Un'analisi in 42 pagine di oltre 32.000 portafogli finanziari strutturati per misurare gli effetti su rendimenti e rischio delle componenti timing, orizzonte temporale e profilo di rischio.
L'analisi inizia l'1 gennaio 2001 e termina il 30 ottobre 2015.
3. Felicità
Finanziaria
3
Indice
Introduzione................................................................................................
4
1
Paradossi
finanziari.....................................................................................
5
1.1
15
anni
di
mercati
finanziari:
i
rendimenti...................................................
6
1.2
15
anni
di
mercati
finanziari:
i
rischi............................................................
9
2
Orizzonti
temporali
e
profilo
di
rischio.................................................
11
2.1
Schede
quantitative
profili
di
rischio............................................................
13
2.2
Analisi
aggregata
e
autovalutazione.............................................................
36
2.3
Possibili
ottimizzazioni..................................................................................
38
3
Condizioni
necessarie
(ma
non
sufficienti)
per
la
felicità
finanziaria............
41
4. Felicità
Finanziaria
4
Introduzione
Qual
è
il
profilo
di
rischio
di
ognuno
di
noi?
Esiste
un
profilo
costante
nel
tempo?
Chi
ha
investito
denaro
negli
ultimi
15
anni
lo
ha
fatto
in
modo
consapevole
e
congruo
rispetto
al
proprio
profilo
di
rischio?
Quanti
hanno
guadagnato
e
quanti
hanno
perso
investendo
nei
mercati
finanziari
in
questo
periodo
così
lungo?
Sapevate
che
dal
2000
ad
oggi
investire
in
azioni
ha
fruttato
meno
dell'1%
annuo?
Quali
perdite
ha
dovuto
affrontare
chi,
nello
stesso
periodo,
avesse
scelto
un
profilo
bilanciato?
Pensiamo
che
il
solo
2015
ha
fatto
subire
ad
ogni
tipologia
di
investitore
oscillazioni
nei
rendimenti
inaccettabili
all'interno
di
un
corretto
processo
di
ottimizzazione
di
portafoglio.
Un
sottoscrittore
di
obbligazioni
governative
internazionali
nel
2015
ha
sopportato
una
perdita
dell'8,39%
prima
di
poter
gioire
dell'attuale
+6,80%
da
inizio
anno.
Un
profilo
50%
Azionario
e
50%
Obbligazionario
è
da
inizio
anno
a
+8,27%,
ma
ha
dovuto
subire
un
-‐13,46%
in
pochi
mesi,
quanti
se
lo
sarebbero
aspettati?
Eppure
è
esattamente
il
dato
che
dovevano
attendersi,
visto
che
il
valore
"minimo"
delle
perdite
attese
per
chi
investe
da
5
anni
in
su,
con
questo
profilo,
è
pari
a
-‐13,21%.
Abbiamo
provato
a
simulare
investimenti
su
diversi
profili
di
rischio
e
differenti
orizzonti
temporali
a
partire
dal
1
gennaio
2001
ad
oggi.
Questo
lavoro
aveva
molti
scopi,
sia
dal
punto
di
vista
ex
post
che
ex
ante:
cerchiamo
di
rappresentarne
i
risultati
in
modo
che
possano
essere
utili
a
tutti.
Investitori,
consulenti
finanziari
e
promotori.
I
risultati
sono
a
nostro
parere
sorprendenti.
Danno
una
misura
quantitativa
a
quel
percepito
che
è
latente
in
molti
investitori
e
professionisti
del
settore:
molti
mercati
sono
vicini
ai
loro
massimi
storici,
ma
pochi
investitori
hanno
trovato
la
felicità
finanziaria
in
questi
15
anni.
Cerchiamo
di
capire
perchè.
Ricordiamo
che
non
hai
dovuto
pagare
nulla
per
questo
studio,
ma
che
se
prosegui
la
lettura
ti
impegni
moralmente
a
fare
una
donazione
a
Save
the
Children
di
qualsiasi
entità.
La
consapevolezza
non
vale
solo
in
campo
finanziario.
5. Felicità
Finanziaria
5
1
Paradossi
finanziari
NON
parleremo
dei
grandi
e
complessi
paradossi
matematico/finanziari.
Niente
di
astruso
come
la
probabilità
di
trovare
al
cinema
due
persone
che
festeggiano
il
compleanno
lo
stesso
giorno
e
nemmeno
domande
stupide
come
sapere
qual
è
la
nazione
con
più
ascensori.
Bè
per
la
verità
un
po'
si
ne
parleremo,
ma
solo
per
dimostrare
quanto
il
profilo
di
rischio
di
chiunque
sia
talmente
soggetto
a
dissonanze
cognitive
e
ad
errori
di
valutazione
da
renderlo
quasi
senza
significato
se
non
si
modifica
il
paradigma.
Dal
momento
che
i
destinatari
di
questo
lavoro
sono
tre
categorie
distinte,
capiterà
talvolta
che
quanto
scriviamo
possa
suscitare
cose
diverse
nell'investitore,
nel
consulente
e
nel
promotore.
