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La canzone come strumento 
terapeutico 
G. Palmieri 
Psichiatra, cantautore
2 
Canzoni e Costruttivismo 
• Ognuno nelle canzoni può individuare parti di sé, significati personali, 
frammenti di storia, ricordi che lo rappresentano 
• Le canzoni possono avere più interpretazioni a seconda dell’ascoltatore 
• Le canzoni possono manifestare messaggi su più livelli 
• Il potere della musica sta soprattutto con la capacità di connettersi 
direttamente alle nostre emozioni più profonde, ma anche con gli aspetti 
cognitivi: in questo è un mezzo comunicativo completo
Gruppo di ascolto 
• Reparto a trattamento intensivo (RTI) 
• Durata media del ricovero 30 giorni 
• Disturbi affettivi, della personalità e alcolismo
4 
Gruppo di ascolto 
• Gruppo settimanale con pazienti gravi consigliato dal 
medico/psicologo nell’ambito di un percorso integrato 
• Ispirato al modello di Postacchini (1997) e Manarolo (1995) 
• Durata: 1 ora, gruppo di 10-12 pazienti 
• Ascolto di 2-3 brani di musica d’autore con compilazione di una 
scheda durante l ’ ascolto del brano (ABC musicale), scelti dal 
conduttore o proposti dai pazienti 
• Discussione di gruppo alla fine di ogni brano 
• Possibilità di proporre brani da ascoltare al gruppo
5 
Gruppo di ascolto 
• Si parte sempre da un brano non troppo impegnativo emotivamente, 
per poi affrontare un brano più evocativo e terminare con uno abbastanza 
spensierato, anche per non lasciare “ferite aperte” per il pomeriggio (il 
gruppo si tiene dalle 13 alle 14), quando la presenza di medici e psicologi 
è ridotta. 
• Un brano con cui spesso ho terminato l’incontro è stato Il cielo è sempre 
più blu (1975), Rino Gaetano. 
• Infondere speranza!
6 
L’ascolto condiviso 
• Effetto vivacizzante sul luogo di cura 
• L’ascolto come attività consapevole 
• Miglioramento dell’attenzione 
• Il piacere dell’ascolto 
• Il racconto dei propri vissuti al gruppo in un clima reso più 
confidenziale dalla musica 
• Identificazione con le canzoni e con i cantanti (es. Vasco da Fegato 
Spappolato a Il mondo che vorrei)
7 
L’ascolto condiviso 
• Conversazione che produce l’intreccio di più storie presenti sia nei testi 
che negli schemi mentali e nei ricordi degli ascoltatori. 
• Piacere dell’ascolto emotivo reciproco, con effetti di potenziamento della 
metacognizione (?). 
• Consegna che non c’è mai niente di sbagliato in quello che si prova/sente 
ascoltando la canzone. 
• Stimolo per nuove tematiche da approfondire in psicoterapia (gruppo 
come ulteriore fonte di informazioni sulla storia del paziente)
Caratteristiche del gruppo 
• Turn over da reparto acuto (30 giorni) 
• Scelta dei brani quasi sempre da parte dei pazienti (all’inizio li 
sceglieva l’operatore) 
• Clima più spensierato 
• Ascolto consapevole. Qui ed ora. 
• Effetto contenitivo del gruppo sul piano emotivo.
9 
Scheda musicoterapia 
Nome 
Età 
Data 
Brano 
Livello di intensità 
1.Per nulla 2.Poco 3.Abbastanza 4.Molto 5.Moltissimo 
Tristezza 
Nostalgia 
Speranza 
Calma 
Serenità 
Grandiosità 
Potenza 
Gioia 
Pesantezza 
Piacere 
Leggerezza 
Ansia 
Angoscia 
Confusione 
Estasi 
Smarrimento 
Rabbia 
Sensazioni 
fisiche 
Immagini 
Pensieri 
Emozioni
10 
La scheda 
• Favorire l’individuazione e il riconoscimento degli effetti 
dell’ascolto del brano  Palestra del sentire. 
