2. Sistemi Informativi Clinici
• HIS (Hospital Information System)
Insieme integrato di strumenti informatici utilizzati in ambito sanitario per
gestire i flussi amministrativi e clinici di un ospedale
• RIS (Radiology Information System)
Sistema utilizzato in radiologia per gestire il flusso dei dati relativo al
processo di refertazione
• PACS (Picture Archiving and Communication System)
Sistema utilizzato per lo storage delle immagini acquisite dalle modalità , la
gestione delle worklist e l'accesso alle immagini dalle stazioni di
refertazione
3. Stato dell’Arte dei Sistemi RIS/PACS
• Introduzione
• Sistemi RIS
• Sistemi PACS
• Workflow di Radiologia
4. Elementi di attenzione
Stato dell’Arte dei Sistemi RIS/PACS
Tecnici
• Architettura/Ergonomia
postazioni client
• Prestazioni rete
• Software Reliability e User
interface
• Integrazione Sistemi
aziendali
• Continuità del Servizio
Organizzativi
• Re-engineering del workflow
• Sicurezza
• Addestramento personale
• Responsabilità
10. Gestione delle disponibilità
• prestazioni programmate
• prestazioni in emergenza-urgenza
Programmazione delle liste di attesa in base alle
prestazioni in emergenza effettuate
Sistemi RIS
11. Sistemi RIS
Gestione Amministrativa - Contabile
• Nomenclatore Prestazioni e Tariffario (D.M. 22/7/1996)
• Nomenclatore SIRM delle prestazioni Radiologiche
(giugno 2006)
Assenza Transcodifica aggiornata
Assenza Tariffario aggiornato
12. Sistemi RIS – Funzioni di integrazione
Standard
• HL7
• DICOM
Integrazioni con altri Sistemi
• HIS
• PACS
• Modalità
• Sistemi Regionali
Profili IHE
• Scheduled Workflow
• Patient Information Reconciliation
• Consistent Time
• Basic Security
• XDS
13. Integrazione con gli applicativi esistenti
• Sintattico (HL7 v2.x vs HL7 v3.x)
• Semantico
• Workflow
Sistemi RIS
RIS PACS
Workstation
Modalità
DICOM
DICOM
HIS
HL7
IHE
DICOM
DICOM
14. Anagrafica Univoca
• pazienti in emergenza
• anagrafica errata
• anagrafica interna agli applicativi
Profilo di integrazione IHE: Patient Information
Reconciliation
Sistemi RIS – funzioni di integrazione
15. Sistemi RIS
Gestione Archiviazione Referti
• Conservazione
• Audit Accessi
• Gestione Autenticazioni e Autorizzazioni
• Documento non Modificabile
Approccio Digitale Paperless
• Firma Digitale
• Crypting (trasmissione e archiviazione)
• Sincronizzazione Data e Ora
16. Sistemi RIS
Linee Guida SIRM – Atto Medico Radiologico
Linee Guida per la Dematerializzazione della documentazione clinica in diagnostica
per immagini Normativa e Prassi
Tempi di Conservazione Referti
17. Sistemi RIS
Linee Guida SIRM – Atto Medico Radiologico
Linee Guida per la Dematerializzazione della documentazione clinica
in diagnostica per immagini Normativa e Prassi
Referto + Immagini = Referto Strutturato
19. Sistemi RIS
Linee Guida SIRM – Atto Medico Radiologico
Linee Guida per la Dematerializzazione della documentazione clinica in diagnostica
per immagini Normativa e Prassi
Tempi di Conservazione Referto Strutturato
20. Sistemi RIS
Linee Guida SIRM – Atto Medico Radiologico
Linee Guida per la Dematerializzazione della documentazione clinica in diagnostica
per immagini Normativa e Prassi
Responsabile della Conservazione
22. Sistemi PACS - DICOM
Lo standard DICOM (Digital Imaging and COmmunications in Medicine)
definisce i criteri per la comunicazione, la visualizzazione,
l'archiviazione e la stampa di informazioni di tipo biomedico, come
potrebbero esserlo ad esempio delle immagini radiologiche.
La sua diffusione si rivela estremamente vantaggiosa perché consente
di avere una solida base di interscambio di informazioni tra
apparecchiature mediche di diversi produttori.
23. Sistemi PACS - DICOM
L'errore più comune che viene fatto nell'interpretazione del
termine è che queste siano assimilabili ad altri formati di
compressione delle immagini (es. JPEG, GIF, etc.).
DICOM applicato alla codifica dei file è un metodo per
incapsulare i dati e per definire come questi debbano essere
codificati o interpretati, ma non definisce alcun nuovo algoritmo
di compressione.
