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rischio




          Rischio: relazione tra
          la probabilità che si
          verifichi un evento e
          la gravità delle sue
          conseguenze


                                   1
CLINICAL RISK   Area sanitaria
MANAGEMENT




    RISK
MANAGEMENT      Area aziendale
 AZIENDALE
RISK
MANAGEMENT
 AZIENDALE


             effetti economici sull’azienda

             come conseguenza di tutti i

             rischi che possono accadere




                                              3
CLINICAL RISK
MANAGEMENT



     Valutazione del rischio che si verifichino
     eventi in grado di produrre effetti negativi o
     inattesi sullo stato di salute del paziente, dei
     dipendenti   e   degli   ospiti   e   le   eventuali
     ricadute economiche per l’organizzazione


                                                      4
Clinical risk management




                        ANALISI
 IDENTIFICAZIONE                    GESTIONE
                      VALUTAZIONE




                                               5
Clinical risk management




                     … l’evento
                     non è mai
                    accaduto …
                                   • letteratura
 IDENTIFICAZIONE
                                   • serie storiche
                                   • ipotesi

                    … l’evento è   • ….
                    accaduto …




                                                   6
Analisi e valutazione: PATIENT SAFETY INDICATORS ovvero
EVENTI SENTINELLA

                               Sono indicatori che
                                     focalizzano
                                  l’attenzione su
                                   complicazioni
                                evitabili ed eventi
                                iatrogeni … come
                                   conseguenza
                                    presunta dei
                                       processi
                                    assistenziali


                                                      7
EVENTI SENTINELLA: complicazioni evitabili



  Morte
  Ritorno in sala operatoria entro 7 giorni
  Trasferimento da un reparto di cure generali a cure
     intensive
  Riammissione non pianificata entro 21 giorni dalla
     dimissione
  Arresto cardiaco
  Trasferimento ad altro istituto di cura
  Lunghezza della degenza superiore a 21 giorni
  Cancellazione dalla lista della sala operatoria



                                                        8
EVENTI SENTINELLA : complicazioni evitabili



    • Ematoma o emorragia post-operatori
    • Frattura del femore post-operatoria
    • Squilibri fisiologici e metabolici post-operatori
    • Embolia polmonare o trombosi venosa profonda
    post-operatorie
    • Insufficienza respiratoria post-operatoria
    • Sepsi post-operatoria
    • Deiscenza di ferita operatoria in interventi
    chirurgici pelvico-addominale
    • Infezioni selezionate attribuibili a cure mediche
    • Reazioni trasfusionali


                                                          9
EVENTI SENTINELLA: comportamenti iatrogeni




                           Uso regolare di analgesico
Stipsi cronica            oppioide senza concomitante
                          somministrazione di lassativo




Esacerbazione              Prescrizione di collirio beta
acuta di asma o           bloccante ad un paziente con
di BPCO                      storia di asma o BCPO




                                                           10
EVENTI SENTINELLA: eventi iatrogeni




    Punture accidentali e lacerazioni
    Trauma alla nascita – lesione neonatale
     Complicanze da anestesia
     Mortalità nei DRG a bassa mortalità
     Ulcera da decubito
     Failure to rescue
     Corpi estranei lasciati durante un intervento
     Pneumotorace iatrogeno
     Trauma ostetrico, parto cesareo, parto vaginale
    strumentale e non strumentale




                                                       11
EVENTI SENTINELLA


- ADVERSE EVENTS (es:reazione anafilattica da
allergene noto)


- NO HARM EVENTS (es:cross reazione allergica
possibile, ma non avvenuta)


- NEAR MISSES (es:terapia a rischio, ma non
praticata )



                                                12
RAM (Risk Adjusted Mortality)

       A
       ---   x   C = RAM
       B
 A : eventi avversi avvenuti
 B : eventi avversi attesi
 C : eventi avversi osservati nel
 campione di riferimento



                                    13
GESTIONE DEL RISCHIO



          PREVENZIONE

 MIGLIORE E PIÙ FORMALE CONTROLLO
    DELLA QUALITÀ DEI PROCESSI




                                    14
GESTIONE DEL RISCHIO




     QUALITY ASSURANCE
       VRQ (VERIFICA E REVISIONE DI QUALITA')



 IL CONCETTO DI QUALITA' E' INTESO COME CONTROLLO
 INTERNO EFFETTUATO DAGLI STESSI OPERATORI PRIMA
       DELL'ESPRIMERSI DELLA COMPLICAZIONE.




                                                15
GESTIONE DEL RISCHIO




          TOTAL QUALITY
 PRENDE IN CONSIDERAZIONE TUTTI GLI ASPETTI
 COLLEGATI ALL'ATTIVITA' ASSISTENZIALE:
 -STRUTTURE;
 -PROCEDURE;
 -PROCESSI TECNICI, GESTIONALI, SOCIALI;
 - OBIETTIVI;
 -COSTI;
 -RISORSE;
 -SODDISFAZIONE DEGLI ATTORI E DEI FRUITORI


                                              16
GESTIONE DEL RISCHIO




      RIORDINIO DELLA
    DISCIPLINA SANITARIA
    - LEGGE N. 502/92 INTENDE ORIENTARE
 OBIETTIVI E ATTIVITA' DEI MANAGERS DELLE
 AZIENDE SANITARIE E AFFRONTA GLI ASPETTI
       DELLA QUALITA' PROFESSIONALE E
       DELL'UMANIZZAZIONE DEI SERVIZI


                                        17
AVEDIS DONABEDIAN 1990




  “LA QUALITA' E' IL LIVELLO DI
      SALUTE PIU' ELEVATO
  POSSIBILE OTTENIBILE CON I
   MEZZI PIU' DESIDERABILI E
   UTILIZZABILI ALLO SCOPO”



