MorlaGamecRiSegnalazione20230830verzeriPaugemportasudRISCHI.pdf

Alfredo Verzeri architetto www.paugemportasud.it – www.bergamoincomune.it - NaturalMente a.p.s.
MorlaGamecRi-Segnalazione20230830verzeriPaugemportasudRISCHI.docx 2023-08-30 1
Alla C.A. loro indirizzi e-mail>>
Con preghiera di recapito da parte delle seguenti segreterie agli Egrr.:
>>>>>>>>>>>> Consiglieri Comunali del Comune di Bergamo
Piazza Giacomo Matteotti, 27 - Bergamo Tel. 035399216
e-mail: consigliocomunale@comune.bergamo.it
>>>>> Consiglieri e Rappresentati Comunali del Parco dei Colli di Bergamo
Via Valmarina, 25 - Bergamo Tel. 0354530400
e-mail: segreteria@parcocollibergamo.it
>>>>>>>> Consiglieri Provinciali della Provincia di Bergamo
Via Tasso, 8 - Bergamo Tel. 035387111
e-mail: protocollo@pec.provincia.bergamo.it
>>>>>>> Centro studi sul territorio "Lelio Pagani" (CST)
Università di Bergamo Piazza Rosate, 2 - Bergamo Tel. 0352052111
e-mail: cst@unibg.it
>>>>>> Consorzio di Bonifica della Media Pianura Bergamasca
Via Gritti, 21/25 Bergamo Tel. 0354222111
e-mail: info@cbbg.it
>>>>>> Agenzia del Demanio Filiale Lombardia
Corso Monforte, 32 MILANO Tel. 027626181
e-mail: dre_lombardia@pce.agenziademanio.it
>>>>> Direzione Generale Territorio e Protezione Civile Difesa del Suolo e
Gestione Attività Commissariali Pianificazione dell'assetto Idrogeologico, Reticoli
e Demanio Idrico - Ufficio Territoriale di Bergamo - Servizio “Polizia idraulica e
Pianificazione Territoriale”
Via XX Settembre 18/A - Bergamo Tel. 035273111
e-mail: spazioregione_bergamo@regione.lombardia.it

Spett.li Enti in indirizzo,
vista Vs. adesione a Contratto di Fiume Torrente Morla inoltriamo medesima Ri-
Segnalazione in allegato.
>>>>>> ERSAF - SEDE CENTRALE – MILANO
Via Pola, 12 - 20124 Milano (MI) Tel. 02674041
e-mail: ersaf@pec.regione.lombardia.it; info@ersaf.lombardia.it
>>>>>>>>>>>> SEDE ERSAF - CURNO (BG) – VIVAIO
Via dei Campi, 5 - 24035 Curno (BG) Tel. 0356227382
e-mail: vivaio.forestale@ersaf.lombardia.it
>>>>>>>>PLIS del Rio Morla e delle rogge Ente gestore: Comune di Zanica, via
Roma 35 - 24050 Zanica (Bergamo) Tel. 0354245882
e-mail: protocollo@pec.comune.zanica.bg.it
>>>>>>>>>>>> ARPA LOMBARDIA Sede Centrale
Milano Palazzo Sistema Via Ippolito Rosellini, 17 - 20124 Milano Tel. 02696661
e-mail: arpa@pec.regione.lombardia.it;
dipartimentobergamo.arpa@pec.regione.lombardia.it;
ufficiostampa@arpalombardia.it
>>>>>>>>>>>> ATO Ufficio d'ambito di Bergamo
Via Andrea Moretti, 34 -24126 Bergamo Tel. 035211419
e-mail: info@atobergamo.it
>>>>>>>>>>>> UNIACQUE BERGAMO
Via delle Canovine, 21 - 24126 Bergamo Tel. 0353070111
e-mail: info@uniacque.bg.it
>>>>>>>>> LEGA AMBIENTE LOMBARDIA
Via Adelaide B. Cairoli, 22 – 20127 Milano Tel. 0287386480
e-mail: lombardia@legambientelombardia.it
>>>>>>>>> REGIONE LOMBARDIA

Piazza Città di Lombardia 1 - 20124 Milano Tel. 800318318
Presidente Attilio Fontana
email: segreteria_presidente@regione.lombardia.it
>>>>>>>>> Direzione Generale Ambiente e Clima
e-mail: ambiente_clima@pec.regione.lombardia.it
Direttore Generale: Dario Fossati E-mail: dario_fossati@regione.lombardia.it
Direzione Generale Sicurezza e Protezione Civile Direttore Generale Fabrizio
Cristalli Tel. 0267658488
e-mail: fabrizio_cristalli@regione.lombardia.it
>>>>>> Comune di Azzano San Paolo, Via Papa Giovanni XXIII, 17 - 24052 Azzano
San Paolo (BG) Tel. 035532211
e-mail: sindaco@comune.azzanosanpaolo.bg.it
>>>>>> Comune di Comun Nuovo
piazza Alcide De Gasperi - 24040 Comun Nuovo (BG) Tel. 035595043
e-mail: protocollo@comune.comunnuovo.bg.it
>>>>>> Comune di Levate
Piazza Roma, n. 13 - 24040 - Levate (BG) Tel. 035594143
e-mail: protocollo@comune.levate.bg.it
>>>>>> Comune di Orio al Serio
Via Locatelli n. 20 - 24050 Orio al Serio (BG) Tel. 0354203211
e-mail: protocollo@comune.orioalserio.bg.it
>>>>>> Comune di Ponteranica
Piazza dott. Pietro Asperti, 1 - 24010 Ponteranica (BG) Tel. 035 571026
e-mail: info@comune.ponteranica.bg.it
>>>>>> Comune di Sorisole
Via San Francesco d'Assisi n. 26 - 24010 Sorisole (BG) Tel. 0354287211
e-mail: segreteria@comune.sorisole.bg.it

>>>>>> Comune di Spirano
Largo Europa - 24050 Spirano (BG) Tel. 0354879911
e-mail: info@comune.spirano.bg.it
>>>>>> Comune di Stezzano
Piazza Libertà, 27 - 24040 Stezzano (BG) Tel. 0354545315
e-mail: segreteriagenerale@comune.stezzano.bg.it
>>>>>> Comune di Zanica
Villa Comunale - Via Roma, 35 - 24050 Zanica (BG) Tel. 0354245811
e-mail: protocollo@pec.comune.zanica.bg.it
>>>>>> Egr. Coordinatore Contratti Di Fiume Ersaf Lombardia Ing. Dario Kian
Tel. 0267404210 email: dario.kian@ersaf.lombardia.it
>>>>>> Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio
per le province di Bergamo e Brescia Via Gezio Calini, 26 - Brescia Tel. 03028965
Egr.a Soprintendente Arch. Cinzia Robbiati
cinzia.robbiati@cultura.gov.it; sabap-bs@cultura.gov.it; sabap-
bs@pec.cultura.gov.it
>>>>>> Spett.le Inarcheck via Gaetano Negri, 8 - 20123 Milano Tel. 0245476779
email: info@inarcheck.it
Bergamo 30/08/2023
RI-SEGNALAZIONE CON APPROFONDIMENTO RISCHIO IDRAULICO
ALLUVIONALE PER IN-GIUSTIFICAZIONI COSTI ED OPERE FRA IPOTESI NUOVA
GAMEC CON INTERVENTI IDRAULICI A MONTE, ED ALTERNATIVE DI RECUPERO
AMBIENTALE URBANO.
CON PROPOSTE DI RECUPERO FLUVIALE E STORICO URBANE.
La presente integra la segnalazione accessibile on line al link:
https://www.slideshare.net/AlfredoVerzeri1/morlagamecsegnalazione2023070
6verzeripaugemportasudpdf
Oppure al Link:

https://drive.google.com/file/d/1RuFbK0resvwn2RN4vPHFQJu1NWFFA56T/vie
w?usp=drive_link
Aggiornamenti documentari depositati in cartella al link:
https://drive.google.com/file/d/1RuFbK0resvwn2RN4vPHFQJu1NWFFA56T/vie
w?usp=drive_link
La presente Ri-Segnalazione sarà accessibile on line al link:
https://www.slideshare.net/AlfredoVerzeri1/MorlaGamecRi-
segnalazione20230830verzeriPaugemportasudRISCHIpdf
Oppure al Link:
https://drive.google.com/file/d/1R……. (in Aggiornamento)
Segnaliamo anche Petizione su Change.org RI-SCOPRIAMO la Morla BASTA
Cemento ĢAMEC nella Città Bergamo
Link: https://chng.it/7M2Jn49mZP
Traffico al Palazzetto via Battisti
https://youtu.be/dybfu4DUrTo?si=eZF8lg_vvntGkMSy
https://youtu.be/pbfVuvGnFuI?si=Og9Z8ZFf-LsBKXM-
https://youtu.be/nYMCc5PMc1E?si=0Yt5IL8hC8ajnZ-H
Esempi recupero ambientale e storico Alveo Morla> https://skfb.ly/oKyTK
e Torre Galgario> https://skfb.ly/oKyOp https://skfb.ly/oK9IC
Comunque aggiornati all’articolo> https://www.paugemportasud.it/ri-scoprire-
la-morla-o-ricementificare-colla-gamec-segnalazione-di-conformita/

Il reale impatto acustico del sito col traffico di via Battisti
Vedi e senti video link: https://youtu.be/dybfu4DUrTo
Playlist: https://youtu.be/dybfu4DUrTo?si=oOib2i0qibAFIQnf
Altri link di correlazione: http://www.bergamoincomune.it
LINK E DOCUMENTI SARANNO AGGIORNATI IN RIFERIMENTO AL SITO
www.paugemportasud.it

Indice della Ri-Segnalazione
PARTE A- CONSIDERAZIONI DI RISCHIO IDRAULICO ALLUVIONALE, IMPATTO
COSTI E MANUTENZIONI, PROSPETTIVE DI RIGENERAZIONE FLUVIALE. Pag. 7
Allegati:
PARTE B- ESTRATTI DOCUMENTI IDRAULICI 2014 Relazione Studio Telò- Ing.
Murachelli per Consorzio Bonifica M. P. Bergamasca – Regione Lombardia.
Pag.27
PARTE C- RIFERIMENTI TEMATICI GENERALI E DEL COMUNE DI BERGAMO SU
BACINO MORLA -ROGGIA NOVA - ACQUE A RISCHIO CEMENTIFICAZIONE PORTA
SUD E ALTRE. Pag. 67
PARTE D- PROGETTO COMUNE DI BERGAMO 2018 RELAZIONE IDRAULICA
YIDROS-ETATEC INTERVENTI SU TREMANA - ROGGIA NOVA - MORLA A MONTE
INTUBAMENTO PALAZZETTO DELLO SPORT. Pag. 92
PARTE E- CONSIDERAZIONI SU ANALISI COSTI, IMPATTI PAESISTICI, AMBIENTALI
DELLA INCIDENZA DEL PROGETTO DI RI-CEMENTIFICAZIONE SU ALVEO MORLA
NUOVA GALLERIA DI ARTE MODERNA GAMeC. Pag. 137
PARTE F- NOTE DI RICERCA STORICO AMBIENTALE, PAESISTICA, CULTURALE,
ARTISTICA, MEMORIALE, CULTURA MATERIALE. Pag. 188
PARTE G- ESTENSIONI CORRELATE DI BACINO IDRICO E SALVAGUARDIA FLUVIALE,
AGRICOLA, AMBIENTALE, PAESISTICA, CEMENTIFICAZIONE E CONSUMO DI
SUOLO DI PORTA SUD. Pag. 228
PARTE H- CONSIDERAZIONI SU PROGETTO GAMEC E VALUTAZIONI RISCHIO E
PERICOLO IDRAULICO ALLUVIONALE -ALTERNATIVA DI RI-NATURALIZZAZIONE.
Pag. 249
PARTE I - NUOVE PROSPETTIVE O RINNOVATE CONDANNE? Pag. 267
- Note di Lettura:
IN CARATTERI ROSSO: ANALISI E CONSIDERAZIONI CRITICHE
IN CARATTERI AZZURRO E VERDE: PROPOSTE E PROSPETTIVE DI TUTELA E
RIQUALIFICAZIONE

