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La scelta tra fare il giusto o ciò che ci va Giulia Caratti 3^B
CONFRONTO TRA DUE OPERE
Titolo originale : Becoming Jane  Paese:  Regno Unito Anno: 2007 Durata: 120 min. Genere: Drammatico Biografico  Regia: Julian Jarrold Distribuzione: Eagle Pictures Sceneggiatura: Kevin Hood,       Sarah Williams  Musiche: Adrian Johnston Costumi: Eimer Ni      Mhaoldomhnaigh  Scenografia: Eve Stewart
Julian Jarrold dirige  Becoming Jane- Il ritratto di una donna contro ispirandosi al libro Becoming Jane Austen di Jon Spence. Si tratta di un film semi-biografico che racconta la vita della celebre scrittrice Jane Austen negli anni precedenti alla stesura del capolavoro  First Impression, ovvero Orgoglio e Pregiudizio. La scittrice inglese è interpretata nel film da Anne Hathaway affiancata da James McAvoy che recita nella parte di Thomas Lefroy, giovane irlandese con una promettente carriera da avvocato.
Grazie ad una fotografia eccellente che si esprime al meglio nelle sfavillanti riprese in esterno e in alcuni significativi interni dalle delicate tonalità ambrate - che troviamo sia per le immagini di casa Austen che per quelle del gran ballo - trasmette emozioni, sentimenti e atmosfere d’altri tempi. Lo spettatore si trova così catapultato in un ottimo e ben riuscito romanzo visivo accompagnato da una colonna sonora dolce e travolgente, sempre pronta a sottolineare avvenimenti e paesaggi.
Azzeccati in pieno anche gli interpeti: oltre a James McAvoy, il cui aspetto fisico (il viso in particolare) incarna perfettamente la figura del giovane e inizialmente scapestrato avvocato irlandese, brillanti nei loro seppur più marginali ruoli risultano Maggie Smith e James Cromwell, rispettivamente nei panni di Lady Grasham e Mr. Austen. Nonostante ciò sono state rivolte alcune critiche al regista per quanto riguarda la scelta di fare interpretare il ruolo della scrittrice inglese all’attrice americana Anne Hathaway, soprattutto a causa dell’autenticità del suo accento.
RASSEGNE STAMPA Diventare Jane. O, meglio, «come si diventa Jane Austen», perché il film di oggi, ispirandosi molto liberamente a una recente biografia americana della più grande scrittrice inglese fra Settecento e Ottocento fa in modo di farci intendere che quella vita è poi servita da ispirazione per il suo romanzo più celebre, «Orgoglio e pregiudizio», da tempo largamente visitato sia dal cinema sia dalla televisione. Eccoci perciò nel verde di una bella campagna inglese (è l'Hampshire). Jane ha una sola sorella (non quattro come nel romanzo), il papà è pastore nella chiesa locale, la mamma non è quella donna goffa, avida e pretenziosa che ci ha tramandato «Orgoglio e pregiudizio», però al momento in cui deve convincere Jane a sposare un ricco, nipote di una gran dama dei dintorni, se ne esce con una battuta che riassume per intero la filosofia dei matrimoni di quell'epoca: «L'Affetto è desiderabile ma il denaro è indispensabile».  di Gian Luigi Rondi Il Tempo Biografia parziale della scrittrice inglese Jane Austen (1775-1817), settima degli otto figli d'un pastore protestante, autrice di Orgoglio e pregiudizio e Senso e sensibilità, letta in tutto il mondo, esemplare: pochi seppero raccontare come lei l'esistenza quotidiana e i costumi delle famiglie inglesi del suo tempo, più o meno benestanti, spesso, rurali. La vita di Jane Austen fu singolarmente priva di avvenimenti o avventure: non si sposò mai, non ebbe figli, restò sempre nella famiglia d'origine, morì di malattia a poco più di 40 anni, le sue emozioni si concentrarono tutte sulla scrittura. di Lietta Tornabuoni La Stampa
Becoming Jane-ritratto di una donna contro Nell’Inghilterra del 1795, Jane, la più giovane delle figle del reverendo Austen, educata dal padre alla musica e alla lettura romantica, è in età da marito e la famiglia vorrebbe darla in sposa al facoltoso ed imbranato signor Wisley, nipote della ricca Lady Gresham. La ragazza, dotata di uno spirito libero e indipendente, non accetta l’imposizione di un matrimonio di convenienza, ribellandosi allo status sociale dell’epoca, che imponeva matrimoni combinati senza amore e nella quale valevano esclusivamente l’apparteneza ad una classe sociale elevata, l’orgoglio e il pregiudizio.
