1. Progetto studio per la scuola primaria e secondaria di 1° e 2° grado
Distretto 43AslNapoli2Nord
2. ““Se fossimo in grado diSe fossimo in grado di
fornire a ciascuno lafornire a ciascuno la
giusta dose di nutrimentogiusta dose di nutrimento
ed esercizio fisico, nè ined esercizio fisico, nè in
difetto nè in eccesso,difetto nè in eccesso,
avremmo trovato laavremmo trovato la
strada per la salute”strada per la salute”
Ippocrate
460 – 377 a.C
5. Il Cancro non è un mostro !!!
E’ una patologia non ineluttabile, non sempre letale ma curabile,
in parte prevedibile e prevenibile.
Ogni giorno in Italia si scoprono 1000 nuovi casi di cancroOgni giorno in Italia si scoprono 1000 nuovi casi di cancro
Negli ultimi anni sono complessivamente migliorate le percentuali
di guarigione:
63% delle donne
57% degli uomini
Vivi a cinque anni dalla diagnosi.
Merito soprattutto della maggiore adesione alle campagne di screening che
consentono di individuare la malattia in uno stadio iniziale, e della maggiore
efficacia delle terapie.
Molti tumori potrebbero, infatti, essere prevenuti e diagnosticati in tempo se
tutti adottassero stili di vita corretti e aderissero ai protocolli di screening e
diagnosi precoce.
Airtum 2014
6. Qual è il rischio di ammalarsi di tumore?
una su tre
Mammella 1/8
Polmone 1/36
Colon retto 1/17
I numeri del cancro in Italia 2014. AIOM e AIRTUM luglio 2014
Polmone 1/9
Colon retto 1/17
Prostata 1/10
uno su due
Rischio cumulativo da 0 a 84 anni
7. Che cos’ è un tumore?
«Una massa abnormale di tessuto che cresce in eccesso ed in modo scoordinato rispetto ai tessuti
normali, e che persiste in questo stato dopo la cessazione degli stimoli che hanno indotto il processo»,
Questa è la definizione di Rupert Allan Willis, oncologo, accettata a livello internazionale
Sinonimi sono i termini
• NEOPLASIA, dal greco NEOS ( nuovo ) e PLÀSIS ( formazione )
• TUMORE dal latino TUMOR ( rigonfiamento )
Tutti i tumori hanno origine da una cellula.
Nei tessuti normali le cellule si moltiplicano d
dividendosi con due finalità
CRESCITA SOSTITUZIONE
8. Nei tessuti normali questo meccanismo avviene in maniera controllata
Se la proliferazione cellulare sfugge al controllo, si formano masse
di tessuto: tumori o neoplasie. Essi si formano per un duplice
meccanismo:
• La proliferazione incontrollata
•
• La perdita del meccanismo che determina la morte
• programmata ( APOPTOSI ) delle cellule danneggiate.
9. BENIGNO
TUMORETUMORE
MALIGNO
CANCRO
sinonimi
Neoformazione
Neoplasia
Il cancro: concetti da conoscereIl cancro: concetti da conoscere
È caratterizzato da una crescita
incontrollata e, pur raggiungendo
dimensioni notevoli rimane
capsulato e localizzato nella sede
di origine
È caratterizzato da una
crescita incontrollata capace
di dare localizzazione a
distanza (metastasi)
attraverso la via linfatica o
ematica
11. Il ciclo vitale delle cellule va dalla loro nascita alla riproduzione
si svolge seguendo QUATTRO fasi
G1G1
SS
G2G2
MM
Ciclina A
Ciclina E
Ciclina D
Ciclina B
o mitotica
Nelle cellule in
divisione, il ciclo
cellulare è regolato
da CICLINE
INTERFASE
13. •
• I recettori non rispondono più ai fattori di inibizione
della crescita
• Le chinasi fosforilano enzimi indipendentemente
dallo stimolo esterno
quindi
L’organismo perde il controllo del ciclo cellulare
Un tumore insorge se…
TUMORE
Il sovvertimento strutturale determina la perdita dei
FATTORI DI INIBIZIONE DA CONTATTO
Ciò consente la diffusione attraverso il circolo ematico e
linfatico (metastasi)
14. Genetica e cancro
Il cancro è sostanzialmente una malattia dei geni.