                                  18
AVEDIS DONABEDIAN


   LA QUALITA' E' UNA PROPRIETA'
         DELL'ASSISTENZA

 -AMBITO TECNICO: UTILIZZARE LA SCIENZA
 MEDICA E LA TECNOLOGIA PER MASSIMIZZARE I
 BENEFICI PER LA SALUTE, SENZA AUMENTARNE I
 RISCHI
 -AMBITO INTERPERSONALE: OTTIMIZZARE IL
 GRADO DI CONFORMITA' A VALORI, NORME E
 ATTESE DEI SINGOLI PAZIENTI E DEI
 PROFESSIONISTI COINVOLTI NELL'ASSISTENZA AL
 MALATO
                                               19
AVEDIS DONABEDIAN


      LA QUALITA' E' UN'UNITA'
   TRIPARTITA CUI PARTECIPANO:
 -QUALITA' DELLA STRUTTURA: RISORSE
 DISPONIBILI E LORO MODALITA' ORGANIZZATIVE;
 -QUALITA' DEL PROCESSO: QUALITA' DELLE
 PRESTAZIONI, LORO TEMPESTIVITA' E
 APPROPRIATEZZA D'USO;
 -QUALITA' DELL'ESITO: CAMBIAMENTO NELLO
 STATO DI SALUTE DEL FRUITORE ATTRIBUIBILE
 ALL'ASSISTENZA SANITARIA RICEVUTA (IN
 NEGATIVO COME ASSENZA DI COMPLICANZE ED
 EFFETTI IATROGENI)

                                               20
GESTIONE DEL RISCHIO




  IL PERCORSO DELLA QUALITA'
    1) EFFICACIA CIOE' LA CAPACITA' DI
     UNA PRESTAZIONE SANITARIA DI
    MODIFICARE FAVOREVOLMENTE LA
                 SALUTE

 -EFFICACIA TEORICA (EFFICACY)
 -EFFICACIA PRATICA (EFFECTIVENESS)


                                         21
GESTIONE DEL RISCHIO




  IL PERCORSO DELLA QUALITA'

    2) EFFICIENZA E' IL RAPPORTO TRA
     EFFICACIA E RISORSE IMPIEGATE

 -RIDURRE LA SPESA A PARITA' DI RISULTATI
 -AUMENTARE I RISULTATI A PARITA' DI SPESA




                                             22
GESTIONE DEL RISCHIO




  IL PERCORSO DELLA QUALITA'
   3)ACCESSIBILITA' E' LA POSSIBILITA'
   DEL PAZIENTE DI USUFRUIRE DELLE
    PRESTAZIONI NEL MODO MIGLIORE
              POSSIBILE

 -NEL TEMPO E NEL LUOGO PIU' OPPORTUNO
 -NELLA QUANTITA' SUFFICIENTE
 -AD UN COSTO RAGIONEVOLE

                                         23
GESTIONE DEL RISCHIO

  ILPERCORSO DELLA QUALITA'
       4) APPROPRIATEZZA DELLE
  PRESTAZIONI QUANDO SONO AL TEMPO
               STESSO:

 -PERTINENTI RISPETTO ALLE PERSONE,
 CIRCOSTANZE E LUOGHI
 -VALIDE SCIENTIFICAMENTE E TECNICAMNETE
 -ACCETTABILI PER I PAZIENTI E PER GLI
 OPERATORI


                                       24
GESTIONE DEL RISCHIO

   ILPERCORSO DELLA QUALITA'

 5)COMPETENZA TECNICA : POSSESSO DELLE
 ABILITA' E DELLE CONOSCNZE NECESSARIE PER
 L'EROGAZIONE DEL SERVIZIO
 6)AFFIDABILITA':CAPACITA' DI EROGARE I SERVIZI
 NEL MODO PREVISTO
 7)SODDISFAZIONE GRADO DI APPREZZAMENTO DEL
 SERVIZIO DA PARTE DELL'UTENTE
 8)COMPRENSIONE DELL'UTENTE:RIGUARDO LE LORO
 ESIGENZE MATERIALI E PSICOLOGICHE
 9)SICUREZZA:ASSENZA DI PERICOLI, RISCHI E
 DUBBI.
                                             25
RICOVERO IN OSPEDALE


PROBLEMI:


ETICI


ECONOMICI
RICOVERO IN OSPEDALE


PROBLEMI ETICI
1) CONVENZIONE INTERNAZIONALE SUI
  DIRITTI DELL'INFANZIA (LEGGE
  N.176/1991)
LE DECISIONI PRESE DEVONO
  CONSIDERARE IN PRIMO LUOGO GLI
  INTERESSI DEL BAMBINO (ART.3)
OGNI BAMBINO HA UN DIRITTO INERENTE
 ALLA VITA (ART.6)
IL MINORE HA DIRITTO DI GODERE DEL
  MIGLIOR STATO DI SALUTE POSSIBILE
  E DI BEBEFICIARE DI SERVIZI MEDICI E
RICOVERO IN OSPEDALE

PROBLEMI ETICI
2)LA CARTA DEI DIRITTI DEL BAMBINO IN
  OSPEDALE
NATA   COME   POSTILLA   ALLA  CONVENZIONE
  INTERNAZIONALE DEI DIRITTI DEL BAMBINO E'
  FORMATA DA 14 ARTICOLI CHE HANNO LO SCOPO
  DI PROMUOVERE L'INTERESSE DEL BAMBINO
  RICOVERATO ”GARANTENDOGLI I DIRITTI DI
  SOPRAVVIVVENZA, SVILUPPO, PROTEZIONE E
  PARTECIPAZIONE SENZA ALCUNA DISTINZIONE O
  DISCRIMINAZIONE”.
 ARTCOLI 7 ED 8 : “IL BAMBINO HA DIRITTO DI
  ESSERE INFORMATO (NON PRIMA DEI 7 ANNI)
  CON UN LINGUAGGIO ADEGUATO ALLA SUA ETÀ
  DELLE SUE CONDIZIONI DI SALUTE E DELLE
  TERAPIE  CHE   STA   SEGUENDO  (PROCESSO
RICOVERO IN OSPEDALE
   SOLO QUANDO OCCORRE