>>>>>>>> PARTE A - CONSIDERAZIONI DI RISCHIO
IDRAULICO ALLUVIONALE, IMPATTO COSTI E
MANUTENZIONI, PROSPETTIVE DI RIGENERAZIONE
FLUVIALE.
In riferimento a “Segnalazione per verifica congruenza urbanistica, idraulica e
ambientale della reiterazione di cementificazione e copertura Torrente Morla
per il trasferimento GAMeC all’ex Palazzetto dello Sport del Comune di Bergamo
invece del recupero fluviale” con la presente si intende rimarcare quanto esposto
integrando di consultazioni, documenti ed elaborazioni a riguardo della
condizione idraulica del sito soggetto a ri-cementificazione dello stesso tratto
afferente e Palazzetto dello Sport dismesso.
Auspicando valutazioni e verifiche di competenza, nell’intento di evitare
procedimenti deleteri e comunque magari in seguito riconoscibili come
inadeguati, si significa quanto segue alla luce delle documentazioni ad oggi
consultabili fra cui lo Studio Idrogeologico ed Ambientale a Scala di Sottobacino
del Torrente Morla e delle Rogge ad Esso Connesse – Relazione idrologica e
idraulica dei torrenti Morla, Tremana e delle rogge connesse prodotto dallo
Studio Telò con Ing. Murachelli nel 2014 per il Consorzio di Bonifica della Media
Pianura Bergamasca cui Regione Lombardia affidava le gestione idrica.
Premesso che per tempi tecnici di accesso agli atti siamo in attesa di consultazione
di progetto Comune di Bergamo con relativa relazione idraulica che accompagna
sul Palazzetto dello Sport per la nuova Gamec, la suddetta analisi idraulica 2014
indicava in sostanza come nonostante i possibili interventi di mitigazione a
monte dell’intubamento della Morla per il Palazzetto dello Sport non si
ridurrebbe il rischio idraulico, tuttavia se all’epoca si dava come condizione di
analisi idraulica il doversi mantenere in esercizio tale struttura, e quindi si volle
valutare la situazione alla luce delle normative vigenti, ne discendeva una serie di
ipotesi atte a intervenire sui corsi d’acqua già notevolmente artificializzati che
costituivano problematiche di sicurezza e gestione idraulica, quindi si intendeva
analizzare il sistema bacino della Morla alfine di individuare criteri ed azioni utili
alla limitazione/contenimento del rischio idraulico.

Sono emerse le ipotesi di intervento quali l’Area di spagliamento in Valverde per
la Morla con Selettore del materiale flottante e Sopralzo muri di sponda, il
Diversivo Scolmatore della Tremana da inserire sotto Via Giulio Cesare, atte a
cercare di mantenere la copertura della Morla per il Palazzetto dello Sport
sovra-edificato nel 1962 (che ha costituito oltre al deturpamento fluviale un
auto contesto di pericolo esondativo anche per l’abitato di via Pitentino) con un
grado di sicurezza idraulica meno peggiore.
Interventi che non sarebbero necessari nel caso di recupero dell’alveo naturale o
riaperto come era sino a quel tempo.
Dette ipotesi di intervento idraulico di mitigazione non si rendono oggi
giustificabili una volta raggiunta la fine vita di un ecomostro come il Palazzetto
dello Sport (nulla toglie a quanto all’interno è avvenuto poiché lo sarebbe stato
in qualsiasi altro luogo), e tanto peggio lo sarebbero se lo si riedificasse quale
nuova struttura, sia essa per la Gamec (nulla nei confronti Gamec anche se i suoi
gestori qualche considerazioni di coerenza culturale espressiva sulla ri-
cementificazione potrebbero rivalutarla), ovvero in modo tale da dover
forzatamente mantenere una deturpazione naturalistica ed urbana che sussista
per ulteriori decenni.
Sussistenza pervicace comunque soggetta a grave rischio idraulico oltre che
comportante un enorme squilibrio ambientale ecologico e paesistico.
Vi è da chiedersi con quale ragione si stravolga il fine delle analisi idrauliche
richieste ed effettuate dallo Studio Telò con Ing. Murachelli nel 2014 considerato
il doversi giustificare come mantenere all’epoca il Palazzetto dello Sport sino a
che funzionasse, le si riconsideri oggi con diverso fine ovvero per costruire una
nuova struttura per la galleria GAMEC.
Anche se giustificandola quale limitata manutenzione o restauro conservativo
alfine di procedere secondo art. 3 c. 1 l. a), b), c) Dpr 380/01 quindi senza dover
tenere distanze dal fiume?
Come già documentato nella segnalazione precedente in oggetto, a nostro avviso
il Progetto Gamec è una demo-ricostruzione ex novo con ampliamento soggetto
a rispetto di distanze fluviali e tutt’altro che senza rischi idraulici esondativi, non
bastano mitigazioni di sorta, la quale demo-ricostruzione è definibile come tipo
“d) "interventi di ristrutturazione edilizia", gli interventi rivolti a trasformare gli

organismi edilizi mediante un insieme sistematico di opere che possono portare
ad un organismo edilizio in tutto o in parte diverso dal precedente.”
Rilevando come il progetto cerchi di mantenere la esile cortina ellittica tramite
un complesso ed articolato procedere di fasi demolitorie e ricostruttive al mero
fine di presumere possano configurarsi non come il suddetto intervento edilizio
d) quantomeno di ristrutturazione edilizia, si evidenzia quanto questo insieme di
opere comporti costosissime ed ulteriori cementificazioni e tecnologizzazioni
ricostruttive.
Addirittura, sarebbe logico e congruente data l’incidenza di costi provvedere a
diretta e semplice demolizione dell’insieme e sua ricostruzione semmai.
Qui nemmeno la cosiddetta facciata storica si mantiene, solo un aspetto
perimetrale ai meri fini di una formalità interpretativa delle norme edilizie.
Resta il fatto che la nuova Gamec insisterebbe su eminente luogo a rischio
idraulico procurato dalla edificazione o ri-edificazione stessa sul torrente.
I dati ed i riscontri delle analisi e mappature idrauliche per “Area di esondazione
entro fascia C per Piena Catastrofica” al Palazzetto dello Sport fra via Pitentino e
Battisti sono chiari e notori anche prima della relazione del 2014, e si riportano in
estratto.
Pertanto le attività sia di ri-costruzione su alveo Morla che a valle per delle opere
idrauliche di mitigazione sopra ipotizzate, quindi comunque a suo insufficiente
sostegno non si rendono giustificabili, né sostenibili né opportune.
Alla luce dei recenti accordi come il Contratto di Fiume del Morla, dicembre 2022,
tale nuovo Ente per la Morla e sue connessioni come la Tremana e la Roggia Nova
(quivi verrà utilizzato il termine antico più consono alla essenza medievale dal
1480 circa piuttosto che quella tecnica “Nuova”), servirebbe per marcare
finalmente un cambio di rotta: dalle ri-cementificazioni e loro conseguente
accanimento di persistenza alla svolta verso il recupero e la rinaturalizzazione
urbano-ambientale del patrimonio fluviale storico: cosa se non in primis questo
tratto malamente invaso dal Palazzetto dello Sport.
Più recentemente risulta come il Piano Comunale di Bergamo definisca gli
interventi a valle della intubazione della Morla in questione “A Protezione
dell’Abitato” producendo così ulteriori opere ed appalti con reiterate consulenze,

le quali pur tentando di risolvere il problema di rischio idraulico della zona coperta
al Palazzetto dello Sport non possono che far riconoscere come questo permanga.
Quindi definire il -Progetto di fattibilità tecnica ed economica nell’ambito dello
studio idrogeologico, idraulico e ambientale a scala di sottobacino idrografico del
torrente Morla e delle rogge ad esso connesse. “INTERVENTI A PROTEZIONE
DELL”ABITATO DI BERGAMO”- risulta fuorviante, poiché de facto, nero su bianco,
vi si legge che le soluzioni di interventi, ad enormi costi non proteggono
significativamente quanto a valle, al che andrebbe più propriamente definito
non come enfatica Protezione dell’Abitato di Bergamo, ma bensì come tentativo
di mitigazione idraulica per la ri-cementificazione sul torrente da Palazzetto dello
Sport a Galleria di Arte Moderna e Contemporanea denominata GAMeC.
Si noti come la cortina edilizia lungo via Pitentino, ovvero abitato di Bergamo,
richiede protezione proprio perché è stata intubata la Morla la cui copertura
porta a divenire “Area di esondazione entro fascia C per Piena Catastrofica”.
Restituendo al Torrente il suo alveo aperto si ricostituirebbe altresì quanto
storicamente notorio, dato che tale tratto fosse addirittura abitato in fregio,
senza problemi in quando essendo alveo aperto ed ampio era luogo di convivenza
residenziale, così come convissero per secoli oltre alle fruizione ambientale e
colturale sugli spondali come al Galgario?, nella sinergia intelligente e
autoregolante capace di sfruttare anche il carattere torrentizio della Morla.
Dopo mille anni invece non lo si sa più fare e si utilizza la tecnologia per renderlo
incompatibile con l’urbanità e trasformarlo in un rischio esondativo irrimediabile?
D’altronde operare avulsi dalla storia e identità nella cultura materiale locale
pure evidente, porta a replicare gli stessi errori e soprusi che si sono commessi
nel recente passato, mentre si dovrebbe riconoscerli ad insegnamento.
Insegnamenti che anche a Bergamo non mancano, annoverati dallo stesso
Comune nei programmi, pubblicazioni, divulgazioni, ecc. come riferito in
precedente segnalazione per il recupero anche specifico di questo tratto di Borgo
Santa Caterina, e che salvo a nella nostra Città si applicano nel mondo intero da
tempo.
Principi ed enunciati che non mancano nemmeno nel Contratto di Fiume Morla.
Si intende segnalare quindi come la definizione di “Protezione dell’Abitato” del
Comune di Bergamo non risulti coerente e tantomeno assolta dai progetti

idraulici del Comune di Bergamo summenzionati, poiché tenere in esercizio
l’intubamento del Morla riproduce di per sé un ulteriore rischio per cose e
persone per altri decenni, col solo effetto di alimentare spese e costi pubblici
successivi anche atti a inibire azioni di recupero fluviale, elemento di valenza
ambientale significativo anche alla scala di regolazione microclimatica dei siti,
cosa che tanto si declama per ben minori elementi di recupero del suolo.
In sostanza le analisi idrauliche, comprese quelle successive e relative a progetti
esecutivi di opere a monte sull’affluente Tremana, sulla connessione Roggia
Nova, sul contenimento e grigliatura invasi del percorso Morla in Valverde, non
leniscono né tantomeno risolvono quanto il torrente Morla e la intera Città ha
subito dagli anni ’60 tramite un intubamento senza adeguata valutazione
idraulica, di certo nemmeno lontanamente conforme alle modalità odierne: cosa
che la relazione Idrologica del Morla e rogge connesse dello studio Telò-Ing.
Murachelli del 2014 opportunamente illustra e rimarca, proprio perché se ne
tenesse conto in caso di valutazioni per successivi interventi a monte e sulla
tombinatura stessa.
Non potevano sapere che dopo il termine vita del Palazzetto Sport questo
andasse riedificato per altro uso, o meglio abuso fluviale.
Sia detto per inciso esemplificativo di riferimento come gli effetti idraulici a
rischio determinati dalla Relazione Idrologica Telò-Murachelli 2014 si riferiscono
ad un passaggio, magari sfuggente a sommaria lettura di Pagina 51, ove si
esplicita come le analisi idrauliche siano limitate alla condizione di teorica assenza
di depositi in alveo.
“Le analisi fanno riferimento al transito delle sole portate liquide del torrente,
non ricomprendendo gli effetti del trasporto solido di fondo e flottante che
potrebbero aggravare ulteriormente le criticità idrauliche individuate.”
Vi sarebbero da considerare anche quelli delle adduzioni fognarie prima e lungo
l’intubazione che concorrono nelle condizioni di pioggia da una data intensità in
su ad aggravare la situazione di carico idraulico di piena e quindi dei rigurgiti sotto
e soprasuolo.
Per il tratto tombinato da piazzale Oberdan al Palazzetto dello Sport si veda il
problematico comportamento simulato col carico idrico illustrato alle pagg. 60-
61.

