SlideShare a Scribd company logo
1 of 48
FEGATO: patologia focale maligna
Eugenio CATURELLI
Unità Operativa di Gastroenterologia
Ospedale Belcolle – Viterbo
TASSI DI MORTALITÀ REGIONALI (per 100.000) DELL’HCC
(El Serag, Gastroenterology 2007)
• La storia dell’epatocarcinoma è profondamente
cambiata nel corso dell’ultimo trentennio dopo
l’introduzione dell’ecografia nella pratica clinica
• I programmi di sorveglianza dei pazienti
cirrotici hanno consentito di individuare noduli
neoplastici e pre-neoplastici in una fase sempre
più precoce
ESTIMATION OF LEAD-TIME BIAS AND ITS IMPACT ON THE
OUTCOME OF SURVEILLANCE FOR THE EARLY DIAGNOSIS OF HCC
(Cucchetti, J Hepatol 2014)
SOPRAVVIVENZA A 5 ANNI DOPO LA DIAGNOSI DI HCC
(1380 pazienti)
• sorveglianza semiannuale: 32,7 %
• sorveglianza annuale: 25,2 %
• senza sorveglianza: 12,2 %
sorveglianza semiannuale: lead-time bias 7,2 mesi
sorveglianza annuale: lead-time bias 4,1 mesi
– Cirrosi (indipendentemente dall’eziologia);
rischio di 1-6%/anno
– Età > 60 anni
– Sesso maschile
– AFP > 20 ng/ml
– Coinfezione HBV-HCV
– Eziologia mista (HBV o HCV + alcool)
– Classe B-C di Child-Pugh
FATTORI DI RISCHIO PER HCC
FATTORI DI RISCHIO SIGNIFICATIVI ALL’ANALISI MULTIVARIATA PER
LO SVILUPPO DI HCC IN CIRROSI
(Sangiovanni, Gastroenterology 2004)
INCIDENZA ANNUALE DI HCC (417 pazienti)
• tre predittori: 10,6%
• due predittori: 4,6 – 7,5%
• un predittore: 2,0 – 2,4%
• nessun predittore: 1,6%
• Sesso maschile
• Età > 53 anni
• AFP > 20 ng/ml
Visualizzazione ecografica dell’HCC
secondo le dimensioni
HCCHCC
(< 2 cm)(< 2 cm)
HCCHCC
(< 2 cm)(< 2 cm) 46%-95%46%-95%46%-95%46%-95%
HCCHCC
(2-3 cm)(2-3 cm)
HCCHCC
(2-3 cm)(2-3 cm) 82%-93%82%-93%82%-93%82%-93%
HCCHCC
(< 1 cm)(< 1 cm)
HCCHCC
(< 1 cm)(< 1 cm) 13%-37%13%-37%13%-37%13%-37%
EcografiaEcografia
IntraoperatoriaIntraoperatoria
EcografiaEcografia
IntraoperatoriaIntraoperatoria 94%-98%94%-98%94%-98%94%-98%
ASPETTO ECOGRAFICO DEL PICCOLO HCC (< 2 cm)
IPOECOGENO IPERECOGENO
ISOECOGENO NODULO IN NODULO
76,4 % 17 %
3,3 % 3,3 %
(Rapaccini, Liver Int 2004)
• Al primo rilevamento ecografico dopo la diagnosi di cirrosi,
il 50% delle HLLs è un HCC, l’altro 50% è un angioma
• Una HLL rilevata durante la sorveglianza ecografica del
paziente cirrotico è nella totalità dei casi una lesione
neoplastica (HCC) o preneoplastica (DN)
Radiology 2001
Visualizzazione ecografica dell’HCC
secondo l’ecostruttura
• margini definitimargini definiti
• pattern ipoecogenopattern ipoecogeno
• presenza di alone perifericopresenza di alone periferico
• margini definitimargini definiti
• pattern ipoecogenopattern ipoecogeno
• presenza di alone perifericopresenza di alone periferico
• crescita infiltrativacrescita infiltrativa
• pattern iso-iperecogenopattern iso-iperecogeno
• assenza di alone perifericoassenza di alone periferico
• crescita infiltrativacrescita infiltrativa
• pattern iso-iperecogenopattern iso-iperecogeno
• assenza di alone perifericoassenza di alone periferico
Successo minoreSuccesso minoreSuccesso minoreSuccesso minore
Successo maggioreSuccesso maggioreSuccesso maggioreSuccesso maggiore
HCC A CRESCITA INFILTRATIVA
“LARGE” HCC
HCC: TROMBOSI PORTALE, DELLE VENE EPATICHE E
DELLA VENA CAVA INFERIORE
ACCURACY OF US, SPIRAL CT, MR, AND AFPACCURACY OF US, SPIRAL CT, MR, AND AFP
IN DIAGNOSING HCC: A SYSTEMATIC REVIEWIN DIAGNOSING HCC: A SYSTEMATIC REVIEW
(Colli, Am J Gastroenterol 2006)
IMAGING
TECHNIQUE
NUMBER OF
STUDIES
SENSITIVITY SPECIFICITY
US 14 60 97
CT 10 68 93
MR 9 81 85
EFFETTI DELLA SORVEGLIANZA SU POPOLAZIONI DI
PAZIENTI CIRROTICI
• MINORI DIMENSIONI DEI NODULI DI HCC ALLA
DIAGNOSI
• MINORE ESTENSIONE DELLA MALATTIA ALLA
DIAGNOSI
• MAGGIORE ELEGGIBILITÁ AL TRAPIANTO
• MAGGIORE SOPRAVVIVENZA A 3 E A 5 ANNI A
SECONDA DELLA CLASSE DI CHILD
• MINORE MORTALITÁ ANNUALE GLOBALE NEI
PAZIENTI TRATTATI
(Bolondi ’01; Trevisani ’02; Sangiovanni ’04; Cucchetti ‘14)
QUALE CADENZA DELL’ECOGRAFIA NELLA
SORVEGLIANZA?
• il tempo di raddoppiamento dell’HCC è molto variabile (da 2 a 6
mesi)
• la cadenza semestrale permette di trovare noduli di dimensioni
inferiori rispetto alla cadenza annuale
• peraltro, i noduli che crescono più velocemente sono quelli con
prognosi peggiore
• cadenza più serrata nei soggetti a rischio (pregresso HCC,
follow-up di nodulo < 1 cm, AFP elevata)
• inutile la sorveglianza nei pazienti in classe Child C (a meno che
non siano in lista d’attesa per OLT)
vascolarizzazione arteriosa
vascolarizzazione arteriosa
NEOFORMATA
vascolarizzazione portale
early HCC
LRN LGDN HGDN e-HCC wd HCC pd HCC
I noduli di diametro ≤ 2 cm sono quelli più
importanti dal punto di vista della diagnosi precoce
• Il rischio di invasione vascolare microscopica aumenta
significativamente quando il diametro dei noduli di
HCC è > 2 cm, quando cioè acquisisce il caratteristico
apporto ematico arterioso
• Il “very early HCC”, che ha la più alta probabilità di
cura radicale mediante resezione o ablazione, richiede
quindi una diagnosi prima di avere sviluppato le
caratteristiche che lo rendono identificabile dalle
tecniche d’immagine
HCC – CEUS
Ipervascolarizzazione in fase arteriosa
“Wash out” in fase portale
42”
18” 22” 28”
basale
• Circa la metà dei pazienti con neoplasia
maligna al momento della morte presentano
metastasi epatiche
• La presenza di metastasi epatiche è il primo
determinante per la sopravvivenza in diverse
neoplasie
METASTASI EPATICHE
RILEVANZA DEL PROBLEMA
METASTASI EPATICHE: PREVALENZA
NEOPLASIA PRIMITIVA % alla diagnosi % autoptica
PROSTATA 1 15
MAMMELLA 1 45-60
OVAIO 5 10-15
VESCICA 5 30-50
MELANOMA 3-10 40
POLMONE (broncogeno) 10 30
RABDOMIOSARCOMA 10 45
LNH 1-16 50
RENE 15 35-40
STOMACO 15 35-50
PANCREAS 20 50-70
