1. Il PNRR, la guerra
e le sanzioni
economiche
ELABORATO DI
EDUCAZIONE CIVICA
Davide Costantini 4D
2. Che cos’è
il PNRR
Il piano nazionale di ripresa e
resilienza è un documento che
il governo italiano ha
predisposto per illustrare alla
commissione europea come il
nostro paese intende investire
i fondi che arriveranno
nell’ambito del programma
Next generation Eu. Questo
piano mira a rilanciare
l’economia dell’Italia in seguito
alla crisi causata dalla
pandemia.
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3. Struttura dei
fondi del PNRR
In Italia:
Le risorse previste dal NGEU sono
pari a 191,5 miliardi
Le sovvenzioni da non restituire
ammontano a 68,90 miliardi (36%)
I prestiti da restituire ammontano
122,6 miliardi (64%)
La dotazione complessiva è di
235,14 miliardi, perché ai 191,50 si
aggiungono 30,64 miliardi di
risorse nazionali e 13 miliardi del
Programma ReactEU, il Pacchetto
di assistenza alla ripresa per la
coesione e i territori d’Europa.
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4. Scadenze del
PNRR
Sia riforme che investimenti sono accompagnati da
delle tempistiche che devono essere rispettate e un
elenco di obiettivi da raggiungere. Inoltre ci sono delle
scadenze intermedie che devono essere osservate e si
dividono in :
1. Milestone che indicano una sequenza di attività
connesse al raggiungimento degli obiettivi della
misura.
2. Target che sono indicatori misurabili
dell’intervento pubblico, come i chilometri di
ferrovie costruiti.
L’erogazione delle rate del PNRR, cioè dei contributi a
fondo perduto e dei prestiti, è dipendente al
conseguimento di un certo numero di milestone e
target relativi alle varie misure.
I meccanismi di verifica periodica (validi fino al 2026)
sono relativi al conseguimento di tutti i traguardi e gli
obiettivi (Milestone e Target).
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5. Entro
quando
restituire i
soldi?
L’Italia dovrà restituire i prestiti ottenuti dall’Ue
tra il 2028 e il 2058 e potrà farlo nel modo che
riterrà più opportuno:
Riducendo le spese
Aumentando le entrate
Emettendo debito proprio, ovvero ottenendo dei
finanziamenti, quindi denaro
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6. I 6 obiettivi
Il Piano di Ripresa e Resilienza si articola in 6
MISSIONI, che corrispondono alle 6 grandi
aree di intervento previste dal Next Generation
EU:
La Missione 1 “Digitalizzazione,
innovazione, competitività e cultura”,
sostiene la transizione digitale del Paese e
la modernizzazione della Pubblica
amministrazione.
La Missione 2 “Rivoluzione verde e
transizione ecologica” ha la finalità di
realizzare la transizione verde ed ecologica
dell’economia italiana,
La Missione 3 “Infrastrutture per una
mobilità sostenibile” ha l’obiettivo di
rafforzare ed estendere l’alta velocità
ferroviaria nazionale
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7. I 6 obiettivi
La Missione 4 “Istruzione e
ricerca” pone al centro i giovani
e mira a rilanciare la
produttività e l’inclusione
sociale
La Missione 5 “Inclusione e
coesione" si focalizza sulla
dimensione sociale e spazia
dalle politiche attive del lavoro,
all'aggiornamento delle
competenze, fino al sostegno
all'imprenditoria femminile.
La Missione 6 «Salute» parte
dall’assunto che la pandemia da
Covid-19 ha confermato il valore
universale della salute.
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8. Fondi per l’Abruzzo
All’Abruzzo sono riservati ben 9.285.766.089 €, ripartiti nel seguente modo :
L’obiettivo è quello di contribuire alla ripresa economica del Paese
rafforzando la resilienza ed il rilancio della Regione Abruzzo attraverso
una strategia di crescita e sviluppo.