Le conclusioni a Pag. 76 delle analisi sono problematiche: le opere proposte
possono “solo mitigare” il rischio idraulico, e pertanto andrebbe riconosciuto
come manchino sicurezza e salvaguardia per quanto edificato alfine di insediare
il Palazzetto dello Sport sull’acqua, esso stesso incluso e/o sua riedificazione per
la Gamec, in aggiunta a quello che ne consegue per l’abitato di Via Alberto
Pitentino.
L’unica via da non intitolargli, ma lo fu quando la Morla e la Roggia Serio erano
lungi dal venir cementificate, e manco il cemento si conosceva.
Cosa che non fa certo onore alla Città di Bergamo la quale annovera così il peggior
tradimento al suo, e non solo, più illustre ingegnere idraulico del medioevo.
Chiedesi in quel di Mantova.
La tecnica senza storia e cultura non basta, e rischia di procurare più danni che
benefici.
Mantenendo l’intubamento della Morla per la Gamec ne consegue che vi si
debbano applicare e dedicare servizi di onerosa manutenzione e sorveglianza,
alfine di tenere in vita una alterazione, invasiva e da tempo inaccettabile per il
restringimento e copertura alveo, proprio dopo l’affluenza del torrente Tremana,
comportando necessariamente che Regione Lombardia continui ad affidare al
Consorzio di Bonifica della Media Pianura Bergamasca una attenta e costante
gestione di pulizia e sorveglianza.
Anche se questo per il Consorzio trattasi di un guadagno, evitarlo per i cittadini e
l’ambiente sarebbe un indubbio vantaggio, nondimeno riparando all’invasione di
alveo lo scongiurato maggior rischio alluvionale esondativo della Città.
A Pag. 73 si nota come la zona del Palazzetto sia mappato con un rischio
esondazione non indifferente, cosa ancor più preoccupante se si tenesse conto
della aggravante non considerata nelle simulazioni di calcolo idraulico riguardo ai
depositi di materiale in alveo sopradetti, comunque ben illustrati dalla relazione
stessa.
Quindi ci si chiede quanto possa essere irresponsabile ricostruire il Palazzetto
dello Sport, oltretutto ampliandolo tramite formazione di locali per deposito e
allocazione di beni preziosi e impianti tecnici, ma soprattutto un Auditorium con
permanenza di persone, vedasi progetto Gamec del rifacimento funzionale
interrato contro la Morla che con ardimento si vogliono giustificare come a

distanza regolare dal corso d’acqua intubato, perché definibile come aumento di
Slp (Superficie lorda di Pavimento) conforme alle norme edilizie?
Risulta che negli altri Comuni attraversati dalla Morla anche una minima semplice
recinzione metallica non sia cosi semplice da riconfermare se presente a poco
meno di 10 metri dall’alveo.
La relazione Telò-Murachelli dovette quindi indicare quali tentativi di rimedio alla
situazione idrica dell’intubamento per il Palasport degli interventi a valle quali lo
spagliamento di Valverde, sopralzo argini, lo scolmatore della Tremana, la
grigliatura e ovviamente la pulizia, sorveglianza e controlli, ecc. per quanto
possibile: ma potevano che mitigare il rischio idraulico a valle, il che consideriamo
noi oltretutto determinerebbero un definitiva preclusione al possibile ed
auspicato recupero della Morla in Borgo Santa Caterina colla sua benefica
fruizione e rinaturalizzazione.
Insomma, interventi di mera mitigazione come succedaneo all’epoca del 2014
data la sussistenza del Palasport, ma oggi non giustificabili per la tenuta in essere
della singolare cementificazione fluviale, sia pure per ulteriori mantenimenti di
qualsivoglia finalità pubblica per Gamec o altro.
-Progetti Esecutivi del 2018
Dalle analisi idrauliche sopraddette si aggiunge/integra quella per il Comune di
Bergamo a cura di Yidros con Etatec 2018 riguardo alla Morla e sue connessioni
per i progetti esecutivi indicati come:
3 - Scolmatore Tremana lungo viale Giulio Cerare;
3a - Impianto di Sgrigliatura flottante sulla Roggia Nova imbocco Via Giulio Cesare
al parco comunale Rosselli;
3b - Selettore Tremana per flottante e portato solidi all’imbocco inizio
tombinatura via Monterosso alta.
Questo procedimento esecutivo non appare valutato/considerato/confrontato
secondo criteri di analisi e conoscenza/consapevolezza preliminari riguardo il
reticolo e il sistema delle acque storiche, considerando il paesaggio storico
costituitovi e quindi mirando alla miglior gestione delle funzioni naturalistiche ed

urbane su cui il sito stesso si è conformato grazie alle acque storiche, e se non
altro già ora in parte riabilitabile/recuperabile/rigenerabile/rivalorizzabile.
È questa l’attività di conoscenza e confronto fra addetti ai lavori e la
cittadinanza che è mancata dopo la relazione idraulica del 2014, preliminare
confronto da cui poi far discendere le scelte sugli interventi in base agli obbiettivi
urbanistici fra conoscenze storico-culturali oltre che tecniche.
Cosa diversa è imporre in variante urbanistica non partecipata una riallocazione
di un edificio per la Gamec.
Per il confronto e verifica, cui questa ed altre trattazioni segnalano ed hanno
segnalato, di tempo e modo ce ne erano e ce ne sono, fra cui col Contratto di
Fiume?
La relazione Telò-Murachelli 2014 andava al fondo della questione: cosa succede
sull’intubazione del Palasport a valle nonostante quello che si possa o voglia fare
a monte per la immissione della Tremana e/o Roggia Nova.
Questo è il fondamento del sistema, espungere solo le parti separate per
giustificarle in sé stesse con loro modifiche e miglioramenti meramente idraulici
non risulta affatto logico né coerente.
La sostanziale problematicità idraulica della copertura per il Palazzetto dello Sport
resta irrimediabile, e tale resterebbe per la Gamec, non bastano mitigazioni per
eliminare il rischio di esondazione.
Fra l’altro per il Palasport con atleti e spettatori al piano terra era un conto,
mentre per la Gamec con quadri, sculture, documenti, attrezzature, impianti ecc.
e soprattutto con persone nell’auditorium interrato sarebbe molto peggio e di
grave pericolo.
A questo punto ci si chiede quindi a cosa possa servire un Contratto di Fiume
composto fra gli stessi Enti che vi operano da anni per la salvaguardia e recupero
dello stesso sistema (mai carenti per enunciati, programmi, divulgazioni di
interesse collettivo circa il recupero e la miglior gestione idrico-ecosistemica
integrata e congiunta), costituitosi appena dopo le approvazioni procedurali dei
suddetti progetti idrico edificatori del Comune di Bergamo sulla Tremana, sulla
Roggia Nova e sulla Morla: che proprio il Comune di Bergamo li esegua assieme
alla conferma e rifacimento di parte della intubazione fluviale per la Gamec
soprastante e latistante configura una negazione del Contatto di Fiume Morla

stesso, quindi di una effettiva e concreta fruizione aperta e partecipata a favore
del maggior patrimonio idrico fluviale urbano recuperabile pel il Torrente Morla
come possibile oggi fra tutti comuni bergamaschi coinvolti.
Si presume che indipendentemente dalle divisioni amministrative i Comuni
abbiano aderito al Contratto di Fiume a pari titolo e quindi pari finalità per
raggiungere obbiettivi di interesse condiviso.
Questo sarebbe valso se un caso di intubamento fosse presente in altro Comune,
bergamasco o no: ma si fa fatica a trovare un caso del genere e tantomeno una
sua conferma e replica.
E anche il Comune capofila di Bergamo opererebbe congiuntamente non certo in
direzione autonoma opposta.
D'altronde non vi sono altre situazioni a grave rischio alterazione per previsti
prossimi interventi sull’intero corso della Morla, quindi emerge come sia così
significativo e determinante da salvaguardare e recuperare questo tratto qui ed
ora.
Spiacerebbe di conseguenza come siano stati chiamati Enti pubblici con altri
soggetti di competenza specialistica territoriale o politica che siano, i quali già si
siano applicati per la Morla o non ancora, a sottoscrivere un Contratto di Fiume
proprio appena dopo che il Comune di Bergamo abbia proceduto per i suddetti
interventi idrici.
Si capisce che in itinere ci sia sempre qualche progetto di intervento, ma si reputa
opportuno che si parta a confrontarsi proprio da questi, non siamo ancora nella
condizione di inappellabilità e irrimediabilità come con questa segnalazione si
intende dimostrare e controproporre.
Occorre prendere atto, quale che sia il passato, della situazione attuale che si
pone in prospettiva per la Morla, e sebbene il nuovo Ente di Fiume non se ne
poteva occupare prima, ora invece ha l’opportunità di valutare quanto potrebbe
comportare, nell’interesse generale per tutto il bacino della Morla, riguardo la
prevista ri-cementificazione sulla Morla per la Gamec: cosa assolutamente
ancora rimediabile fra compartecipazione e corresponsabilità.
Corre l’obbligo annotare quanto questo riguarda altresì la cementificazione sulle
fasce di rispetto e del contesto della Morla colle Rogge medievali Guidana e Nova
riguardo all’altra operazione in totale consumo di suolo, ed esclusa da ogni

partecipazione di revisione urbanistica in corso al Comune di Bergamo, prevista
sul verde agrario racchiuso e non divulgato, ma preservatosi per biodiversità e
paesaggio unici al centro del capoluogo, nell’ex scalo merci stazione di Bergamo
detta Porta Sud.
Vedasi www.paugemportasud.it; www.bergamoincomune.it.
Sarebbe un rammarico aver atteso che venissero eliminate e negate le giaciture
e interrelazioni delle acque storiche, man mano imperterritamente cementificate
con questo o quel intervento avulso dalle relazioni di bacino idrico, magari nel
nome delle cosiddette rigenerazioni urbane ambientali, di facciata e di
propaganda greenwashing, quando subito dopo si vedesse all’opera un ulteriore
Ente pubblico come il Contratto di Fiume per occuparsi di tutto il resto (o
residuo?) proprio tranne questo fondamentale tratto della Morla?
Ribadiamo che per il resto si intende riferito a situazioni di problematica tutela
immediata, ovvero quanto si perderebbe in modo irrimediabile, è chiaro che ogni
metro della Morla valga uguale, incluso il Paleoalveo soggetto ad altro consumo
di suolo in quel cosiddetto intervento immobiliare detto in lessico verdeggiante
Parco Ovest, sempre a Bergamo.
Vedi www.paugemportasud.it; www.bergamonicomune.it
Si prende anche atto come recentemente vi sia il procedere fra i Comuni attorno
alla Città e col Parco dei Colli di Bergamo alfine di aggregare le diverse agenzie
locali dedicate alla tutela naturalistico ambientale come PLIS o ambiti Parco vari,
alfine di ottimizzarne la cooperazione date le problematiche gestionali singole,
mentre in questo caso gli stessi Enti pare procedano in verso opposto nel
costituire un ulteriore Ente locale.
Comunque, presumendo che se il Contratto di Fiume Morla divenisse utile, anche
subito dato la rilevanza della questione in oggetto, resta l’interrogativo a cosa
serva ulteriore macchina amministrativa pubblica se non perché sappia
affrontare, da subito, le situazioni più a rischio e fondamentali per il “Fiume”
Morla.
Appellativo che ci permettiamo di riproporre, alla luce di come veniva
considerato e denominato nella storia, anche se la terminologia tecnica idraulica
odierna lo classifica come Torrente.