• Migliorare la concentrazione sulla musica.
L, m, 34 aa, disturbo di personalità borderline a 
poliabuso di alcol e sostanze
B, f, 45 aa, psicosi con aspetti di personalità 
ossessiva
A., f, 45 aa, Disturbo del comportamento 
alimentare e alcolismo
14 
Osservatorio per il cambiamento 
• M. è una donna di quarantanove anni, affetta da epilessia e da una grave forma 
di depressione con idee autolesive esordita dopo che il figlio ventenne, 
tossicodipendente, si è suicidato in carcere. Un dolore immenso. La prima volta 
che ha partecipato al gruppo è scappata fuori dalla sala in lacrime durante le 
prime note di Pensieri e parole (1971) di Lucio Battisti, in quanto il brano le 
provocava una nostalgia troppo intensa del figlio, appassionato del cantautore 
di Poggio Bustone. 
• Nel ricovero successivo a distanza di un anno, dovuto più a problematiche di 
contesto famigliare che a uno stato depressivo, M è riuscita a partecipare al 
gruppo e ad ascoltare Il mio canto libero (1972) segnando sulla scheda di 
provare tantissima tristezza e nostalgia, mista però a gioia, serenità ed estasi. 
• Ha riportato durante l’ascolto di avere avuto l’immagine di “Un angelo che mi 
guardava” e che questo le faceva un effetto positivo. Nei mesi era avvenuta 
l’elaborazione psicologica della perdita e anche uno stimolo così potente come 
l ’ ascolto della canzone preferita del figlio era diventato per lo meno 
sopportabile.
Songwriting
La canzone di… 
La invitiamo a scrivere una canzone, mantenendo la struttura metrica del brano “La 
canzone di Marinella” di Fabrizio de Andrè, sostituendo la vostra storia a quella della 
protagonista della canzone. Nel testo dovrà essere mantenuta la terza persona (come 
se parlaste di un vostro amico/a). Il brano dovrà iniziare allo stesso modo 
dell’originale “Questa di (vostro nome) è la storia vera…” e contenere almeno tre 
strofe. 
Questa di Marinella è la storia vera 
che scivolò nel fiume a primavera 
ma il vento che la vide così bella 
dal fiume la portò sopra a una stella. 
Sola senza il ricordo di un dolore 
vivevi senza il sogno di un amore 
ma un re senza corona e senza scorta 
bussò tre volte un giorno alla sua porta. 
Bianco come la luna il suo cappello 
come l'amore rosso il suo mantello 
tu lo seguisti senza una ragione 
come un ragazzo segue un aquilone. 
E c'era il sole e avevi gli occhi belli 
lui ti baciò le labbra ed i capelli 
c'era la luna e avevi gli occhi stanchi 
lui pose la mano sui tuoi fianchi 
Furono baci furono sorrisi 
Poi furono soltanto fiordalisi 
che videro con gli occhi delle stelle 
fremere al vento e ai baci la tua pelle. 
Dicono poi che mentre ritornavi 
nel fiume chissà come scivolavi 
e lui che non ti volle creder morta 
bussò cent'anni ancora alla tua porta. 
Questa è la tua canzone Marinella 
che sei volata in cielo su una stella 
e come tutte le più belle cose 
vivesti solo un giorno, come le rose... 
E come tutte le più belle cose 
vivesti solo un giorno come le rose... 
Questa di……… ……. è la storia vera 
………………………………… …… 
………………………………… …… 
………………………………… …… 
……………………………………… 
……………………………………... 
……………………………………… 
……………………………………… 
……………………………………… 
……………………………………... 
