2. Le
rivoluzioni
:
• Agricola
• Edilizia
• Commerciale
• Industriale
• Politica
• Religiosa
Quello dopo il Mille è un periodo di grande rinascita e rivoluzione
in ogni campo.
3. La rivoluzione
agricola
• I progressi tecnici,(come ad esempio
l’introduzione dell’aratro a ruote e a
versoio),hanno portato ad una facilitazione nella
pratica agricola con la coltivazione di terre
incolte e meno fertili🡪aumento demografico
• Innovazioni anche in campo zootecnico:un
collare rigido che viene posto sulle spalle
dell’animale chiamato anche giogo frontale (bue)
per l’attacco all’aratro e la ferratura degli zoccoli
per rafforzare il cavallo.
4. • Nuova tecnica di coltivazione🡪rotazione
triennale dei campi:il terreno è diviso in tre parti
uguali,solo un terzo è lasciato a riposo
(maggese).
• Distinzione di coltivazione in base al periodo:
-inverno🡪frumento e segale
estate🡪orzo,legumi e avena
• Termina la distinzione tra pars dominica e pars
massaricia; finisce l’economia curtense.
5. La rivoluzione edilizia
• Favorita dal carro a quattro ruote.
• Assume grande importanza la costruzione di
cattedrali. Attorno alle cattedrali si sviluppa la
vita cittadina(scambio di merci, notizie, idee e
sede di assemblee) e nonostante ciò
mantengono il loro ruolo religioso spirituale. Le
cattedrali vengono edificate enormi ,forti e
massicce come i castelli(esigenza dettata dal
nuovo spiritualismo).
6. Il carro a quattro ruote
• Un’ulteriore sfruttamento della forza di traino
degli animali si raggiunse con il carro a 4 ruote
che permetteva il trasporto di grandi carichi più
stabili e più pesanti(infatti prima veniva usato il
carro a due ruote) come i blocchi di pietra e di
legnami con cui costruire le grandi chiese.
• Il carro veniva considerato,indistintamente
,mezzo agricolo e stradale ed era realizzato
interamente in legno.
7.
8. La rivoluzione
commerciale
• Nasce la classe sociale dei mercanti
(negotiantes) così ricomincia nei mercati
la circolazione della moneta
• Il commercio dei mercanti è soprattutto
quello di generi alimentari e tessili🡪
miglioramento dello stile di vita e
rinascita delle città
9. Chi è il mercante?
• Il mercante è colui che acquista e vende a
prezzo maggiore,trasportando e
distribuendo un determinato bene o
prodotto.
• La figura del mercante, già nota fino
dall’antichità, diviene importantissima in
questo periodo.
10. Rivoluzione
industriale
• Nel secolo XI si comincia ad usare una nuova
macchina il telaio a pedale così importante per
lo sviluppo dell’unica industria medioevale
specializzata nella produzione di tessuti.
• Non sappiamo nulla di chi adottò per primo
questo semplice ritrovato di applicare un pedale
al preesistente telaio a mano riducendo così la
fatica dei tessitori e velocizzando la tessitura.
• Essa si riflette sulla velocizzazione della filatura
che ha dato origine alla figura della filatrice.
11. • In questo periodo si diffuse l’uso del mulino
(dal latino mulinum, derivante da mola
ossia macina da mulino), una macchina
che sfrutta una forza per produrre un
lavoro meccanico.
• Attraverso la forza di un uomo, di un
animale o dell’acqua si potevano compiere
più velocemente la macinazione del grano
o la follatura dei panni.
Il mulino
12.
13. Rivoluzione
politica
• L’Impero era andato sempre più perdendo di
potere di fronte all’attacco dei grandi vassalli ma
ora gli imperatori di Sassonia decisero di
rendere effettiva la propria autorità a presero a
conferire feudi e nomine ecclesiastiche.
• Nacque così la figura del vescovo-conte che
assicurò in questo modo la fedeltà dei nuovi
vassalli ed il ritorno nelle proprie mani delle terre
concesse.
• Si diffusero così la simonia e il concubinato: i
mali dell’età ferrea della Chiesa.
