1. ANNO 2 - NUMERO 5 - Febbraio/Marzo 2009
5 FREEPRESS di ENOGASTRONOMIA ABRUZZESE
2. >> Editore responsabile >> Direttore marketing
Creo Edizioni - Pescara Daniele Di Vittorio (ex fumatore)
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>> Direttore responsabile >> Grafica ed impaginazione
Cristina Mosca (non fumatrice) Creo Advertising - Pescara
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>> Coordinatore generale e art director >> Ufficio fotografico
Francesco Cinapri (non fumatore) Sergio Pasqual
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>> Area commerciale AGP Arti Grafiche Picene - Maltignano (Ap)
Alessio Pisciella (ex atleta)
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Per il numero 5 di C come Magazine hanno pianto, discusso, >> Creo Edizioni s.n.c. di Francesco Cinapri & C.
Via Misticoni, 28 - 65122 Pescara
ragionato, creato, sudato, interagito, baccaiato, mangiato e so- presso il centro direzionale “Il Molino” De Cecco
prattutto lavorato insieme a noi i cari Giulio Gennari, Guernica, Tel. e Fax 085.386184
Maurizio Di Battista, Sara Di Paolo, Francesca Luciani, Simona www.c-magazine.it - info@c-magazine.it
Piattella, Anita Righetti, Giovanni Rosato e Andrea Santilli.
Registrazione presso il Tribunale di Pescara
n° 7/08 del 31/03/2008
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3. C COME SOMMARIO ovvero cosa troverete nel numero cinque
07 >> C come Editorial(i) 40 >> C come Sigep
Aziende abruzzesi a Rimini - Reportage
09 >> C come Fumetto
44 >> C come Vi consigliamo
10 >> C come Prospettive Mascarpino, mon amour
Il PSR 2007-2013
47 >> C come Saral Food
16 >> C come Blog Vi aspettiam a Silvi Marina
Erborina in cucina
48 >> C come Ricette
19 >> C come Alimentazione Le proposte della Federazione Cuochi
Leggerezza: occhio alle promesse
52 >> C come Borgo
20 >> C come Antonio Strammiello Ecco “Lauretum Vinum et Oleum”
A Pescara il pupillo di Heinz Beck
57 >> C come Film
24 >> C come Identità Golose Lezioni di cioccolato
Zafferano - mondo, sola andata - Reportage
58 >> C come News
30 >> C come Naturale
Alla scoperta del miglio 64 >> C come Inserzione
36 >> C come Tradizione
Frutta e verdura: quando trovarle?
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4. C COME EDITORIAL(I)
di Cristina Mosca & Francesco Cinapri
C COME BUON COMPLEANNO C COME MILANO VICINO L’EUROPA
Cristina Mosca Francesco Cinapri
Direttore responsabile di C-Magazine Direttore artistico di C-Magazine
Colore preferito: blu Colore preferito: quello degli occhi della donna che ama
Al momento è: una molla in tensione. Al momento è: assolutamente romantico
Dal 2009 si aspetta: concretezza. Dal 2009 si aspetta: un bel gratta e vinci da 500.000 euro
L’aria di primavera c’è. Si nasconde bene ma c’è, abbiate Questo è un editoriale itinerante che nasce sulla lunga strada
fiducia. Si è infilata nelle folate di vento di scirocco e ci fa “le che parte da Milano, capitale della moda e per questo inizio
poste” dietro l’angolo del nostro ufficio, lì dove quel profumo febbraio capitale anche della cucina d’autore, e terminerà a
inaspettato ci coglie di sorpresa e ci mette di buonumore. È Pescara. Fuori dal finestrino del treno per adesso ancora si-
un’aria di primavera che si diluisce nella luce delle giornate lenzioso c’è tanta neve; neve che ha gelato i nostri corpi, ma
che si allungano, ed è la responsabile di quel “friccichio” che non di certo lo spirito del “voler conoscere” che da un anno
ci fa rabbrividire la pelle. E noi la omaggiamo già, rimbalzando circa a questa parte anima noi di C - Magazine. Tagliamo a
metà l’Italia, soffriamo un po’ il caldo e un po’ il freddo, e da
i suoi sapori da una rubrica all’altra di C, da quella dedicata
questa giornata riportiamo ai nostri lettori la certezza di aver
