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KIA TREND
Project work “KiA – Knowledge in Action”
BLOCKCHAIN NELL’HR
Master in Risorse Umane e Organizzazione 2018-2019
A cura di:
Cristiana Anselmo
Mauro Costa
Flavia Genna
Elena Negro
Giorgia Scuderi
Valentino Terenzio
Blockchain nell’HR
Master in Risorse Umane e Organizzazione 2018-2019
1
ABSTRACT
La nostra epoca è caratterizzata da forti innovazioni tecnologiche, alcune delle quali rappresentano
delle vere e proprie sfide a sistemi esistenti e consolidati. Il report intende esplicitare una fase di
divulgazione di massa e analizzare i potenziali impatti di una tecnologia, complessa, nata in ambito
finanziario, ma che potrebbe rivoluzionare qualunque attività che preveda delle transazioni, intese
come scambio di dati.
La Blockchain è un database distribuito tra più utenti che permette di validare transazioni, inserire
dati o contratti in assenza di intermediari, ponendo alla base della tecnologia stessa concetti quali
efficienza e trasparenza.
Sulla base di quanto affermato, il report analizza la tecnologia Blockchain quale software solution
all’interno della più ampia categoria della digital innovation, la quale si distingue per la sua
declinazione del concetto di fiducia. Ponendo l’attenzione sui tecnicismi della Blockchain,
all’interno del primo capitolo, si pone l’attenzione sulla sua definizione, quale “catena di blocchi”,
che ne evidenzia le caratteristiche essenziali. Si tratta di una rete decentralizzata in cui dati e
transazioni, per il loro collegamento ai blocchi precedenti, si pongono come irreversibili,
garantendone la trasparenza e l’affidabilità. Nonostante la sua portata innovativa sia ancora
oggetto di studio, emergono ambiti in cui risulta essere pregnante e in una fase di sperimentazione
atta a porre basi solide per la sua implementazione. Il primo capitolo evidenzia come la Blockchain
non sia più soltanto una soluzione tecnologica ancorata al mondo della finanza, ma un nuovo
approccio decentralizzato al concetto di trust. La “catena di blocchi” si pone come una declinazione
in digitale del concetto di fiducia e ciò non può non porla come un’innovazione potenzialmente
adatta ad assumere anche un valore sociale. Si mette in luce tale valore all’interno di ambiti quali
la Logistica, la Sanità ed il Food, che, ad oggi, secondo i dati dell’Osservatorio Blockchain del
Politecnico di Milano, cercano di avvalersi, più di altri, delle potenzialità insite nella tecnologia di cui
si discute. All’interno del settore logistico, viene impiegata per potenziare l’efficienza e la
trasparenza delle catene di approvvigionamento e per migliorarne l’organizzazione, dal magazzino
alla consegna, al pagamento.
Nel settore dell’Agrifood, il valore della Blockchain è, forse, più immediatamente percepibile dal
grande pubblico, in quanto garantisce alle aziende il monitoraggio, trasparente, dei loro prodotti
durante i passaggi di filiera. La Blockchain si pone, così, come una tecnologia in grado di garantire
ai consumatori qualità e sicurezza dei prodotti.
In ambito sanitario, la sua portata innovativa permette agli operatori sanitari di poter analizzare la
storia clinica dei pazienti, nel rispetto della normativa sulla privacy. La tecnologia si pone come
fondamentale per le istituzioni al fine di garantire una condivisione sicura delle informazioni tra gli
operatori sanitari e i pazienti, risolvere il problema legato alla contraffazione dei farmaci e alla
certezza sia dei dati nelle sperimentazioni cliniche sia delle ricerche medico-scientifiche.
Il focus del report viene analizzato all’interno del secondo capitolo, il quale evidenzia le potenziali
applicazioni che la Blockchain potrebbe avere all’interno delle Risorse Umane. Si tratta di un
settore in cui la tecnologia potrebbe impattare positivamente attraverso l’implementazione di
processi già esistenti. Sulla scia di quanto affermato, garantirebbe l’autenticità delle informazioni,
nonché il supporto di un processo decisionale più efficace e più veloce dei sistemi ad oggi
esistenti. Il capitolo esamina le potenzialità della tecnologia suddetta nei tre maggiori macro-settori
dello Human Resource Management: Recruitment and Selection, Employee Onbording e Payment
Management. L’obiettivo è quello di valutare benefici e criticità, anche attraverso un’analisi del
contesto normativo in Europa e in Italia, immaginando possibili scenari futuri che potrebbero
palesarsi se la tecnologia impatterà in maniera disruptive.
Blockchain nell’HR
Master in Risorse Umane e Organizzazione 2018-2019
2
Indice
Introduzione …………………………………………………………………………………....3
Capitolo 1: Cos’è la Blockchain? …………………………………………………………………....3
1.1 Definizione e modello …………………………………………………………..............................3
1.2 Caratteristiche e potenzialità .................................................................................................. 5
1.3 Focus sugli Smart Contracts .................................................................................................. 6
1.4 Ambiti applicativi .....................................................................................................................6
1.3.2 Logistica .........................................................................................................................8
1.3.3 Agrifood ........................................................................................................................11
1.3.4 Sanità ...........................................................................................................................12
1.5 Contesto istituzionale e normativo ........................................................................................14
Capitolo 2: La Blockchain nelle Human Resource ................................................................17
2.1 La Blockchain come risorsa per le Human Resources .........................................................17
2.2 Gli utilizzi della Blockchain nelle Human Resources ............................................................19
Conclusioni ...............................................................................................................................21
Bibliografia ................................................................................................................................24
Sitografia ...................................................................................................................................25
Allegati .......................................................................................................................................27
Blockchain nell’HR
Master in Risorse Umane e Organizzazione 2018-2019
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Introduzione
“Dietro la parola Blockchain c’è innanzitutto un concetto filosofico, uno stile di vita, un modo per tornare alla
pace tra di noi con la prospettiva reale di eliminare qualsiasi barriera fisica che abbiamo innalzato
allontanandoci sempre di più l’un l’altro.
La filosofia studia l’interazione della mente umana tra il fisico ed il metafisico, la Blockchain può essere
spiegata come la naturale trasformazione dell’umanità nel mondo digitale”1.
Da Gennaio 2009, data del debutto di Bitcoin, la Blockchain è cresciuta e si è evoluta in qualcosa
di molto più rilevante rispetto a quello per cui era nata inizialmente: ciò che una volta era
considerata solamente una moda, adesso è “quasi” pronta a rivoluzionare la tecnologia. Il presente
lavoro, sulla base di quanto appena affermato, mira ad esplicitare una fase di divulgazione di
massa e intende spiegare i potenziali impatti di una tecnologia, sicuramente complessa, ma che
può rivoluzionare qualsiasi attività che preveda delle transazioni e che, ad oggi, influenza la vita
quotidiana di miliardi di persone. Si pone un’analisi critica e in termini di vantaggio della Blockchain
rispetto a quei settori in cui, oggi, è immediatamente percepibile il beneficio della tecnologia
suddetta, quali Logistica, Sanità ed Agrifood, con uno sguardo rivolto ai dati che oggi si registrano
all’interno del mercato rispetto agli stessi. In ultima analisi, si porrà il focus sull’HR, settore che può
trarre non pochi vantaggi dalle potenzialità offerte da questa “rete digitale”. Ciò nonostante, in
quest’ultimo settore, la tecnologia Blockchain deve essere, allo stato dell’arte, valutata e testata
molto attentamente prima di essere implementata. È necessario essere consapevoli che si tratta di
una tematica che solo di recente è stata affrontata con la giusta attenzione. Non bisogna
dimenticare, nonostante la valenza mediatica dell’argomento, che molteplici sono le riflessioni da
fare e i lavori da portare avanti. L’incentivazione dell’innovazione e del progresso non può non
considerare ciò che Heidegger definì il “pensiero meditante”: la tecnologia deve rimanere sempre
al servizio dell’uomo e non finalizzata a sé stessa2
.
1 - Che cos’è la Blockchain?
1.1 Definizione e modello
Blockchain, letteralmente “Catena di blocchi”, è definita da Harvard come un database distribuito
tra più utenti che consente di validare delle transazioni, senza bisogno di intermediari, ma
fondando la fiducia sul funzionamento stesso della tecnologia. Il sistema consente, nelle sue
evoluzioni, di creare valore intorno a vari asset: transazioni, dati o contratti. Trattandosi di una
software solution, garantisce controllo, trasparenza e velocità dei processi3
.
Generalmente si lega il fenomeno della tecnologia Blockchain alla pubblicazione di un white-paper
dal titolo “Bitcoin: A Peer-To-Peer Electronic Cash System”4
, pubblicato il 3 ottobre 2008 sotto lo
pseudonimo di Satoshi Nakamoto. Non è noto se si tratti di una persona o un gruppo di persone,
tanto è vero che intorno all’identità dell’autore sono state fatte diverse ipotesi: crittografi,
1 CAPPELLO L., “Come la blockchain sta trasformando imprese e istituzioni”, The Blockchain Core, 2018.
2 SARZANA F., IPPOLITO S., NICOTRA M., “Diritto della Blockchain, Intelligenza Artificiale e IoT”, Wolter
Kluwer, 2018.
3 IANSITI M., LAKHANI R. K., “The Truth About Blockchain”, Harvard Business Review, january – february
2017.
4 NAKAMOTO S., “Bitcoin: A peer to peer electronic cash system”, 2008.
Blockchain nell’HR
Master in Risorse Umane e Organizzazione 2018-2019
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accademici, gruppi governativi e finanziari. Nel documento, di sole nove pagine, viene delineato il
funzionamento di un sistema di pagamenti decentralizzato: il progetto prende avvio nel gennaio
2009, nell’ottobre dello stesso anno il valore di un bitcoin è di 1309 dollari; nel 2017 il valore di un
bitcoin raggiunge i 19mila dollari per poi decrescere nel 2018 fino a 4mila dollari, sull’onda delle
speculazioni5
.
Nell’ultimo decennio sono state sviluppate Blockchain di seconda generazione che si differenziano
essenzialmente per la programmabilità: l’obiettivo è di amplificarne l’uso, da solo scambio di valore
all’esecuzione di applicazioni decentralizzate6
. Tra queste, si ricorda Ethereum7
, piattaforma
costruita sulle funzionalità degli Smart Contract, programmi che, dopo essere stati pubblicati sulla
Blockchain, vengono copiati ed eseguiti da tutti i nodi, funzionando automaticamente, senza che
l’intervento umano possa interromperlo. Uno Smart Contract può, ad esempio, eseguire la
compravendita di un immobile, eludendo la figura del notaio.
La Blockchain si compone di elementi essenziali:
• Il registro, definito meglio come Distributed Ledger Technology, il quale contiene
l’insieme delle transazioni effettuate ed è distribuito su una rete di nodi8
. Il sistema è detto
permissionless: si tratta di una Blockchain pubblica che non richiede autenticazione ed
all’interno della quale ciascun nodo concorda con gli altri un’unica versione aggiornata del
registro. Le transazioni sono condivise nella rete attraverso un insieme ordinato di blocchi,
ognuno dei quali contiene le transazioni più recenti e le informazioni sul blocco precedente
a cui si lega, formando una catena.
• Wallet è il portafoglio all’interno del quale ciascun nodo, o utente, gestisce i propri conti.
Ciascun conto è identificato da un indirizzo, address, protetto da due chiavi crittografiche.
La chiave pubblica rappresenta l’indirizzo del conto ed è indispensabile per effettuare e
ricevere transazioni; pertanto è noto a tutto il sistema, mentre la chiave privata custodisce
l’identità del titolare del conto e deve essere protetta in segretezza.
• L’hashing. Affinché una transazione vada a buon fine, è necessario che il mittente entri nel
sistema attraverso la chiave pubblica e compia, utilizzando la chiave privata, l’hashing dei
dati: un sistema di cifratura che traduce le informazioni riguardanti un’operazione in una
stringa di lettere e numeri di dimensioni fisse, a partire dalla quale è impossibile risalire al
contenuto originario. Le informazioni inviate contengono anche la firma digitale che
garantisce l’unicità e la validità del mittente. All’interno del messaggio viene indicato anche
l’hash del blocco precedente, marcando ogni transazione temporalmente e garantendo così
che ogni bitcoin sia utilizzato una sola volta. Il ricevente decifra l’hash, sempre attraverso
un preciso utilizzo delle proprie chiavi. Tuttavia, affinché le transazioni dell’ultimo spazio di
tempo siano inserite nella catena, è necessario che ottengano il consenso da parte della
rete.
• Il mining è l’attività attraverso la quale vengono validate le transazioni. Alcuni nodi,
chiamati minatori, sono impegnati in una gara di calcolo crittografica che consiste
nell’indovinare, in modo casuale, l’hash di chiusura di ciascun blocco. Quest’ultima è
5 SOLDAVINI P., “Crollo bitcoin/Nessuna ragione o, meglio, la speculazione”, Sole 24 ore, 1 Gennaio 2019.
https://www.ilsole24ore.com/art/tecnologie/2018-12-31/nessuna-ragione-o-meglio-speculazione-
105836.shtml?uuid=AEepXN7G ultima visita 14/01/2019
6 SARZANA F., IPPOLITO S., NICOTRA M.,“Diritto della Blockchain, Intelligenza Artificiale e IoT”, Wolter
Kluwer, 2018.
7 RAY J., “A Next-Generation Smart Contract and Decentralized Application Platform”, 22 agosto 2018.
http://github.com/Ethereum/wiki/wiki/White-Paper, ultima visita 18/01/2019.
8 ATTICO N., “Blockchain, guida all’ecosistema”, 2018, pp 25-38.
Blockchain nell’HR
Master in Risorse Umane e Organizzazione 2018-2019
5
chiamata proof of work, proprio perché è un meccanismo dispendioso in termini di potenza,
di calcolo, di energia elettrica e impiega circa dieci minuti. Il mining è l’algoritmo alla base
del consenso poichè permette di garantire la veridicità delle transazioni e di creare un
sistema di incentivi per la partecipazione attiva dei nodi. Alla fine della competizione, il
minatore o gruppo di minatori, che ha vinto, riceve un premio in bitcoin e le commissioni dei
mittenti.
1.2 Caratteristiche e potenzialità
Quattro sono i concetti chiave che definiscono la tecnologia Blockchain, ciascuno ancorato a
specifiche caratteristiche del sistema:
• Fiducia. Il sistema peer – to peer delle transazioni, consente a ciascun utente di essere in
possesso di una copia di tutti i dati, distribuiti su una rete definita. Tanto più estesa è la
rete, tanto più è difficile modificare o falsificare i dati. È possibile effettuare una transazione
sicura ed efficace senza bisogno di fidarsi della controparte, tanto è vero che la tecnologia
viene definita Trustless System.
• Riservatezza. La protezione dei dati e delle transazioni pone le basi su due tecnologie
crittografiche: la firma digitale, che certifica e codifica l’identità dell’utente, e l’hashing, che
codifica ogni informazione rendendola irriconoscibile.
• Trasparenza. La conoscenza comune del protocollo di consenso, ovvero l’insieme di
regole sul controllo e sul funzionamento del sistema, è garanzia per la trasparenza e
l’affidabilità dei dati.
• Irreversibilità dei dati. La gestione dei dati append – only, ovvero a catena, è la base della
persistenza assoluta dei dati. Ogni blocco, infatti, contiene: un’informazione, una data e il
collegamento al blocco precedente. Chiuso e certificato il blocco, ad esso viene assegnato
un codice e non potrà più essere modificato o eliminato, consentendo a ciascuno di
verificare lo storico in ogni momento.
Le varie tipologie di Blockchain offrono opportunità diverse e possono essere distinte in tre
tipologie:
• Pubbliche, dette anche permissionless, sono accessibili a chiunque; non vi sono restrizioni
riguardo la lettura delle transazioni e l’effettuazione delle stesse e sulla possibilità di
partecipare al meccanismo di consenso.
• Ibride: tali tipologie sono parzialmente decentrate, i nodi vengono chiamati “contributors” e
non sono posti sullo stesso piano rispetto alle operazioni che possono compiere nel
sistema.
• Private, dette anche permissioned, in cui le autorizzazioni di scrittura e di lettura vengono
gestite da uno o più soggetti selezionati. In sintesi, si tratta di una blockchain chiusa9
.
9 SARZANA F., IPPOLITO S., NICOTRA M., “Diritto della Blockchain, Intelligenza Artificiale e IoT”, Wolter
Kluwer, 2018.
Blockchain nell’HR
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1.3 Focus sugli Smart Contracts
Gli strumenti attraverso cui la Blockchain realizza le sue diverse applicazioni sono gli Smart
Contracts, inseriti per la prima volta da Nick Szabo alla fine degli anni ’90 e concretamente
applicati con Ethereum nel 2015.
“Gli Smart Contracts sono dei pacchetti (software) che possono circolare ed essere
utilizzati dai partecipanti alla piattaforma BlockChain per svolgere operazioni e per
ottenere risultati. La parola Contract viene usata proprio perché le operazioni che
vengono eseguite in questi pacchetti (o applicazioni o script), “legano” (bind) due
partecipanti in una “transazione” e il risultato dell’elaborazione equivale ad un
contratto”10.
Gli Smart Contacts, quindi, sono software capaci di eseguire automaticamente delle transazioni,
riducendo i costi della contrattazione, le relative controversie e rendendo impossibile
l’inadempimento attraverso il concetto di automatismo. Inoltre, consentono di proteggere i dati e
tutelare la sicurezza delle persone. Le parti, una volta identificato un interesse comune, scrivono
uno Smart Contract ponendo le condizioni e gli effetti desiderati, e lo inseriscono nella Blockchain.
Una volta ottenuto il consenso, le condizioni del contratto vengono eseguite e non è più reversibile.
Di conseguenza, le transazioni non possono essere modificate o eliminate. Affinché il contratto
ottenga il consenso, i due utenti devono porre su di esso la loro firma privata. Quindi, l’esecuzione
avviene automaticamente e non è necessario che parti terze intervengano o che vengano
effettuate ulteriori attività11
. Le condizioni poste possono derivare sia da eventi interni alla
Blockchain sia esterni. Anche se non sarebbe necessario ricorrere all’Autorità giudiziaria ed al
potere coercitivo di uno Stato per l’automatismo e l’irrevocabilità che li caratterizza, gli Smart
Contracts devono, ugualmente, essere vagliati alla luce delle norme degli Ordinamenti nazionali e
dalle convenzioni internazionali. Difatti, la Blockchain non può legittimare accordi che si pongono in
contrasto con le norme di diritto applicabili.
Lo Smart Contract, essendo il risultato dell’esecuzione di un codice da parte del computer, da un
lato assicura certezza e sicurezza alle parti contraenti, dall’altro, escludendo ogni tipo di
interpretazione, attribuisce al software la responsabilità ed il potere decisionale12
.
Inoltre, tali applicazioni pongono un freno alla possibilità di truffe o errori, riducendo drasticamente
il verificarsi di alcune condotte illegittime a danno dei lavoratori.
1.3 Ambiti applicativi
“This innovation carries a significance stretching far beyond cryptocurrency. The blockchain lets people who
have no particular confidence in each other collaborate without having to go through a neutral central
authority. Simply put, it is a machine for creatingtrust”13.
10 Intervista Avv. Laura Cappello, allegato n 3°.
11 CHIRIATTI M., “Gli Smart Contracts come nuove leggi? Meglio maneggiare con cura”, il Sole 24 Ore, 14
settembre 2015, https://www.econopoly.ilsole24ore.com/2015/09/14/gli-smart-contracts-come-nuove-leggi-
meglio-maneggiare-con-cura/ ultima visita 24/01/2019.
12 F. SARZANA di S. IPPOLITO, M. NICOTRA, “Diritto della blockchain, intelligenza artificiale e IoT”, Wolters
Kluwers S.r.l., Milano, 2018.
13 THE ECONOMIST, “The trust machine”, 2015, https://www.economist.com/leaders/2015/10/31/the-trust-
machine ultima visita 16/01/2018.
Blockchain nell’HR
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(Osservatorio Blockchain e Dlt del Politecnico di Milano)
Come emerso nei paragrafi precedenti, la tecnologia Blockchain, oltre a poter essere considerata
una soluzione tecnologica, si pone come un nuovo approccio decentralizzato al nuovo concetto di
trust. Esplicando un nuovo concetto di fiducia, la Blockchain si pone potenzialmente adatta ad
assumere un valore sociale, tanto è vero che l’Economist afferma che la vera innovazione non
sono solo le criptomonete, ma la macchina della fiducia che promette molto di più14
. Blockchain,
quindi, è soprattutto un meccanismo per creare fiducia15
. La Blockchain oggi ci offre una visione
più ampia rispetto alle sue possibili applicazioni: diviene uno strumento in grado di raggiungere il
consenso nell’esecuzione di un’attività collettiva che coinvolge entità che non si fidano l’una
dell’altra, ma che hanno un obiettivo comune16
. È in quest’ottica che le imprese ed in termini più
ampi le supply chain hanno iniziato a mostrare interesse nei confronti di questa tecnologia.
Emerge, dunque, che gli ambiti applicativi della Blockchain sono innumerevoli e che sulla scia di
questa consapevolezza, imprenditori ed enti governativi hanno creato soluzioni capaci di
influenzare ogni aspetto della vita aziendale ed umana. Le imprese ed i governi iniziano negli ultimi
anni ad investire denaro ed energie volte a sviluppare nuove soluzioni Blockchain, in grado di
rendere i processi più efficaci, efficienti e trasparenti. Nei seguenti paragrafi si cercherà di mettere
in luce gli ambiti che ad oggi beneficiano in modo più chiaro della tecnologia Blockchain, in quanto
i vantaggi che mergono dalla stessa sono “forse” più immediatamente percepibili dal grande
pubblico.
14 IBIDEM
15 http://www.ottimistierazionali.it/blockchain-la-macchina-della-fiducia/ ultima visita 22/01/2019.
16 RUSSIAN M., “La Blockchain, perché è così importante”, 2017.
Blockchain nell’HR
Master in Risorse Umane e Organizzazione 2018-2019
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(Osservatorio Blockchain e Dlt del Politecnico di Milano)
1.3.1 Logistica
La gestione delle catene di fornitura, delle varie fasi per la creazione e la distribuzione di beni è, al
giorno d’oggi, molto complessa. Inoltre, data la mancanza di trasparenza delle odierne catene di
approvvigionamento, ci si chiede in che modo la Blockchain potrebbe trasformare la supply chain e
l’industria logistica.
In passato le catene di approvvigionamento che, dato il commercio locale, erano parzialmente
semplici, sono oggi molto complesse. Inoltre, la gestione della supply chain è decisamente
cambiata grazie alle innovazioni nel settore del trasporto merci e all’introduzione del personal
computer negli anni Ottanta.
Come già affermato, all’interno del sistema attuale, c’è una notevole mancanza di trasparenza che
impedisce ai clienti o acquirenti di conoscere realmente il valore dei prodotti. Per questo motivo, vi
è interesse ad utilizzare la tecnologia Blockchain in questo settore, in modo da potenziare
l’efficienza e la trasparenza delle catene di approvvigionamento e dare anche una miglior
organizzazione generale, dal magazzino alla consegna, al pagamento17
.
Il Digital Supply Chains: A Frontside Flip, realizzato da The Center for Global Enterprise, spiega
che la Blockchain potrebbe non solo mutare l’organizzazione della supply chain ma mutarne
17 MARR B., “How Blockchain Will Transform The Supply Chain And Logistics Industry”, 23 marzo 2018,
https://www.forbes.com/sites/bernardmarr/2018/03/23/how-blockchain-will-transform-the-supply-chain-and-
logistics-industry/#72fa77e75fec ultima visita 02/01/2019.