In occasione della visita di suo fratello Henry, Jane fa la conoscenza di Tom Lefroy, un giovane avvocato irlandese dall’animo ribelle, legato economicamente allo zio danaroso.  Costretti ad amarsi di nascosto dagli occhi di chi li vorrebbe sposati in nome del benessere, Jane e Tom si scontrano sui gusti e sulle abitudini, ma nel bosco lussureggiante dell’Hapshire cedoo alla loro passione mettendo da parte qualsiasi tipo di orgoglio e pregiudizio.  I due sono davvero in grado di prendere questa strada e perdere famiglia, onore, amici e denaro? Oppure “ l’affetto è desiderabile , i soldi sono assolutamete indispensabili”?  Purtroppo Jane, romantica nell’animo, scegle il sacrificio per il bene dell’amato e delle famiglie, e il suo amore, contrariamente ai tanti raccontati nei rmanzi che la resero celebre, rimarrà sospeso tra sogni e desideri.
Come si diventa Jane Austen? Rinunciando al sentimento e concentrandosi sul comportamento sociale della borghesia del primo Ottocento.  L'educazione sentimentale della Austen anticipa i temi che lei stessa approfondirà nei suoi romanzi: gli affari amorosi delle fanciulle, l'eterno binomio mente e cuore, etica ed estetica, ragione e istinto, i gruppi di famiglia, il ballo. Che sia l'Elizabeth di Orgoglio e pregiudizio, la Marianne di Ragione e sentimento o la Anne di Persuasione, la giovane protagonista è sempre lei, Jane, una donna determinata a seguire le ragioni del cuore grazie a un padre indulgente e affettuoso e nonostante una madre corrotta dalla società e fermamente convinta della bontà delle proprie iniziative.
Contro l'ipocrisia elevata a norma di vita dell'aristocrazia britannica e contro l'anacronismo che costringeva figlie e mogli in una condizione di immaturità psicologica e culturale, Jane si proponeva come un modello di donna emancipata.  Julian Jarrold, prima ancora che sui nodi e sullo sviluppo della vicenda, si sofferma sul carattere della protagonista, sottolineando le vibrazioni e le sfumature di una donna in grado di controllare le pulsioni del cuore con un'eccezionale forza di volontà e tuttavia capace di attirare a sé l'attenzione del disinvolto Lefroy fino a scuoterlo dalla sua volubilità.
Madame Bovary «Dio mio, perché mi sono sposata?». Emma si chiedeva se avrebbe potuto, per una diversa sorte, sposare un altro, cercava di immaginare gli avvenimenti non avvenuti, che vita avrebbe vissuto, con quale sposo. Nessuno dei mariti che immaginava somigliava a Charles… Emma, figlia di un agiato proprietario terriero , romantica e sognatrice, avida di avventure e di evasione, desiderosa di una vita diversa da quella angusta condotta in famiglia, in campagna, accetta di sposare un modesto medico, il dottor Charles  Bovary, certa di poter condurre un’esistenza più piacevole. Ben presto, però, la mediocrità e la monotonia del ménage familiare, insieme alla mancanza di ambizioni del marito, che la ama profondamente e, pur di renderla felice, asseconda ogni suo desiderio, la deludono, e nemmeno la nascita di una figlia riesce a colmare il vuoto e a placare l’insoddisfazione che la rendono sempre triste e svogliata.