al naturale a quella delle tradizioni, concludendo con una
imparato tanto e anche un pezzetto di “Identità Golose”. Tor-
new entry: la Federazione Italiana Cuochi regionale, che a niamo nel nostro Abruzzo, infatti, dopo aver passato un’in-
partire da questo numero sarà presente su C attraverso le sue tera giornata per voi al congresso italiano di cucina d’autore
rappresentanze provinciali che vi metteranno a disposizione che ha arricchito il nostro bagaglio culturale/culinario e ci
le loro ricette. È una piccola scommessa che abbiamo scelto ha messo davanti a chef stellati di tutto il mondo, passando
di fare insieme e che ci porterà alla riscoperta delle nostre da Ferran Adrià a Carlo Cracco, da Mauro Uliassi ai fratelli
tradizioni culinarie, impreziosite da un tocco di modernità e Roca, da Arzak a Massimo Bottura; torniamo fieri comunque
di creatività, da parte di chi resta sempre dietro le quinte... del nostro Abruzzo, rappresentato dall’ormai affermatissimo
o dietro i fornelli, come dir si voglia. Infine ci siamo divertiti bistellato Niko Romito, chef del ristorante Reale di Rivison-
realizzando reportage per un po’ tutta Italia, da Rimini a doli, che assieme ad altri chef ha tenuto un workshop su
Milano, passando al ritorno nel nostro Loreto Aprutino. Una una spezia all’Abruzzo molto cara: lo zafferano. Sono state
chicca tutta per voi: la presentazione del Piano di Sviluppo illustrate la storia, le caratteristiche e le enormi potenziali-
Rurale 2007-2013, argomento di attualità galoppante e che tà dell’“oro rosso” come qualcuno ama definirlo. Oltre tutto
nessuno finora ha avuto l’ardire di riassumere. “Perché noi questo, tanti volti noti, tanto cibo “buonissimo” e, passatemi
il termine, “bellissimo”. Ma non fatemi anticipare troppo: vi
valiamo”.
lascio alle parole ed alle immagini del reportage effettuato
E a proposito, avete portato il conto? A marzo C-Magazine
nella nostra giornata milanese, dalla quale torniamo carichi
spegnerà la sua prima candelina! E il suo regalo personale è di aspettative e consapevoli di appartenere ad una regione
una piccola postazione al Saral Food al PalaUniverso di Silvi principessa in materia culinaria...
Marina, dal 14 al 18 marzo. Quindi, veniteci a trovare. Sfogliate, sfogliate...!
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6. C COME PROSPETTIVE di Giovanni Rosato
2007-2013: MISSIONE
SVILUPPO RURALE
La nuova politica agricola favorisce i giovani
Per i non addetti ai lavori e ai tanti che si trovano per la prese, verificando che il loro operare agisca secondo criteri
prima volta a sentir parlare di Programma di Sviluppo di genuinità e salubrità delle produzioni.
Rurale (PSR) occorre fare un breve preambolo. Il settore Il 13 novembre 2008 sono stati pubblicati sul B.U.R.A.
dell’agricoltura consta di svariate caratterizzazioni scandite (bollettino ufficiale della regione Abruzzo) i primi bandi
da norme e regolamenti comunitari, nazionali e regionali: del Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 predisposti
ogni regione plasma sulle proprie peculiarità territoriali pro- dall’assessorato all’agricoltura della Regione Abruzzo ed
grammi e misure che possano sostenere, incentivare e pro- approvati dalla giunta regionale.
muovere pratiche di buona agricoltura. I finanziamenti pubblici derivano dal Fondo europeo agri-
Districarsi nella marea di misure non è affatto facile e le colo per lo sviluppo rurale (FEASR), da fondi nazionali e
496 pagine del PSR 2007-13 sfidano anche i più temerari regionali. Sono previsti 384 milioni di quota pubblica per il
a farlo. prossimo settennio, che vanno a sommarsi al capitolo della
Fondata su un approccio metodologico per la promozione spesa privata per un totale di investimenti pari a 576 mil-
di strategie di sviluppo efficaci, la nuova impostazione della ioni di euro.