Blockchain nell’HR
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decisamente la teoria. Le varie informazioni contenute all’interno della “catena a blocchi”
potrebbero rappresentare parte integrante del contratto negoziato, che sarà criptato, firmato e
“timbrato” virtualmente, divenendo irrevocabile. Grazie a questo, non ci saranno dubbi di
interpretazione su quanto stabilito dal contratto e solamente chi è autorizzato potrà aver accesso
alle informazioni di quest’ultimo. Inoltre, grazie allo Smart Contract, nel caso in cui un contratto
include il passaggio di proprietà del bene alla consegna, questo si verificherà automaticamente18
.
Grazie all’utilizzo della Blockchain, Maersk e IBM hanno deciso di creare una piattaforma digitale
per il sistema delle spedizioni su scala globale, per limitare le barriere nella filiera internazionale.
Per far ciò, il gigante della movimentazione e gestione portuale di container e la multinazionale
dell’ICT si uniscono per dar vita ad una joint venture. Vincent Clerc, Chief Commercial Officer di
Maersk, afferma:
“La nuova società costituisce un punto di riferimento nelle nostre iniziative strategiche
orientate a promuovere la digitalizzazione del commercio globale e combinando le
conoscenze di Maersk e IBM siamo fiduciosi di poter fare la differenza nel modellare il
futuro del trade”19.
Gli fa eco Bridget Van Kralingen, senior vice president IBM Global Industries, Solutions and
Blockchain, spiegando come i progressi compiuti in questo settore, danno prova che la tecnologia
è capace di favorire lo sviluppo di modelli di business nuovi e intelligenti20
.
La Blockchain sta migliorando il mondo dello shipment, della logistica e del commercio
internazionale. La joint venture, vede lo sviluppo dell’iniziativa TradeLens Blockchain Shipping
Solution, realizzata da Maersk e IBM, dà la possibilità agli attori del commercio internazionale, di
trarre maggiori efficienze, sviluppare nuovi servizi, ridurre i costi e contemporaneamente di
espandere la condivisione delle informazioni, rendendo le attività trasparenti e sicure. Tradelens si
serve della tecnologia Blockchain di IBM per una nuova digital supply chain, così da facilitare la
collaborazione tra i vari trading partners, avendo un’unica visione dell’insieme di transazioni senza
compromesso a livello di privacy e sicurezza.
Questa piattaforma è potenzialmente utilizzabile da operatori di logistica, società di spedizioni,
operatori portuali, trasportatori su terra e su rotaia, autorità di controllo e offre efficienza grazie
all’accesso in tempo reale ai dati, ai documenti di accompagnamento e autorizzazione di tutte le
merci. Inoltre è possibile, grazie all’uso di sensoristica IoT e soluzioni di data analytics, avere sotto
controllo temperatura, peso e umidità.
L’obiettivo dell’alleanza Maersk - IBM è quello di coinvolgere imprese e organizzazioni che
svolgono giornalmente un ruolo fondamentale in uno dei più complessi network del mondo, ossia
la filiera del commercio globale.
A distanza di mesi dall’annuncio, le adesioni hanno superato i 90 nomi tra diverse organizzazioni e
diversi livelli di collaborazione. Tra queste figurano: la PIL Pacific International Lines che ha deciso
di collaborare alla soluzione Tradelens con Maersk Line e Hambug Sud come global container
carriers; alcune autorità portuali come PSA Singapore e Modern Terminals in Hong Kong insieme
ad alcuni gestori di terminali logistici come Holt Logistics del Porto di Philadelphia.
Nel settore delle spedizioni, quindi società di trasporti e logistica, vi è la CEVA Logistics, la
DAMCO e la PLH Trucking Company21
.
18 THE CENTER OF GLOBAL INTERPRISE, “Digital Supply Chains: A Frontside Flip”, 2016.
19 SALERNO A., “La blockchain per il commercio globale: è alleanza Maersk-IBM”, 16 gennaio 2018,
https://www.blockchain4innovation.it/mercati/la-blockchain-commercio-globale-alleanza-maersk-ibm/ ultima
visita 03/01/2019.
20 IBIDEM
Blockchain nell’HR
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10
La piattaforma si è velocemente distaccata dal suo beta test, accettando così le applicazioni di
early-adopter e l’introduzione di un nuovo servizio personalizzato Smart Contract per eseguire
ordini di spedizione complessi con il coinvolgimento di meno intermediari.
Il direttore generale di IBM e capo della Blockchain, Marie Wieck ha dichiarato:
“We have seen a lot of skeptics talk about the validity of blockchain solutions,” said IBM
general manager and head of blockchain, Marie Wieck. “And I think with over 90
organizations and over 150 million events captured on the system, we really are seeing
proof in the pudding in terms of where people are spending their time to get benefits from
blockchain”22.
Transparency Market Research si aspetta un giro d’affari globale di circa 32,9 miliardi di dollari nel
2026. L’organizzazione mondiale del commercio, nel 2015, ha stimato che una catena di
approvvigionamento globale più semplice, potrebbe portare ad una diminuzione dei costi tra gli
utenti del 17,5% e con le nazioni in via di sviluppo ci si aspetta un aumento del 35% delle
esportazioni.
Con Tradelens, gli utenti possono ridurre fino al 40% sulle spedizioni, restringendo il tempo tra
ogni passaggio quasi a zero e risparmiando migliaia di dollari per ogni transazione. Inoltre, sempre
Marie Wieck, è convinta che la visione in tempo reale dei prodotti che devono essere spediti, faciliti
una collaborazione più efficace tra gli utenti e garantisca un commercio produttivo e sicuro23
.
L’ex presidente di Maersk Line nel Nord America, nuovo Ceo della nuova società, Michael J. White
afferma che, a causa dei processi manuali poco produttivi con conseguenti errori, viene consumata
una grande quantità di risorse. Dai progetti iniziali, si è dedotto che in tutto il settore si ha la
necessità, per mezzo di soluzioni digitali, di potenziare l’efficienza e aumentare le varie
opportunità, conseguenti alla semplificazione e alla standardizzazione dei flussi di informazioni.
Ecco che l’ambizione è quella di migliorare una piattaforma completamente accessibile in cui tutte
le parti della filiera globale possano essere partecipi, traendone un valore significativo. Inoltre, si
spera di continuare ad espandere l’ecosistema di partner e di avvicinarsi sempre il più possibile ad
una soluzione globale24
.
21 BELLINI M., “Dalla joint venture Maersk IBM: nasce TradeLens Blockchain Shipping Solution e arrivano
94 organizzazioni”, 10 agosto 2018, https://www.blockchain4innovation.it/mercati/industria4-0/dalla-joint-
venture-maersk-ibm-nasce-tradelens-blockchain-shipping-solution-e-arrivano-94-organizzazioni/
ultima visita 03/01/2019.
22 “Abbiamo visto molti scettici parlare della validità delle soluzioni blockchain, e penso che con oltre 90
organizzazioni ed oltre 150 milioni di eventi catturati nel sistema, i fatti parlano da soli, le persone stanno
spendendo il loro tempo per trarre benefici dalla blockchain”.
23 DEL CASTILLIO M., “IBM-Maersk Blockchain Platform Adds 92 Clients As Part Of Global Launch”, 9
agosto 2018, https://www.forbes.com/sites/michaeldelcastillo/2018/08/09/ibm-maersk-blockchain-platform-
adds-92-clients-as-part-of-global-launch-1/#19d2888868a4 ultima visita 04/01/2019.
24 https://www.blockchain4innovation.it/mercati/la-blockchain-commercio-globale-alleanza-maersk-ibm/
ultima visita 03/01/2019.
Blockchain nell’HR
Master in Risorse Umane e Organizzazione 2018-2019
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1.3.2 Agrifood
‘’Chi prima risponderà alla chiamata della Blockchain, prima scalerà la fiducia dei consumatori’’25.
La Blockchain offre soluzioni vantaggiose agli attori di tutti i settori, ma per alcuni comparti i
vantaggi sono forse più immediatamente percepibili dal grande pubblico. Uno di questi è il mondo
dell’Agrifood che, come ricorda Claudio Meucci di EY, è stato il primo settore a cogliere le
opportunità offerte dalla Blockchain. La Blockchain fornisce una soluzione utile a rafforzare la
fedeltà dei clienti per quelle aziende che possono costantemente garantire la qualità dei loro
prodotti. Quest’ultima, in modo del tutto trasparente, ha la capacità di riconoscere il valore, la
qualità e la quantità della materia prima alla fonte e durante i passaggi di filiera. Tale applicazione
si rivela utile dinnanzi al fenomeno degli alimenti contraffatti considerando che, oggi, sulla base
delle stime fatte dal Global Food Safety Initiative, il valore d’affari della stessa è di 600 miliardi di
dollari su scala globale e solo per l’Italia raggiunge la cifra di 65 miliardi26
. La Blockchain, in quanto
database digitale sicuro e non falsificabile può essere utilizzato nel food per far sì che ciascun
componente della supply chain (produttori, trasformatori e distributori) possa fornire informazioni di
tracciabilità relative al suo ruolo e a ciascun lotto. I benefici sono evidenti:
• Maggior trasparenza per i consumatori;
• Possibilità di migliorare la produzione e il Know-how per gli allevatori e, infine, per il
marchio;
• Condivisione con tutti i partner di un database sicuro;
• Certezza di dare ai clienti una maggiore sicurezza alimentare.
IBM ha avviato su scala globale il programma Food Trust Blockchain Network in grado di offrire gli
strumenti utili a sviluppare una filiera più sicura, trasparente ed efficiente. Nel caso di specie,
sfrutta l’inviolabilità della catena di blocchi per garantire transazioni verificate ed immuni da
violazioni. La tracciabilità dei prodotti in tempo reale e sicura diviene, così, uno dei punti chiave nel
settore Agrifood grazie alla tecnologia Blockchain; consente di valutare il percorso del prodotto,
dalla coltivazione delle materie prime fino al confezionamento, alla distribuzione e alla vendita dello
stesso. Le peculiarità della Blockchain consentono un’indagine veloce sui cibi contaminati, una
maggiore informazione per gli operatori della filiera rispetto alle condizioni e al percorso che il cibo
ha compiuto ed un vantaggio per i consumatori finali, meno esposti, in tal senso, al rischio di
contraffazione, poiché l’origine dei prodotti diviene autenticata e a prova di manomissione27
. Fra i
principali esponenti della grande distribuzione organizzata vi è Carrefour quale primo gruppo della
GDO in Italia ad applicare la tecnologia Blockchain alla tracciabilità dei beni alimentari. Oggi è
possibile acquistare il pollo Filiera Qualità Carrefour Italia, il primo prodotto ad essere tracciato con
questa tecnologia: il consumatore, attraverso il proprio smartphone, ha la possibilità di leggere il
QR Code applicato sull’etichetta per verificare in tempo reale le informazioni relative all’intera
filiera, dall’origine sino all’arrivo al punto vendita28
. La Blockchain è destinata a stravolgere e ad
25 DE STEFANI F., “Le Blokchain per l’agrifood”, Convegno OP UNICARVE, Padova, 7 maggio 2018.
26 BAVUSO D., “Il giornale delle Pmi”, 20 marzo 2018. https://www.giornaledellepmi.it/come-lutilizzo-della-
blockchain-nellagrifood-produce-valore-economico-e-fiducia-nel-consumatore, ultima visita 19/01/2019.
27 RUSCONI G., “La filiera alimentare più sicura ed efficiente con la blockchain”, Il sole 24 ore, 16 ottobre
2018 https://www.ilsole24ore.com/art/food/2018-10-16/la-filiera-alimentare-piu-sicura-e-piu-efficiente-la-
blockchain-091119.shtml?uuid=AEmYuvNG ultima visita 19/01/2019.
28 IBIDEM
Blockchain nell’HR
Master in Risorse Umane e Organizzazione 2018-2019
12
ottimizzare i processi distributivi e produttivi, divenendo un elemento pregnante di comunicazione
verso il consumatore, considerando la capacità dei brand cha la utilizzano di trasferire fiducia nei
confronti dello stesso che, ad oggi, si pone sempre più critico ed attento a come consuma e a
come i propri consumi si ribattono sull’economia.
1.3.3 Sanità
La Sanità, secondo il parere dell’executive IT Architect di IBM Italia, Francesco Melcarne, è uno
dei settori che potrebbe maggiormente giovare della rivoluzione Blockchain29
. La Blockchain, sia
per quanto riguarda il comparto pubblico sia quello privato, è un campo di applicazione ideale per
la digitalizzazione. È utile per i cittadini che chiedono efficienza nei servizi e massima trasparenza
sui dati sensibili; è valida per gli operatori sanitari che hanno la necessità di analizzare la storia
clinica dei pazienti in modo rapido e nel rispetto delle normative sulla privacy ed è fondamentale
per le istituzioni, al fine di garantire una condivisione sicura delle informazioni tra gli operatori
sanitari e i pazienti; risolvere il problema legato alla contraffazione dei farmaci; certezza dei dati
nelle sperimentazioni cliniche e nelle ricerche medico scientifiche30
.
Rispetto al primo punto citato, la soluzione proposta dalla Blockchain è quella di creare un hash
per ogni blocco di dato riservato o sensibile ed un ID paziente che funge da collettore. In questo
senso, le entità autorizzate possono ricevere informazioni necessarie senza che venga rivelata
l’identità del paziente, ma profittando solo dell’ID generato. Spostando, allora, l’attenzione sui
concreti benefici dell’implementazione della tecnologia Blockchain nel settore sanitario, è possibile
affermare che la stessa renderebbe possibile la creazione di una libreria sicura e condivisa di dati
sanitari richiamabili dai soggetti interessati: medici e pazienti che potrebbero in maniera tangibile
usufruire dei benefici della Blockchain. Rispettivamente, i medici avranno la facoltà di condividere i
dati inseriti in una EHR; i pazienti, a loro volta, saranno in grado di monitorare le proprie
informazioni di salute, approvando, negando o condividendo le modifiche ai propri dati. Si tratta di
creare una cartella clinica digitale ed unificata in cui si focalizza l’attenzione sulla possibilità di
modernizzare il modo in cui le cartelle cliniche dei pazienti sono accessibili e vengono gestite dagli
enti della sanità. Il focus è l’implementazione della condivisione delle informazioni personali
sensibili con soggetti autorizzati che consente, a sua volta, una semplificazione del flusso delle
informazioni sul malato in tempo reale.
Valutando il secondo problema, è bene porre l’attenzione sull’Healt Funding Organization, secondo
il quale circa il 20% dei farmaci venduti nei paesi in via di sviluppo, ad oggi, è contraffatto, quindi,
non proveniente dalla casa farmaceutica originale e ciò causerebbe un danno di circa 200 miliardi
di euro all’anno a danno delle case produttrici31
. La soluzione offerta dalla Blockchain è fortemente
innovativa, in quanto permette di riordinare tutte le transazioni in data e ora certa, ponendole come
immutabili; in tal modo, diventa agevole individuare i trafficanti di farmaci fraudolenti. In concreto,
una volta che un farmaco viene prodotto e passa dal produttore al rivenditore, i dati operativi
vengono registrati sulla Blockchain, la quale consente di verificare l’intero percorso del farmaco e
29 https://www.corrierecomunicazioni.it/pa-digitale/e-health/melcarne-ibm-italia-cosi-la-blockchain-rivoluziona-
la-sanita/ ultima visita 19/01/2019.
30 https://www.01health.it/featured/blockchain-sanita-italiana-iss ultima visita 19/01/2019.
31 GENTILI M., “Blockchain in Sanità, ecco tutti i problemi che può risolvere”, 15 ottobre 2018.
https://www.agendadigitale.eu/sanita/blockchain-in-sanita-tre-esempi-di-applicazione-rispetto-a-
problematiche-concrete/ ultima visita 22/01/2019.
Blockchain nell’HR
Master in Risorse Umane e Organizzazione 2018-2019
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precisare tutti i collegamenti in qualsiasi momento, escludendo tutti quei prodotti che non hanno
una catena certificabile.
Nell’analisi della terza problematica, è bene considerare che durante gli studi clinici, i ricercatori
recepiscono e registrano una quantità immane di informazioni che concernono statistiche, risultati
dei test, rapporti di qualità, etc. Ogni scienziato si pone come responsabile di ricerche specifiche
che rendono ostico il controllo di tutta la catena di informazioni necessaria per certificare una
‘’tesi’’; di fatto, i dati possono essere facilmente modificati o nascosti al fine di modificare l’intero
risultato della ricerca eseguita. La Blockchain sarebbe in grado di fornire la prova dell’esistenza di
ogni singolo documento o tesi scientifica, immettendo i dati sotto forma di transazione e
certificando le informazioni da tutti i nodi del sistema. La Blockchain nella sua concretezza registra
dati immutabili e permette di archiviare i risultati clinici in modo sicuro ed immodificabile.
In sintesi, potremmo ammettere che l’innovazione dettata dalla Blockchain in ambito sanitario
sarebbe in grado di agire su 3 elementi fondamentali: l’immutabilità dei file, ottenuta attraverso le
funzionalità di integrità dei record; sicurezza informatica, garantita dalla gestione puntuale
dell’accesso ai dati e l’interoperabilità attraverso il controllo condiviso delle diverse versioni dei
file32
.
Sono tangibili ed innegabili i vantaggi posti dalla tecnologia Blockchain, ma, ad oggi, le strutture
sanitarie indugiano rispetto alla sua implementazione nei loro sistemi IT, ponendo in evidenza
anche l’esiguità degli investimenti. Ciò detto, comunque, non dobbiamo non considerare il fatto
che, ad oggi, vi sono aziende sanitarie che utilizzano, anche se solo marginalmente e soprattutto
all’estero, la Blockchain. Merita attenzione, in tal senso, la startup Elysium, fondata da Ahmed
Abdel Rahman, che permette la condivisione dei dati sanitari in modo certificato e sicuro grazie
alla piattaforma basata su tecnologia Blockchain, la quale sfrutta l’intelligenza artificiale e l’analisi
dei big data per ridurre il tempo di valutazione di una terapia efficace in base alla patologia del
paziente33
. La piattaforma propone per i pazienti un’App dove possono aggiornare, condividere e
caricare i propri dati sanitari costruendo e monitorando un quadro d’insieme della propria salute;
mentre per il personale medico, di ricerca e per le strutture è previsto un Software as a Service
(SaaS). Elysium permette la ‘’costruzione’’ di un repository della storia clinica di un paziente,
strumento utile al medico per una diagnosi più veloce ed accurata: l’obiettivo è quello di mettere il
paziente nelle condizioni di poter trovare soluzioni oltre il contesto in cui vive, permettendo, inoltre,
al personale medico e alla ricerca di accedere ad informazioni mediche certificate34
.
Ad ogni modo, “in Eu solo il 3% delle aziende attualmente dispone di un progetto Blockchain su
larga scala; il 10% ha attivato un pilot e l’87% ha solo abbozzato un progetto. Le resistenze sono
ancora forti e principalmente legate alla definizione del modello di business. Il 70% delle aziende
diffida dell’adozione della Blockchain per mancanza di un chiaro ritorno sull’investimento. Il 67%
ritiene che la tecnologia non sia ancora matura, il 64% che non ci sia ancora la giusta
regolamentazione per utilizzarla. Il 62% poi è preoccupato per la privacy policy; il 59% per la
sicurezza della transazione”35
.
32 CASALI A., “Blockchain come standard per la gestione dei dati sanitari”, 20 ottobre 2016.
https://www.blockchain4innovation.it/mercati/pubblica-amministrazione/le-blockchain-si-candidano-al-ruolo-
di-nuovo-standard-per-la-gestione-dei-dati-sanitari/ ultima visita 19/01/2019.
33 VITTA S., “Elysium: condividere i propri dati sanitari in tutta sicurezza”, Digital Health Italia, 12 luglio 2017.
http://digitalhealthitalia.com/elysium-condividere-i-propri-dati-sanitari-in-tutta-sicurezza/ ultima visita
19/01/2019.
34 SPASARO V., “Elysium, una spinta innovativa all’healthcare”, 3 marzo 2018.
(https://www.rivistamicron.it/temi/elysium-la-rivoluzione-dellhealthcare ultima visita 19/01/2019.
35 CASALEGGIO ASSOCIATI, “Blockchain for Business”,2018.
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1.5 Contesto istituzionale e normativo
A livello internazionale sono stati costituiti alcuni tavoli a cui partecipa anche l’Italia36
:
• Il gruppo ISO (ISO/TC 307 Blockchain and Distributed Ledger Technologies)
• Il gruppo ITU (ITU Focus Group on Application of Distributed Ledger Technology)
• Il gruppo delle Nazioni Unite UNECE (United Nations Center for Trade Facilitation and
Electronic Business)
Ad oggi in Europa non esiste una regolamentazione unitaria della Blockchain.
Il Parlamento Europeo ha adottato il 3 ottobre 2018 una risoluzione dal titolo: Tecnologie di registro
distribuito e Blockchain: creare fiducia attraverso la disintermediazione37
. Nonostante questo sia un
grande passo avanti da parte dell’Unione Europea verso il riconoscimento e la validità della
tecnologia Blockchain, essa, la risoluzione in questione, non costituisce una norma di diritto
positivo.
Il 1° febbraio 2018 la Commissione Europea ha istituito L’European Blockchain Observatory and
Forum38
con lo scopo di accelerare nell’Unione Europea lo sviluppo della tecnologia Blockchain e
di creare un ecosistema di attori che operano in tale ambito.
Fino ad ora sono stati pubblicati tre report tematici:
• Blockchain innovation in Europe – 27 luglio 2018
• Blockchain and the GDPR – 16 ottobre 2018
• Blockchain for Government and Public Services – 7 dicembre 2018
Il 10 aprile 2018, 21 Stati membri e la Norvegia hanno firmato un accordo dando vita all’European
Blockchain Partnership (EBP)39
, il partenariato europeo sulla Blockchain, ponendosi, inoltre, come
obiettivo primario quello di creare una European Blockchain Services Infrastructure (EBSI),
finalizzata alla fornitura di servizi pubblici digitali cross – border, cioè non confinati all’interno dei
singoli Stati. Successivamente, si sono uniti altri 5 Stati, portando il numero complessivo dei
partecipanti a 27.
Queste le dichiarazioni di Mariya Gabriel, commissario per l’economia e la società digitale:
“In futuro, tutti i servizi pubblici useranno la tecnologia Blockchain. La Blockchain è una
grande opportunità per l'Europa e gli Stati membri di ripensare i loro sistemi di
informazione, promuovere la fiducia degli utenti e la protezione dei dati personali,
contribuire a creare nuove opportunità di business e stabilire nuove aree di leadership, a
vantaggio dei cittadini, dei servizi pubblici e delle imprese. Il partenariato lanciato oggi
consente agli Stati membri di collaborare con la Commissione europea per trasformare
l'enorme potenziale della tecnologia Blockchain in servizi migliori per i cittadini”.
36 F. SARZANA di S. IPPOLITO, M. NICOTRA, “Diritto della blockchain, intelligenza artificiale e IoT”, Wolters
Kluwers S.r.l., Milano, 2018.
37 https://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?pubRef=-//EP//TEXT+TA+P8-TA-2018-
0373+0+DOC+XML+V0//IT ultima visita: 19/01/2019.
38 https://www.eublockchainforum.eu/ ultima visita 19/01/2019.
39 https://ec.europa.eu/digital-single-market/en/news/european-countries-join-blockchain-partnership ultima
visita 19/01/2019.
Blockchain nell’HR
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Il 4 dicembre 2018, l’Italia ha sottoscritto una dichiarazione sullo sviluppo della Blockchain
nell’ambito del MED7, il gruppo costituito da sette paesi del Sud Europa (Cipro, Francia, Grecia,
Malta, Portogallo, Spagna)40
.
Per completezza di analisi, di seguito si analizza di come taluni paesi hanno reagito, dal punto di
vista normativo, al fenomeno della Blockchain.
Il Tennessee, negli Stati Uniti, è stato il primo ad istituire una specifica legge sulla Blockchain.
Modificando il Tennessee Code, è stata inserita sia la definizione di Distributed Ledger Technology
che di Smart Contract.
Il Governatore del Vermont ha approvato una legge per lo sviluppo di attività imprenditoriali relative
alla Blockchain.