In particolare nasce dalla mutazione di due tipologie
di geni:
Oncogèni Oncosoppressori
I geni promotori della crescita
Cellulare.
MUTAZIONE
I geni deputati a bloccare la crescita
MUTAZIONE
CRESCITA INCONTROLLATA
15. Un tumore si nutre di diversi fattori di crescita
che si procura da molteplici fonti
Dal sangue O2 e sostanze nutritive ( angiogenesi )
infiammazioneinfiammazione
CITOCHINE ( fattori di crescita )
ONCOSOPPRESSIONE ( interleuchine
Proteina p53 )
STILI DI VITA MALATTIE INFIAMMATORIE CRONICHE
16. CAUSE
I numeri del cancro in Italia 2014. AIOM e AIRTUM luglio2014
CANCRO
Fattori interni
mutazioni
immunodepressione
Fattori esterni
ambiente
Stili di vita
17. NESSO DI CAUSALITÀ E PRINCIPIO DI
PRECAUZIONE
“Quando una attività crea possibilità di fare male alla salute o
all’ambiente,
misure precauzionali dovrebbero essere prese, anche se alcune relazioni
di causa-effetto non sono stabilite dalla scienza”.
•
Dichiarazione di RIO dall’art 15 (giugno 1992)
“Principio di Precauzione”
•
18. NESSO DI CAUSALITÀ E PRINCIPIO DI
PRECAUZIONE
• Dichiarazion
e di RIO
dall’art 15
(giugno
1992)
“Principio
di
Precauzion
e”
•
…la cronaca recente relativa alla
scoperta di discariche abusive di
rifiuti tossici apre nuove possibilità
eziologiche che richiedono una
specifica valutazione.
Centro Europeo Ambiente e Salute, Istituto Superiore della Sanita (Dipartimento Ambiente e
Connessa Prevenzione Primaria), Consiglio Nazionale delle Ricerche (Istituto Fisiologia Clinica),
Osservatorio Epidemiologico della Regione Campania ed Agenzia Regionale Protezione
Ambiente della Campania.Rapporto Ministero Salute; 15 dicembre 2009
19. L’AMBIENTE ACQUISTA UN RUOLO
ASSOLUTAMENTE CENTRALE E
PRIORITARIO NELLA GENESI DEL
NOSTRO
FENOTIPO E DELLE NOSTRE
MALATTIE
EPIGENETICA AMBIENTE E TUMORI
ISTONI
Studia tutte le modificazioni ereditabili che variano
l'espressione genica pur non alterando la sequenza del DNA
E’ la scienza quindi che studia i cambiamenti che influenzano il
fenotipo senza alterare il genotipo.
EREDITABILE
REVERSIBILE
20. Il genoma quindi è qualcosa “di fluido”, che continuamente si modella e
si adatta a seconda dei segnali fisici, chimici, biologici con cui entra in
contatto.
Le potenzialità dello studio dell’epigenetica sono notevoli,
soprattutto in ambito medico. Scienziati di tutto il mondo
realizzano tramite la ricerca nuovi tipi farmaci, questi sono
definiti EPI-DRUGS, e la loro funzione è quella di
“curare”, agendo sull’espressione genica della patologia.
21. Cause del cancro che possiamo prevenire
Sulla base delle conoscenze
attuali, si stima che circa
l’80% dei tumori può essere
prevenuto
22. FUMO
Il fumo attivo e il fumo passivo, sono classificati come cancerogeni certi per l'uomo
(gruppo 1) dall'organizzazione mondiale della sanità
23.
24. INQUINAMENTO ED ALTRI ONCOGENI AMBIENTALI
Luglio 2013 Lancet Oncology
(Progetto Escape)
La relazione tra smog e aumento dei casi di cancro, specie
al polmone stata dibattuta a lungo perché era difficile da dimostrare
Esiste una relazione ben nota tra inquinamento ed infiammazione del polmone
Lo smog rimane una causa di tumore polmonare minore
rispetto ad altre, in primo luogo il fumo, ma non per questo
deve essere sottovalutata.