politica di sviluppo rurale rappresenta uno dei punti di forza Sono quattro gli assi prioritari: il miglioramento della com-
del sistema di programmazione destinata a fronteggiare le petitività del settore agricolo e forestale, con l’obiettivo
sfide dei prossimi anni. Coerentemente con questi indirizzi, di promuovere la conoscenza, l’innovazione e miglio-
la Regione Abruzzo ha innescato un processo di consul- ramento la qualità dei prodotti agricoli; il miglioramento
tazione e partecipazione di tutti i soggetti sociali, econo- dell’ambiente e dello spazio rurale, che promuove un uso
mici, tecnici ed istituzionali del sistema agricolo e rurale sostenibile dei terreni agricoli e di quelli forestali; la qualità
regionale. della vita nelle zone rurali e la diversificazione dell’economia
La scelta della nuova PAC (Politica Agricola Comune) è pun- rurale attraverso il sostegno alla creazione di micro-im-
tare non a particolari specificità di prodotto, ma su politiche prese, alla formazione degli attori economici e ai servizi
di sostegno all’azienda, per la tutela e la valorizzazione di per la popolazione rurale. Infine c’è l’approccio LEADER,
tutte le peculiarità produttive, paesaggistiche e storiche del gestito dai GAL (gruppi di azione locale), che si basa su un
mondo rurale. Tutto questo con l’obiettivo di individuare nel approccio territoriale dalla fase di progettazione sino alla
territorio il luogo in cui si realizza il radicamento delle im- gestione degli interventi.
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7. In questi quattro assi ad oggi sono attive sette misure:
la numero 111, per le azioni nel campo della formazione
professionale e dell’informazione (in cui rientrano un piano
regionale di formazione e un accreditamento di enti di for-
mazione); la 112, per l’insediamento di giovani agricoltori;
la 113, per il prepensionamento degli imprenditori e dei
lavoratori agricoli; la 114, per i servizi di consulenza agrico-
la e forestale; la 121, per l’ammodernamento delle aziende
agricole; la 123, per l’accrescimento del valore aggiunto dei
prodotti agricoli; e la 226, per la ricostituzione del poten-
ziale produttivo forestale e interventi preventivi a difesa dei
boschi dai rischi di incendi.
«Le domande vanno inoltrate attraverso i CAA (Centri di As-
sistenza Agricola) presenti in tutto il territorio regionale, i
quali potranno fornire informazioni dettagliate sulle misure
e i requisiti necessari per accedervi – ci spiega Francesco
Bozzelli, dirigente del Settore piani e programmi integrati
della direzione agricoltura, foreste e sviluppo rurale della
regione Abruzzo – Tra le novità più interessanti troviamo
il “pacchetto giovani”, che consentirà di unire al premio di
insediamento i contributi per investimenti aziendali, per la
consulenza e la formazione attraverso centri accreditati. Ci
sono misure importanti che incentivano l’applicazione di tec-
niche produttive a basso impatto ambientale, di produzione
biologica e interventi a tutela del paesaggio. C’è spazio an-
che per attività non prettamente agricole come l’artigianato
tipico e incentivi volti a favorire il miglioramento delle strut-
ture rurali, dalla realizzazione di impianti per la produzione
e distribuzione di energia da fonti rinnovabili, alla creazione
di nuove occasioni di reddito delle aziende agricole che
producono beni e servizi. Tutto questo, con l’obiettivo di
sviluppare nuove opportunità occupazionali in aree rura-
li svantaggiate, facendo leva sul turismo del territorio, dagli
eventi culturali alla ristorazione di qualità basata su prodotti
tipici». Grazie ad una delibera proposta dal neo assessore
regionale alle Politiche agricole Mauro Febbo ed approvata
il 2 febbraio, infine, anche i liberi professionisti che si oc-
cupano di agricoltura potranno, se iscritti ai rispettivi Albi
e Collegi professionali, accedere al portale SIAN (Sistema
Informativo Agricolo Nazionale). Le domande potranno es-
sere presentate tramite una password che verrà rilasciata
loro dalla Direzione Agricoltura della Regione. Tutte le noti-
zie e gli aggiornamenti del settore sono regolarmente pub-
blicate su www.regione.abruzzo.it/agricoltura.