Per scuoterla dal suo torpore, e convinto che un cambiamento possa giovarle, il marito decide di trasferirsi con la famiglia a Jonville. E’ qui che Emma conosce Leon, un giovane studente di giurisprudenza, dal quale si lascia corteggiare, però ben presto il giovane, per timidezza, si allontana da lei e si sposta a Parigi per terminare gli studi. Emma, allora, si concede a Rodolphe, un dongiovanni di provincia, del quale s’invaghisce follemente, arrivando al punto di proporgli di fuggire insieme. Rodolphe, stanco di Emma, la lascia, e la donna ritorna da Leon, divenuto, ora, più ardito e sicuro ma, dopo un po’, è la donna a stancarsi del giovane e a lasciarlo. Ormai Emma è sempre più persa nelle sue ambizioni; amante del lusso, si abbandona a spese folli finché, irrimediabilmente indebitata con un usuraio, oppressa dai debiti, dopo aver inutilmente chiesto aiuto sia a Leon che a Rodolphe, si uccide.
Emma Bovary ...fremente come una tortorella imprigionata che vuole riprendersi il volo Madame Bovary c’est moi! Con queste parole Flaubert intese dire che, attraverso la figura di Emma, processava e condannava gli aspetti più deleteri del Romanticismo, e cioè la tendenza ad evadere dalla realtà privilegiando l’illusione, quando la realtà non ne era all’altezza. Emma, infatti, incarnava proprio le pericolose fantasticherie così diffuse nella seconda metà dell’Ottocento, la predilezione per l’ideale a scapito dell’accettazione del reale. E’ proprio questa fantasticheria a spingere Emma prima a sposare il dottor Bovary per sfuggire alla grigia vita familiare, poi a divenire un ‘adultera per sottrarsi alla monotonia della vita coniugale, infine ad indebitarsi per la smania del lusso, ed approdare alla morte quando si palesa irrimediabile il conflitto fra illusione e realtà. Delusa nelle sue aspettative, continuamente insoddisfatta, desiderosa di realizzare le sue ambizioni, nel continuo inseguimento di sogni voluttuosi, ambienti lussuosi e folli passioni, non esita a divenire un’adultera pronta a vedere in ogni uomo che le rivolge frasi romantiche il grande amore della sua vita, incapace di accettare la realtà. Ostinata fino alla fine ad inseguire, e a cercare di realizzare, i suoi sogni, Emma attribuisce all’ambiente in cui vive la sua insoddisfazione, dovuta, invece, solo alla mancanza di contatto fra illusione e realtà.
La libertà femminile e il romanzo dell’ 800 Nell’Ottocento, un genere letterario relativamente giovane, il romanzo, diventa il luogo in cui la nuova società borghese si rappresenta e si specchia, riflette su se stessa, porta alla luce le sue contraddizioni. Il romanzo è dunque depositario della storia contemporanea, soprattutto per quegli aspetti tradizionalmente trascurati dalla storiografia ufficiale: i costumi ( modi di vita, abitudini, norme, mentalità, codici di comportamento), la vita quotidiana, le relazioni interpersonali. In quest’ epoca, in cui la predilezione dell’ideale va a scapito della realtà, le donne diventano le vere protagoniste e testimoni di una società spregiudicata e costruita su valori convenzionali.
Bovarismo Il termine bovarismo indica l'attitudine degli uomini a credersi e a vedere le cose diversamente da quelle che sono, a sognare delle felicità irrealizzabili, irraggiungibili e rifiutare totalmente la pura e a volte amara realtà. La lettura diventa un sogno ambito che proiettava la mente in una sorta di paradiso terreno, utilizzata quindi come mezzo di svincolo dalla realtà, come una sorta di droga. Le donne affette da bovarismo, come il personaggio letterario di Madame Bovary, passano il tempo fra sospiri e lamenti d'amore,  s'invaghiscono dell'uomo sbagliato e per lui sacrificano tutto perchè per loro l'amore è l'unica cosa che le tenga vive.
Confronto Emma Bovary e Jane Austen vivono entrambe nello stesso periodo , in un’epoca di matrimoni combinati senza amore ed infelici, l’epoca di una società contradditoria che non lascia spazio all’individualità e ai sentimenti, ma si basa su infelici e sciocche convenzioni.   Entrambe ingenue sognatrici,  donne dall’animo romantico ed educate alla lettura di romanzi, ricercano nella realtà quotidiana lo stesso stile di vita frizzante, le stesse emozioni  e le avventure delle eroine protagoniste dei loro amati libri. Se però la figura della Austen è caratterizzata da un animo più razionale quella di Emma rappresenta la più profonda crisi degli ideali romantici.