DICOMDICOM
Attributi
Immagine
Gruppo
attributi del
paziente
24. Sistemi PACS - componenti
Sistema che ha il compito di fornire lo storage economico, il
rapido recupero di immagini, l'accesso alle immagini
acquisite da più modalità, e l'accesso simultaneo da più
postazioni:
• dispositivi per acquisizione delle immagini, o modalità (ad
esempio TC, RM, Ecografo);
• Server PACS l’Archive System;
• Dispositivi di Archiviazione di lungo termine
• Workstation di visualizzazione e refertazione,
• infrastruttura di rete che collega i componenti del
sistema.
25. Sistemi PACS - funzionalità
• Gestione Anagrafica
• Gestione Repository Immagini Diagnostiche
• Acquisizione da modalità
• Visualizzazione e refertazione
• Gestione Worklist
• Archiviazione Lungo termine
26. Sistemi PACS - Modalità
Modalità Sigla
Computed Radiography CR
Digital Radiography DR
Computed Tomography CT
Magnetic Resonance MR
Nuclear Medicine NM
Ultrasound US
Positron Emission Tomography (PET) PT
Mammography MG
X-Ray Angiography XA
Radio Fluoroscopy RF
Endoscopy ES
Other OT
28. Sistemi PACS - Integrazione
Integrazioni con altri Sistemi
• RIS
• Modalità
• Workstation
Profili IHE
• Scheduled Workflow
• Patient Information Reconciliation
• Consistent Presentation of Images Image Manager
• Access to Radiology Information
• Key Image Note
• Consistent Time
• Basic Security
• XDS-I
29. Sistemi PACS - Certificazione
Secondo la definizione della direttiva CEE 93/42 sui dispositivi
medici, i sistemi PACS sono dispositivi medici, in quanto utilizzati
per effettuare diagnosi.
• Classe I: funzione di solo archivio (ricerca, ricezione e
spedizione) di immagini diagnostiche;
• Classe I con funzioni di misura: archivio con visualizzatore che
permette misure (p.es. per progettazione di protesi);
• Classe IIa: PACS con visualizzatore utilizzabile per diagnosi (è la
stessa classe a cui appartengono le pellicole radiografiche);
• Classe IIb: PACS con visualizzatore utilizzato per diagnosi, i cui
risultati vengono utilizzati per una gestione delle modalità
diagnostiche a raggi x.
30. Sistemi PACS – Sistemi di Visualizzazione
La workstation è l’insieme di dispositivi hardware e software deputati alla
visualizzazione e refertazione degli esami diagnostici e all’elaborazione
delle immagini, per mezzo di monitor ad altissima risoluzione. La
dotazione hardware può differenziarsi in base al tipo di utilizzo della
workstation stessa e si differenziano in:
• postazioni workstation per visualizzazione e refertazione, con
funzionalità anche vocali
• postazioni di consultazione per la sola visualizzazione degli esami.
Profili IHE
• Scheduled Workflow
• Patient Information Reconciliation
• Consistent Presentation of Images Acquisition Modality
• Basic Security
• Key Image Note
• Access to Radiology Information
31. Sistemi PACS
Linee Guida SIRM – Atto Medico Radiologico
Linee Guida per la Dematerializzazione della documentazione clinica in diagnostica
per immagini Normativa e Prassi
Tempi di Conservazione Immagini
32. Sistemi PACS – Sistemi di Visualizzazione
Sala Refertazione
• Bassa Luminosità
• Insonorizzazione
• Workstation Refertazione
• Sistemi per la Masterizzazione
33. Sistemi PACS – Sistemi di Visualizzazione
Monitor Refertazione
• Mammografia: 2 Monitor, 4MPixel o superiore, Greyscale
• Computed Tomography: 2 Monitor, 2MPixel o superiore, Color
• Magnetic Resonance: 2 Monitor, 2MPixel o superiore, Color
Altre caratteristiche
Tecnologia di costruzione del pannello (TFT, IPS)
Angolo di visione (gradi)
Luminanza calibrata (cd/m2)
Curva di visualizzazione (Dicom part 14 Grayscale Standard Display)
Function)
Controller grafico (LUT)
Risoluzione (2,3,4,5MPixel)
Flat panel
Colori / BN
34. Sistemi PACS – Sistemi di Visualizzazione
Software di Refertazione
• elaborazioni grafiche
(variazione ed inversione dei livelli di grigio, modifica dell’orientamento
dell’immagine, accentuazione dei contorni, ecc)
• misurazione di linee, aree, angoli e volumi
• elaborazione testo (referto)
• speech recognition (refertazione vocale)
• visualizzazione in contemporanea di tutte le immagini dell’esame
• visualizzazione delle informazioni tecniche relative alle immagini
(regione anatomica, numero di immagini, data e ora di esecuzione
dell’esame)
35. Sistemi PACS – Network
L’infrastruttura di rete è responsabile della trasmissione delle
immagini dalle modalità al PACS e alle workstation:
l’interconnessione di questi sistemi ha lo scopo di massimizzare la
produzione degli esami diagnostici e permetterne l’accesso in
modo rapido ed efficiente.