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8.
RIPARTIZIONE INDICATIVA PER MISURA DI SVILUPPO RURALE
Tabella 21 Piano Finanziario per Misura
Misura
Contributo Spesa
Descrizione Spesa privata Costo totale
FEASR pubblica
111 Formazione professionale, azioni di informazione, … 2.905.269 6.602.884 733.654 7.336.538
112 Insediamento di giovani agricoltori 18.157.933 41.268.030 0 41.268.030
113 Prepensionamento di agricoltori e lavoratori agricoli 726.317 1.650.720 0 1.650.720
114 Servizi di consulenza per gli agricoltori … 2.178.952 4.952.164 1.238.041 6.190.205
115 Avviamento di servizi di assistenza alla gestione, di 0 0 0 0
sostituzione e di consulenza …
Ammodernamento delle aziende agricole 23.968.471 54.473.798 66.579.085 121.052.883
121
122 Accrescimento del valore economico delle foreste 2.905.269 6.602.884 6.602.884 13.205.768
123 Accrescimento del valore aggiunto dei prodotti agricoli e 10.168.442 23.110.095 34.665.144 57.775.239
forestali
Cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e 5.810.538 13.205.768 19.808.654 33.014.422
124
tecnologie, nel settore agric.
Miglioramento e creazione delle infrastrutture connesse allo 0 0 0 0
125
sviluppo dell'agricoltura
Ricostituzione del potenziale di produzione agricola 0 0 0 0
126
131 Aiuto finalizzato catastrofi naturali a rigorosi requisiti basati
danneggiato da all’adeguamento 0 0 0 0
sulla legislazione Comunitaria
Sostegno agli agricoltori che partecipano ai sistemi di qualità 2.905.268 6.602.882 3.555.399 10.158.281
132
alimentare
Sostegno alle associazioni di produttori per le attività di 2.905.269 6.602.884 2.829.807 9.432.691
133
promozione e informazione
Totale Asse 1 – Competitività 72.631.728 165.072.110 136.012.650 301.084.778
211 Indennità per svantaggi naturali a favore di agricoltori delle 15.624.268 35.509.700 0 35.509.700
212 zone montane
Indennità per svantaggi naturali a favore di agricoltori in zone 3.124.854 7.101.941 0 7.101.941
213 Indennitàdalle zone mont.
diverse Natura 2000 e indennità connesse alla Direttiva 2000/60/CE 0 0 0 0
214 Pagamenti agroambientali 26.873.740 61.076.682 0 61.076.682
215 Pagamenti per il benessere degli animali 0 0 0 0
216 Sostegno agli investimenti non produttivi 2.499.883 5.681.552 1.893.851 7.575.403
221 Primo imboschimento di terreni agricoli 9.374.561 21.305.820 7.101.940 28.407.760
222 Primo impianto di sistemi agro-forestali su terreni agricoli 0 0 0 0
223 Primo imboschimento di terreni non agricoli 1.874.912 4.261.164 1.420.388 5.681.552
224 Indennità Natura 2000 0 0 0 0
225 Pagamenti per interventi silvoambientali 0 0 0 0
226 Ricostituzione del potenziale forestale ed introduzione di 1.249.941 2.840.775 710.194 3.550.969
227 Sostegno preventivi
interventi agli investimenti non produttivi nel settore forestale 1.874.912 4.261.164 1.065.291 5.326.455
Totale Asse 2 – Ambiente 62.497.070 142.038.795 12.191.663 154.230.459
311 Diversificazione in attività non agricole 6.503.074 14.779.714 22.169.568 36.949.282
312 Sostegno alla creazione e sviluppo di micro-imprese 2.229.625 5.067.330 5.067.330 10.134.660
313 Incentivazione delle attività turistiche 2.229.625 5.067.330 2.171.713 7.239.043
321 Servizi essenziali per l’economia e la popolazione rurale 3.158.636 7.178.718 1.794.679 8.973.397