COLON-RETTO 25 70
• In quasi il 90% dei casi le metastasi non sono uniche
• Occorrono tecniche con alta risoluzione spaziale per vedere
lesioni di piccole dimensioni
• Noduli con diametro < 3 mm di diametro sono difficili da
rilevare con qualsiasi tecnica di immagine
• L’accuratezza dell’ecografia convenzionale
nell’identificazione dei pazienti con metastasi non è elevata
(sensibilità 53-80%). Essa è ancora inferiore per stabilire il
numero esatto di metastasi
METASTASI EPATICHE
PUNTI CHIAVE DELLA DIAGNOSI ECOGRAFICA
TENDENZA ALLA SOTTOSTADIAZIONETENDENZA ALLA SOTTOSTADIAZIONE
Dipendenti dal paziente
 meteorismo
 obesità
 mancata collaborazione
Dipendenti dall’operatore
 esperienza
 motivazione
 disponibilità di un apparecchio adeguato
Dipendenti dalle lesioni …
FATTORI CHE LIMITANTI L’IDENTIFICAZIONE
ECOGRAFICA DELLE METASTASI EPATICHE
ECOGRAFIA: TENDENZA ALLA SOTTOSTADIAZIONE
DELLE METASTASI EPATICHE
PICCOLE LESIONI
SOTTOGLISSONIANE
LESIONI PROFONDE
LESIONI PERIFERICHE
NONOSTANTE QUESTI LIMITI, L’ECOGRAFIA
CONVENZIONALE RIMANE LA TECNICA
D’IMMAGINE DI PRIMO IMPIEGO NELLA
RICERCA DELLE METASTASI NEL PAZIENTE
ONCOLOGICO, SIA AL MOMENTO DELLA
DIAGNOSI CHE NEL CORSO DEL
PROGRAMMA DI SORVEGLIANZA
METASTASI EPATICHE
ASPETTO ECOGRAFICO
LESIONI SOLIDE TONDEGGIANTI,
GENERALMENTE MULTIPLE, A MARGINI
NETTI, DI VARIE DIMENSIONI ED
ECOGENICITÀ, CHE ESERCITANO
“EFFETTO MASSA” SULLE STRUTTURE
CIRCOSTANTI
- Viene definita in relazione al parenchima epatico circostante
- Estrema variabilità
- Aspetto talora sovrapponibile a quello di lesioni focali di
natura diversa (sia benigne che maligne) BASSA
SPECIFICITÀ
- IPOECOGENO - ISOECOGENO
- “A BERSAGLIO” - ANECOGENO
- IPERECOGENO - CALCIFICO
- MISTO - INFILTRANTE DIFFUSO
METASTASI EPATICHE
ECOGENICITÀ
ASPETTO ECOGRAFICO
NEL TEMPO:
• RITMO DI CRESCITA
• FENOMENI NECROTICI
• RADIOTERAPIA
• CHEMIOTERAPIA
• TERAPIE ABLATIVE PERCUTANEE
METASTASI EPATICHE
VARIABILITÀ DELL’ECOGENICITÀ
ALLA DIAGNOSI:
• CELLULARITÀ DELLE LESIONI
• COMPONENTE STROMALE
• STEATOSI
• NECROSI
• EDEMA PERILESIONALE
METASTASI EPATICHE IPOECOGENE
Mammella
Polmone Retto
Utero
METASTASI EPATICHE “A BERSAGLIO”
Polmone Pancreas
Mammella Colon
METASTASI EPATICHE IPERECOGENE
Gastrinoma Colon
Retto
Colon
METASTASI EPATICHE AD
ECOSTRUTTURA MISTA
Colon Stomaco
StomacoEsofago
METASTASI EPATICHE ISOECOGENE
Colon Stomaco
METASTASI EPATICHE ANECOGENE
Ovaio
Pancreas
Esofago
METASTASI EPATICHE CALCIFICHE
Carcinoide
Mammella
Retto
METASTASI EPATICHE INFILTRANTI
DIFFUSE
Linfoma non-Hodgkin Leucemia mieloide
cronica
GLI ELEMENTI SEMEIOLOGICI ECOGRAFICI PIÚ
ATTENDIBILI PER PORRE LA DIAGNOSI DI
MALIGNITÀ DELLE LESIONI SONO:
 ipoecogenicità
 molteplicità
 polimorfismo
 alone ipoecogeno
METASTASI EPATICHE
DIAGNOSI
(Bruneton, Eur Radiol 1999)
Mancanza di un comportamento caratteristico
(coesistente vascolarizzazione arteriosa e
portale)
La maggior parte delle lesioni tende ad essere
ipovascolare, con segnali arteriosi periferici
Le metastasi da neoplasia neuroendocrina sono in
genere ipervascolari
METASTASI EPATICHE
ELEMENTI SULLA VASCOLARIZZAZIONE
basale
fase arteriosa
fase portale / tardiva
Metastasi
ipovascolare
Comportamento alla
CEUS
basale fase arteriosa
fase portale / tardiva
Metastasi
ipovascolare con
vascolarizzazione
arteriosa ad alone
Comportamento alla
CEUS
fase arteriosa
Metastasi
ipervascolare
basale
Comportamento alla
CEUS
fase portale / tardiva
INDIVIDUAZIONE DELLE METASTASI EPATICHE CON LA CEUS
Autore Numero
pazienti
Golden standard usato US
sens.
CEUS
sens.
Piscaglia, BMC 2007
Konopke, Ultrasch Med 2007 *
Larsen, Eur Radiol 2007
Dietrich, WJ Gastroent 2006
Quaia, Eur Radiol 2006
Albrecht, AJR 2003
Albrecht, Radiology 2001
109
100
365
125
253
123
62
CT, FNA, follow-up
IOUS, FNA
CT, FNA, IOUS
CT, MRI, FNA, follow-up
CT, MRI, IOUS, FNA
CT, MRI, IOUS, FNA
CT, MRI, IOUS, FNA
0.77
0.56
0.69
0.81
0.40
0.94
0.92
0.95
0.84
0.80
0.91
0.83
0.98
0.97
* La CEUS ha migliorato l’individuazione in:
- metastasi < 1 cm
- lesioni sottocapsulari
- dopo chemioterapia adiuvante
- lesioni situate vicino al legamento rotondo
SENSIBILITÀ DI CEUS E CT NELL’INDIVIDUAZIONE
DELLE METASTASI EPATICHE
Autore Numero
pazienti
Golden standard usato CEUS
sens.
CT
sens.
Quaia, Eur Radiol 2006
Dietrich, WJ Gastroent 2006
Piscaglia, BMC Cancer 2007
Janica, Med Sci Monit 2007
Larsen, Eur Radiol 2009
Cantisani, Ultrasch Med 2010
253
131
109
51
365
110
CT, FNA, MRI, IOUS,
follow-up
CT, MRI, FNA, follow-up
CT, US, FNA, follow-up
FNA, CT, resezione,
follow-up
CT, IOUS, CEUS,FNA,
resezione, follow-up
0.83
0.89
0.95
0.90
0.80
0.76
0.89 NS
0.89 NS
0.91 NS
0.78 NS
0.89 NS
0.75 NS
METASTASI EPATICHE
INDICAZIONI DELLA BIOPSIA ECOGUIDATA
 NEOPLASIA PRIMITIVA SCONOSCIUTA
 RAGIONEVOLE DUBBIO CHE LA NEOPLASIA PRIMITIVA SIA
DIVERSA DA QUELLA NOTA
 PAZIENTI CON DOPPIA NEOPLASIA
 RICERCHE BIOMOLECOLARI E RECETTORIALI PER
INDIRIZZARE LA CHEMIOTERAPIA
 MOLTI CENTRI ONCOLOGICI, PERALTRO, NON RITENGONO
GIUSTIFICATO UN TRATTAMENTO SENZA UNA CONFERMA
CITO-ISTOLOGICA DELLE METASTASI
 LA FNB È DOTATA DI ELEVATA ACCURATEZZZA
DIAGNOSTICA E GRAVATA DA SCARSE COMPLICANZE
COLANGIOCARCINOMA INTRAEPATICO
COLANGIOCARCINOMA INTRAEPATICO
• PIÙ RARO RISPETTO ALL’HCC
• FATTORI DI RISCHIO: colangite cronica, malattia di
Caroli, cisti coledocica, parassitosi biliare, colangite
sclerosante, litiasi intraepatica, cirrosi epatica e
soprattutto biliare, thorotrast
• PIÙ FREQUENTEMENTE UNICO ( 90%)
• MARKER SPECIFICO: CA 19.9
COLANGIOCARCINOMA INTRAEPATICO
• Grandi dimensioni, spesso con satellitosi
• Ecostruttura disomogenea
• Alone ipoecogeno periferico in 1/3 dei casi
• Possibile dilatazione delle vie biliari a monte
ASPETTO ECOGRAFICO