Caratteristiche
• Standard
• Scalabilità
• Continuità del Servizio
• Sicurezza
• Performance
36. Sistemi PACS – Network
Server PACS
WorkstationModalità LAN
100 Mbps
100/1000 Mbps
1/10 Gbps
37. Sistemi PACS – Network
Comprensione e ricerca dei requisiti
• numero iniziale di utenti e nodi
• tipologia, modalità di accesso e disposizione iniziale dei nodi e
delle aree da collegare
• livelli di servizio richiesto (banda minima)
• tipo di traffico (dati, voce, video, capacità iniziale)
• livello di sicurezza
• vincoli (architettonici, elettrici, legali, di spesa totale)
• espansione/modifiche previste nel tempo
• destinazione d’uso dei locali (modalità, workstation, PACS,
ambulatori, reparti)
• interferenze elettromagnatiche (magnetic resonance)
38. Sistemi PACS
Il componente si occupa della gestione vera e propria
dell’archiviazione dei dati è il Server PACS Archive System.
Server PACS
Archive System
Image
Manager
Database
System
RIS
Modalità
Workstation
DICOM
Broker
HL7
Broker
Archive Storage
WEB
Server
WADO
39. Sistemi PACS
• HL7 Broker: interfaccia tra RIS e PACS che permette la comunicazione tra
queste due entità. Il modulo interpreta i messaggi in formato HL7 in ingresso
(ad esempio la richiesta di un esame) e inserisce opportuni dati all’interno
del database, oppure può rispondere a richieste quali visualizzazione di un
referto
• DICOM Broker: interfaccia che gestisce l’insieme dei servizi per la
trasmissione/ricezione delle immagini diagnostiche e la gestione delle
worklist (ad esempio STORE, QUERY/RETRIEVE, SEND)
• Image Manager: elabora le richieste dei broker e si interfaccia con database,
sistema di storage e WADO. Il modulo inoltre si occupa di servizi quali
prefetching, compressione immagini, gestione della gerarchia di memorie
40. Sistemi PACS
• WADO: Web Access to DICOM Objects è una web-application che permette
l’acceso agli oggetti DICOM tramite protocollo HTTP. Tale modulo consente
quindi la comunicazione con sistemi e applicativi che non utilizzano il
protocollo DICOM (ad esempio visualizzazione esami diagnostici tramite
web-browser)
• Web Server: modulo per l’acceso e la gestione tramite web-brower dei
servizi del server PACS (policy di archiviazione, autorizzazioni utenti,
worklist)
• Database System: database testuale (Oracle, MySQL, PostgreSQL) che
contiene tutte le informazioni gestite dal sistema. Nelle tabelle del database
vengono registrati attributi degli oggetti DICOM quali ad esempio PatientID,
StudyID, data e ora dell’esame, data ultimo accesso e anche la fase in cui si
trova (in attesa di esecuzione, in attesa di refertazione, archiviato)
41. Sistemi PACS
• Archive Storage: un complesso insieme di dispositivi che si occupa della
memorizzazione vera e propria delle immagini diagnostiche. Lo scopo di
questo componente è di avere massimizzare lo spazio di archiviazione
minimizzando costi e i tempi di accesso agli esami diagnostici.
Criticità
• Gestione volumi di attività elevati
(decine di Terabyte annui)
• Esami diagnostici di elevate dimensioni
(CT Multislice Total Body 2 GigaByte)
• Elevata domanda di esami diagnostici
• Tempi di visualizzazione minimi (secondi)
• Elevato TCO
42. Sistemi PACS
Comprensione e ricerca dei requisiti
• Analisi dei volumi di attività
• Analisi destinazione d’uso dei locali (modalità,
workstation, PACS, archiviazione, ambulatori, reparti)
• Livelli di servizio richiesti (tempi visualizzazione)
• Sicurezza
• Scalabilità
• Backup, Disaster Recovery
• Budget
Progettazione dei sistemi di storage e network con
elevate prestazioni e costi contenuti
43. Sistemi PACS - Archiviazione
DAS
NAS
SAN
DAS
Tipologie di Storage
• Direct Attached Storage (DAS)
• Storage Area Network (SAN)
• Network Attached Storage (NAS)
45. Sistemi PACS - Archiviazione
Gerarchia di Memorie
• Online Storage
• Nearline Storage
• Offline Storage
46. Sistemi PACS - Archiviazione
Online Storage
Livello di archiviazione per la rapida visualizzazione di esami
diagnostici che hanno una probabilità di accesso elevata,
intorno a 80-90%. Questi rappresentano le immagini
attualmente in lavorazione (in esecuzione o in attesa di
refertazione) o collegate ad esami eseguiti nei mesi
precedenti e quindi hanno la necessità di avere tempi di
accesso minimi dell’ordine dei secondi.