Un
primo
esempio?
Qualunque
investitore,
anche
il
più
equilibrato,
ha
un
profilo
aggressivo
quando
i
mercati
salgono
e
uno
prudente
quando
questi
scendono.
Ora,
gli
investitori
che
leggono
diranno
tutti:
no,
io
no,
non
sono
così;
i
consulenti
e
i
promotori
invece
avranno
letto
annuendo
e
pensando
a
qualche
decina
di
Clienti.
Ma
è
normale
che
sia
così.
Il
profilo
di
rischio
è
per
sua
natura
non
costante,
dipendendo
da
componenti
emotive
e
psicologiche.
Il
problema
nasce
quando
diventa
necessario
incasellare
qualcosa
di
dinamico
all'interno
di
un
questionario
asettico.
Anzi,
per
meglio
dire,
nasce
quando
il
profilo
si
trae
dall'auto-‐percezione
(ancora
più
soggetta
a
componenti
irrazionali).
"Qual
è
il
tuo
grado
di
conoscenza
dei
seguenti
strumenti
finanziari...?"
Domanda
tipica
da
questionario
Mifid,
giusto?
Bene,
un
interessantissimo
report
pubblicato
a
giugno
di
quest'anno
da
CONSOB
(Report
on
financial
investments
of
Italian
households)
ci
dice,
tra
le
altre
cose,
che
l'80%
degli
investitori
italiani
si
auto-‐valuta
sopra
la
media
per
quanto
riguarda
la
competenza
finanziaria,
6. Felicità
Finanziaria
6
nonostante
il
50%
degli
intervistati
non
sappia
cosa
sia
l'inflazione
e
il
55%
non
riesca
a
dare
una
definizione
corretta
di
"diversificazione
degli
investimenti".
Se
il
profilo
di
rischio
varia
nel
tempo
e
se
è
basato
su
auto-‐percezione,
le
probabilità
che
possa
generare
insoddisfazioni
sono
altissime.
Non
è
sicuramente
questo
l'argomento
della
presente
analisi,
ma
era
una
premessa
necessaria
dal
momento
che
uno
dei
nostri
obiettivi
è
dare
maggiore
consapevolezza
su
ciò
che
la
scelta
di
un
profilo
comporta
in
termini
di
rendimenti
finanziari.
1.1
15
anni
di
mercati
finanziari:
i
rendimenti
I
quindici
anni
oggetto
di
analisi
(2000
-‐
2015)
hanno
visto
complessivamente
performance
positive
sia
da
parte
dei
mercati
azionari
che
obbligazionari
1,
rispettivamente
+14,94%
e
+37,20%
Ma,
a
proposito
di
paradossi,
quanti
sono
consapevoli
che
un
investimento
sui
mercati
azionari
globali
fatto
15
anni
fa
ha
reso
meno
dell'1%
all'anno?
Già.
Le
azioni
hanno
reso
meno
delle
obbligazioni,
pur
rischiando
ovviamente
di
più.
Ma
come
è
possibile?
"Ma
non
mi
avevano
detto
che
il
rischio
va
di
pari
passo
con
il
rendimento?"
"Allora
il
mio
profilo
di
investimento
è
sicuramente
sbagliato"...
E'
un
bel
problema.
Anche
perchè
per
mettere
in
cassaforte
questo
popo'
di
bottino,
ho
dovuto
sopportare
minusvalenze
pesantissime,
oltre
il
50%.
Molto
meglio
quel
2,48%
all'anno
che
mi
hanno
dato
le
obbligazioni!
Soprattutto
rischiando
quasi
niente...bè
quasi
niente,
la
massima
perdita
che
in
questo
caso
avrei
dovuto
sostenere
è
stata
"solo"
dell'11%
e
stiamo
parlando
di
1
Ci
riferiamo
agli
indici
Fideuram
Azionari
Internazionali
e
Obbligazioni
Governative
Internazionali,
come
meglio
precisato
nel
capitolo
3.
7. Felicità
Finanziaria
7
un
profilo
prudente,
senza
quota
azionaria,
senza
high
yield,
solo
emissioni
governative.
Quanti
investitori
conoscete
che
siano
soddisfatti
con
un
rendimento
del
2,48%
e
l'11%
di
drawdown2?
Ma
forse
sono
esempi
limite,
qualcuno
dirà
che
la
maggior
parte
degli
investitori
appartengono
alla
grande
famiglia
del
profilo
bilanciato
ed
in
virtù
di
questa
sana
diversificazione
avrà
ottenuto
risultati
migliori
rispetto
ai
rischi.
Purtroppo
dobbiamo
deludere
anche
queste
attese:
infatti
un
portafoglio
con
un
classico
50%
-‐
50%,
equamente
suddiviso
tra
azioni
e
obbligazioni,
avrebbe
realizzato
un
rendimento
annuo
pari
a
1,74%,
quindi
non
di
particolare
soddisfazione,
ma
avrebbe
affrontato
un
drawdown
di
oltre
il
25%.