    PER LE CONDIZIONI DEL
    PAZIENTE


    PER NECESSITA’ DI
    PRESTAZIONI
RICOVERO IN OSPEDALE

PER NECESSITA’ DI
 PRESTAZIONI
 OSSERVAZIONE MEDICA E
 PRESTAZIONI INFERMIERISTICHE
 PIU’ VOLTE AL GIORNO


 PROCEDURE DIAGNOSTICHE O
 TERAPEUTICHE


 CONTROLLO DI TERAPIE O
 EFFETTI COLLATERALI
MOTIVI DI RICOVERO IN
        OSPEDALE
PATOLOGIA         PATOLOGIA
RESPIRATORI       CARDIACA
                     ACUTA
A
                 ALTERAZIONE
PATOLOGIA          CONDIZIONI
ADDOMINALE        GENERALI

                    TRAUMI-
PATOLOGIA         INCIDENTI-
DEL SN               USTIONI -
                INTOSSICAZIONI
PATOLOGIA      VARIE( MALTRATT.ABUSO
ACUTA                VIOLENZA)
CHIRURGICA
SUGGERIMENTI

FOCALIZZARE L'ATTENZIONE SULLA
PREVENZIONE, LA RIORGANIZZAZIONE ED IL
POTENZIAMENTO DELLE CURE PRIMARIE E ALLO
SVILUPPO DELL'INTEGRAZIONE SOCIO-SANITARIA,
COME PREVISTO DAL “PATTO PER LA SALUTE”
FIRMATO NELLA CONFERENZA STATO-REGIONI.

ISTITUIRE PERCORSI CLINICI DEFINITI, CURE
INTERDISCIPLINARI, INFORMAZIONE AI PAZIENTI E
CONOSCENZA DEL GRADO DI SODDISFAZIONE DEI
PAZIENTI (CUSTOMER SATISFACTION)

TRASFERIRE I RISULTATI DELLA RICERCA IN
PRATICHE ASSISTENZIALI EFFICACI CON
APPROPRIATI INVESTIMENTI ECONOMICI E DI
RISORSE UMANE.
EFFETTI DESIDERATI
MAGGIORE INVESTIMENTO SULLA
PREVENZIONE E RIDUZIONE
RICOVERI IMPROPRI


RIDUZIONE DELLA SPESA
SANITARIA


 MIGLIORE BILANCIAMENTO TRA
LIVELLO QUALITATIVO DELLE
PRESTAZIONI E RISORSE
ECONOMICHE DESTINATE ALLA
SANITA'
LE RETI SANITARIE
LE RETI SANITARIE RAPPRESENTANO UNA
FORMA ORGANIZZATIVA CHE CONSENTE
LA CONDIVISIONE DI PERCORSI
ASSISTENZIALI COORDINATI ED
INTEGRATI E PREVIENE LA
FRAMMENTAZIONE E LA DISPERSIONE DEI
SERVIZI SANITARI


ORGANIZZATIVAMENTE DISTINGUIAMO
TRA RETI CLINICHE E NETWORK SANITARI
LE RETI SANITARIE
LE   RETI   CLINICHE    SONO   COSTITUITE       DA   GRUPPI   DI
PROFESSIONISTI O DI ORGANIZZAZIONI SANITARIE CHE
LAVORANO IN MANIERA COORDINATA, MA NON SONO
COSTRETTI DA LEGAMI ISTITUZIONALI.
SONO DELLE RETI AD INTEGRAZIONE VERTICALE E CIOE'
INSIEMI     COORDINATI   DI    STRUTTURE        SANITARIE   CHE
OPERANO IN DIFFERENTI LIVELLI ASSISTENZIALI CON
L'OBIETTIVO DI PIANIFICARE ED EROGARE TUTTE LE
PRESTAZIONI PREVISTE DAL PERCORSO ASSISTENZIALE
DEL PAZIENTE NELL'AMBITO DELLA STESSA RETE.
IL   PERCORSO    ASSISTENZIALE        DI   UN     PAZIENTE    E'
L'INSIEME DELLE AZIONI, DELLE RELAZIONI E DELLE
TRANSAZIONI       CHE     POSSONO          GARANTIRGLI        LA
CONTINUITA'      DELL'ASSISTENZA,          L'APPROPRIATEZZA
DELLE        PRESTAZIONI         ED        UN        APPROCCIO
LE RETI SANITARIE
I   NETWORK         SANITARI        SONO          SISTEMI
MULTIOSPEDALIERI          LEGATI        DA      RELAZIONI
CONTRATTUALI        CHE     POSSONO          COMPORTARE
L'UNIFICAZIONE DELLA PROPRIETA'.
SONO   IN    GENERE       RETI     AD    INTEGRAZIONE
ORIZZONTALE,    ORIENTATE          AD    OTTENERE        LA
COOPERAZIONE    TRA       EROGATORI      DELLO    STESSO
SETTING ASSISTENZIALE E SONO FINALIZZATE A
STABILIRE    UNA      COLLABORAZIONE              CLINICA
SISTEMATICA,   CHE    PUO’       RIVERBERARE       NELLA
CONDIVISIONE DI CONOSCENZE, INFORMAZIONI E
MODALITA' OPERATIVE.
NASCONO     DALLA   NECESSITA'      DI       RIPARTIRE   IL
LE RETI SANITARIE
IL MODELLO “HUB AND SPOKE” DELLA REGIONE
EMILIA ROMAGNA PREVEDE LA CONCENTRAZIONE
DELL'ASSISTENZA DI ELEVATA COMPLESSITA' IN
CENTRI DI ECCELLENZA (HUB), SUPPORTATI DA
UNA RETE DI SERVIZI (SPOKE), CUI COMPETE IL
PRIMO CONTATTO CON I PAZIENTI E IL LORO INVIO
AI   CENTRI    DI   RIFERIMENTO          QUANDO     UNA
DETERMINATA      SOGLIA     DI     GRAVITA'     CLINICO-
ASSISTENZIALE VIENE SUPERATA.
LE   UNITA'   PERIFERICHE    (SPOKE)      PARTECIPANO
ALLA    GESTIONE        GLOBALE         DEL    PAZIENTE
GARANTENDONE        IL      PRIMO        TRATTAMENTO,
L'EVENTUALE     INVIO    ALL'HUB    E   LA    RIPRESA   IN
CARICO PER IL FOLLOW-UP
LE RETI SANITARIE
L'ASSOCIAZIONE DEGLI OSPEDALI
     PEDIATRICI ITALIANI (AOPI):
OSPEDALE MEYER, FIRENZE
OSPEDALE BURLA GAROFALO, TRIESTE
AO    UNIVERSITARIA   PRESIDIO   OSPEDALIERO
SCALESI, ANCONA
ISTITUTO G.GASLINI, GENOVA
OIRM SANT'ANNA, TORINO
OSPEDALE DEI BAMBINI, BRESCIA
AZIENDA OSPEDALIERA, PADOVA
AZIENDA OSPEDALIERA SANTOBONO-PAUSILIPON,
NAPOLI
OSPEDALE PEDIATRICO BAMBINO GESU', ROMA
LE RETI SANITARIE