Sono ormai noti gli effetti tossici e sulla cancerogenesi di alcuni componenti del
traffico cittadino come Il BENZENE, le polveri sottili ( PARTICOLATO ) presenti
nell’inquinamento da traffico, nei gas di origine industriale e prodotti dai
riscaldamenti attraverso il meccanismo dell’infiammazione cronica
L'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) di Lione ha annunciato il 17
ottobre 2013 di avere incluso l'inquinamento atmosferico e le polveri sottili
fra i carcinogeni umani di tipo 1
25. ANDIAMO A PIEDI !ANDIAMO A PIEDI !
Lo smog, come il fumo di sigaretta, può essere contenuto con
apposite misure di tutela della salute pubblica, oltre che con un
comportamento individuale responsabile
.
Limitare al massimo l'uso
dell'automobile durante i
periodi di massimo
inquinamento.
Evitare di sommare
rischio a rischio:
Asteniamoci dal
fumo, soprattutto se
viviamo in citta’.
+
26. Accumulo
Attivazione sistema immunitario
Capacità indurre tumore
Capacità di legare sostanze tossiche ambientali
Effetto sinergico con il fumo
DANNO PROVOCATO DALLE FIBRE DI AMIANTO
La produzione e lavorazione dell'amianto è fuori legge in Italia dal
1992, ma non la vendita
AmiantoAmianto
27.
28. Epatite B ed Epatite C
L’epatite B è una malattia del fegato causata dal HBV.
Il virus viene trasmesso attraverso fluidi corporei
quali sangue, liquido seminale e secrezioni
vaginali.
Quindi le cause più frequenti di contagio da parte del
virus HBV sono:
• - rapporti sessuali non protetti;
• - condivisione di rasoi e spazzolini da denti;
• - condivisione di siringhe che dovrebbero essere monouso.
• L’epatite B può inoltre essere trasmessa dalla madre al nascituro durante il parto.
29. PAPILLOMA VIRUS
PATOLOGIE CAUSATE DAL PAPILLOMAVIRUS
• Condilomi genitali
• Lesioni potenzialmente precancerose
del collo dell’utero
• Lesioni potenzialmente precancerose
del collo dell’utero, della Vulva e della vagina
• Cancro invasivo del collo dell’utero, della vulva
e della vagina
L’infezione, contratta attraverso i rapporti sessuali, nel 90% dei casi
guarisce in maniera spontanea
30. Il cancro della cervice uterina è il secondo
tumore più frequente nelle donne. In Italia
colpisce una donna ogni 10.000, è dimostrato
che questa neoplasia deriva da un'infezione
persistente da Papillomavirus umano (HPV),
quindi ha un'origine virale infettiva.
31. IL PESO
Il WCRF 2007 raccomanda di mantenere il
BMI entro i limiti di normalità
(18.5 – 25 kg/m2)
aumento dell’attività fisica
riduzione degli alimenti ad
alta densità energetica (<
225-275 kcal/100 g)
Body Mass Index
(Indice di massa )
32. NOI MANGIAMO PER VIVERE
Ma possimo mangiare per vivere bene e più a lungo
Dieta sana Attivita’ fisica regolare Non fumare
80% in meno di malattie cardiovascolari
70% di tumori in meno
33. Alimentazione
In circa il 30% dei casi di tumore è stato riscontrato un legame con le cattive
abitudini alimentari
Il FONDO MONDIALE PER LA RICERCA SUL CANCRO
elenca le regole per un corretto stile di vita
1/3 dei tumori potrebbe essere bypassato con la dieta ideale.
In questa direzione si muove la NUTRIGENOMICA ovvero la scienza che prova a correlare cibo e geni,
E che sembrerebbe il nuovo orizzonte della prevenzione, della diagnosi e della terapia non
solo dei tumori ma anche di altre patologie metaboliche
come il diabete, l’ipercolesterolemia le intolleranze alimentari
35. «meraviglioso ed equilibrato esempio di
contaminazione naturale e culturale»
(quinta sessione del Comitato Intergovernativo dell’UNESCO per la
salvaguardia del patrimonio culturale immateriale dell’umanità)
La Dieta Mediterranea è caratterizzata da un modello nutrizionale
rimasto costante nel tempo e nello spazio
Si basa sul consumo di olio di oliva, cereali, frutta
fresca o secca, e verdure, una moderata quantità di
pesce, latticini e carne, e molti condimenti e spezie, il
tutto accompagnato da vino o infusi, sempre in rispetto
delle tradizioni di ogni comunità.