14. • La protesta dei fedeli per il clero indegno fu così
accolta dai riformatori di Cluny, assecondati dai
papi tedeschi, con il sostegno degli stessi
imperatori che non si erano resi conto che una
Chiesa cos’ riformata avrebbe rivendicato il
primato sull’Impero stesso.
• Infatti, nel 1059, col Sinodo del Laterano, fu
vietato a chiunque di ricevere cariche
ecclesiastiche dalle mani di laici, comprese
quelle dell’imperatore e condannò ogni forma di
simonia e concubinato.
• Affidò l’elezione del papa ad un collegio di
vescovi delle principali diocesi, chiamati cardinali
(poiché essi erano i cardini della Chiesa),
ribadendo l’illegittimità delle nomine imperiali dei
papi.
15. • Si aprirà così il lungo conflitto tra l’Impero
e la Chiesa, una guerra che vedrà persino
un attentato ordito da un partigiano
imperiale alla stessa vita del promotore di
quel rinnovamento spirituale e politico
della Chiesa: papa Gregorio VII.
• Il pontefice stipulò nel 1075 il “Dictatus
papae”: atto di supremazia sul potere
imperiale.
16. Il vescovo-conte
• Il vescovo-conte era un vescovo che univa
nella propria persona l’autorità religiosa e
la carica politica con il titolo di conte.
• Questa figura divenne molto importante
durante le dinastie Ottoniana-sassone e
salica. Da questo nacque uno stretto
legame, personale e istituzionale tra il
potere temporale dell’imperatore e le
diocesi del Sacro Romano Impero.
17. Il sacrilegio attentato a papa
Gregorio VII
• Cencio, un uomo violento e senza scrupoli della
campagna romana era stato condannato a
morte per le sue malefatte dal Papa. Sfuggito
alla pena per intercessione della contessa
Matilde di Canossa, non poté evitare
l’abbattimento della sua torre sul Tevere. Si
vendicò infatti la notte di Natale del 1075. Il
Papa aveva celebrato la messa nella chiesa di
Santa Maria Maggiore e mentre distribuiva la
comunione Cencio con i suoi briganti armati rapì
il Papa e lo spogliò dei suoi sacri abiti.
18. • Si chiusero subito tutte le porte
della città affinché il rapitore
non si rifugiasse in qualche
suo castello. Poi si sparse la
voce che il Papa fosse
prigioniero in una torre vicino
al Pantheon. Lì accorse il
popolo tumultuante,
circondando la fortezza.
• Cencio che invano con
minaccio di morte aveva
tentato di farsi donare dal
Papa una somma di denaro, si
vide perso e chiese perdono
del suo delitto. Il Papa placò il
popolo e salvò il criminale
dalla furia della folla e tornò
nella basilica per riprendere
serenamente il rito interrotto.
Cencio Cenci,
artefice
dell’attentato alla
vita di Gregorio
VII.
19. Rivoluzione religiosa
• I nobili feudali, uomini rozzi e violenti che prendevano
con la forza terre ovunque, rimanevano profondamente
superstiziosi e quando sopraggiungeva la paura della
dannazione eterna cercavano di salvare la loro
anima con le preghiere di monaci a loro
disposizione.
• Il monastero diventava così un punto di riferimento, oltre
che un’isola di pace per i suoi signori benefattori e
per chiunque chiedesse ospitalità e ricovero.
• I monasteri, dunque, si accrebbero di dimensioni e di
numero ed erano tutti soggetti all’abate di Cluny: il
monachesimo stava divenendo una sorta di anarchia con
uno stile di vita quasi selvaggio e condotto in solitudine.
La vita comunitaria, soggetta com’era ai potenti, non
poteva più avvicinare a Dio.
• Si diffuse, così, l’anacoretismo.
20. • Ma il desiderio di vita spirituale assolutamente
libera si trasferì nei laici dando inizio alla
diffusione delle eresie di coloro che cercavano la
salvezza delle loro anime da soli.
• Anche il desiderio di redenzione divenne
eccessivo e smodato.
• Nel 1028 l’arcivescovo di Milano fa arrestare
trenta nobildonne di Monforte che conducevano
vita ascetica sotto la contessa di Manforte.
• Comportamenti così radicali non potevano
trovare molto seguito.
