I dati presentati mostrano un aumento delle malattie neoplastiche nella nostra città nel corso degli anni
L'aumento è più evidente in alcune zone come il Centro (+14%) e Arpino/ Cittadella (+11/15%) e per motivi non legati all'invecchiamento della popolazione
I motivi di tale maggiore incidenza possono essere verosimilmente legati all'inquinamento industriale e criminale subito dalle zone in questione
Una corretta analisi di epidemiologia ambientale sulla incidenza dei tumori può pervenire ad una conclusione circa l’eventuale rapporto di causa tra rischi ambientali e patologie tumorali.
La collaborazione dei Medici del territorio con gli epidemiologi della Regione sarà, pertanto, fondamentale.
I tassi d’incidenza rilevati risultano inferiori a quelli nazionali ma la tendenza all'aumento riscontrata indica il raggiungimento dei tassi nazionali entro i prossimi 5 anni
La forte presenza di fattori di rischio non correggibili da parte del singolo cittadino non deve però esimerci dall'osservanza delle norme personali di corretto comportamento di prevenzione personale
Il progetto EPI.CA è attivo quotidianamente negli ambulatori dei MMG E PLS.
La raccolta di dati è continua e nei prossimi mesi informeremo con dati sempre più accurati e precisi la cittadinanza assicurando un controllo continuo e capillare della salute
5. Epidemiologia.
Materiali e metodi del progetto Epi.Ca
La opportunità di ottenere dei dati “di
prima mano” sulla situazione delle
malattie neoplastiche nella nostra città
scaturisce dal completamento dell’
informatizzazione degli studi medici
operanti in città. Tali ambulatori sono
collegati in rete tramite software di
cartelle clinica su cui è stato
implementato agli inizi del 2013 una
routine di rilevazione dei dati relativi
dati pazienti oncologici
6. Epidemiologia.
Materiali e metodi del progetto Epi.Ca
Questa opportunità permette
la redazione di Studi
epidemiologici osservazionali
che possono aiutarci a
capire le associazioni tra i
fattori di rischio e tumori
specifici. Così è possibile
generare ipotesi sugli
interventi che potrebbero
ridurre l'incidenza del
cancro e la morbilità in
generale nel nostro
Distretto
7. Scopi del progetto
Achille cura
Patroclo
ferito,
pittura
vascolare di
Sosia, inizio
V secolo a.C.,
Berlino,
Staatliche
Museen
Coinvolgere tutti i mmg e pls di Casoria
nella osservazione ed invio dati al
Distretto Sanitario
Produrre, periodicamente, report per
la popolazione e le autorità sanitarie sulla
situazione neoplasie nella città
Valutare l’incidenza e la prevalenza
delle malattie oncologiche
Avviare studi sulla causa di eventuali
incidenze “anomale”
Creare una mappa per valutare zona per
zona l’incidenza e la prevalenza di
malattie tumorali
Avviare consequenziali progetti di
prevenzione primaria e secondaria che
coinvolgano istituzioni politiche e
Achille cura Patroclo ferito, pittura vascolare
di Sosia, inizio V secolo a.C., Berlino, Staatliche
Museen
8. Scopi del progetto
Creare uno strumento
sufficientemente chiaro
affidabile e PERMANENTE
per gli operatori sanitari,
cittadini,
pazienti e per le loro
organizzazioni,
per
assumere informazioni e
spunti per i loro
interventi.
9. Scopi del progetto
I medici di
medicina generale,
i pediatri di libera
scelta e i medici
della direzione
distrettuale della
città di Casoria
partecipano a titolo
gratuito e su base
volontaria.
• Si ringrazia
la S.r.l.
KAPPAME
D e l’ing.
Mario
Palermo
per la
collaborazio
ne fornita
• Si ringraziano
la S.r.l.
KAPPAMED e
l’ing. Mario
Palermo per la
collaborazione
fornita
10. Cause
I numeri del canco in Italia 2012. AIOM e AIRTUM
luglio 2012
cancro
Fattori interni
mutazioni
immunodepressione
Fattori esterni
ambiente
Stili di vita
11. Il cancro può essere prevenuto?
I numeri del canco in Italia 2012. AIOM e AIRTUM luglio 2012
12. Il cancro può essere prevenuto?
.
