2. Governance e Mediazione
nella BlockChain
a BlockChain, quale
piattaforma digitale, si
autoregolamenta tramite la
Governance della Comunità e la
Mediazione. Vediamo il significato
di questi due concetti e perché
essi sono fondamentali per
comprendere il successo della
piattaforma.
La Governance è l'insieme dei
principi, delle regole e delle
procedure che riguardano la
gestione e il governo di una
società, di un'istituzione, di un
fenomeno collettivo. In altre
parole, possiamo affermare che
la Governance riguarda i processi
che i partecipanti alla stessa
usano per prendere decisioni.
La Mediazione consiste in una
attività, posta in essere da un
terzo imparziale, volta a
consentire che due o più parti
raggiungano un accordo ovvero
superino un contrasto già in
essere tra loro.
Il concetto di Governance è
senz?altro applicabile alla
BlockChain e, pertanto, il mio
approfondimento inizia proprio
da qui.
Come anzidetto, la
Governance riguarda il modo in
cui le persone coordinano
collettivamente le decisioni da
adottare, i processi da usare, le
norme da promuovere o
revocare. Se il meccanismo di
coordinamento è legittimo, è
evidentemente legittima anche la
decisione e le persone la
adotteranno con la sicurezza che
lo faranno anche le altre.
La tracciabilità dei passaggi
attraverso i quali una decisione
viene assunta, può essere vista
come una qualità dello stesso
processo, in quanto garantisce
che le scelte maturate siano
davvero state fatte perseguendo
l'interesse comune e non degli
interessi particolari.
Nel nostro attuale sistema, il
concetto di Governance è stato,
nel tempo, adattato alle esigenze
di una società sempre più
distante dal legislatore. Non
potendoci occupare
direttamente delle reali esigenze
della nostra vita, abbiamo dovuto
delegare tutto il processo di
regolamentazione senza avere
più alcun controllo o potere
decisionale. Non solo, ma la
quantità di norme che vengono
costantemente aggiunte o
modificate servono a correggere
o a risolvere problematiche che
sorgono da leggi precedenti.
Come possiamo uscire da
questa ?spirale democratica? che
sembra travolgerci portando ad
un?implosione del nostro attuale
sistema? Rivolgendoci alla
tecnologia!
Immaginiamo una piccola
Comunità che nasce dalla
famiglia e diventa villaggio e che
poi, sempre più in espansione e
con l?aumento della popolazione,
diventa città e infine nazione.
Possiamo comprendere come la
difficoltà della convivenza e
dell?interazione l?uno con l?altro
dipenda dal numero dei
partecipanti e dal fatto che
abbiamo la necessità di interagire
fra di noi e, quindi, di governarci.
Nella comunità informatica vi
è stata la stessa identica
evoluzione, con la differenza che
quest?ultima non ha barriere nè
limiti territoriali e neanche una
autorità delegata alla
regolamentazione. Inoltre, la
velocità di scambio delle
informazioni è pari a quella della
Rete digitale. Internet - che per
definizione e anche di fatto - non
ha proprietari o strutture
gerarchiche che ne decidono
l?andamento, è dovuta
necessariamente arrivare ad
un?autoregolamentazione: un
insieme di regole che nascono
spontaneamente e che vengono
distribuite nella comunità digitale
con algoritmi che permettono la
tracciabilità di modifiche, la
visibilità dei sorgenti software e
l?accesso alle procedure per
migliorarne i contenuti, il tutto
anche e soprattutto attraverso il
superamento del concetto di
proprietà intellettuale a favore
del copyleft, e più in generale del
concetto di proprietà a favore
della distribuzione nella
Comunità.
L?evoluzione digitale introduce
anche il concetto di Trust, cioè la
fiducia tra i partecipanti perché,
in assenza di fiducia, la Comunità
non potrebbe validare le
operazioni da essa effettuate.
Tech Lawyer
Laura Cappello
L'
3. La BlockChain nasce proprio
da queste premesse. Il concetto
di open source e quello di Trust,
sono i cardini su cui si basa la
piattaforma. Tutti i partecipanti
della Comunità possono visionare
le regole gestite dagli algoritmi e
anche apportarvi modifiche e
migliorie votate dalla stessa
Comunità. Nella BlockChain le
informazioni sono condivise e
distribuite fra tutti e non sono
alterabili se non con la
validazione della maggioranza dei
partecipanti.
Ecco perchè possiamo parlare
finalmente di Governance globale
senza l?intermediazione di un
organo istituzionale: se tra le
regole che vengono scritte
inizialmente da molteplici autori,
solo alcune di esse vengono
adottate dalla maggioranza,
questo significa che le regole
adottate sono riconosciute come
le migliori. Il percorso è
esattamente quello seguito dalle
regole della natura che seleziona
automaticamente il risultato
migliore possibile.