Insomma
nonostante
in
questi
15
anni
si
siano
visti
nuovi
massimi
da
parte
di
molti
mercati
azionari
e
una
vera
e
propria
galoppata
da
parte
degli
obbligazionari,
la
vita
è
stata
dura
per
i
cassettisti:
tanti
rischi
e
poche
soddisfazioni.
Se
osserviamo
i
risultati
anno
per
anno
(non
più
quindi
annualizzati
su
un
orizzonte
di
15
anni)
vediamo
delle
cose
ancora
più
interessanti:
• I
mercati
azionari
hanno
visto
solo
5
anni
solari
negativi
su
15,
ma
le
perdite
sono
state
così
pesanti
da
ridurre
ai
minimi
termini
la
performance
finale;
• I
mercati
obbligazionari
fanno
registrare
solo
4
anni
negativi;
• Due
profili
bilanciati
"prudenti",
20
azionario
-‐
80
obbligazionario
e
30
azionario
-‐
70
obbligazionario,
sono
i
profili
che
vedono
il
maggior
numero
di
anni
negativi
(6);
• In
5
anni
su
15
i
mercati
obbligazionari
hanno
battuto
quelli
azionari;
• Solo
un
anno
(il
2007)
entrambi
i
mercati
hanno
chiuso
in
negativo;
Vediamo
i
dati
di
dettaglio
nella
tabella
che
segue:
2
Il
drawdown
è
la
massima
perdita
subita
da
uno
strumento
finanziario
o
da
un
portafoglio.
Viene
calcolata
come
differenza
tra
il
massimo
assoluto
toccato
dall'equity
line
nel
periodo
e
il
successivo
minimo
assoluto.
8. Felicità
Finanziaria
8
RENDIMENTI
ANNUALI
PROFILO
2015
2014
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
2003
2002
2001
100
Azioni
9,73
16,23
17,55
10,94
-‐8,26
13,38
24,14
-‐34,62
-‐4,48
5,20
17,39
2,73
7,32
-‐28,11
-‐11,59
90-‐10
9,44
15,77
15,05
10,09
-‐6,83
12,68
21,82
-‐30,35
-‐4,18
4,22
16,15
2,47
6,20
-‐25,20
-‐10,13
80-‐20
9,14
15,31
12,54
9,24
-‐5,39
11,97
19,50
-‐26,09
-‐3,89
3,25
14,92
2,21
5,08
-‐22,29
-‐8,66
70-‐30
8,85
14,85
10,04
8,39
-‐3,96
11,27
17,18
-‐21,82
-‐3,59
2,28
13,68
1,95
3,97
-‐19,38
-‐7,20
60-‐40
8,56
14,39
7,53
7,54
-‐2,52
10,57
14,86
-‐17,55
-‐3,29
1,30
12,44
1,69
2,85
-‐16,47
-‐5,74
50-‐50
8,27
13,94
5,03
6,69
-‐1,09
9,86
12,55
-‐13,29
-‐3,00
0,33
11,21
1,44
1,73
-‐13,57
-‐4,28
40-‐60
7,97
13,48
2,53
5,84
0,34
9,16
10,23
-‐9,02
-‐2,70
-‐0,65
9,97
1,18
0,61
-‐10,66
-‐2,81
30-‐70
7,68
13,02
0,02
4,99
1,78
8,46
7,91
-‐4,75
-‐2,40
-‐1,63
8,73
0,92
-‐0,51
-‐7,75
-‐1,35
20-‐80
7,39
12,56
-‐2,48
4,14
3,21
7,76
5,59
-‐0,48
-‐2,10
-‐2,60
7,49
0,66
-‐1,62
-‐4,84
0,11
10-‐90
7,09
12,10
-‐4,99
3,29
4,65
7,05
3,27
3,78
-‐1,81
-‐3,58
6,26
0,40
-‐2,74
-‐1,93
1,58
100
Bond
6,80
11,64
-‐7,49
2,44
6,08
6,35
0,95
8,05
-‐1,51
-‐4,55
5,02
0,14
-‐3,86
0,98
3,04
Se
analizziamo
i
valori
medi
annui,
notiamo
che
differiscono
in
modo
significativo
da
quelli
annualizzati
sui
15
anni:
il
rendimento
azionario
risulta
pari
a
3,51,
contro
lo
0,996;
quello
obbligazionario
2,22
a
confronto
con
un
2,48
annualizzato.
Magie
dei
denominatori!
Tanto
utili
ai
"venditori"
finanziari
senza
scrupoli.
L'azionario
è
sceso
talmente
tanto
che
gli
anni
buoni
sembrano
eccezionali,
mentre
stanno
solo
recuperando
(con
fatica)
le
perdite
pregresse.
Questo
mostra
un
nuovo
paradosso:
questi
15
anni
sono
stati
più
positivi
per
chi
ha
investito
in
azioni
o
in
obbligazioni?
Qui
serve
il
più
classico
dei
dipende:
dal
timing,
sicuramente,
ma
anche
e
soprattutto
dall'orizzonte
temporale.