 L'ASSOCIAZIONE DEGLI OSPEDALI
      PEDIATRICI ITALIANI (AOPI):
E'   UNA   RETE    AD    INTEGRAZIONE      ORIZZONTALE,
SENZA CARATTERISTICHE GERARCHICHE, MA NON
ARTICOLATA        IN     UN      AMBITO    TERRITORIALE
SPECIFICO
LA FINALITA' DELLA RETE E' IL COORDINAMENTO
DI   INIZIATIVE    SIA    IN   AMBITO     NAZIONALE   CHE
INTERNAZIONALE,           ATTE    A   PROMUOVERE       LO
SVILUPPO          CULTURALE,          SCIENTIFICO       E
GESTIONALE        DELLE    STRUTTURE       ASSISTENZIALI
AD    ALTA    SPECIALITA'          DEDICATE    ALL'AREA
VALUTAZIONE DEL
 GRADO DI URGENZA DEL
 TRASPORTO

1) Primo grado: trasporto immediato


2) Secondo grado: trasporto al più
presto possibile


3) Terzo grado:trasporto necessario,
ma non urgente
TIPOLOGIE DI
TRASPORTI
Trasporti primari


Trasporti interterziari


Back-transport
DESTINAZIONE ELETTIVA
AUTORIZZATA PRIMO LIVELLO

SEDI ELETTIVE DI TRATTAMENTO DIAGNOSTICO E
TERAPEUTICO DI EMERGENZA ED URGENZA
DEVONO DISPORRE DI PRONTO SOCCORSO E
DELLE SEGUENTI FUNZIONI SPECIFICHE:


RIANIMAZIONE
MEDICINA GENERALE E DI URGENZA
CHIRURGIA GENERALE E DI URGENZA
ORTOPEDIA E TRAUMATOLOGIA
CARDIOLOGIA CON U.C.C
DESTINAZIONE ELETTIVA
    AUTORIZZATA SECONDO
          LIVELLO

SEDI ELETTIVE DI TRATTAMENTO DIAGNOSTICO E
TERAPEUTICO DI EMERGENZA ED URGENZA
DEVONO DISPORRE DI PRONTO SOCCORSO E
DELLE SEGUENTI FUNZIONI SPECIFICHE:

CARDIOCHIRURGIA
NEUROCHIRURGIA
CHIRURGIA VASCOLARE
CHIRURGIA TORACICA
TERAPIA INTENSIVA NEONATALE
TERAPIA INTENSIVA PEDIATRICA
UNITA’ PER GRANDI USTIONATI
UNITA’SPINALE
EQUIPE

Medico


Infermiere


Autista
ATTIVITÀ FORMATIVA NEI
  CENTRI PERIFERICI

 Per il personale operante nei centri
periferici     è   auspicabile     che    si
svolgono     dei corsi di rianimazione e
stabilizzazione del paziente critico,
rispettando un programma          specifico
di           rianimazione pediatrica ed
utilizzando          protocolli     per   l’
assistenza al neonato nelle prime
ore di vita.
MEZZI DI
        TRASPORTO
Autoambulanza


Elicotteri


Aerei
AUTOAMBULANZA
E’ preferibile usare
un’autoambulanza
specificatamente strutturata
per il trasporto neonatale, con
dei requisiti specifici:

Isolamento termico ed acustico

Particolarmente      curata    nel
comfort di marcia

Allestita   per     il   trasporto
INCUBATRICE DA
     TRASPORTO
Ventilatore pressometrico     con   gas
riscaldati ed umidificati;

   Misuratore     della  temperatura
corporea    del   neonato   e   dell’
incubatrice

Aspiratore elettrico

Pompa di    infusione   per   liquidi   e
farmaci

   Monitor   cardio-respiratorio   con
saturimetro, rilevazione della PA, PO2
BORSA DEL TRASPORTO
La borsa per il trasporto è composta
da una serie di scomparti codificati
con un codice colore, contenenti
l’ occorrente per affrontare qualsiasi
emergenza.
Assemblate alla borsa ci sono poi
altre tasche per il materiale più
voluminoso (sondini d’aspirazione,
sondini gastrici, set per cateterismi,
set per PNX, ecc.).
CHECKLIST
Farmaci


Infusioni


Ventilazione


Assistenza al neonato
Attivazione del
      trasporto

Richiesta telefonica


Raccolta dati ( età
gestaz.peso,tipo di parto,
condizione clinica ecc.)


