Il presente lavoro, in collaborazione con PricewaterhouseCoopers, si pone l’obiettivo di effettuare un’analisi comparativa riguardo un campione di nove banche significative, di cui sei italiane e tre estere. Questa valutazione è avvenuta mediante la costruzione di un database composto da una sezione qualitativa ed una quantitativa, basate su informazioni unicamente ottenute dal Pillar III reso pubblico dalle banche e con riferimento alla sezione informativa ESG (Environmental, Social e Governance). Il fine ultimo di questa analisi è stato quello di comparare, tramite la costruzione di specifici indicatori, le strategie ESG delle banche del campione, e il modo in cui queste hanno impattato il loro business.
Le principali attività svolte da un fondo di Venture Capital su una portfoli...
Project Work MIB23 e MFA23 - PwC
1. PILLAR III ON ESG RISK:
L’analisi comparativa delle strategie ESG adottate dai principali Gruppi bancari
Andrea Borrelli
Carolina Carpino
Francesco Castagna
Alessandra Garritani
Romolo Nardi
Michela Russo
MFA - MASTER IN FINANZA AVANZATA, RISK, FINTECH & BIG DATA
MIB – MASTER IN BILANCIO, AUDIT, CONTROLLING & CONSULTING
3. Logo azienda
3/16
Andrea Borrelli Carolina Carpino Francesco Castagna
Alessandra Garritani Romolo Nardi Michela Russo
Presentazione del Team
4. Logo azienda
4/16
Premessa e
obiettivi
Metodologia
Risultati
• la maggior parte delle banche presenta esposizioni verso settori che contribuiscono fortemente
al cambiamento climatico;
• sei banche su nove hanno emesso obbligazioni con la finalità di finanziare progetti
sostenibili, mentre la totalità del campione ha erogato prestiti sostenibili;
• tutte le banche stanno sviluppando strutture ad hoc adibite alla definizione, pianificazione e
gestione delle strategie ESG.
Con la Legge n. 282, 19 ottobre 2016, denominata “Accordo di Parigi”, ed entrata in vigore il 4
novembre 2016, i Paesi UE si sono impegnati ad intraprendere un percorso finalizzato a ridurre
le emissioni di CO2 che si concluderà entro il 2050 (Obiettivo net zero).
L’obiettivo del lavoro svolto ha riguardato l’analisi comparativa delle strategie ESG poste in
essere dalle Banche oggetto del campione di analisi. Le informazioni relative ai rischi ESG,
come previste dal Regolamento (UE) n. 2021/637, sono state reperite tramite i Pillar III pubblicati
al 31.12.2022.
Il campione di Banche oggetto di analisi ha riguardato le «Large Institutions», in quanto
soggette ad obbligo di disclosure on ESG risk a partire dal 31.12.2022, di cui sei italiane e tre estere.
Definito il campione si è proceduto:
• predisposizione di un Database unico;
• definizione dei Key Risk Indicator quali-quantitativi;
• analisi delle evidenze emerse.
Executive summary
5. Logo azienda
Il Regolamento (UE) n. 852/2020
5/16
High-Level Expert
Group on
sustainable
finance –
Report on financing
a sustainable
European economy
Commissione UE:
Action Plan on
Financing
Sustainable
Growth
EBA- EBA
Action plan on
sustainable
finance
Accordo di Parigi
Agenda 2030 per
lo Sviluppo
Sostenibile
Technical Expert
Group
(TEG):“Final
report on EU
Taxonomy”
EBA- Draft ITS
on Pillar 3
disclosures on
ESG risks
(consultation
paper, templates
and instructions)
EBA-Final Draft
ITS on Pillar 3
disclosures on ESG
risks (Final paper,
templates and
instructions) Phase in period
Prima disclosure
dei Template e
delle Table
Marzo 2018
Aprile 2016 Marzo 2020 Gennaio 2022 2022-2024
Gennaio 2018 Dicembre 2019 Marzo 2021 Dicembre 2022
Il Regolamento (UE) n. 575/2013
Il Regolamento 2088/2019
L'Atto Delegato (UE) n. 4987/2021
Regolamento di esecuzione n. 2453/2022
Il Regolamento (UE) n. 637/2021
Contesto di riferimento
6. Logo azienda
6/16
*Il Template 1 sarà pubblicato a partire dalla Reference Date Dicembre 2022 adottando un approccio transitorio fino a Giugno
2024
Qualitative tables
Mitigating actions
Template 1 Qualitative information on Environmental Risk
Template 2 Qualitative information on Social risk
Template 3 Qualitative information on Governance risk
31/12/22
31/12/22
31/12/22
Ref.date
Quantitative templates
Climate change Transition risk
Climate change Physical risk
Mitigating actions
Template 1 Credit quality of exposures by sector. Scope 3 Emissions.