L'orizzonte
temporale
non
è,
quindi,
un
principio
astratto,
una
casellina
inutile
in
un
modulo
o
una
fissazione
di
Consob;
è
un
elemento
essenziale
per
poter
sapere
a
cosa
si
va
incontro
investendo
sui
mercati
finanziari
e
deve
essere
giustamente
valutato
nel
profilo
di
rischio
complessivo.
Chi
avesse
investito
in
azionario
senza
muovere
foglia
per
tutti
e
15
gli
anni
avrebbe
realizzato
un
rendimento
annualizzato
pari
allo
0,996%.
Il
rendimento
medio
di
15
investitori
che
si
fossero
succeduti
con
orizzonti
temporali
pari
a
1
anno
sarebbe
stato
del
3,51%.
Ogni
orizzonte
PROFILO
MEDIA
1
YR
100
Azioni
3,51
90-‐10
3,38
80-‐20
3,25
70-‐30
3,12
60-‐40
2,99
50-‐50
2,86
40-‐60
2,73
30-‐70
2,61
20-‐80
2,48
10-‐90
2,35
100
Bond
2,22
9. Felicità
Finanziaria
9
temporale
intermedio
genera
rendimenti
compresi
tra
questi
due
valori,
per
esempio
un
orizzonte
di
3
anni
(ipotizzati
solari)
registra
un
rendimento
medio
pari
a
3,29%.
1.2
15
anni
di
mercati
finanziari:
i
rischi
La
conclusione
del
capitolo
precedente
non
vi
ha
lasciato
un
po'
di
amaro
in
bocca?
Non
avete
una
sensazione
di
fastidio
non
ben
definita?
Dite
la
verità:
non
avete
pensato
"ma
saranno
corretti
questi
dati?".
Questo
è
ciò
che
suscitano
i
paradossi:
risultati
diversi
da
ciò
che
ci
saremmo
attesi
o
che
riteniamo
"normale".
Un
po'
come
sapere
che
il
paese
al
mondo
con
più
ascensori
è
l'Italia
(non
solo
pro-‐capite,
in
assoluto!).
Facciamo
un
altro
passetto.
Se
il
nostro
orizzonte
temporale
è
più
lungo,
a
parità
di
condizioni
rischio
di
più
o
di
meno?
Ognuno
si
sarà
dato
una
propria
risposta
e
secondo
la
tipologia
di
rischio
cui
si
dà
priorità,
questa
risposta
può
anche
variare,
ma
se
diamo
priorità
ai
downside
risks
(come
noi),
più
si
allunga
il
periodo,
più
la
performance
deve
remunerare
un
rischio
crescente.
Se
per
esempio
abbiamo
un
valore
di
shortfall3
pari
a
-‐15%,
la
probabilità
che
tale
perdita
si
verifichi
aumenta
col
passare
del
tempo.
Analizzando
le
performance
confrontate
con
il
drawdown
si
assiste
ad
un
fenomeno
simile,
ovviamente.
Allungando
il
periodo
osservato
avrò
valori
di
drawdown
che
tendono
a
crescere
e
se
il
rendimento
annuo
scende,
l'efficienza
dell'investimento
crolla.
Vediamo
i
dati,
sul
profilo
100%
Azionario,
relativi
all'intero
periodo
osservato,
suddiviso
in
4
orizzonti
temporali
distinti.
15
Anni
5
Anni
3
Anni
1
Anno
Max
Drawdown
-‐56,70%
-‐30,36%
-‐23,66%
-‐16,27%
Rend.
Annual.
+0,996%
+3,044
+3,288%
+3,51%
A
nostro
parere
risulta
interessante
verificare
il
drawdown
annuale
per
ogni
profilo
di
rischio,
così
da
rendersi
conto
di
quello
che
abbiamo
affrontato
in
termini
di
perdite
latenti
(in
nessun
3
Se
il
VAR
misura
la
massima
perdita
in
un
determinato
periodo
con
un
intervallo
di
confidenza
prefissato
(95%-‐
99%),
lo
Shortfall
misura
la
media
delle
perdite
non
ricomprese
nel
Var,
quindi
quelle
più
pesanti
e
rare.
10. Felicità
Finanziaria
10
lettore
è
partito
quel
pensiero,
un
po'
anni
'90,
che
diceva
più
o
meno:
"tanto
una
perdita
non
è
tale
finchè
non
vendo..",
giusto?)
