Relazione con riferimenti storici tenuta al Convegno all'Ordine degli Architetti di Bergamo il 21/06/2019 redatta dagli architetti Antonio Cortinovis e Alfredo Verzeri con l'obiettivo di evidenziare la primogenitura del concorso e progetto architettonico e urbanistico del Nuovo Centro al piano a fine '800, oltre le mura venete, della città di Bergamo da parte dell'Ing. Giuseppe Murnigotti da Martinengo, dove è studiata ed evidenziata la sua figura progettuale e imprenditoriale significativa.
Murnigotti per primo di fatto pose le basi dell’attuale centro sin dal 1891, proponendo la dismissione della storica Fiera e un originale assetto urbano: venne dichiarato dal Comune di Bergamo vincitore del 1° concorso nel 1893.
Tuttavia, tutto si arenò; fu ripreso solo nella seconda riedizione del successivo concorso urbanistico nel 1906/7 vinto dall'ing. Giuseppe Quaroni con l’arch. Marcello Piacentini. Ulteriori successive modifiche prodotte, risaltano evidenti similitudini a quello precedente di Murnigotti: oggi si direbbe una specie di copia-incolla.
Tale concorso venne assegnato e poi attribuito esclusivamente, quanto impropriamente, al solo Piacentini, che peraltro non considerò il senso urbano, paesaggistico e innovativo del Murnigotti, che proponeva, tra l'altro, i tetti giardino. Il noto, ma disconosciuto conterraneo, era deceduto a Nizza nel 1903.
Quindi si ri-propone un suo riconoscimento, pur tardivo, ma veritativo e meritorio della sua originaria creatività.
Nella nostra contemporaneità, questa mancata consapevolezza, ovvero alterata titolarità autoriale, ha escluso nella edizione del cosiddetto concorso per il Piacentiniano del 2017, i temi più ampi e organici al sistema urbano e storico che potevano, forse dovevano, andare oltre ai meri ri-arredi superficiali del sito.
Temi e problematiche per impatto di traffico, arretratezza infrastrutturale e urbanistica limitanti la fruizione di incontro e reale pedonalizzazione, quindi una vera funzione e fruizione del capoluogo.
Vedi www.infrabg.it
1. Antonio Cortinovis architetto e Alfredo Verzeri architetto
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Apprezziamo l’iniziativa di oggi 21 giugno 2019 da parte dell’Ordine Architetti P. P. e
C. di Bergamo, di cui siamo iscritti.
Da appassionati cultori della storia, architettura e urbanistica, della nostra città,
condividiamo i contenuti dell’articolo pubblicato su ECO BG a pag. 15 di lunedì 6
maggio: “Centro Piacentiniano, studio per (ri)scoprirne le origini.”, in quanto volti a
rendere edotti tutti i bergamaschi delle fasi che definirono il volto attuale della parte
al piano, rendendo Bergamo definibile “città duale”.
Tuttavia, i vari articoli e le varie enunciazioni da anni, pubblicati anche su L’Eco di
Bergamo, a nostro avviso, tendono ad attribuire a Marcello Piacentini la quasi
esclusiva paternità del centro di città bassa. Per correttezza, così non può essere,
poiché si tende a far partire tale fase storica dal concorso del 1906-8, assegnato
appunto a Piacentini con Quaroni, dimenticando che, invero, quel concorso fu
semmai l’inizio della fase finale con le varianti successive, nelle quali Piacentini
abbandonando la prima proposta del 1906 si ripresentò con una soluzione analoga a
una elaborata in precedenza.
Secondo una doverosa e coerente rivisitazione e rivalutazione storico-urbanistica
documentata, è necessario evidenziare che già dal 1891, il conterraneo ingegnere
Giuseppe Murnigotti, da Martinengo, con la sua proposta fu prescelto dalla giunta
comunale, fra varie altre di chi intendesse intervenire sulla Fiera dismessa, anche se
poi il Consiglio Comunale sospese l’operazione per tempistiche economiche, ma tali
contenuti anticiparono di gran lunga quelli che furono riproposti nel progetto del
concorso assegnato nel 1908, che risultano essere in larga parte riflessi, o
effettivamente assimilati, nelle successive varianti di Piacentini. Con ciò non si intende
sminuire il suo lavoro, tantomeno ipotizzare la non esclusiva ispirazione, ma solo
rendere merito al primo progettista (e urbanista ante litteram non a caso già
protagonista di una elaborazione urbana per il quartiere al Parco Sempione a Milano),
perciò anticipatore, tanto che riteniamo che il centro di Bergamo bassa dovrebbe
essere definito Murnigottiano (che vi ci si dedicò sino al 1903 anno della morte), o
almeno Murnigottiano-Piacentiniano.
È consultabile, negli archivi on-line come i documenti urbanistici comunali Rapu,
moltissima documentazione (depositata in Biblioteca Maj), oltre a molte altre
pubblicazioni sul tema (fra cui la tesi di laurea dell’arch. Stefania Giudicatti).
A sostegno della nostra tesi, per brevità, Vi sottoponiamo poche immagini progettuali
della Bergamo Bassa di fine Ottocento e primo Novecento.