……………………………………… 
………………………………………
La canzone di Alberto, 45 aa, depressione, tratti di personalità 
narcisistici, abuso di alcol, disoccupazione (problemi sociali) 
Questa di Alberto è la storia vera, 
precipitato in fondo a una scogliera, 
credendone impossibil risalire 
Pensò fosse già ora di morire 
Solo depresso e molto avvilito 
disse stavolta son proprio finito 
Ma un dio e una famiglia assai unita 
Disser “alzati ancor non è finita” 
Dapprima nascondeva la verità 
Modificandola con disonestà 
Poi alla fine persa la ragione 
Affogò nell’alcol la situazione 
Arrivò quindi a casa un’ambulanza 
Cercata dai fratelli con speranza 
Che Roberto andasse in ospedale 
A farsi visitare che non fa male 
Furon gentili, ma non era pronto 
Anzi per l’alcol era proprio tonto 
Pertanto ignorando la ragione 
Fuggir a piedi fu la decisione 
Alberto dopo 2-3 giorni 
Si trovò a casa pieno di persone 
medico, psichiatra e infermiera 
E suo fratello si presero per mano 
Fu terapia quello che seguì 
In clinica psichiatrica finì 
Essendo anche il suo fisico malato 
Fu il tempo di degenza prolungato 
La fine della storia non fu scritta 
Ma certo che la strada era più dritta 
E forse da una storia così nera 
Riuscì a risalire la scogliera 
E anche dentro a storie tanto nere 
Potremo risalire le scogliere!!!
La storia di Alberto 
• Narrativa basata molto sul racconto della realtà 
• Hopelessness: “credendone impossibil risalire”, “disse stavolta 
son proprio finito” 
• Iniziale difficoltà ad accettare le cure “Fuggir a piedi fu la 
decisione” 
• Consapevolezza di aspetti comportamentali disfunzionali 
“Dapprima nascondeva la verità. Modificandola con disonestà” 
• Finale di speranza “E forse da una storia così nera. Riuscì a 
risalire la scogliera”…anche se in realtà ha rifiutato di andare in 
Comunità Terapeutica.
La canzone di… 
Scelta della canzone per ragioni metriche e per la possibile 
identificazione 
Sforzo autonarrativo e metacognitivo. Dare una forma e un 
senso a una storia… 
Distanziamento dalle parti disfunzionali 
Componente ludica che può “ingaggiare” di più il paziente 
nel trattamento 
Finale del brano spesso ricco di speranza 
Lasciare qualcosa del ricovero e del gruppo

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La canzone come strumento terapuetico

  • 1. La canzone come strumento terapeutico G. Palmieri Psichiatra, cantautore
  • 2. 2 Canzoni e Costruttivismo • Ognuno nelle canzoni può individuare parti di sé, significati personali, frammenti di storia, ricordi che lo rappresentano • Le canzoni possono avere più interpretazioni a seconda dell’ascoltatore • Le canzoni possono manifestare messaggi su più livelli • Il potere della musica sta soprattutto con la capacità di connettersi direttamente alle nostre emozioni più profonde, ma anche con gli aspetti cognitivi: in questo è un mezzo comunicativo completo
  • 3. Gruppo di ascolto • Reparto a trattamento intensivo (RTI) • Durata media del ricovero 30 giorni • Disturbi affettivi, della personalità e alcolismo
  • 4. 4 Gruppo di ascolto • Gruppo settimanale con pazienti gravi consigliato dal medico/psicologo nell’ambito di un percorso integrato • Ispirato al modello di Postacchini (1997) e Manarolo (1995) • Durata: 1 ora, gruppo di 10-12 pazienti • Ascolto di 2-3 brani di musica d’autore con compilazione di una scheda durante l ’ ascolto del brano (ABC musicale), scelti dal conduttore o proposti dai pazienti • Discussione di gruppo alla fine di ogni brano • Possibilità di proporre brani da ascoltare al gruppo
  • 5. 5 Gruppo di ascolto • Si parte sempre da un brano non troppo impegnativo emotivamente, per poi affrontare un brano più evocativo e terminare con uno abbastanza spensierato, anche per non lasciare “ferite aperte” per il pomeriggio (il gruppo si tiene dalle 13 alle 14), quando la presenza di medici e psicologi è ridotta. • Un brano con cui spesso ho terminato l’incontro è stato Il cielo è sempre più blu (1975), Rino Gaetano. • Infondere speranza!
