2. SCOPPIA LA GUERRA
Italia neutrale allo
scoppio della guerra
Discorso di Genova
tenuto da D ’Annunzio
L’Italia si divide in
neutralisti e
interventisti, tra gli
ultimi vi era
D’Annunzio
Suscita l’amore per
la patria e cerca di
convincere gli
indecisi a schierarsi
dalla parte degli
interventisti
3. PAROLE DI D’ANNUNZIO NEL DISCORSO DI GENOVA
O beati quelli che più hanno, perché più potranno dare, più potranno ardere.
Beati quelli che hanno venti anni, una mente casta, un corpo temprato, una
madre animosa.
Beati quelli che, aspettando e confidando, non dissiparono la loro forza, ma
la custodirono nella disciplina del guerriero.
Beati quelli che disdegnarono gli amori sterili per essere vergini a questo primo e
ultimo amore.
Beati quelli che, avendo nel petto un odio radicato, se lo strapperanno con le lor
proprie mani; e poi offriranno la loro offerta.
Beati quelli che, avendo ieri gridato contro l’evento, accetteranno in silenzio
l’alta necessità e non più vorranno essere gli ultimi ma i primi.
Beati i giovani che sono affamati e assetati di gloria, perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi, perché avranno da tergere un sangue splendente, da bendare
un raggiante dolore.
Beati i puri di cuore, beati i ritornanti con le vittorie, perché vedranno il viso
novello di Roma, la fronte ricoronata di Dante, la bellezza trionfale d’Italia
4. D’ANNUNZIO, UN LEADER CARISMATICO
Beffa di Buccari Volo su Vienna
Questi due episodi non hanno una svolta decisiva dal punto di
vista bellico, bensì dal punto di vista morale, infatti dopo le
gesta di D’Annunzio il popolo italiano ritrova quella fiducia
persa con la disfatta di Caporetto
5. ‘VITTORIA MUTILATA’ E L’IMPRESA DI FIUME
Alla fine del primo conflitto mondiale con la vittoria della Triplice Intesa, il patto
Londra assicurava al Regno d’Italia Trento e Trieste, l’Istria, la Dalmazia, il
protettorato d’Albania e il Tirolo meridionale fino al Brennero. L’accordo stipulato
non viene rispettato e all’Italia non vengono concessi la Dalmazia e la città di Fiume.
D’Annunzio definisce questo fatto come ‘Vittoria Mutilata’, ossia incompleta.
La conquista della città di Fiume
6. IL RITIRO AL VITTORIALE
Costretto ad abbandonare Fiume, D’Annunzio torna a Venezia e si ritira nella villa di
Henry Thode a Gardone di Riviera sulla riva bresciana del lago di Garda. Qui si dedica
alla costruzione dell’ultima sua grande opera: Il Vittoriale degli Italiani, cioè la
cittadella monumentale consacrata alle sue memorie.
Il ritiro al vittoriale segna l’abbandono della vita politica da
parte di D’Annunzio e apre la strada al Fascismo per la
conquista del potere
7. BENITO MUSSOLINI E IL FASCISMO
Crisi Economica italiana
Rivolta degli operai
Crisi degli imprenditori
Inflazione
Aumento del debito pubblico
Ascesa di Mussolini in
campo politico
Crisi Governo Liberale
Atti di violenza
Squadrismo
Antisocialismo e Antibolscevismo
Marcia su Roma