322 Riqualificazione e sviluppo dei villaggi 3.158.636 7.178.718 7.178.718 14.357.436
323 Tutela e riqualificazione del patrimonio rurale 1.300.615 2.955.943 0 2.955.943
331 Formazione e informazione, per gli attori economici …. 0 0 0 0
341 Acquisizione di competenze, animazione ed attuazione 0 0 0 0
Totale Asse 3 – Diversificazione 18.580.210 42.227.750 38.382.008 80.609.758
411 Competitività 1.266.832 2.879.164 959.721 3.838.885
412 Ambiente e gestione del territorio 1.689.110 3.838.886 1.645.237 5.484.123
413 Qualità della vita/diversificazione 3.378.220 7.677.773 2.559.257 10.237.030
421 Cooperazione 422.278 959.723 0 959.723
431 Gestione del Gruppo di Azione Locale (GAL), acquisizione di 1.689.110 3.838.886 0 3.838.886
competenze, animazione
Totale Asse 4 - Leader 8.445.550 19.194.432 5.164.215 24.358.647
Misura 511 - Assistenza tecnica 6.756.440 15.355.545 15.355.545
Totale programma 168.911.000 383.888.636 191.750.555 575.939.191
343 magazine 15
9. C COME BLOG
di Francesco Cinapri - www.cucinamente.it
http://erborina.blogspot.com
“Oye como va…”
Sono queste le prime parole che ti vengono in mente una mi sono anche interessata alla fotografia di food. Il primo
volta conosciuta Erborina, perché lei, anche se vive e lavora blog era un blog generale, dove parlavo di tutto e di nulla: un
a Milano, è spagnola: venuta in Italia per amore («ma forse modo per sentirmi vicino ad amici e famiglia perché mi ero
era già scritto da qualche parte»), oggi collabora per Giallo appena trasferita dalla Spagna. Poi ho cominciato ad inseri-
Zafferano e comincia a fare qualche foto per la pubblicità. re qualche ricetta e finalmente è diventato un foodblog. Un
La mano abile da fotografa caratterizza infatti le pagine del annetto fa ho pensato che sarebbe carino aprirne uno anche
suo blog, tra una treccia dolce con la confettura di zucca, un in italiano».
muffin o un gugelhupf al cioccolato, e tra panna cotta con Per lei il binomio cibo-fotografia nutre corpo e mente, infatti
pere al vino speziato Roscon de Reyes e ciambellone dei re. si abbandona ai suoi periodi più ispirati «come tutti quelli
E siccome non di solo dolce vive Erborina, sono da citare il che cucinano per passione: la cosa che mi piace di più in
cous cous con triglie e verdure in padella e la favolosa spalla assoluto è la pasta fresca fatta in casa, cosa molto strana
d’anello cotta nell’argilla verde. per un’andalusa. Il dolce non è mai stato il mio forte però
Il suo primo blog era in spagnolo: una volta preso posses- ultimamente ne faccio tanti!»
so della lingua del Paese che la ospita non poteva esimersi E ci verrebbe da dire... olè!
dal provarci anche in italiano. Alicia (questo il vero nome di
Erborina) ha quasi 33 anni e naturalmente una passione in- Mini Pizze Express (foto pagina accanto)
finita per la cucina che le è stata tramandata dalla famiglia.
«Ho cominciato da piccola con mia mamma e mia nonna. Ingredienti per 2 persone:
- racconta - A casa mia a tutti piace cucinare o parlare di Pane pita 2, passata di pomodoro 250 g, mozzarella 200 g
cibo/vino... È nei geni!». Perché Erborina? «Mi piaceva l’idea capperi 1 cucchiaino, acciughe sotto olio/aceto 2
di inventare un piccolo personaggio, un pupazzetto carino, foglie di basilico 2, sale, pepe, origano, olio d’oliva q.b.