  • 6. 6 L’ascolto condiviso • Effetto vivacizzante sul luogo di cura • L’ascolto come attività consapevole • Miglioramento dell’attenzione • Il piacere dell’ascolto • Il racconto dei propri vissuti al gruppo in un clima reso più confidenziale dalla musica • Identificazione con le canzoni e con i cantanti (es. Vasco da Fegato Spappolato a Il mondo che vorrei)
  • 7. 7 L’ascolto condiviso • Conversazione che produce l’intreccio di più storie presenti sia nei testi che negli schemi mentali e nei ricordi degli ascoltatori. • Piacere dell’ascolto emotivo reciproco, con effetti di potenziamento della metacognizione (?). • Consegna che non c’è mai niente di sbagliato in quello che si prova/sente ascoltando la canzone. • Stimolo per nuove tematiche da approfondire in psicoterapia (gruppo come ulteriore fonte di informazioni sulla storia del paziente)
  • 8. Caratteristiche del gruppo • Turn over da reparto acuto (30 giorni) • Scelta dei brani quasi sempre da parte dei pazienti (all’inizio li sceglieva l’operatore) • Clima più spensierato • Ascolto consapevole. Qui ed ora. • Effetto contenitivo del gruppo sul piano emotivo.
  • 9. 9 Scheda musicoterapia Nome Età Data Brano Livello di intensità 1.Per nulla 2.Poco 3.Abbastanza 4.Molto 5.Moltissimo Tristezza Nostalgia Speranza Calma Serenità Grandiosità Potenza Gioia Pesantezza Piacere Leggerezza Ansia Angoscia Confusione Estasi Smarrimento Rabbia Sensazioni fisiche Immagini Pensieri Emozioni
  • 10. 10 La scheda • Favorire l’individuazione e il riconoscimento degli effetti dell’ascolto del brano  Palestra del sentire. • Migliorare la concentrazione sulla musica.
  • 11. L, m, 34 aa, disturbo di personalità borderline a poliabuso di alcol e sostanze
  • 12. B, f, 45 aa, psicosi con aspetti di personalità ossessiva
  • 13. A., f, 45 aa, Disturbo del comportamento alimentare e alcolismo
  • 14. 14 Osservatorio per il cambiamento • M. è una donna di quarantanove anni, affetta da epilessia e da una grave forma di depressione con idee autolesive esordita dopo che il figlio ventenne, tossicodipendente, si è suicidato in carcere. Un dolore immenso. La prima volta che ha partecipato al gruppo è scappata fuori dalla sala in lacrime durante le prime note di Pensieri e parole (1971) di Lucio Battisti, in quanto il brano le provocava una nostalgia troppo intensa del figlio, appassionato del cantautore di Poggio Bustone. • Nel ricovero successivo a distanza di un anno, dovuto più a problematiche di contesto famigliare che a uno stato depressivo, M è riuscita a partecipare al gruppo e ad ascoltare Il mio canto libero (1972) segnando sulla scheda di provare tantissima tristezza e nostalgia, mista però a gioia, serenità ed estasi. • Ha riportato durante l’ascolto di avere avuto l’immagine di “Un angelo che mi guardava” e che questo le faceva un effetto positivo. Nei mesi era avvenuta l’elaborazione psicologica della perdita e anche uno stimolo così potente come l ’ ascolto della canzone preferita del figlio era diventato per lo meno sopportabile.