Il Delaware ha modificato la propria legge sulle società prevedendo la possibilità di mantenere i
registri sociali tramite Blockchain o DLT, linea seguita anche dall’Arizona.
Il resto degli Stati, invece, ha istituito appositi gruppi di lavoro per valutare le potenzialità ed i
possibili utilizzi della tecnologia Blockchain e DLT.
Altri invece hanno visto la proposizione di leggi e regolamentazioni che però sono ancora al vaglio
dei rispettivi organi parlamentari.
In Asia non ci sono ancora norme che regolano giuridicamente la Blockchain.
In Cina, però, una sentenza della Suprema Corte, ha statuito che devono riconoscersi i dati raccolti
e presentati tramite Blockchain.
Ad oggi l’unico paese che ha sviluppato una disciplina completa delle DLT e della Blockchain è
Malta, dove il Parlamento nel luglio del 2018 ha approvato un pacchetto di norme relative alla
tecnologia Blockchain ed alle attività ad essa connesse, istituendo, inoltre, un’Autorità Governativa
denominata Malta Digital Innovation Authority (MDIA).
Il Liechtenstein ha previsto che, nel corso del 2019, entrerà in vigore la “Blockchain law”.
La Law Commission del Regno Unito, nel suo report annuale 2017/2018, ha dedicato un paragrafo
agli Smart Contract, soprattutto al loro utilizzo nel settore finanziario.
La Russia ha approvato un regolamento sulle criptovalute, mentre in Bielorussia è entrato in vigore
un decreto dal titolo: Sullo sviluppo dell’economia digitale, una delle normative più permissive in
tema di Blockchain e criptovalute, nata come mero strumento di attrazione per gli investitori esteri.
L’Italia ha aderito il 27 settembre 2018 alla European Blockchain Partnership Initiative, promossa
dalla Commissione UE con l'intento di creare una piattaforma europea basata sulla tecnologia
Blockchain per lo sviluppo di servizi pubblici digitali41
ed il Ministero dello Sviluppo Economico
(MISE) ha pubblicato il 28 settembre 2018 un Avviso pubblico per la manifestazione di interesse
per la selezione di 30 componenti del Gruppo di esperti di alto livello per l’elaborazione della
strategia nazionale sulle tecnologie basate su registri distribuiti e Blockchain. La finalità è quella di
elaborare una Strategia Nazionale per le DLT e la Blockchain.
Infatti, due mesi dopo, il 27 dicembre, sono state pubblicate le liste di esperti selezionati dal MISE,
sia riguardo l’IA che la Blockchain.
Come sostiene il Ministero nella sua nota:
“Le selezioni sono state effettuate in base ai criteri, riportati nell’avviso, di competenza ed
esperienza comprovate e strettamente pertinenti, anche a livello europeo e/o
internazionale, nell’ambito dei relativi settori di intelligenza artificiale e tecnologie basate
40
MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO, “Blockchain verso una strategia nazionale”, 2018.
41 MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO, “Di Maio firma l’adesione dell’Italia alla Blockchain
Partnership”, 27 Settembre 2018
https://www.mise.gov.it/index.php/it/component/content/article?id=2038646:di-maio-firma-l-adesione-dell-
italia-alla-blockchain-partnership ultima visita 19/01/2019.
Blockchain nell’HR
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su registri distribuiti e blockchain e nelle loro applicazioni, comprese le competenze di
chiara rilevanza in ambito tecnologico, imprenditoriale, giuridico e scientifico; nonché la
comprovata capacità di rendere note efficacemente le esigenze e le istanze degli
stakeholder o dell’organismo di riferimento”.
Sempre il Ministero conclude così la sua nota:
“Il MISE ritiene priorità fondamentale per il nostro Paese conoscere, approfondire e
affrontare il tema dell’Intelligenza artificiale e delle tecnologie basate su registri distribuiti
e blockchain, nonché aumentare gli investimenti pubblici e privati in tale direzione e nelle
tecnologie strettamente connesse alle stesse, come già espresso nelle linee
programmatiche presentate dal Ministro Di Maio”.
La prima riunione degli esperti si è svolta il 21 gennaio 2019, in cui è stata pianificata una strategia
italiana su Blockchain e registri distribuiti42
.
A discapito di molti, invece, la Blockchain, con il Decreto Semplificazioni, non ha avuto il
riconoscimento giuridico tanto atteso e sperato, in quanto troppo “eccentrico” rispetto ai temi del
decreto, mancando, inoltre, di quei requisiti di necessità e di urgenza, che caratterizzano il decreto
stesso. Nonostante questo, il dibattito sulla validità della valenza giuridica di questa tecnologia,
rimane ancora dibattito aperto in sede centrale.
Nell’art. 19 della Legge di Bilancio, però, sono stati stanziati per ciascun anno del triennio 2019 –
2021, 15 milioni di euro per ogni settore, precisamente IoT, IA e Blockchain. Previsto anche il
Voucher Manager, un contributo fino a 40 mila euro, per le piccole e medie imprese, per
prestazioni di consulenze specialistiche finalizzate a sostenere i processi di trasformazione
tecnologica e digitale, di ammodernamento degli assetti gestionali e organizzativi dell’impresa,
compreso l’accesso ai mercati finanziari e dei capitali.
L’Italia, però, si era già mossa verso la Blockchain, istituendo presso il CNEL, l’Osservatorio
Italiano della Blockchain in cooperazione con l’Università degli Studi di Roma Tre43
. Una
collaborazione che ha prodotto nel mese di Ottobre 2018 un “quaderno” dal titolo: Blockchain e
Politiche del Lavoro44
a cura di Silvia Ciucciovino e Michele Faioli.
Nel suddetto lavoro vengono esplicate due progetti di sperimentazione pratica, riguardanti la
gestione dell’assegno di ricollocazione e il matchtmaking tra domanda e offerta di lavoro in tre
diversi distretti territoriali45
.
42 Cfr. MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO, “Blockchain verso una strategia nazionale”, 2019.
43 https://www.cnel.it/Comunicazione-e-Stampa/Eventi/ArtMID/703/ArticleID/293/BLOCKCHAIN-
COSTITUITO-L%E2%80%99OSSERVATORIO-ITALIANO-CNEL-UNIVERSITA%E2%80%99-ROMA-TRE
ultima visita 19/01/2019.
44CIUCCIOVINO S., FAIOLI M., “I quaderni del CNEL: Blockchain e politiche del lavoro”, 2018.
45 CNEL, “Blockchain e politiche del lavoro”, a cura di CIUCCIOVINO S., FAIOLI M., 2018.
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2 - Blockchain nelle Human Resources
2.1 La Blockchain come risorsa per le Human Resources
“Ci sono problemi nel nostro reclutamento dei diversi tipi di lavoratori. Questi includono
pregiudizi e bias, mancanza di visibilità dei lavoratori disponibili, bassi livelli di fiducia nei
social network centralizzati, spam e alti compensi per gli intermediari. Ora abbiamo
l'opportunità di costruire piattaforme di lavoro di nuova generazione abilitate da
tecnologia come intelligenza artificiale, mobile e Blockchain, la tecnologia alla base di
bitcoin”46.
La tecnologia Blockchain è considerata uno dei maggiori catalizzatori in grado di accelerare la
trasformazione dell’industria 4.0, dove il mondo dell’economia e dell’informazione diventano globali
grazie all’Internet of Things, ovvero al sistema delle tecnologie interconnesse.
Nel dominio delle Human Resources, il potenziale applicativo della Blockchain si carica di
sfumature e responsabilità, avendo come oggetto non solo transazioni, non solo merci, ma risorse
e capitale umano: il bene più prezioso e complesso che un’azienda possiede47
.
Chiaro il valore dell’oggetto di esame, la seguente analisi non intende depotenziare il ruolo della
gestione delle Risorse Umane, ma, al contrario, liberarne le potenzialità, risolvendo mancanze e
criticità che oggi rappresentano un costo, oltre che un ostacolo di sviluppo.
Da un’analisi della letteratura, condotta da un articolo del 201848
, si possono riportare alcuni dati
numerici per definire la consistenza del problema che la Blockchain potrebbe risolvere per le
aziende: nel 2017 in Australia, una società di revisione ha condotto un sondaggio dal quale è
emersa una perdita economica annuale di $ 250.000 a causa di errate assunzioni; in un altro
studio, emerge che un'assunzione infruttuosa nell'organizzazione può incidere negativamente sulla
produttività (55%), abbassare il morale del personale (23%) e causare perdite finanziarie (19%).
Risulta evidente che le imprese sono costrette a pagare enormi costi di licenziamento: ne è un
esempio Amazon che paga ai dipendenti un bonus di $ 5000 per l’annullamento del contratto di
lavoro. Alcune interviste rivelano che il 10% di 2.257 managers dichiara di non disporre di
strumenti adeguati per trovare la persona giusta da assumere; inoltre, un altro studio evidenzia
come circa il 70% delle persone in cerca di lavoro usi dichiarazioni non veritiere durante il
processo di reclutamento: falsi curricula, diplomi e certificati di competenze dubbi, usati nel
tentativo di esagerare le proprie abilità49
.
A questi numeri si aggiungono i costi di manutenzione dei gestionali, i problemi di sicurezza ad
essi connessi e il pericolo della manomissione dei dati finanziari.
46 SPENCE A., “Blockchain platforms can enable good work”, 1 febbraio 2018,
https://www.thersa.org/discover/publications-and-articles/rsa-
comment/2018/02/blockchain-platforms-can-enable-good-work ultima visita 23/01/2019.
47 CHAKLADAR P., KANNEPALLI R. R., “Here's how blockchain is going to impact human resources”, 6
giugno 2018, https://www.peoplematters.in/article/hr-industry/heres-how-blockchain-is-going-to-impact-
human-resources-18464?utm_source=peoplematters&utm_medium=interstitial&utm_campaign=learnings-
of-the-day ultima visita 23/01/2018.
48 HASSAN O., MIRAZ M., CHUL S. K., "A Recruitment and Human Resource Management Technique
Using Blockchain Technology for Industry 4.0", Proceeding of Smart Cities Symposium, 2018, Manama, pp.
11-16.
49 WANG X., FENG L., ZHANG H., LYU C., WANG L., “Human Resource Information Management Model
based on Blockchain Technology”, 2017.
Blockchain nell’HR
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Si deduce così che il crescente sviluppo dell’Information Technology, pur rappresentando
un’enorme forza motrice per lo sviluppo di tutti i livelli di analisi aziendale, costituisce, al tempo
stesso, una consistente minaccia per l’eccesso e l’inconsistenza delle informazioni.
Questa caratteristica rallenta la forza produttiva del settore HR, elettivamente pensato per lo
sviluppo di talenti, occupando una consistente parte del tempo di lavoro con la verifica delle
informazioni e somministrazione di test che non sempre corrispondono all’output qualitativo del
dipendente. Uno studio del 2017 ha realizzato un modello di Human Resource Management
basato sulla Blockchain, che provvede alla progettazione di una sorta di gestionale che garantisca
l’autenticità delle informazioni e supporti un processo decisionale più efficace e più veloce dei
sistemi ad oggi esistenti50
. Il sistema registra 4 tipologie di dati strettamente correlati (informazioni
sui dipendenti, titoli di studio, comportamento aziendale, pagamenti e promozioni); funziona
attraverso degli Smart Contracts, pertanto, riduce il rischio di errore umano ed è aperto allo staff
interno, non solo la gestione. L’articolo sostiene che il progetto migliori la trasparenza dei processi,
in termini di formazione, prestazioni, salario e informazioni sensibili. Un funzionamento equo,
imparziale, aperto dei processi migliora la credibilità delle imprese nello stabilire un ambiente
positivo dentro e fuori l'impresa, con un ritorno sul clima e sulla brand reputation.
In sintesi, è verosimile che la portata tecnologica della “catena di blocchi” possa avere un
consistente ritorno economico in termini di efficienza ed efficacia del comparto amministrativo; ma
l’aspetto più rilevante sembra essere di natura culturale: un sistema di gestione dei dati
trasparente e pubblico porta con sé valore, a livello di relazione e fiducia tra impresa e dipendenti,
nonché di responsabilità del comportamento organizzativo51
.
Si può immaginare che, se le informazioni lavorative dell’intero ciclo di vita fossero registrate in
modo univoco e indelebile, un meccanismo simile a quello della fedina penale potrebbe funzionare
da deterrente: l’individuo potrebbe agire con maggiore consapevolezza e le aziende fondare le loro
valutazioni su un maggior numero di informazioni oggettive, limitando il campo della soggettività.
Sulla stessa linea d’onda, un articolo pubblicato su Forbes sostiene che l’avvento di una simile
tecnologia potrebbe cambiare, radicalmente, il modo di pensare e di approcciarsi al mondo del
lavoro: “La Blockchain può documentare sia i nostri successi che i nostri fallimenti, incoraggiandoci
ad abbracciare quei fallimenti e ciò che abbiamo imparato da loro, invece di lasciarli fuori”52
.
In un contesto di industria 4.0, a essere globalizzato è, prima ancora che l’economia, il mondo
dell’informazione; la Blockchain sviluppata a livello globale, permette una comunicazione
trasparente e distribuita tra communities di diversa natura, università, centri per l’impiego e
imprese, rendendo molto difficile la falsificazione dei dati e snellendo i processi.
Così, Raj Modi, partner di consulenza HR di PwC, si esprime:
«Bisogna avvicinarsi alla Blockchain avendo in mente un approccio ‘lifecycle’. Oggi
prima di avere un’offerta di lavoro, è necessario sottoporsi a tutta una serie di interviste e
processi di qualifica e validazione, che possono richiedere anche input da terze parti. Il
percorso continua con la verifica dei percorsi di training intrapresi e questionari di vario
genere. Tutto questo già prima di entrare nell’organizzazione. Dopo, lungo il percorso
lavorativo, ci sono le valutazioni delle performance, formazione, evoluzioni nella carriera
e nel lavoro, e sempre nuovi obiettivi da raggiungere. L’intero processo richiede
l’interazione tra molte parti dell’organizzazione e si reitera fino alla fine, quando potrebbe
50 IBIDEM.
51 AHMED A., “How Blockchain Will Change HR Forever”, 14 marzo 2018,
https://www.forbes.com/sites/ashikahmed/2018/03/14/how-blockchain-will-change-hr-
forever/#5dff6d92727c ultima visita 23/01/2019.
52 IBIDEM
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esserci un passaggio di consegne, per ricominciare daccapo. È proprio a questo punto
che la Blockchain entra in gioco, perché potrebbe semplificare radicalmente il lavoro
delle funzioni HR».
2.2 Gli utilizzi della Blockchain nelle Human Resources
Per ragioni di completezza, vengono di seguito esaminate le potenzialità nei tre macro-settori dello
Human Resource Management:
• Recruitment and Selection
La Blockchain ha in sé la capacità di rendere obsoleti strumenti come Linkedln e la vecchia
scuola del Curriculum Vitae.
L’identità professionale è ancora soggetta alla discrezione delle dichiarazioni personali e
richiede, pertanto, un costoso lavoro di verifica da parte dei recruiters; attraverso la
Blockchain è possibile trasformare le competenze, la formazione e le esperienze lavorative
in una sorta di “passaporto di valore” verificato, con un ricavo di costi, tempo e qualità53
.
Il nuovo strumento è in grado di accelerare e rendere più affidabili diversi processi: verifica
dei dati, valutazione delle qualifiche e individuazione dei potenziali candidati. Al termine
della selezione, i risultati mappati durante le interviste, andranno ad arricchire il profilo della
risorsa ed, essendo marcati temporalmente, saranno funzionali a ricostruirne tutta la storia.
Alcune università, come il Massachussetts Institute of Technology (MIT), ed in Italia,
l’Università di Cagliari e di Pisa, utilizzano già applicazioni di questo tipo per certificare
diplomi e attestati di corsi in formato digitale e immodificabile, con l’obiettivo di condividere
in tempo reale una versione aggiornata e verificata dei percorsi di studio con altre scuole,
agenzie del lavoro e imprese54
.
• Employee Onbording
Un registro permanente delle informazioni assume grande rilevanza all’interno di una
società che muta a velocità esponenziale, dove i lavoratori cambiano continuamente ruolo,
mansioni e luogo; dove le start up proliferano e, di conseguenza, appaiono e scompaiono,
rendendo difficile reperire dati in background.
Inoltre, la gestione dei lavoratori onboarding richiede un costante monitoraggio del
comportamento organizzativo, registro delle presenze, analisi delle performance, team
working, senso di appartenenza e altre variabili, funzionali al management, di aumenti,
premi di produttività, approvazioni di ferie, promozioni di carriera e misura di welfare come
strumento di incentivazione (ad es. assistenza sanitaria, abbonamento in palestra)55
.
L’esame dei bisogni organizzativi serve anche alla pianificazione dei programmi di
formazione e sviluppo: questi potrebbero usufruire di un network unico di enti diversi,
ovvero aziende, enti di formazione pubblici e privati, università.
53 PWC, “How blockchain can impact hr and the world of work”, https://www.pwc.co.uk/issues/futuretax/how-
blockchain-can-impact-hr-and-the-world-of-work.html ultima visita 23/01/19.
54 https://www.risorseumane-hr.it/tecnologia-blockchain-hr/ ultima visita 23/01/19.
55 Intervista Avv. Laura Cappello, allegato n°3.
Blockchain nell’HR
Master in Risorse Umane e Organizzazione 2018-2019
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• Payment Management
Un vantaggio economico e di tempo potrebbe essere tratto dalla riduzione degli oneri
amministrativi nella gestione dei contratti e delle buste paga: molte aziende operano oggi in
ambiti transnazionali, l’utilizzo della Blockchain potrebbe eliminare i costi dovuti alla
presenza di intermediari come banche e legali, e alla variazione dei tassi di cambio.
Negli ultimi anni sono nate varie piattaforme Blockchain nel settore delle Human Resources.
Fiduxa è una piattaforma pensata per far fronte all’aumento della mobilità lavorativa e rendere
semplice ed economico il processo di selezione, evitando la rassegna di grandi numeri di CV e
garantendo l’affidabilità delle informazioni attraverso una Blockchain.
In occasione dei Digital360 Awards del 2018 la startup ha presentato alcune idee di business: tra
queste la possibilità per gli studenti stranieri in Italia di tracciare i propri titoli di studio, in
collaborazione con Cimea (Centro di Informazione sulla Mobilità e le Equivalenze Accademiche)
che fa capo all’Unesco e al Miur.
Bitwage nasce nel 2011 come servizio che utilizza il bitcoin per gestire il libro paga e il pagamento
degli stipendi internazionali. Nel caso di aziende con più collaboratori in Paesi diversi, infatti,
l’utilizzo di sistemi tradizionali, come banche o money transfer, prevede dinamiche complesse,
dispendiose e lunghe56
.
HireVibes è un’app di crowdsourcing che utilizza un sistema di incentivi per le persone che
pubblicano o replicano ad annunci di lavoro57
.
SkillChain è un progetto che si pone come obiettivo la validazione di certificati, esperienze
lavorative e competenze attraverso un sistema decentralizzato e meritocratico58
.
56 https://www.mondocrypto.eu/news-criptovalute/consulenza-bitwage-ico?platform=hootsuite ultima visita
23/01/2019.
57 www.hirevibes.io ultima visita 23/01/2019.
58 www.skillchain.io ultima visita 23/01/2019.
Blockchain nell’HR
Master in Risorse Umane e Organizzazione 2018-2019
21
Conclusioni
“Sappiate che la gente era scettica anche quando la carta moneta ha spodestato l’oro”.
(Lloyd Blankfein, CEO di Goldman Sachs)
La Blockchain non è solamente una soluzione tecnologica, ma un ripensamento del concetto di
fiducia che la rende un’innovazione potenzialmente adatta ad assumere anche un valore politico e
sociale. Questo passaggio potrebbe rispondere alle lacune della trasformazione digitale nel mondo
delle Human Resources in termini di efficacia ed efficienza: l’eccesso di informazioni e la
falsificazione dei dati sui CV non agevola l’azienda nella selezione del candidato ideale,
rallentando lo sviluppo organizzativo.
Ci si chiede, allora, perché parole come trasparenza ed efficienza non abbiano incoraggiato la
sperimentazione della tecnologia Blockchain nelle HR.
Si propongono quattro livelli di analisi critica riguardo al settore delle risorse umane: le persone, la
validità dello strumento, i costi e la questione giuridica.
Rispetto al primo punto si considera che la Blockchain nasce con l’esigenza di eliminare la figura
dell’intermediario, creando, di conseguenza, fiducia tra gli attori. In un ipotetico scenario futuro in
cui la tecnologia si inserisce nel settore delle risorse umane per validare la certificazione di titoli e
competenze, rimarrebbe, in ogni caso, indispensabile la professionalità del recruiter di valutare in
maniera personale e diretta le soft skills: caratteristiche fondamentali all’interno di
un’organizzazione.
Molte delle grandi tecnologie, nonostante lo scetticismo iniziale, hanno poi profondamente
rivoluzionato la società; basti pensare alla nascita di Internet su cui vi erano forti dubbi ma che ha
impattato decisamente sulla vita delle persone.
Nel dominio delle Human Resources, il potenziale applicativo della Blockchain si carica di
sfumature e responsabilità, avendo come oggetto non solo transazioni, non solo merci, ma risorse
e capitale umano: il bene più prezioso e complesso che un’azienda possiede. Ogni qual volta,
l’innovazione, qualunque essa sia, volge uno sguardo alla persona bisogna essere cauti e valutare
attentamente le conseguenze che la stessa può portare su di essa. La dott.ssa Ciucciovino, in
merito alla questione afferma che la differenza va rinvenuta nella maggior complessità e pluralità
degli interessi sottesi; i dati trattati sono riferiti per lo più a persone e non a merci59
.
In termini di efficacia, non si può trascurare la complessità dello strumento che richiederebbe alta
informazione e implementazione a livello globale. Proprio sul punto, difatti, si evidenzia che, dai
Big Data all’Industry 4.0, i profili digitali appaiono come le professionalità più richieste per il 2019.
Rispetto all’efficienza, oggi, è complesso implementare la tecnologia Blockchain, in quanto ha dei
costi non indifferenti. Vi è un dispendio energetico determinato dalla sua caratteristica principale,
cioè quella di essere un database distribuito auto-validante. Si pone, evidentemente, un problema
di sostenibilità ambientale ed economica. Al momento, la Blockchain determina sicurezza e
rapidità, ma, allo stato dei fatti, le attuali tecnologie di Internet risultano essere più economiche e
più veloci a livello di implementazione. Sono in grado di investire sulla Blockchain solo le
multinazionali, che, fatturando molto, nel bacino degli investimenti possono permettersi anche uno
studio relativo alla tecnologia stessa.
L’ultimo aspetto da considerare riguarda il dibattito giurisprudenziale. Solo di recente, in Europa e
in Italia, la Blockchain ha ricevuto interesse e attenzione, anche e soprattutto da parte delle
istituzioni; nello specifico, il Ministero dello Sviluppo Economico il 27 Dicembre del 2018 ha
nominato 60 esperti divisi nei due gruppi di IA e Blockchain. Massimo Chiriatti, uno degli esperti
59
Intervista dott.ssa Silvia Ciucciovino, allegato n°2.
Blockchain nell’HR
Master in Risorse Umane e Organizzazione 2018-2019
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nominati dal MISE, ritiene che la conoscenza sull’argomento non è esauriente e che in Italia non si
ha la definizione di un obiettivo da raggiungere e spesso lo si confonde senza considerare i trade-
off di ogni soluzione60
.