divertente, il nome in realtà l’ha inventato il mio compagno,
che lavora in pubblicità: erborina in milanese significa prez- Preparazione:
zemolo. Poi è nato il logo: io, Erborina, ed il mio gatto, Neo. Il 1 Mettere la passata di pomodoro in una ciotolina; salare,
disegno poi è stato ridefinito e migliorato da mio fratello che pepare ed aggiungere un cucchiaio d’olio. Mescolare bene.
fa il grafico... è stato proprio un lavoro di gruppo!». Ammette 2 Tagliare il pane pita longitudinalmente; sistemarvi sopra la
con tranquillità che la cucina in Spagna è importante, ma salsa di pomodoro, aggiungere la mozzarella tagliata, i cap-
che lo è ancor di più in Italia dove il cibo e l’arte tra i fornelli peri, le acciughe e spolverare con origano.
sono presi veramente sul serio. «Prima di Erborina ho aperto 3 Cuocere in forno caldo a 190° per 10-15 minuti.
amiloquemegustaescocinar.com, che ancora esiste: è il mio 4 Decorare con una fogliolina di basilico e servire con un filo
blog in spagnolo. Adoro cucinare e durante questi ultimi anni d’olio d’oliva o piccante.
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10. C COME ALIMENTAZIONE di Francesca Luciani, biologa
LEGGEREZZA: OCCHIO ALLE PROMESSE
La strategia è ridurre le quantità
Formaggi, yogurt, Coca Cola, margarina, birra e quant’altro
in versione “light” dovrebbero aiutare a mangiar bene e tan-
to, restando snelli o addirittura dimagrendo. Secondo le nor-
me dell’Unione Europea un cibo può essere definito “light”
quando il suo contenuto energetico, in termini di calorie, è
inferiore del 30% rispetto al corrispondente tradizionale. Da
un’inchiesta di Altroconsumo, però, emerge che non sem-
pre le promesse di leggerezza sono mantenute. Nel carrello
dell’associazione dei consumatori sono finiti grissini e yo-
gurt, mozzarelle e maionese, col risultato che il contenuto questa connessione e non frena l’appetito.
calorico di questi prodotti light non è molto diverso da quello Come per gli zuccheri, anche per i grassi esiste un sistema di
dei cibi tradizionali. comunicazione tra intestino e cervello: se si mangia “magro”
La concorrenza si fa a colpi di slogan: “meno calorie” o “30% si mangia di più e l’ago della bilancia si sposta inevitabilmen-
di olio in meno”, ma il risparmio che si evince dalle tabelle te a destra. La scelta di consumare latticini e salse low fat o
nutrizionali non è tale da giustificare l’acquisto del prodotto light si rivela controproducente: a ciò si aggiunge l’arrivo sul
dietetico ed è irrilevante ai fini di una dieta. Ad esempio, per i mercato dell’olestra, un grasso non assorbibile che riduce
prodotti da forno “light”, si parla di un risparmio calorico del l’assimilazione di alcune vitamine e provoca crampi addomi-
6%. Inoltre nel caso dei latticini l’apporto calorico ridotto è nali. I grassi di origine animale – il burro ad esempio – sono
dovuto alla maggior presenza di acqua, amidi e fibre: quin- stati criminalizzati per i loro grassi saturi dannosi per il cuore
di per un prodotto sostanzialmente più acquoso, il prezzo è e perciò sostituiti da grassi vegetali che però necessitano
identico se non più elevato. di modifiche chimiche (idrogenazione), tanto da diventare
Ma sostituire questi prodotti nella nostra alimentazione porta ancor più dannosi dei colleghi animali nonostante gli studi
davvero benefici? dimostrino che un consumo moderato di burro non nuoce
Generalmente nei cibi light gli zuccheri naturali saccarosio e affatto alla salute, e che l’olio extravergine d’oliva faccia pro-
fruttosio sono sostituiti da dolcificanti artificiali come aspar- prio bene!
