1. L’uso della canzone come strumento
psicoterapico
Dr. Gaspare Palmieri,
Psichiatra e Cantautore 1
2. Sinead dice…
Il motivo per cui sono viva è che la gente mi ha
dato speranza. Bob Dylan, in particolare; sai
cosa voglio dire? Gli artisti tengono le persone in vita.
Il nostro scopo è quello di dare alla gente la speranza,
se hai un conflitto, se hai un problema spirituale.
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4. La canzone in cui viviamo
Strada facendo ha gridato viva l’Italia, quella
dimenticata e quella da dimenticare.
Ha aspettato l’anno che verrà, un’albachiara, si è
sentita splendida splendente.
Non ha avuto paura di tirare un calcio di rigore ed ha
cercato ostinatamente un centro di gravità
permanente e un senso a questa storia.
Ha voluto una vita spericolata, anche se aveva capito
che l’estate stava finendo.
Ha detto quello che le donne non dicono, ha affrontato
la vita a muso duro, ha pensato positivo, ha vissuto
sere nere
Ha urlato contro il cielo
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5. I testi delle canzoni
Le canzoni possono aiutarci a
imparare a vivere meglio?!?
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6. Le canzoni e la vita
• Identità
I don’t know who I am, but you know that life is for
learning (J. Mitchell)
I still haven’t found what I’m looking for…but I’m still
running (U2)
• Amicizia
When you are down and troubled and you need an helping
hand…you have got a friend (J.Taylor)
• Perdere l’amore
I will go down with the ship (Dido)
I will survive (G.Gaynor)
• Tristezza/depressione
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Hello darkness my old friend (Simon and Garfunkel)
7. Psicopatologia e canzoni d’autore
• Ed infine una notte si uccise, per la gran confusione
mentale (Un poeta, Lauzi, 1965)
• Tu prova ad avere un mondo nel cuore e non riesci ad
esprimerlo con le parole (Un matto, De Andrè, 1971)
• Mamma mia, come sono malato, c’ho tanti problemi.
Sono pallido e grigio, neanche al mare miglioro
(Pressione bassa, Gaber, 1980)
• E abbiamo un ego da far vedere a uno bravo davvero
un bel po’ (Tra palco e realtà, Ligabue , 1997)
• Zoloft…Seropram…Psycoton Più giù, più giù, in depre
senza rete (Depre, Subsonica, 1999)
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8. Gruppo di ascolto
• Gruppo settimanale con pazienti gravi affetti da
disturbi affettivi, dipendenza da alcol, e disturbi di
personalità, consigliato dal medico/psicologo
nell’ambito di un percorso integrato
• Ispirato al modello di Postacchini (1997) e Manarolo
(1995)
• Durata: 1 ora, gruppo di 10-12 pazienti
• Ascolto di 3 brani di musica d’autore con
compilazione di una scheda durante l’ascolto del
brano (ABC musicale), scelti prevalentemente dal
conduttore, ma talvolta proposti dai pazienti
• Discussione di gruppo alla fine di ogni brano
• Possibilità di proporre brani da ascoltare al gruppo
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9. Gruppo di ascolto
• Si parte sempre da un brano non troppo impegnativo
emotivamente, per poi affrontare un brano più evocativo
e terminare con uno abbastanza spensierato, anche per
non lasciare “ferite aperte” per il pomeriggio (il gruppo
si tiene dalle 13 alle 14), quando la presenza di medici e
psicologi è ridotta.
• Un brano con cui a volte ho terminato l’incontro è stato
Il cielo è sempre più blu (1975), Rino Gaetano.
• Infondere speranza!
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10. L’ascolto condiviso
• Effetto vivacizzante sul luogo di cura
• L’ascolto come attività consapevole
• Miglioramento dell’attenzione
• Il piacere dell’ascolto
• Il racconto dei propri vissuti al gruppo in un clima
reso più confidenziale dalla musica
• Identificazione con le canzoni e con i cantanti (es.
Vasco da Fegato Spappolato a Il mondo che vorrei)
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11. L’ascolto condiviso
• Conversazione che produce l’intreccio di più storie
presenti sia nei testi che negli schemi mentali e nei
ricordi degli ascoltatori.
• Piacere dell’ascolto emotivo reciproco, con effetti di
potenziamento della metacognizione (?).
