caso di necessità. L’hackathon consente ai ragazzi di confrontarsi con i diversi approcci messi in pratica nelle varie scuole e offre loro l’opportunità di esercitarsi nelle attività necessarie al completamento del lavoro della propria classe. Per massimizzare l’efficacia del progetto, prima dell’avvio dei lavori i docenti coinvolti partecipano ad un breve corso di formazione, gratuito e accreditato sulla piattaforma MIUR S.O.F.I.A., che a completamento delle attività consente il riconoscimento di 25 credit validi per l’aggiornamento professionale. Per l’intera durata del progetto i docenti possono inoltre rivolgersi a due tutor per risolvere dubbi o problemi. L’acquisizione di crediti formativi e la disponibilità di un tutoraggio di supporto, unitamente ad un piccolo contributo economico che le scuole partecipanti ricevono per coprire eventuali costi legati al progetto (come l’acquisto di materiali o il riconoscimento di straordinari al proprio personale), contribuiscono a rendere “A scuola di Data Journalism” sostenibile per gli istituti e gli insegnanti che aderiscono. Il progetto è molto flessibile: può essere adattato a diverse scuole e a tutti i temi per cui ci siano dati disponibili per abilitare le indagini dei ragazzi. Il format del progetto, facilmente replicabile, prevede: 1. la scelta di un tema di riferimento (ad esempio, l’ambiente); 2. la formazione degli insegnanti, per fornire loro gli strumenti necessari a sviluppare autonomamente il progetto nelle proprie classi declinandolo rispetto alle specificità della propria scuola e delle esigenze formative dei propri studenti; 3. un hackathon intermedio, per facilitare il confronto tra le diverse scuole partecipanti e mettere tutti i ragazzi in condizione di sperimentare i diversi ruoli previsti in un’attività di data journalism; 4. un contest finale per premiare gli elaborati migliori. Nell’anno scolastco 2017-2018 il progetto “A scuola di Data Journalism” vede la partecipazione di 5 isttut superiori. Per le edizioni future il Comune di Reggio Emilia intende ampliare il coinvolgimento delle scuole della città e attivare nel contesto del progetto diverse esperienze di alternanza scuola- lavoro. 2 Descrizione del team e delle proprie risorse e competenze Il progetto è promosso dal Comune di Reggio Emilia, da Arpae Emilia-Romagna e dall’Ufficio Scolastico Provinciale di Reggio Emilia, ed è portato avanti con la partecipazione di IFOA e dell’Università di Modena e Reggio Emilia. Il Comune di Reggio Emilia garantisce l’ideazione ed il coordinamento del progetto, la conduzione delle attività di comunicazione, e la realizzazione e la gestione tecnica del blog di progetto (https://datochepenso.comune.re.it/). Le risorse coinvolte, afferenti ai servizi di Protagonismo Responsabile e Città Intelligente, Gestione e Sviluppo delle Tecnologie e dei Sistemi Informativi, e Comunicazione e Relazioni con la Città, includono le seguenti figure professionali:  un project manager;  il responsabile del portale open data;  un esperto di comunicazione;  un progettista/ sviluppatore con significative competenze sulla piattaforma WordPress. Arpae Emilia-Romagna mette a disposizione i propri esperti per formare gli insegnanti sui temi ambientali di riferimento per l’edizione corrente del progetto (qualità dell’aria e clima) e sui dati