tame e saccarina. Queste sostanze mentono ai sensi ma non Se l’eccesso calorico è uno dei grandi errori dell’alimenta-
al complesso “cervello digestivo” che è l’intestino. L’intro- zione di oggi, la strada per porre rimedio non passa dai cibi
duzione di zuccheri naturali nel tratto gastrointestinale è il light. Ridurre le quantità senza rinunciare alla qualità è la
primo passo per la regolazione e la segnalazione al cervello strategia vincente che permette a tutti di godere pienamen-
di appetito e sazietà: sensazioni che dai dolcificanti vengono te del cibo senza controindicazioni. Ogni alimento ha in sé
alterate. In pratica, non ci si sazia mai. Il cervello pensa alla proprietà funzionali positive e negative: meglio quindi con-
dolcezza come sinonimo di calorie e regola l’appetito di con- sumarlo in piccole quantità invece di sostituirlo con artifici
seguenza. Il consumo abituale di dolcificanti artificiali nega industriali dagli effetti quantomeno dubbi.
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11. C COME
ANTONIO STRAMMIELLO di Cristina Mosca - Foto: Giulio Gennari
NON È TUTTO ABRUZZO
QUELLO CHE LUCCICA
A Pescara il pupillo di Heinz Beck
L’eccezione che conferma la regola: un cuoco abruzzese Gambero Rosso. Ma da dove parte questa vocazione ai
che abruzzese non è ma che ha l’energia e la voglia di sen- fornelli, per questo ragazzo che appena diplomato non ha
tirsi di casa. Antonio Strammiello è il giovane cuoco che da esitato ad accettare semplici incarichi stagionali e che è
quasi cinque anni governa la cucina del ristorante gourmet cresciuto a Potenza tra i sapori del Sud? «Mia madre è lu-
Café Les Paillotes di Pescara, orchestrando magistralmente cana, mio padre campano – racconta – probabilmente è
anche i menu del ristorante pizzeria Il Granchio, del sushi nato tutto nella cucina di mia madre, quando l’aiutavo a
e oyster bar La Paiottina e del beach bar Robinson Cru- preparare i pasti. Anche adesso in cucina lavoro insieme ai
soe. Una varietà di servizi che impressiona l’utente ma non miei collaboratori, non mi piace il distacco. E pensare che a
certo Antonio: «Vogliamo fare di Les Paillotes il ristorante suo tempo scelsi l’istituto alberghiero quasi per gioco».
– confessa insieme al direttore Andrea Zana – L’abilità di L’eco dei sapori familiari lo porta a prediligere la cucina
un cuoco è rendere ogni piatto uguale a se stesso, nonos- mediterranea, con prodotti freschi e di casa nostra che non
tante gli infiniti dati variabili che si riscontrano quotidiana- subiscono lo stress dello stoccaggio e del trasporto, fino
mente, a partire dalla qualità della materia prima per finire a rispettare la stagionalità anche nei prodotti che offre il
persino all’umore di chi lo prepara». Nel caso di Antonio mare. L’esperienza aiuta Antonio a sviluppare sapori e a
Strammiello l’abilità è un piatto che va cucinato a fiamma perfezionarli nel tempo, e soprattutto a sposarli ai luoghi:
bassa e servito sempre caldo, condito con l’esperienza ac- «Il punto di forza di Heinz Beck? Appena arrivato a Roma
cumulata da anni di servizio presso i più grandi ristoranti si è comportato da Italiano: l’abilità sta nell’inventare nuovi
gourmet. «Nel giro di pochi anni sono stato a Firenze, a piatti che possano incontrare il gusto del pubblico che si
Roma, in Spagna e a Parigi, nel ristorante di Alain Ducasse. ha di fronte». «La proprietà ha voluto creare qualcosa che
La cucina francese non ha i nostri prodotti, ma ha una tec- fosse bello e duraturo – aggiunge Andrea Zana – per questo
nica, un rigore e soprattutto una perseveranza che forse noi ci crediamo e facciamo di tutto affinché sia un luogo ac-
dovremmo prendere come esempio. Mi sono stati di prezi- cogliente: una grande casa dove incontrarsi e condividere
oso insegnamento i 3 anni passati a Roma, ne La Pergola emozioni». La conversazione con Antonio Strammiello si
di Heinz Beck, che tuttora viene a farci visita con costanza: conclude nella nuova cucina a vista, che fa da vera e pro-
di lui ho conservato soprattutto l’abitudine di assaggiare pria finestra al lavoro dei cuochi permettendo ai clienti di
ogni singolo piatto che esce dalla cucina». Un’abitudine curiosare anche dai loro stessi tavoli: «Ritengo raggiunto il
che ha fatto meritare a Les Paillottes, il primo ristorante che mio obiettivo se una persona arriva qui con l’entusiasmo di
Antonio conduce da solo, tre forchette rosse con la Guida un bambino e va via con la voglia di ritornare. Ogni cucina
Michelin 2008, 15 punti sulla guida dell’Espresso 2008 (un ha un suo carattere, che non assomiglia a nessun altro: vor-
“cappello”, simbolo di cucina ottima) e 83 punti sull’ultimo rei che chi venisse a mangiare da me riconoscesse il mio».