Non è una critica a priori per il Contratto di Fiume di cui non conosciamo le
importanti attività in corso, sappiamo come sia un servizio che opera e sa far
propriamente finanziare recuperi e rinaturalizzazioni fluviali a buon titolo in tanti
altri contesti, il nostro vuole essere uno stimolo a intervenire nel merito locale
per questioni decisive di cui non tutti potevano essere a conoscenza.
-Prospettive Alternative
Ad esempio come sopra detto del rapporto fra Storia, Cultura e Tecnica anche il
corso storico della Tremana andrebbe ri-considerato, oggi e indipendentemente
dai finanziamenti disponibili per le opere meramente idrauliche, poiché magari
per la divulgazione e partecipazione che si avranno a diposizione a opere
eseguite, si potrà solo raccontare dell’occasione persa?
Quindi perché non includere eventualmente nella operazione idrica per lo
scolmatore diversivo comunque artificioso del Tremana una aggiornata analisi
storico urbana preliminare all’intervento?
Questo sempreché si dimostrasse tale intervento utile anche nel caso della
scopertura della Morla stessa ovverossia se non si eseguisse la neo ri-
cementificazione Gamec.
Non sarebbe disdegnabile usare (anche in parte) quei 3/5 Milioni di Euro previsti
per questa ulteriore perigliosa intubazione della Tremana lungo viale Giulio
Cesare, la quale non riduce alcun carico idrico sulla Morla quindi tantomeno evita
le annose spese di pulizia e sorveglianza, affinché possano altresì essere destinati
alle azioni di adattamento senza eliminazione, o recupero o ri-scopertura delle
acque storiche.
“Ri-scopertura” va intesa non come la sola operazione materiale quanto di ri-
conoscimento e ri-appropriazione di un valore e patrimonio urbano ambientale
di cui nemmeno ci si rende conto guardando le carte, i documenti progettuali
confezionati magari per sostenere che la Gamec è un riuso e una rigenerazione
urbana.
E questo è un valore capitale per la città: 7000 metri quadri restituibili al verde
naturale al posto del cemento, e 300 metri di liberazione fluviale, quanto
urbanamente più significativo da recuperare lungo la Morla (per il fatto che altri
Comuni non hanno operato questa deturpazione), ed a maggior ragione per

Borgo Santa Caterina quindi per la Città di Bergamo, quante nuove Gamec (che
ha già una bella sede, spesa non indifferente che si perderebbe, e potrebbe
averne ben altre in meritevoli strutture recuperabili) valgono?
È chiaro che i cementificatori in consumo di suolo sono interessati alle zone più
proficue per speculazione di rendita urbana, quindi sono illustrate come
rigenerazioni urbane quando sono l’esatto opposto: urbanamente si riqualifica
un luogo per il suo contesto, non lo si ri-cementifica tipo Gamec o addirittura
sovra-edifica ex novo come a Porta Sud o in parte a Chorus Life.
Pubbliche o private le volumetrie invasive e deturpanti son sempre tali.
Sono valori che non si considerano perché si dà per riedificazione per Gamec un
semplice riadattamento senza ampliamenti?
Quindi quel che è stato invaso dal cemento è perso irrimediabilmente?
Quali che siano le procedure edificatorie Comunali è chiaro che questo valore di
bilancio socio-economico manca.
Si rileva come in termini di Conti Pubblici vanno considerati quanto parrebbe
nascosto/mascherato/sotteso dalle distinzioni progettuali, le quali comportano
incarichi e appalti milionari ai diversi soggetti per ulteriori operazioni edificatorie
sui corsi d’acqua pubblici, ma che sarebbero da considerarsi conglobate fra i
sovraccosti diretti e indiretti, come in questo caso dato che determinano la
perpetuazione del mantenimento con occultamento e tombinatura a sostegno e
utilizzo della copertura fluviale per la Gamec, nonostante restino i rischi di
esondazione.
Anche se vi sono fondi disponibili per opere pubbliche definite utili e virtuose dai
proponenti per separati progetti, non si è tenuti a spenderli comunque qualora
emergano nuove opportunità.
I fondi ci sono sempre, e c’erano anche per migliori e diverse allocazioni Gamec,
cosi come lo sarebbero per il recupero e rigenerazione della originaria
funzionalità idraulica e naturalistica invalidate dall’alveo Morla intubato in Borgo
Santa Caterina.
Questo sarebbe l’unico effettivo “Intervento a protezione dell’Abitato di
Bergamo”, diretto e risolutivo, ben altro rispetto a costose mitigazioni.

A conti fatti l’intervento Gamec va considerato come comportante un onere che
ammonta oltre ai costi per il rifacimento del Palazzetto dello Sport, il quale è una
sostanziale demo-ricostruzione ex novo, con:
A- sovraccosti di faci-rifacimenti-puntellamenti ecc. alfine di far figurare che
mantenendo in piedi la esile e figurativa cortina ellittica (e chissà cosa si
risparmierebbe mediante una semplice demolizione totale e sua riedificazione)
circa 18 milioni di Euro?;
B- quanto occorre alfine di considerare mitigabile il rischio idraulico per
l’inadeguato e deleterio intubamento della Morla tramite opere e ripieghi di
controllo idraulico a monte circa 5 milioni di Euro?;
C- infine da assommarsi a quanto comportano le manutenzioni e pulizie per
l’intubazione e il rischio idraulico non risolti e permanenti.
Si consideri che macchinari elettromeccanici e artifici per il tentativo di controllo
dei materiali flottanti vari, anche se mascherabili e/o sotterranei, non
funzionano da soli né a costi di gestione zero successivi.
D- rimborsi e rifacimenti in caso di per disastro e danni alluvionali esondativi.
E- il mancato ammortamento degli ingenti costi di restauro e ampliamento e
continue integrazioni e manutenzioni per migliorala e adattarla man mano alla
attuale sede Gamec, la quale si interromperebbe dopo pochi anni per andare in
una occupazione fluviale in mezzo al traffico, senza prospettive di relazione e
contesto (che di fatto annulla) quindi perdere occasioni di recupero in adeguati
edifici meglio recuperabili o rifacibili senza persistere nel consumo di suolo e
acque.
Nella fattispecie idraulica invadere ed occultare la possibile preziosa percezione
della Roggia Nova dal viale alberato di via Giulio Cesare e dal parco Rosselli,
significa cancellare la consapevolezza di un valore urbano non indifferente, che
almeno permane nella relazione fra ambiente e costruito storico, cosi come
riguardo dell’uso di energia rinnovabile ante litteram che serviva le manifatture
appositamente allocate lungo il corso d’acqua.
Quindi prima di allocarvi un invasivo impianto di grigliatura, come fosse in
qualsiasi punto di risulta, mentre è un punto terminale storico, sarebbe da
rivalorizzare semmai, idem dicasi per il lato da via Dei Celestini: già ci è rimasto
poco e gli anelli della storia son sempre più preziosi: - cemento + cultura?

La questione, anche se si capisce l’aspetto meramente ingegneristico di tecnica
idraulica, non può essere solo mascherare la bruttura tecnologica del manufatto
cementizio ed elettromeccanico per grigliatura del flottante di superficie.
Secoli di cultura idraulica fluviale che hanno strumentato di energia e risorse
rinnovabili e fatto progredire la Città e i Paesi meritano più verifiche e
approfondimenti.
Sia detto che la Relazione Tecnica Illustrativa Generale 2018 per il Comune di
Yidros - Etatec a Pag. 32 ben documenta meritevolmente questo patrimonio,
apparentemente piccolo quanto prezioso, vedi le foto dell’arcata tamponata al
muro di recinzione su via G. Cesare e del portato di biodiversità lungo l’argine, ma
appunto solo relazionandosi preliminarmente con altre competenze si possono
trovare soluzioni più opportune e riconsiderare il parco stesso col fronte
dell’antica Roggia Nova il complesso dei Celestini coll’edificio in fregio, non a caso,
alla Roggia stessa.
Ovvero riscoprire contesti da rivalorizzare come i passaggi e sedimi storici di
Tremana e Roggia Nova.
All’uopo si riportano esemplificative documentazioni e illustrazioni delle
rivisitazioni dei luoghi non meramente tecnico idraulico.
Oggi si può spendere rapidamente, e talvolta si spreca come indicano talune
relazioni delle Corte dei Conti, per installazioni artificiose su contesti storici i quali
seguono dinamiche e tempistiche di consapevolezza e tutela proprie.
Dette spese vanno anche considerate se poi domani entreranno nelle tassazioni
come sottovoce per il consumo e uso delle cosiddette depurazioni idriche?
Quindi meglio eseguirle bene nel modo e luogo più opportuni da tutta una serie
di requisiti, non solo meramente idraulici.
Anche se questi interventi sono proficuo per gli Enti riscossori ed esecutori, non
è detto che lo sia anche per contribuenti se non si portano alla collettività degli
effettivi vantaggi e dei migliori servizi.
In ogni caso sarebbe utile conoscere se gli interventi in oggetto comporteranno
aumenti o aggiunte di imposte locali.
Non è nemmeno da escludere che in modo indiretto ne consegua un rincaro per
l’ingresso alla Gamec?

-Specifiche di ricerca per Tremana e Roggia Nova
Alla base delle considerazioni sopraesposte notiamo un fraintendimento di
metodo: la relazione Telò-Murachelli rispondeva ed affrontava l'ambito di
bacino e sottobacino del Morla con sue Connessioni mentre le progettazioni
esecutive del Comune di Bergamo si rinchiudono nei singoli elementi.
Quanto perorato circa il tombinamento della Morla al Palazzetto dello Sport, da
recuperare nell'interesse dell'intero corso d'acqua, vale anche sia per il
Tremana sia per la Roggia Nova, ovvero prima il consideratli nel loro insieme e
solo di seguito applicare le deduzioni che ne conseguono.
Il mero punto di un elemento idraulico non può mettersi a confronto rispetto ad
una unità di paesaggio, storia e urbanità complessive: per capirci non si riduce
l'aspetto di compatibilità paesistica sminuendolo ai meri effetti sul paesaggio
come la fruizione di infrastrutture e luoghi delimitati e circoscritto a un singolo
innesto, una curva, un macchinario, un tratto, ecc., ma altresì i singoli elementi
debbono confrontarsi con la regia/regimentazione dall'insieme in tempi e misure
preliminari e prolusivi al progetto stesso.
Si evita così che in seguito risulti inadeguato alla valutazione ambientale
paesistica o peggio che lo dimostri una volta eseguito perché nessuno di fatto ne
era a conoscenza.
In altri termini si perde il senso delle questioni col risultato di accumulare man
mano operazioni e interventi avulsi dal contesto che ne verrà compromesso sino
alla totale irrimediabilità.
Per altro verso con tale criterio di confronto preliminare informato possono
emergere migliori e inaspettate soluzioni, condivise e di aggregazione.
Ad esempio prima di chiedersi se vada bene anche paesaggisticamente, come
ultimo residuo procedurale di procedimento meramente tecnico idraulico, pur
essendo questo un bene che la relazione idraulica Yidros - Etatec 2018 ponga la
domanda, per una mascheratura della attrezzatura deflottante proposta
all’ingresso del giardino Rosselli per la Roggia Nova, oppure per eventuale
l’innalzamento muri di sponda al selettore in Valverde precedentemente
proposti, oppure soprattutto senza il nulla rilevare circa l'eliminazione del tratto
conclusivo della Tremana attraverso lo scolmatore su via Giulio Cesare perché

tutto tecnologizzato o occultato sottoterra, ci si deve confrontare col corpus
idrico intero o di ambito compiuto interessati.
Perché si deve raccogliere il flottante?
Quanto è, da chi e come si produce?
Come si può controllare e prevenirne la presenza, se possibile?
Quindi ogni quintale di materiale cosa costa estrarlo, e come si ammortizzata
considerato che da altro verso si produce un beneficio gestionale?
È un metodo educativo o induce poi a non considerare aumenti del flottante
perché tanto c'è un servizio che lo smaltisce?
Chi lo paga, chi versa o chi lo deve far raccogliere in quel posto?
Tale estrazione come funziona nei momenti di piena o critici?
Quindi se mitiga il rischio idraulico a valle lo esegue a quale oggettivo grado di
riduzione?
Vi sono altre posizioni che si presterebbero meglio a tale installazione?
Ma se pochi metri scoperti circa 300? dalla derivazione della Roggia Serio grande
producono quantità di flottante tale da meccanizzarne la raccolta, quanti impianti
si debbono mettere in tutti i canali storici e non?
A proposito della Tremana la sua storia, il suo valore urbano che può ancora
rileggersi, in situ prima che sulle cartografie recenti, ci parla o meglio sussurra
flebilmente agonizzante nel cemento, di un intero luogo che sul Torrente, se non
dal Torrente, si è conformato e sviluppato, fino alla sua cementificazione.
Ora manca solo questo passo fatale della sua dismissione quindi vale la pena fare
il punto della situazione su tutto il torrente.
Aspettiamo il Contratto di Fiume a cose fatte?
La sua Forma Urbis ancora leggibile e significativa vede la Tremana definire il
quartiere che attraversa lungo la strada dallo Stadio al Monterosso che mantiene
la sua denominazione, su cui ad esempio si appalesa l'insediamento della fabbrica
Mazzoleni colla sua architettura storica insediatosi proprio luogo corso del
torrente.