DRAWDOWN
ANNUALI
PROFILO
2015
2014
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
2003
2002
2001
100
Azioni
-‐18,26
-‐8,76
-‐8,78
-‐9,00
-‐21,10
-‐9,80
-‐17,43
-‐37,79
-‐12,23
-‐9,81
-‐4,80
-‐8,99
-‐15,29
-‐33,19
-‐28,75
90-‐10
-‐17,32
-‐7,80
-‐8,33
-‐7,76
-‐18,85
-‐8,44
-‐15,65
-‐32,99
-‐10,88
-‐8,95
-‐4,51
-‐3,21
-‐13,81
-‐29,90
-‐25,80
80-‐20
-‐16,38
-‐6,83
-‐7,86
-‐6,49
-‐16,59
-‐7,07
-‐13,85
-‐28,20
-‐9,55
-‐8,16
-‐4,21
-‐7,58
-‐12,32
-‐26,60
-‐22,83
70-‐30
-‐15,42
-‐5,85
-‐7,39
-‐5,22
-‐14,49
-‐5,68
-‐12,03
-‐23,40
-‐8,26
-‐7,58
-‐3,91
-‐6,87
-‐10,82
-‐23,29
-‐19,83
60-‐40
-‐14,45
-‐4,91
-‐6,91
-‐4,10
-‐12,37
-‐4,61
-‐10,19
-‐18,60
-‐6,96
-‐7,02
-‐3,60
-‐6,15
-‐9,31
-‐19,98
-‐16,81
50-‐50
-‐13,46
-‐4,03
-‐6,42
-‐3,07
-‐10,29
-‐3,59
-‐8,34
-‐14,03
-‐5,67
-‐6,46
-‐3,29
-‐5,43
-‐7,79
-‐16,65
-‐13,91
40-‐60
-‐12,47
-‐3,17
-‐5,93
-‐2,60
-‐8,23
-‐2,79
-‐6,67
-‐10,19
-‐4,69
-‐5,89
-‐2,97
-‐4,70
-‐6,25
-‐13,33
-‐11,52
30-‐70
-‐11,47
-‐2,56
-‐5,44
-‐2,58
-‐6,18
-‐2,34
-‐5,25
-‐7,19
-‐3,70
-‐5,43
-‐2,65
-‐3,97
-‐4,70
-‐10,09
-‐9,15
20-‐80
-‐10,45
-‐2,02
-‐5,06
-‐2,76
-‐4,29
-‐2,68
-‐4,05
-‐6,05
-‐3,06
-‐5,08
-‐2,72
-‐3,45
-‐3,18
-‐7,48
-‐6,82
10-‐90
-‐9,43%
-‐1,47
-‐6,19
-‐3,02
-‐3,94
-‐3,66
-‐4,13
-‐5,79
-‐3,42
-‐5,04
-‐2,83
-‐3,11
-‐3,08
-‐5,06
-‐4,61
100
Bond
-‐8,39%
-‐1,42
-‐8,09
-‐3,07
-‐4,99
-‐4,98
-‐5,95
-‐5,57
-‐4,60
-‐5,11
-‐2,97
-‐3,21
-‐3,96
-‐3,96
-‐3,64
Abbiamo
evidenziato
in
verde
i
valori
sopra
il
-‐5%
di
drawdown,
livello
da
noi
considerato
limite
per
l'ottimizzazione
di
un
patrimonio
familiare.
Seguendo
questo
criterio,
come
si
vede,
nessun
profilo
è
accettabile,
infatti
nella
migliore
delle
ipotesi
ho
uno
sforamento
di
tale
limite
in
5
anni
su
15.
Pensiamo
che
il
solito
"bilanciatone"
50
-‐
50,
quello
che
complessivamente
vedeva
sui
15
anni
un
rendimento
annualizzato
dell'1,74%,
calato
anno
per
anno
ha
un
+2,86%
di
risultato
medio,
con
una
massima
perdita
pari
a
-‐16,65%.
Secondo
voi
quanti
investitori
"bilanciati"
sono
consapevoli
di
queste
dimensioni
di
rischio?
Tutti
questi
dati
ci
hanno
incuriosito
al
punto
che
abbiamo
deciso
di
approfondire
l'analisi
per
cercare
di
trarre
il
maggior
numero
di
considerazioni
utili
per
il
futuro.
Per
fare
ciò
abbiamo
simulato
investimenti
non
più
anno
per
anno,
ma
giorno
per
giorno.
Si
è
fissato
un
orizzonte
temporale
di
3
anni,
che
risulta
più
congruo
per
un
investimento
finanziario
rispetto
alle
due
ipotesi
estreme
(15
anni
e
1
anno)
e
su
questo
orizzonte
temporale,
abbiamo
applicato
2.970
finestre
temporali
scorrevoli,
giorno
per
giorno,
su
tutti
e
11
i
profili
di
rischio
considerati.
Ottenuti
questi
dati
storici,
si
è
proceduto
ad
utilizzarli
in
simulazioni
montecarlo
per
verificare
le
forchette
di
comportamento
future.
11. Felicità
Finanziaria
11
2
Orizzonti
temporali
e
profili
di
rischio
Immaginiamo
di
avere
avuto
un
campione
di
32.670
soggetti
che
a
partire
dal
2
gennaio
2001
abbiano
iniziato
ogni
giorno
un
investimento
triennale,
su
11
diversi
profili
di
rischio.
Il
giorno
1
(2
gennaio
2001,
appunto)
vede
un
investimento
da
parte
del
Sig.
A
pari
al
100%
in
azioni,
del
Sig.
B
con
90%
azioni
e
10%
obbligazioni,
e
via
così
fino
al
Sig.