  • 3. disponibili per le analisi da portare avanti in classe, per fornire spunti di indagine agli insegnanti e verificare con loro il lavoro delle classi durante lo svolgimento del progetto, e per supportare il lavoro dei gruppi durante l’hackathon. Le risorse coinvolte includono:  il coordinatore del portale open data di Arpae, Stefano Cattani;  il referente della rete regionale di monitoraggio della qualità dell'aria, Luca Torreggiani;  il responsabile dell’area Modellistica Agrometeo e Telerilevamento, Vittorio Marletto;  un funzionario dell’Ufficio Comunicazione, responsabile dei rapporti con le scuole e giornalista pubblicista, Enzo Motta. L’Ufficio Scolastco Provinciale di Reggio Emilia facilita i contatti e il coinvolgimento delle scuole grazie all’intervento del dirigente responsabile dell’Unità Organizzativa Formazione – Cultura, Dott.ssa Cinzia Ruozzi. L’ente di formazione IFOA cura l'organizzazione del corso di formazione per gli insegnanti, eroga il servizio di tutoraggio a disposizione dei docenti e organizza l’hackathon e il contest finale. Le risorse coinvolte includono:  il responsabile dell’area Competenze Digitali di IFOA, Francesco Buzzoni;  un tutor/ coordinatore, Salvatore Giametta;  la data journalist Elisabetta Tola, contattata da IFOA come docente per il corso di formazione per gli insegnanti. Infine, il Laboratorio Relab Media, struttura del Dipartimento di Comunicazione ed Economia dell’Università di Modena e Reggio Emilia, cura il blog dedicato al progetto che documenta l’avanzamento dei lavori. Le figure professionali coinvolte includono:  un ricercatore che coordina i lavori (Nicola Maria Dusi, Ph.D.);  un assegnista/ professore a contratto esperto di comunicazione digitale (Mauro Salvador, Ph.D.);  5 studenti che seguono le attività previste nel corso del progetto e le raccontano attraverso il blog. 3 Descrizione dei bisogni che si intende soddisfare Il principale obiettivo del progetto “A scuola di Data Journalism” è quello di offrire agli istituti secondari superiori uno strumento aggiuntivo attraverso il quale incoraggiare gli studenti a:  esercitare le proprie capacità di analisi e abilità comunicatve lavorando su temi di interesse nazionale e locale;  stimolare il fact-checking ed il pensiero critco;  sperimentare forme di cittadinanza atva;  formarsi ad un consumo critco delle informazioni presenti sul web;  conoscere nuove figure professionali legate al mondo del digitale, come quelle del data scientist e del data journalist. Il tema ambientale scelto per la prima edizione del progetto è un caso di studio particolarmente indicato: è infatti un argomento di grande interesse, spesso trattato nei suoi risvolti problematici in modo emozionale piuttosto che logico e analitico. In questo scenario, un’indagine giornalistica basata su dati raccolti con metodi e protocolli riconosciuti dalla comunità scientifica e validati dagli enti di ricerca
  • 4. accreditati può avere un ruolo importante per collocare nella giusta percezione i rischi per la salute e l’ambiente e per valutare l’efficacia delle politiche condotte per porvi rimedio. Il progetto intende inoltre promuovere all’interno delle scuole i portali open data, suggerendo forme di riuso dei dati pubblici che da un lato siano di supporto alle normali attività didattiche, e dall’altro favoriscano la partecipazione attiva dei ragazzi alla vita della propria città e stimolino la vivacità delle comunità di pratica locali. Anche da questo punto di vista il tema ambientale rappresenta un ottimo caso di studio, grazie alla vasta disponibilità di dati, raccolti da anni attraverso stazioni di monitoraggio disseminate sul territorio, pubblicati in formato aperto e periodicamente aggiornati. 4 Descrizione dei destinatari della misura Il progetto “A scuola di Data Journalism” si rivolge a diverse tipologie di destinatari. I primi destinatari del progetto sono studenti e insegnanti degli isttut secondari superiori, a cui si intende offrire un’opportunità formativa innovativa, che può essere adattata all’indirizzo scolastico, agli insegnamenti di cui sono titolari i docenti che partecipano ed ai programmi che intendono portare avanti con le proprie classi. In secondo luogo, il progetto si rivolge a tutti i cittadini che, grazie agli elaborati prodotti dai ragazzi, avranno facile accesso ai contenuti informativi estrapolati dai dati pubblicati da enti e istituzioni. Infine, nelle edizioni future del progetto si intende coinvolgere una terza tipologia di destinatario: le redazioni giornalistche e gli uffici di comunicazione di ent ed isttuzioni locali che potranno ospitare esperienze di alternanza scuola-lavoro inquadrate nel contesto di “A scuola di Data Journalism”. 