Template 2 Loans collateralized by immovable property –by EPC
Template 3 Alignment metrics on relative scope 3 emissions
Template 4 Exposures in the banking book to top carbon-intensive firms
Template 5 Banking book, exposures subject to physical risk
Template 6- 7 - 8 GAR – Green Asset Ratio
Template 9 BTAR - Banking Book Taxonomy Alignment Ratio
Template 10 Other climate change mitigation actions
Phase-in*
31/12/22
31/12/23
31/12/22
31/12/22
Ref.date
31/12/23
30/06/24
31/12/22
WHAT
Large Institutions (che hanno emesso titoli ammessi alla negoziazione in un mercato regolamentato di qualsiasi Stato
membro).
Enti creditizi che rispettano uno dei requisiti elencati all’art. 4 (146) della CRR II:
§ G-SII; O-SII;
§ Uno dei tre maggiori entri nello Stato membro;
§ Totale attivo superiore/pari 30 mld €.
WHO
Di seguito si indicano i soggetti obbligati alla disclosure dei template e delle table ESG riportati successivamente in linea con il
Regolamento n. 637/2021:
Contesto di riferimento
7. Logo azienda
7/16
La sostenibilità non è più intesa come mero rispetto dell’ambiente esterno bensì riguarda una visione più ampia. Per questo, tale
concetto, viene considerato parte integrante del modello bancario italiano ed estero al fine di ridurre l’impatto ambientale della banca
stessa, agire nel rispetto dei collaboratori e dei diritti umani.
KEY INDICATORS QUANTITATIVI KEY INDICATORS QUALITATIVI
ü Incidenza delle esposizioni * sul totale attivo;
ü Rapporto delle singole categorie di esposizioni* sul totale complessivo delle stesse;
ü Peso delle classi di stadio 2 e 3 sul totale delle esposizioni verso settori che
contribuiscono fortemente al cambiamento climatico;
ü Incidenze di «tre classi di ateco» sul totale delle esposizioni verso settori che
contribuiscono fortemente al cambiamento climatico;
ü Incidenza delle esposizioni* garantite da beni immobili commerciali e residenziali e
delle garanzie ottenute acquisendone il possesso: immobili commerciali e residenziali,
sul totale complessivo;
ü Incidenze dei prestiti e delle obbligazioni non allineate alla Tassonomia Europea sul
totale complessivo;
ü Peso dei prestiti e delle obbligazioni sul totale attivo.
ü Organi coinvolti
ü Obiettivi
ü Meeting SAL interni
ü Gender equality CdA
Nel caso in esame il campione di banche analizzato riguarda sei banche italiane e tre estere.
• Bper
• Bpm
• Credem
• Intesa Sanpaolo
• Monte dei Paschi di Siena
• Unicredit
• Deutsche Bank
• Santander
• Société Générale
* verso settori che contribuiscono fortemente al cambiamento climatico e verso settori diversi da
quelli che contribuiscono fortemente al cambiamento climatico
Metodologia & analisi comparativa
8. Logo azienda
8/16
Incidenza del totale delle esposizioni verso settori che
contribuiscono fortemente al cambiamento climatico e delle
esposizioni verso settori diversi da quelli che contribuiscono
fortemente al cambiamento climatico rapportato al totale attivo
di ciascuna banca.
Rapporto delle differenti esposizioni verso settori che contribuiscono
fortemente al cambiamento climatico e non, sul totale complessivo
delle stesse.
ü L’incidenza varia da un valore del 18% ad un valore del 35%. ü Le banche presentano in media un valore maggiore delle esposizioni
verso settori che contribuiscono fortemente al cambiamento
climatico.