Digitalizzazione e innovazione 422.000.000 €
Rivoluzione verde e transizione ecologica 5.341.665.000 €
Infrastrutture per la mobilità più sicure ed efficienti 3.096.101.089 €
Istruzione e formazione 40.000.000 €
Competitività 386.000.000 €
Totale 9.285.766.089 €
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9. L’Italia…e gli altri
Paesi Europei
Solo 2 paesi su 7 hanno richiesto
prestiti superiori al 50% delle
risorse complessive: Italia e
Romania. Anche in questo caso il
nostro paese risulta al primo posto
con circa il 64%. Una componente
di prestiti così elevata peraltro è
stata al centro di un acceso
dibattito sulla capacità del nostro
paese di potersi impegnare in
maniera così importante. 7 i paesi
europei, compresa l'Italia, che
hanno anche richiesto prestiti
nell'ambito del Pnrr.
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10. Il PNRR e le
sanzioni alla Russia
L’Italia è uno dei paesi che sta
risentendo dei problemi scaturiti dalle
sanzioni alla Russia a causa della guerra
contro l’Ucraina. L’obiettivo 2 del PNRR
prevedeva che venissero chiuse le 6
centrali a carbone presenti sul territorio
nazionale ma a causa delle sanzioni alla
Russia, l’Italia si è ritrovata a corto di
fonti energetiche, per cui è diventato
necessario mantenere attive tali centrali.
Perciò è necessario modificare gli
obiettivi del PNRR, anche perché i costi
sono cresciuti molto dal momento in cui
questo documento è stato firmato: era
programmato con un’inflazione al 2% ma
oggi siamo quasi al triplo. Mentre nel
governo e nella maggioranza si agita
l’idea di un secondo Recovery da dedicare
alla crisi energetica.
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11. Le materie prime
Russia e Ucraina sono produttori vitali di
materie prime per uso industriale e
alimentare, tra cui alluminio, nichel e
titanio, grano, olio di girasole, gas e greggio.
Da quando la Russia ha invaso la vicina
Ucraina, i prezzi di molte di queste materie
prime sono aumentati vertiginosamente fino
a raggiungere picchi mai osservati da anni,
uno scenario peggiorato dal fatto che anche
Mosca deve affrontare la minaccia di
ulteriori sanzioni occidentali. Alcune di
queste materie prime sono:
I. Gas naturale e greggio
II. Grano e olio di mais e girasole
III. Alluminio, nichel e palladio
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12. Le sanzioni alla
Russia
Trasporto aereo
Tutti i voli delle compagnie aeree
russe sono banditi dallo spazio aereo
di USA, Regno Unito, UE e Canada. Il
Regno Unito ha anche vietato i jet
privati noleggiati dai russi.
Individui, politici e oligarchi
Quanto ai singoli, l'UE, il Regno Unito
e gli Stati Uniti hanno imposto
sanzioni a centinaia di persone
collegate al regime russo e ai ricchi
imprenditori, i cosiddetti oligarchi, che
sono considerati vicini al Cremlino.
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13. Le sanzioni
alla Russia
Misure finanziarie
I paesi occidentali hanno congelato i beni della
banca centrale russa, per impedirle di usare i
suoi 630 miliardi di dollari di riserve in valuta
estera. Alcune delle principali istituzioni
finanziarie russe sono poi state escluse dal
sistema di scambi finanziari internazionali
Swift, necessario per i trasferimenti di denaro
oltrefrontiera, causando i ritardi dei pagamenti
da e per la Russia, in particolare nel settore
dell'energia.
Beni di lusso
La vendita di beni di lusso alla Russia, fra i
quali anche auto, aerei e imbarcazioni, i prodotti
dell'alta moda e le opere d'arte, è vietata dal
Regno Unito e dall'Unione europea. Il Regno
Unito ha deciso di imporre una tassa del 35% su
alcune importazioni dalla Russia, compresa la
vodka. L'Ue ha introdotto inoltre restrizioni
commerciali per i prodotti siderurgici e i beni di
lusso.
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