Nel 1051, con la riforma gregoriana della Chiesa
anche i laici, prima semplici spettatori, venivano
inseriti nella riforma iniziata dai monasteri.
21. L’abbazia di
Cluny
• Il duca d’Aquitania
donò a dei monaci
benedettini nel 910 un
suo padiglione di
caccia a Cluny in
Borgogna.
22. Le eretiche di
Monforte
• Riguardo alla vita che conducevano le trenta
nobildonne, lo storico Borst scrive:
“La verginità era il loro ideale, non si cibavano di
carne, dividevano tra loro ogni possesso,
pregavano e osservavano il digiuno giorno e
notte. Mortificavano la carne in espiazione dei
peccati e quando si avvicinava la morte naturale
più di una si faceva uccidere dalle campagne
per essere liberata dall’odiato corpo… Dopo
l’arresto diedero prova di estrema fermezza:
Poste tra una grossa croce di legno e un rogo
preferirono per la maggior parte gettarsi in
mezzo alle fiamme, le mani premute sugli occhi”.
23. La riforma
gregoriana
• Per riforma gregoriana si intende una
serie di riforme all’interno della Chiesa
cattolica, attuate nel corso dell’XI secolo, il
cui nome deriva da Papa Gregorio VII.
• Quest’epoca pose fine al saeculum
obscurum, iniziò nel 1046 e si concluse
con il Concordato di Worms del 1122.
24. Quest’arco di tempo può essere suddiviso in quattro
periodi:
1. 1046-1057 > inizio della riforma sotto i papi tedeschi:
• riforma della Chiesa;
• lotta contro i Normanni insediatisi nell’Italia
meridionale;
• scisma d’oriente (1054).
2.1057-1073 > la riforma gregoriana sotto i papi tosco-
lorensi:
• in Inghilterra;
• in Spagna;
• in Lombardia.
3. 1073-1085 > lotta di Gregorio VII.
4.1085-1122 > lotta e tenace vittoria della riforma da
papa Vittore II a Papa Callisto II.
25. Lo scisma d’oriente
• Nel 1054 avviene il primo grande scisma
all’interno del Cristianesimo.
• La parola scisma, nella storia del Cristianesimo,
indica le divisioni all’interno della Chiesa.
• Questo scisma indica la divisione tra i Cristiani
d’Occidente e quelli d’Oriente, avvenuta a
Costantinopoli.
• Già dalla fine dell’Impero Romano d’Occidente,
la politica, la cultura e la religione cominciano a
concentrarsi sempre più in Oriente, dando inizio
a grandi discussioni, anche su temi religiosi.
26. • Intorno al 1000 le incomprensioni erano
diventate sempre più profonde. Papa Leone IX
mandò a Costantinopoli una sua delegazione
guidata dal cardinale Umberto di Silva Candida
per ricucire i rapporti tra la Chiesa di Roma e
quella di Oriente. L’incontro tra il legato del Papa
e il patriarca di Costantinopoli ebbe effetti
positivi: si scomunicarono a vicenda .
• Questo atto, avvenuto il 16 luglio 1054, segnò
l’atto ufficiale della prima visione dei Cristiani.
• Da questo momento si parlerà di Cristiani
Cattolici (universali e d’Occidente) e di Cristiani
Ortodossi (Fedeli alla vera fede e d’Oriente).
27. Il
monaste
ro
• Il monastero è un edificio comune dove vivono comunità
di monaci o monache sotto l’autorità di un abate o di
una badessa.
• Il monastero è:
▪ una società assestante;
▪ autosufficiente dal punto di vista economico;
▪incentrato su regole di lavoro, meditazione e preghiera,
derivate dalla regola benedettina dell’Ora et labora.
• Sono presenti diversi ambienti: il chiostro, il dormitorio,
il refettorio, le officine adibite alle varie attività
lavorative e lo scriptorium.
28.
29. Le nostre
fonti
SITOGRAFIA
• www.wikipedia.it
• www.valsesiascuole.it
• www.claudiopenna.it
• www.matteosalusso.it
• www.yahoo.it
BIBLOGRAFIA
• “Storia medievale” di
Paolo Di Sacco.
Editori “Le Monnier”.