36. DIETA MEDITERRANEA E CANCRO DELLA MAMMELLA
La dieta mediterranea arricchita con olio extravergine si
associa a un rischio più basso di cancro al seno
Jama Intern Med. Published online September 14, 2015
In una dieta equilibrata i grassi
saturi non devono superare il
10 % delle calorie giornaliere
Progetto Epic (European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition)
37. LE RACCOMANDAZIONI PER LA PREVENZIONE
A TAVOLA
(Fondo Mondiale per la Ricerca sul Cancro)
11PESOPESO
Mantenerlo nei limiti
Della normalità
22ATTIVITA’ FISICAATTIVITA’ FISICA
tutti i giorni e riduzione dei
comportamenti sedentari
33 ALIMENTI ANIMALIALIMENTI ANIMALI
ridurre il consumo di carni rosse
e in particolare di salumi
44 ALIMENTI AD ALTA’ALIMENTI AD ALTA’
DENSITA’ ENERGETICADENSITA’ ENERGETICA
Ridurre il consumo
55 ALIMENTI VEGETALIALIMENTI VEGETALI
consumo
ALCOLICIALCOLICI
consumo
66 ALLATTAMENTOALLATTAMENTO
Ritorno
All’allattamento
materno
38.
39. L’OMS ha recentemente inserito le carni rosse e in particolare di salumi
nella lista dei cancerogeni di Gruppo 1
Le linee guida WCRF 2007, suggeriscono a chi consuma abitualmente carni
rosse, di non superare i 500 g a settimana
Il consumo di salumi e carni conservate andrebbe invece contenuto il più
possibile
La carne bianca e soprattutto, il pesce, rappresentano valide alternative
Probabilmente non è mai troppo tardi per cambiare
la propria dieta
Nature Communications Apr.2015
Passare da una dieta ad alto contenuto di grassi ad una dieta ricca
di fibre sembra ridurre il rischio di cancro del colon
IN SOLE DUE SETTIMANE
40.
41. Limitare il consumo di alcolici
Il consumo di bevande alcoliche non è raccomandato
A chi le consuma si raccomanda di non superare
l’equivalente di due bicchieri al giorno (uomini) o un
bicchiere al giorno (donne)
Attenzione anche a vini liquorosi, aperitivi e
superalcolici
TRA I GIOVANI SI STA DIFFONDENDO UN MODELLO DI CONSUMO NON SALUTARE
Non più di 120 ml a pasto per le donne e 240 ml per gli uomini
In quantità giuste, grazie al suo contenuto in resveratrolo,
svolge una azione antiossidante
42.
43. E’ importante cuocere il meno
possibile frutta e verdura perché il
calore distrugge molte delle loro
sostanze benefiche, mentre il frigo
aiuta a conservarle.
Bere molta acqua (anche fino a 2,5 l
al giorno) in quanto espelle e/o
diluisce le eventuali sostanze
dannose
Ricordiamoci di bere !
44. GLI ANTIOSSIDANTI
Anione superossido O2-
Perossido di idrogeno H2O2
Radicale idrossilico OH-
Livelli troppo bassi di antiossidanti o inibizione degli enzimi
antiossidanti causano stress ossidativo e possono danneggiare o
uccidere le cellule
Sono potenti antiossidanti:
GLUTATIONE CATALASI
VITAMINA C SUPEROSSIDODISMUTASI
VITAMINA E PEROSSIDASI
45. È infatti ricchissimo di polifenoli: un solo quadratino di
cioccolato nero ne contiene due volte più di un bicchiere di
vino rosso e altrettanto di una tazza di tè verde.
Una tazza di cioccolata calda contiene cinque volte più
antiossidanti di una tazza di tè nero e tre volte più di una
tazza di tè verde. Attenzione, però, a grassi e zuccheri !
CIOCCOLATO E CANCRO
46. CAVOLI E BROCCOLI ( crocifere )
AGLIO E CIPOLLA
Le fragole e i lamponi contengono
l’ACIDO ELLAGICO.
I mirtilli le ANTOCIANIDINE
I FRUTTI ROSSI
47. I POMODORI contengono licopene, sostanza
antiossidante in grado di prevenire alcuni tumori, in
particolare quello della prostata.