• Consegna che non c’è mai niente di sbagliato in
quello che si prova/sente ascoltando la canzone.
• Stimolo per nuove tematiche da approfondire in
psicoterapia (gruppo come ulteriore fonte di
informazioni sulla storia del paziente)
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12. Scheda musicoterapia
Nome
Età
Data
Brano
Livello di intensità
1.Per nulla 2.Poco 3.Abbastanza 4.Molto 5.Moltissimo
Tristezza
Nostalgia
Speranza
Calma
Serenità
Grandiosità
Potenza
Gioia
Pesantezza
Piacere
Leggerezza
Ansia
Angoscia
Confusione
Estasi
Smarrimento
Rabbia
Sensazioni
fisiche
Immagini
Pensieri
Emozioni
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13. La scheda
• Favorire l’individuazione e il
riconoscimento degli effetti dell’ascolto del
brano → Palestra del sentire.
• Migliorare la concentrazione sulla musica.
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14. Esempio 1- Osservatorio
• Un paziente affetto da disturbo della personalità
borderline e poliabuso di alcol e sostanze,
ricoverato per ripulirsi e per valutare se
intraprendere un impegnativo percorso di
comunità, durante l’ascolto di Andrea (1978) di De
Andrè (non certo un inno agli eccessi) ha segnato
come immagine quella di un gin tonic in quanto la
canzone gli ricordava un periodo di particolari
festini, accompagnata da emozioni di estasi,
piacere, gioia. Inutile dire che alla scadenza del
ricovero la sua decisione è stata quella di tornare a
usare alcol e sostanze. Come dice il saggio
(Grassilli) “la musica non mente mai”.
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15. Esempio 2- Osservatorio
• In un’altra occasione è capitato di ascoltare
“Il Cielo” (1977) di Renato Zero e un
giovane paziente affetto da una grave forma
di psicosi paranoide ha mostrato una forte
reazione di omofobia nei confronti del brano
e del cantante. Sicuramente se fosse stato
presente uno psicanalista si sarebbe
sbizzarrito in gustose interpretazioni!
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16. Esempio 3- Cambiamento
• M. è una donna di quarantanove anni, affetta da epilessia e da una grave
forma di depressione con idee autolesive esordita dopo che il figlio
ventenne, tossicodipendente, si è suicidato in carcere. Un dolore
immenso. La prima volta che ha partecipato al gruppo è scappata fuori
dalla sala in lacrime durante le prime note di Pensieri e parole (1971) di
Lucio Battisti, in quanto il brano le provocava una nostalgia troppo
intensa del figlio, appassionato del cantautore di Poggio Bustone.
• Nel ricovero successivo a distanza di un anno, dovuto più a
problematiche di contesto famigliare che a uno stato depressivo, M è
riuscita a partecipare al gruppo e ad ascoltare Il mio canto libero (1972)
segnando sulla scheda di provare tantissima tristezza e nostalgia, mista
però a gioia, serenità ed estasi.
• Ha riportato durante l’ascolto di avere avuto l’immagine di “Un angelo
che mi guardava” e che questo le faceva un effetto positivo. Nei mesi era
avvenuta l’elaborazione psicologica della perdita e anche uno stimolo
così potente come l’ascolto della canzone preferita del figlio era
diventato per lo meno sopportabile.
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17. Esempio 4- Miracolo!
• A volte le canzoni hanno un effetto addirittura miracoloso
(seppure temporaneo…purtroppo). B., ad esempio, è una
donna di 43 anni ricoverata per un grave stato depressivo
ricorrente e con precedenti tentativi autolesivi (flebotomia e
ingestione incongrua di farmaci). Presenta spiccati tratti di
personalità dipendente e l’attuale ricaduta è in relazione alla
fine di una storia sentimentale durata quindici anni, seppur
tra separazioni e riunioni. Il motivo della rottura è stato che
lei voleva sposarsi o andare a convivere, ma lui non voleva.