M,
il
più
prudente,
con
il
100%
investito
in
obbligazioni.
Il
giorno
dopo,
mercoledì
3
gennaio,
si
prosegue
con
altri
11
signori
con
gli
stessi
profili
del
giorno
prima,
ma
spostando
il
triennio
di
investimento
1
giorno
avanti,
cosicché
i
primi
terminano
l'investimento
il
30
dicembre
2003
e
gli
altri
a
seguire
fino
al
giorno
30
Ottobre
2015.
INVESTITORE/PROFILO
Inizio
2/1/2001
Inizio
3/1/2001
Inizio
...
100%
Azioni
Sig.
A
Sig.
N
90%
Azioni
/
10%
Obbligazioni
Sig.
B
...
80%
Azioni
/
20%
Obbligazioni
Sig.
C
...
70%
Azioni
/
30%
Obbligazioni
Sig.
D
...
60%
Azioni
/
40%
Obbligazioni
Sig.
E
...
50%
Azioni
/
50%
Obbligazioni
Sig.
F
40%
Azioni
/
60%
Obbligazioni
Sig.
G
30%
Azioni
/
70%
Obbligazioni
Sig.
H
20%
Azioni
/
80%
Obbligazioni
Sig.
I
10%
Azioni
/
90%
Obbligazioni
Sig.
L
100%
Obbligazioni
Sig.
M
12. Felicità
Finanziaria
12
Complessivamente
questi
32.670
investitori
virtuali
rappresentano
un
proxy
attendibile
di
chiunque
in
questo
quindicennio
abbia
mantenuto
un
investimento
azionario
e/o
obbligazionario
di
durata
3
anni.
L'investitore
reale
rispetto
a
questo
proxy
può
avere
solo
3
filoni
di
possibili
divergenze:
• L'esposizione
azionaria
varia
nel
tempo
(aggiungendo
quindi
all'asset
allocation
un
elemento
di
timing
che
viene
approfondito
proprio
con
l'approccio
a
finestre
temporali
scorrevoli)
• Presenza
di
rischio
aggiuntivo
non
sistematico
(alpha)
• Aggiunta
di
una
o
più
asset
class
sufficientemente
decorrelate
con
azionario
ed
obbligazionario.
Queste
divergenze
non
inficiano,
a
nostro
parere,
l'analisi
in
quanto
l'approfondimento
degli
impatti
del
solo
rischio
sistematico
diventa
la
base
per
eventuali
successivi
approfondimenti
per
quanto
riguarda
il
timing
(vedi
finestre
scorrevoli)
o
l'alpha
in
ogni
sua
declinazione.
Siamo
convinti,
infatti,
che
l'analisi
che
andiamo
a
presentare
valga
a
prescindere
da
quale
fondo
specifico
il
singolo
investitore
avrebbe
potuto
scegliere,
in
quanto
nella
grande
maggioranza
dei
casi
sovraperformance
strutturali
per
un
periodo
così
lungo
sono
più
ascrivibili
ad
un
maggiore
appetito
per
il
rischio
(maggior
Beta)
che
non
a
una
capacità
costante
di
generazione
di
alpha
a
parità
di
rischio.
Dal
punto
di
vista
metodologico
si
è
scelto
di
utilizzare
come
strumenti
di
riferimento
gli
indici
Fideuram
ed
in
particolare
l'Indice
Fideuram
Azionari
Internazionali
e
il
Fideuram
Obbligazioni
Governative
Internazionali.
Si
utilizzano
i
Fideuram
perchè
essendo
medie
relative
ai
fondi
riteniamo
che
possano
essere
più
rappresentativi
di
ciò
che
un
investitore
italiano
abbia
realmente
effettuato
come
investimenti
nel
periodo
considerato.
La
scelta
su
questi
due
indici
specifici
è
dettata
dal
fatto
che
pensiamo
possano
essere
i
più
rappresentativi
di
asset
class
generaliste
quali
"EQUITY"
e
"BOND".
Procediamo
per
singolo
profilo
di
rischio
iniziando
dal
profilo
100%
azionario.
I
2.970
"trienni"
considerano,
come
per
tutti
gli
altri
profili,
un
inizio
dell'investimento
che
shifta
dal
2
gennaio
2001
fino
al
29
ottobre
2012,
data
che
viene
fissata
a
ritroso
dal
30
ottobre
2015
(ultimo
giorno
di
analisi)
come
termine
dell'ultimo
triennio
di
investimento.
15. Felicità
Finanziaria
15
4
SIMULAZIONE
MONTECARLO
Sotto
possiamo
osservare
la
stima
del
comportamento
futuro,
con
granularità
mensile,
per
i
prossimi
2
anni.
Ciò
che
è
significativo
non
è
tanto
la
proiezione
del
dato
medio
(basato
sulla
media
dei
risultati
passati),
quanto
gli
estremi
del
cono
che
si
forma.
4
In
questa
sezione
la
deviazione
standard
non
misura
la
variabilità
delle
performance,
ma
quanto
il
timing
possa
impattare
sul
rendimento
medio
a
3
anni.