Chiamata del personale
reperibile
Patologie neonatali che più
frequentemente richiedono il
   trasporto a destinazioni
           elettive
Prematurità
Neonato che necessita di assistenza
ventilatoria
 Neonato O2 dipendente con insufficienza
respiratoria ingravescente
Sospette malformazioni congenite letali o
gravi
Neonato con sindrome ipossico-ischemica di
2°/3°grado
Neonato con grave compromissione dei
parametri vitali (stato di shock, stato di
male)
RESPONSABILITA’
INFERMIERISTICHE
1° fase



2°fase



3° fase
1° FASE
Controllo dell’attrezzatura:

- Incubatrice

- Borsa del trasporto

- Modulistica

- Ambulanza
2° FASE

Stabilizzazione del neonato
- airway
- breathing
- circulation
- drugs
- rilevazione dei parametri vitali
 (F.C. SaO2. P.A. E.A.B. stick
glicemico)

Assistenza durante il trasporto
3° FASE
Riordino e disinfezione
dell’incubatrice


Ripristino del materiale
usato


Registrazione del trasporto
Il trasporto neonatale
 rappresenta un argomento
 cruciale nell’assistenza al
 neonato critico.
Per questo motivo va
 organizzato ed effettuato
 con mezzi adeguati e
 personale
 specializzato.
Sarebbe auspicabile il
 cosìdetto
Managemnt