  • 16. La canzone di… La invitiamo a scrivere una canzone, mantenendo la struttura metrica del brano “La canzone di Marinella” di Fabrizio de Andrè, sostituendo la vostra storia a quella della protagonista della canzone. Nel testo dovrà essere mantenuta la terza persona (come se parlaste di un vostro amico/a). Il brano dovrà iniziare allo stesso modo dell’originale “Questa di (vostro nome) è la storia vera…” e contenere almeno tre strofe. Questa di Marinella è la storia vera che scivolò nel fiume a primavera ma il vento che la vide così bella dal fiume la portò sopra a una stella. Sola senza il ricordo di un dolore vivevi senza il sogno di un amore ma un re senza corona e senza scorta bussò tre volte un giorno alla sua porta. Bianco come la luna il suo cappello come l'amore rosso il suo mantello tu lo seguisti senza una ragione come un ragazzo segue un aquilone. E c'era il sole e avevi gli occhi belli lui ti baciò le labbra ed i capelli c'era la luna e avevi gli occhi stanchi lui pose la mano sui tuoi fianchi Furono baci furono sorrisi Poi furono soltanto fiordalisi che videro con gli occhi delle stelle fremere al vento e ai baci la tua pelle. Dicono poi che mentre ritornavi nel fiume chissà come scivolavi e lui che non ti volle creder morta bussò cent'anni ancora alla tua porta. Questa è la tua canzone Marinella che sei volata in cielo su una stella e come tutte le più belle cose vivesti solo un giorno, come le rose... E come tutte le più belle cose vivesti solo un giorno come le rose... Questa di……… ……. è la storia vera ………………………………… …… ………………………………… …… ………………………………… …… ……………………………………… ……………………………………... ……………………………………… ……………………………………… ……………………………………… ……………………………………... ……………………………………… ………………………………………
  • 17. La canzone di Alberto, 45 aa, depressione, tratti di personalità narcisistici, abuso di alcol, disoccupazione (problemi sociali) Questa di Alberto è la storia vera, precipitato in fondo a una scogliera, credendone impossibil risalire Pensò fosse già ora di morire Solo depresso e molto avvilito disse stavolta son proprio finito Ma un dio e una famiglia assai unita Disser “alzati ancor non è finita” Dapprima nascondeva la verità Modificandola con disonestà Poi alla fine persa la ragione Affogò nell’alcol la situazione Arrivò quindi a casa un’ambulanza Cercata dai fratelli con speranza Che Roberto andasse in ospedale A farsi visitare che non fa male Furon gentili, ma non era pronto Anzi per l’alcol era proprio tonto Pertanto ignorando la ragione Fuggir a piedi fu la decisione Alberto dopo 2-3 giorni Si trovò a casa pieno di persone medico, psichiatra e infermiera E suo fratello si presero per mano Fu terapia quello che seguì In clinica psichiatrica finì Essendo anche il suo fisico malato Fu il tempo di degenza prolungato La fine della storia non fu scritta Ma certo che la strada era più dritta E forse da una storia così nera Riuscì a risalire la scogliera E anche dentro a storie tanto nere Potremo risalire le scogliere!!!
  • 18. La storia di Alberto • Narrativa basata molto sul racconto della realtà • Hopelessness: “credendone impossibil risalire”, “disse stavolta son proprio finito” • Iniziale difficoltà ad accettare le cure “Fuggir a piedi fu la decisione” • Consapevolezza di aspetti comportamentali disfunzionali “Dapprima nascondeva la verità. Modificandola con disonestà” • Finale di speranza “E forse da una storia così nera. Riuscì a risalire la scogliera”…anche se in realtà ha rifiutato di andare in Comunità Terapeutica.
  • 19. La canzone di… Scelta della canzone per ragioni metriche e per la possibile identificazione Sforzo autonarrativo e metacognitivo. Dare una forma e un senso a una storia… Distanziamento dalle parti disfunzionali Componente ludica che può “ingaggiare” di più il paziente nel trattamento Finale del brano spesso ricco di speranza Lasciare qualcosa del ricovero e del gruppo