• L’ascolto della canzone Willy il Coyote (1993) di Eugenio
Finardi l’ha portata a guardare per la prima volta la propria
situazione con un certo distacco, a identificarsi con Willy il
Coyote, che le prova tutte per raggiungere il proprio
obiettivo (nel caso della paziente di sposare il fidanzato), ma
gli va sempre storta. 17
18. Esempio 5- Condivisione
• Niente paura (2007), Ligabue. Mi è capitato di
ascoltare questa canzone insieme a N., un uomo di
quarantacinque anni che seguo in psicoterapia,
affetto da depressione maggiore, mentre si trovava in
un momento di particolare difficoltà relazionale con
la compagna. Ascoltare la canzone insieme è stato
molto emozionante e N. si è commosso più volte
durante l’ascolto. Credo che questa condivisione ci
abbia fatto fare un passo avanti nella relazione
terapeutica e la volta successiva mi ha riportato che
durante la settimana si è spesso ripetuto
mentalmente il ritornello “Niente paura…niente
paura”, come un mantra, con un effetto rassicurante.
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19. Esempio 6- Mente saggia
• Un altro brano di Ligabue che ascoltiamo spesso è
Non è tempo per noi (1990) il cui incipit è
veramente denso di significati nella sua semplicità
(questo del resto è il segreto delle canzoni ben
riuscite e che rimangono nel tempo): “Ci han
concesso solo una vita…”. E’ capitato diverse volte
che pazienti con pregressi tentativi autolesivi o con
gravi problematiche legate all’abuso di sostanze o
altri comportamenti a rischio si soffermassero su
queste parole segnandole sulla scheda. Sembra una
frase banale, ma saggiamente i pazienti mi hanno
fatto capire come sia importante ricordarselo.
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20. Esempio 7- Leggerezza
• Ad esempio R., uomo di trentacinque anni,
ricoverato per un grave disturbo dismorfofobico
con aspetti di personalità evitanti, ascoltando Si
viaggiare (1977) di Lucio Battisti si è soffermato
sulla frase “dolcemente viaggiare, rallentare per poi
accelerare”, riportando di provare moltissima
leggerezza e segnando sulla scheda “Ho pensato a
questo momento di difficoltà della mia vita in cui
sto frenando (come dice la canzone) e che devo poi
accelerare (nel senso tornare a vivere)”.
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21. Esempio 8- Occasione
• R. donna di quarantaquattro anni, ricoverata per alcolismo e
disturbo di personalità depressivo, durante l’ascolto di My Way
(1968) di Frank Sinatra ha provato un mix di emozioni che
comprendono moltissima tristezza, nostalgia, speranza, gioia,
potenza, piacere e molta calma, serenità e grandiosità. Una vera
tempesta emotiva! Come immagini ha segnato “mi ricorda un
immagine in bianco e nero di un gruppo di operai alla pausa
pranzo che mangiano seduti su una traversa sospesa nel vuoto”
(probabilmente si tratta della famosa foto scattata nel 1932 a
New York durante la costruzione del Rockfeller Center). Si
tratta di un’ immagine in cui si percepisce un evidente senso di
precarietà e infatti tra i pensieri ha riportato “mi preoccupa un
po’ non aver trovato ancora la mia strada…ma forse faccio
ancora in tempo”. Tali tematiche sono poi state effettivamente
riprese durante le sedute con la psicoterapeuta.
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23. Non per tutti?
• Le esperienze più negative nel gruppo (ma direi estendibili a
diversi gruppi terapeutici) si sono verificate con pazienti affetti
da disturbo di personalità narcisistico grave, in cui si
presentano spesso aspetti di svalutazione, di disgusto e di
invidia distruttiva (Kernberg, 1998; Dimaggio e Semerari,
2011).
• Un paziente di quarantaquattro anni, affetto da depressione e
disturbo di personalità narcisistico, che all’ascolto di Certe
Notti (1997) di Ligabue ha fatto un pesante attacco svalutativo
nei confronti del gruppo terapeutico in quanto a suo avviso tale
brano lo rimandava a “certi posti nella bassa, pieni di gente
che beve” e per quello ascoltare tale canzone sarebbe stato
deleterio per le persone ricoverate per alcolismo. In quel caso
gli alcolisti presenti gli hanno fatto notare come fosse una sua
personale associazione quella tra alcol e Certe Notti, non
condivisa dagli altri. E la musica è ripartita.
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25. Ma cosa cantano?
• 13 canzoni originali che raccontano storie
dello “PSICOMONDO”
• Persone
• Luoghi
Psicomond
o • Linguaggi
• Sofferenze e Speranze
• Solitudini e incontri
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•…