47. Sistemi PACS - Archiviazione
Nearline Storage
Livello di archiviazione scalabile ed economico per
memorizzare grandi volumi di dati. La probabilità di accesso a
agli esami contenuti su questo livello è intorno al 20-10% e
rappresentano le immagini utilizzate per attivare le
procedure di screening, ad esempio nel caso di
mammografie. A questo livello è sono utilizzate tecniche di
compressione senza perdita. L’archiviazione è effettuata su
server NAS, DLT library o jubox che permettono di
visualizzare dell’esame in tempi dell’ordine dei minuti.
48. Sistemi PACS - Archiviazione
Offline Storage
l’utilizzo dei dati contenuti in questo livello di storage è raro,
per questo spesso è utilizzato per lo più come archivio
storico-legale. L’accesso a questi dati è molto lento, ore o
giorni, e spesso di tipo manuale in quanto gli esami sono
memorizzati su supporti ottici CD-DVD, o su nastri e
conservati in appositi scaffali e armadi.
49. Sistemi PACS – Archiviazione
Online Storage
Cloud Cache
PACS Archive System
Modality
Workstation
Remote Storage
Nearline Storage
50. Sistemi PACS - Archiviazione
Dimensionamento Gerarchia di Memoria
Giorni
ProbabilitàdiAccesso*
*Fonte: Medical College of Wisconsin
51. Sistemi PACS - Archiviazione
Dimensionamento Gerarchia di Memoria
Storage
Access
Time
Provisioning
Size (year)
Probability
Access
Compression Storage Type
Storage
Tecnology
Online seconds 0,5-1 80%-90% Loseless DAS, SAN HDD
Nearline minutes 3-5 20%-10% Loseless/Lossy SAN, NAS
HDD, DLT
Library, Juboxes
Offline hours 10-20 0% Loseless/Lossy Rack CD, DVD, Tape
52. Sistemi PACS - Archiviazione
Elevato Total Cost of Ownership per lo Storage
• Acquisto iniziale
• Impianti Tecnologici (Power and Cooling)
• Gestione
• Manutenzione
• Espansione Storage (vendor dipendente)
• Sostituzione per Obsolescenza
54. Sistemi PACS - Archiviazione Cloud
Pubblico
PRO
• Riduzione TCO
• Fault Tollerance
• Condivisione
CONTRO
• Larghezza di banda WAN
Privato
PRO
• Scalabilità HW (vendor neutral)
• Semplicità di gestione
• Sicurezza
• Fault Tollerance
CONTRO
• Costi acquisto, manutenzione,
power and cooling,
obsolescenza tecnologica
55. Sistemi PACS – Archiviazione Cloud
Online Storage
PACS Archive System
Modality
Workstation
Cloud Storage
Nearline Storage
56. Sistemi PACS – Archiviazione Cloud
Metodo di Misura
• Simulazione in Trasmissione e Ricezione
• On-demand (no cache, no prefetching)
• Set Esami Diagnostici Campione
• Set Larghezze di Banda (LAN, WAN)
Oggetto della Misura
• Tempo Upload Esame Completo
• Tempo Visualizzazione Prima Immagine
• Tempo Visualizzazione Esame Completo
Strumenti di Misura
• Sniffer di Rete
• Screen Recorder
57. Sistemi PACS – Archiviazione Cloud
*SLA L5 - Mission Critical
Storage Upload Download Rete
Online 1Gbps 1Gbps LAN
1Gbps 1Gbps LAN
100Mbps 100Mbps LAN
10Mbps 100Mbps WAN*
10Mbps 30Mbps WAN*
Nearline
Esame Size (MB) N. Immagini Compressione
CR 32 2 JPEG2000
CT 260 515 JPEG2000
MRI 36 216 JPEG2000
MG (Min) 65 4 JPEG2000
MG (Max) 217 4 JPEG2000
US 27 30 JPEG2000
Esame Medio 106 129 JPEG2000
58. Sistemi PACS – Archiviazione Cloud
10Mbps
Esame Completo
106
67,0
MG (Max) 217
Tempi Upload Nearline Storage (s)
119,3
US
36,3
201,2
MG (Min) 65
27 22,4
Esame Medio
CT 260 355,9
MRI
Esame Size (MB)
36
CR 32 33,1
Volumi Attività (24h) TUPLOAD
Limite Max 720 Esami - 72 GB 24h
59. Sistemi PACS – Archiviazione Cloud
Prima Immagine Esame Completo
Esame
12,06,632
30Mbps
Size (MB)
123,8
CR
13,8 21,6
MRI 36
CT 260 3,2
11,2
MG (Max) 217
14,2 14,2
MG (Min) 65
Tempi Visualizzazione Nearline Storage (s)
15,5 43,0Esame Medio 106
44,0 75,4
US 27 11,2
60. Filmless
• Diffusione capillare postazioni di
visualizzazione
• Postazioni di visualizzazione beside
• Gestione desktop e supporto mission
critical
61. Paperless
• RIS e/o order placer ai reparti
• Integrazione His Ris e consultazione
elettronica del referto
• Formazione e modello organizzativo
62. I margini di miglioramento del processo PACS
RIS si spostano dal piano puramente
tecnologico a quello organizzativo,
occorrono quindi strumenti piu’ efficaci
di analisi e reingeering dei flussi
organizzativi.