Lo stadio, prima Brumana e ancor prima l'ippodromo che oggi porta Bergamo con
l'Atalanta nel mondo è sorto per la configurazione fra Lazzaretto e Tremana alla
curva nord?
Mentre si assiste a quello che si ricostruisce sopra perché non dare un occhio alla
vitalità quello che scorre sotto?
Si consideri che i corsi d'acqua storici non vanno visti quali mero reticolo
superficiale di un percorso idraulicamente magari poco conforme alle norme
idrauliche sic e simpliciter del momento, per cui i gestori tendono a cementificare
e raddrizzare appena possibile, ma seguivano quella particolare e propria
orografia altimetrica che ne connota la pluridimensionalità degli infra-livelli
urbani, un tempo fruiti e sfruttati sapientemente ed ora annientati dalle
costrizioni efficientistiche monodimensionali.
Nemmeno mancano, ma van comprese e valutate precedenti modifiche,
deviazioni, innesti come allo stesso Tremana nella curva di immissione alla Morla.
Distese indifferenziate senza riferimenti ne identità per sfruttare qualche posto
auto in più o produrre isole di calore sulle coperture e maggior spargimento di
polveri e particolati invece che filtri ecologici d’acqua e verde.
Una ricchezza/condizione a suo tempo fruita/sfruttata che ci suggerirebbe come
intervenire ove riconosciuta.
Bisogna chiedersi del perché di curve, incroci, innesti, salti, ecc. e cosa possono
ancora restituire verso la riqualificazione urbana e ambientale dei luoghi.
Trattasi di invertire la tendenza a cementificare, tecnologizzare e deformare nella
indifferenziazione pervasiva la perdita dell'identità di luogo e quindi di socialità,
quanto di valore urbano diffuso.
L'elemento che ha prodotto il sistema oggi è disconosciuto e reso reietto perché
ormai da prosciugare del tutto da ogni sua funzione, mentre è anche portato
culturale ambientale e idraulico, seppure fra la sua occupazione per strade,
parcheggi, costruzioni.
Siamo consapevoli come non si può non re-invertire quella tendenza
pluridecennale che ha squalificato gli ambiti urbani, dove ogni metro vuol essere
sfruttato di per sé: un egoismo civico controproducente, non si risolvono i
problemi di parcheggio e mobilità con lo sfruttamento dei minimi e residui sedimi
di alveo coperti, significa essere arrivati oltre il limite e quindi va

ripensato/riproposto il cambio di paradigma tecnologico idraulico in
prospettiva quanto in occasione di questo caso per Morla, Tremana e Roggia
Nova.
Come si dimostra altresì in altre realtà urbane di rispetto e di recupero storico
fluviale.
Potrebbe esserlo finalmente anche per Bergamo prima di cancellare
definitivamente Tremana, Morla e Roggia Nova?
Come non riconoscere relazionato alla Tremana la Chiesa di Plorzano di San
Nicolò ai Celestini col Monastero del XII secolo, la forma di quella condotta e le
giaciture campestri poi tradotte in nuovi assetti edificati?
Lo stesso spazio sportivo Excelsior e oratorio di Borgo Santa Caterina ne è
determinato ed ha definito una comunità che ora vi prospera.
Quindi la vitalità generativa della Tremana come Roggia Nova meritano
riconoscimento potendo con questi ricondursi una azione di riqualificazione per
passaggi, percorsi, fruizione paesistica, riformazione di presenza naturalistica
verde e blu di arredo o rifunzionalizzazione, ecc..
Eliminare la Tremana, ancora ben funzionante sebbene con qualche problema
non suo ma derivato dagli abusi inflittigli non è modo coerente né riconoscente
né rivalorizzante della cura tutela e promozione del patrimonio collettivo e
identitario.
A questo non è dato che i diversi soggetti di Enti e parti corresponsabili e
competenti intervengano o si astengano nella separatezza dei compiti od
interessi pur in sé corretti.
Considerato come gli stessi abbiano ben cooperato su altri casi urbani sappiamo
che potrebbero rifarlo anche per la Morla, Tremana e Roggia Nova in oggetto,
prima di perdere questa ultima occasione, di rilievo epocale dato il valore dei corsi
d'acqua in gioco in quanto soggetti a pressioni edificatorie estreme.
Proprio per questo si auspica una loro immediata ricongiunzione partecipata per
la tutela e preservazione di quanto è in procinto di venir alterato e
irrimediabilmente perso.
-Considerazioni di sintesi

Di tali interventi, non è detto in assoluto che non possano servire, ma perché
non valutarli in termini di ingegneria naturalistica e rispetto alla condizione di
eliminazione alla radice della problematica pericolosa e dannosa determinata
dalla costrizione della Morla intubata a valle?
Affrontare il tema di bacino e sottobacino richiede quella regia che a partire dalle
analisi arrivando alle applicazioni ri-componga le separate competenze: lo dice
anche il Contratto di Fiume, no?
Ed il caso della grigliatura per il flottante sulla medievale Roggia Nova, la
principale derivazione dal Fossatum Communis Pergami ovvero Roggia Serio
Grande per servire e “strumentare” il Centro Città col suo Ospitale di San Marco,
richiederebbe di riconoscere allo stesso tempo tutto il suo percorso prima di
operare l’ennesima alterazione dove capita.
Cosa nota e declamata dagli stessi attori idraulici circa le acque storiche ma agli
effetti pratici disattesa: vedi l’ignoramento del suo passaggio in occasione delle
sistemazioni pavimentali per il cosiddetto Piacentiniano, invero progetto copiato
(riproposto? indotto?) da quello presentato anni prima dall’Ing. Giuseppe
Murnigotti, figura di somma competenza idraulica ma ivi dimentico, vedi
www.infrabg.it, e la presenza ancora in parte originaria allo sbocco dalla ferrovia
in fregio al parcheggio ex gasometro.
Auspichiamo in analogia di non vedere escluso dalla trattazione del Contratto di
Fiume la maggior cementificazione in consumo di suolo del progetto di Porta
Sud.
Vedi paugemportasud.it.
Singolare come il Santuario di Borgo Santa Caterina venne edificato sulla Roggia
Nova, ma ogni metro è importante da conoscere e valutare prima di alterarlo.
Sia detto che questa non pare proprio la stessa cosa avvenuta col Palazzetto
dello Sport su “fiume” naturale: l’esempio più palese dell’annientamento
ambientale e storico mai avvenuto a Bergamo ma che si vuol replicare colla
Gamec.
Una anti-architettura fosse anche prima e dopo la più bella del mondo, che
comunque non è ma non è questo l’aspetto da valutare, monumento allo
scempio urbano dannoso, pericoloso, ormai deleterio.

Tornando alla questione Morla intubata fra le vie Battisti e Pitentino dopo il
confluvio della Tremana e l’intersezione della Roggia Nova, vi sarebbe anche da
considerare cosa e quanto comporta ricostruire a lato e sopra l’intubazione
riguardo alle nuove strutture edilizie previste della Gamec, cosa che
richiederebbe una opportuna analisi e comparazione delle poste di costo.
Servono determinazioni di calcolo oggettive e commisurabili fra costi/benefici,
quindi ulteriori alle valutazioni su distinti interventi.
Non basta concludere nelle relazioni progettuali distinte che a qualcosa servono
ed avrebbero una certa efficacia, se poi comunque la pericolosità ed i rischi
idraulici maggiori permangono rispetto alla sostanziale restrizione della
intubazione della Morla da sopportare per il rifacimento del Palazzetto dello
Sport di nuova costruzione Gamec.
In definitiva è come egire sui sintomi invece che sulla causa, mantenendo di fatto
la malattia che ha aggredito il vitale corso d’acqua mediante mitigazioni che
tuttavia lasciano a costante rischio la conservazione degli artifici cementificatori
costruitigli addosso.
Riproporre questa iattura, quando finalmente si potrebbe rimediare alla
cementificazione dell’alveo Morla, come da tanti indicato e in ben altre città
eseguito, risulta anche sconveniente nei riguardi delle nuove strutture quale la
Gamec stessa che permarrebbe a serio rischio alluvionale esondativo, con chi e
quello che ci siano dentro.
Oggi, domani o forse anche mai comunque temibile secondo la ricorsività di
eventi alluvionali imposti dalla normativa idraulica.
Quindi ulteriori opere per quanto tecnologizzate e parossistiche potrebbero
anche risparmiarsi evitando quegli accanimenti idraulici artificiali, alfine di
destinarli virtuosamente al recupero ed auto controllo di alveo libero, ri-
naturalizzato e fruibile?
Grazie dell’attenzione, seguono Parti Allegate.
Bergamo, lì 30/08/2023
info@alfredoverzeri.it
www.bergamoincomune.it
naturalmentenm@gmail.com

>>>>>>>> PARTE B - ESTRATTI DOCUMENTI IDRAULICI
2014 Relazione Studio Telò- Ing. Murachelli per Consorzio
Bonifica M. P. Bergamasca – Regione Lombardia.

INIZIO DELLA PERICOLOSA INTUBAZIONE DELLA MORLA ANCHE PER FUTURA
GAMEC?

Il diagramma colla maggior velocità di piena evidenzia come la situazione più
pericolosa e peggiore fra Sorisole e Spirano sia l’intubazione della Morla per
avervi costruito il Palazzetto dello Sport, quindi rigurgiti e tracimazione con
velocità delle acque estreme per le ondate di allagamento e le pressioni sulle
strutture interrate, come ad esempio per l’auditorium previsto da Gamec, oltre
le strutture fuori terra che l’esondazione impatterebbe lungo gli abitati.
Riguardo i tempi di ritorno considerati i già 60 anni passati si fanno
statisticamente più probabili per le ricorrenze catastrofiche centenarie e
bicentenarie, la storia locale se si consulta insegna, se colla Gamec si
mantenesse tale devastazione fluviale, d’altronde le elaborazioni idrauliche
non fanno altro che riconoscere gli eventi disastrosi del passato menzionati nei
secoli e documentati anche di recente.

MAPPE, IMMAGINI, DATI FORSE NON RENDONO BENE L’IDEA DELLA MASSA
D’ACQUE CHE TRAVOLGEREBBE I SITI COME IL PERCORRERLE IMMAGINADOSI
ALTEZZE E IMPETUOSITÀ NELLE STRADE E FRA GLI EDIFICI IN LOCO.

L’INIZIO INTUBAZIONE E QUINDI DELLA TRACIMAZIONE ALLUVIONALE A VALLE,
CHE COLLA COPERTURA DEL PALAZZETTO DELLO SPORT INVECE CHE RIVERSARSI
NELLA MORLA A CIELO LIBERO DOPO PIAZZALE OBERDAN ESONDEREBBE SU VIA
BATTISTI, FORSE RISALENDO ALLA GAMEC ATTUALE VIA PITENTINO CON
ESTENSIONE A INIZIO BORGO SANTA CATERINA IL PIAZZALE PARCHEGGIO
TIRABOSCHI IL PALAZZETTO DELLO SPORT O FUTURA GAMEC, LA
PROSECUZIONE DI VIA PITENTINO, L’ISOLATO FRA VIA MURAINE E LA
MONTELUNGO, CHE ORA APERTA POTREBBE ESSERE A SUA VOLTA ESONDATA,
QUINDI DA LARGO GALGARIO ALLA CHIESA E CONVENTO CON TUTTA LA VIA,
ANCHE VIA MAZZI, PER RICADERE NELLA MORLA AL GIARDINO PRIMA DELLA

QUESTURA. PARE DAI LUOGHI COME SIA PERICOLOSAMENTE POSSIBILE BEN
OLTRE ALLE PENDENZE CONSIDERATE A SCALA AMPIA DELLA MAPPATURA DI
RIFERIMENTO SOPRA DOCUMENTATA.
81 METRI CUBI AL SECONDO DA VALUTAZIONE TELÒ-MURACHELLI, COMPRESO
IL CARICO DELLA TREMANA (CHE A SEGUITO DI SCOLMATORE ARRIVEREBBE
ANCOR PIÙ DIRETTAMENTE FRA L’ALRO?), E SI DOVREBBE INFILARE QUI
DENTRO SENZA INTASAMENTI COMPRESO MATERIALI CHE ARRIIVEREBBERO?
O TRACIMEREBBE INONDANDO COME DA MAPPARURA DI ESONDAZIONE FINO
AL PALAZZETTO DELLO SPORT?

Recenti Piene della Morla (circa 2013) nella sezione al Ponte di Borgo Palazzo,
notare il riempimento della sezione in confronto a quella della intubazione per
il Palazzetto dello Sport, quindi lo stato di pressione e forzatura a grave rischio
esondativo.

SAREBBE ENTITÀ DI QUESTO TIPO MA ANCHE BEN MAGGIORE
UN TEMPO DOPO IL PONTE DI BORGO SANTA CATERINA ORA PIAZZALE
OBERDAN POTEVA RIFLUIRE SUBITO NELLO STESSO ALVEO BEN PIÙ AMPIO E
CONTINUO, ORA DEVE ARRIVARE AL GALGARIO IN CONSEGUENZA DELLA
CEMENTIFICAZIONE PER IL PALAZZETTO DELLO SPORT, E FUTURA GAMEC,
DOPO AVER DANNEGGIATO QUASI UN KILOMETRO DI CITTÀ?
NON SEVONO GRANDI CALCOLI PER PREOCCUPARSI DI QUESTA EVENTUALITÀ
BASTA UN SOPRALLUOGO.
I PROGETTI CALATI DALL’ALTO, SENZA PARTECIPAZIONE È POSSIBILE CHE NON
CONSIDERINO ADEGUATAMENTE LA REALTÀ DELLA STORIA E DEI LUOGHI.