Centro Europeo Ambiente e Salute, Istituto Superiore della Sanita (Dipartimento Ambiente e Connessa Prevenzione Primaria),
Consiglio Nazionale delle Ricerche (Istituto Fisiologia Clinica), Osservatorio Epidemiologico della Regione Campania ed Agenzia
Regionale Protezione Ambiente della Campania.Rapporto Ministero Salute; 15 dicembre 2009
correlazione
statisticamente significativa fra inquinamento ambientale
e tumori e malformazioni congenite nella provincia di
Napoli e Caserta
polmone
fegato
rene
vescica
13. Il cancro può essere prevenuto?
• Dichiarazione
di RIO
dall’art 15
(giugno 1992)
“Principio
di
Precauzion
e”
“Quando una attività crea possibilità di fare male alla salute o all’ambiente,
misure precauzionali dovrebbero essere prese, anche se alcune relazioni di causa-effetto
non sono stabilite dalla scienza”.
• Dichiarazione di RIO dall’art 15 (giugno 1992) “Principio di Precauzione”
14. Qual è il rischio di ammalarsi di tumore?
una su tre
Mammella : 1 /8
Polmone: 1/36
Colon retto 1/17
I numeri del cancro in Italia 2012. AIOM e AIRTUM luglio 2012
Rischio cumulativo donne
da 0 a 84 anni
15. Qual è il rischio di ammalarsi di tumore?
Rischio cumulativo maschi
da 0 a 84 anni:
uno su due
Polmone: 1/9
Colon retto 1/17
Prostata:1/10
I numeri del cancro in Italia 2012. AIOM e AIRTUM luglio 2012
17. La confusione
terminologica
"un caos senza precedenti che
rischia di danneggiare ancora di
più il nostro territorio".
Le definizioni vanno chiarite per
ridimensionare la maniera
sensazionalisticocon la quale
aumenta la preoccupazione dei
cittadini e la sfiducia nelle
istituzioni.
Comune di Casoria Distretto 43 Asl Napoli 2
18. Misure di Frequenza
In epidemiologia abbiamo 2 importanti misure di frequenza
Prevalenza Incidenza
19. Prevalenza
numero di persone che hanno precedentemente avuto
una diagnosi di tumore
(per esempio il numero di persone viventi nel marzo 2014 che hanno avuto
una diagnosi di tumore nel 2013, nel 2012 o in anni ancora precedenti).
DEFINIZIONE
20. Incidenza
Misura la frequenza con la quale un evento si
verifica in una popolazione in un determinato
periodo di tempo, indipendentemente da quanto
a lungo i soggetti colpiti rimangono malati
DEFINIZIONE
21. Prima di trarre deduzioni
Calcolare incidenza e prevalenza
in più occasioni nel tempo
Considerare eventuali fattori
esterni mutamento sistemi diagnostici e
terapeutici
22. Studio osservazionale
descrittivo periodale sulla
prevalenza delle malattie
neoplastiche nel distretto di
Casoria
I tumori nella
città di Casoria:
confronto con i
dati nazionali
25. Confronto prevalenze
• Italia 3,75%
• Centro–Nord 4
- 5 %
• Sud 2 - 3 %
• Dis.43 Casoria
2,4 %
Cfr. AIRTUM Working Group. I tumori in Italia, rapporto 2010. La prevalenza dei tumori in Italia. Epidemiol Prev. 2010; 34
suppl. 2.; Micheli A, Francisci S, Krogh V, Rossi AG, Crosignani P. Cancer prevalence in Italian cancer registries areas: the
ITAPREVAL study. ITAPREVAL Working Group. Tumori 1999; 85).