Il
dato
medio
di
performance
annua
(sui
tre
anni)
è
pari
a
+3,27%,
ma
la
variabilità
di
tale
dato
è
molto
forte
presentando
una
deviazione
standard
di
9,37%.
Più
di
un
terzo
(37,68%)
degli
investitori
campione
avrebbero
chiuso
l'investimento
in
perdita,
con
una
media
del
-‐21,30%.
La
miglior
performance
triennale
è
pari
+77,84%,
mentre
la
peggiore
è
di
-‐44,71%.
Il
Var
calcolato
stocasticamente
è
perfettamente
coerente
con
i
valori
storici,
infatti
lo
shortfall
reale
è
pari
a
-‐40,17%
La
distribuzione
dei
rendimenti
presenta
una
forte
bimodalità:
il
37%
dei
casi
vede
un
rendimento
annuo
compreso
tra
+6%
e
+10%;
il
18,35%
presenta
risultati
annui
compresi
tra
-‐4%
e
-‐8%.
17. Felicità
Finanziaria
17
SIMULAZIONE
MONTECARLO
Sotto
possiamo
osservare
la
stima
del
comportamento
futuro,
con
granularità
mensile,
per
i
prossimi
2
anni.
Ciò
che
è
significativo
non
è
tanto
la
proiezione
del
dato
medio
(basato
sulla
media
dei
risultati
passati),
quanto
gli
estremi
del
cono
che
si
forma.
Il
dato
medio
di
performance
annua
(sui
tre
anni)
è
pari
a
+3,13%,
la
variabilità
di
tale
dato
rimane
molto
forte
presentando
una
deviazione
standard
di
8,46%.
Più
di
un
terzo
(36,46%)
degli
investitori
campione
avrebbero
chiuso
l'investimento
in
perdita,
con
una
media
del
-‐19,29%.
La
miglior
performance
triennale
è
pari
+71,06%,
mentre
la
peggiore
è
di
-‐39,74%.
Il
Var
calcolato
stocasticamente
è
perfettamente
coerente
con
i
valori
storici,
infatti
lo
shortfall
reale
è
pari
a
-‐35,73%.
La
distribuzione
dei
rendimenti
presenta
una
forte
bimodalità:
il
33%
dei
casi
vede
un
rendimento
annuo
compreso
tra
+5%
e
+9%;
il
18,45%
presenta
risultati
annui
compresi
tra
-‐3%
e
-‐7%.
19. Felicità
Finanziaria
19
SIMULAZIONE
MONTECARLO
Sotto
possiamo
osservare
la
stima
del
comportamento
futuro,
con
granularità
mensile,
per
i
prossimi
2
anni.
Ciò
che
è
significativo
non
è
tanto
la
proiezione
del
dato
medio
(basato
sulla
media
dei
risultati
passati),
quanto
gli
estremi
del
cono
che
si
forma.
Il
dato
medio
di
performance
annua
(sui
tre
anni)
scende
sotto
il
3%
(+2,99%),
ma
la
variabilità
di
tale
dato
scende
in
modo
più
che
proporzionale
presentando
una
deviazione
standard
di
7,56%.
Più
di
un
terzo
(35,59%)
degli
investitori
campione
avrebbero
chiuso
l'investimento
in
perdita,
con
una
media
del
-‐17,04%.
La
miglior
performance
triennale
è
pari
+64,28%,
mentre
la
peggiore
è
di
-‐39,74%.
Il
Var
calcolato
stocasticamente
è
perfettamente
coerente
con
i
valori
storici,
infatti
lo
shortfall
reale
è
pari
a
-‐31,37%.
La
distribuzione
dei
rendimenti
presenta
una
forte
bimodalità:
il
33%
dei
casi
vede
un
rendimento
annuo
compreso
tra
+5%
e
+9%;
il
18,89%
presenta
risultati
annui
compresi
tra
-‐3%
e
-‐6%.
21. Felicità
Finanziaria
21
SIMULAZIONE
MONTECARLO
Sotto
possiamo
osservare
la
stima
del
comportamento
futuro,
con
granularità
mensile,
per
i
prossimi
2
anni.
Ciò
che
è
significativo
non
è
tanto
la
proiezione
del
dato
medio
(basato
sulla
media
dei
risultati
passati),
quanto
gli
estremi
del
cono
che
si
forma.
Il
dato
medio
di
performance
annua
(sui
tre
anni)
scende
di
altri
14
bp
(+2,85%),
ma
la
deviazione
standard
diminuisce
quasi
di
un
altro
punto
percentuale
(6,67%).
Rimane
costante
la
percentuale
(35,29%)
degli
investitori
campione
che
avrebbero
chiuso
l'investimento
in
perdita,
mentre
la
media
scende
abbastanza
portandosi
a
-‐14,49%.
La
miglior
performance
triennale
è
pari
+58,36%,
mentre
la
peggiore
è
di
-‐29,79%.
Il
Var
calcolato
stocasticamente
è
perfettamente
coerente
con
i
valori
storici;
lo
shortfall
reale
vede
una
notevole
riduzione,
portandosi
a
-‐26,41%,
ma
compare
per
la
prima
volta
una
seconda
area
di
shortfall.