... I miei personaggi avranno sempre ciò che desiderano Jane, per amore del proprio amato, è disposta a lasciarlo andare e a rinunciare per sempre ai propri sogni e al grande amore abbracciando così una vita segnata dall’infelicità e dalla malinconia. Sarà quest’impossibile storia d’amore ad ispirare il cuore e le pagine della celebre scrittrice inglese. Essa trova infatti la possibilità di realizzare i propri sogni facendoli vivere nei cuori e nelle vicende dei personaggi  che animano i suoi libri e che potranno sempre trovare un lieto fine.
Al contrario, l’autofalsificazione di Emma e la dannosa abilità del suoi IO nel favorire la potenza delle sue illusioni presuppongono una doppia debolezza della sua personalità: l’impotenza di fronte alla missione di raggiungere il suo sogno sentimentale grazie al modello rappresentato dalle sue eroine, e allo stesso tempo l’impossibilità di riconoscere questo vizio e salvarsi dal pericolo che esso comporta. Il suicidio di Emma è il tragico epilogo di queste sue incapacità, il trionfo di credersi diversi dalla realtà. “Quanto a Emma, evitava di domandarsi se lo amasse. Eraconvinta che l’amore dovesse arrivare di colpo, accompagnato da luci e fragori,simile a un uragano celeste che piomba sulla vita, la sconvolge, travolgendo lavolontà come foglie secche, e trascina ogni sentimento nell’abisso. Non sapevache la pioggia a goccia a goccia crea laghetti sulle terrazze delle case,quando le grondaie sono otturate, e avrebbe continuato a credersi al sicuro se d’improvvisonon avesse scoperto una falla nelle sue difese.”

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  • 1. La scelta tra fare il giusto o ciò che ci va Giulia Caratti 3^B
  • 3. Titolo originale : Becoming Jane Paese: Regno Unito Anno: 2007 Durata: 120 min. Genere: Drammatico Biografico Regia: Julian Jarrold Distribuzione: Eagle Pictures Sceneggiatura: Kevin Hood, Sarah Williams Musiche: Adrian Johnston Costumi: Eimer Ni Mhaoldomhnaigh Scenografia: Eve Stewart
  • 4.
  • 5. Julian Jarrold dirige Becoming Jane- Il ritratto di una donna contro ispirandosi al libro Becoming Jane Austen di Jon Spence. Si tratta di un film semi-biografico che racconta la vita della celebre scrittrice Jane Austen negli anni precedenti alla stesura del capolavoro First Impression, ovvero Orgoglio e Pregiudizio. La scittrice inglese è interpretata nel film da Anne Hathaway affiancata da James McAvoy che recita nella parte di Thomas Lefroy, giovane irlandese con una promettente carriera da avvocato.
  • 6. Grazie ad una fotografia eccellente che si esprime al meglio nelle sfavillanti riprese in esterno e in alcuni significativi interni dalle delicate tonalità ambrate - che troviamo sia per le immagini di casa Austen che per quelle del gran ballo - trasmette emozioni, sentimenti e atmosfere d’altri tempi. Lo spettatore si trova così catapultato in un ottimo e ben riuscito romanzo visivo accompagnato da una colonna sonora dolce e travolgente, sempre pronta a sottolineare avvenimenti e paesaggi.
  • 7. Azzeccati in pieno anche gli interpeti: oltre a James McAvoy, il cui aspetto fisico (il viso in particolare) incarna perfettamente la figura del giovane e inizialmente scapestrato avvocato irlandese, brillanti nei loro seppur più marginali ruoli risultano Maggie Smith e James Cromwell, rispettivamente nei panni di Lady Grasham e Mr. Austen. Nonostante ciò sono state rivolte alcune critiche al regista per quanto riguarda la scelta di fare interpretare il ruolo della scrittrice inglese all’attrice americana Anne Hathaway, soprattutto a causa dell’autenticità del suo accento.