La SOIA contiene
isoflavoni che
proteggono dal
cancro della
mammella
L’UVA ROSSA svolge
una azione benefica
in quanto blocca la
neoangiogenesi
THE VERDE
PREZZEMOLO
ORIGANOTIMO
Svolge una azione inibente la
neoangiogenesi
attraverso le fitochine che
contiene, le CATECHINE.
Esse bloccano i recettori del
VGEF (fattore di crescita
dell'endotelio vascolare )
Se ne valuta la possibilità di
impiego nel cancro della
vescica e della prostata.
ROSMARINO
48.
49. LE SPEZIE
CURCUMA deve le sue proprietà anticancro
alla CURCUMINA
che inibisce la metilazione del DNA
e modula l’acetilazione degli istoni
100 e i 200 mg/die
Lo ZENZERO contiene il gingerolo /zingerone che possiede
proprietà antiinfiammatorie ed antiossidanti legate alla
presenza dell’estratto etanolico di zenzero.
50. Attività fisica tutti i giorni e riduzione dei comportamenti sedentari
Le evidenze a supporto di un
rapporto tra l’aumento dell’attività
fisica e la minore incidenza di tumori
(mammella, colon-retto, ecc.) sono
andate sempre più accumulandosi
Partendo da un minimo di 30 min/die di
attività moderata (camminata, nuoto
lento o bicicletta), si raccomanda di
mantenere l’impegno fino ad elevarlo a
60 min/die (o 30 min di attività intensa,
come camminare e andare in bicicletta a
velocità più sostenuta)
51. E ANCORA….
Aboliamo il fumo…anche il fumo passivo va evitato.
Aboliamo l’uso di farmaci inutili o in
eccesso
l sole con moderazione. Evitare di esporsi al sole
nelle ore più calde (tra le 10 e le 16) ed utilizzare
una protezione solare adeguata
52. LA RACCOLTA DIFFERENZIATA
Gli inceneritori producono ceneri, fumi e
polveri (asbesto, benzene, cloruro di vinile,
piombo, inquinamento atmosferico, polveri
fini e ultrafini, diossine, furani, acido
cloridrico, ossidi di azoto, ossidi di zolfo,
idrocarburi e metalli pesanti etc.) che
causano inquinamento ambientale e
causano danni alla salute. Tra i principali
inquinanti, molti sono dotati di azione
tossica, mutagena e cancerogena.
La riduzione della produzione di rifiuti e la promozione del riciclo della materia, comporta impatti
sanitari, ambientali ed economici nettamente inferiori rispetto a quelli provocati dalla COMBUSTIONE
DEI RIFIUTI
RICICLARE
DIFFERENZIARE
53. La prevenzione secondaria
La diagnosi precoce
Consente l’individuazione della malattia
In una fase molto iniziale, prima della sua diffusione
ad altri organi
Gli screening
Gli screening sono esami condotti a tappeto su una fascia
più o meno ampia della popolazione allo scopo di
individuare una malattia o i suoi precursori (quelle
anomalie da cui la malattia si sviluppa) prima che si
manifesti con sintomi
La partecipazione alle campagne di screening è
fondamentale per la diagnosi precoce
In questa fase il tumore può essere affrontato con
maggiore efficacia e minori effetti collaterali con
trattamenti chirurgici o farmacologici e maggiori sono le
possibilità di cura
54. Gli screening
Gli screening sono esami condotti a tappeto su una fascia più
o meno ampia della popolazione allo scopo di individuare una
malattia o i suoi precursori prima che essa si manifesti con
sintomi o segni clinici.
PER L’INSORGENZA DEL CANCRO
OCCORRE
Agire sullo stile di vita e sull’ambiente
Fare ciò che possiamo per fare sì che il cancro non insorga
PREVENZIONE PRIMARIA
Mirare alla DIAGNOSI PRECOCE attraverso gli SCREENING
Individuare la malattia il prima possibile
PREVENZIONE SECONDARIA
55. PRIMUM NON NOCERE
Lo screening è rivolto alla popolazione sana
Deve essere sicuro
Minore incidenza possibile
di rischi ed effetti collaterali
Deve essere accettabile
Gradito, indolore, comodo e non faticoso
Deve essere sostenibile nei costi
Gli screening sono a carico del
SSN e devono essere sostenibili per
la comunità
Deve modificare la prognosi
Ovvero la diagnosi precoce deve
costituire un reale vantaggio ai
fini della prognosi
Deve essere affidabile
Ovvero avere specificità alta e
buona sensibilità
56.