Una traiettoria interessante, emersa in relazione alla tecnologia, è quella ipotizzata
dall’Osservatorio Italiano Blockchain, istituito presso il CNEL che, in cooperazione con l’Università
di Roma Tre, ha prodotto un quaderno dal titolo “Blockchain e politiche del lavoro”. Tali
sperimentazioni sono in una fase, tuttavia, ancora di progettazione e modellizzazione e i dati non
sono ancora disponibili, così come sostiene la dott.ssa Silvia Ciucciovino, prorettore dell’Università
di Roma Tre, nonché consigliere del CNEL61
. La stessa, alla domanda su quanto la mancanza di
una puntuale e specifica normativa in Italia può essere un limite all’utilizzo della tecnologia
Blockchain da parte delle aziende, afferma che non lo è, ma che, sicuramente, l’adozione di una
normativa potrebbe agevolarne l’utilizzo. Il Governo, a detta della dott.ssa Ciucciovino, iniziava a
muoversi con una previsione espressa che riconosceva alla tecnologia Blockchain valore legale e
certezza giuridica; tuttavia, tale previsione non ha avuto eco nel panorama italiano62
. Della
medesima opinione risulta essere Laura Cappello, Blockchain Lawyer, Presidente Blockchain Core
e Direttore Scientifico Ateneo Impresa - The Blockchain Management School. Secondo il parere
della stessa, la mancanza di una puntuale disciplina, attualmente, non può essere considerata un
limite, in quanto l’adozione della tecnologia da parte di grandi aziende mondiali farà sì che tutto il
sistema venga validato a prescindere dalla creazione di normative specifiche63
.
Una delle problematiche che potrebbero emergere rispetto all’utilizzo della Blockchain nell’HR è il
contrasto che si porrebbe tra la suddetta e il GDPR (General Data Protection Regulation),
considerando che lo stesso regolamento è divenuto vincolante ed obbligatorio a livello europeo per
tutte le aziende. Il dibattito si pone considerando che il GDPR disciplina dati che vengono inseriti
all’interno di data silos, i quali pongono in evidenza, un sistema centralizzato, all’opposto della
Blockhain, la cui natura impone una struttura decentralizzata. Altresì, anche la stessa
immodificabilità dei dati, richiesta dalla tecnologia, si pone in netto contrasto con la possibilità
concessa dal GDPR di cancellazione dei propri dati. La dott.ssa Ciucciovino ritiene che possano
essere trovati gli accorgimenti tecnici e tecnologici di configurazione della Blockchain per garantire
una piena coerenza e compatibilità con il GDPR anche con riferimento ai principi di cancellabilità,
modificabilità dei dati e di diritto all’oblio. La dott.ssa, si pone, in ogni caso, consapevole della
necessità di interventi ad hoc dell’Autorità Garante della privacy per fornire precise linee guida ed
indicazioni operative per ambiti settoriali, in modo da tracciare i limiti di legittimità che gli operatori
devono rispettare64
.
In relazione all’argomento, l’avv. Cappello ritiene che il GDPR non è necessario in Blockchain, in
quanto i dati dei soggetti sono funzionali all’interno della piattaforma e solo a chi necessita
effettivamente di tali dati, per poi nasconderli nuovamente. L’intervistata ritiene, in ogni caso, che,
oggi, una problematica giuridica di rilievo è la gestione del processo d’inserimento dei dati nella
Blockchain e che sul punto le istituzioni debbano garantire che i dati di input dei blocchi siano essi
stessi veritieri e corretti: solo garantendo la veridicità del dato si può immaginare un’infrastruttura
basata sulla fiducia65
. Sul punto è bene sottolineare che i contrasti di diritto sono tuttora aperti e
che bisognerà attendere le prese di posizione dell’UE.
60 Intervista dott. Massimo Chiriatti, allegato n°1.
61 Intervista dott.ssa Silvia Ciucciovino, allegato n°2.
62 IBIDEM
63 Intervista avv. Laura Cappello, allegato n°3.
64 Intervista dott.ssa Silvia Ciucciovino, allegato n°2.
65 Intervista avv. Laura Cappello, allegato n°3.
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In ultima analisi si considerano i possibili scenari futuri, frutto delle ricerche condotte. Una prima
ipotesi riguarda il vantaggio che ne potrebbero trarre le agenzie per il lavoro, le quali
rappresentano, oggi, i più grandi bacini di raccolta dei curricula dei candidati e di cui le aziende si
servono per scovare i talenti. Si avrebbe, così, una maggiore rapidità in termini di scrematura dei
possibili candidati, permettendo alla funzione HR di puntare con più attenzione alla sua funzione
primaria: il capitale umano. Spingendo tale concetto al limite della sua applicazione, potrebbe
affermarsi che ogni tecnologia, volente o nolente, porta con sé cambiamenti e licenziamenti.
Ipotizzando la scelta di un’azienda X rispetto al suo investimento nella tecnologia Blockchain, il
dubbio è se convenga continuare a servirsi di un lavoro prettamente di consulenza o non sia
meglio investire in un proprio sistema di Blockchain in cui far confluire tutti i curricula delle persone
interessate e che diverrà strumento pratico per l’azienda stessa. Quest’ultima attingerà al proprio
server senza ricorrere ad intermediari, intesi nella loro accezione più ampia, quali le APL.
Procedendo sulla linea intrapresa, diverrebbero obsolete le piattaforme digitali che hanno
rivoluzionato il modo di pensare il reclutamento, primo fra tutti LinkedIN, il quale si basa su una
certificazione delle competenze che potremmo definire “falsate”. Un soggetto, all’interno della
piattaforma, può inserire competenza e certificazione senza che vi sia un reale controllo sulle
stesse. Di contro, attraverso la tecnologia Blockchain i documenti vengono certificati dagli enti
erogatori: ad es., l’università accede all’interno della piattaforma digitale e ‘’vende’’ la laurea
certificata. Questa considerazione nasce sulla base sottesa alla Blockchain stessa: se
necessitiamo di una competenza certificata e trasparente, sembrerebbe poco conveniente
rivolgersi ad una piattaforma in cui i colleghi di lavoro potrebbero essi stessi tra loro certificare in
maniera ufficiale le reciproche competenze. Piuttosto, perché non ipotizzare una confluenza tra
Blockchain e tali piattaforme? La prima diverrebbe la base ufficiale su cui fondare l’intera efficacia;
al contrario, una piattaforma digitale, come ad es. LinkedIN diverrebbe una mera vetrina.
È compito arduo, al termine dell’ analisi, rilevare delle conclusioni che possano avere validità certa
e inequivocabile se mancano oggettivamente valutazioni concrete rispetto al tema della Blockchain
nell’HR. Non bisogna essere, nonostante ciò, ed è bene chiarirlo, ostili rispetto all’argomento, ma
porsi con un atteggiamento aperto e di fiducia, attendendo gli sviluppi e le implicazioni future che
solo sperimentazioni e tempi potranno darci. La Blockchain è, certamente, una delle più grandi
innovazioni tecnologiche degli ultimi anni, considerata dal World Economic Forum come uno dei
sei “mega-trends” che trasformerà il mondo nei prossimi decenni.
Blockchain nell’HR
Master in Risorse Umane e Organizzazione 2018-2019
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ALLEGATO 1
Intervista a Massimo Chiriatti.
Tecnologo, collabora con Università e consorzi per eventi di formazione sull’economia digitale. È
dirigente tecnico di IBM e ha continue relazioni con i CxO delle più grandi imprese italiane. Prende
parte attivamente a congressi e forum su temi riguardanti in particolar modo l’ICT e la
trasformazione digitale del Paese. Co-estensore del Manifesto #BlockchainItalia, pubblica articoli
su diversi quotidiani e scrive stabilmente su Il Sole 24 Ore-Nòva. Nominato anche nel dicembre
2018, tra gli esperti di blockchain, selezionati dal Ministero dello Sviluppo Economico.
Come mai in Italia, ma anche nel mondo/Europa, si è avuto e continua ad aversi questo
interesse così forte verso la blockchain e qual è la reale conoscenza sull’argomento?
Perché sono attratte molte persone, imprese e Stati da quest’innovazione così complessa, che ha
tante sfaccettature, tecniche, ma soprattutto in termini di politica socio-economica, nel senso di
relazioni tra le persone, che possono sperimentare un nuovo modo di transare remotamente.
Sul tema della conoscenza possiamo rispondere così: da dieci anni abbiamo studiato molto, ma
non abbastanza. Non abbastanza perché dobbiamo prima definire l’obiettivo che desideriamo
raggiungere, purtroppo spesso è confuso e non si considerano i trade off di ogni soluzione.
Come può, realmente e concretamente, la blockchain cambiare gli scenari aziendali o se
vogliamo, anche, in generale, l’economia del nostro paese?
Pensiamo ai costi generali di amministrazione, ossia quel lavoro, ripetitivo e privo di valore
aggiunto, di riconciliazione delle fatture con i servizi erogati. Dato che questi registri sono chiusi
all’interno del perimetro aziendale, devono confrontarsi, riga per riga, con il registro dei clienti
dell’impresa. A loro volta, anche i clienti lo ripeteranno per i servizi ricevuti e poi pagati. Uno
scempio di risorse. L’obiettivo è migliorare l’efficienza di quello che viene troppo spesso sottaciuto
perché si pensava fosse impossibile da raggiungere, ossia la “scalabilità dell’amministrazione”.
Sull’aggregato nazionale, il Made in Italy, ad esempio, potrebbe trarre enormi vantaggi rafforzando
la percezione della sua qualità nei mercati globali.
Cosa ne pensa dell’utilizzo della blockchain nell’ambito delle risorse umane? Ad oggi,
sembra che rappresentino l’ambito applicativo della Blockchain più controverso. Perché
secondo lei? Quali sono i vantaggi e quali, di contro, i timori, considerando anche l’aspetto
giuridico?
Se con gli smart contracts si potranno ridurre in futuro le dispute dei contratti di lavoro e le loro
conseguenze, ecco che la blockchain diventa conveniente. Perché è attraverso l’auditing, nativo
con la blockchain, che si risale al rispetto della compliance delle regole. In tal modo si possono
ottimizzare i processi aziendali. Ma gli smart contracts non sostituiscono gli avvocati, al contrario,
sono solo degli automatismi informatici di clausole precedentemente costituite, per l’appunto da
avvocati che hanno approfondito tali implementazioni tecniche.
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Per le aziende conviene sviluppare internamente la blockchain oppure rivolgersi ad altri
(imprese/startup) che offrono questo servizio?
Visto che, secondo alcuni dati lo sviluppatore di blockchain sarà uno dei lavori più ricercati del
2019, occorrono un paio di premesse importanti: prima di tutto capire se la blockchain è davvero
utile o se è troppo costosa e inefficiente per il caso d’uso in esame. Solo in caso affermativo
bisognerebbe dover scegliere tra vari modelli da parte di diverse comunità, consorzi e
imprese/startup. Last not least, sono sempre le competenze che determinano il buy or make. Per
tal motivo sono molto richieste nel mercato.
Conosce esempi concreti di aziende, imprese che attualmente stanno utilizzando o
sperimentando la blockchain per il loro business?
Si, solo parlando dell’azienda nella quale lavoro ci sono tanti progetti in ambito finanziario, come
ad esempio We.Trade. Ma non solo, c’è un forte investimento nel campo della logistica: si veda
TradeLens; per la tracciatura, pensiamo a Food Trust e tanti altri ambiti che vedono concretamente
impegnate piccole e grandi aziende su scala mondiale.
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ALLEGATO 2
Intervista a Silvia Ciucciovino
Prorettore ai rapporti con il mondo del lavoro dell’Università degli Studi di Roma Tre. Componente
del CNEL in qualità di Esperto nominato dal Presidente della Repubblica presso Consiglio
Nazionale dell’Economia e del Lavoro.
Quanto la mancanza di una puntuale e specifica normativa, in Italia, riguardante la
tecnologia blockchain e DLT, può essere un limite all’utilizzo della stessa da parte delle
aziende/imprese?
L’adozione di una normativa specifica potrebbe agevolare l’utilizzo della tecnologia blockchain e
DLT, migliorando il grado di fiducia, l’affidabilità dei dati e conferendo certezza pubblica agli stessi.
In tale direzione si stava muovendo recentemente il Governo con una previsione espressa che
riconosceva a tali dati valore legale e certezza giuridica, analogamente a quanto avviene per le
firme digitali. Tuttavia, tale disposizione non è stata emanata.
Sarebbe importante, invece, sciogliere alcuni nodi e quindi dotare la blockchain e DLT della
capacità di certificare in un determinato momento alcuni contenuti digitali (validazione temporale
elettronica) alla stessa stregua della firma digitale e della PEC, riconoscendogli formalmente la
qualità di sistema di notarizzazione temporale dei dati informatici.
Anche per quanto riguarda gli smart contracts potrebbe essere opportuna una disciplina specifica
dei profili giuridici implicati che riguardano, ad esempio, il profilo degli algoritmi di formazione del
consenso e quella della riferibilità certa dell’atto giuridico ad un determinato soggetto.
Quale secondo lei, può essere la soluzione o una delle soluzioni per la convivenza
normativa tra GDPR e blockchain alla luce di alcuni contrasti di diritto che esistono tra
essi?
Personalmente ritengo che in linea generale possano essere trovati gli accorgimenti tecnici e
tecnologici di configurazione della blockchain per garantire una piena coerenza e compatibilità con
il GDPR, anche con riferimento ai principi di cancellabilità, di modificabilità dei dati e di diritto
all’oblio. Anzi, per taluni versi la blockchain si presenta particolarmente adatta a dare ingresso ai
principi di privacy by default e by design che caratterizzano le nuove regole. Certo è che sarebbero
altamente auspicabili interventi ad hoc dell’Autorità Garante della privacy, per fornire precise linee
guida ed indicazioni operative, anche articolate per ambiti settoriali, in modo da tracciare i limiti di
legittimità che gli operatori devono rispettare.
In quale fase dell’HR, secondo lei, la Blockchain può trovare maggiore applicazione?
Un ambito che si presta particolarmente è quello dell’ identificazione/certificazione in una
dimensione diacronica dei titoli posseduti e delle caratteristiche soggettive dei lavoratori,
soprattutto per ciò che riguarda le competenze, esperienze ed apprendimenti maturati nel tempo,
anche in contesti diversi, formali e informali. In secondo luogo le potenzialità sono elevatissime nel
campo del matching tra domanda e offerta di lavoro.
Blockchain nell’HR
Master in Risorse Umane e Organizzazione 2018-2019
30
Avendo letto il vostro lavoro “Blockchain e Politiche del lavoro In Italia”, vengono previste
due sperimentazioni, una riguardante l’AdR ed una riguardante il matchmaking tra domanda
ed offerta di lavoro. A che punto si trovano queste sperimentazioni? E se sono partite,
avete già raccolto dati utili riguardanti l’utilizzo della blockchain in questi settori?
Le sperimentazioni sono in una fase ancora di progettazione e modellizzazione, e non sono
dunque ancora disponibili dati.
Come ritiene che possa concretamente influenzare la Blockchain il mondo del lavoro e quali
sono le reali opportunità offerte dalla stessa?
Ritengo che le potenzialità di questo strumento siano davvero notevoli in quanto permetterebbe di
rimediare ad alcune lacune endemiche del mercato del lavoro italiano. Quali, ad esempio: le
asimmetrie informative che caratterizzano il rapporto di lavoro nella fase genetica, la mancanza di
trasparenza del mercato del lavoro, la difficile circolazione e condivisione dei dati salienti riferiti alla
domanda e all’offerta di lavoro in possesso di diversi enti ed istituzioni, la mancanza di dialogo tra
istituti previdenziali e centri per l’impiego, la mancanza di visibilità e certezza pubblica del
patrimonio di competenze ed esperienze capitalizzate dai lavoratori che si muovono nel mercato
del lavoro. Blockchain o sistemi analoghi potrebbero costituire una risposta concreta ed efficace a
questi problemi. Certamente le difficoltà, culturali, operative e tecnologiche da affrontare per
mettere realmente in pratica strumenti innovativi come quelli di cui stiamo parlando, non sono di
poco conto e necessitano di un importante investimento di risorse e una capacità di innovazione
dei vertici delle principali istituzioni pubbliche deputate al funzionamento del mercato del lavoro.
Perché, oggi, il tema della Blockchain è meno pregnante nel settore delle Risorse Umane,
rispetto ad altri settori quali Logistica, Sanità ed Agrifood?
Penso che la risposta dipenda dalla maggiore complessità e pluralità degli interessi sottesi. Basti
pensare che i dati trattati sono riferiti per lo più a persone e non a merci. A ciò si aggiunga che in
questo ambito la diffusione della blockchain richiede una concreta capacità di dialogo e
integrazione tra pubblico e privato, cosa notoriamente laboriosa da realizzare.
Perché il settore delle risorse umane oggi dovrebbe investire nella tecnologia Blockchain?
Qual è il valore che può apportare? O in caso contrario, quali gli svantaggi?
Il valore che può portare è quello della democrazia, della trasparenza, della certezza, della velocità
e affidabilità delle transazioni, che significa anche restituire ai lavoratori una identità spendibile nel
mercato del lavoro, cosa particolarmente importante in una situazione come quella attuale
caratterizzata da alti tassi di transizionalità lavorativa.
Gli svantaggi sono ancora da approfondire e sono per lo più legati alle criticità dell’investimento
tecnologico, del consumo energetico, dell’attuale dubbia tenuta giuridica dei sistemi di
notarizzazione elettronica e validazione temporale dei dati informatici.
Blockchain nell’HR
Master in Risorse Umane e Organizzazione 2018-2019
31
ALLEGATO 3
Intervista a Laura Cappello
Avvocato in materia di contratti informatici, diritto delle nuove tecnologie, data protection, digital
copyright e copyleft. Presidente Blockchain Core S.r.l. e direttore scientifico della Scuola di Alta
Specializzazione di Ateneo Impresa – The Blockchain Management School e Direttore del Board
Scientifico della Scuola.
Quali potrebbero essere gli utilizzi concreti della Blockchain nelle Risorse Umane?
Secondo lei, in quale fase dell’HR si possono inserire?
Nella piattaforma BlockChain, oltre all’identità digitale del lavoratore, possono essere validati
lauree, corsi non accademici, esperienze e referenze, con la conseguenza che il profilo del
candidato (es. data di assunzione, mansione, promozioni, obiettivi, compresa persino la fedina
penale) ovvero qualsiasi modifica del profilo (es. cessazione del rapporto di lavoro) sono tracciati
attraverso dati “verificati” e senza necessità di ulteriori controlli, sia per i recruiter che per i
potenziali datori di lavoro.
Se un contratto viene modificato, è possibile risalire alla storia del rapporto lavorativo tra le parti
interessate, in quanto tutte le precedenti versioni dello stesso contratto persistono nella rete.
La BlockChain consente ad una pluralità di soggetti, pubblici e privati (centri per l’impiego, agenzie
private per il lavoro, imprese, lavoratori, università e scuole secondarie superiori), di condividere, in
tempo reale, informazioni aggiornate, complete ed attendibili e, conseguentemente, ottimizza le
opportunità di incontro tra domanda ed offerta di lavoro.
La Blockchain condivide, in tempo reale, anche le informazioni aggiornate degli iscritti alle
associazioni di categoria, ciò attraverso un registro unico delle professioni dove l’identificazione
digitale degli iscritti è associata al ruolo riconosciuto dallo specifico ordine preposto.
Per capire il motivo della differenza tra una piattaforma BlockChain e un semplice gestionale o App
o sito web, ricordiamo che la BlockChain è anch’essa un database. La differenza sostanziale è che
questo dabase è “distribuito” tra tutti i computer della piattaforma e tutte le operazioni vengono
crittografate e marcate temporalmente con un token (cioè un identificatore univoco) e sono in
sequenza lineare, ordinate cronologicamente e perciò non alterabili.
In caso di modifiche, anche queste entrano nella linearità della piattaforma, cioè seguono, come in
un registro storico cartaceo, lo stesso meccanismo delle nuove operazioni.
I dati vengono replicati in blocchi uniti l’uno con l’altro come una catena, utilizzando degli Hash
code (codici identificativi univoci) che legano il primo blocco al secondo e così via. La certezza del
dato è dovuta proprio alla distribuzione multipla (o replica) che ne rende la modifica fraudolenta
quasi impossibile.
La piattaforma non necessita di intermediari, non vi sono capi o gestori e i dati possono essere
crittografati con chiavi pubbliche e private e tutto si basa sulla distribuzione attraverso i
partecipanti. In definitiva, la BlockChain è caratterizzata da trasparenza, inalterabilità, sicurezza.
La BlockChain, oltre a certificare il dato e a dare fiducia a tutti i partecipanti, riduce i tempi e i costi
delle selezioni del personale nonché rende efficace il processo di filtro delle caratteristiche più
adatte alla posizione lavorativa offerta sul mercato.
BLOCKCHAIN NELL’HR
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  • 1. KIA TREND Project work “KiA – Knowledge in Action” BLOCKCHAIN NELL’HR Master in Risorse Umane e Organizzazione 2018-2019 A cura di: Cristiana Anselmo Mauro Costa Flavia Genna Elena Negro Giorgia Scuderi Valentino Terenzio
  • 2. Blockchain nell’HR Master in Risorse Umane e Organizzazione 2018-2019 1 ABSTRACT La nostra epoca è caratterizzata da forti innovazioni tecnologiche, alcune delle quali rappresentano delle vere e proprie sfide a sistemi esistenti e consolidati. Il report intende esplicitare una fase di divulgazione di massa e analizzare i potenziali impatti di una tecnologia, complessa, nata in ambito finanziario, ma che potrebbe rivoluzionare qualunque attività che preveda delle transazioni, intese come scambio di dati. La Blockchain è un database distribuito tra più utenti che permette di validare transazioni, inserire dati o contratti in assenza di intermediari, ponendo alla base della tecnologia stessa concetti quali efficienza e trasparenza. Sulla base di quanto affermato, il report analizza la tecnologia Blockchain quale software solution all’interno della più ampia categoria della digital innovation, la quale si distingue per la sua declinazione del concetto di fiducia. Ponendo l’attenzione sui tecnicismi della Blockchain, all’interno del primo capitolo, si pone l’attenzione sulla sua definizione, quale “catena di blocchi”, che ne evidenzia le caratteristiche essenziali. Si tratta di una rete decentralizzata in cui dati e transazioni, per il loro collegamento ai blocchi precedenti, si pongono come irreversibili, garantendone la trasparenza e l’affidabilità. Nonostante la sua portata innovativa sia ancora oggetto di studio, emergono ambiti in cui risulta essere pregnante e in una fase di sperimentazione atta a porre basi solide per la sua implementazione. Il primo capitolo evidenzia come la Blockchain non sia più soltanto una soluzione tecnologica ancorata al mondo della finanza, ma un nuovo approccio decentralizzato al concetto di trust. La “catena di blocchi” si pone come una declinazione in digitale del concetto di fiducia e ciò non può non porla come un’innovazione potenzialmente adatta ad assumere anche un valore sociale. Si mette in luce tale valore all’interno di ambiti quali la Logistica, la Sanità ed il Food, che, ad oggi, secondo i dati dell’Osservatorio Blockchain del Politecnico di Milano, cercano di avvalersi, più di altri, delle potenzialità insite nella tecnologia di cui si discute. All’interno del settore logistico, viene impiegata per potenziare l’efficienza e la trasparenza delle catene di approvvigionamento e per migliorarne l’organizzazione, dal magazzino alla consegna, al pagamento. Nel settore dell’Agrifood, il valore della Blockchain è, forse, più immediatamente percepibile dal grande pubblico, in quanto garantisce alle aziende il monitoraggio, trasparente, dei loro prodotti durante i passaggi di filiera. La Blockchain si pone, così, come una tecnologia in grado di garantire ai consumatori qualità e sicurezza dei prodotti. In ambito sanitario, la sua portata innovativa permette agli operatori sanitari di poter analizzare la storia clinica dei pazienti, nel rispetto della normativa sulla privacy. La tecnologia si pone come fondamentale per le istituzioni al fine di garantire una condivisione sicura delle informazioni tra gli operatori sanitari e i pazienti, risolvere il problema legato alla contraffazione dei farmaci e alla certezza sia dei dati nelle sperimentazioni cliniche sia delle ricerche medico-scientifiche. Il focus del report viene analizzato all’interno del secondo capitolo, il quale evidenzia le potenziali applicazioni che la Blockchain potrebbe avere all’interno delle Risorse Umane. Si tratta di un settore in cui la tecnologia potrebbe impattare positivamente attraverso l’implementazione di processi già esistenti. Sulla scia di quanto affermato, garantirebbe l’autenticità delle informazioni, nonché il supporto di un processo decisionale più efficace e più veloce dei sistemi ad oggi esistenti. Il capitolo esamina le potenzialità della tecnologia suddetta nei tre maggiori macro-settori dello Human Resource Management: Recruitment and Selection, Employee Onbording e Payment Management. L’obiettivo è quello di valutare benefici e criticità, anche attraverso un’analisi del contesto normativo in Europa e in Italia, immaginando possibili scenari futuri che potrebbero palesarsi se la tecnologia impatterà in maniera disruptive.