SOPRATTUTTO NON RISPONDO ALLA CITTADINANZA CHE SENZA
PARTECIPAZIONE SI RITROVA SOLUZIONI AVULSE, DECONTESTUALIZZATE, E
OPPOSTE ALLA CONDIVISIONE DI OBBIETTIVI URBANISTICI DI MAGGIORE E
MIGLIOR RESPIRO.
QUINDI ESEMPLIFICATIVAMENTE, IN ATTESA DI CONSULTI DOCUMENTARI
ULTERIORI RICHIESTI AL COMUNE CIRCA LE ANALISI IDRAULICHE PER LA NUOVA
GAMEC, SI PUÒ PERCORRERE LA REALTÀ DEI LUOGHI INTERESSATI ALLA
ESONDAZIONE PREVEDIBILE A PARTIRE DALL’IMBOCCO AL TERMINE DI VIA
GIULIO CESARE CHE SAREBBE ESSO STESSO INTERESSATO PER RIGURGITO DI
RETRO INGROSSAMENTO.
ARRIVO DELLA PRIMA ESONDAZIONE A PIAZZALE OBERDAN IN BUONA DISCESA
PRENDENDONE ALTRA VELOCITÀ?

COME L’ONDATA COPRIREBBE VIA PITENTINO A SINISTRA E IL PIAZZALE
PARCHEGGIO TIRABOSCHI AL CENTRO, DOVREBBE FARLO ANCHE LUNGO
L’ABITATO DI VIA BATTISTI.
E PROBABILMENTE RISALIRE ANCHE ALLA GAMEC? LA QUALE TROVEREBBE IL
PEGGIORE NUOVO POSTO TRASFERENDOSI A VALLE?

IDEM DA ALTRO LATO ENTREREBBE IN VIA BORGO SANTA CATERINA FINO A
DOVE?
INONDANDO PIAZZALE TIRABOSCHI SI PRESUME CHE L’ACQUA NON SI AUTO
DEVII GIUNTA A QUALCHE METRO DAL PALAZZETTO PER SCENDERE IN VIA
PITENTINO INVASA ALLO STESSO LIVELLO, ANZI INONDEREBBE ANCHE IL LATO
DI VIA BATTISTI ENTRANDO DOPO GLI ABITATI ANCHE IN PARCO SUARDI?
QUINDI IL PALAZZETTO O NUOVA GAMEC SAREBBE ALLAGABILE SU TUTTO IL
CONTORNO PER IL PIANO TERRA E INTERRATO

A LATO DEL PARCHEGGIO PREDA ALLAGHEREBBE I PARCHEGGI INTERRATI E IN
PARTE SFOCEREBBE A EST SOPPRA LO SBOCCO DELLA INTUBAZIONE MORLA,
SEMPRE IVI CEMENTIFICATA IN CONSEGUENZA DELLA NEFASTA COLLOCAZIONE
DEL PALAZZETTO DELLO SPORT.

MA PROSEGUIREBBE IN BUONA PARTE SICURAMENTE ALLAGANDO LA PARTE
TERMINALE DI VIA PITENTINO, COLLE ENTRATE INTERNE DI PIAZZALI E
AUTORIMESSE
OLTRE A PROSEGUIRE IN STESSA QUOTA INFERIORE A QUELLA DI PIAZZALE
TIRABOSCHI SIA ALLA EX MONTELUNGO-COLLEONI, ORA LIBERATA DI UN
FRONTE

NONCHÈ CIRCONDANDO L’ISOLATO FRA VIE MURAINE E PITENTINO.
DOPO IL PALAZZETTO FRA VIA PITENTINO E VIA MURAINE LUNGO LA
MONTELUNGO, ORA APERTA E QUINDI ESONDABILE ALL’INTERNO,
ARRIVEREBBE SEMPRE IN PROGRESSIVA PENDENZA A LARGO GALGARIO

QUINDI INVADEREBBE LA VIA PIÙ IN BASSO PER ALLAGARE ULTERIORI AMBITI
DI EDIFICI RESIDENZIALI E COMMERCIALI OLTRE ALLA CASETTA D’INFANZIA AL
PARCO E LA CHIESA CONVENTO GALGARIO STESSO.
SCENDEREBBE ALLA DISCESA DEL GALGARIO E/O IN PARTE VERSO VIA FRIZZONI

INVADENDO ABITATO E CHIESA CONVENTO
AL PIANO POTREBBE DEVIARE IN PARTE VERSO VIA MAZZI A SUD

QUINDI ARRIVANDO A INVADERE LA CASETTA DEL PARCO DA UN LATO
E PROSEGUIRE LUNGO VIA GALGARIO COSTEGGIANDO GLI ABITATI
RESIDENZIALI E COMMERCIALI DELL’ULTIMO TRATTO PRIMA DEL PONTE SULLA
MORLA OVE RIVERSARSI DAL LATO DEL PARCO.

COLLA INTUBAZIONE DELLA MORLA SI È COSTITUITO UN RISCHIO DI
ESONDAZIONE PER QUASI UN CHILOMETRO DI INVASO INVECE CHE CIRCA 100
METRI NELLA CONDIZIONE SINO A INIZIO ANNI ’60 PRIMA CHE FOSSE COPERTO
L’ALVEO MORLA A VALLE DEL PONTE ANTICO DI BORGO SANTA CATERINA, IL
TUTTO QUINDI A CAUSA DELLA ALLOCAZIONE DEL PALAZZETTO DELLO SPORT E
QUINDI IN FUTURO DELLA GAMEC?
QUANTI DANNI SI DOVREBBERO ASSOMARE RISPETTO AI SUOI COSTI DI DEMO-
RICOSTRUZIONE PER LA RI-CEMENTIFICAZIONE SULLA MORLA?
E COME CONSIDERARE L’INCOLUMITÀ DEI CITTADINI?
NELLA VITA BASTA UNA VOLTA, ANCHE SE POI I CEMENTIFICATORI SPERANO
CHE CAPITI ALLA SEGUENTE GENERAZIONE.
L’UNICO INVESTIMENTO SENSATO È TOGLIERE IL PERICOLO E RIPRISTINARE
L’ALVEO STORICO DELLA MORLA.
E NON SOLO PER QUESTIONI MERAMENTE IDRAULICHE.

RIPRENDENDO LA RELAZIONE TELÒ-MURACHELLI SI EVIDENZIANO LE CRITICITÀ
CHE ARRIVANO AL PUNTO CRITICO DELLA INTUBAZIONE MORLA

IL PALAZZETTO DELLO SPORT È SEMPRE STATO A RISCHIO ESONDAZIONE, e per
questo Via Pitentino: NULLA CAMBIA PER LA EVENTUALE FUTURA GAMEC?

NOTARE CHE LE QUOTE ATTORNO AL PALAZZETTO SONO CORRISPONDENTI A
QUELLA DI VIA PITENTINO 256 METRI SLM SCENDE A PIAZZALE OBERDAN DI 2
METRI, QUINDI SI INCANALA FRA VIA PITENTINO E BATTISTI SOPRA PIAZZALE
TIRABOSCHI COI PARCHEGGI E ARRIVA AL PALAZZETTO PIÙ IN BASSO A QUOTA
257 MENTRE PIENTINO E BATTISTI RIEMPITE DA QUOTA 256.
PERCIÒ DOPO AVER ALLAGATO IL PIAZZALE TIRABOSCHI RISPETTO A UN
BATTENTE INIZIALE DI 4 METRI DA VIA GIULIO CESARE PROSEGUIREBBE IN
PARTE ENTRANDO AL IL PARCHEGGIO PREDA A SINISTRA EST E SGRONDARE IN
PARTE IN MORLA, MA SOPRATTUTTO PROSEGUIREBBE PERLOPIÙ A INONDARE
IL RESTO DI VIA PITENTINO DA UN LATO COME DALL’ALTRO LATO DI VIA
MURAINE COSTEGGIANDO LA MONTELUNGO A QUOTA 257 E CON IN MEZZO
L’ABITATO SINO A LARGO GALGARIO A QUOTA 255, PER ABBATTERSI SULLA
CHIESA ED EX CONVENTO AL GALGARIO, COLLE FRONTISTANTI CASE A QUOTA
252, E SOLO ALLORA RIVERSARSI DOPO LE ALTRE CASE DEL GALARIO AL LATO
NORD FRA GIARDINO E AL PONTE SULLA STESSA MORLA PRIMA DELLE
QUESTURA.
QUINDI PER STENSIONE DELLA ZONA A RISCHIO ESONDAZIONE POTREBBE
ESSERE BEN MAGGIORE DI QUELLA DELLA MAPPATURA GENERALE RIPORTATA
DALLO STUDIO TELÒ-MURACHELLI?
SI TRATTEREBBE DI ALTRE MAGGIORI RICADUTE IN PROSECUZIONE SUD E FRA I
LATI DI EDIFICI CON AUTORIMESSE E CORTILI E VERDI OLTRE CHE RIGUARDARE
TUTTA LA PERIMETRAZIONE DI AREA DI ESONDAZIONE DOVREBBE/POTREBBE
CONSIDERARE TUTTA QUELLA DEL PALAZZETTO DELLO SPORT O FUTURA
GAMEC OVVERO L’ELEMENTO CHE È UNICA CAUSA DI QUESTA CONDIZIONE DI
ALLAGABILITÀ: SENZA QUESTO EDIFICIO COMPORTANTE LA COPERTURA
MORLA NON VI SAREBBE POSSIBILITÀ DI ALLAGAMENTO DI TUTTO QUESTO
ABITATO.
PERCIÒ NON PUÒ PER LOGICA IDRAULICA INTITOLARSI COME DA PROGETTI
COMUNALI CHE GLI INTERVENTI IDRAULICI A MONTE PER LA TREMANA, LA
ROGGIA NOVA E LA MORLA SIANO CONSIDERABILI EFFETTIVAMENTE “A
PROTEZIONE DELL’ABITATO DI BERGAMO”, IN QUANTO OLTRE SOLO A
DEFINIRSI MITIGAZIONI, INSISTONO AL MANTENIMENTO DELLA CAUSA CHE NE
METTE A RISCHIO L’ESPOSIZIONE, OVVERO L’INTUBAMENTO DELLA MORLA CHE

RESTA TALE E QUALE PORTATRICE DI UNA ESONDABILITÀ SULL’ABITATO CHE
PRIMA NON SI AVEVA.
SE ARRIVA ACQUA DAL PIAZZALE OBERDAN CUI IL RIVERSAMENTO O
ESONDAZIONE DALLA MORLA A QUOTA PIÙ ALTA DI 261 M SLM (sul livello del
mare) DALLA INTUBAZIONE DI VIALE GIULIO CESARE SI PRESUME CHE PRENDA
VELOCITÀ E QUINDI RIGURGITI E ONDATE CHE NON SI POSSONO ESAURIRE DI
FRONTE AL PALAZZETTO DELLO SPORT, COME PARE INDICHI LA MAPPA DI
ESONDAZIONE SOPRACONSIDERATA DA RELAZIONE TELÒ-MURACHELLI,
APPENA INVASO PIAZZALE TIRABOSCHI, ANZI PROSEGUIREBBE SU VIA
PITENTINO, E NON DEVIARE TEORICAMENTE SOLO A SINISTRA EST PER
GETTARSI TOTALMENTE NELLA MORLA CHE SBUCA DOPO IL PARCHEGGIO
PREDA.
DA SIGNIFICARE COME LA COPERTURA MORLA PER IL PALAZZETTO E QUINDI
FUTURA GAMEC METTONO A RISCHIO ANCHE QUESTE AUTORIMESSE
INTERRATE PRIVATE, QUINDI SI DEBBONO PRESUMERE ESONDAZIONI
DERIVANTI DA OPERE PUBBLICHE VECCHIE O RIFATTE CHE POI DOVRANNO
RISARCIRE TALI EVENTUALI DANNEGGIAMENTI DI VIA PITENTINO BATTISTI E
LORO LATERALI, COME MAGLIO DEL LOTTO, E SINO AL GALGARIO?
SARÀ COLPA DEGLI EVENTI METEREOLOGICI (PRIMA O POI ARRIVANO
TORNANO ANCHE A BERGAMO) O DI CHI HA COSTRUITO E RI-COSTRUISCE SUI
FIUMI?
SI RIBADISCE IN SPECIFICO CIRCA LA DELIMITAZIONE DELL’AREA DI
ESONDAZIONE CHE NON SI COMPRENDE COME POSSA DEVIARE APPENA
ARRIVA ALL’INGRESSO DEL PALAZZETTO, OVVERO DOVE LO INVADEREBBE ED
ALLAGHEREBBE L’INTERRATO ESISTENTE E NEL CASO L’AUDITORIUM FUTURO
DELLA GAMEC.
UN CONTO SONO LE MAPPATURE A SCALA GENERALE, ALTRO SONO LE
SPECIFICAZIONI CHE NE DISCENDONO PREVIO PUNTUALE APPROFONDIMENTO
CHE IL PROGETTO GAMEC MAGARI HA VALUTATO DIVERSAMENTE?
O NON VALUTATO?
PER QUESTO NELLA SOSTANZA I PROGETTI IDRAULICI NON SONO SEPARABILI E
FRAZIONABILI DA QUELLO PRINCIPALE CHE È QUELLO DELLA RI-COSTRUZIONE
IN AMPLIAMENTO DELLA GAMEC SULLA MORLA.