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  • 1. rischio Rischio: relazione tra la probabilità che si verifichi un evento e la gravità delle sue conseguenze 1
  • 2. CLINICAL RISK Area sanitaria MANAGEMENT RISK MANAGEMENT Area aziendale AZIENDALE
  • 3. RISK MANAGEMENT AZIENDALE effetti economici sull’azienda come conseguenza di tutti i rischi che possono accadere 3
  • 4. CLINICAL RISK MANAGEMENT Valutazione del rischio che si verifichino eventi in grado di produrre effetti negativi o inattesi sullo stato di salute del paziente, dei dipendenti e degli ospiti e le eventuali ricadute economiche per l’organizzazione 4
  • 5. Clinical risk management ANALISI IDENTIFICAZIONE GESTIONE VALUTAZIONE 5
  • 6. Clinical risk management … l’evento non è mai accaduto … • letteratura IDENTIFICAZIONE • serie storiche • ipotesi … l’evento è • …. accaduto … 6
  • 7. Analisi e valutazione: PATIENT SAFETY INDICATORS ovvero EVENTI SENTINELLA Sono indicatori che focalizzano l’attenzione su complicazioni evitabili ed eventi iatrogeni … come conseguenza presunta dei processi assistenziali 7
  • 8. EVENTI SENTINELLA: complicazioni evitabili Morte Ritorno in sala operatoria entro 7 giorni Trasferimento da un reparto di cure generali a cure intensive Riammissione non pianificata entro 21 giorni dalla dimissione Arresto cardiaco Trasferimento ad altro istituto di cura Lunghezza della degenza superiore a 21 giorni Cancellazione dalla lista della sala operatoria 8
  • 9. EVENTI SENTINELLA : complicazioni evitabili • Ematoma o emorragia post-operatori • Frattura del femore post-operatoria • Squilibri fisiologici e metabolici post-operatori • Embolia polmonare o trombosi venosa profonda post-operatorie • Insufficienza respiratoria post-operatoria • Sepsi post-operatoria • Deiscenza di ferita operatoria in interventi chirurgici pelvico-addominale • Infezioni selezionate attribuibili a cure mediche • Reazioni trasfusionali 9
  • 10. EVENTI SENTINELLA: comportamenti iatrogeni Uso regolare di analgesico Stipsi cronica oppioide senza concomitante somministrazione di lassativo Esacerbazione Prescrizione di collirio beta acuta di asma o bloccante ad un paziente con di BPCO storia di asma o BCPO 10
  • 11. EVENTI SENTINELLA: eventi iatrogeni Punture accidentali e lacerazioni Trauma alla nascita – lesione neonatale Complicanze da anestesia Mortalità nei DRG a bassa mortalità Ulcera da decubito Failure to rescue Corpi estranei lasciati durante un intervento Pneumotorace iatrogeno Trauma ostetrico, parto cesareo, parto vaginale strumentale e non strumentale 11
  • 12. EVENTI SENTINELLA - ADVERSE EVENTS (es:reazione anafilattica da allergene noto) - NO HARM EVENTS (es:cross reazione allergica possibile, ma non avvenuta) - NEAR MISSES (es:terapia a rischio, ma non praticata ) 12
  • 13. RAM (Risk Adjusted Mortality) A --- x C = RAM B A : eventi avversi avvenuti B : eventi avversi attesi C : eventi avversi osservati nel campione di riferimento 13
  • 14. GESTIONE DEL RISCHIO PREVENZIONE MIGLIORE E PIÙ FORMALE CONTROLLO DELLA QUALITÀ DEI PROCESSI 14
  • 15. GESTIONE DEL RISCHIO QUALITY ASSURANCE VRQ (VERIFICA E REVISIONE DI QUALITA') IL CONCETTO DI QUALITA' E' INTESO COME CONTROLLO INTERNO EFFETTUATO DAGLI STESSI OPERATORI PRIMA DELL'ESPRIMERSI DELLA COMPLICAZIONE. 15
  • 16. GESTIONE DEL RISCHIO TOTAL QUALITY PRENDE IN CONSIDERAZIONE TUTTI GLI ASPETTI COLLEGATI ALL'ATTIVITA' ASSISTENZIALE: -STRUTTURE; -PROCEDURE; -PROCESSI TECNICI, GESTIONALI, SOCIALI; - OBIETTIVI; -COSTI; -RISORSE; -SODDISFAZIONE DEGLI ATTORI E DEI FRUITORI 16
  • 17. GESTIONE DEL RISCHIO RIORDINIO DELLA DISCIPLINA SANITARIA - LEGGE N. 502/92 INTENDE ORIENTARE OBIETTIVI E ATTIVITA' DEI MANAGERS DELLE AZIENDE SANITARIE E AFFRONTA GLI ASPETTI DELLA QUALITA' PROFESSIONALE E DELL'UMANIZZAZIONE DEI SERVIZI 17
  • 18. AVEDIS DONABEDIAN 1990 “LA QUALITA' E' IL LIVELLO DI SALUTE PIU' ELEVATO POSSIBILE OTTENIBILE CON I MEZZI PIU' DESIDERABILI E UTILIZZABILI ALLO SCOPO” 18
  • 19. AVEDIS DONABEDIAN LA QUALITA' E' UNA PROPRIETA' DELL'ASSISTENZA -AMBITO TECNICO: UTILIZZARE LA SCIENZA MEDICA E LA TECNOLOGIA PER MASSIMIZZARE I BENEFICI PER LA SALUTE, SENZA AUMENTARNE I RISCHI -AMBITO INTERPERSONALE: OTTIMIZZARE IL GRADO DI CONFORMITA' A VALORI, NORME E ATTESE DEI SINGOLI PAZIENTI E DEI PROFESSIONISTI COINVOLTI NELL'ASSISTENZA AL MALATO 19
  • 20. AVEDIS DONABEDIAN LA QUALITA' E' UN'UNITA' TRIPARTITA CUI PARTECIPANO: -QUALITA' DELLA STRUTTURA: RISORSE DISPONIBILI E LORO MODALITA' ORGANIZZATIVE; -QUALITA' DEL PROCESSO: QUALITA' DELLE PRESTAZIONI, LORO TEMPESTIVITA' E APPROPRIATEZZA D'USO; -QUALITA' DELL'ESITO: CAMBIAMENTO NELLO STATO DI SALUTE DEL FRUITORE ATTRIBUIBILE ALL'ASSISTENZA SANITARIA RICEVUTA (IN NEGATIVO COME ASSENZA DI COMPLICANZE ED EFFETTI IATROGENI) 20
  • 21. GESTIONE DEL RISCHIO IL PERCORSO DELLA QUALITA' 1) EFFICACIA CIOE' LA CAPACITA' DI UNA PRESTAZIONE SANITARIA DI MODIFICARE FAVOREVOLMENTE LA SALUTE -EFFICACIA TEORICA (EFFICACY) -EFFICACIA PRATICA (EFFECTIVENESS) 21
