La Curiosità è Davvero Una Motivazione Intrinseca Innata
1. LA CURIOSITÀ È DAVVERO UNA MOTIVAZIONE INTRINSECA INNATA?
2. Svariati studi hanno dimostrato che la curiosità come motivazione intrinseca è presente sia nel mondo animale che in quello umano. Si può notare infatti che “i cuccioli”, sia animali che umani, in tenera età esplorano il mondo a loro circostante senza motivazioni specifiche. Molto spesso, esempio i ratti, intraprendono un’esplorazione per pura curiosità interrompendo questa attività nel momento in cui sentono il bisogno di soddisfare bisogni primari. Interrante notare come in alcuni casi la curiosità non solo possa superare i bisogni primari, ma come essa addirittura posso funzionare da ricompensa. Per esempio in un esperimento di Butler si può notare che le scimmie aprivano finestre per il sempre piacere di scoprire stanze nuove.
3. Ma quali prove abbiamo che la curiosità sia veramente una motivazione intrinseca? La risposta ci viene data dal fatto che questo elemento si a presente anche nel mondo animale,come tra scimmie, pesci e uccelli. Differenza tra il mondo animale e quello umano è che in quest’ultimo la curiosità è particolarmente marcata e, come dice Lorenz, permanente in tutta la vita, cioè è una carattere giovanile persistente.
4. La curiosità va di pari passo con l’uso che gli esseri viventi fanno della mente per adattarsi all’ambiente: più si servono della mente più l’evoluzione li dota della curiosità. Un’altra prova di questa motivazione intrinseca sono gli effetti del mancato soddisfacimento della curiosità: l’effetto principale è quello della noia, ma se questo stato di noia persiste anche l’attività mentale può risentirne.