26. TASSO D'INCIDENZA NUOVI CASI
ANNO NUOVI CASI INCIDENZA
2008 435 548,71
2009 358 452,47
2010 327 412,25
2011 403 508,49
2012 447 564,51
TOTALE 1970 SU 100.000
435
358
327
403
447
0
50
100
150
200
250
300
350
400
450
500
2008 2009 2010 2011 2012
TASSO D'INCIDENZA
Tutte le sedi escl. cute non melanomi
Airtum 2008 = 652.2
27. TASSO D'INCIDENZA DECESSI
100.97
94.66 93.40
97.19
124.95
0.00
20.00
40.00
60.00
80.00
100.00
120.00
140.00
2008 2009 2010 2011 2012
INCIDENZA DECESSI
ANNO DECESSI INCIDENZA
2008 80 100,97
2009 75 94,66
2010 74 93,40
2011 77 97,19
2012 99 124,95
TOTALE 405 SU 100.000
Sono stati esclusi gli ultra84enni
Tutte le sedi escl. cute non melanomi
Airtum 2008 = 289.9
38. Standardizzazione
• Si sono paragonati i tassi grezzi delle differenti popolazioni
delle sette zone della città.
• Si è proceduto alla standardizzazione per il tasso di mortalità
e per il tasso di malattia specifici per malattia neoplastica
correggendoli riguardo la distribuzione per età.
50. INDUSTRIAAMBIENTE E SALUTE
Una convivenza difficile e necessaria
Bonificare conviene,
i costi delle bonifiche o di messa in
sicurezza sul piano ambientale sono
spesso
elevatissimi. non si pensa mai, in
prospettiva, a quantificare
economicamente
Le malattie o le morti “risparmiate”.
51. Conclusioni
Un tumore solido diventa clinicamente evidenziabile quando
le cellule che lo costituiscono hanno raggiunto il numero di
almeno un miliardo.
la comparsa della sintomatologia clinica ha luogo molto
tempo dopo la vera nascita del tumore.
durante tutto il periodo di latenza, che in molti tumori
dell’uomo può durare anni, il tumore già esiste in quanto
aggregazione di cellule neoplastiche in riproduzione ma non è
stato ancora clinicamente individuato
52. Conclusioni
I dati presentati mostrano un aumento delle malattie
neoplastiche nella nostra città
L'aumento è più evidente in alcune zone come il Centro e
Arpino/ Cittadella e per motivi non legati
all'invecchiamento della popolazione
I motivi di tale maggiore incidenza possono essere
verosimilmente legati all'inquinamento industriale e
criminale subito dalle zone in questione
53. Conclusioni
Una corretta analisi di epidemiologia ambientale sulla
incidenza dei tumori può pervenire ad una conclusione
circa l' eventuale rapporto di causa tra rischi ambientali e
patologie tumorali.
La collaborazione dei Medici del territorio con gli
epidemiologi è, pertanto, fondamentale.
54. Conclusioni
I tassi d’incidenza rilevati risultano inferiori a quelli nazionali
ma la tendenza all'aumento riscontrata indica il
raggiungimento dei tassi nazionali entro i prossimi 5 anni
La forte presenza di fattori di rischio non correggibili da
parte del singolo cittadino non deve però esimerci
dall'osservanza delle norme personali di corretto
comportamento di prevenzione personale
55. Osservazione continua
Il progetto EPI.CA è attivo quotidianamente negli
ambulatori dei MMG E PLS.
La raccolta di dati è continua e nei prossimi mesi
informeremo con dati sempre più acccurati e precisi
la cittadinanza assicurando un controllo continuo e
capillare della salute
63. CAM | Casoria Contemporary Art Museum
Via Calore snc 80026 Casoria Naples - Italy
Giuseppe di
Guida
Sono nato in
terra di
camorra
La terra dei fuochi_Land of fires_gennaio 2014
Editor's Notes
La conoscenza epidemiologica, poi, non può mancare nel bagaglio culturale
degli operatori sanitari e, oggi, con il riconoscimento di un ruolo
attivo ai cittadini, ai pazienti e alle loro organizzazioni, attraverso il loro
empowerment, anche costoro devono avere a disposizione strumenti non
eccessivamente complessi ma sufficientemente chiari e affidabili, dai quali
assumere informazioni e spunti per i loro interventi.
Con il termine empowerment viene indicato un processo di crescita, sia dell'individuo sia del gruppo, basato sull'incremento della stima di sé, dell'autoefficacia e dell'autodeterminazione per far emergere risorse latenti e portare l'individuo ad appropriarsi consapevolmente del suo potenziale.