Metodologia & analisi comparativa
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
90%
100%
Banca 1 Banca 2 Banca 3 Banca 4 Banca 5 Banca 6 Banca 7 Banca 8 Banca 9
Esposizioni verso settori che contribuiscono fortemente al cambiamento climatico
Esposizioni verso settori diversi da quelli che contribuiscono fortemente al cambiamento climatico
Banca 1
30%
Banca 2
35%
Banca 3
28%
Banca 4
24%
Banca 5
22%
Banca 6
30%
Banca 7
20%
Banca 8
18%
Banca 9
28%
Banca 1 Banca 2 Banca 3 Banca 4 Banca 5
Banca 6 Banca 7 Banca 8 Banca 9
9. Logo azienda
9/16
Apertura per stadio 2 e 3 delle esposizioni verso settori che contribuiscono fortemente al cambiamento climatico.
Incidenze di «tre classi di ateco» che costituiscono almeno il 70% del totale delle esposizioni verso
settori che contribuiscono fortemente al cambiamento climatico.
ü Vi è in media una maggiore incidenza
di esposizioni in stadio 2 rispetto a
quelle in stadio 3.
ü L’incidenza delle esposizioni per
classi di stadio risulta essere
mediamente in linea per tutte le
banche.
ü L’ Attività Manifatturiera ha
mediamente un peso maggiore
rispetto alle altre tipologie di
esposizioni.
ü Il Commercio all’ingrosso e
dettaglio ha in media un peso
superiore rispetto alle attività
immobiliari.
Metodologia & analisi comparativa
37%
42%
51%
25%
35% 38%
23% 20%
32%
21%
18%
26%
18%
19%
21%
29%
19%
19%
13% 11%
8%
40%
9%
10%
16%
23%
22%
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
90%
Banca 1 Banca 2 Banca 3 Banca 4 Banca 5 Banca 6 Banca 7 Banca 8 Banca 9
C Attività manifatturiera G Commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli e motocicli L. Attività immobiliari
16%
12%
4%
13%
12%
29%
8%
10%
22%
4%
6%
2%
3% 3%
6%
4% 4%
3%
0%
5%
10%
15%
20%
25%
30%
Banca 1 Banca 2 Banca 3 Banca 4 Banca 5 Banca 6 Banca 7 Banca 8 Banca 9
STADIO_2 STADIO_3
10. Logo azienda
0,00% 10,00% 20,00% 30,00% 40,00% 50,00% 60,00% 70,00% 80,00% 90,00% 100,00%
Banca 1
Banca 2
Banca 3
Banca 4
Banca 5
Banca 6
Banca 7
Banca 8
Banca 9
Obbligazioni Prestiti
10/16
Rappresentazione delle esposizioni che sono finalizzate a supportare gli obiettivi di adattamento e mitigazione dei cambiamenti climatici
ma che tuttavia non risultano in linea allo standard della Tassonomia Europea.
ü La concessione di prestiti e
l’erogazione di obbligazioni è in
media pari al 1% del totale degli
asset.
ü In media vi è una
maggiore incidenza di
prestiti per l’intero
campione.
*Si astiene dalla pubblicazione della Tab. 10 nel Pillar III
*
Incidenza degli strumenti finanziari - prestiti ed obbligazioni – sul totale dell’attivo.
Metodologia & analisi comparativa
0%
1%
2%
3%
4%
5%
6%
7%
Banca 1 Banca 2 Banca 3 Banca 4 Banca 5 Banca 6 Banca 7 Banca 8 Banca 9
Obbligazioni Prestiti Totale complessivo
11. Logo azienda
11/16
AREA
UE
AREA
UE
Incidenza delle esposizioni garantite da beni immobili commerciali e residenziali e da garanzie ottenute acquisendone il possesso: immobili
residenziali e commerciali e rappresentazione del livello di efficienza energetica dell’AREA UE
ü Vi è una maggiore incidenza di
prestiti garantiti da immobili
residenziali rispetto alle altre
due categorie in esame.
ü Vi è in media una maggiore incidenza di
esposizioni garantite in classe
energetica G rispetto a quelle in classe
A.