More Related Content

What's hot

Management of colorectal liver metastasis
Management of colorectal liver metastasis Management of colorectal liver metastasis
Management of colorectal liver metastasis
Aditya Punamiya
 
Guazzaroni Marco. Presente e futuro dell'imaging radiologico del pancreas. Le...
Guazzaroni Marco. Presente e futuro dell'imaging radiologico del pancreas. Le...Guazzaroni Marco. Presente e futuro dell'imaging radiologico del pancreas. Le...
Guazzaroni Marco. Presente e futuro dell'imaging radiologico del pancreas. Le...
Gianfranco Tammaro
 
Ultrasound of the urinary tract - Renal tumors
Ultrasound of the urinary tract - Renal tumorsUltrasound of the urinary tract - Renal tumors
Ultrasound of the urinary tract - Renal tumors
Samir Haffar
 

What's hot (20)

Epatopatie diffuse - Ipertensione portale
Epatopatie diffuse - Ipertensione portaleEpatopatie diffuse - Ipertensione portale
Epatopatie diffuse - Ipertensione portale
 
Focal malignant lesions of the liver.
Focal malignant lesions of the liver.Focal malignant lesions of the liver.
Focal malignant lesions of the liver.
 
Management of colorectal liver metastasis
Management of colorectal liver metastasis Management of colorectal liver metastasis
Management of colorectal liver metastasis
 
CT and MRI Imaging of Hepatic metastases
CT and MRI Imaging of Hepatic metastasesCT and MRI Imaging of Hepatic metastases
CT and MRI Imaging of Hepatic metastases
 
Hepatocellular carcinoma—role of interventional radiologist Dr. Muhammad Bin ...
Hepatocellular carcinoma—role of interventional radiologist Dr. Muhammad Bin ...Hepatocellular carcinoma—role of interventional radiologist Dr. Muhammad Bin ...
Hepatocellular carcinoma—role of interventional radiologist Dr. Muhammad Bin ...
 
Guazzaroni Marco. Presente e futuro dell'imaging radiologico del pancreas. Le...
Guazzaroni Marco. Presente e futuro dell'imaging radiologico del pancreas. Le...Guazzaroni Marco. Presente e futuro dell'imaging radiologico del pancreas. Le...
Guazzaroni Marco. Presente e futuro dell'imaging radiologico del pancreas. Le...
 
Liver lesions SYMPOSIUM RADIOLOGY
Liver lesions SYMPOSIUM RADIOLOGYLiver lesions SYMPOSIUM RADIOLOGY
Liver lesions SYMPOSIUM RADIOLOGY
 
SOLID RENAL MASSES imaging
SOLID RENAL MASSES imagingSOLID RENAL MASSES imaging
SOLID RENAL MASSES imaging
 
Prostate Imaging - PI-RADS v2.1
Prostate Imaging - PI-RADS v2.1Prostate Imaging - PI-RADS v2.1
Prostate Imaging - PI-RADS v2.1
 
Focal liver lesions- in the eye of a radiologist
Focal liver lesions- in the eye of a radiologistFocal liver lesions- in the eye of a radiologist
Focal liver lesions- in the eye of a radiologist
 
Diagnostic Imaging of the Liver
Diagnostic Imaging of the LiverDiagnostic Imaging of the Liver
Diagnostic Imaging of the Liver
 
Gastrointestinal lymphoma
Gastrointestinal lymphomaGastrointestinal lymphoma
Gastrointestinal lymphoma
 
Malignant liver lesions
Malignant liver lesionsMalignant liver lesions
Malignant liver lesions
 
Ultrasound of the urinary tract - Renal tumors
Ultrasound of the urinary tract - Renal tumorsUltrasound of the urinary tract - Renal tumors
Ultrasound of the urinary tract - Renal tumors
 
Renal mass
Renal mass Renal mass
Renal mass
 
Ca Rectum Imaging
Ca Rectum ImagingCa Rectum Imaging
Ca Rectum Imaging
 
Lesioni solide pancreatiche: la diagnosi differenziale - Gastrolearning®
Lesioni solide pancreatiche: la diagnosi differenziale - Gastrolearning®Lesioni solide pancreatiche: la diagnosi differenziale - Gastrolearning®
Lesioni solide pancreatiche: la diagnosi differenziale - Gastrolearning®
 
Liver segments on ultrasound
Liver segments on ultrasoundLiver segments on ultrasound
Liver segments on ultrasound
 
PI RADS v2: An Insight
PI RADS v2: An InsightPI RADS v2: An Insight
PI RADS v2: An Insight
 
Imaging of Malignant Liver Lesions
Imaging of Malignant Liver LesionsImaging of Malignant Liver Lesions
Imaging of Malignant Liver Lesions
 

Viewers also liked

Masselli Gabriele. Pelvi Maschile. ASMaD 2012
Masselli Gabriele. Pelvi Maschile. ASMaD 2012Masselli Gabriele. Pelvi Maschile. ASMaD 2012
Masselli Gabriele. Pelvi Maschile. ASMaD 2012
Gianfranco Tammaro
 
Remedi Sergio. Ruolo della Ecografia e TC. ASMaD 2012
Remedi Sergio. Ruolo della Ecografia e TC. ASMaD 2012Remedi Sergio. Ruolo della Ecografia e TC. ASMaD 2012
Remedi Sergio. Ruolo della Ecografia e TC. ASMaD 2012
Gianfranco Tammaro
 