  • 3. Blockchain nell’HR Master in Risorse Umane e Organizzazione 2018-2019 2 Indice Introduzione …………………………………………………………………………………....3 Capitolo 1: Cos’è la Blockchain? …………………………………………………………………....3 1.1 Definizione e modello …………………………………………………………..............................3 1.2 Caratteristiche e potenzialità .................................................................................................. 5 1.3 Focus sugli Smart Contracts .................................................................................................. 6 1.4 Ambiti applicativi .....................................................................................................................6 1.3.2 Logistica .........................................................................................................................8 1.3.3 Agrifood ........................................................................................................................11 1.3.4 Sanità ...........................................................................................................................12 1.5 Contesto istituzionale e normativo ........................................................................................14 Capitolo 2: La Blockchain nelle Human Resource ................................................................17 2.1 La Blockchain come risorsa per le Human Resources .........................................................17 2.2 Gli utilizzi della Blockchain nelle Human Resources ............................................................19 Conclusioni ...............................................................................................................................21 Bibliografia ................................................................................................................................24 Sitografia ...................................................................................................................................25 Allegati .......................................................................................................................................27
  • 4. Blockchain nell’HR Master in Risorse Umane e Organizzazione 2018-2019 3 Introduzione “Dietro la parola Blockchain c’è innanzitutto un concetto filosofico, uno stile di vita, un modo per tornare alla pace tra di noi con la prospettiva reale di eliminare qualsiasi barriera fisica che abbiamo innalzato allontanandoci sempre di più l’un l’altro. La filosofia studia l’interazione della mente umana tra il fisico ed il metafisico, la Blockchain può essere spiegata come la naturale trasformazione dell’umanità nel mondo digitale”1. Da Gennaio 2009, data del debutto di Bitcoin, la Blockchain è cresciuta e si è evoluta in qualcosa di molto più rilevante rispetto a quello per cui era nata inizialmente: ciò che una volta era considerata solamente una moda, adesso è “quasi” pronta a rivoluzionare la tecnologia. Il presente lavoro, sulla base di quanto appena affermato, mira ad esplicitare una fase di divulgazione di massa e intende spiegare i potenziali impatti di una tecnologia, sicuramente complessa, ma che può rivoluzionare qualsiasi attività che preveda delle transazioni e che, ad oggi, influenza la vita quotidiana di miliardi di persone. Si pone un’analisi critica e in termini di vantaggio della Blockchain rispetto a quei settori in cui, oggi, è immediatamente percepibile il beneficio della tecnologia suddetta, quali Logistica, Sanità ed Agrifood, con uno sguardo rivolto ai dati che oggi si registrano all’interno del mercato rispetto agli stessi. In ultima analisi, si porrà il focus sull’HR, settore che può trarre non pochi vantaggi dalle potenzialità offerte da questa “rete digitale”. Ciò nonostante, in quest’ultimo settore, la tecnologia Blockchain deve essere, allo stato dell’arte, valutata e testata molto attentamente prima di essere implementata. È necessario essere consapevoli che si tratta di una tematica che solo di recente è stata affrontata con la giusta attenzione. Non bisogna dimenticare, nonostante la valenza mediatica dell’argomento, che molteplici sono le riflessioni da fare e i lavori da portare avanti. L’incentivazione dell’innovazione e del progresso non può non considerare ciò che Heidegger definì il “pensiero meditante”: la tecnologia deve rimanere sempre al servizio dell’uomo e non finalizzata a sé stessa2 . 1 - Che cos’è la Blockchain? 1.1 Definizione e modello Blockchain, letteralmente “Catena di blocchi”, è definita da Harvard come un database distribuito tra più utenti che consente di validare delle transazioni, senza bisogno di intermediari, ma fondando la fiducia sul funzionamento stesso della tecnologia. Il sistema consente, nelle sue evoluzioni, di creare valore intorno a vari asset: transazioni, dati o contratti. Trattandosi di una software solution, garantisce controllo, trasparenza e velocità dei processi3 . Generalmente si lega il fenomeno della tecnologia Blockchain alla pubblicazione di un white-paper dal titolo “Bitcoin: A Peer-To-Peer Electronic Cash System”4 , pubblicato il 3 ottobre 2008 sotto lo pseudonimo di Satoshi Nakamoto. Non è noto se si tratti di una persona o un gruppo di persone, tanto è vero che intorno all’identità dell’autore sono state fatte diverse ipotesi: crittografi, 1 CAPPELLO L., “Come la blockchain sta trasformando imprese e istituzioni”, The Blockchain Core, 2018. 2 SARZANA F., IPPOLITO S., NICOTRA M., “Diritto della Blockchain, Intelligenza Artificiale e IoT”, Wolter Kluwer, 2018. 3 IANSITI M., LAKHANI R. K., “The Truth About Blockchain”, Harvard Business Review, january – february 2017. 4 NAKAMOTO S., “Bitcoin: A peer to peer electronic cash system”, 2008.
  • 5. Blockchain nell’HR Master in Risorse Umane e Organizzazione 2018-2019 4 accademici, gruppi governativi e finanziari. Nel documento, di sole nove pagine, viene delineato il funzionamento di un sistema di pagamenti decentralizzato: il progetto prende avvio nel gennaio 2009, nell’ottobre dello stesso anno il valore di un bitcoin è di 1309 dollari; nel 2017 il valore di un bitcoin raggiunge i 19mila dollari per poi decrescere nel 2018 fino a 4mila dollari, sull’onda delle speculazioni5 . Nell’ultimo decennio sono state sviluppate Blockchain di seconda generazione che si differenziano essenzialmente per la programmabilità: l’obiettivo è di amplificarne l’uso, da solo scambio di valore all’esecuzione di applicazioni decentralizzate6 . Tra queste, si ricorda Ethereum7 , piattaforma costruita sulle funzionalità degli Smart Contract, programmi che, dopo essere stati pubblicati sulla Blockchain, vengono copiati ed eseguiti da tutti i nodi, funzionando automaticamente, senza che l’intervento umano possa interromperlo. Uno Smart Contract può, ad esempio, eseguire la compravendita di un immobile, eludendo la figura del notaio. La Blockchain si compone di elementi essenziali: • Il registro, definito meglio come Distributed Ledger Technology, il quale contiene l’insieme delle transazioni effettuate ed è distribuito su una rete di nodi8 . Il sistema è detto permissionless: si tratta di una Blockchain pubblica che non richiede autenticazione ed all’interno della quale ciascun nodo concorda con gli altri un’unica versione aggiornata del registro. Le transazioni sono condivise nella rete attraverso un insieme ordinato di blocchi, ognuno dei quali contiene le transazioni più recenti e le informazioni sul blocco precedente a cui si lega, formando una catena. • Wallet è il portafoglio all’interno del quale ciascun nodo, o utente, gestisce i propri conti. Ciascun conto è identificato da un indirizzo, address, protetto da due chiavi crittografiche. La chiave pubblica rappresenta l’indirizzo del conto ed è indispensabile per effettuare e ricevere transazioni; pertanto è noto a tutto il sistema, mentre la chiave privata custodisce l’identità del titolare del conto e deve essere protetta in segretezza. • L’hashing. Affinché una transazione vada a buon fine, è necessario che il mittente entri nel sistema attraverso la chiave pubblica e compia, utilizzando la chiave privata, l’hashing dei dati: un sistema di cifratura che traduce le informazioni riguardanti un’operazione in una stringa di lettere e numeri di dimensioni fisse, a partire dalla quale è impossibile risalire al contenuto originario. Le informazioni inviate contengono anche la firma digitale che garantisce l’unicità e la validità del mittente. All’interno del messaggio viene indicato anche l’hash del blocco precedente, marcando ogni transazione temporalmente e garantendo così che ogni bitcoin sia utilizzato una sola volta. Il ricevente decifra l’hash, sempre attraverso un preciso utilizzo delle proprie chiavi. Tuttavia, affinché le transazioni dell’ultimo spazio di tempo siano inserite nella catena, è necessario che ottengano il consenso da parte della rete. • Il mining è l’attività attraverso la quale vengono validate le transazioni. Alcuni nodi, chiamati minatori, sono impegnati in una gara di calcolo crittografica che consiste nell’indovinare, in modo casuale, l’hash di chiusura di ciascun blocco. Quest’ultima è 5 SOLDAVINI P., “Crollo bitcoin/Nessuna ragione o, meglio, la speculazione”, Sole 24 ore, 1 Gennaio 2019. https://www.ilsole24ore.com/art/tecnologie/2018-12-31/nessuna-ragione-o-meglio-speculazione- 105836.shtml?uuid=AEepXN7G ultima visita 14/01/2019 6 SARZANA F., IPPOLITO S., NICOTRA M.,“Diritto della Blockchain, Intelligenza Artificiale e IoT”, Wolter Kluwer, 2018. 7 RAY J., “A Next-Generation Smart Contract and Decentralized Application Platform”, 22 agosto 2018. http://github.com/Ethereum/wiki/wiki/White-Paper, ultima visita 18/01/2019. 8 ATTICO N., “Blockchain, guida all’ecosistema”, 2018, pp 25-38.
  • 6. Blockchain nell’HR Master in Risorse Umane e Organizzazione 2018-2019 5 chiamata proof of work, proprio perché è un meccanismo dispendioso in termini di potenza, di calcolo, di energia elettrica e impiega circa dieci minuti. Il mining è l’algoritmo alla base del consenso poichè permette di garantire la veridicità delle transazioni e di creare un sistema di incentivi per la partecipazione attiva dei nodi. Alla fine della competizione, il minatore o gruppo di minatori, che ha vinto, riceve un premio in bitcoin e le commissioni dei mittenti. 1.2 Caratteristiche e potenzialità Quattro sono i concetti chiave che definiscono la tecnologia Blockchain, ciascuno ancorato a specifiche caratteristiche del sistema: • Fiducia. Il sistema peer – to peer delle transazioni, consente a ciascun utente di essere in possesso di una copia di tutti i dati, distribuiti su una rete definita. Tanto più estesa è la rete, tanto più è difficile modificare o falsificare i dati. È possibile effettuare una transazione sicura ed efficace senza bisogno di fidarsi della controparte, tanto è vero che la tecnologia viene definita Trustless System. • Riservatezza. La protezione dei dati e delle transazioni pone le basi su due tecnologie crittografiche: la firma digitale, che certifica e codifica l’identità dell’utente, e l’hashing, che codifica ogni informazione rendendola irriconoscibile. • Trasparenza. La conoscenza comune del protocollo di consenso, ovvero l’insieme di regole sul controllo e sul funzionamento del sistema, è garanzia per la trasparenza e l’affidabilità dei dati. • Irreversibilità dei dati. La gestione dei dati append – only, ovvero a catena, è la base della persistenza assoluta dei dati. Ogni blocco, infatti, contiene: un’informazione, una data e il collegamento al blocco precedente. Chiuso e certificato il blocco, ad esso viene assegnato un codice e non potrà più essere modificato o eliminato, consentendo a ciascuno di verificare lo storico in ogni momento. Le varie tipologie di Blockchain offrono opportunità diverse e possono essere distinte in tre tipologie: • Pubbliche, dette anche permissionless, sono accessibili a chiunque; non vi sono restrizioni riguardo la lettura delle transazioni e l’effettuazione delle stesse e sulla possibilità di partecipare al meccanismo di consenso. • Ibride: tali tipologie sono parzialmente decentrate, i nodi vengono chiamati “contributors” e non sono posti sullo stesso piano rispetto alle operazioni che possono compiere nel sistema. • Private, dette anche permissioned, in cui le autorizzazioni di scrittura e di lettura vengono gestite da uno o più soggetti selezionati. In sintesi, si tratta di una blockchain chiusa9 . 9 SARZANA F., IPPOLITO S., NICOTRA M., “Diritto della Blockchain, Intelligenza Artificiale e IoT”, Wolter Kluwer, 2018.
  • 7. Blockchain nell’HR Master in Risorse Umane e Organizzazione 2018-2019 6 1.3 Focus sugli Smart Contracts Gli strumenti attraverso cui la Blockchain realizza le sue diverse applicazioni sono gli Smart Contracts, inseriti per la prima volta da Nick Szabo alla fine degli anni ’90 e concretamente applicati con Ethereum nel 2015. “Gli Smart Contracts sono dei pacchetti (software) che possono circolare ed essere utilizzati dai partecipanti alla piattaforma BlockChain per svolgere operazioni e per ottenere risultati. La parola Contract viene usata proprio perché le operazioni che vengono eseguite in questi pacchetti (o applicazioni o script), “legano” (bind) due partecipanti in una “transazione” e il risultato dell’elaborazione equivale ad un contratto”10. Gli Smart Contacts, quindi, sono software capaci di eseguire automaticamente delle transazioni, riducendo i costi della contrattazione, le relative controversie e rendendo impossibile l’inadempimento attraverso il concetto di automatismo. Inoltre, consentono di proteggere i dati e tutelare la sicurezza delle persone. Le parti, una volta identificato un interesse comune, scrivono uno Smart Contract ponendo le condizioni e gli effetti desiderati, e lo inseriscono nella Blockchain. Una volta ottenuto il consenso, le condizioni del contratto vengono eseguite e non è più reversibile. Di conseguenza, le transazioni non possono essere modificate o eliminate. Affinché il contratto ottenga il consenso, i due utenti devono porre su di esso la loro firma privata. Quindi, l’esecuzione avviene automaticamente e non è necessario che parti terze intervengano o che vengano effettuate ulteriori attività11 . Le condizioni poste possono derivare sia da eventi interni alla Blockchain sia esterni. Anche se non sarebbe necessario ricorrere all’Autorità giudiziaria ed al potere coercitivo di uno Stato per l’automatismo e l’irrevocabilità che li caratterizza, gli Smart Contracts devono, ugualmente, essere vagliati alla luce delle norme degli Ordinamenti nazionali e dalle convenzioni internazionali. Difatti, la Blockchain non può legittimare accordi che si pongono in contrasto con le norme di diritto applicabili. Lo Smart Contract, essendo il risultato dell’esecuzione di un codice da parte del computer, da un lato assicura certezza e sicurezza alle parti contraenti, dall’altro, escludendo ogni tipo di interpretazione, attribuisce al software la responsabilità ed il potere decisionale12 . Inoltre, tali applicazioni pongono un freno alla possibilità di truffe o errori, riducendo drasticamente il verificarsi di alcune condotte illegittime a danno dei lavoratori. 1.3 Ambiti applicativi “This innovation carries a significance stretching far beyond cryptocurrency. The blockchain lets people who have no particular confidence in each other collaborate without having to go through a neutral central authority. Simply put, it is a machine for creatingtrust”13. 10 Intervista Avv. Laura Cappello, allegato n 3°. 11 CHIRIATTI M., “Gli Smart Contracts come nuove leggi? Meglio maneggiare con cura”, il Sole 24 Ore, 14 settembre 2015, https://www.econopoly.ilsole24ore.com/2015/09/14/gli-smart-contracts-come-nuove-leggi- meglio-maneggiare-con-cura/ ultima visita 24/01/2019. 12 F. SARZANA di S. IPPOLITO, M. NICOTRA, “Diritto della blockchain, intelligenza artificiale e IoT”, Wolters Kluwers S.r.l., Milano, 2018. 13 THE ECONOMIST, “The trust machine”, 2015, https://www.economist.com/leaders/2015/10/31/the-trust- machine ultima visita 16/01/2018.
  • 8. Blockchain nell’HR Master in Risorse Umane e Organizzazione 2018-2019 7 (Osservatorio Blockchain e Dlt del Politecnico di Milano) Come emerso nei paragrafi precedenti, la tecnologia Blockchain, oltre a poter essere considerata una soluzione tecnologica, si pone come un nuovo approccio decentralizzato al nuovo concetto di trust. Esplicando un nuovo concetto di fiducia, la Blockchain si pone potenzialmente adatta ad assumere un valore sociale, tanto è vero che l’Economist afferma che la vera innovazione non sono solo le criptomonete, ma la macchina della fiducia che promette molto di più14 . Blockchain, quindi, è soprattutto un meccanismo per creare fiducia15 . La Blockchain oggi ci offre una visione più ampia rispetto alle sue possibili applicazioni: diviene uno strumento in grado di raggiungere il consenso nell’esecuzione di un’attività collettiva che coinvolge entità che non si fidano l’una dell’altra, ma che hanno un obiettivo comune16 . È in quest’ottica che le imprese ed in termini più ampi le supply chain hanno iniziato a mostrare interesse nei confronti di questa tecnologia. Emerge, dunque, che gli ambiti applicativi della Blockchain sono innumerevoli e che sulla scia di questa consapevolezza, imprenditori ed enti governativi hanno creato soluzioni capaci di influenzare ogni aspetto della vita aziendale ed umana. Le imprese ed i governi iniziano negli ultimi anni ad investire denaro ed energie volte a sviluppare nuove soluzioni Blockchain, in grado di rendere i processi più efficaci, efficienti e trasparenti. Nei seguenti paragrafi si cercherà di mettere in luce gli ambiti che ad oggi beneficiano in modo più chiaro della tecnologia Blockchain, in quanto i vantaggi che mergono dalla stessa sono “forse” più immediatamente percepibili dal grande pubblico. 14 IBIDEM 15 http://www.ottimistierazionali.it/blockchain-la-macchina-della-fiducia/ ultima visita 22/01/2019. 16 RUSSIAN M., “La Blockchain, perché è così importante”, 2017.
  • 9. Blockchain nell’HR Master in Risorse Umane e Organizzazione 2018-2019 8 (Osservatorio Blockchain e Dlt del Politecnico di Milano) 1.3.1 Logistica La gestione delle catene di fornitura, delle varie fasi per la creazione e la distribuzione di beni è, al giorno d’oggi, molto complessa. Inoltre, data la mancanza di trasparenza delle odierne catene di approvvigionamento, ci si chiede in che modo la Blockchain potrebbe trasformare la supply chain e l’industria logistica. In passato le catene di approvvigionamento che, dato il commercio locale, erano parzialmente semplici, sono oggi molto complesse. Inoltre, la gestione della supply chain è decisamente cambiata grazie alle innovazioni nel settore del trasporto merci e all’introduzione del personal computer negli anni Ottanta. Come già affermato, all’interno del sistema attuale, c’è una notevole mancanza di trasparenza che impedisce ai clienti o acquirenti di conoscere realmente il valore dei prodotti. Per questo motivo, vi è interesse ad utilizzare la tecnologia Blockchain in questo settore, in modo da potenziare l’efficienza e la trasparenza delle catene di approvvigionamento e dare anche una miglior organizzazione generale, dal magazzino alla consegna, al pagamento17 . Il Digital Supply Chains: A Frontside Flip, realizzato da The Center for Global Enterprise, spiega che la Blockchain potrebbe non solo mutare l’organizzazione della supply chain ma mutarne 17 MARR B., “How Blockchain Will Transform The Supply Chain And Logistics Industry”, 23 marzo 2018, https://www.forbes.com/sites/bernardmarr/2018/03/23/how-blockchain-will-transform-the-supply-chain-and- logistics-industry/#72fa77e75fec ultima visita 02/01/2019.
  • 10. Blockchain nell’HR Master in Risorse Umane e Organizzazione 2018-2019 9 decisamente la teoria. Le varie informazioni contenute all’interno della “catena a blocchi” potrebbero rappresentare parte integrante del contratto negoziato, che sarà criptato, firmato e “timbrato” virtualmente, divenendo irrevocabile. Grazie a questo, non ci saranno dubbi di interpretazione su quanto stabilito dal contratto e solamente chi è autorizzato potrà aver accesso alle informazioni di quest’ultimo. Inoltre, grazie allo Smart Contract, nel caso in cui un contratto include il passaggio di proprietà del bene alla consegna, questo si verificherà automaticamente18 . Grazie all’utilizzo della Blockchain, Maersk e IBM hanno deciso di creare una piattaforma digitale per il sistema delle spedizioni su scala globale, per limitare le barriere nella filiera internazionale. Per far ciò, il gigante della movimentazione e gestione portuale di container e la multinazionale dell’ICT si uniscono per dar vita ad una joint venture. Vincent Clerc, Chief Commercial Officer di Maersk, afferma: “La nuova società costituisce un punto di riferimento nelle nostre iniziative strategiche orientate a promuovere la digitalizzazione del commercio globale e combinando le conoscenze di Maersk e IBM siamo fiduciosi di poter fare la differenza nel modellare il futuro del trade”19. Gli fa eco Bridget Van Kralingen, senior vice president IBM Global Industries, Solutions and Blockchain, spiegando come i progressi compiuti in questo settore, danno prova che la tecnologia è capace di favorire lo sviluppo di modelli di business nuovi e intelligenti20 . La Blockchain sta migliorando il mondo dello shipment, della logistica e del commercio internazionale. La joint venture, vede lo sviluppo dell’iniziativa TradeLens Blockchain Shipping Solution, realizzata da Maersk e IBM, dà la possibilità agli attori del commercio internazionale, di trarre maggiori efficienze, sviluppare nuovi servizi, ridurre i costi e contemporaneamente di espandere la condivisione delle informazioni, rendendo le attività trasparenti e sicure. Tradelens si serve della tecnologia Blockchain di IBM per una nuova digital supply chain, così da facilitare la collaborazione tra i vari trading partners, avendo un’unica visione dell’insieme di transazioni senza compromesso a livello di privacy e sicurezza. Questa piattaforma è potenzialmente utilizzabile da operatori di logistica, società di spedizioni, operatori portuali, trasportatori su terra e su rotaia, autorità di controllo e offre efficienza grazie all’accesso in tempo reale ai dati, ai documenti di accompagnamento e autorizzazione di tutte le merci. Inoltre è possibile, grazie all’uso di sensoristica IoT e soluzioni di data analytics, avere sotto controllo temperatura, peso e umidità. L’obiettivo dell’alleanza Maersk - IBM è quello di coinvolgere imprese e organizzazioni che svolgono giornalmente un ruolo fondamentale in uno dei più complessi network del mondo, ossia la filiera del commercio globale. A distanza di mesi dall’annuncio, le adesioni hanno superato i 90 nomi tra diverse organizzazioni e diversi livelli di collaborazione. Tra queste figurano: la PIL Pacific International Lines che ha deciso di collaborare alla soluzione Tradelens con Maersk Line e Hambug Sud come global container carriers; alcune autorità portuali come PSA Singapore e Modern Terminals in Hong Kong insieme ad alcuni gestori di terminali logistici come Holt Logistics del Porto di Philadelphia. Nel settore delle spedizioni, quindi società di trasporti e logistica, vi è la CEVA Logistics, la DAMCO e la PLH Trucking Company21 . 18 THE CENTER OF GLOBAL INTERPRISE, “Digital Supply Chains: A Frontside Flip”, 2016. 19 SALERNO A., “La blockchain per il commercio globale: è alleanza Maersk-IBM”, 16 gennaio 2018, https://www.blockchain4innovation.it/mercati/la-blockchain-commercio-globale-alleanza-maersk-ibm/ ultima visita 03/01/2019. 20 IBIDEM
  • 11. Blockchain nell’HR Master in Risorse Umane e Organizzazione 2018-2019 10 La piattaforma si è velocemente distaccata dal suo beta test, accettando così le applicazioni di early-adopter e l’introduzione di un nuovo servizio personalizzato Smart Contract per eseguire ordini di spedizione complessi con il coinvolgimento di meno intermediari. Il direttore generale di IBM e capo della Blockchain, Marie Wieck ha dichiarato: “We have seen a lot of skeptics talk about the validity of blockchain solutions,” said IBM general manager and head of blockchain, Marie Wieck. “And I think with over 90 organizations and over 150 million events captured on the system, we really are seeing proof in the pudding in terms of where people are spending their time to get benefits from blockchain”22. Transparency Market Research si aspetta un giro d’affari globale di circa 32,9 miliardi di dollari nel 2026. L’organizzazione mondiale del commercio, nel 2015, ha stimato che una catena di approvvigionamento globale più semplice, potrebbe portare ad una diminuzione dei costi tra gli utenti del 17,5% e con le nazioni in via di sviluppo ci si aspetta un aumento del 35% delle esportazioni. Con Tradelens, gli utenti possono ridurre fino al 40% sulle spedizioni, restringendo il tempo tra ogni passaggio quasi a zero e risparmiando migliaia di dollari per ogni transazione. Inoltre, sempre Marie Wieck, è convinta che la visione in tempo reale dei prodotti che devono essere spediti, faciliti una collaborazione più efficace tra gli utenti e garantisca un commercio produttivo e sicuro23 . L’ex presidente di Maersk Line nel Nord America, nuovo Ceo della nuova società, Michael J. White afferma che, a causa dei processi manuali poco produttivi con conseguenti errori, viene consumata una grande quantità di risorse. Dai progetti iniziali, si è dedotto che in tutto il settore si ha la necessità, per mezzo di soluzioni digitali, di potenziare l’efficienza e aumentare le varie opportunità, conseguenti alla semplificazione e alla standardizzazione dei flussi di informazioni. Ecco che l’ambizione è quella di migliorare una piattaforma completamente accessibile in cui tutte le parti della filiera globale possano essere partecipi, traendone un valore significativo. Inoltre, si spera di continuare ad espandere l’ecosistema di partner e di avvicinarsi sempre il più possibile ad una soluzione globale24 . 21 BELLINI M., “Dalla joint venture Maersk IBM: nasce TradeLens Blockchain Shipping Solution e arrivano 94 organizzazioni”, 10 agosto 2018, https://www.blockchain4innovation.it/mercati/industria4-0/dalla-joint- venture-maersk-ibm-nasce-tradelens-blockchain-shipping-solution-e-arrivano-94-organizzazioni/ ultima visita 03/01/2019. 22 “Abbiamo visto molti scettici parlare della validità delle soluzioni blockchain, e penso che con oltre 90 organizzazioni ed oltre 150 milioni di eventi catturati nel sistema, i fatti parlano da soli, le persone stanno spendendo il loro tempo per trarre benefici dalla blockchain”. 23 DEL CASTILLIO M., “IBM-Maersk Blockchain Platform Adds 92 Clients As Part Of Global Launch”, 9 agosto 2018, https://www.forbes.com/sites/michaeldelcastillo/2018/08/09/ibm-maersk-blockchain-platform- adds-92-clients-as-part-of-global-launch-1/#19d2888868a4 ultima visita 04/01/2019. 24 https://www.blockchain4innovation.it/mercati/la-blockchain-commercio-globale-alleanza-maersk-ibm/ ultima visita 03/01/2019.