Se vogliamo che la BlockChain
trasformi la società di oggi
abbattendo le barriere fisiche e
consentendo una globalizzazione
della Comunità basata sulla
fiducia e sulle potenzialità che
offre, dobbiamo analizzare come
il software che gestisce i dati della
piattaforma interagisce nella
Comunità e come vengono risolte
problematiche che possono
insorgere nelle transazioni.
Partiamo dal presupposto che
la piattaforma BlockChain va
intesa come unica e globale, dove
i dati in essa inseriti non sono
ridondanti. Ciò significa che il
database contiene dati univoci
che sono distribuiti tra tutti i
partecipanti, inalterabili e senza
intermediazione.
Le transazioni che possono
avvenire nella BlockChain
vengono gestite da pacchetti
software chiamati, ad esempio
nel caso di Ethereum, Smart
Contract. Lo Smart Contract
definisce le regole e il risultato
della transazione tra uno o più
soggetti. Il software, in esso
contenuto, è trasparente per la
Comunità (open source) ed è,
quindi, monitorabile, aggiornabile
e migliorabile da tutti.
Ciò significa che le regole
della BlockChain, nello specifico
delle transazioni, possono essere
modulate secondo la tendenza
della Comunità.
La piattaforma è in costante
evoluzione perché coadiuvata
dall?autoapprendimento del
software stesso. Un?intelligenza
artificiale che modifica le regole
secondo i risultati delle
operazioni. Questa intelligenza si
basa anche sui feedback e le
valutazioni che i soggetti danno
l?uno all?altro e al risultato della
transazione.
Il software classifica con un
punteggio sia i risultati sia i
soggetti partecipanti attraverso
algoritmi che tengono in
considerazione i commenti
positivi o negativi della Comunità
e il comportamento consono alle
regole del sistema. Cosa questa
che porta i partecipanti ad essere
virtuosi per poter salire nella
scala delle valutazioni e
beneficiare di un sistema di rating
che premia la positività ed incide
anche sulla validazione della
stessa BlockChain.
La Comunità diventa così
autocosciente nel senso che il
software continua ad acquisire
dati e ad organizzare i risultati
delle interazioni tra i partecipanti
secondo il criterio della regola
migliore.
Vediamo ora come le
interazioni e i risultati degli Smart
Contract nella BlockChain
vengono adottati dai soggetti
accettando le regole software che
stabiliscono la transazione, ad
esempio negli scambi di beni.
Nella piattaforma BlockChain
che non ha intermediazione, la
transazione avviene in maniera
del tutto automatica. Difatti, non
è necessario l?intervento di un
notaio e neanche di un Istituto
finanziario perché, attraverso lo
Smart Contract, abbiamo già tutte
le clausole software e, quindi, le
regole informatiche liberamente
consultabili da tutti, che
stabiliscono il momento di
passaggio, ad esempio, di un
bene con il controvalore
economico. Nella piattaforma
digitale, quindi, non esiste più
una differenza tra bene mobile o
immobile, ma esiste
semplicemente il risultato dello
Smart Contract.
Per comprendere cosa questo
significhi, dobbiamo partire
dall?archivio unico dei soggetti e
dei beni.
Nella BlockChain che io
auspico e immagino a breve, il
database distribuito avrà come
tabella quella anagrafica di tutti i
soggetti, dove ognuno è
identificato univocamente con
tutti i dati certi e storicizzati.
La data di nascita, nel campo
della tabella anagrafica unica nel
database distribuito, non può più
essere alterata dall?anno zero di
inserimento, momento in cui è
certificata dalle Autorità vigenti.
Come per la data di nascita, tutti i
campi che sono di pertinenza alla
persona e alla vita, dall?anno zero
in poi verranno aggiornati
sequenzialmente solo ed
esclusivamente attraverso la
BlockChain.
4. Tutto questo equivale a dire
che dobbiamo adottare a breve
un sistema di piattaforma
pubblica con alcune
caratteristiche delle piattaforme
private BlockChain (mista) dove ci
devono essere Smart Contract
come in Ethereum, moneta
virtuale e chiavi private e
pubbliche per la crittografazione.
Deve esserci un passaggio
inevitabile attraverso BlockChain
private per poter effettuare i
primi test di funzionamento, per
poi arrivare alla globalizzazione
della piattaforma pubblica. Tutto
ciò comporta necessariamente
l'accelerazione dello sviluppo di
validazione dei dati in modo
diverso da quello attuale, troppo
lento e molte volte non consono
ad una vera e propria piattaforma
basata sulla Comunità.
Nel database globale, oltre
alla tabella anagrafica univoca,
esiste anche la tabella univoca di
beni che oggi identifichiamo quali
immobili o mobili. Questa tabella,
anch?essa popolata nell?anno zero
come detto poc?anzi, traccia, nel
registro mastro digitale, il
soggetto che ne detiene il
possesso, l?usufrutto e/o la
proprietà.