Pianatoni Luca. Sintesi convegno
Pianatoni Luca. Sintesi convegnoPianatoni Luca. Sintesi convegno
Pianatoni Luca. Sintesi convegno
Gianfranco Tammaro
 
Danese Vincenza. Ecografia della Tiroide. ASMaD 2011
Danese Vincenza. Ecografia della Tiroide. ASMaD 2011Danese Vincenza. Ecografia della Tiroide. ASMaD 2011
Danese Vincenza. Ecografia della Tiroide. ASMaD 2011
Gianfranco Tammaro
 
Aliotta A. Ecografia della tiroide
Aliotta A.  Ecografia della tiroideAliotta A.  Ecografia della tiroide
Aliotta A. Ecografia della tiroide
Gianfranco Tammaro
 
La capillaroscopia nell'artrite reumatoide
La capillaroscopia nell'artrite reumatoideLa capillaroscopia nell'artrite reumatoide
La capillaroscopia nell'artrite reumatoide
Dr Salvatore Mazzuca
 
Nutrilipidomica: innovazione dalla membrana cellulare
Nutrilipidomica: innovazione dalla membrana cellulareNutrilipidomica: innovazione dalla membrana cellulare
Nutrilipidomica: innovazione dalla membrana cellulare
CIESS-UNIVPM
 
La steatosi epatica quale fattore di rischio epatico e cardiovascolare: fatto...
La steatosi epatica quale fattore di rischio epatico e cardiovascolare: fatto...La steatosi epatica quale fattore di rischio epatico e cardiovascolare: fatto...
La steatosi epatica quale fattore di rischio epatico e cardiovascolare: fatto...
CIESS-UNIVPM
 

Viewers also liked (20)

Masselli Gabriele. Pelvi Maschile. ASMaD 2012
Masselli Gabriele. Pelvi Maschile. ASMaD 2012Masselli Gabriele. Pelvi Maschile. ASMaD 2012
Masselli Gabriele. Pelvi Maschile. ASMaD 2012
 
2009 Convegno Malattie Rare Cortese [23 01]
2009 Convegno Malattie Rare Cortese [23 01]2009 Convegno Malattie Rare Cortese [23 01]
2009 Convegno Malattie Rare Cortese [23 01]
 
Remedi Sergio. Ruolo della Ecografia e TC. ASMaD 2012
Remedi Sergio. Ruolo della Ecografia e TC. ASMaD 2012Remedi Sergio. Ruolo della Ecografia e TC. ASMaD 2012
Remedi Sergio. Ruolo della Ecografia e TC. ASMaD 2012
 
Piantoni L. Il Ruolo dell'Ecografista nella Diagnosi e nella gestione del Paz...
Piantoni L. Il Ruolo dell'Ecografista nella Diagnosi e nella gestione del Paz...Piantoni L. Il Ruolo dell'Ecografista nella Diagnosi e nella gestione del Paz...
Piantoni L. Il Ruolo dell'Ecografista nella Diagnosi e nella gestione del Paz...
 
Ecografia bidimensionale del collo
Ecografia bidimensionale del colloEcografia bidimensionale del collo
Ecografia bidimensionale del collo
 
Pianatoni Luca. Sintesi convegno
Pianatoni Luca. Sintesi convegnoPianatoni Luca. Sintesi convegno
Pianatoni Luca. Sintesi convegno
 
Cisti Congenite della testa e del collo
Cisti Congenite della testa e del colloCisti Congenite della testa e del collo
Cisti Congenite della testa e del collo
 
Danese Vincenza. Ecografia della Tiroide. ASMaD 2011
Danese Vincenza. Ecografia della Tiroide. ASMaD 2011Danese Vincenza. Ecografia della Tiroide. ASMaD 2011
Danese Vincenza. Ecografia della Tiroide. ASMaD 2011
 
Ecografia tiroidea screening tiroideo
Ecografia tiroidea   screening tiroideoEcografia tiroidea   screening tiroideo
Ecografia tiroidea screening tiroideo
 
Approccio clinico alle tireopatie nodulari
Approccio clinico alle tireopatie nodulariApproccio clinico alle tireopatie nodulari
Approccio clinico alle tireopatie nodulari
 
Sindrome del tunnel carpale - Diagnostica per Immagini
Sindrome del tunnel carpale - Diagnostica per ImmaginiSindrome del tunnel carpale - Diagnostica per Immagini
Sindrome del tunnel carpale - Diagnostica per Immagini
 
Aliotta A. Ecografia della tiroide
Aliotta A.  Ecografia della tiroideAliotta A.  Ecografia della tiroide
Aliotta A. Ecografia della tiroide
 
S.remedi
S.remediS.remedi
S.remedi
 
Eecs 441 app final
Eecs 441 app  finalEecs 441 app  final
Eecs 441 app final
 
Neoplasia vescicale
Neoplasia vescicaleNeoplasia vescicale
Neoplasia vescicale
 
Ipotiroidismo e gravidanza
Ipotiroidismo e gravidanzaIpotiroidismo e gravidanza
Ipotiroidismo e gravidanza
 
La capillaroscopia nell'artrite reumatoide
La capillaroscopia nell'artrite reumatoideLa capillaroscopia nell'artrite reumatoide
La capillaroscopia nell'artrite reumatoide
 
Nutrilipidomica: innovazione dalla membrana cellulare
Nutrilipidomica: innovazione dalla membrana cellulareNutrilipidomica: innovazione dalla membrana cellulare
Nutrilipidomica: innovazione dalla membrana cellulare
 
La steatosi epatica quale fattore di rischio epatico e cardiovascolare: fatto...
La steatosi epatica quale fattore di rischio epatico e cardiovascolare: fatto...La steatosi epatica quale fattore di rischio epatico e cardiovascolare: fatto...
La steatosi epatica quale fattore di rischio epatico e cardiovascolare: fatto...
 
Epatopatie metaboliche: steatosi e steatoepatiti
Epatopatie metaboliche: steatosi e steatoepatitiEpatopatie metaboliche: steatosi e steatoepatiti
Epatopatie metaboliche: steatosi e steatoepatiti
 

Similar to Caturelli E. Fegato Patologia Focale Maligna. ASMaD 2016

02 prevenzione screening-marcatori_tumorali
02 prevenzione screening-marcatori_tumorali02 prevenzione screening-marcatori_tumorali
02 prevenzione screening-marcatori_tumorali
dodiiaia
 
Epidemiologia del Ca della prostata: ruolo del MMG
Epidemiologia del Ca della prostata: ruolo del MMGEpidemiologia del Ca della prostata: ruolo del MMG
Epidemiologia del Ca della prostata: ruolo del MMG
Rosario Falanga
 
Lorenzetti Roberto. Il Follow Up endoscopico per poliposi e dopo colectomia: ...
Lorenzetti Roberto. Il Follow Up endoscopico per poliposi e dopo colectomia: ...Lorenzetti Roberto. Il Follow Up endoscopico per poliposi e dopo colectomia: ...
Lorenzetti Roberto. Il Follow Up endoscopico per poliposi e dopo colectomia: ...
Gianfranco Tammaro
 
La capillaroscopia periungueale nell'ipertensione polmonare associata a scler...
La capillaroscopia periungueale nell'ipertensione polmonare associata a scler...La capillaroscopia periungueale nell'ipertensione polmonare associata a scler...
La capillaroscopia periungueale nell'ipertensione polmonare associata a scler...
Dr Salvatore Mazzuca
 