  • 22. GESTIONE DEL RISCHIO IL PERCORSO DELLA QUALITA' 2) EFFICIENZA E' IL RAPPORTO TRA EFFICACIA E RISORSE IMPIEGATE -RIDURRE LA SPESA A PARITA' DI RISULTATI -AUMENTARE I RISULTATI A PARITA' DI SPESA 22
  • 23. GESTIONE DEL RISCHIO IL PERCORSO DELLA QUALITA' 3)ACCESSIBILITA' E' LA POSSIBILITA' DEL PAZIENTE DI USUFRUIRE DELLE PRESTAZIONI NEL MODO MIGLIORE POSSIBILE -NEL TEMPO E NEL LUOGO PIU' OPPORTUNO -NELLA QUANTITA' SUFFICIENTE -AD UN COSTO RAGIONEVOLE 23
  • 24. GESTIONE DEL RISCHIO ILPERCORSO DELLA QUALITA' 4) APPROPRIATEZZA DELLE PRESTAZIONI QUANDO SONO AL TEMPO STESSO: -PERTINENTI RISPETTO ALLE PERSONE, CIRCOSTANZE E LUOGHI -VALIDE SCIENTIFICAMENTE E TECNICAMNETE -ACCETTABILI PER I PAZIENTI E PER GLI OPERATORI 24
  • 25. GESTIONE DEL RISCHIO ILPERCORSO DELLA QUALITA' 5)COMPETENZA TECNICA : POSSESSO DELLE ABILITA' E DELLE CONOSCNZE NECESSARIE PER L'EROGAZIONE DEL SERVIZIO 6)AFFIDABILITA':CAPACITA' DI EROGARE I SERVIZI NEL MODO PREVISTO 7)SODDISFAZIONE GRADO DI APPREZZAMENTO DEL SERVIZIO DA PARTE DELL'UTENTE 8)COMPRENSIONE DELL'UTENTE:RIGUARDO LE LORO ESIGENZE MATERIALI E PSICOLOGICHE 9)SICUREZZA:ASSENZA DI PERICOLI, RISCHI E DUBBI. 25
  • 27. RICOVERO IN OSPEDALE PROBLEMI ETICI 1) CONVENZIONE INTERNAZIONALE SUI DIRITTI DELL'INFANZIA (LEGGE N.176/1991) LE DECISIONI PRESE DEVONO CONSIDERARE IN PRIMO LUOGO GLI INTERESSI DEL BAMBINO (ART.3) OGNI BAMBINO HA UN DIRITTO INERENTE ALLA VITA (ART.6) IL MINORE HA DIRITTO DI GODERE DEL MIGLIOR STATO DI SALUTE POSSIBILE E DI BEBEFICIARE DI SERVIZI MEDICI E
  • 28. RICOVERO IN OSPEDALE PROBLEMI ETICI 2)LA CARTA DEI DIRITTI DEL BAMBINO IN OSPEDALE NATA COME POSTILLA ALLA CONVENZIONE INTERNAZIONALE DEI DIRITTI DEL BAMBINO E' FORMATA DA 14 ARTICOLI CHE HANNO LO SCOPO DI PROMUOVERE L'INTERESSE DEL BAMBINO RICOVERATO ”GARANTENDOGLI I DIRITTI DI SOPRAVVIVVENZA, SVILUPPO, PROTEZIONE E PARTECIPAZIONE SENZA ALCUNA DISTINZIONE O DISCRIMINAZIONE”. ARTCOLI 7 ED 8 : “IL BAMBINO HA DIRITTO DI ESSERE INFORMATO (NON PRIMA DEI 7 ANNI) CON UN LINGUAGGIO ADEGUATO ALLA SUA ETÀ DELLE SUE CONDIZIONI DI SALUTE E DELLE TERAPIE CHE STA SEGUENDO (PROCESSO
  • 29. RICOVERO IN OSPEDALE SOLO QUANDO OCCORRE PER LE CONDIZIONI DEL PAZIENTE PER NECESSITA’ DI PRESTAZIONI
  • 30. RICOVERO IN OSPEDALE PER NECESSITA’ DI PRESTAZIONI OSSERVAZIONE MEDICA E PRESTAZIONI INFERMIERISTICHE PIU’ VOLTE AL GIORNO PROCEDURE DIAGNOSTICHE O TERAPEUTICHE CONTROLLO DI TERAPIE O EFFETTI COLLATERALI
  • 31. MOTIVI DI RICOVERO IN OSPEDALE PATOLOGIA PATOLOGIA RESPIRATORI CARDIACA ACUTA A ALTERAZIONE PATOLOGIA CONDIZIONI ADDOMINALE GENERALI TRAUMI- PATOLOGIA INCIDENTI- DEL SN USTIONI - INTOSSICAZIONI PATOLOGIA VARIE( MALTRATT.ABUSO ACUTA VIOLENZA) CHIRURGICA
  • 32. SUGGERIMENTI FOCALIZZARE L'ATTENZIONE SULLA PREVENZIONE, LA RIORGANIZZAZIONE ED IL POTENZIAMENTO DELLE CURE PRIMARIE E ALLO SVILUPPO DELL'INTEGRAZIONE SOCIO-SANITARIA, COME PREVISTO DAL “PATTO PER LA SALUTE” FIRMATO NELLA CONFERENZA STATO-REGIONI. ISTITUIRE PERCORSI CLINICI DEFINITI, CURE INTERDISCIPLINARI, INFORMAZIONE AI PAZIENTI E CONOSCENZA DEL GRADO DI SODDISFAZIONE DEI PAZIENTI (CUSTOMER SATISFACTION) TRASFERIRE I RISULTATI DELLA RICERCA IN PRATICHE ASSISTENZIALI EFFICACI CON APPROPRIATI INVESTIMENTI ECONOMICI E DI RISORSE UMANE.
  • 33. EFFETTI DESIDERATI MAGGIORE INVESTIMENTO SULLA PREVENZIONE E RIDUZIONE RICOVERI IMPROPRI RIDUZIONE DELLA SPESA SANITARIA MIGLIORE BILANCIAMENTO TRA LIVELLO QUALITATIVO DELLE PRESTAZIONI E RISORSE ECONOMICHE DESTINATE ALLA SANITA'
  • 34. LE RETI SANITARIE LE RETI SANITARIE RAPPRESENTANO UNA FORMA ORGANIZZATIVA CHE CONSENTE LA CONDIVISIONE DI PERCORSI ASSISTENZIALI COORDINATI ED INTEGRATI E PREVIENE LA FRAMMENTAZIONE E LA DISPERSIONE DEI SERVIZI SANITARI ORGANIZZATIVAMENTE DISTINGUIAMO TRA RETI CLINICHE E NETWORK SANITARI
  • 35. LE RETI SANITARIE LE RETI CLINICHE SONO COSTITUITE DA GRUPPI DI PROFESSIONISTI O DI ORGANIZZAZIONI SANITARIE CHE LAVORANO IN MANIERA COORDINATA, MA NON SONO COSTRETTI DA LEGAMI ISTITUZIONALI. SONO DELLE RETI AD INTEGRAZIONE VERTICALE E CIOE' INSIEMI COORDINATI DI STRUTTURE SANITARIE CHE OPERANO IN DIFFERENTI LIVELLI ASSISTENZIALI CON L'OBIETTIVO DI PIANIFICARE ED EROGARE TUTTE LE PRESTAZIONI PREVISTE DAL PERCORSO ASSISTENZIALE DEL PAZIENTE NELL'AMBITO DELLA STESSA RETE. IL PERCORSO ASSISTENZIALE DI UN PAZIENTE E' L'INSIEME DELLE AZIONI, DELLE RELAZIONI E DELLE TRANSAZIONI CHE POSSONO GARANTIRGLI LA CONTINUITA' DELL'ASSISTENZA, L'APPROPRIATEZZA DELLE PRESTAZIONI ED UN APPROCCIO
  • 36. LE RETI SANITARIE I NETWORK SANITARI SONO SISTEMI MULTIOSPEDALIERI LEGATI DA RELAZIONI CONTRATTUALI CHE POSSONO COMPORTARE L'UNIFICAZIONE DELLA PROPRIETA'. SONO IN GENERE RETI AD INTEGRAZIONE ORIZZONTALE, ORIENTATE AD OTTENERE LA COOPERAZIONE TRA EROGATORI DELLO STESSO SETTING ASSISTENZIALE E SONO FINALIZZATE A STABILIRE UNA COLLABORAZIONE CLINICA SISTEMATICA, CHE PUO’ RIVERBERARE NELLA CONDIVISIONE DI CONOSCENZE, INFORMAZIONI E MODALITA' OPERATIVE. NASCONO DALLA NECESSITA' DI RIPARTIRE IL