63. METODOLOGIA
BPM (Business Process Management)
COERENZA CON OBIETTIVI AZIENDALI
MONITORAGGIO
CONTROLLO ATTIVITA’ AZIENDALI ‘AS IS’
MODELLO DI SIMULAZIONE … ‘WHAT IF?’
‘TO BE’ …
CONFIGURAZIONE
DESIDERATA
BPM
MODELLARE
ESEGUIRE
MONITORAREOTTIMIZZARE
PROGETTARE
64. Modelli di workflow
Creare rappresentazioni visive dei
processi che siano di facile ed
immediata comprensione, attraverso:
Secondo la Workflow Management Coalition, un
workflow è
“l’automazione parziale o totale di un processo aziendale, durante il
quale documenti, informazioni o compiti sono scambiati tra i vari
partecipanti per essere eseguiti, rispettando un insieme di regole
procedurali.”
• Reti di Petri
• Unified Modeling Lnguage (UML)
• Diagrammi di flusso
65. LA SIMULAZIONE AD EVENTI DISCRETI
PER LA PROGETTAZIONE
ORGANIZZATIVA
66. Interfacce di facile utilizzo
Grafica intuitiva
Efficienza dei risultati
Work Items
Work Centers
Work Entry Points
Work Exit Points
Storage Bins
Resources
Elementi Definizioni
Oggetti in movimento
Attività che caratterizzano il workflow
Punti d’ingresso dei Work Items nel processo
Punti di uscita dei Work Items dal processo
Code di attesa tra un’attività e l’altra
Risorse di ogni Work Center
Simulazione a
eventi discreti
68. DEFINIZIONI
• Un PROCESSO è un insieme organizzato di attività e di
decisioni, finalizzato a realizzare output definiti a partire da
input definiti.
Un’ORGANIZZAZIONE per PROCESSI, è l’insieme di processi
finalizzati a predisporre il prodotto/servizio per l’utente finale.
TRASFORMAZIONEINPUT OUTPUT
69. INTRODUZIONE
Presidio nella U.O.C.
Diagnostica per Immagini
della A.O. Sant’Anna e San
Sebastiano di Caserta
Primo modello di
simulazione ad
eventi discreti con
SW Simul8
Secondo
modello di
simulazione
Analisi del flusso di
accesso ai servizi
radiologici
70. CASO DI STUDIO: DATI
• La U.O.C. Diagnostica per Immagini, dal 01
gennaio 2014 al 30 aprile 2014 ha erogato
23296 prestazioni di cui:
–13979 a pazienti di Pronto Soccorso;
–7620 a pazienti di altri reparti;
–1797 a pazienti esterni.
59%
8%
33%
PRONTO
SOCCORSO
ESTERNI
ALTRI
REPARTI
71. CASO DI STUDIO: FLUSSO
INGRESSO
PAZIENTI:
•PRONTO
SOCCORSO
•INTERNI
•ESTERNI
U.O.C.
DIAGNOSTICA
PER IMMAGINI
ACCETTAZIONE
RADIOLOGIA
ESECUZIONE
PRESTAZIONE
RADIOLOGICA
ATTESA
REFERTO
USCITA
72. CASO DI STUDIO: MODELLO 1/2
TRASPORTO
ACCETTAZIONE ESECUZIONE
REFERTAZIONE
USCITA
73. CASO DI STUDIO: MODELLO 2/2
PRONTO
SOCCORSO
Piano ‘0’
DIAGNOSTICA
PER IMMAGINI
Piano ‘0’
DIAGNOSTICA
PER IMMAGINI
Piano ‘-1’
2 SALE RX
1 SALA RX
1 SALA CT
1 SALA ECO
2 SALE CT
2 SALE
REFERTAZIONE
76. ANALISI DIPENDENZA
Analisi delle conseguenze della mancata
indipendenza dei flussi-paziente in esame, in
termini di:
• Tempi medi d’attesa
per un esame radiologico.
• Tempi di utilizzo giornaliero del
Medico Radiologo.
78. RISULTATI 2/2
1 2 3 4 5 6
Utilizzo
giornaliero totale
20.87 23.9 23.9 23.9 23.89 17.58
Utilizzo
giornaliero
relativo al viaggio
1.12 1.26 1.7 1.9 1.74 0.44
-1
4
9
14
19
24(h)
Settimane critiche
LAVORO
MEDICO RADIOLOGO
La risorsa Medico
Radiologo, impiega
in media, 40 minuti
al giorno per
spostarsi tra i locali
d’interesse.