La
distribuzione
dei
rendimenti
presenta
una
forte
bimodalità:
il
32%
dei
casi
vede
un
rendimento
annuo
compreso
tra
+5%
e
+8%;
il
18,72%
presenta
risultati
annui
compresi
tra
-‐2%
e
-‐5%.
23. Felicità
Finanziaria
23
SIMULAZIONE
MONTECARLO
Sotto
possiamo
osservare
la
stima
del
comportamento
futuro,
con
granularità
mensile,
per
i
prossimi
2
anni.
Ciò
che
è
significativo
non
è
tanto
la
proiezione
del
dato
medio
(basato
sulla
media
dei
risultati
passati),
quanto
gli
estremi
del
cono
che
si
forma.
Il
dato
medio
di
performance
annua
(sui
tre
anni)
è
pari
a
+2,71%
e
la
deviazione
standard
si
porta
sotto
il
6%
(5,80%).
Rimane
intorno
a
un
terzo
del
totale
(34,61%)
la
percentuale
di
investitori
campione
che
avrebbero
chiuso
l'investimento
in
perdita,
mentre
la
media
scende
ancora
portandosi
a
-‐
12,03%.
La
miglior
performance
triennale
è
pari
+52,71%,
mentre
la
peggiore
è
di
-‐24,82%.
Il
Var
calcolato
stocasticamente
è
perfettamente
coerente
con
i
valori
storici;
lo
shortfall
reale
vede
un'ulteriore
riduzione,
arrivando
a
-‐21,91%;
permane
la
seconda
area
di
shortfall.
La
distribuzione
dei
rendimenti
presenta
una
forte
bimodalità:
il
29%
dei
casi
vede
un
rendimento
annuo
compreso
tra
+4%
e
+7%;
il
16,94%
presenta
risultati
annui
compresi
tra
-‐2%
e
-‐5%.
25. Felicità
Finanziaria
25
SIMULAZIONE
MONTECARLO
Sotto
possiamo
osservare
la
stima
del
comportamento
futuro,
con
granularità
mensile,
per
i
prossimi
2
anni.
Ciò
che
è
significativo
non
è
tanto
la
proiezione
del
dato
medio
(basato
sulla
media
dei
risultati
passati),
quanto
gli
estremi
del
cono
che
si
forma.
Il
dato
medio
di
performance
annua
(sui
tre
anni)
è
pari
a
+2,57%
e
la
deviazione
standard
si
porta
sotto
il
5%
(4,96%).
Esattamente
pari
a
un
terzo
del
totale
(33,30%)
la
percentuale
di
investitori
campione
che
avrebbero
chiuso
l'investimento
in
perdita,
mentre
la
media
dei
negativi
scende
molto,
-‐
9,78%.
La
miglior
performance
triennale
è
pari
+47,06%,
mentre
la
peggiore
è
di
-‐19,85%.
Il
Var
calcolato
stocasticamente
è
perfettamente
coerente
con
i
valori
storici;
lo
shortfall
reale
passa
sotto
il
20%
(-‐17,94%);
permane
e
si
allarga
la
seconda
area
di
shortfall.
La
distribuzione
dei
rendimenti
presenta
una
bimodalità
in
diminuzione:
il
25%
dei
casi
vede
un
rendimento
annuo
compreso
tra
+4%
e
+6%;
il
13,91%
presenta
risultati
annui
compresi
tra
-‐4%
e
-‐6%.
27. Felicità
Finanziaria
27
SIMULAZIONE
MONTECARLO
Sotto
possiamo
osservare
la
stima
del
comportamento
futuro,
con
granularità
mensile,
per
i
prossimi
2
anni.
Ciò
che
è
significativo
non
è
tanto
la
proiezione
del
dato
medio
(basato
sulla
media
dei
risultati
passati),
quanto
gli
estremi
del
cono
che
si
forma.
Il
dato
medio
di
performance
annua
(sui
tre
anni)
è
pari
a
+2,43%
e
la
deviazione
standard
è
4,16%.
Scende
per
la
prima
volta
sotto
il
terzo
del
totale
(29,09%)
la
percentuale
di
investitori
campione
che
avrebbero
chiuso
l'investimento
in
perdita;
la
media
dei
negativi
scende
a
-‐
8,52%.
La
miglior
performance
triennale
è
pari
+41,41%,
mentre
la
peggiore
è
di
-‐16,38%.
Il
Var
calcolato
stocasticamente
è
perfettamente
coerente
con
i
valori
storici;
lo
shortfall
reale
passa
sotto
il
15%
(-‐14,18%);
si
allarga
ulteriormente
la
seconda
area
di
shortfall.
La
bimodalità
si
accentua
sulla
coda
sinistra:
il
21%
dei
casi
vede
un
rendimento
annuo
compreso
tra
+1%
e
+3%;
il
15,15%
presenta
risultati
annui
compresi
tra
-‐3%
e
-‐5%.