Atzei Giampiero. Il Linfonodo Sentinella. ASMaD 2012
Atzei Giampiero. Il Linfonodo Sentinella. ASMaD 2012Atzei Giampiero. Il Linfonodo Sentinella. ASMaD 2012
Atzei Giampiero. Il Linfonodo Sentinella. ASMaD 2012
Gianfranco Tammaro
 
M.remedi, la chirurgia del carcinoma della mammella
M.remedi, la chirurgia del carcinoma della mammellaM.remedi, la chirurgia del carcinoma della mammella
M.remedi, la chirurgia del carcinoma della mammella
Gianfranco Tammaro
 

Similar to Caturelli E. Fegato Patologia Focale Maligna. ASMaD 2016 (20)

remedi net chir 20 11
remedi net chir 20 11remedi net chir 20 11
remedi net chir 20 11
 
02 prevenzione screening-marcatori_tumorali
02 prevenzione screening-marcatori_tumorali02 prevenzione screening-marcatori_tumorali
02 prevenzione screening-marcatori_tumorali
 
L’ecografia operativa
L’ecografia operativa				L’ecografia operativa
L’ecografia operativa
 
Diagnostica senologica ecografia mammaria - dr.giuseppe luchetti - associat...
Diagnostica senologica   ecografia mammaria - dr.giuseppe luchetti - associat...Diagnostica senologica   ecografia mammaria - dr.giuseppe luchetti - associat...
Diagnostica senologica ecografia mammaria - dr.giuseppe luchetti - associat...
 
petrucci relazione net
petrucci relazione netpetrucci relazione net
petrucci relazione net
 
La Chirurgia Dei Tumori Negli Anziani
La Chirurgia Dei Tumori Negli AnzianiLa Chirurgia Dei Tumori Negli Anziani
La Chirurgia Dei Tumori Negli Anziani
 
La biopsia prostatica
La biopsia prostaticaLa biopsia prostatica
La biopsia prostatica
 
Caturelli E. L'Ecografia Operativa. ASMaD 2016
Caturelli E. L'Ecografia Operativa. ASMaD 2016Caturelli E. L'Ecografia Operativa. ASMaD 2016
Caturelli E. L'Ecografia Operativa. ASMaD 2016
 
Epidemiologia del Ca della prostata: ruolo del MMG
Epidemiologia del Ca della prostata: ruolo del MMGEpidemiologia del Ca della prostata: ruolo del MMG
Epidemiologia del Ca della prostata: ruolo del MMG
 
Valutazione clinica del donatore e linee guida nazionali per la sicurezza deg...
Valutazione clinica del donatore e linee guida nazionali per la sicurezza deg...Valutazione clinica del donatore e linee guida nazionali per la sicurezza deg...
Valutazione clinica del donatore e linee guida nazionali per la sicurezza deg...
 
Balistreri P. Il Ruolo dell'Anatomopatologo nel Terzo Millennio. ASMaD 2016
Balistreri P. Il Ruolo dell'Anatomopatologo nel Terzo Millennio. ASMaD 2016Balistreri P. Il Ruolo dell'Anatomopatologo nel Terzo Millennio. ASMaD 2016
Balistreri P. Il Ruolo dell'Anatomopatologo nel Terzo Millennio. ASMaD 2016
 
Pancreas
PancreasPancreas
Pancreas
 
Presa in carico del paziente con LMC e gestione della terapia a medio e lungo...
Presa in carico del paziente con LMC e gestione della terapia a medio e lungo...Presa in carico del paziente con LMC e gestione della terapia a medio e lungo...
Presa in carico del paziente con LMC e gestione della terapia a medio e lungo...
 
Valutazione clinica del donatore e linee guida nazionali per la sicurezza deg...
Valutazione clinica del donatore e linee guida nazionali per la sicurezza deg...Valutazione clinica del donatore e linee guida nazionali per la sicurezza deg...
Valutazione clinica del donatore e linee guida nazionali per la sicurezza deg...
 
Valutazione clinica del donatore e linee guida nazionali per la sicurezza deg...
Valutazione clinica del donatore e linee guida nazionali per la sicurezza deg...Valutazione clinica del donatore e linee guida nazionali per la sicurezza deg...
Valutazione clinica del donatore e linee guida nazionali per la sicurezza deg...
 
Lorenzetti Roberto. Il Follow Up endoscopico per poliposi e dopo colectomia: ...
Lorenzetti Roberto. Il Follow Up endoscopico per poliposi e dopo colectomia: ...Lorenzetti Roberto. Il Follow Up endoscopico per poliposi e dopo colectomia: ...
Lorenzetti Roberto. Il Follow Up endoscopico per poliposi e dopo colectomia: ...
 
La capillaroscopia periungueale nell'ipertensione polmonare associata a scler...
La capillaroscopia periungueale nell'ipertensione polmonare associata a scler...La capillaroscopia periungueale nell'ipertensione polmonare associata a scler...
La capillaroscopia periungueale nell'ipertensione polmonare associata a scler...
 
Atzei Giampiero. Il Linfonodo Sentinella. ASMaD 2012
Atzei Giampiero. Il Linfonodo Sentinella. ASMaD 2012Atzei Giampiero. Il Linfonodo Sentinella. ASMaD 2012
Atzei Giampiero. Il Linfonodo Sentinella. ASMaD 2012
 
Diagnosi e terapia endoscopica delle varici esofagee e gastriche
Diagnosi e terapia endoscopica delle varici esofagee e gastricheDiagnosi e terapia endoscopica delle varici esofagee e gastriche
Diagnosi e terapia endoscopica delle varici esofagee e gastriche
 
M.remedi, la chirurgia del carcinoma della mammella
M.remedi, la chirurgia del carcinoma della mammellaM.remedi, la chirurgia del carcinoma della mammella
M.remedi, la chirurgia del carcinoma della mammella
 

More from Gianfranco Tammaro

More from Gianfranco Tammaro (20)

Il Trattamento Insulinico del Diabete tipo 1
Il Trattamento Insulinico del Diabete tipo 1Il Trattamento Insulinico del Diabete tipo 1
Il Trattamento Insulinico del Diabete tipo 1
 
SANDRI G. La Nutrizione Clinica al S.Eugenio. ASMaD 2017
SANDRI G. La Nutrizione Clinica al S.Eugenio. ASMaD 2017SANDRI G. La Nutrizione Clinica al S.Eugenio. ASMaD 2017
SANDRI G. La Nutrizione Clinica al S.Eugenio. ASMaD 2017
 
GASBARRINI A. Nutrizione Clinica e Gastroenterologia. ASMaD 2017
GASBARRINI A. Nutrizione Clinica e Gastroenterologia. ASMaD 2017GASBARRINI A. Nutrizione Clinica e Gastroenterologia. ASMaD 2017
GASBARRINI A. Nutrizione Clinica e Gastroenterologia. ASMaD 2017
 
PALLAGROSI R. Gli Alimenti a fini medici speciali: nuova definizione e normat...
PALLAGROSI R. Gli Alimenti a fini medici speciali: nuova definizione e normat...PALLAGROSI R. Gli Alimenti a fini medici speciali: nuova definizione e normat...
PALLAGROSI R. Gli Alimenti a fini medici speciali: nuova definizione e normat...
 