DI CONSEGUENZA I COSTI REALI DELL’INTERVENTO DEMO-RICOSTRUZIONE PER
LA GAMEC SONO LA SOMMA DI TUTTI.
IN ALTERNATIVA RESTITUENDO E RISCOPRENDO L’ALVEO GIÀ SI AVREBBE IL
RISPARMIO DEGLI INTERVENTI IDRAULICI A MONTE DI INDEFINITA
MITIGAZIONE?
UNA MASSA D’ACQUA COME QUELLA CALCOLATA DALLA RELAZIONE
IDRAULICA TELÒ-MURACHELLI, NONCHÉ DOCUMENTATA DA PRECEDENTI
ALLUVIONI ARRIVA ALL’IMBOCCO PROBLEMATICO DELLA TOMBINATURA
MORLA A ONDATE E NON SI RIVERSEREBBE PER PLACIDE RISALITE E
RIEMPIMENTI, MA TRAMITE RAPIDI TRAVOLGIMENTI ED AVULSIONI CON
TRASCINAMENTO DI MATERIALE IMPATTANTE SU COSE, AUTOMEZZI, EDIFICI E
PERSONE.
PERTANTO ANDREBBE CONSIDERATA MEGLIO LA MAPPATURA DI
ESONDABILITÀ E SPECIFICATA A SCALA DI DETTAGLIO, DATO CHE QUOTE,
GIACITURE QUINDI DELIMITAZIONI PER SPAZI PERCOLANTI SONO RILEVABILI E
MISURABILI CON BUON GRADO DI PRECISIONE AEROFOTOGRAMMETRICA.
COSA CHE ESEMPLIFICATIVAMENTE COLLA PRESENTE SI INTENDE ANALIZZARE
ALFINE DI CONSIDERARE I RISULTATI DELLE ANALISI IDRAULICHE E DEGLI
ELEMENTI DISPONIBILI ED OSSERVABILI DIRETTAMENTE CHE SI RIPORTANO
QUALI SOPRALLUOGHI DI MERITO, DOPO AVER ESAMINATO LE RELAZIONI
IDRAULICHE PREOCCUPANTI LA SITUAZIONE A MONTE.
INFATTI SI ILLUSTRA COME PUR SENZA TANTE ALTRE ANALISI BASTEREBBE
PERCORRERE I LUOGHI ALFINE DI RENDERSI CONTO COME A PARTIRE DA UNA
ESONDAZIONE ALL’INTUBAMENTO MORLA PRIMA DI PIAZZALE OBERDAN, LA
QUALE FRA RIGURGITO E FRONTE DI ONDATA POSSA NATURALMENTE SEGUIRE
PER BEN ALTRI 700 METRI CIRCA LUNGO LE PENDENZE DI STRADE E FRA GLI
ABITATI SINO IN VIA FRIZZONI ED AL GALGARIO, OVE POI SI RIBUTTEREBBE IN
MORLA SCOPERTA; COSA CHE ALTRESÌ POTREBBE FARE DOPO 100 METRI DI
PIAZZALE OBERDAN EVITANDO TUTTA QUESTA ZONA MESSA A RISCHIO DALLA
COPERTURA ALVEO DEVASTATRICE PER IL PALAZZETTO DELLO SPORT E QUINDI
GAMEC.

ZONA DI NECESSARIA RI-ANALISI DEL RISCHIO ESONDABILE: LE OPERE PER IL
PALAZZETTO E COPERTURA MORLA, QUINDI RI-CEMENTIFICAZIONE GAMEC
RESTANO IL FATTORE DI PERICOLO ALLUVIONALE PER GLI STESSI E L’ABITATO.
LE OPERE IDRAULICHE PREVISTE DAL COMUNE DI BERGAMO A MONTE SU
MORLA, TREMANA E ROGGIA NOVA SONO SOLO MITIGAZIONI DI
PROBLEMATICA GIUSTIFICAZIONE PER COSTI ED EFFICACIA.

Una precedente planimetria Comunale per la “Fognatura di Bergamo:
ripartizione della città secondo i bacini scolanti ai collettori principali o con
scarico indipendente”.
All’epoca della devastazione ambientale per il Palazzetto dello Sport 1962
esistevano programmi di sistemazione delle acque per loro mantenimento
pulito.
La Morla aveva problemi, o meglio aveva subito problemi di adduzione scarichi,
ma erano in via di risoluzione secondo progressiva dotazione fognaria che
seguiva l’impetuoso inurbamento, costruirci sopra fu un pretesto per
nascondere il problema e farci edifici pubblici o parcheggi (idem in via Madonna
della Neve ed altri) intanto che in fianco si cementificava senza che si fornissero
questi servizi.
Assurdo era il modo di risicare anche sui pochi corsi d’acqua per qualche metro,
in più a gravi costi pubblici di copertura delle acque storiche.
Una dis-urbanistica da cui rimediare, invece di persistere sugli errori commessi.

Da decenni ormai si recuperano le acque storiche e naturali coperte, tranne che
a Bergamo ove si vuole confermare e ampliare la cementificazione
denominandola riuso urbano o rigenerazione.
Peraltro con fondi e prestiti a debito pubblico come i novelli PNRR e le loro
regole di DNSH “Do No Significant Harm” ovvero che “Non arrechino alcun
danno significativo” per garantire la cosiddetta Next Generation.
Chiaro che peggio di quello che si è fatto sulla Morla sarebbe impossibile
arrecare altro nuovo danno (per il vero si amplia e acuisce la cementificazione
colla Gamec), quindi per la validazione DNSH magari lo si fa andar pure bene?
Ma il danno ulteriore invece c’è: quello che di verde e acque ambientali di
enorme impatto e valore a fine vita del Palazzetto dello Sport è dismettibile e
recuperabile con poco e sarebbe di super redditizio smaltimento di copertura e
riempimento alveo, mentre non lo sarebbe quindi persisterebbe altri decenni il
più grave danno ambientale della Città.
PARE CONTRADDITTORIO CHE IL COMUNE DI BERGAMO SPENDA INGENTI
RISORSE PER DE-PAVIMENTAZIONI DI BEN MINORE VALENZA E RECUPERO
ECOLOGICO AMBIENTALE.
Analoghe considerazioni di metodo e di merito andrebbero rivolte alla
questione paesistica relativa alle questioni di salvaguardia Beni Culturali e
Paesistici?
SEGUE L’ANALISI IDRAULICA TELÒ-MURACHELLI ALLA RICERCA DI SOLUZIONI AI
PROBLEMI DELLA INTUBAZIONE CHE SI LIMITANO ALLE POSSIBILITÀ DI
MITIGAZIONE.
TERMINE CHE IN PREVISIONE DELLE IPOTESI PREFISSE DALLA RELAZIONE NON
PARE OGGETTIVO RISPETTO A QUANTO POTREBBE MITIGARE SOPRATTUTTO
NELLA CONDIZIONE DI PIENE ESTREME.

I COSTI DEGLI INTERVENTI IDRAULICI DEBBONO CONSIDERARSI NELL’INSIEME,
NON COME FOSSERE PARTI E PROGETTI A SE STANTI SECONDO SINGOLE
PROCEDURE, MA DIPENDENTI DA UNA OPERAZIONE ANTI-IDRAULICA CHE
VORREBBE MANTENERE L’INTUBAZIONE DELLA MORLA COLLA RI-
CEMENTIFICAZIONE NUOVA GAMEC IN LUOGO DEL PALAZZETTO DELLO SPORT,
AMPLIANDOLO E SOPRAELEVANDOLO IN TOTALE DISPREGIO AMBIENTALE ED
URBANO, MENTRE FINALMENTE L’ALVEO POTREBBE ESSERE ALTRESÌ
RECUPERATO E RINATURALIZZATO.

>>>>>>>> PARTE C - RIFERIMENTI TEMATICI GENERALI E
DEL COMUNE DI BERGAMO SU BACINO MORLA -ROGGIA
NOVA - ACQUE A RISCHIO CEMENTIFICAZIONE PORTA
SUD E ALTRE.
È IL CASO DI RIPORTARE ESEMPLIFICATIVAMENTE QUANTO FRA ENUNCIATI E
PROGRAMMI, SIA IN GENERALE SIA IN SPECIFICO, CI SI RITROVA A
CONFRONTARE NEL MERITO DELLE CONSEGUENTI AZIONI O DISATTENDIMENTI
A RIGUARDO DELLE ACQUE TRAMITE LORO CONOSCENZA, SALVAGUARDIA,
RIVALORIZZAZIONE E TUTELA PER IL FUTURO.
SI DEFINISCONO BUONE PRATICHE E SPERIAMO NON SOLO BUONI PROPOSITI,
DATO CHE I PROGETTI IDRAULICI IN PRESENTE SEGNALAZIONE DI RISCHIO
IDRAULICO PER PROGETTO GAMEC IN PRIMIS LI CONTRADDICONO.

DOPO DIECI ANNI E REITERATI STUDI TEORICI ARRIVA “IL CONTRATTO DI FIUME
MORLA”, MA CHE NON POTRÀ INTERVENIRE SUL PIÙ IMPORTANTE ELEMENTO
DI RECUPERO E SALVAGUARDIA IDROGELOGICA DELL’INTERO BACINO
FLUVIALE?

LA MORLA COME LA TREMANA E LA ROGGIA NOVA RIGUARDANO IL LORO
BACINO IN GENERALE, ED A MAGGIOR RAGIONE QUELLO PROSSIMO ALLE
PROSPETTIVE DI CEMENTIFICAZIONE CHE PERMANGONO NONOSTANTE I
PROGRAMMI DI INTERVENTI NATURALISTICI ENUNCIATI, I QUALI PER QUANTO
UTILI E IMPEGNATIVI NON RIGUARDANO GLI ELEMENTI PRINCIPALI E PIÙ
RILEVANTI COME MORLA, ROGGIA NOVA, ROGGIA GUIDANA SOTTO LE
PRESSIONI EDIFICATORIE O RI-EDIFICATORIE MASSIME E PERSISTENTI DI
NUOVA GAMEC E PORTA SUD IN PARTICOLARE.
COERENZA E CO-AZIONE NELLA PARTECIPAZIONE PRELIMINARE NON POSSONO
CHE RIGUARDARE OGNI ELEMENTO SENZA ESCLUSIONI, A PARTIRE DA QUELLI
IN QUESTIONE CHE DETERMINANO UN PUNTO DI NON RITORNO NELLA
PERDITA FLUVIALE ED AMBIENTALE AL CENTRO DEL SISTEMA BACINO MORLA.
L’ANALISI CRITICA QUINDI RIGUARDA OGNI COMPONENTE DELLE VARIE
AGGREGAZIONI IDRAULICHE, PERCHÉ OGNI PUNTO DA SALVAGUARDARE
PORTA INTERESSE PER TUTTI, ANCHE DEI COMUNI APPARENTEMENTE DISTANTI
COI LORO CITTADINI E RAPPRESENTANTI.
AUSPICANDO PROMOZIONE DI CONFRONTO PRIMA DI NUOVI INTERVENTI
IDRAULICI, O LORO RIFACIMENTI COME PER LA GAMEC.