  • 12. Blockchain nell’HR Master in Risorse Umane e Organizzazione 2018-2019 11 1.3.2 Agrifood ‘’Chi prima risponderà alla chiamata della Blockchain, prima scalerà la fiducia dei consumatori’’25. La Blockchain offre soluzioni vantaggiose agli attori di tutti i settori, ma per alcuni comparti i vantaggi sono forse più immediatamente percepibili dal grande pubblico. Uno di questi è il mondo dell’Agrifood che, come ricorda Claudio Meucci di EY, è stato il primo settore a cogliere le opportunità offerte dalla Blockchain. La Blockchain fornisce una soluzione utile a rafforzare la fedeltà dei clienti per quelle aziende che possono costantemente garantire la qualità dei loro prodotti. Quest’ultima, in modo del tutto trasparente, ha la capacità di riconoscere il valore, la qualità e la quantità della materia prima alla fonte e durante i passaggi di filiera. Tale applicazione si rivela utile dinnanzi al fenomeno degli alimenti contraffatti considerando che, oggi, sulla base delle stime fatte dal Global Food Safety Initiative, il valore d’affari della stessa è di 600 miliardi di dollari su scala globale e solo per l’Italia raggiunge la cifra di 65 miliardi26 . La Blockchain, in quanto database digitale sicuro e non falsificabile può essere utilizzato nel food per far sì che ciascun componente della supply chain (produttori, trasformatori e distributori) possa fornire informazioni di tracciabilità relative al suo ruolo e a ciascun lotto. I benefici sono evidenti: • Maggior trasparenza per i consumatori; • Possibilità di migliorare la produzione e il Know-how per gli allevatori e, infine, per il marchio; • Condivisione con tutti i partner di un database sicuro; • Certezza di dare ai clienti una maggiore sicurezza alimentare. IBM ha avviato su scala globale il programma Food Trust Blockchain Network in grado di offrire gli strumenti utili a sviluppare una filiera più sicura, trasparente ed efficiente. Nel caso di specie, sfrutta l’inviolabilità della catena di blocchi per garantire transazioni verificate ed immuni da violazioni. La tracciabilità dei prodotti in tempo reale e sicura diviene, così, uno dei punti chiave nel settore Agrifood grazie alla tecnologia Blockchain; consente di valutare il percorso del prodotto, dalla coltivazione delle materie prime fino al confezionamento, alla distribuzione e alla vendita dello stesso. Le peculiarità della Blockchain consentono un’indagine veloce sui cibi contaminati, una maggiore informazione per gli operatori della filiera rispetto alle condizioni e al percorso che il cibo ha compiuto ed un vantaggio per i consumatori finali, meno esposti, in tal senso, al rischio di contraffazione, poiché l’origine dei prodotti diviene autenticata e a prova di manomissione27 . Fra i principali esponenti della grande distribuzione organizzata vi è Carrefour quale primo gruppo della GDO in Italia ad applicare la tecnologia Blockchain alla tracciabilità dei beni alimentari. Oggi è possibile acquistare il pollo Filiera Qualità Carrefour Italia, il primo prodotto ad essere tracciato con questa tecnologia: il consumatore, attraverso il proprio smartphone, ha la possibilità di leggere il QR Code applicato sull’etichetta per verificare in tempo reale le informazioni relative all’intera filiera, dall’origine sino all’arrivo al punto vendita28 . La Blockchain è destinata a stravolgere e ad 25 DE STEFANI F., “Le Blokchain per l’agrifood”, Convegno OP UNICARVE, Padova, 7 maggio 2018. 26 BAVUSO D., “Il giornale delle Pmi”, 20 marzo 2018. https://www.giornaledellepmi.it/come-lutilizzo-della- blockchain-nellagrifood-produce-valore-economico-e-fiducia-nel-consumatore, ultima visita 19/01/2019. 27 RUSCONI G., “La filiera alimentare più sicura ed efficiente con la blockchain”, Il sole 24 ore, 16 ottobre 2018 https://www.ilsole24ore.com/art/food/2018-10-16/la-filiera-alimentare-piu-sicura-e-piu-efficiente-la- blockchain-091119.shtml?uuid=AEmYuvNG ultima visita 19/01/2019. 28 IBIDEM
  • 13. Blockchain nell’HR Master in Risorse Umane e Organizzazione 2018-2019 12 ottimizzare i processi distributivi e produttivi, divenendo un elemento pregnante di comunicazione verso il consumatore, considerando la capacità dei brand cha la utilizzano di trasferire fiducia nei confronti dello stesso che, ad oggi, si pone sempre più critico ed attento a come consuma e a come i propri consumi si ribattono sull’economia. 1.3.3 Sanità La Sanità, secondo il parere dell’executive IT Architect di IBM Italia, Francesco Melcarne, è uno dei settori che potrebbe maggiormente giovare della rivoluzione Blockchain29 . La Blockchain, sia per quanto riguarda il comparto pubblico sia quello privato, è un campo di applicazione ideale per la digitalizzazione. È utile per i cittadini che chiedono efficienza nei servizi e massima trasparenza sui dati sensibili; è valida per gli operatori sanitari che hanno la necessità di analizzare la storia clinica dei pazienti in modo rapido e nel rispetto delle normative sulla privacy ed è fondamentale per le istituzioni, al fine di garantire una condivisione sicura delle informazioni tra gli operatori sanitari e i pazienti; risolvere il problema legato alla contraffazione dei farmaci; certezza dei dati nelle sperimentazioni cliniche e nelle ricerche medico scientifiche30 . Rispetto al primo punto citato, la soluzione proposta dalla Blockchain è quella di creare un hash per ogni blocco di dato riservato o sensibile ed un ID paziente che funge da collettore. In questo senso, le entità autorizzate possono ricevere informazioni necessarie senza che venga rivelata l’identità del paziente, ma profittando solo dell’ID generato. Spostando, allora, l’attenzione sui concreti benefici dell’implementazione della tecnologia Blockchain nel settore sanitario, è possibile affermare che la stessa renderebbe possibile la creazione di una libreria sicura e condivisa di dati sanitari richiamabili dai soggetti interessati: medici e pazienti che potrebbero in maniera tangibile usufruire dei benefici della Blockchain. Rispettivamente, i medici avranno la facoltà di condividere i dati inseriti in una EHR; i pazienti, a loro volta, saranno in grado di monitorare le proprie informazioni di salute, approvando, negando o condividendo le modifiche ai propri dati. Si tratta di creare una cartella clinica digitale ed unificata in cui si focalizza l’attenzione sulla possibilità di modernizzare il modo in cui le cartelle cliniche dei pazienti sono accessibili e vengono gestite dagli enti della sanità. Il focus è l’implementazione della condivisione delle informazioni personali sensibili con soggetti autorizzati che consente, a sua volta, una semplificazione del flusso delle informazioni sul malato in tempo reale. Valutando il secondo problema, è bene porre l’attenzione sull’Healt Funding Organization, secondo il quale circa il 20% dei farmaci venduti nei paesi in via di sviluppo, ad oggi, è contraffatto, quindi, non proveniente dalla casa farmaceutica originale e ciò causerebbe un danno di circa 200 miliardi di euro all’anno a danno delle case produttrici31 . La soluzione offerta dalla Blockchain è fortemente innovativa, in quanto permette di riordinare tutte le transazioni in data e ora certa, ponendole come immutabili; in tal modo, diventa agevole individuare i trafficanti di farmaci fraudolenti. In concreto, una volta che un farmaco viene prodotto e passa dal produttore al rivenditore, i dati operativi vengono registrati sulla Blockchain, la quale consente di verificare l’intero percorso del farmaco e 29 https://www.corrierecomunicazioni.it/pa-digitale/e-health/melcarne-ibm-italia-cosi-la-blockchain-rivoluziona- la-sanita/ ultima visita 19/01/2019. 30 https://www.01health.it/featured/blockchain-sanita-italiana-iss ultima visita 19/01/2019. 31 GENTILI M., “Blockchain in Sanità, ecco tutti i problemi che può risolvere”, 15 ottobre 2018. https://www.agendadigitale.eu/sanita/blockchain-in-sanita-tre-esempi-di-applicazione-rispetto-a- problematiche-concrete/ ultima visita 22/01/2019.
  • 14. Blockchain nell’HR Master in Risorse Umane e Organizzazione 2018-2019 13 precisare tutti i collegamenti in qualsiasi momento, escludendo tutti quei prodotti che non hanno una catena certificabile. Nell’analisi della terza problematica, è bene considerare che durante gli studi clinici, i ricercatori recepiscono e registrano una quantità immane di informazioni che concernono statistiche, risultati dei test, rapporti di qualità, etc. Ogni scienziato si pone come responsabile di ricerche specifiche che rendono ostico il controllo di tutta la catena di informazioni necessaria per certificare una ‘’tesi’’; di fatto, i dati possono essere facilmente modificati o nascosti al fine di modificare l’intero risultato della ricerca eseguita. La Blockchain sarebbe in grado di fornire la prova dell’esistenza di ogni singolo documento o tesi scientifica, immettendo i dati sotto forma di transazione e certificando le informazioni da tutti i nodi del sistema. La Blockchain nella sua concretezza registra dati immutabili e permette di archiviare i risultati clinici in modo sicuro ed immodificabile. In sintesi, potremmo ammettere che l’innovazione dettata dalla Blockchain in ambito sanitario sarebbe in grado di agire su 3 elementi fondamentali: l’immutabilità dei file, ottenuta attraverso le funzionalità di integrità dei record; sicurezza informatica, garantita dalla gestione puntuale dell’accesso ai dati e l’interoperabilità attraverso il controllo condiviso delle diverse versioni dei file32 . Sono tangibili ed innegabili i vantaggi posti dalla tecnologia Blockchain, ma, ad oggi, le strutture sanitarie indugiano rispetto alla sua implementazione nei loro sistemi IT, ponendo in evidenza anche l’esiguità degli investimenti. Ciò detto, comunque, non dobbiamo non considerare il fatto che, ad oggi, vi sono aziende sanitarie che utilizzano, anche se solo marginalmente e soprattutto all’estero, la Blockchain. Merita attenzione, in tal senso, la startup Elysium, fondata da Ahmed Abdel Rahman, che permette la condivisione dei dati sanitari in modo certificato e sicuro grazie alla piattaforma basata su tecnologia Blockchain, la quale sfrutta l’intelligenza artificiale e l’analisi dei big data per ridurre il tempo di valutazione di una terapia efficace in base alla patologia del paziente33 . La piattaforma propone per i pazienti un’App dove possono aggiornare, condividere e caricare i propri dati sanitari costruendo e monitorando un quadro d’insieme della propria salute; mentre per il personale medico, di ricerca e per le strutture è previsto un Software as a Service (SaaS). Elysium permette la ‘’costruzione’’ di un repository della storia clinica di un paziente, strumento utile al medico per una diagnosi più veloce ed accurata: l’obiettivo è quello di mettere il paziente nelle condizioni di poter trovare soluzioni oltre il contesto in cui vive, permettendo, inoltre, al personale medico e alla ricerca di accedere ad informazioni mediche certificate34 . Ad ogni modo, “in Eu solo il 3% delle aziende attualmente dispone di un progetto Blockchain su larga scala; il 10% ha attivato un pilot e l’87% ha solo abbozzato un progetto. Le resistenze sono ancora forti e principalmente legate alla definizione del modello di business. Il 70% delle aziende diffida dell’adozione della Blockchain per mancanza di un chiaro ritorno sull’investimento. Il 67% ritiene che la tecnologia non sia ancora matura, il 64% che non ci sia ancora la giusta regolamentazione per utilizzarla. Il 62% poi è preoccupato per la privacy policy; il 59% per la sicurezza della transazione”35 . 32 CASALI A., “Blockchain come standard per la gestione dei dati sanitari”, 20 ottobre 2016. https://www.blockchain4innovation.it/mercati/pubblica-amministrazione/le-blockchain-si-candidano-al-ruolo- di-nuovo-standard-per-la-gestione-dei-dati-sanitari/ ultima visita 19/01/2019. 33 VITTA S., “Elysium: condividere i propri dati sanitari in tutta sicurezza”, Digital Health Italia, 12 luglio 2017. http://digitalhealthitalia.com/elysium-condividere-i-propri-dati-sanitari-in-tutta-sicurezza/ ultima visita 19/01/2019. 34 SPASARO V., “Elysium, una spinta innovativa all’healthcare”, 3 marzo 2018. (https://www.rivistamicron.it/temi/elysium-la-rivoluzione-dellhealthcare ultima visita 19/01/2019. 35 CASALEGGIO ASSOCIATI, “Blockchain for Business”,2018.
  • 15. Blockchain nell’HR Master in Risorse Umane e Organizzazione 2018-2019 14 1.5 Contesto istituzionale e normativo A livello internazionale sono stati costituiti alcuni tavoli a cui partecipa anche l’Italia36 : • Il gruppo ISO (ISO/TC 307 Blockchain and Distributed Ledger Technologies) • Il gruppo ITU (ITU Focus Group on Application of Distributed Ledger Technology) • Il gruppo delle Nazioni Unite UNECE (United Nations Center for Trade Facilitation and Electronic Business) Ad oggi in Europa non esiste una regolamentazione unitaria della Blockchain. Il Parlamento Europeo ha adottato il 3 ottobre 2018 una risoluzione dal titolo: Tecnologie di registro distribuito e Blockchain: creare fiducia attraverso la disintermediazione37 . Nonostante questo sia un grande passo avanti da parte dell’Unione Europea verso il riconoscimento e la validità della tecnologia Blockchain, essa, la risoluzione in questione, non costituisce una norma di diritto positivo. Il 1° febbraio 2018 la Commissione Europea ha istituito L’European Blockchain Observatory and Forum38 con lo scopo di accelerare nell’Unione Europea lo sviluppo della tecnologia Blockchain e di creare un ecosistema di attori che operano in tale ambito. Fino ad ora sono stati pubblicati tre report tematici: • Blockchain innovation in Europe – 27 luglio 2018 • Blockchain and the GDPR – 16 ottobre 2018 • Blockchain for Government and Public Services – 7 dicembre 2018 Il 10 aprile 2018, 21 Stati membri e la Norvegia hanno firmato un accordo dando vita all’European Blockchain Partnership (EBP)39 , il partenariato europeo sulla Blockchain, ponendosi, inoltre, come obiettivo primario quello di creare una European Blockchain Services Infrastructure (EBSI), finalizzata alla fornitura di servizi pubblici digitali cross – border, cioè non confinati all’interno dei singoli Stati. Successivamente, si sono uniti altri 5 Stati, portando il numero complessivo dei partecipanti a 27. Queste le dichiarazioni di Mariya Gabriel, commissario per l’economia e la società digitale: “In futuro, tutti i servizi pubblici useranno la tecnologia Blockchain. La Blockchain è una grande opportunità per l'Europa e gli Stati membri di ripensare i loro sistemi di informazione, promuovere la fiducia degli utenti e la protezione dei dati personali, contribuire a creare nuove opportunità di business e stabilire nuove aree di leadership, a vantaggio dei cittadini, dei servizi pubblici e delle imprese. Il partenariato lanciato oggi consente agli Stati membri di collaborare con la Commissione europea per trasformare l'enorme potenziale della tecnologia Blockchain in servizi migliori per i cittadini”. 36 F. SARZANA di S. IPPOLITO, M. NICOTRA, “Diritto della blockchain, intelligenza artificiale e IoT”, Wolters Kluwers S.r.l., Milano, 2018. 37 https://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?pubRef=-//EP//TEXT+TA+P8-TA-2018- 0373+0+DOC+XML+V0//IT ultima visita: 19/01/2019. 38 https://www.eublockchainforum.eu/ ultima visita 19/01/2019. 39 https://ec.europa.eu/digital-single-market/en/news/european-countries-join-blockchain-partnership ultima visita 19/01/2019.
  • 16. Blockchain nell’HR Master in Risorse Umane e Organizzazione 2018-2019 15 Il 4 dicembre 2018, l’Italia ha sottoscritto una dichiarazione sullo sviluppo della Blockchain nell’ambito del MED7, il gruppo costituito da sette paesi del Sud Europa (Cipro, Francia, Grecia, Malta, Portogallo, Spagna)40 . Per completezza di analisi, di seguito si analizza di come taluni paesi hanno reagito, dal punto di vista normativo, al fenomeno della Blockchain. Il Tennessee, negli Stati Uniti, è stato il primo ad istituire una specifica legge sulla Blockchain. Modificando il Tennessee Code, è stata inserita sia la definizione di Distributed Ledger Technology che di Smart Contract. Il Governatore del Vermont ha approvato una legge per lo sviluppo di attività imprenditoriali relative alla Blockchain. Il Delaware ha modificato la propria legge sulle società prevedendo la possibilità di mantenere i registri sociali tramite Blockchain o DLT, linea seguita anche dall’Arizona. Il resto degli Stati, invece, ha istituito appositi gruppi di lavoro per valutare le potenzialità ed i possibili utilizzi della tecnologia Blockchain e DLT. Altri invece hanno visto la proposizione di leggi e regolamentazioni che però sono ancora al vaglio dei rispettivi organi parlamentari. In Asia non ci sono ancora norme che regolano giuridicamente la Blockchain. In Cina, però, una sentenza della Suprema Corte, ha statuito che devono riconoscersi i dati raccolti e presentati tramite Blockchain. Ad oggi l’unico paese che ha sviluppato una disciplina completa delle DLT e della Blockchain è Malta, dove il Parlamento nel luglio del 2018 ha approvato un pacchetto di norme relative alla tecnologia Blockchain ed alle attività ad essa connesse, istituendo, inoltre, un’Autorità Governativa denominata Malta Digital Innovation Authority (MDIA). Il Liechtenstein ha previsto che, nel corso del 2019, entrerà in vigore la “Blockchain law”. La Law Commission del Regno Unito, nel suo report annuale 2017/2018, ha dedicato un paragrafo agli Smart Contract, soprattutto al loro utilizzo nel settore finanziario. La Russia ha approvato un regolamento sulle criptovalute, mentre in Bielorussia è entrato in vigore un decreto dal titolo: Sullo sviluppo dell’economia digitale, una delle normative più permissive in tema di Blockchain e criptovalute, nata come mero strumento di attrazione per gli investitori esteri. L’Italia ha aderito il 27 settembre 2018 alla European Blockchain Partnership Initiative, promossa dalla Commissione UE con l'intento di creare una piattaforma europea basata sulla tecnologia Blockchain per lo sviluppo di servizi pubblici digitali41 ed il Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) ha pubblicato il 28 settembre 2018 un Avviso pubblico per la manifestazione di interesse per la selezione di 30 componenti del Gruppo di esperti di alto livello per l’elaborazione della strategia nazionale sulle tecnologie basate su registri distribuiti e Blockchain. La finalità è quella di elaborare una Strategia Nazionale per le DLT e la Blockchain. Infatti, due mesi dopo, il 27 dicembre, sono state pubblicate le liste di esperti selezionati dal MISE, sia riguardo l’IA che la Blockchain. Come sostiene il Ministero nella sua nota: “Le selezioni sono state effettuate in base ai criteri, riportati nell’avviso, di competenza ed esperienza comprovate e strettamente pertinenti, anche a livello europeo e/o internazionale, nell’ambito dei relativi settori di intelligenza artificiale e tecnologie basate 40 MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO, “Blockchain verso una strategia nazionale”, 2018. 41 MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO, “Di Maio firma l’adesione dell’Italia alla Blockchain Partnership”, 27 Settembre 2018 https://www.mise.gov.it/index.php/it/component/content/article?id=2038646:di-maio-firma-l-adesione-dell- italia-alla-blockchain-partnership ultima visita 19/01/2019.