In Italia il Piano nazionale della prevenzione 2005-2007, prevede il potenziamento
delle campagne di screening.
In particolare sono stati pianificati i protocolli di screening per la diagnosi precoce
del
CANCRO DELLA CERVICE UTERINA
CANCRO DELLA MAMMELLA
CANCRO DEL COLON
57. PAP TEST
E’ consigliata l’esecuzione una volta ogni tre anni in tutte le donne,
dopo il 25° anno di età fino al 65° anno di età.
Vengono prelevate, attraverso l’impiego di una spatolina di legno e
Di uno spazzolino, campioni di cellule di sfaldamento della mucosa che
Vengono strisciate su un vetrino
SCREENING PER I TUMORI DELLA
CERVICE UTERINA
58. SCREENING PER I TUMORI DELLA MAMMELLA
Lo screening per il cancro del seno si rivolge alle donne
di età compresa tra i 50 e i 69 anni e prevede
l'esecuzione ogni due anni della
mammografia. Tuttavia da tempo si discute
dell'opportunità di estendere lo screening a donne più
giovani, in particolare a quelle tra i 45 e i 49 anni
59.
60. VACCINARSI E’ UN MODO EFFICACE DI PREVENIRE LE PATOLOGIE ONCOLOGICHE
DELLA SFERA GENITALE FEMMINILE
Il vaccino attualmente disponibile dimostra una efficacia preventiva del 100 %
È preferibile vaccinarsi il più precocemente possibile.
In Italia la vaccinazione è gratuita entro i 12 anni
Il contatto con il virus si realizza
nell’adolescenza o all’inizio della
età adulta.
Il Vaccino consiste in tre iniezioni intramuscolari
Da 0,5 ml da effettuarsi nel corso di un anno.
61. EPATITE B
Quando vaccinare?
al 3°, 5° e 11° mese di vita.
v Nel neonato che nasce da madre infetta dal virus dell'epatite B è necessario somministrare la
prima dose entro 12 ore dalla nascita, con la seconda dose somministrata ad un mese di
distanza dalla prima.
A tutti i soggetti a rischio:
operatori sanitari
virus dell'epatite B
conviventi con portatori cronici del
operatori di pubblica sicurezza
soggetti che necessitano di numerose trasfusioni
soggetti in dialisi
62. Un caso estremo di prevenzione
ANGIOLINA JOLIE
E’ portatrice di una mutazione del gene BRCA1 che normalmente codifica
per un proteina che ha il compito di riparare i danni indotti sul DNA da
Fattori esterni.
Tale mutazione comporta:
4 probabilità su 5 di sviluppare un cancro della mammella
5 probabilità su 10 di sviluppare un cancro delle ovaie
La necessità di appurare la presenza di una mutazione dei geni BRCA nasce da
alcuni situazioni specifiche:
ü Se due parenti di primo grado hanno avuto un cancro della mammella prima
dei 60 anni.
ü Se una parente di primo grado ha avuto un cancro dell’ovaio o della mammella
prima dei 40 anni
ü se un parente maschio ha avuto un cancro della mammella
Da qui la decisione di sottoporsi a mastectomia bilaterale ed
ovariectomia bilaterale
63. Un caso estremo di prevenzione
ANGIOLINA JOLIE
È possibile che in futuro saranno sempre di
più le situazioni i cui prendere in
considerazione una chirurgia preventiva ma è
necessario un cambiamento culturale che ci
porti a prendere più sul serio la prevenzione
basata sui buoni stili di vita. Spesso
consideriamo banali le indicazioni come non
fumare, mangiare correttamente e fare
esercizio fisico mentre sono proprio queste le
strategie più efficaci per prevenire le più
importanti malattie
Durante l’a. (v. fig.) le cellule si raggrinzano e perdono il contatto con quelle vicine e con le strutture di superficie, quali i microvilli e le giunzioni cellula-cellula; si dilata il reticolo endoplasmatico e si formano estroflessioni della membrana molto più numerose che nella necrosi; la membrana plasmatica e quella nucleare non si rompono, gli organelli citoplasmatici, quali i mitocondri, rimangono intatti. Le maggiori modificazioni avvengono tuttavia nel nucleo: si osserva, sia al microscopio ottico sia al microscopio elettronico, la condensazione della cromatina, che prima si dispone al di sotto della membrana cellulare (marginazione) e successivamente si frammenta, dando origine alla formazione di corpi apoptotici circondati dalla membrana cellulare intatta. I corpi apoptotici vengono fagocitati immediatamente dai macrofagi, prima che si rompa la membrana e si possa determinare la risposta infiammatoria. Nella necrosi, invece, la cromatina si condensa ma non vi sono radicali cambiamenti nella sua distribuzione; la cellula si gonfia, si distruggono i mitocondri e si rompe la membrana, con conseguente risposta infiammatoria. La cellula viene spinta verso l’a. quando un
Il cancro ha, tra le sue cause, una combinazione di diversi fattori:interni
(propri delle cellule dell’organismo, in alcuni casi trasmissibili alla progenie)
quali mutazioni genetiche, ormoni, funzionalità dell’apparato immunitario, e
fattoriesterni,legati sia all’ambiente (p.es., agenti infettivi, prodotti chimici,
radiazioni) sia allo stile di vita del soggetto (ad esempio: alimentazione, livello
di attivita fisica, fumo)..