La conoscenza epidemiologica, poi, non può mancare nel bagaglio culturale
degli operatori sanitari e, oggi, con il riconoscimento di un ruolo
attivo ai cittadini, ai pazienti e alle loro organizzazioni, attraverso il loro
empowerment, anche costoro devono avere a disposizione strumenti non
eccessivamente complessi ma sufficientemente chiari e affidabili, dai quali
assumere informazioni e spunti per i loro interventi.
Con il termine empowerment viene indicato un processo di crescita, sia dell'individuo sia del gruppo, basato sull'incremento della stima di sé, dell'autoefficacia e dell'autodeterminazione per far emergere risorse latenti e portare l'individuo ad appropriarsi consapevolmente del suo potenziale.
Il cancro ha, tra le sue cause, una combinazione di diversi fattori: interni
(propri delle cellule dell’organismo, in alcuni casi trasmissibili alla progenie)
quali mutazioni genetiche, ormoni, funzionalità dell’apparato immunitario, e
fattori esterni, legati sia all’ambiente (p.es., agenti infettivi, prodotti chimici,
radiazioni) sia allo stile di vita del soggetto (ad esempio: alimentazione, livello
di attivita fisica, fumo)..
Sulla base delle conoscenze attuali, si stima che circa l’80% dei tumori possa
essere prevenuto. La maggior parte dei tumori causati dal fumo di sigarette,
da errata alimentazione, dall’abuso di alcool, dall’obesità e dall’inattività
fisica, potrebbero essere prevenuti. Altri tumori correlati ad agenti infettivi,
quali il virus dell’epatite B (HBV), il virus dell’epatite C (HCV), il virus del papilloma
umano (HPV), il virus dell’immunodeficienza (HIV), il batterio Helicobacter
pylori (H. pylori), potrebbero essere prevenuti cambiando stile di vita,
e debellando l’agente infettivo tramite vaccini o antibiotici. Inoltre per molti
tumori la partecipazione ai programmi di screening di riconosciuta efficacia
rende possibile la diagnosi e la rimozione di lesioni invasive in stadio precoce
o in fase premaligna.
L'Italia non è immune da esempi altrettanto tragici proprio
in relazione a condizioni giunte alla ribalta della cronaca
recente: uno studio commissionato dalla Protezione
Civile a cui hanno partecipato esponenti della Organizzazione
Mondiale della Sanità(*) ha rilevato una correlazione
statisticamente significativa fra inquinamento ambientale
e tumori e malformazioni congenite nella provincia di
Napoli e Caserta. Sono stati evidenziati eccessi significativi
della mortalità per tumore del polmone, fegato, stomaco,
rene e vescica e di prevalenza delle malformazioni
congenite totali, degli arti, del sistema cardiovascolare e
dell'apparato urogenitale nei comuni delle due province
in cui sono più numerosi i siti di smaltimento illegale dei
rifiuti tossici
(*) Centro Europeo Ambiente e Salute, Istituto Superiore della Sanita (Dipartimento Ambiente e Connessa Prevenzione Primaria), Consiglio Nazionale delle
Ricerche (Istituto Fisiologia Clinica), Osservatorio Epidemiologico della Regione Campania ed Agenzia Regionale Protezione Ambiente della Campania.
Rapporto Ministero Salute; 15 dicembre 2009
Il “Principio di Precauzione” sancito dall’art 15 della
Dichiarazione di RIO (giugno 1992) e successivamente
ratificato dall’Unione Europea recita: “Quando una attività
crea possibilità di fare male alla salute o all’ambiente,
misure precauzionali dovrebbero essere prese, anche se
alcune relazioni di causa-effetto non sono stabilite dalla
scienza”. Il documento Europeo del WHO del 2004
dal titolo “The precautionary principle: protecting public
health, the environment and the future of our children”,
consultabile sul sito: publicationrequests@euro.who.int,
precisa come il “Principio di Precauzione” non sia sinonimo
di “Prevenzione”: quest’ultima riguarda ciò che è noto
come rischio, la Precauzione riguarda ciò che è ancora incerto
ed è un possibile rischio o pericolo18. Ne consegue
il “Principio di Responsabilità” ben descritto da Lorenzo
Tomatis: “Adottare questi due principi significa anche:
- accettare il dovere di informare, - impedire l’occultamento
di informazioni su possibili rischi...”.