  • 8. RASSEGNE STAMPA Diventare Jane. O, meglio, «come si diventa Jane Austen», perché il film di oggi, ispirandosi molto liberamente a una recente biografia americana della più grande scrittrice inglese fra Settecento e Ottocento fa in modo di farci intendere che quella vita è poi servita da ispirazione per il suo romanzo più celebre, «Orgoglio e pregiudizio», da tempo largamente visitato sia dal cinema sia dalla televisione. Eccoci perciò nel verde di una bella campagna inglese (è l'Hampshire). Jane ha una sola sorella (non quattro come nel romanzo), il papà è pastore nella chiesa locale, la mamma non è quella donna goffa, avida e pretenziosa che ci ha tramandato «Orgoglio e pregiudizio», però al momento in cui deve convincere Jane a sposare un ricco, nipote di una gran dama dei dintorni, se ne esce con una battuta che riassume per intero la filosofia dei matrimoni di quell'epoca: «L'Affetto è desiderabile ma il denaro è indispensabile». di Gian Luigi Rondi Il Tempo Biografia parziale della scrittrice inglese Jane Austen (1775-1817), settima degli otto figli d'un pastore protestante, autrice di Orgoglio e pregiudizio e Senso e sensibilità, letta in tutto il mondo, esemplare: pochi seppero raccontare come lei l'esistenza quotidiana e i costumi delle famiglie inglesi del suo tempo, più o meno benestanti, spesso, rurali. La vita di Jane Austen fu singolarmente priva di avvenimenti o avventure: non si sposò mai, non ebbe figli, restò sempre nella famiglia d'origine, morì di malattia a poco più di 40 anni, le sue emozioni si concentrarono tutte sulla scrittura. di Lietta Tornabuoni La Stampa
  • 9. Becoming Jane-ritratto di una donna contro Nell’Inghilterra del 1795, Jane, la più giovane delle figle del reverendo Austen, educata dal padre alla musica e alla lettura romantica, è in età da marito e la famiglia vorrebbe darla in sposa al facoltoso ed imbranato signor Wisley, nipote della ricca Lady Gresham. La ragazza, dotata di uno spirito libero e indipendente, non accetta l’imposizione di un matrimonio di convenienza, ribellandosi allo status sociale dell’epoca, che imponeva matrimoni combinati senza amore e nella quale valevano esclusivamente l’apparteneza ad una classe sociale elevata, l’orgoglio e il pregiudizio.
  • 10. In occasione della visita di suo fratello Henry, Jane fa la conoscenza di Tom Lefroy, un giovane avvocato irlandese dall’animo ribelle, legato economicamente allo zio danaroso. Costretti ad amarsi di nascosto dagli occhi di chi li vorrebbe sposati in nome del benessere, Jane e Tom si scontrano sui gusti e sulle abitudini, ma nel bosco lussureggiante dell’Hapshire cedoo alla loro passione mettendo da parte qualsiasi tipo di orgoglio e pregiudizio. I due sono davvero in grado di prendere questa strada e perdere famiglia, onore, amici e denaro? Oppure “ l’affetto è desiderabile , i soldi sono assolutamete indispensabili”? Purtroppo Jane, romantica nell’animo, scegle il sacrificio per il bene dell’amato e delle famiglie, e il suo amore, contrariamente ai tanti raccontati nei rmanzi che la resero celebre, rimarrà sospeso tra sogni e desideri.
  • 11. Come si diventa Jane Austen? Rinunciando al sentimento e concentrandosi sul comportamento sociale della borghesia del primo Ottocento. L'educazione sentimentale della Austen anticipa i temi che lei stessa approfondirà nei suoi romanzi: gli affari amorosi delle fanciulle, l'eterno binomio mente e cuore, etica ed estetica, ragione e istinto, i gruppi di famiglia, il ballo. Che sia l'Elizabeth di Orgoglio e pregiudizio, la Marianne di Ragione e sentimento o la Anne di Persuasione, la giovane protagonista è sempre lei, Jane, una donna determinata a seguire le ragioni del cuore grazie a un padre indulgente e affettuoso e nonostante una madre corrotta dalla società e fermamente convinta della bontà delle proprie iniziative.