  • 17. Blockchain nell’HR Master in Risorse Umane e Organizzazione 2018-2019 16 su registri distribuiti e blockchain e nelle loro applicazioni, comprese le competenze di chiara rilevanza in ambito tecnologico, imprenditoriale, giuridico e scientifico; nonché la comprovata capacità di rendere note efficacemente le esigenze e le istanze degli stakeholder o dell’organismo di riferimento”. Sempre il Ministero conclude così la sua nota: “Il MISE ritiene priorità fondamentale per il nostro Paese conoscere, approfondire e affrontare il tema dell’Intelligenza artificiale e delle tecnologie basate su registri distribuiti e blockchain, nonché aumentare gli investimenti pubblici e privati in tale direzione e nelle tecnologie strettamente connesse alle stesse, come già espresso nelle linee programmatiche presentate dal Ministro Di Maio”. La prima riunione degli esperti si è svolta il 21 gennaio 2019, in cui è stata pianificata una strategia italiana su Blockchain e registri distribuiti42 . A discapito di molti, invece, la Blockchain, con il Decreto Semplificazioni, non ha avuto il riconoscimento giuridico tanto atteso e sperato, in quanto troppo “eccentrico” rispetto ai temi del decreto, mancando, inoltre, di quei requisiti di necessità e di urgenza, che caratterizzano il decreto stesso. Nonostante questo, il dibattito sulla validità della valenza giuridica di questa tecnologia, rimane ancora dibattito aperto in sede centrale. Nell’art. 19 della Legge di Bilancio, però, sono stati stanziati per ciascun anno del triennio 2019 – 2021, 15 milioni di euro per ogni settore, precisamente IoT, IA e Blockchain. Previsto anche il Voucher Manager, un contributo fino a 40 mila euro, per le piccole e medie imprese, per prestazioni di consulenze specialistiche finalizzate a sostenere i processi di trasformazione tecnologica e digitale, di ammodernamento degli assetti gestionali e organizzativi dell’impresa, compreso l’accesso ai mercati finanziari e dei capitali. L’Italia, però, si era già mossa verso la Blockchain, istituendo presso il CNEL, l’Osservatorio Italiano della Blockchain in cooperazione con l’Università degli Studi di Roma Tre43 . Una collaborazione che ha prodotto nel mese di Ottobre 2018 un “quaderno” dal titolo: Blockchain e Politiche del Lavoro44 a cura di Silvia Ciucciovino e Michele Faioli. Nel suddetto lavoro vengono esplicate due progetti di sperimentazione pratica, riguardanti la gestione dell’assegno di ricollocazione e il matchtmaking tra domanda e offerta di lavoro in tre diversi distretti territoriali45 . 42 Cfr. MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO, “Blockchain verso una strategia nazionale”, 2019. 43 https://www.cnel.it/Comunicazione-e-Stampa/Eventi/ArtMID/703/ArticleID/293/BLOCKCHAIN- COSTITUITO-L%E2%80%99OSSERVATORIO-ITALIANO-CNEL-UNIVERSITA%E2%80%99-ROMA-TRE ultima visita 19/01/2019. 44CIUCCIOVINO S., FAIOLI M., “I quaderni del CNEL: Blockchain e politiche del lavoro”, 2018. 45 CNEL, “Blockchain e politiche del lavoro”, a cura di CIUCCIOVINO S., FAIOLI M., 2018.
  • 18. Blockchain nell’HR Master in Risorse Umane e Organizzazione 2018-2019 17 2 - Blockchain nelle Human Resources 2.1 La Blockchain come risorsa per le Human Resources “Ci sono problemi nel nostro reclutamento dei diversi tipi di lavoratori. Questi includono pregiudizi e bias, mancanza di visibilità dei lavoratori disponibili, bassi livelli di fiducia nei social network centralizzati, spam e alti compensi per gli intermediari. Ora abbiamo l'opportunità di costruire piattaforme di lavoro di nuova generazione abilitate da tecnologia come intelligenza artificiale, mobile e Blockchain, la tecnologia alla base di bitcoin”46. La tecnologia Blockchain è considerata uno dei maggiori catalizzatori in grado di accelerare la trasformazione dell’industria 4.0, dove il mondo dell’economia e dell’informazione diventano globali grazie all’Internet of Things, ovvero al sistema delle tecnologie interconnesse. Nel dominio delle Human Resources, il potenziale applicativo della Blockchain si carica di sfumature e responsabilità, avendo come oggetto non solo transazioni, non solo merci, ma risorse e capitale umano: il bene più prezioso e complesso che un’azienda possiede47 . Chiaro il valore dell’oggetto di esame, la seguente analisi non intende depotenziare il ruolo della gestione delle Risorse Umane, ma, al contrario, liberarne le potenzialità, risolvendo mancanze e criticità che oggi rappresentano un costo, oltre che un ostacolo di sviluppo. Da un’analisi della letteratura, condotta da un articolo del 201848 , si possono riportare alcuni dati numerici per definire la consistenza del problema che la Blockchain potrebbe risolvere per le aziende: nel 2017 in Australia, una società di revisione ha condotto un sondaggio dal quale è emersa una perdita economica annuale di $ 250.000 a causa di errate assunzioni; in un altro studio, emerge che un'assunzione infruttuosa nell'organizzazione può incidere negativamente sulla produttività (55%), abbassare il morale del personale (23%) e causare perdite finanziarie (19%). Risulta evidente che le imprese sono costrette a pagare enormi costi di licenziamento: ne è un esempio Amazon che paga ai dipendenti un bonus di $ 5000 per l’annullamento del contratto di lavoro. Alcune interviste rivelano che il 10% di 2.257 managers dichiara di non disporre di strumenti adeguati per trovare la persona giusta da assumere; inoltre, un altro studio evidenzia come circa il 70% delle persone in cerca di lavoro usi dichiarazioni non veritiere durante il processo di reclutamento: falsi curricula, diplomi e certificati di competenze dubbi, usati nel tentativo di esagerare le proprie abilità49 . A questi numeri si aggiungono i costi di manutenzione dei gestionali, i problemi di sicurezza ad essi connessi e il pericolo della manomissione dei dati finanziari. 46 SPENCE A., “Blockchain platforms can enable good work”, 1 febbraio 2018, https://www.thersa.org/discover/publications-and-articles/rsa- comment/2018/02/blockchain-platforms-can-enable-good-work ultima visita 23/01/2019. 47 CHAKLADAR P., KANNEPALLI R. R., “Here's how blockchain is going to impact human resources”, 6 giugno 2018, https://www.peoplematters.in/article/hr-industry/heres-how-blockchain-is-going-to-impact- human-resources-18464?utm_source=peoplematters&utm_medium=interstitial&utm_campaign=learnings- of-the-day ultima visita 23/01/2018. 48 HASSAN O., MIRAZ M., CHUL S. K., "A Recruitment and Human Resource Management Technique Using Blockchain Technology for Industry 4.0", Proceeding of Smart Cities Symposium, 2018, Manama, pp. 11-16. 49 WANG X., FENG L., ZHANG H., LYU C., WANG L., “Human Resource Information Management Model based on Blockchain Technology”, 2017.
  • 19. Blockchain nell’HR Master in Risorse Umane e Organizzazione 2018-2019 18 Si deduce così che il crescente sviluppo dell’Information Technology, pur rappresentando un’enorme forza motrice per lo sviluppo di tutti i livelli di analisi aziendale, costituisce, al tempo stesso, una consistente minaccia per l’eccesso e l’inconsistenza delle informazioni. Questa caratteristica rallenta la forza produttiva del settore HR, elettivamente pensato per lo sviluppo di talenti, occupando una consistente parte del tempo di lavoro con la verifica delle informazioni e somministrazione di test che non sempre corrispondono all’output qualitativo del dipendente. Uno studio del 2017 ha realizzato un modello di Human Resource Management basato sulla Blockchain, che provvede alla progettazione di una sorta di gestionale che garantisca l’autenticità delle informazioni e supporti un processo decisionale più efficace e più veloce dei sistemi ad oggi esistenti50 . Il sistema registra 4 tipologie di dati strettamente correlati (informazioni sui dipendenti, titoli di studio, comportamento aziendale, pagamenti e promozioni); funziona attraverso degli Smart Contracts, pertanto, riduce il rischio di errore umano ed è aperto allo staff interno, non solo la gestione. L’articolo sostiene che il progetto migliori la trasparenza dei processi, in termini di formazione, prestazioni, salario e informazioni sensibili. Un funzionamento equo, imparziale, aperto dei processi migliora la credibilità delle imprese nello stabilire un ambiente positivo dentro e fuori l'impresa, con un ritorno sul clima e sulla brand reputation. In sintesi, è verosimile che la portata tecnologica della “catena di blocchi” possa avere un consistente ritorno economico in termini di efficienza ed efficacia del comparto amministrativo; ma l’aspetto più rilevante sembra essere di natura culturale: un sistema di gestione dei dati trasparente e pubblico porta con sé valore, a livello di relazione e fiducia tra impresa e dipendenti, nonché di responsabilità del comportamento organizzativo51 . Si può immaginare che, se le informazioni lavorative dell’intero ciclo di vita fossero registrate in modo univoco e indelebile, un meccanismo simile a quello della fedina penale potrebbe funzionare da deterrente: l’individuo potrebbe agire con maggiore consapevolezza e le aziende fondare le loro valutazioni su un maggior numero di informazioni oggettive, limitando il campo della soggettività. Sulla stessa linea d’onda, un articolo pubblicato su Forbes sostiene che l’avvento di una simile tecnologia potrebbe cambiare, radicalmente, il modo di pensare e di approcciarsi al mondo del lavoro: “La Blockchain può documentare sia i nostri successi che i nostri fallimenti, incoraggiandoci ad abbracciare quei fallimenti e ciò che abbiamo imparato da loro, invece di lasciarli fuori”52 . In un contesto di industria 4.0, a essere globalizzato è, prima ancora che l’economia, il mondo dell’informazione; la Blockchain sviluppata a livello globale, permette una comunicazione trasparente e distribuita tra communities di diversa natura, università, centri per l’impiego e imprese, rendendo molto difficile la falsificazione dei dati e snellendo i processi. Così, Raj Modi, partner di consulenza HR di PwC, si esprime: «Bisogna avvicinarsi alla Blockchain avendo in mente un approccio ‘lifecycle’. Oggi prima di avere un’offerta di lavoro, è necessario sottoporsi a tutta una serie di interviste e processi di qualifica e validazione, che possono richiedere anche input da terze parti. Il percorso continua con la verifica dei percorsi di training intrapresi e questionari di vario genere. Tutto questo già prima di entrare nell’organizzazione. Dopo, lungo il percorso lavorativo, ci sono le valutazioni delle performance, formazione, evoluzioni nella carriera e nel lavoro, e sempre nuovi obiettivi da raggiungere. L’intero processo richiede l’interazione tra molte parti dell’organizzazione e si reitera fino alla fine, quando potrebbe 50 IBIDEM. 51 AHMED A., “How Blockchain Will Change HR Forever”, 14 marzo 2018, https://www.forbes.com/sites/ashikahmed/2018/03/14/how-blockchain-will-change-hr- forever/#5dff6d92727c ultima visita 23/01/2019. 52 IBIDEM
  • 20. Blockchain nell’HR Master in Risorse Umane e Organizzazione 2018-2019 19 esserci un passaggio di consegne, per ricominciare daccapo. È proprio a questo punto che la Blockchain entra in gioco, perché potrebbe semplificare radicalmente il lavoro delle funzioni HR». 2.2 Gli utilizzi della Blockchain nelle Human Resources Per ragioni di completezza, vengono di seguito esaminate le potenzialità nei tre macro-settori dello Human Resource Management: • Recruitment and Selection La Blockchain ha in sé la capacità di rendere obsoleti strumenti come Linkedln e la vecchia scuola del Curriculum Vitae. L’identità professionale è ancora soggetta alla discrezione delle dichiarazioni personali e richiede, pertanto, un costoso lavoro di verifica da parte dei recruiters; attraverso la Blockchain è possibile trasformare le competenze, la formazione e le esperienze lavorative in una sorta di “passaporto di valore” verificato, con un ricavo di costi, tempo e qualità53 . Il nuovo strumento è in grado di accelerare e rendere più affidabili diversi processi: verifica dei dati, valutazione delle qualifiche e individuazione dei potenziali candidati. Al termine della selezione, i risultati mappati durante le interviste, andranno ad arricchire il profilo della risorsa ed, essendo marcati temporalmente, saranno funzionali a ricostruirne tutta la storia. Alcune università, come il Massachussetts Institute of Technology (MIT), ed in Italia, l’Università di Cagliari e di Pisa, utilizzano già applicazioni di questo tipo per certificare diplomi e attestati di corsi in formato digitale e immodificabile, con l’obiettivo di condividere in tempo reale una versione aggiornata e verificata dei percorsi di studio con altre scuole, agenzie del lavoro e imprese54 . • Employee Onbording Un registro permanente delle informazioni assume grande rilevanza all’interno di una società che muta a velocità esponenziale, dove i lavoratori cambiano continuamente ruolo, mansioni e luogo; dove le start up proliferano e, di conseguenza, appaiono e scompaiono, rendendo difficile reperire dati in background. Inoltre, la gestione dei lavoratori onboarding richiede un costante monitoraggio del comportamento organizzativo, registro delle presenze, analisi delle performance, team working, senso di appartenenza e altre variabili, funzionali al management, di aumenti, premi di produttività, approvazioni di ferie, promozioni di carriera e misura di welfare come strumento di incentivazione (ad es. assistenza sanitaria, abbonamento in palestra)55 . L’esame dei bisogni organizzativi serve anche alla pianificazione dei programmi di formazione e sviluppo: questi potrebbero usufruire di un network unico di enti diversi, ovvero aziende, enti di formazione pubblici e privati, università. 53 PWC, “How blockchain can impact hr and the world of work”, https://www.pwc.co.uk/issues/futuretax/how- blockchain-can-impact-hr-and-the-world-of-work.html ultima visita 23/01/19. 54 https://www.risorseumane-hr.it/tecnologia-blockchain-hr/ ultima visita 23/01/19. 55 Intervista Avv. Laura Cappello, allegato n°3.
  • 21. Blockchain nell’HR Master in Risorse Umane e Organizzazione 2018-2019 20 • Payment Management Un vantaggio economico e di tempo potrebbe essere tratto dalla riduzione degli oneri amministrativi nella gestione dei contratti e delle buste paga: molte aziende operano oggi in ambiti transnazionali, l’utilizzo della Blockchain potrebbe eliminare i costi dovuti alla presenza di intermediari come banche e legali, e alla variazione dei tassi di cambio. Negli ultimi anni sono nate varie piattaforme Blockchain nel settore delle Human Resources. Fiduxa è una piattaforma pensata per far fronte all’aumento della mobilità lavorativa e rendere semplice ed economico il processo di selezione, evitando la rassegna di grandi numeri di CV e garantendo l’affidabilità delle informazioni attraverso una Blockchain. In occasione dei Digital360 Awards del 2018 la startup ha presentato alcune idee di business: tra queste la possibilità per gli studenti stranieri in Italia di tracciare i propri titoli di studio, in collaborazione con Cimea (Centro di Informazione sulla Mobilità e le Equivalenze Accademiche) che fa capo all’Unesco e al Miur. Bitwage nasce nel 2011 come servizio che utilizza il bitcoin per gestire il libro paga e il pagamento degli stipendi internazionali. Nel caso di aziende con più collaboratori in Paesi diversi, infatti, l’utilizzo di sistemi tradizionali, come banche o money transfer, prevede dinamiche complesse, dispendiose e lunghe56 . HireVibes è un’app di crowdsourcing che utilizza un sistema di incentivi per le persone che pubblicano o replicano ad annunci di lavoro57 . SkillChain è un progetto che si pone come obiettivo la validazione di certificati, esperienze lavorative e competenze attraverso un sistema decentralizzato e meritocratico58 . 56 https://www.mondocrypto.eu/news-criptovalute/consulenza-bitwage-ico?platform=hootsuite ultima visita 23/01/2019. 57 www.hirevibes.io ultima visita 23/01/2019. 58 www.skillchain.io ultima visita 23/01/2019.
  • 22. Blockchain nell’HR Master in Risorse Umane e Organizzazione 2018-2019 21 Conclusioni “Sappiate che la gente era scettica anche quando la carta moneta ha spodestato l’oro”. (Lloyd Blankfein, CEO di Goldman Sachs) La Blockchain non è solamente una soluzione tecnologica, ma un ripensamento del concetto di fiducia che la rende un’innovazione potenzialmente adatta ad assumere anche un valore politico e sociale. Questo passaggio potrebbe rispondere alle lacune della trasformazione digitale nel mondo delle Human Resources in termini di efficacia ed efficienza: l’eccesso di informazioni e la falsificazione dei dati sui CV non agevola l’azienda nella selezione del candidato ideale, rallentando lo sviluppo organizzativo. Ci si chiede, allora, perché parole come trasparenza ed efficienza non abbiano incoraggiato la sperimentazione della tecnologia Blockchain nelle HR. Si propongono quattro livelli di analisi critica riguardo al settore delle risorse umane: le persone, la validità dello strumento, i costi e la questione giuridica. Rispetto al primo punto si considera che la Blockchain nasce con l’esigenza di eliminare la figura dell’intermediario, creando, di conseguenza, fiducia tra gli attori. In un ipotetico scenario futuro in cui la tecnologia si inserisce nel settore delle risorse umane per validare la certificazione di titoli e competenze, rimarrebbe, in ogni caso, indispensabile la professionalità del recruiter di valutare in maniera personale e diretta le soft skills: caratteristiche fondamentali all’interno di un’organizzazione. Molte delle grandi tecnologie, nonostante lo scetticismo iniziale, hanno poi profondamente rivoluzionato la società; basti pensare alla nascita di Internet su cui vi erano forti dubbi ma che ha impattato decisamente sulla vita delle persone. Nel dominio delle Human Resources, il potenziale applicativo della Blockchain si carica di sfumature e responsabilità, avendo come oggetto non solo transazioni, non solo merci, ma risorse e capitale umano: il bene più prezioso e complesso che un’azienda possiede. Ogni qual volta, l’innovazione, qualunque essa sia, volge uno sguardo alla persona bisogna essere cauti e valutare attentamente le conseguenze che la stessa può portare su di essa. La dott.ssa Ciucciovino, in merito alla questione afferma che la differenza va rinvenuta nella maggior complessità e pluralità degli interessi sottesi; i dati trattati sono riferiti per lo più a persone e non a merci59 . In termini di efficacia, non si può trascurare la complessità dello strumento che richiederebbe alta informazione e implementazione a livello globale. Proprio sul punto, difatti, si evidenzia che, dai Big Data all’Industry 4.0, i profili digitali appaiono come le professionalità più richieste per il 2019. Rispetto all’efficienza, oggi, è complesso implementare la tecnologia Blockchain, in quanto ha dei costi non indifferenti. Vi è un dispendio energetico determinato dalla sua caratteristica principale, cioè quella di essere un database distribuito auto-validante. Si pone, evidentemente, un problema di sostenibilità ambientale ed economica. Al momento, la Blockchain determina sicurezza e rapidità, ma, allo stato dei fatti, le attuali tecnologie di Internet risultano essere più economiche e più veloci a livello di implementazione. Sono in grado di investire sulla Blockchain solo le multinazionali, che, fatturando molto, nel bacino degli investimenti possono permettersi anche uno studio relativo alla tecnologia stessa. L’ultimo aspetto da considerare riguarda il dibattito giurisprudenziale. Solo di recente, in Europa e in Italia, la Blockchain ha ricevuto interesse e attenzione, anche e soprattutto da parte delle istituzioni; nello specifico, il Ministero dello Sviluppo Economico il 27 Dicembre del 2018 ha nominato 60 esperti divisi nei due gruppi di IA e Blockchain. Massimo Chiriatti, uno degli esperti 59 Intervista dott.ssa Silvia Ciucciovino, allegato n°2.
  • 23. Blockchain nell’HR Master in Risorse Umane e Organizzazione 2018-2019 22 nominati dal MISE, ritiene che la conoscenza sull’argomento non è esauriente e che in Italia non si ha la definizione di un obiettivo da raggiungere e spesso lo si confonde senza considerare i trade- off di ogni soluzione60 . Una traiettoria interessante, emersa in relazione alla tecnologia, è quella ipotizzata dall’Osservatorio Italiano Blockchain, istituito presso il CNEL che, in cooperazione con l’Università di Roma Tre, ha prodotto un quaderno dal titolo “Blockchain e politiche del lavoro”. Tali sperimentazioni sono in una fase, tuttavia, ancora di progettazione e modellizzazione e i dati non sono ancora disponibili, così come sostiene la dott.ssa Silvia Ciucciovino, prorettore dell’Università di Roma Tre, nonché consigliere del CNEL61 . La stessa, alla domanda su quanto la mancanza di una puntuale e specifica normativa in Italia può essere un limite all’utilizzo della tecnologia Blockchain da parte delle aziende, afferma che non lo è, ma che, sicuramente, l’adozione di una normativa potrebbe agevolarne l’utilizzo. Il Governo, a detta della dott.ssa Ciucciovino, iniziava a muoversi con una previsione espressa che riconosceva alla tecnologia Blockchain valore legale e certezza giuridica; tuttavia, tale previsione non ha avuto eco nel panorama italiano62 . Della medesima opinione risulta essere Laura Cappello, Blockchain Lawyer, Presidente Blockchain Core e Direttore Scientifico Ateneo Impresa - The Blockchain Management School. Secondo il parere della stessa, la mancanza di una puntuale disciplina, attualmente, non può essere considerata un limite, in quanto l’adozione della tecnologia da parte di grandi aziende mondiali farà sì che tutto il sistema venga validato a prescindere dalla creazione di normative specifiche63 . Una delle problematiche che potrebbero emergere rispetto all’utilizzo della Blockchain nell’HR è il contrasto che si porrebbe tra la suddetta e il GDPR (General Data Protection Regulation), considerando che lo stesso regolamento è divenuto vincolante ed obbligatorio a livello europeo per tutte le aziende. Il dibattito si pone considerando che il GDPR disciplina dati che vengono inseriti all’interno di data silos, i quali pongono in evidenza, un sistema centralizzato, all’opposto della Blockhain, la cui natura impone una struttura decentralizzata. Altresì, anche la stessa immodificabilità dei dati, richiesta dalla tecnologia, si pone in netto contrasto con la possibilità concessa dal GDPR di cancellazione dei propri dati. La dott.ssa Ciucciovino ritiene che possano essere trovati gli accorgimenti tecnici e tecnologici di configurazione della Blockchain per garantire una piena coerenza e compatibilità con il GDPR anche con riferimento ai principi di cancellabilità, modificabilità dei dati e di diritto all’oblio. La dott.ssa, si pone, in ogni caso, consapevole della necessità di interventi ad hoc dell’Autorità Garante della privacy per fornire precise linee guida ed indicazioni operative per ambiti settoriali, in modo da tracciare i limiti di legittimità che gli operatori devono rispettare64 . In relazione all’argomento, l’avv. Cappello ritiene che il GDPR non è necessario in Blockchain, in quanto i dati dei soggetti sono funzionali all’interno della piattaforma e solo a chi necessita effettivamente di tali dati, per poi nasconderli nuovamente. L’intervistata ritiene, in ogni caso, che, oggi, una problematica giuridica di rilievo è la gestione del processo d’inserimento dei dati nella Blockchain e che sul punto le istituzioni debbano garantire che i dati di input dei blocchi siano essi stessi veritieri e corretti: solo garantendo la veridicità del dato si può immaginare un’infrastruttura basata sulla fiducia65 . Sul punto è bene sottolineare che i contrasti di diritto sono tuttora aperti e che bisognerà attendere le prese di posizione dell’UE. 60 Intervista dott. Massimo Chiriatti, allegato n°1. 61 Intervista dott.ssa Silvia Ciucciovino, allegato n°2. 62 IBIDEM 63 Intervista avv. Laura Cappello, allegato n°3. 64 Intervista dott.ssa Silvia Ciucciovino, allegato n°2. 65 Intervista avv. Laura Cappello, allegato n°3.