Oggi, nel mondo fisico,
parliamo (per fare un esempio) di
compravendita di un bene
immobile dove necessariamente
dobbiamo includere concetti
quali visura per stabilire l?attuale
stato della proprietà, la situazione
finanziaria dei soggetti, le
eventuali situazioni che possono
determinare la nullità e/o
l?annullamento di un eventuale
accordo, l?intervento del soggetto
certificatore, la presenza di un
istituto finanziario per il
perfezionamento dello scambio.
Nonostante la complessità di
tutte le fasi che portano al
perfezionamento di una
compravendita, l?esito della
stessa può comunque non
essere, in tutto o in parte,
soddisfacente per una o per
entrambe le parti contraenti e
l?unica tutela è il ricorso
all?Autorità Giudiziaria il cui esito
tuttavia, quand?anche positivo, è
svuotato di qualunque valenza
per la parte vittoriosa a causa
della eccessiva durata del
procedimento giudiziale.
Nella piattaforma BlockChain,
è certificata la situazione attuale
sia del bene sia dei soggetti e,
quindi, non è necessaria una
ricerca a priori per validare i
prerequisiti. Inoltre, l?aspetto
finanziario viene gestito
direttamente senza
intermediazione fra i soggetti
utilizzando la criptovaluta.
Questo non significa che non
possano esserci fondi per il
sussidio per l?acquisto (come oggi
ad esempio il mutuo), ma
significa che non è necessario che
un Istituto finanziario faccia da
depositario dei fondi e da garante
dell?esistenza degli stessi.
Nello Smart Contract ci sono
tutte le regole che comportano il
perfezionamento del risultato
dell?incontro fra i soggetti ma, a
differenza del mondo fisico,
l?automatismo del software dello
Smart Contract prevede algoritmi
che tutelano i soggetti da azioni
illegittime e/o fraudolente. Per un
verso, non consentendo
l?incontro delle parti se non con i
requisiti necessari all?accordo e
resi certi dalla stessa BlockChain;
dall?altro, consentendo che lo
scambio di criptovaluta con la
proprietà del bene avvenga
immediatamente ma con un
periodo di ?limbo?che può essere
di giorni o mesi (secondo la
natura e la complessità dello
scambio) per la correzione di
eventuali vizi che non possono
essere automaticamente gestiti o
rilevati e per consentire la piena
soddisfazione delle parti.
Concretamente immaginiamo
una compravendita immobiliare:
la criptovaluta viene sottratta a
chi acquista e viene assegnata al
venditore, ma non è disposizione
di quest?ultimo in quanto
congelata in un contenitore della
Comunità per x giorni, fino a
quando l?acquirente non si
dichiarerà soddisfatto nei termini
previsti dallo Smart Contract; a
sua volta, il venditore viene
tutelato con sistemi digitali
BlockChain quali, ad esempio,
blocco di erogazione di utenze
tramite supporti digitali.
Se, al termine dei giorni
previsti dall?accordo, le parti non
sollevano alcuna questione, il
software automaticamente
rilascia i fondi al venditore e
trasferisce la proprietà
all?acquirente con le chiavi
univoche di accesso digitale al
bene e alle utenze. Nel caso
contrario e sempre nei termini
previsti, lo Smart Contract esegue
un roll-back cioè sblocca
l?accordo fra i soggetti,
ripristinando i fondi e il bene alla
situazione precedente alla
compravendita.
Chiaramente nella BlockChain
viene tracciata la storia di queste
operazioni e richiesto un
dettagliato feedback delle
motivazioni dell?insuccesso.
Qualora le motivazioni di
insuccesso dell?accordo
necessitino di un?ulteriore verifica
perché le parti non le ritengono
fondate, il software di gestione
degli Smart Contract avrà come
compito quello di indagare
automaticamente tali motivazioni
per risolvere la questione.
5. La BlockChain è la naturale evoluzione che porterà l?umanità
ad una coscienza globale dove ognuno di noi potrà finalmente
contribuire alle decisioni per il bene comune.
Se l?intelligenza artificiale comprende
che non è possibile stabilire un risultato
congruo sulla base dei dati a
disposizione, viene deciso il rimando
alla Comunità, un Gruppo di Saggi, scelti
in base ad algoritmi, feedback ed
anzianità, delegati a valutare i rari casi
di controversia. Questo Gruppo mette ai
voti la disputa e, mediando tra le parti,
trova il miglior risultato possibile,
risultato anch?esso tracciato e
storicizzato nella piattaforma
BlockChain.
Il rating, i feedback, le transazioni, gli
eventuali roll-back e, quindi, la storia della
nostra vita digitale collegata a quella fisica,
sono in definitiva gli elementi da cui
scaturiscono la Mediazione e la
Governance della BlockChain.
La BlockChain non è la panacea di tutto,
ma è sicuramente l?inizio di una
riorganizzazione globale dei sistemi, che
oggi sono ormai obsoleti, del mondo fisico.