  • 12. Contro l'ipocrisia elevata a norma di vita dell'aristocrazia britannica e contro l'anacronismo che costringeva figlie e mogli in una condizione di immaturità psicologica e culturale, Jane si proponeva come un modello di donna emancipata. Julian Jarrold, prima ancora che sui nodi e sullo sviluppo della vicenda, si sofferma sul carattere della protagonista, sottolineando le vibrazioni e le sfumature di una donna in grado di controllare le pulsioni del cuore con un'eccezionale forza di volontà e tuttavia capace di attirare a sé l'attenzione del disinvolto Lefroy fino a scuoterlo dalla sua volubilità.
  • 13. Madame Bovary «Dio mio, perché mi sono sposata?». Emma si chiedeva se avrebbe potuto, per una diversa sorte, sposare un altro, cercava di immaginare gli avvenimenti non avvenuti, che vita avrebbe vissuto, con quale sposo. Nessuno dei mariti che immaginava somigliava a Charles… Emma, figlia di un agiato proprietario terriero , romantica e sognatrice, avida di avventure e di evasione, desiderosa di una vita diversa da quella angusta condotta in famiglia, in campagna, accetta di sposare un modesto medico, il dottor Charles Bovary, certa di poter condurre un’esistenza più piacevole. Ben presto, però, la mediocrità e la monotonia del ménage familiare, insieme alla mancanza di ambizioni del marito, che la ama profondamente e, pur di renderla felice, asseconda ogni suo desiderio, la deludono, e nemmeno la nascita di una figlia riesce a colmare il vuoto e a placare l’insoddisfazione che la rendono sempre triste e svogliata.
  • 14. Per scuoterla dal suo torpore, e convinto che un cambiamento possa giovarle, il marito decide di trasferirsi con la famiglia a Jonville. E’ qui che Emma conosce Leon, un giovane studente di giurisprudenza, dal quale si lascia corteggiare, però ben presto il giovane, per timidezza, si allontana da lei e si sposta a Parigi per terminare gli studi. Emma, allora, si concede a Rodolphe, un dongiovanni di provincia, del quale s’invaghisce follemente, arrivando al punto di proporgli di fuggire insieme. Rodolphe, stanco di Emma, la lascia, e la donna ritorna da Leon, divenuto, ora, più ardito e sicuro ma, dopo un po’, è la donna a stancarsi del giovane e a lasciarlo. Ormai Emma è sempre più persa nelle sue ambizioni; amante del lusso, si abbandona a spese folli finché, irrimediabilmente indebitata con un usuraio, oppressa dai debiti, dopo aver inutilmente chiesto aiuto sia a Leon che a Rodolphe, si uccide.
  • 15. Emma Bovary ...fremente come una tortorella imprigionata che vuole riprendersi il volo Madame Bovary c’est moi! Con queste parole Flaubert intese dire che, attraverso la figura di Emma, processava e condannava gli aspetti più deleteri del Romanticismo, e cioè la tendenza ad evadere dalla realtà privilegiando l’illusione, quando la realtà non ne era all’altezza. Emma, infatti, incarnava proprio le pericolose fantasticherie così diffuse nella seconda metà dell’Ottocento, la predilezione per l’ideale a scapito dell’accettazione del reale. E’ proprio questa fantasticheria a spingere Emma prima a sposare il dottor Bovary per sfuggire alla grigia vita familiare, poi a divenire un ‘adultera per sottrarsi alla monotonia della vita coniugale, infine ad indebitarsi per la smania del lusso, ed approdare alla morte quando si palesa irrimediabile il conflitto fra illusione e realtà. Delusa nelle sue aspettative, continuamente insoddisfatta, desiderosa di realizzare le sue ambizioni, nel continuo inseguimento di sogni voluttuosi, ambienti lussuosi e folli passioni, non esita a divenire un’adultera pronta a vedere in ogni uomo che le rivolge frasi romantiche il grande amore della sua vita, incapace di accettare la realtà. Ostinata fino alla fine ad inseguire, e a cercare di realizzare, i suoi sogni, Emma attribuisce all’ambiente in cui vive la sua insoddisfazione, dovuta, invece, solo alla mancanza di contatto fra illusione e realtà.