  • 24. Blockchain nell’HR Master in Risorse Umane e Organizzazione 2018-2019 23 In ultima analisi si considerano i possibili scenari futuri, frutto delle ricerche condotte. Una prima ipotesi riguarda il vantaggio che ne potrebbero trarre le agenzie per il lavoro, le quali rappresentano, oggi, i più grandi bacini di raccolta dei curricula dei candidati e di cui le aziende si servono per scovare i talenti. Si avrebbe, così, una maggiore rapidità in termini di scrematura dei possibili candidati, permettendo alla funzione HR di puntare con più attenzione alla sua funzione primaria: il capitale umano. Spingendo tale concetto al limite della sua applicazione, potrebbe affermarsi che ogni tecnologia, volente o nolente, porta con sé cambiamenti e licenziamenti. Ipotizzando la scelta di un’azienda X rispetto al suo investimento nella tecnologia Blockchain, il dubbio è se convenga continuare a servirsi di un lavoro prettamente di consulenza o non sia meglio investire in un proprio sistema di Blockchain in cui far confluire tutti i curricula delle persone interessate e che diverrà strumento pratico per l’azienda stessa. Quest’ultima attingerà al proprio server senza ricorrere ad intermediari, intesi nella loro accezione più ampia, quali le APL. Procedendo sulla linea intrapresa, diverrebbero obsolete le piattaforme digitali che hanno rivoluzionato il modo di pensare il reclutamento, primo fra tutti LinkedIN, il quale si basa su una certificazione delle competenze che potremmo definire “falsate”. Un soggetto, all’interno della piattaforma, può inserire competenza e certificazione senza che vi sia un reale controllo sulle stesse. Di contro, attraverso la tecnologia Blockchain i documenti vengono certificati dagli enti erogatori: ad es., l’università accede all’interno della piattaforma digitale e ‘’vende’’ la laurea certificata. Questa considerazione nasce sulla base sottesa alla Blockchain stessa: se necessitiamo di una competenza certificata e trasparente, sembrerebbe poco conveniente rivolgersi ad una piattaforma in cui i colleghi di lavoro potrebbero essi stessi tra loro certificare in maniera ufficiale le reciproche competenze. Piuttosto, perché non ipotizzare una confluenza tra Blockchain e tali piattaforme? La prima diverrebbe la base ufficiale su cui fondare l’intera efficacia; al contrario, una piattaforma digitale, come ad es. LinkedIN diverrebbe una mera vetrina. È compito arduo, al termine dell’ analisi, rilevare delle conclusioni che possano avere validità certa e inequivocabile se mancano oggettivamente valutazioni concrete rispetto al tema della Blockchain nell’HR. Non bisogna essere, nonostante ciò, ed è bene chiarirlo, ostili rispetto all’argomento, ma porsi con un atteggiamento aperto e di fiducia, attendendo gli sviluppi e le implicazioni future che solo sperimentazioni e tempi potranno darci. La Blockchain è, certamente, una delle più grandi innovazioni tecnologiche degli ultimi anni, considerata dal World Economic Forum come uno dei sei “mega-trends” che trasformerà il mondo nei prossimi decenni.
  • 25. Blockchain nell’HR Master in Risorse Umane e Organizzazione 2018-2019 24 BIBLIOGRAFIA ATTICO N., “Blockchain, guida all’ecosistema”, 2018. CAPPELLO L., “Come la blockchain sta trasformando imprese e istituzioni”, The Blockchain Core, 2018. CASALEGGIO ASSOCIATI, “Blockchain for Business”, 2018. CNEL, “Blockchain e politiche del lavoro”, a cura di CIUCCIOVINO S., FAIOLI M., 2018. DE STEFANI F., “Le Blokchain per l’agrifood”, Convegno OP UNICARVE, Padova, 7 maggio 2018. EPRS SERVIZIO RICERCA DEL PARLAMENTO EUROPEO, “Come la tecnologia blockchain può cambiarci la vita”, 2017. HASSAN O., MIRAZ M., CHUL S. K., "A Recruitment and Human Resource Management Technique Using Blockchain Technology for Industry 4.0", Proceeding of Smart Cities Symposium, 2018. IANSITI M., LAKHANI R. K., “The Truth About Blockchain”, Harvard Business Review, january – february 2017. MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO, “Blockchain verso una strategia nazionale”, 2018. NAKAMOTO S., “Bitcoin: A peer to peer electronic cash system”, 2008. RUSCONI G., “La filiera alimentare più sicura ed efficiente con la blockchain”, 16 ottobre 2018. RUSSIAN M., “La Blockchain, perché è così importante”, 2017. SARZANA F., IPPOLITO S., NICOTRA M., “Diritto della Blockchain, Intelligenza Artificiale e IoT”, Wolter Kluwer, 2018. THE CENTER OF GLOBAL INTERPRISE, “Digital Supply Chains: A Frontside Flip”. WANG X., FENG L., ZHANG H., LYU C., WANG L., “Human Resource Information Management Model based on Blockchain Technology”, 2017.
  • 26. Blockchain nell’HR Master in Risorse Umane e Organizzazione 2018-2019 25 SITOGRAFIA AHMED A., “How Blockchain Will Change HR Forever”, 14 marzo 2018, https://www.forbes.com/sites/ashikahmed/2018/03/14/how-blockchain-will-change-hr- forever/#5dff6d92727c ultima visita 23/01/2019. BAVUSO D., “Il giornale delle Pmi”, 20 marzo 2018, https://www.giornaledellepmi.it/come-lutilizzo- della-blockchain-nellagrifood-produce-valore-economico-e-fiducia-nel-consumatore, ultima visita 19/01/2019. BELLINI M., “Dalla joint venture Maersk IBM: nasce TradeLens Blockchain Shipping Solution e arrivano 94 organizzazioni”, 10 agosto 2018 https://www.blockchain4innovation.it/mercati/industria4-0/dalla-joint-venture-maersk-ibm-nasce- tradelens-blockchain-shipping-solution-e-arrivano-94-organizzazioni/ ultima visita 03/01/2019. CASALI A., “Blockchain come standard per la gestione dei dati sanitari”, 20 ottobre 2016 https://www.blockchain4innovation.it/mercati/pubblica-amministrazione/le-blockchain-si-candidano- al-ruolo-di-nuovo-standard-per-la-gestione-dei-dati-sanitari/ ultima visita 19/01/2019. CHAKLADAR P., KANNEPALLI R. R., “Here's how blockchain is going to impact human resources”, 6 giugno 2018, https://www.peoplematters.in/article/hr-industry/heres-how-blockchain- is-going-to-impact-human-resources 18464?utm_source=peoplematters&utm_medium=interstitial&utm_campaign=learnings-of-the-day ultima visita 23/01/2018. DEL CASTILLIO M., “IBM-Maersk Blockchain Platform Adds 92 Clients As Part Of Global Launch”, 9 agosto 2018, https://www.forbes.com/sites/michaeldelcastillo/2018/08/09/ibm-maersk- blockchain-platform-adds-92-clients-as-part-of-global-launch-1/#19d2888868a4 ultima visita 04/01/2019. GENTILI M., “Blockchain in Sanità, ecco tutti i problemi che può risolvere”, 15 ottobre 2018 https://www.agendadigitale.eu/sanita/blockchain-in-sanita-tre-esempi-di-applicazione-rispetto-a- problematiche-concrete/ utima visita 22/01/2019. MARR B., “How Blockchain Will Transform The Supply Chain And Logistics Industry”, 23 marzo 2018, https://www.forbes.com/sites/bernardmarr/2018/03/23/how-blockchain-will-transform-the- supply-chain-and-logistics-industry/#72fa77e75fec ultima visita 02/01/2019. MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO, “Di Maio firma l’adesione dell’Italia alla Blockchain Partnership”, 27 Settembre 2018 https://www.mise.gov.it/index.php/it/component/content/article?id=2038646:di-maio-firma-l- adesione-dell-italia-alla-blockchain-partnership ultima visita 19/01/2019. PWC, “How blockchain can impact hr and the world of work” https://www.pwc.co.uk/issues/futuretax/how-blockchain-can-impact-hr-and-the-world-of-work.html ultima visita 23/01/19. RAY J., “A Next-Generation Smart Contract and Decentralized Application Platform”, 22 agosto 2018, http://github.com/Ethereum/wiki/wiki/White-Paper ultima visita 18/01/2019.
  • 27. Blockchain nell’HR Master in Risorse Umane e Organizzazione 2018-2019 26 RUSCONI G., “La filiera alimentare più sicura ed efficiente con la blockchain”, Il sole 24 ore, 16 ottobre 2018, https://www.ilsole24ore.com/art/food/2018-10-16/la-filiera-alimentare-piu-sicura-e- piu-efficiente-la-blockchain-091119.shtml?uuid=AEmYuvNG ultima visita 19 gennaio 2019. SALERNO A., “La blockchain per il commercio globale: è alleanza Maersk-IBM”, 16 gennaio 2018, https://www.blockchain4innovation.it/mercati/la-blockchain-commercio-globale-alleanza-maersk- ibm/ ultima visita 03/01/2019. SOLDAVINI P., “Crollo bitcoin/Nessuna ragione o, meglio, la speculazione”, Sole 24 ore, 1 Gennaio 2019, https://www.ilsole24ore.com/art/tecnologie/2018-12-31/nessuna-ragione-o-meglio- speculazione-105836.shtml?uuid=AEepXN7G ultima visita 14/01/2019. SPASARO V., “Elysium, una spinta innovativa all’healthcare”, 3 marzo 2018 https://www.rivistamicron.it/temi/elysium-la-rivoluzione-dellhealthcare ultima visita 19/01/2019. SPENCE A., “Blockchain platforms can enable good work”, 1 febbraio 2018, https://www.thersa.org/discover/publications-and-articles/rsa-comment/2018/02/blockchain- platforms-can-enable-good-work ultima visita 23/01/2019. THE ECONOMIST, “The trust machine”, 2015 https://www.economist.com/leaders/2015/10/31/the-trust-machine ultima visita 22/01/2018. VITTA S., “Elysium: condividere i propri dati sanitari in tutta sicurezza”, Digital Health Italia, 12 luglio 2017, http://digitalhealthitalia.com/elysium-condividere-i-propri-dati-sanitari-in-tutta-sicurezza/ ultima visita 19/01/2019. http://www.ottimistierazionali.it/blockchain-la-macchina-della-fiducia/ ultima visita 22/01/2019. https://ec.europa.eu/digital-single-market/en/news/european-countries-join-blockchain-partnership ultima visita 19/01/2019. https://www.01health.it/featured/blockchain-sanita-italiana-iss ultima visita 22/01/2019. https://www.corrierecomunicazioni.it/pa-digitale/e-health/melcarne-ibm-italia-cosi-la-blockchain- rivoluziona-la-sanita/ ultima visita 19/01/2019. https://www.eublockchainforum.eu/ ultima visita 22/01/2019. https://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?pubRef=-//EP//TEXT+TA+P8-TA-2018- 0373+0+DOC+XML+V0//IT ultima visita 19/01/2019. https://www.risorseumane-hr.it/tecnologia-blockchain-hr/ ultima visita 23/01/19. www.hirevibes.io ultima visita 23/01/2019. www.skillchain.io ultima visita 23/01/2019.
  • 28. Blockchain nell’HR Master in Risorse Umane e Organizzazione 2018-2019 27 ALLEGATO 1 Intervista a Massimo Chiriatti. Tecnologo, collabora con Università e consorzi per eventi di formazione sull’economia digitale. È dirigente tecnico di IBM e ha continue relazioni con i CxO delle più grandi imprese italiane. Prende parte attivamente a congressi e forum su temi riguardanti in particolar modo l’ICT e la trasformazione digitale del Paese. Co-estensore del Manifesto #BlockchainItalia, pubblica articoli su diversi quotidiani e scrive stabilmente su Il Sole 24 Ore-Nòva. Nominato anche nel dicembre 2018, tra gli esperti di blockchain, selezionati dal Ministero dello Sviluppo Economico. Come mai in Italia, ma anche nel mondo/Europa, si è avuto e continua ad aversi questo interesse così forte verso la blockchain e qual è la reale conoscenza sull’argomento? Perché sono attratte molte persone, imprese e Stati da quest’innovazione così complessa, che ha tante sfaccettature, tecniche, ma soprattutto in termini di politica socio-economica, nel senso di relazioni tra le persone, che possono sperimentare un nuovo modo di transare remotamente. Sul tema della conoscenza possiamo rispondere così: da dieci anni abbiamo studiato molto, ma non abbastanza. Non abbastanza perché dobbiamo prima definire l’obiettivo che desideriamo raggiungere, purtroppo spesso è confuso e non si considerano i trade off di ogni soluzione. Come può, realmente e concretamente, la blockchain cambiare gli scenari aziendali o se vogliamo, anche, in generale, l’economia del nostro paese? Pensiamo ai costi generali di amministrazione, ossia quel lavoro, ripetitivo e privo di valore aggiunto, di riconciliazione delle fatture con i servizi erogati. Dato che questi registri sono chiusi all’interno del perimetro aziendale, devono confrontarsi, riga per riga, con il registro dei clienti dell’impresa. A loro volta, anche i clienti lo ripeteranno per i servizi ricevuti e poi pagati. Uno scempio di risorse. L’obiettivo è migliorare l’efficienza di quello che viene troppo spesso sottaciuto perché si pensava fosse impossibile da raggiungere, ossia la “scalabilità dell’amministrazione”. Sull’aggregato nazionale, il Made in Italy, ad esempio, potrebbe trarre enormi vantaggi rafforzando la percezione della sua qualità nei mercati globali. Cosa ne pensa dell’utilizzo della blockchain nell’ambito delle risorse umane? Ad oggi, sembra che rappresentino l’ambito applicativo della Blockchain più controverso. Perché secondo lei? Quali sono i vantaggi e quali, di contro, i timori, considerando anche l’aspetto giuridico? Se con gli smart contracts si potranno ridurre in futuro le dispute dei contratti di lavoro e le loro conseguenze, ecco che la blockchain diventa conveniente. Perché è attraverso l’auditing, nativo con la blockchain, che si risale al rispetto della compliance delle regole. In tal modo si possono ottimizzare i processi aziendali. Ma gli smart contracts non sostituiscono gli avvocati, al contrario, sono solo degli automatismi informatici di clausole precedentemente costituite, per l’appunto da avvocati che hanno approfondito tali implementazioni tecniche.
  • 29. Blockchain nell’HR Master in Risorse Umane e Organizzazione 2018-2019 28 Per le aziende conviene sviluppare internamente la blockchain oppure rivolgersi ad altri (imprese/startup) che offrono questo servizio? Visto che, secondo alcuni dati lo sviluppatore di blockchain sarà uno dei lavori più ricercati del 2019, occorrono un paio di premesse importanti: prima di tutto capire se la blockchain è davvero utile o se è troppo costosa e inefficiente per il caso d’uso in esame. Solo in caso affermativo bisognerebbe dover scegliere tra vari modelli da parte di diverse comunità, consorzi e imprese/startup. Last not least, sono sempre le competenze che determinano il buy or make. Per tal motivo sono molto richieste nel mercato. Conosce esempi concreti di aziende, imprese che attualmente stanno utilizzando o sperimentando la blockchain per il loro business? Si, solo parlando dell’azienda nella quale lavoro ci sono tanti progetti in ambito finanziario, come ad esempio We.Trade. Ma non solo, c’è un forte investimento nel campo della logistica: si veda TradeLens; per la tracciatura, pensiamo a Food Trust e tanti altri ambiti che vedono concretamente impegnate piccole e grandi aziende su scala mondiale.
  • 30. Blockchain nell’HR Master in Risorse Umane e Organizzazione 2018-2019 29 ALLEGATO 2 Intervista a Silvia Ciucciovino Prorettore ai rapporti con il mondo del lavoro dell’Università degli Studi di Roma Tre. Componente del CNEL in qualità di Esperto nominato dal Presidente della Repubblica presso Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro. Quanto la mancanza di una puntuale e specifica normativa, in Italia, riguardante la tecnologia blockchain e DLT, può essere un limite all’utilizzo della stessa da parte delle aziende/imprese? L’adozione di una normativa specifica potrebbe agevolare l’utilizzo della tecnologia blockchain e DLT, migliorando il grado di fiducia, l’affidabilità dei dati e conferendo certezza pubblica agli stessi. In tale direzione si stava muovendo recentemente il Governo con una previsione espressa che riconosceva a tali dati valore legale e certezza giuridica, analogamente a quanto avviene per le firme digitali. Tuttavia, tale disposizione non è stata emanata. Sarebbe importante, invece, sciogliere alcuni nodi e quindi dotare la blockchain e DLT della capacità di certificare in un determinato momento alcuni contenuti digitali (validazione temporale elettronica) alla stessa stregua della firma digitale e della PEC, riconoscendogli formalmente la qualità di sistema di notarizzazione temporale dei dati informatici. Anche per quanto riguarda gli smart contracts potrebbe essere opportuna una disciplina specifica dei profili giuridici implicati che riguardano, ad esempio, il profilo degli algoritmi di formazione del consenso e quella della riferibilità certa dell’atto giuridico ad un determinato soggetto. Quale secondo lei, può essere la soluzione o una delle soluzioni per la convivenza normativa tra GDPR e blockchain alla luce di alcuni contrasti di diritto che esistono tra essi? Personalmente ritengo che in linea generale possano essere trovati gli accorgimenti tecnici e tecnologici di configurazione della blockchain per garantire una piena coerenza e compatibilità con il GDPR, anche con riferimento ai principi di cancellabilità, di modificabilità dei dati e di diritto all’oblio. Anzi, per taluni versi la blockchain si presenta particolarmente adatta a dare ingresso ai principi di privacy by default e by design che caratterizzano le nuove regole. Certo è che sarebbero altamente auspicabili interventi ad hoc dell’Autorità Garante della privacy, per fornire precise linee guida ed indicazioni operative, anche articolate per ambiti settoriali, in modo da tracciare i limiti di legittimità che gli operatori devono rispettare. In quale fase dell’HR, secondo lei, la Blockchain può trovare maggiore applicazione? Un ambito che si presta particolarmente è quello dell’ identificazione/certificazione in una dimensione diacronica dei titoli posseduti e delle caratteristiche soggettive dei lavoratori, soprattutto per ciò che riguarda le competenze, esperienze ed apprendimenti maturati nel tempo, anche in contesti diversi, formali e informali. In secondo luogo le potenzialità sono elevatissime nel campo del matching tra domanda e offerta di lavoro.
  • 31. Blockchain nell’HR Master in Risorse Umane e Organizzazione 2018-2019 30 Avendo letto il vostro lavoro “Blockchain e Politiche del lavoro In Italia”, vengono previste due sperimentazioni, una riguardante l’AdR ed una riguardante il matchmaking tra domanda ed offerta di lavoro. A che punto si trovano queste sperimentazioni? E se sono partite, avete già raccolto dati utili riguardanti l’utilizzo della blockchain in questi settori? Le sperimentazioni sono in una fase ancora di progettazione e modellizzazione, e non sono dunque ancora disponibili dati. Come ritiene che possa concretamente influenzare la Blockchain il mondo del lavoro e quali sono le reali opportunità offerte dalla stessa? Ritengo che le potenzialità di questo strumento siano davvero notevoli in quanto permetterebbe di rimediare ad alcune lacune endemiche del mercato del lavoro italiano. Quali, ad esempio: le asimmetrie informative che caratterizzano il rapporto di lavoro nella fase genetica, la mancanza di trasparenza del mercato del lavoro, la difficile circolazione e condivisione dei dati salienti riferiti alla domanda e all’offerta di lavoro in possesso di diversi enti ed istituzioni, la mancanza di dialogo tra istituti previdenziali e centri per l’impiego, la mancanza di visibilità e certezza pubblica del patrimonio di competenze ed esperienze capitalizzate dai lavoratori che si muovono nel mercato del lavoro. Blockchain o sistemi analoghi potrebbero costituire una risposta concreta ed efficace a questi problemi. Certamente le difficoltà, culturali, operative e tecnologiche da affrontare per mettere realmente in pratica strumenti innovativi come quelli di cui stiamo parlando, non sono di poco conto e necessitano di un importante investimento di risorse e una capacità di innovazione dei vertici delle principali istituzioni pubbliche deputate al funzionamento del mercato del lavoro. Perché, oggi, il tema della Blockchain è meno pregnante nel settore delle Risorse Umane, rispetto ad altri settori quali Logistica, Sanità ed Agrifood? Penso che la risposta dipenda dalla maggiore complessità e pluralità degli interessi sottesi. Basti pensare che i dati trattati sono riferiti per lo più a persone e non a merci. A ciò si aggiunga che in questo ambito la diffusione della blockchain richiede una concreta capacità di dialogo e integrazione tra pubblico e privato, cosa notoriamente laboriosa da realizzare. Perché il settore delle risorse umane oggi dovrebbe investire nella tecnologia Blockchain? Qual è il valore che può apportare? O in caso contrario, quali gli svantaggi? Il valore che può portare è quello della democrazia, della trasparenza, della certezza, della velocità e affidabilità delle transazioni, che significa anche restituire ai lavoratori una identità spendibile nel mercato del lavoro, cosa particolarmente importante in una situazione come quella attuale caratterizzata da alti tassi di transizionalità lavorativa. Gli svantaggi sono ancora da approfondire e sono per lo più legati alle criticità dell’investimento tecnologico, del consumo energetico, dell’attuale dubbia tenuta giuridica dei sistemi di notarizzazione elettronica e validazione temporale dei dati informatici.
  • 32. Blockchain nell’HR Master in Risorse Umane e Organizzazione 2018-2019 31 ALLEGATO 3 Intervista a Laura Cappello Avvocato in materia di contratti informatici, diritto delle nuove tecnologie, data protection, digital copyright e copyleft. Presidente Blockchain Core S.r.l. e direttore scientifico della Scuola di Alta Specializzazione di Ateneo Impresa – The Blockchain Management School e Direttore del Board Scientifico della Scuola. Quali potrebbero essere gli utilizzi concreti della Blockchain nelle Risorse Umane? Secondo lei, in quale fase dell’HR si possono inserire? Nella piattaforma BlockChain, oltre all’identità digitale del lavoratore, possono essere validati lauree, corsi non accademici, esperienze e referenze, con la conseguenza che il profilo del candidato (es. data di assunzione, mansione, promozioni, obiettivi, compresa persino la fedina penale) ovvero qualsiasi modifica del profilo (es. cessazione del rapporto di lavoro) sono tracciati attraverso dati “verificati” e senza necessità di ulteriori controlli, sia per i recruiter che per i potenziali datori di lavoro. Se un contratto viene modificato, è possibile risalire alla storia del rapporto lavorativo tra le parti interessate, in quanto tutte le precedenti versioni dello stesso contratto persistono nella rete. La BlockChain consente ad una pluralità di soggetti, pubblici e privati (centri per l’impiego, agenzie private per il lavoro, imprese, lavoratori, università e scuole secondarie superiori), di condividere, in tempo reale, informazioni aggiornate, complete ed attendibili e, conseguentemente, ottimizza le opportunità di incontro tra domanda ed offerta di lavoro. La Blockchain condivide, in tempo reale, anche le informazioni aggiornate degli iscritti alle associazioni di categoria, ciò attraverso un registro unico delle professioni dove l’identificazione digitale degli iscritti è associata al ruolo riconosciuto dallo specifico ordine preposto. Per capire il motivo della differenza tra una piattaforma BlockChain e un semplice gestionale o App o sito web, ricordiamo che la BlockChain è anch’essa un database. La differenza sostanziale è che questo dabase è “distribuito” tra tutti i computer della piattaforma e tutte le operazioni vengono crittografate e marcate temporalmente con un token (cioè un identificatore univoco) e sono in sequenza lineare, ordinate cronologicamente e perciò non alterabili. In caso di modifiche, anche queste entrano nella linearità della piattaforma, cioè seguono, come in un registro storico cartaceo, lo stesso meccanismo delle nuove operazioni. I dati vengono replicati in blocchi uniti l’uno con l’altro come una catena, utilizzando degli Hash code (codici identificativi univoci) che legano il primo blocco al secondo e così via. La certezza del dato è dovuta proprio alla distribuzione multipla (o replica) che ne rende la modifica fraudolenta quasi impossibile. La piattaforma non necessita di intermediari, non vi sono capi o gestori e i dati possono essere crittografati con chiavi pubbliche e private e tutto si basa sulla distribuzione attraverso i partecipanti. In definitiva, la BlockChain è caratterizzata da trasparenza, inalterabilità, sicurezza. La BlockChain, oltre a certificare il dato e a dare fiducia a tutti i partecipanti, riduce i tempi e i costi delle selezioni del personale nonché rende efficace il processo di filtro delle caratteristiche più adatte alla posizione lavorativa offerta sul mercato.