E’ opportuno si riconosca, finalmente, che quella percettibilità di preservazione dello
sfondo, “del panorama che offre l’Alta Città”, è frutto non di Piacentini del 1906/8
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(anche se egli denominò iI progetto Panorama), ma dell'ingegner Giuseppe
Murnigotti sin dal 1891 che, coerentemente, si spese anche per evitare l’edificazione
sul verde del Parco Sempione a Milano e contribuì a preservare i Navigli dalle
coperture, che oggi si riscoprono.
Tavola del Progetto Murnigotti del 1891 con la piazza diploica sull’asse di via Vittorio Emanuele, la
teoria porticata lungo il Sentierone, l’uso delle coperture a terrazza e la preservazione della percezione
panoramica di Città Alta, e pur nella classicità architettonica e tipologica, connesso con una modernità,
(trabeazione architravata e mezzanini della teoria dei porticati, terrazze di copertura in continuum,cfr.
pagg. 62-69 tesi S. Giudicatti, in cui si motiva continuità con passerella anche sopra viale Vittorio
Emanuele e si sostiene la fattibilità della pratica dei tetti giardino: tecnologia innovativa e plurilivello del
Sentierone) non riscontrabile nella successiva versione piacentiniana. Sostanzialmente tutti gli elementi
funzionali, compositivi, paesaggistici compreso l’inserimento della torre corrispondono a quanto poi
definito dal II° progetto Quaroni-Piacentini.
Tavola del progetto di trasformazione dei fabbricati di fiera e adiacenze di Bergamo ing. Giuseppe Murnigotti –
1891. Facciata dei nuovi fabbricati verso piazza V. E. - Fianco dei nuovi fabbricati verso via V. E.
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La proposta di Piacentini e Quaroni nel I° concorso del 1906, totalmente abbandonata nel 1908.
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Veduta prospetto di Piacentini e Quaroni 1906 senza alcuna considerazione e relazione panoramica di città alta.
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Ridisegno di Chitò del progetto Panorama di Quaroni-Piacentini – II° concorso 1907-8.
NOTA: le tavole originali del progetto di Piacentini della riedizione del concorso per il
Nuovo Centro (il risultato del primo non fu ritenuto soddisfacente) non sono reperibili
nell’Archivio Comunale, ma sono documentate, dal 1908, con ridisegni e
aggiornamenti successivi con gli Uffici Comunali.
Il progetto finale di Piacentini concordato con gli Uffici Comunali del 1917: la prospettiva del Sentierone.
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Il progetto finale del 1911 di Piacentini concordato con gli Uffici Comunali: la planimetria del nuovo centro.
Piano Regolatore di Fiera e adiacenze 1891di Murnigotti (notare anche acque storiche roggia nuova a destra,
chiostro S. Bartolomeo e la Curna Colleonesca nei giardini dietro Porta Nuova).
6. Antonio Cortinovis architetto e Alfredo Verzeri architetto
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Analizzando le rielaborazioni finali degli Uffici Comunali col “vincitore” del concorso
Piacentini, ma su impianto e impronta evidente “Murnigottiana”, si auspicò, con voto,
che si preservasse quella visione: di fatto così fu nonostante una cinquantina di altri
progetti incluso il primo Piacentini non la considerassero.
Infatti, salvo qualche comprensibile aggiunta e modifica, in quanto poi eseguito si può
comprendere come Murnigotti, con coloro che si occuparono del tema, assolvesse
alle allora necessità di connessione e relazioni infrastrutturali per il Nuovo Centro del
capoluogo e dei rapporti di ambientazione e inserimento contestuale che includeva
la piazza diploica, allora di carattere pedonale, ma compatibile con i mezzi di trasporto
pubblici e privati dell’epoca, a favore di un afflusso di origine provinciale, come lo era
l’antica fiera del prato di S. Alessandro, non di certo con arredi ambientali e
pavimentali come il concorso “Piacentiniano” del 2017/18 che si poneva, almeno
nelle intenzioni, ben altre finalità.
A Murnigotti dovremmo essere grati e riconoscenti sia da bergamaschi, quanto da
architetti di fronte a un ingegnere poliedrico e fine urbanista.
Per gentile concessione del dr. Alberto Asperti e dell’arch. Stefania Giudicatti, di
Martinengo, documentiamo:
Ing. Giuseppe Murnigotti – Martinengo, 1834 – Nizza 1903 - Ingegnere – inventore - imprenditore
7. Antonio Cortinovis architetto e Alfredo Verzeri architetto
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La sua attività, in estrema sintesi:
BREVETTI: DAL 1879 – 1883 - Velocipede con motore a gaz
- Velocigrafo per locomotive
INGEGNERIA – IDRAULICA 1882 -1884: metodo compattamento pietre cementizie
- Mantellatura argini di fiumi
- Metodi di costruzioni in galleria
ARCHITETTURA – URBANISTICA 1891 – 1900: Concorso e progetti per l’area della Fiera di Bergamo
- Nuovi quartieri a Milano; zona Piazza d’Armi, poi Parco Sempione
e conservazione Castello Sforzesco
IMPRENDITORIA: Fornace laterizi in località Malpensata-Conventino
Sitografia: https://it.wikipedia.org/wiki/Giuseppe_Murnigotti
21 giugno 2019
Antonio Cortinovis architetto
Via Provinciale 12
24050 Ghisalba (BG) Tel. 036392243 - e-mail: cortinovis_879@yahoo.it
Alfredo Verzeri architetto
Via Santi 7 Fratelli Martiri n. 30
24020 Ranica (BG) Tel. 035516437 - e-mail: info@alfredoverzeri.it