La probabilita teorica individuale di avere una diagnosi di tumore nel corso
della vita (per convenzione nell’intervallo di tempo che va dalla nascita agli 84
anni, 0-84) viene definita “rischio cumulativo”.
Considerando il rischio cumulativo di avere una diagnosi di qualunque tumore,
questa probabilita riguarda un uomo ogni due e una donna ogni tre
nel corso della loro vita. Stratificando per sesso e per tipologia di tumore,
si osserva come probabilmente ogni 8 donne una si ammalerà di un tumore
alla mammella, cosi come un uomo ogni 9 e una donna ogni 36 svilupperà un
tumore al polmone, 1 uomo ogni 7 un tumore della prostata, un uomo ogni 10
e una donna ogni 17 un tumore del colon-retto.
La probabilita teorica individuale di avere una diagnosi di tumore nel corso
della vita (per convenzione nell’intervallo di tempo che va dalla nascita agli 84
anni, 0-84) viene definita “rischio cumulativo”.
Considerando il rischio cumulativo di avere una diagnosi di qualunque tumore,
questa probabilita riguarda un uomo ogni due e una donna ogni tre
nel corso della loro vita. Stratificando per sesso e per tipologia di tumore,
si osserva come probabilmente ogni 8 donne una si ammalerà di un tumore
alla mammella, cosi come un uomo ogni 9 e una donna ogni 36 svilupperà un
tumore al polmone, 1 uomo ogni 7 un tumore della prostata, un uomo ogni 10
e una donna ogni 17 un tumore del colon-retto.
Risulta evidente che per avere quadro preciso della epidemiologia di una malattia occorre calcolare prevalenza ed incidenza in più occasioni nel tempo e prima di trarre deduzioni definitive considerare eventuali interventi esterni (mutamento sistemi diagnostici terapeutici, ecc)che possano aver influito sulla storia naturale della malattia stessa
“Le Regioni dall’Unità a Oggi: la Campania”, Giulio Einaudi Editore, Torino 1990
lConurbazione che investiva soprattutto i comuni di: Afragola, Bacoli, Boscoreale,
Boscotrecase, Casalnuovo, Casavatore, Casoria, Castellammare di Stabia, Ercolano, Pomigliano
d’Arco, Pozzuoli, Portici, San Giorgio a Cremano, San Sebastiano al Vesuvio, Torre Annunziata
e Torre del Greco. Si può, pertanto, affermare che da quegli anni in poi la storia di
ria comune con l’intera conurbazione napoletana e che ne subisce tutti gli effetti ed i
condizionamenti, perdendo, via via, i suoi connotati culturali originari e la sia identità.
In particolare la popolazione residente a Casoria, dal 1861 al 1931, raddoppia, passando da
7214 a 14601 unità, con un incremento totale del 102,40% e medio all’anno di circa 1,5%.10
Fino agli anni 1950 Casoria mantenne il suo carattere prevalentemente agricolo, con
un'economia fondata principalmente sulla produzione del vi
cora un nucleo storico distinto dal territorio agricolo, costellato di masserie e casali, in
particolare sulle strade di collegamento verso la vicina Napoli.
La popolazione residente per classi di età
Per quanto concerne la popolazione per classi di età si osserva, dal 2002 al 2012, una
contrazione, in termini di incidenza percentuale, delle classi di popolazione con meno di 40 anni
ed una crescita di quelle da 40 anni in poi.
In particolare la popolazione da0 a 24 anni, che corrisponde parzialmente alla popolazione in
età di studio, passa da una incidenza percentuale nel 2002 del 36,5% ad una nel
2012 del 31,1%, con la perdita di oltre cinque percentuale. Quella 50 anni in poi passa,
invece, da una incidenza del 22'2%, nel 2002, ad una dell26,5%, nel 2007, con un incremento
di quattro punti percentuali, stessa cosa per la popolazione da 75 anni in poi che passa dal
3,1% al 4,8% con un incremento di oltreun punto percentuale.
morbilità Frequenza percentuale di una malattia in una collettività. Tasso di m., rapporto tra il numero di casi di una determinata malattia e il numero di soggetti esposti al rischio di contrarla in un periodo di tempo definito, tenendo conto del tempo di esposizione di ogni soggetto e dunque del tempo totale di esposizione.