79. CRITICITA’
Attesa media per gli esami ecografici più
elevata rispetto a quella relativa agli altri
esami!
Elevato tempo di viaggio giornaliero del
Medico Radiologo!
Causa: UNICA Sala Eco.
Causa: ‘ANDIRIVIENI’ tra Sala Refertazione e
locali di interesse.
87. CONFRONTO TRA I MODELLI
1.28
1.3
1.32
1.34
1.36
1.38
1.4
1.42
1.44
1.46
1 2 3 4 5 6
(esami/
pz)
Settimane critiche
Indice di criticità settimanale
Indice di criticità settimanale
Individuata la
settimana di
maggiore
criticità.
88. CONFRONTO TRA I MODELLI
7.11
11.28
6.52 6.52 4.48 4.42
17.91
26.24
14.67 14.67
6.29
35.25
57.99 56.58
75.83
93.36
85.58
70.97
0
10
20
30
40
50
60
70
80
90
100
1 2 3 4 5 6
(min)
Settimane critiche
ATTESE MEDIE ECO 1° E 2° MODELLO
ATTESA PER ECO_PS II° MODELLO
ATTESA PER ECO_REPARTO II°
MODELLO
ATTESA PER ECO I° MODELLO
45,3030,34
89. CONFRONTO TRA I MODELLI
1 2 3 4 5 6
Medico
Radiologo PS II°
MODELLO
0.27 0.18 0.26 0.26 0.18 0.18
Medici Radiologi
I° MODELLO
0.56 0.63 0.85 0.95 0.87 0.22
0
0.1
0.2
0.3
0.4
0.5
0.6
0.7
0.8
0.9
1
(h)
Settimane critiche
VIAGGIO
GIORNALIERO
Il tempo giornaliero
impiegato nel
viaggio dal Medico
Radiologo PS, si è
ridotto in media di
27 minuti.
27,5
90. ‘STRESS’ DEL 2° MODELLO
1 2 3 4
ATTESA ECO_PS II°
MODELLO
11.28 11.28 12.91 16.61
ATTESA ECO_REP II°
MODELLO
26.24 26.78 29.57 35.11
ATTESA ECO I° MODELLO 56.58 56.58 56.58 56.58
0
10
20
30
40
50
60(min)
45,3
39,9729,80
21,47
+50 +90 +120
91. CONCLUSIONI
• Lo studio accurato del flusso di accesso ai
servizi radiologici, focalizzato sulle
tempistiche di accesso dei pazienti
“urgenti”, ha portato alla luce delle
criticità.
• Evidenziati i “punti critici” emersi, si è
orientata la costruzione di un nuovo
modello di simulazione in grado di ovviare
alle problematiche emerse.
• Si garantisce, una riduzione dei tempi medi
d’attesa a tutti i pazienti, in particolare a
quelli urgenti, ed un possibile
ampliamento del bacino d’utenza della
U.O.C. in analisi.
Il BPM, è una filosofia di gestione aziendale per PROCESSI che ha come SCOPO il completo controllo delle attività interaziendali, affinché esse siano COSTANTEMENTE COERENTI CON GLI OBIETTIVI dell’organizzazione.
Per garantire questo costante allineamento occorre però un monitoraggio continuo, per mettere in evidenza eventuali incoerenze, ed apportare delle modifiche all’organizzazione aziendale per correggerle.
Il monitoraggio può essere effettuato tramite l’utilizzo di modelli di simulazione.
Il modello, infatti, e una rappresentazione semplificata della realtà, costruita appositamente per rispondere a specifiche domande.
Come prima cosa è utile evidenziare il quadro relativo alla metodologia seguita nel presente progetto lavoro di tesi.
È necessario richiamare il concetto di PROCESSO che è un insieme organizzato di attività e decisioni, finalizzato a realizzare output definiti partendo da input definiti.
Nell’ambito della metodologia utilizzata, la realtà aziendale sanitaria è vista come un’organizzazione per processi, che consiste nell’insieme di processi finalizzati a predisporre il prodotto servizio per il cliente finale.
‘INTRODUZIONE’
CONTESTO: Durante l’attività di presidio PRESSO LA UOC Diagnostica per immagini della AO SaeSS, è stato concepito il presente progetto di tesi, finalizzato all’analisi del flusso dei pazienti del Pronto Soccorso e Pronto Soccorso Pediatrico verso la Diagnostica per Immagini.
MATERIALI, METODI E STRUMENTI:
è stato necessario il continuo confronto con l’intero personale coinvolto
è stato indispensabile l’approfondita ricerca di dati analitici attraverso numerose interrogazioni del DB della radiologia,
che in seguito ad un’accurata rielaborazione,
hanno permesso la costruzione del modello, attraverso il SW sim8.