  • 37. LE RETI SANITARIE IL MODELLO “HUB AND SPOKE” DELLA REGIONE EMILIA ROMAGNA PREVEDE LA CONCENTRAZIONE DELL'ASSISTENZA DI ELEVATA COMPLESSITA' IN CENTRI DI ECCELLENZA (HUB), SUPPORTATI DA UNA RETE DI SERVIZI (SPOKE), CUI COMPETE IL PRIMO CONTATTO CON I PAZIENTI E IL LORO INVIO AI CENTRI DI RIFERIMENTO QUANDO UNA DETERMINATA SOGLIA DI GRAVITA' CLINICO- ASSISTENZIALE VIENE SUPERATA. LE UNITA' PERIFERICHE (SPOKE) PARTECIPANO ALLA GESTIONE GLOBALE DEL PAZIENTE GARANTENDONE IL PRIMO TRATTAMENTO, L'EVENTUALE INVIO ALL'HUB E LA RIPRESA IN CARICO PER IL FOLLOW-UP
  • 38. LE RETI SANITARIE L'ASSOCIAZIONE DEGLI OSPEDALI PEDIATRICI ITALIANI (AOPI): OSPEDALE MEYER, FIRENZE OSPEDALE BURLA GAROFALO, TRIESTE AO UNIVERSITARIA PRESIDIO OSPEDALIERO SCALESI, ANCONA ISTITUTO G.GASLINI, GENOVA OIRM SANT'ANNA, TORINO OSPEDALE DEI BAMBINI, BRESCIA AZIENDA OSPEDALIERA, PADOVA AZIENDA OSPEDALIERA SANTOBONO-PAUSILIPON, NAPOLI OSPEDALE PEDIATRICO BAMBINO GESU', ROMA
  • 39. LE RETI SANITARIE L'ASSOCIAZIONE DEGLI OSPEDALI PEDIATRICI ITALIANI (AOPI): E' UNA RETE AD INTEGRAZIONE ORIZZONTALE, SENZA CARATTERISTICHE GERARCHICHE, MA NON ARTICOLATA IN UN AMBITO TERRITORIALE SPECIFICO LA FINALITA' DELLA RETE E' IL COORDINAMENTO DI INIZIATIVE SIA IN AMBITO NAZIONALE CHE INTERNAZIONALE, ATTE A PROMUOVERE LO SVILUPPO CULTURALE, SCIENTIFICO E GESTIONALE DELLE STRUTTURE ASSISTENZIALI AD ALTA SPECIALITA' DEDICATE ALL'AREA
  • 40. VALUTAZIONE DEL GRADO DI URGENZA DEL TRASPORTO 1) Primo grado: trasporto immediato 2) Secondo grado: trasporto al più presto possibile 3) Terzo grado:trasporto necessario, ma non urgente
  • 42. DESTINAZIONE ELETTIVA AUTORIZZATA PRIMO LIVELLO SEDI ELETTIVE DI TRATTAMENTO DIAGNOSTICO E TERAPEUTICO DI EMERGENZA ED URGENZA DEVONO DISPORRE DI PRONTO SOCCORSO E DELLE SEGUENTI FUNZIONI SPECIFICHE: RIANIMAZIONE MEDICINA GENERALE E DI URGENZA CHIRURGIA GENERALE E DI URGENZA ORTOPEDIA E TRAUMATOLOGIA CARDIOLOGIA CON U.C.C
  • 43. DESTINAZIONE ELETTIVA AUTORIZZATA SECONDO LIVELLO SEDI ELETTIVE DI TRATTAMENTO DIAGNOSTICO E TERAPEUTICO DI EMERGENZA ED URGENZA DEVONO DISPORRE DI PRONTO SOCCORSO E DELLE SEGUENTI FUNZIONI SPECIFICHE: CARDIOCHIRURGIA NEUROCHIRURGIA CHIRURGIA VASCOLARE CHIRURGIA TORACICA TERAPIA INTENSIVA NEONATALE TERAPIA INTENSIVA PEDIATRICA UNITA’ PER GRANDI USTIONATI UNITA’SPINALE
  • 45. ATTIVITÀ FORMATIVA NEI CENTRI PERIFERICI Per il personale operante nei centri periferici è auspicabile che si svolgono dei corsi di rianimazione e stabilizzazione del paziente critico, rispettando un programma specifico di rianimazione pediatrica ed utilizzando protocolli per l’ assistenza al neonato nelle prime ore di vita.
  • 46. MEZZI DI TRASPORTO Autoambulanza Elicotteri Aerei
  • 47. AUTOAMBULANZA E’ preferibile usare un’autoambulanza specificatamente strutturata per il trasporto neonatale, con dei requisiti specifici: Isolamento termico ed acustico Particolarmente curata nel comfort di marcia Allestita per il trasporto
  • 48.
  • 49. INCUBATRICE DA TRASPORTO Ventilatore pressometrico con gas riscaldati ed umidificati; Misuratore della temperatura corporea del neonato e dell’ incubatrice Aspiratore elettrico Pompa di infusione per liquidi e farmaci Monitor cardio-respiratorio con saturimetro, rilevazione della PA, PO2
  • 50.
  • 51. BORSA DEL TRASPORTO La borsa per il trasporto è composta da una serie di scomparti codificati con un codice colore, contenenti l’ occorrente per affrontare qualsiasi emergenza. Assemblate alla borsa ci sono poi altre tasche per il materiale più voluminoso (sondini d’aspirazione, sondini gastrici, set per cateterismi, set per PNX, ecc.).
  • 52.
  • 54. Attivazione del trasporto Richiesta telefonica Raccolta dati ( età gestaz.peso,tipo di parto, condizione clinica ecc.) Chiamata del personale reperibile
  • 55. Patologie neonatali che più frequentemente richiedono il trasporto a destinazioni elettive Prematurità Neonato che necessita di assistenza ventilatoria Neonato O2 dipendente con insufficienza respiratoria ingravescente Sospette malformazioni congenite letali o gravi Neonato con sindrome ipossico-ischemica di 2°/3°grado Neonato con grave compromissione dei parametri vitali (stato di shock, stato di male)
  • 57. 1° FASE Controllo dell’attrezzatura: - Incubatrice - Borsa del trasporto - Modulistica - Ambulanza
  • 58. 2° FASE Stabilizzazione del neonato - airway - breathing - circulation - drugs - rilevazione dei parametri vitali (F.C. SaO2. P.A. E.A.B. stick glicemico) Assistenza durante il trasporto
  • 59. 3° FASE Riordino e disinfezione dell’incubatrice Ripristino del materiale usato Registrazione del trasporto
  • 60. Il trasporto neonatale rappresenta un argomento cruciale nell’assistenza al neonato critico. Per questo motivo va organizzato ed effettuato con mezzi adeguati e personale specializzato. Sarebbe auspicabile il cosìdetto