DE SANTIS D. Il Supporto Nutrizionale in Ospedale: ieri, oggi, domani. ASMaD ...
DE SANTIS D. Il Supporto Nutrizionale in Ospedale: ieri, oggi, domani. ASMaD ...DE SANTIS D. Il Supporto Nutrizionale in Ospedale: ieri, oggi, domani. ASMaD ...
DE SANTIS D. Il Supporto Nutrizionale in Ospedale: ieri, oggi, domani. ASMaD ...
 
Giorgetti G.M. Il Supporto Nutrizionale in Ospedale: ieri, oggi, domani. ASMa...
Giorgetti G.M. Il Supporto Nutrizionale in Ospedale: ieri, oggi, domani. ASMa...Giorgetti G.M. Il Supporto Nutrizionale in Ospedale: ieri, oggi, domani. ASMa...
Giorgetti G.M. Il Supporto Nutrizionale in Ospedale: ieri, oggi, domani. ASMa...
 
Franceschi F. Il Ruolo del Gastroenterologo nel DEA. ASMaD 2016
Franceschi F. Il Ruolo del Gastroenterologo nel DEA. ASMaD 2016Franceschi F. Il Ruolo del Gastroenterologo nel DEA. ASMaD 2016
Franceschi F. Il Ruolo del Gastroenterologo nel DEA. ASMaD 2016
 
Pace F. La Malattia da Reflusso Gastroesofageo. ASMaD 2016
Pace F. La Malattia da Reflusso Gastroesofageo. ASMaD 2016Pace F. La Malattia da Reflusso Gastroesofageo. ASMaD 2016
Pace F. La Malattia da Reflusso Gastroesofageo. ASMaD 2016
 
Ianiro G. La Malattia Celiaca. ASMaD 2016
Ianiro G. La Malattia Celiaca. ASMaD 2016Ianiro G. La Malattia Celiaca. ASMaD 2016
Ianiro G. La Malattia Celiaca. ASMaD 2016
 
Corazziari E. La Stipsi. ASMaD 2016
Corazziari E. La Stipsi. ASMaD 2016Corazziari E. La Stipsi. ASMaD 2016
Corazziari E. La Stipsi. ASMaD 2016
 
Tringali A. La CPRE. ASMaD 2016
Tringali A. La CPRE. ASMaD 2016Tringali A. La CPRE. ASMaD 2016
Tringali A. La CPRE. ASMaD 2016
 
Gasbarrini A. Microbiota, Antibiotici e Probiotici in Gastroenterologia. ASMa...
Gasbarrini A. Microbiota, Antibiotici e Probiotici in Gastroenterologia. ASMa...Gasbarrini A. Microbiota, Antibiotici e Probiotici in Gastroenterologia. ASMa...
Gasbarrini A. Microbiota, Antibiotici e Probiotici in Gastroenterologia. ASMa...
 
Attili F. L'Ecoendoscopia. ASMaD 2016
Attili F. L'Ecoendoscopia. ASMaD 2016Attili F. L'Ecoendoscopia. ASMaD 2016
Attili F. L'Ecoendoscopia. ASMaD 2016
 
Petruzziello L. La Colonscopia di qualità e le Procedure operative. ASMaD 2016
Petruzziello L. La Colonscopia di qualità e le Procedure operative. ASMaD 2016Petruzziello L. La Colonscopia di qualità e le Procedure operative. ASMaD 2016
Petruzziello L. La Colonscopia di qualità e le Procedure operative. ASMaD 2016
 
Bellini M. La Manometria del Tratto Inferiore. ASMaD 2016
Bellini M. La Manometria del Tratto Inferiore. ASMaD 2016Bellini M. La Manometria del Tratto Inferiore. ASMaD 2016
Bellini M. La Manometria del Tratto Inferiore. ASMaD 2016
 
De Bortoli N. La Manometria del Tratto Superiore. ASMaD 2016
De Bortoli N. La Manometria del Tratto Superiore. ASMaD 2016De Bortoli N. La Manometria del Tratto Superiore. ASMaD 2016
De Bortoli N. La Manometria del Tratto Superiore. ASMaD 2016
 
Frazzoni M. La PH-Impedenzometria. ASMaD 2016
Frazzoni M. La PH-Impedenzometria. ASMaD 2016Frazzoni M. La PH-Impedenzometria. ASMaD 2016
Frazzoni M. La PH-Impedenzometria. ASMaD 2016
 
Cerro P. La Radiologia Convenzionale del Tubo Digerente - Studio della deglut...
Cerro P. La Radiologia Convenzionale del Tubo Digerente - Studio della deglut...Cerro P. La Radiologia Convenzionale del Tubo Digerente - Studio della deglut...
Cerro P. La Radiologia Convenzionale del Tubo Digerente - Studio della deglut...
 
Scaldaferri F. Breath Test cosa c'è di nuovo. ASMaD 2016
Scaldaferri F. Breath Test cosa c'è di nuovo. ASMaD 2016Scaldaferri F. Breath Test cosa c'è di nuovo. ASMaD 2016
Scaldaferri F. Breath Test cosa c'è di nuovo. ASMaD 2016
 
Aliotta A. L'Ecografia Diagnostica. ASMaD 2016
Aliotta A. L'Ecografia Diagnostica. ASMaD 2016Aliotta A. L'Ecografia Diagnostica. ASMaD 2016
Aliotta A. L'Ecografia Diagnostica. ASMaD 2016
 