CONCLUSIONI: In seguito alla costruzione del modello si è focalizzata l’attenzione su dei precisi punti caldi, che hanno condotto verso la creazione di un secondo modello, predittivo di cambiamenti, capace di ovviare alle problematiche emerse dal primo.
CASO DI STUDIO
DATI TOTALI
La Diagnostica per Immagini, sAesS di Caserta dal 1-1-14 al 30-4-14, ha erogato 23296 prestazioni, di cui 13979 a pazienti del pronto soccorso, 7620 a pazienti esterni e 1797 ai restanti pazienti interni all’azienda ospedaliera.
Data la predominanza delle prestazioni EROGATE ai pazienti del pronto soccorso, l’analisi in seguito si concentrerà proprio su di esso.
PRIMA DI ENTRARE NELLA SPERIMENTAZIONE E’ UTILE ILLUSTRARE, IL FLUSSO DI accesso alla diagnostica per immagini dell’AO…
-I pazienti di ps ed interni vi accedono, H24, trasportati da portantino, quelli esterni, invece, vi accedono, limitatamente agli orari di apertura al pubblico, in maniera autonoma;
Prima di sottoporsi a prestazioni radiologiche, tutti i pazienti devono essere accettati, nel caso dei pz di ps, l’accettazione viene effettuata dal tecnico esecutore dell’esame, nel caso di pazienti esterni dal tecnico addetto all’accettazione;
In seguito all’esecuzione della prima indagine radiologica i pazienti, si spostano, secondo la prescrizione medica, verso la seconda modalità diagnostica di interesse, nel caso di pazienti ps tale spostamento avviene sempre tramite portantino;
Una volta sottoposti all’ultima prestazione radiologica prescritta, i pazienti esterni E QUELLI INTERNI, IN GENERALE, attendono il referto del medico radiologo nel corridoio antistante la sala di refertazione all’interno della DIR, mentre i pazienti ps vengono accompagnati dal portantino in sala attesa ps.
Dopo la consegna del referto, I PAZIENTI, ESCONO DAL FLUSSO RADIOLOGICO.
Entrata nel pieno della sperimentazione, mi è stato possibile definire un modello di simulazione completo, quanto più fedele alla realtà osservata:
si nota in evidenza:
l’attività di trasporto, per pazienti di ps e interni,
le attività di accettazione per ogni sala radiologica, riservate ai pazienti di ps, e quella di accettazione di radiologia, riservata agli esterni,
-Le attività di esecuzione che sono:
rx_ps
rx_reparto
eco utilizzata sia per ps che per esterni
ct_ps
ct_reparto
-refertazione per esami rx o ct,
-refertazione per esami eco, che consiste nella stessa sala eco.
-uscita dal flusso radiologico, che per i pazienti di pronto soccorso consiste nella sala d’attesa del pronto soccorso
È utile vedere il flusso di attività mostrato all’interno di una mappa, rappresentante i reparti dell’ao coinvolti:
Da quanto mostrato evince che il ps è dotato di proprie:
2 sale di radiologia tradizionale,
1 sala per la tomografia computerizzata,
La DIR è dotata invece di:
1 sala eco piano 0,
2 sale ct_2 e ct_3 al piano -1,
Si può facilmente constatare, per quanto detto che I flussi dei pazienti urgenti e di quelli esterni o interni, sarebbero indipendenti, se non fosse per:
-La presenza di un’unica sala eco, presente nella dir
-La sistemazione di tutte le postazioni di refertazione all’interno della dir
[COMMENTO CHE NON CREDO RIUSCIRO’ A DIRE IN 12 MINUTI….
[In seguito alla raccolta dei dati analitici, ad una attenta validazione di tutte le informazioni raccolte, attraverso il continuo scambio di informazioni con il personale tecnico, medico, paramedico ed amministrativo, è stato possibile costruire, mediante l’utilizzo del software simul8, modello di simulazione.
Sono state inserite nel modello tutte le informazioni relative a: :
durate di ogni attività,
tempi di viaggio tra tutte le sale diagnostiche considerate,
-risorse coinvolte in ogni attività d’interesse.
Il modello così costruito ha permesso di ottenere significativi risultati relativamente a:
Il tempo medio di attesa dei pazienti per sottoporsi ad un esame ecografico;
Il tempo medio giornaliero impiegato dal ‘Medico Radiologo’ nei viaggi compiuti tra le Sale diagnostiche d’interesse e la Sala Refertazione.]
Si può facilmente constatare, per quanto detto che I flussi dei pazienti urgenti e di quelli esterni o interni, sono dipendenti tra di loro a causa della condivisione :
-dell’unica sala eco,
-delle postazioni di refertazione, tutte situate all’interno della dir.
In seguito si focalizzerà l’attenzione sulle conseguenze di questa mancata indipendenza dei flussi dei pazienti in esame, ragionando in termini di:
-tempi medi d’attesa per un esame radiologico,
-tempi di utilizzo giornaliero del medico radiologo.