5 Descrizione della tecnologia adottata Nell'ambito del progetto “A scuola di Data Journalism” la tecnologia rappresenta esclusivamente uno strumento di supporto funzionale alle attività da portare avanti, tra cui: 1. facilitare le comunicazioni tra i docenti coinvolti nel progetto, i tutor ed i coordinatori che monitorano le attività; 2. abilitare i lavori di studenti e docenti; 3. raccontare l'avanzamento dei lavori e comunicare e diffondere i risultati del progetto. Per semplificare la comunicazione con gli insegnant e per facilitare la condivisione di materiali di approfondimento, coordinatori e tutor ricorrono alle email e ad alcune cartelle remote condivise in cloud con tutti i docenti partecipanti al progetto. Le cartelle condivise consentono un facile accesso ai materiali predisposti per il corso di preparazione al progetto, come slide, elenchi commentati di link significativi, documenti di approfondimento e docu-film da proporre ai ragazzi. Il corso si è invece svolto in presenza ed è stato articolato in due incontri di 4 ore ciascuno. Nella realizzazione del progetto “A scuola di Data Journalism” ciascuna classe può utilizzare le tecnologie che ritiene più opportune, sia scegliendole tra quelle già oggetto di insegnamento per i ragazzi, sia cogliendo l’occasione per sperimentarne di nuove. A titolo di esempio, durante il corso di preparazione al progetto agli insegnanti sono stati introdotti alcuni strument di lavoro disponibili gratuitamente per:  cercare e raccogliere i dat pubblicati da Arpae, come il portale open data (basato su tecnologia CKAN) e l’applicazione Dext3r;
  • 5.  organizzare, elaborare e presentare dat tabellari e geografici , come i fogli elettronici di OpenOffice/ LibreOffice o Google, OpenStreetMap e il servizio MyMaps di Google, servizi come Infogram o DataWrapper per realizzare semplici infografiche. Infine, per documentare l’avanzamento dei lavori ci si avvale di un blog di progetto realizzato su piattaforma WordPress. 6 Indicazione dei valori economici in gioco Il budget allocato dal Comune di Reggio Emilia per la prima edizione di “A scuola di Data Journalism” ammonta a circa € 20.000 e include:  € 500 di contributo per ciascuna scuola partecipante (totale per 5 istituti: € 2.500);  € 5.000 circa (IVA inclusa) per l’organizzazione del corso propedeutico al progetto ed il conferimento di incarichi agli esperti, per attività di segreteria, per l’organizzazione dell’hackathon intermedio e del contest finale;  € 4.000 circa (IVA inclusa) per l’erogazione del servizio di tutorato per gli insegnanti;  € 3.500 circa (IVA inclusa) come contributo per la collaborazione con l’Università di Modena e Reggio Emilia finalizzata alla redazione di contributi per il blog di progetto;  € 5.000 circa per il premio esperienziale di fine lavoro destinato alla classe vincitrice del contest. 7 Tempi di progetto La prima edizione di “A scuola di Data Journalism”, avviata in settembre 2017, si concluderà a maggio 2018. Le principali fasi di lavoro e milestone di progetto includono: • 28 novembre e 15 dicembre 2017: incontri di formazione in presenza dedicati agli insegnanti che aderiscono al progetto; • 16 gennaio e 23 febbraio 2018: incontri di coordinamento tra tutor e insegnanti partecipanti per supportare e monitorare l’avanzamento dei lavori; • gennaio – maggio 2018: sviluppo del progetto da parte degli insegnanti con le proprie classi; • 16 marzo 2018: hackathon; • fine maggio 2018: contest finale, pubblicazione degli elaborati e premiazione dei vincitori.