Caturelli E. Fegato Patologia Focale Maligna. ASMaD 2016

  • 1. FEGATO: patologia focale maligna Eugenio CATURELLI Unità Operativa di Gastroenterologia Ospedale Belcolle – Viterbo
  • 2. TASSI DI MORTALITÀ REGIONALI (per 100.000) DELL’HCC (El Serag, Gastroenterology 2007)
  • 3.
  • 4. • La storia dell’epatocarcinoma è profondamente cambiata nel corso dell’ultimo trentennio dopo l’introduzione dell’ecografia nella pratica clinica • I programmi di sorveglianza dei pazienti cirrotici hanno consentito di individuare noduli neoplastici e pre-neoplastici in una fase sempre più precoce
  • 5. ESTIMATION OF LEAD-TIME BIAS AND ITS IMPACT ON THE OUTCOME OF SURVEILLANCE FOR THE EARLY DIAGNOSIS OF HCC (Cucchetti, J Hepatol 2014) SOPRAVVIVENZA A 5 ANNI DOPO LA DIAGNOSI DI HCC (1380 pazienti) • sorveglianza semiannuale: 32,7 % • sorveglianza annuale: 25,2 % • senza sorveglianza: 12,2 % sorveglianza semiannuale: lead-time bias 7,2 mesi sorveglianza annuale: lead-time bias 4,1 mesi
  • 6. – Cirrosi (indipendentemente dall’eziologia); rischio di 1-6%/anno – Età > 60 anni – Sesso maschile – AFP > 20 ng/ml – Coinfezione HBV-HCV – Eziologia mista (HBV o HCV + alcool) – Classe B-C di Child-Pugh FATTORI DI RISCHIO PER HCC
  • 7. FATTORI DI RISCHIO SIGNIFICATIVI ALL’ANALISI MULTIVARIATA PER LO SVILUPPO DI HCC IN CIRROSI (Sangiovanni, Gastroenterology 2004) INCIDENZA ANNUALE DI HCC (417 pazienti) • tre predittori: 10,6% • due predittori: 4,6 – 7,5% • un predittore: 2,0 – 2,4% • nessun predittore: 1,6% • Sesso maschile • Età > 53 anni • AFP > 20 ng/ml
  • 8. Visualizzazione ecografica dell’HCC secondo le dimensioni HCCHCC (< 2 cm)(< 2 cm) HCCHCC (< 2 cm)(< 2 cm) 46%-95%46%-95%46%-95%46%-95% HCCHCC (2-3 cm)(2-3 cm) HCCHCC (2-3 cm)(2-3 cm) 82%-93%82%-93%82%-93%82%-93% HCCHCC (< 1 cm)(< 1 cm) HCCHCC (< 1 cm)(< 1 cm) 13%-37%13%-37%13%-37%13%-37% EcografiaEcografia IntraoperatoriaIntraoperatoria EcografiaEcografia IntraoperatoriaIntraoperatoria 94%-98%94%-98%94%-98%94%-98%
  • 9. ASPETTO ECOGRAFICO DEL PICCOLO HCC (< 2 cm) IPOECOGENO IPERECOGENO ISOECOGENO NODULO IN NODULO 76,4 % 17 % 3,3 % 3,3 % (Rapaccini, Liver Int 2004)
  • 10. • Al primo rilevamento ecografico dopo la diagnosi di cirrosi, il 50% delle HLLs è un HCC, l’altro 50% è un angioma • Una HLL rilevata durante la sorveglianza ecografica del paziente cirrotico è nella totalità dei casi una lesione neoplastica (HCC) o preneoplastica (DN) Radiology 2001
  • 11. Visualizzazione ecografica dell’HCC secondo l’ecostruttura • margini definitimargini definiti • pattern ipoecogenopattern ipoecogeno • presenza di alone perifericopresenza di alone periferico • margini definitimargini definiti • pattern ipoecogenopattern ipoecogeno • presenza di alone perifericopresenza di alone periferico • crescita infiltrativacrescita infiltrativa • pattern iso-iperecogenopattern iso-iperecogeno • assenza di alone perifericoassenza di alone periferico • crescita infiltrativacrescita infiltrativa • pattern iso-iperecogenopattern iso-iperecogeno • assenza di alone perifericoassenza di alone periferico Successo minoreSuccesso minoreSuccesso minoreSuccesso minore Successo maggioreSuccesso maggioreSuccesso maggioreSuccesso maggiore
  • 12. HCC A CRESCITA INFILTRATIVA
  • 14. HCC: TROMBOSI PORTALE, DELLE VENE EPATICHE E DELLA VENA CAVA INFERIORE
  • 15. ACCURACY OF US, SPIRAL CT, MR, AND AFPACCURACY OF US, SPIRAL CT, MR, AND AFP IN DIAGNOSING HCC: A SYSTEMATIC REVIEWIN DIAGNOSING HCC: A SYSTEMATIC REVIEW (Colli, Am J Gastroenterol 2006) IMAGING TECHNIQUE NUMBER OF STUDIES SENSITIVITY SPECIFICITY US 14 60 97 CT 10 68 93 MR 9 81 85
  • 16. EFFETTI DELLA SORVEGLIANZA SU POPOLAZIONI DI PAZIENTI CIRROTICI • MINORI DIMENSIONI DEI NODULI DI HCC ALLA DIAGNOSI • MINORE ESTENSIONE DELLA MALATTIA ALLA DIAGNOSI • MAGGIORE ELEGGIBILITÁ AL TRAPIANTO • MAGGIORE SOPRAVVIVENZA A 3 E A 5 ANNI A SECONDA DELLA CLASSE DI CHILD • MINORE MORTALITÁ ANNUALE GLOBALE NEI PAZIENTI TRATTATI (Bolondi ’01; Trevisani ’02; Sangiovanni ’04; Cucchetti ‘14)
  • 17. QUALE CADENZA DELL’ECOGRAFIA NELLA SORVEGLIANZA? • il tempo di raddoppiamento dell’HCC è molto variabile (da 2 a 6 mesi) • la cadenza semestrale permette di trovare noduli di dimensioni inferiori rispetto alla cadenza annuale • peraltro, i noduli che crescono più velocemente sono quelli con prognosi peggiore • cadenza più serrata nei soggetti a rischio (pregresso HCC, follow-up di nodulo < 1 cm, AFP elevata) • inutile la sorveglianza nei pazienti in classe Child C (a meno che non siano in lista d’attesa per OLT)
  • 19. I noduli di diametro ≤ 2 cm sono quelli più importanti dal punto di vista della diagnosi precoce • Il rischio di invasione vascolare microscopica aumenta significativamente quando il diametro dei noduli di HCC è > 2 cm, quando cioè acquisisce il caratteristico apporto ematico arterioso • Il “very early HCC”, che ha la più alta probabilità di cura radicale mediante resezione o ablazione, richiede quindi una diagnosi prima di avere sviluppato le caratteristiche che lo rendono identificabile dalle tecniche d’immagine
  • 20. HCC – CEUS Ipervascolarizzazione in fase arteriosa “Wash out” in fase portale 42” 18” 22” 28” basale
  • 21. • Circa la metà dei pazienti con neoplasia maligna al momento della morte presentano metastasi epatiche • La presenza di metastasi epatiche è il primo determinante per la sopravvivenza in diverse neoplasie METASTASI EPATICHE RILEVANZA DEL PROBLEMA
  • 22. METASTASI EPATICHE: PREVALENZA NEOPLASIA PRIMITIVA % alla diagnosi % autoptica PROSTATA 1 15 MAMMELLA 1 45-60 OVAIO 5 10-15 VESCICA 5 30-50 MELANOMA 3-10 40 POLMONE (broncogeno) 10 30 RABDOMIOSARCOMA 10 45 LNH 1-16 50 RENE 15 35-40 STOMACO 15 35-50 PANCREAS 20 50-70 COLON-RETTO 25 70
  • 23. • In quasi il 90% dei casi le metastasi non sono uniche • Occorrono tecniche con alta risoluzione spaziale per vedere lesioni di piccole dimensioni • Noduli con diametro < 3 mm di diametro sono difficili da rilevare con qualsiasi tecnica di immagine • L’accuratezza dell’ecografia convenzionale nell’identificazione dei pazienti con metastasi non è elevata (sensibilità 53-80%). Essa è ancora inferiore per stabilire il numero esatto di metastasi METASTASI EPATICHE PUNTI CHIAVE DELLA DIAGNOSI ECOGRAFICA TENDENZA ALLA SOTTOSTADIAZIONETENDENZA ALLA SOTTOSTADIAZIONE