Progetto EPI.CA Casoria
Il “Principio di Precauzione” sancito dall’art 15 della
Dichiarazione di RIO (giugno 1992) e successivamente
ratificato dall’Unione Europea recita: “Quando una attività
crea possibilità di fare male alla salute o all’ambiente,
misure precauzionali dovrebbero essere prese, anche se
alcune relazioni di causa-effetto non sono stabilite dalla
scienza”. Il documento Europeo del WHO del 2004
dal titolo “The precautionary principle: protecting public
health, the environment and the future of our children”,
consultabile sul sito: publicationrequests@euro.who.int,
precisa come il “Principio di Precauzione” non sia sinonimo
di “Prevenzione”: quest’ultima riguarda ciò che è noto
come rischio, la Precauzione riguarda ciò che è ancora incerto
ed è un possibile rischio o pericolo18. Ne consegue
il “Principio di Responsabilità” ben descritto da Lorenzo
Tomatis:“Adottare questi due principi significa anche:
- accettare il dovere di informare, - impedire l’occultamento
di informazioni su possibili rischi...”.
Il “Principio di Precauzione” sancito dall’art 15 della
Dichiarazione di RIO (giugno 1992) e successivamente
ratificato dall’Unione Europea recita: “Quando una attività
crea possibilità di fare male alla salute o all’ambiente,
misure precauzionali dovrebbero essere prese, anche se
alcune relazioni di causa-effetto non sono stabilite dalla
scienza”. Il documento Europeo del WHO del 2004
dal titolo “The precautionary principle: protecting public
health, the environment and the future of our children”,
consultabile sul sito: publicationrequests@euro.who.int,
precisa come il “Principio di Precauzione” non sia sinonimo
di “Prevenzione”: quest’ultima riguarda ciò che è noto
come rischio, la Precauzione riguarda ciò che è ancora incerto
ed è un possibile rischio o pericolo18. Ne consegue
il “Principio di Responsabilità” ben descritto da Lorenzo
Tomatis:“Adottare questi due principi significa anche:
- accettare il dovere di informare, - impedire l’occultamento
di informazioni su possibili rischi...”.
ONCOGENInascono dalle mutazioni dei Proto-oncogeni ovvero i geni promotori della crescita cellulare,
coinvolti nella trascrizione del DNA nella sintesi proteica. In condizioni normali spingono i processi
di riparazione laddove essi occorrono.
Le loro mutazioni inducono un aumento della quantità e della attività delle proteine prodotte.
GENI ONCOSOPPRESSORIcodificano i messaggeri chimici e le proteine anti proliferazione che
fermano la mitosi e la crescita cellulare in modo da effettuare la riparazione del DNA.
Sono attivati dallo stress cellulare o daldanneggiamento del DNA impedendo che le mutazioni
siano passate alle cellule figlie.
Un esempio è il gene p53, responsabile di apoptosi,attivato dallo stress cellulare da ipossia e
dalle radiazioni ultraviolette il il gene APC responsabile della poliposi adenomatosa familiare
probabilmente modificando la flora batterica intestinale responsabile della produzione di un metabolita ( il butirrato ) probabile responsabile della cancerogenesi