Tra tutti i risultati relativi ai tempi medi di attesa per le prestazioni radiologiche Più frequenti per i pazienti di pronto soccorso, quello che rappresenta una maggiore criticità è infatti proprio quello relativo all’attesa per un esame ecografico.
Per quanto riguarda la risorsa ‘Medico Radiologo’, si è valutato l’utilizzo giornaliero della risorsa e si è sottolineato l’utilizzo relativo agli spostamenti della risorsa tra le sale di interesse.
In un giorno si utilizzano in media 40 minuti per spostarsi.
In seguito all’accurata analisi dei risultati, soffermandomi sulle 2 criticità mostrate del modello descritto, ho costruito un secondo modello, predittivo dei 3 cambiamenti evidenziati….
…che sono però meglio visualizzabili nello schema di simulazione completo di mappa…..
Da questo si possono notare NEL PS l’aggiunta di:
una postazione di refertazione, SPOSTATA DALLA DIR
un’apparecchiatura ecografica dalla sala eco al ps;
In questo modello è previsto inoltre
Lo spostamento di uno dei due medici radiologi di turno, data la presenza della la nuova postazione di refertazione e refertazione ecografica
In questo modo il flusso della radiologia del ps, può articolarsi in maniera indipendente dal flusso dei pazienti esterni della dir.
Tali modifiche si ripercuotono, infatti, nei risultati ottenuti:
Ecco tutti i risultati relativi ai tempi medi di attesa per le prestazioni radiologiche riservate al pronto soccorso
L’andamento dei tempi medi, è abbastanza uniforme per tutte le modalità diagnostiche considerate!
Ecco invece i risultati relativi ai tempi di viaggio della risorsa ‘Medico Radiologo’ spostata, nella nuova gestione del flusso, direttamente all’interno del PS.
Si è constatato che il medico radiologo ASSEGNATO, nel nuovo modello, al ps, impiega mediamente 16 minuti del suo tempo di lavoro negli spostamenti tra i locali di interesse, stavolta, limitati a quelli del pronto soccorso.
Per poter effettuare il confronto tra i due modelli, ho individuato la settimana di maggiore criticità, tenendo in considerazione sia il numero di esami che il numero di prestazioni radiologiche erogate.
Lo scarto nella settimana di maggiore criticità riguardante l’attesa dei pazienti del ps del secondo modello rispetto al primo è di 45,3minuti
Quello riguardante l’attesa dei pazienti esterni del secondo modello rispetto al primo è di 30,34 minuti
[Vediamo ora, di confrontare i risultati ottenuti dal primo e dal secondo modello nell’ambito della settimana di maggiore criticità.
Dal grafico è possibile notare come le attese medie riguardanti i pazienti del PS del secondo modello si scostino da quelle riguardanti tutti i pazienti del primo modello. ]
CONFRONTO TRA I MODELLI
Dal grafico è possibile notare come il tempo medio giornaliero impiegato nel viaggio del medico radiologo addetto al ps, si sia ridotto, lo scarto medio è di 0,45 ore, (ca. 27 minuti e mezzo) .
‘STRESS’ DEL II° MODELLO
Ho incrementato, con dei dati reali relativi ai pazienti in ingresso al flusso, il numero dei pazienti in ingresso nella settimana di maggiore criticità.
Anche incrementando il numero di pazienti prima di 50, poi di 90, poi di 120 pz nella settimana di maggiore criticità,
lo scarto rispetto al tempo di attesa medio per un esame ecografico del primo modello oscilla tra un massimo di 46,71 e un minimo di 41,38 minuti di attesa per i pazienti di pronto soccorso ed uno scarto minimo di 22,88 e un massimo di 32,27 per i pazienti esterni.
Come si può notare, nonostante sia aumentato l’afflusso di pazienti, i valori relativi alle attese medie per un esame ecografico nel II modello, si mantengono sempre al di sotto del valore di riferimento del primo modello, nella settimana di maggiore criticità.
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Ciò è stato posto in evidenza al fine di dimostrare che una simile nuova gestione del modello di partenza può permettere l’incremento di pazienti a cui erogare prestazioni radiologiche.
Incrementando di 120 pazienti per settimana in un anno sarebbero 6240 pazienti.
Lo studio accurato del flusso di accesso ai servizi radiologici, grazie al modello di simulazione creato, ha portato alla luce le principali criticità.
Evidenziate tali criticità, si è, poi, orientata la costruzione di un nuovo modello capace di ovviare alle problematiche emerse.
Si garantisce, una riduzione dei tempi medi d’attesa a tutti i pazienti, in particolare a quelli urgenti!
Si è dimostrato in fine che con una semplice riorganizzazione delle risorse, delle apparecchiature e dei locali già a disposizione dell’azienda ospedaliera, si riesce ad ampliare il bacino d’utenza della Diagnostica per Immagini.