0%
2%
4%
6%
8%
10%
12%
BPER BPM CREDEM DEUTSCHE INTESA MPS SOCIÉTÉ
GÉNÉRALE
UNICREDIT
Somma di A Somma di G
Metodologia & analisi comparativa
0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%
Banca 1
Banca 2
Banca 3
Banca 4
Banca 5
Banca 6
Banca 7
Banca 8
Banca 9
AREA_UE
Di cui Garanzie ottenute acquisendone il possesso: immobili residenziali e commerciali
Di cui prestiti garantiti da immobili commerciali
Di cui prestiti garantiti da immobili residenziali
0%
2%
4%
6%
8%
10%
12%
Banca 1 Banca 2 Banca 3 Banca 4 Banca 5 Banca 6 Banca 7 Banca 8 Banca 9
Somma di A Somma di G
12. Logo azienda
0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%
Banca 1
Banca 2
Banca 3
Banca 4
Banca 5
Banca 6
Banca 7
Banca 8
Banca 9
AREA_NO_UE
Di cui Garanzie ottenuteacquisendone il possesso: immobili residenziali e commerciali
Di cui prestiti garantiti daimmobili commerciali
Di cui prestiti garantiti daimmobili residenziali
12/16
AREA
NO
UE
AREA
NO
UE
ü L’analisi ha interessato esclusivamente tre banche, come si
evince nel grafico, poiché le restanti risultano prive di valori
significativi.
0%
2%
4%
6%
8%
10%
12%
BPER BPM CREDEM DEUTSCHE INTESA MPS SOCIÉTÉ
GÉNÉRALE
UNICREDIT
Somma di A Somma di G
ü Vi è una maggiore incidenza di
prestiti garantiti da immobili
commerciali e da immobili
residenziali.
Dall’analisi dell’area non UE, invece, ciò che appare è che due banche seppur operino all’estero hanno
prestiti non garantiti da immobili.
*
*
*
Incidenza delle esposizioni garantite da beni immobili commerciali e residenziali e da garanzie ottenute acquisendone il possesso: immobili
residenziali e commerciali e rappresentazione del livello di efficienza energetica dell’AREA NO UE
Metodologia & analisi comparativa
0%
1%
2%
3%
4%
5%
6%
Banca 2 Banca 3 Banca 9
Somma di A Somma di G
14. Logo azienda
40% 39%
80%
40%
30%
60% 61%
20%
60%
70%
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
90%
Banca 2 Banca 3 Banca 5 Banca 6 Banca 8
DONNE UOMINI
14/16
Rappresentazione della gender equality all’interno del Consiglio di Amministrazione
ü Le banche analizzate presentano in media
una percentuale di quote rosa omogenea
seppur inferiore al 50%.
Il grafico in esame, non ricomprende tutte le banche del campione, poiché non tutte hanno reso pubblica all’interno del Pillar III
l’informazione in oggetto.
Metodologia & analisi comparativa
15. Logo azienda
15/16
Le banche hanno in media una medesima percentuale di esposizioni verso settori che contribuiscono/che non contribuiscono
fortemente al cambiamento climatico rapportate al totale attivo, mostrando un’alta incidenza di quelle verso settori che
contribuiscono fortemente al cambiamento climatico. Per le suddette esposizioni le banche presentano una maggiore
concentrazione in «stadio 2» mentre una concentrazione meno rilevante di esposizioni in «stadio 3».
Gli strumenti finanziari, di cui prestiti ed obbligazioni non allineati alla Tassonomia Europea,
non incidono in maniera significativa sul totale dell’attivo. I prestiti presentano una percentuale
superiore delle obbligazioni per tutto il campione di banche oggetto di analisi.
Gli immobili residenziali rappresentano la tipologia di garanzia maggiormente presente nell’area UE e non
UE, mentre per ciò che concerne le garanzie ottenute acquisendone il possesso, queste rappresentano una
percentuale irrisoria. Le esposizioni presentano un livello di efficienza energetica mediamente
omogeneo per le classi analizzate.
Le banche stanno allineando le proprie strategie di business alle tematiche
ESG istituendo nuovi organi di competenza, effettuando meeting interni,
predefinendo obiettivi e garantendo una parità di genere all’interno del CdA.
Conclusioni