DA UN LATO DELLA STRADA SI DEPAVIMENTIFICA L’EX CIMITERO MALPENSATA,
POI PARCHEGGIO MERCATO GIÀ ALBERATO, MENTRE DALL’ALTRO LATO SI
CEMENTIFICA SUL RECENTE PARCHEGGIO ALL’EX GASOMETRO APPENA
PIANTUMATO E DRENANTE, NONCHÉ SI COPRE LA ROGGIA NOVA MEDIEVALE
ASSIEME A TUTTA LA CEMENTIFICAZIONE IN CONSUMO DI SUOLO PER GLI
ULTIMI 11 ETTARI VERDI RIMASTI ALLA CITTÀ: TRAMITE UNA FASULLA
RIGENERAZIONE URBANA DEL PROGETTO DI PORTA SUD, INCURANTE DELLE
ACQUE STORICHE DELLA MORLA, ROGGIA GUIDANA, ROGGIA NOVA, OVVERO
TANTO QUANTO SUCCEDEREBBE PER LA GAMEC.
GLI UNICI ELEMENTI DI SIGNIFICATIVO APPORTO MICROCLIMATICO NATURALE
SAREBBERO PROPRIO IL VERDE DA PRESERVARE SENZA SPESE PARTICOLARI
ENTRO L’EX SCALO FERROVIARIO, COSICCOME IL RECUPERO SPONDALE E
FLUVIALE DELLA MORLA AL PALAZZETTO SPORT.
ALTRI INTERVENTI ONEROSI E MINORI SI PRESTANO IN CONFRONTO AD
APPARIRE AZIONI DI MERO GREENWASHING.

INTERVENTI DAPPERTUTTO TRANNE DOVE CONTA DI PIÙ?

“QUI” SI DEPAVIMENTA CONSIDERANDOLO BENEFICIO
CLIMATICO ESEMPLIFICATIVO SOTTO GLI ALBERI
ESISTENTI TRAMITE INGENTI COSTI SU PIAZZALE
MALPENSATA, EX CIMITERO DI S. GIORGIO,
QUI>>>>>>&<<<<<<<QUA
MENTRE “QUA” SI CEMENTIFICA DENOMINANDO IL
VERDE QUALE AREA DA RIGENERARE QUINDI
CEMENTIFICARE, CONSUMARE SUOLO, COPRIRE ACQUE,
ELIMINARE AMBIENTE E AGRICOLTURA STORICI E
PAESISTICI, DI PORTA”CEMENTO” A SUD.

Il verde storico agricolo che Porta Sud
cementifica definendola impropriamente area
da rigenerare
“QUI” SI
DE-PAVIMENTA A INGENTI COSTI
“QUA” SI
CEMENTIFICA IN TOTALE CONSUMO DI
SUOLO VERDE, SU ROGGIA NOVA E IN
FASCIA TUTELA FLUVIALE DELLA MORLA

Il Progetto detto di PORTA SUD si riferisce a previsione di inizio
mandato amministrativo Comunale corrente, e per quanto
abbia subito modifiche varie resta col carattere del CONSUMO
DI SUOLO su area verde agricola fra i binari dismessi, cosa che
si cerca di giustificare tramite accorpamento di necessità
pubbliche di vario tipo ma non dimostrate tramite analisi
viabilistiche di mobilità o proposta di Campus Scolastico coi
soggetti di competenza.
Propositi urbanistici utili solo a giustificare nella formale
pianificazione urbanistica la parte edilizia speculativa
residenziale e commerciale, compresa la Stazione Ferroviaria ad
uso Centro Commerciale.
Il tutto senza consultazione e apertura partecipativa né in
specifico né in sede di revisione del Piano di Governo del
Territorio, come per il progetto Gamec peraltro.
Entrambi calati dall’alto, nemmeno di tipo concorsuale e quindi
come si evidenzia risultano avulsi da conoscenza dei luoghi e del
contesto che li riguarda, e che soprattutto deprimerebbero per
sempre invece di preservarli.

NON SONO RIGHE DA COPRIRE MA LINFA STORICA ED AMBIENTALE DA
RISCOPRIRE ED APRIRE PER PROMUOVERLE INVECE DI CEMENTIFICARLE
DAGLI ORTI FERROVIARI SI SONO CACCIATI GLI ORTICOLTORI STORICI

AEROFOTO 2014, DA TEMPO POI SI RADONO AL SUOLO 11 ETTARI DI VERDE E
TIENE RACCHIUSO OLTRE CHE NON INFORMATO.
IL VERDE GIÀ C’È E RESISTE, BASTA RECUPERARE QUALCHE ELEMENTO DI
ACCESSO PER RENDERLO FRUIBILE: OGNI METRO PERSO ANCHE PER
INGIUSTIFICATE INFRASTRUTTURE SENZA CONFRONTO NÈ PARTECIPAZIONE
RICALCA LO STESSO SISTEMA RETRIVO DI USARE ACQUE E VERDI O MARGINI
URBANI ALLO SCOPO DI SFRUTTARLI A SERVIZIO DELLE VOLUMETRIE
FIANCHEGGIANTI O SOVRASTANTI, COME LA GAMEC SULLA MORLA IN BORGO
SANTA CATERINA.
SI CERCA DI AMPLIARE IL PERIMETRO DI ZONA URBANISTICA ALFINE DI
INCLUDERE QUALCHE OPERAZIONE DI PRESUNTO INTERESSE PUBBLICO
AFFINCHE SI GIUSTIFICHI IL NUOVO CONSUMO DI SUOLO, MA IL QUALE NON
RISPONDE E VA CONTRO IL DATO DEMOGRAFICO; QUINDI DIS-URBANISTICA
BUONA SOLO ALLA SPECULAZIONE URBANA NEL PUNTO CENTRALE PIÙ
PREZIOSO CHE BERGAMO CAPOLUOGO HA ANCORA DISPONIBILE.

ALTRESÌ AD ESEMPIO UN PARCO CENTRALE DELLA MORLA, GUIDANA E NUOVA
SAREBBE GIÀ FRUIBILE CON AMBIENTE, PAESAGGIO E BIODIVERSITÀ PRESENTI
QUANTO CENSURATE FRA CITTÀ ALTA, ACQUE STORICHE, E “PRESOLANA”.
VA RESTITUITO ALLA CITTADINANZA INVECE CHE DESTINATO AGLI OPERATORI
IMMOBILIARI SEDICENTI RIGENERATORI URBANI PER IL FUTURO DELLA CITTÀ.
LA MORLA ANDREBBE CONSIDERATA NELLA SUA STORIA ANCHE SUL
PALEOALVEO COME NEL CASO DEL COSIDDETTO PARCO OVEST.
PARCO OVEST È INIZIATIVA IMMOBILIARE DELLA ZONA GRUMELLINA, DOVE
CON ENNESIMA VARIANTE URBANISTICA SI AUMENTA LA VOLUMETRIA E
L’AMBITO DOVE EDIFICARE, FRA CUI IL VERDE AGRICOLO IN CUI SCORREVA LA
MORLA PRIMA CHE ANTICAMENTE FOSSE DEVIATA VERSO SUD, OVVERO DOVE
ORA CORRE DOPO LE INTUBAZIONI RIEMERGENTI FRA BORGO SANTA
CATERINA E LA FERROVIA.
PARCO OVEST È LA NOMINALISTICA DEFINIZIONE GREENWASHING DI ALTRA
CEMENTIFICAZIONE IN CORSO DA CUI ADDIRITTURA FAR PROVENIRE 15000
METRI CUBI OVVERO 5000 METRI QUADRI DI SUPERFICIE LORDA DI PAVIMENTO
DA TRASFERIRE ALL’AREA DI “PORTA SUD”, CHE QUINDI SI PUÒ DEFINIRE
“PORTA E RICEVI CEMENTO A SUD”.
ENNESIMA AZIONE DI USO DEL SEDIME FLUVIALE PER CONTINUE INVASIONI
EDIFICATORIE DI OGNI GENERE E TIPO.

IL MODO È SEMPRE LO STESSO: RIPERIMETRARE LE MAPPE DI INTERVENTO
URBANISTICO INCLUDENDO IL VERDE ESISTENTE NON EDIFICABILE, MA PER POI
TRASFERIVI ED OCCUPARNE PARTE DELLO STESSO IN MODO CHE SEMBRI
CIRCONDATO DAL VERDE RESIDUO O DA QUELLO CHE VIENE COLORATO SUI
TETTI E SULLE COPERTURE DELLE AUTORIMESSE IN CONSUMO DI SUOLO.
LA QUESTIONE SOSTANZIALE RIGUARDA NON SOLO QUANTA VOLUMETRIA
EDIFICARE O RI-EDIFICARE COME LA GAMEC AL PALAZZETTO DELLO SPORT, MA
DOVE LA SI COLLOCA A DISCAPITO DI VERDE E ACQUE, COME DA TEMPO A
BERGAMO.

EDIFICATO SERVIZI RIFIUTI APRICA E PALEOLVEO DELLA MORLA.
CHE UN’AREA STORICO AGRICOLA SI RIDENOMINI PARCO PERCHÉ PASSA DI
PROPRIETÀ COMUNALE AI FINI DELLA DOTAZIONE AMBIENTALE VERDE NON
APPORTA NULLA SE NON LA SUA EFFETTIVA DIMINUZIONE ED OCCUPAZIONE
CEMENTIZIA TRAMITE VARIANTI URBANISTICHE APPOSITE.
DISEGNARE PIANTINE ED ALBERELLI CHE PERALTRO GIÀ CI SONO SE SI
LASCIASSERO CRESCERE, È SOLO UNA ILLUSTRAZIONE PER FAR SEMBRARE
VERDE NUOVO QUELLO CHE GIÀ C’È, MA IN EFFETTI VIENE CEMENTIFICATO OVE
APPOSITAMENTE VARIATA LA PERIMETRAZIONE DI EDIFICABILITÀ
URBANISTICA.

PIANO ATTUATIVO AMBITO TRASFORMAZIONE At a20 “PARCO OVEST 2” Via
Moroni
QUEL CHE È SUCCESSO SULLA MORLA ANNI ’60 PER IL PALAZZETTO DELLO
SPORT RI-SUCCEDE IN ALTRE FORME E MODALITÀ URBANISTICHE TUTT’OGGI.
CHE SI TRATTI DI ALVEO NATURALE, CANALE STORICO, SCORRIMENTO IRRIGUO,
PALEOALVEO, ECC. PARE CHE LA MORLA SIA ELEMENTO DI EDIFICAZIONE E RI-
EDIFICAZIONE BERGAMASCA PER ECCELLENZA DELLA CULTURA DA “CAPITALE
DEL CEMENTO”.

“QUI” COLLA GAMEC SI RI-CEMENTIFICA SULLA MORLA, O SAREBBE L’ORA DI
DE-PAVIMENTARE PER VERDE E ACQUA, COME SI PROSPETTAVA DI
RECUPERARE BEN PRIMA DI OGNI ALTRA ZONA E DELLE ATTUALI DE-
PAVIMENTAZIONI GREENWASHIG?

COM’ERA, DOV’ERA: STORIA NATURA CULTURA FRA PASSATO E FUTURO

>>>>>>>> PARTE D - PROGETTO COMUNE DI BERGAMO
2018 RELAZIONE IDRAULICA YIDROS-ETATEC INTERVENTI
SU TREMANA - ROGGIA NOVA - MORLA A MONTE
INTUBAMENTO PALAZZETTO DELLO SPORT.
Le opere di mitigazione e contenimento del rischio idraulico si
riferiscono alla:
Delibera di giunta 375
AREA POLITICHE DEL TERRITORIO/DIREZIONE LL. PP. STRADE
SERVIZI A RETE E OPERE IDRAULICHE/STRUTTURE RETI E OPERE
IDRAULICHE
Approvazione del progetto di fattibilità tecnico-economica
relativo allo 'Studio idrogeologico, idraulico e ambientale del
torrente Morla e delle rogge ad esso connesse – interventi a
protezione dell’abitato di Bergamo'
Ma la definizione “a protezione dell’abitato di Bergamo” non
sarebbe più opportuno ascriverla alla conservazione della
copertura e intubamento della Morla per il Palazzetto dello
sport?
Circa 5 milioni di euro per ulteriori cementificazioni delle acque,
per quanto utili in parte al mantenimento cementificato, ma
che non adempiono affatto a una soluzione del rischio
idrogeologico, il quale sostanzialmente resta tale data
l’intubazione della Morla al Palazzetto dello Sport, eventuale
Demo-Ricostruzione per trasferimento della Gamec.
QUINDI NON PARE CHE I COSTI PUBBLICI SIANO GIUSTIFICATI.

MorlaGamecRiSegnalazione20230830verzeriPaugemportasudRISCHI.pdf

MorlaGamecRiSegnalazione20230830verzeriPaugemportasudRISCHI.pdf

Recommended

Recommended

More Related Content

Similar to MorlaGamecRiSegnalazione20230830verzeriPaugemportasudRISCHI.pdf

Similar to MorlaGamecRiSegnalazione20230830verzeriPaugemportasudRISCHI.pdf (20)

More from Alfredo Verzeri

More from Alfredo Verzeri (17)

MorlaGamecRiSegnalazione20230830verzeriPaugemportasudRISCHI.pdf