  • 16. La libertà femminile e il romanzo dell’ 800 Nell’Ottocento, un genere letterario relativamente giovane, il romanzo, diventa il luogo in cui la nuova società borghese si rappresenta e si specchia, riflette su se stessa, porta alla luce le sue contraddizioni. Il romanzo è dunque depositario della storia contemporanea, soprattutto per quegli aspetti tradizionalmente trascurati dalla storiografia ufficiale: i costumi ( modi di vita, abitudini, norme, mentalità, codici di comportamento), la vita quotidiana, le relazioni interpersonali. In quest’ epoca, in cui la predilezione dell’ideale va a scapito della realtà, le donne diventano le vere protagoniste e testimoni di una società spregiudicata e costruita su valori convenzionali.
  • 17. Bovarismo Il termine bovarismo indica l'attitudine degli uomini a credersi e a vedere le cose diversamente da quelle che sono, a sognare delle felicità irrealizzabili, irraggiungibili e rifiutare totalmente la pura e a volte amara realtà. La lettura diventa un sogno ambito che proiettava la mente in una sorta di paradiso terreno, utilizzata quindi come mezzo di svincolo dalla realtà, come una sorta di droga. Le donne affette da bovarismo, come il personaggio letterario di Madame Bovary, passano il tempo fra sospiri e lamenti d'amore, s'invaghiscono dell'uomo sbagliato e per lui sacrificano tutto perchè per loro l'amore è l'unica cosa che le tenga vive.
  • 18. Confronto Emma Bovary e Jane Austen vivono entrambe nello stesso periodo , in un’epoca di matrimoni combinati senza amore ed infelici, l’epoca di una società contradditoria che non lascia spazio all’individualità e ai sentimenti, ma si basa su infelici e sciocche convenzioni. Entrambe ingenue sognatrici, donne dall’animo romantico ed educate alla lettura di romanzi, ricercano nella realtà quotidiana lo stesso stile di vita frizzante, le stesse emozioni e le avventure delle eroine protagoniste dei loro amati libri. Se però la figura della Austen è caratterizzata da un animo più razionale quella di Emma rappresenta la più profonda crisi degli ideali romantici.
  • 19. ... I miei personaggi avranno sempre ciò che desiderano Jane, per amore del proprio amato, è disposta a lasciarlo andare e a rinunciare per sempre ai propri sogni e al grande amore abbracciando così una vita segnata dall’infelicità e dalla malinconia. Sarà quest’impossibile storia d’amore ad ispirare il cuore e le pagine della celebre scrittrice inglese. Essa trova infatti la possibilità di realizzare i propri sogni facendoli vivere nei cuori e nelle vicende dei personaggi che animano i suoi libri e che potranno sempre trovare un lieto fine.
  • 20. Al contrario, l’autofalsificazione di Emma e la dannosa abilità del suoi IO nel favorire la potenza delle sue illusioni presuppongono una doppia debolezza della sua personalità: l’impotenza di fronte alla missione di raggiungere il suo sogno sentimentale grazie al modello rappresentato dalle sue eroine, e allo stesso tempo l’impossibilità di riconoscere questo vizio e salvarsi dal pericolo che esso comporta. Il suicidio di Emma è il tragico epilogo di queste sue incapacità, il trionfo di credersi diversi dalla realtà. “Quanto a Emma, evitava di domandarsi se lo amasse. Eraconvinta che l’amore dovesse arrivare di colpo, accompagnato da luci e fragori,simile a un uragano celeste che piomba sulla vita, la sconvolge, travolgendo lavolontà come foglie secche, e trascina ogni sentimento nell’abisso. Non sapevache la pioggia a goccia a goccia crea laghetti sulle terrazze delle case,quando le grondaie sono otturate, e avrebbe continuato a credersi al sicuro se d’improvvisonon avesse scoperto una falla nelle sue difese.”