  • 24. Dipendenti dal paziente  meteorismo  obesità  mancata collaborazione Dipendenti dall’operatore  esperienza  motivazione  disponibilità di un apparecchio adeguato Dipendenti dalle lesioni … FATTORI CHE LIMITANTI L’IDENTIFICAZIONE ECOGRAFICA DELLE METASTASI EPATICHE
  • 25. ECOGRAFIA: TENDENZA ALLA SOTTOSTADIAZIONE DELLE METASTASI EPATICHE PICCOLE LESIONI SOTTOGLISSONIANE LESIONI PROFONDE LESIONI PERIFERICHE
  • 26. NONOSTANTE QUESTI LIMITI, L’ECOGRAFIA CONVENZIONALE RIMANE LA TECNICA D’IMMAGINE DI PRIMO IMPIEGO NELLA RICERCA DELLE METASTASI NEL PAZIENTE ONCOLOGICO, SIA AL MOMENTO DELLA DIAGNOSI CHE NEL CORSO DEL PROGRAMMA DI SORVEGLIANZA
  • 27. METASTASI EPATICHE ASPETTO ECOGRAFICO LESIONI SOLIDE TONDEGGIANTI, GENERALMENTE MULTIPLE, A MARGINI NETTI, DI VARIE DIMENSIONI ED ECOGENICITÀ, CHE ESERCITANO “EFFETTO MASSA” SULLE STRUTTURE CIRCOSTANTI
  • 28. - Viene definita in relazione al parenchima epatico circostante - Estrema variabilità - Aspetto talora sovrapponibile a quello di lesioni focali di natura diversa (sia benigne che maligne) BASSA SPECIFICITÀ - IPOECOGENO - ISOECOGENO - “A BERSAGLIO” - ANECOGENO - IPERECOGENO - CALCIFICO - MISTO - INFILTRANTE DIFFUSO METASTASI EPATICHE ECOGENICITÀ ASPETTO ECOGRAFICO
  • 29. NEL TEMPO: • RITMO DI CRESCITA • FENOMENI NECROTICI • RADIOTERAPIA • CHEMIOTERAPIA • TERAPIE ABLATIVE PERCUTANEE METASTASI EPATICHE VARIABILITÀ DELL’ECOGENICITÀ ALLA DIAGNOSI: • CELLULARITÀ DELLE LESIONI • COMPONENTE STROMALE • STEATOSI • NECROSI • EDEMA PERILESIONALE
  • 31. METASTASI EPATICHE “A BERSAGLIO” Polmone Pancreas Mammella Colon
  • 33. METASTASI EPATICHE AD ECOSTRUTTURA MISTA Colon Stomaco StomacoEsofago
  • 37. METASTASI EPATICHE INFILTRANTI DIFFUSE Linfoma non-Hodgkin Leucemia mieloide cronica
  • 38. GLI ELEMENTI SEMEIOLOGICI ECOGRAFICI PIÚ ATTENDIBILI PER PORRE LA DIAGNOSI DI MALIGNITÀ DELLE LESIONI SONO:  ipoecogenicità  molteplicità  polimorfismo  alone ipoecogeno METASTASI EPATICHE DIAGNOSI (Bruneton, Eur Radiol 1999)
  • 39. Mancanza di un comportamento caratteristico (coesistente vascolarizzazione arteriosa e portale) La maggior parte delle lesioni tende ad essere ipovascolare, con segnali arteriosi periferici Le metastasi da neoplasia neuroendocrina sono in genere ipervascolari METASTASI EPATICHE ELEMENTI SULLA VASCOLARIZZAZIONE
  • 40. basale fase arteriosa fase portale / tardiva Metastasi ipovascolare Comportamento alla CEUS
  • 41. basale fase arteriosa fase portale / tardiva Metastasi ipovascolare con vascolarizzazione arteriosa ad alone Comportamento alla CEUS
  • 43. INDIVIDUAZIONE DELLE METASTASI EPATICHE CON LA CEUS Autore Numero pazienti Golden standard usato US sens. CEUS sens. Piscaglia, BMC 2007 Konopke, Ultrasch Med 2007 * Larsen, Eur Radiol 2007 Dietrich, WJ Gastroent 2006 Quaia, Eur Radiol 2006 Albrecht, AJR 2003 Albrecht, Radiology 2001 109 100 365 125 253 123 62 CT, FNA, follow-up IOUS, FNA CT, FNA, IOUS CT, MRI, FNA, follow-up CT, MRI, IOUS, FNA CT, MRI, IOUS, FNA CT, MRI, IOUS, FNA 0.77 0.56 0.69 0.81 0.40 0.94 0.92 0.95 0.84 0.80 0.91 0.83 0.98 0.97 * La CEUS ha migliorato l’individuazione in: - metastasi < 1 cm - lesioni sottocapsulari - dopo chemioterapia adiuvante - lesioni situate vicino al legamento rotondo
  • 44. SENSIBILITÀ DI CEUS E CT NELL’INDIVIDUAZIONE DELLE METASTASI EPATICHE Autore Numero pazienti Golden standard usato CEUS sens. CT sens. Quaia, Eur Radiol 2006 Dietrich, WJ Gastroent 2006 Piscaglia, BMC Cancer 2007 Janica, Med Sci Monit 2007 Larsen, Eur Radiol 2009 Cantisani, Ultrasch Med 2010 253 131 109 51 365 110 CT, FNA, MRI, IOUS, follow-up CT, MRI, FNA, follow-up CT, US, FNA, follow-up FNA, CT, resezione, follow-up CT, IOUS, CEUS,FNA, resezione, follow-up 0.83 0.89 0.95 0.90 0.80 0.76 0.89 NS 0.89 NS 0.91 NS 0.78 NS 0.89 NS 0.75 NS
  • 45. METASTASI EPATICHE INDICAZIONI DELLA BIOPSIA ECOGUIDATA  NEOPLASIA PRIMITIVA SCONOSCIUTA  RAGIONEVOLE DUBBIO CHE LA NEOPLASIA PRIMITIVA SIA DIVERSA DA QUELLA NOTA  PAZIENTI CON DOPPIA NEOPLASIA  RICERCHE BIOMOLECOLARI E RECETTORIALI PER INDIRIZZARE LA CHEMIOTERAPIA  MOLTI CENTRI ONCOLOGICI, PERALTRO, NON RITENGONO GIUSTIFICATO UN TRATTAMENTO SENZA UNA CONFERMA CITO-ISTOLOGICA DELLE METASTASI  LA FNB È DOTATA DI ELEVATA ACCURATEZZZA DIAGNOSTICA E GRAVATA DA SCARSE COMPLICANZE
  • 47. COLANGIOCARCINOMA INTRAEPATICO • PIÙ RARO RISPETTO ALL’HCC • FATTORI DI RISCHIO: colangite cronica, malattia di Caroli, cisti coledocica, parassitosi biliare, colangite sclerosante, litiasi intraepatica, cirrosi epatica e soprattutto biliare, thorotrast • PIÙ FREQUENTEMENTE UNICO ( 90%) • MARKER SPECIFICO: CA 19.9
  • 48. COLANGIOCARCINOMA INTRAEPATICO • Grandi dimensioni, spesso con satellitosi • Ecostruttura disomogenea • Alone ipoecogeno periferico in 1/3 dei casi • Possibile dilatazione delle vie biliari a monte ASPETTO ECOGRAFICO

Editor's Notes

  1. AREE A più elevata incidenza sono l’africa sub-sahariana e il sud-est asiatico, a minore incidenza l’australia, l’europa del nord e il nord america. L’itali aè intermedia. Diversi fattori di rischio in relazione alle latitudini. Nei pasei occidentali la cirrosi è il fattore di rischio principale, intervengono fattori alimentari nelle aree ad elevata incideza ha un ruolo la contaminazione alimentare con aflatossina. Nei paesi ricchi sta diventando importante l’aspetto della NASH
  2. Even if it is thought that 5 mm is the minimum lesion size for an accurate US detectability under ideal conditions. The reported detection rate of HCC’s less than 1 cm is very low, ranging from 13% to 37%. That of HCC’s less than 2 cm varies widely, ranging from 46% to 95%. On the other hand, the detection rate of HCC’s measuring from 2 to 3 cm is consistently higher,ranging from 82% to 93%.
  3. Tumor echogenicity (level of echoes, homogeneity,) and detectability are closely related.