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12. Ingredienti per 4 persone: Ingredienti per 4 persone:
16 scampi piccoli, 300 g di calamari., 100 g di pomodorini appassiti., 50 g di pane grattugiato, 2 cucchiai da 1400 g di coda di rospo, 16 g di lardo di Colonnata, 320 g di cime di rapa, 200 g di fagioli tondini,
tè di salsa agli scampi, 1 mazzetto di fiori di zucca, 1 mazzetto di prezzemolo, olio e.v.o. e sale q.b., 120 g di pomodorino Pachino, 8 g di rosmarino, 8 g di aglio, olio e.v.o. e sale q.b.,
300 g di zitoni De Cecco. peperoncino q.b.
Preparazione: Preparazione:
Cuocere gli zitoni per 8 minuti, scolarli ed allinearli su due fogli di carta da forno. Lasciare raffreddare e tagliare in modo tale da creare segmenti di pasta da 7 Pulire la coda di rospo e privarla dell’osso centrale; tagliare a medaglioni di circa 100 g. Lavare e sbollentare le cime di rapa e ripassarle in padella con un fondo
cm l’uno. Sgusciare gli scampi (tenendo da parte le teste) e preparare una tartare che verrà utilizzata tra uno strato e l’altro di pasta. Per la salsa dello sformato, di olio, aglio e peperoncino. Stendere il filetto della coda di rospo e farcire con le cime di rapa nella parte centrale. Chiudere ed avvolgere con il lardo aiutandosi
rosolare le teste degli scampi aggiungendoci l’acqua fino a coprirle ed immergere un mazzetto aromatico. Cuocere per dieci minuti, filtrare e legare con un roux di con lo spago. Cuocere i tondini a fiamma bassa per circa 30 minuti. Per il contorno preparare un fondo di lardo tagliato a julienne, pomodorini e aggiungere i
olio e.v.o. e maizena, lasciare raffreddare. Montare lo sformato creando degli strati quadrati con i segmenti di pasta e distribuire la salsa con la tartare di scampi tra fagioli tondini precedentemente cotti. Rosolare il medaglione della coda di rospo in forno, privarlo dello spago. Assemblare il piatto.
uno strato e l’altro, per un totale di tre strati. Coprire l’ultimo con il pane grattugiato e cuocere in forno preriscaldato a 180°C per circa 10 minuti. Per il contorno
tagliare a striscioline i calamari, i fiori di zucca e i pomodorini appassiti e farli rosolare in padella incorporandovi due cucchiai di salsa.
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13. C COME IDENTITA’ GOLOSE di Francesco Cinapri - Foto: Creo Edizioni
ZAFFERANO - MILANO, SOLA ANDATA
Tra i profumi del congresso della cucina d’autore
Presenti!
Sette ore di treno all’andata, altrettante al ritorno, a Mila- zione mondiale, nonché da volti noti della televisione italia-
no ci accolgono una temperatura gelida e tanta neve che na, ma si sa, “a tavola” si è tutti uguali...
non cessa mai di cadere durante tutto il giorno, ma non La convention è suddivisa in due spazi ben definiti per ciò
ci importa: siamo qui per partecipare al più grande evento che riguarda le dimostrazioni e le esibizioni degli Chef. Il
italiano della cucina d’autore. “Identità golose” è un evento primo è l’auditorium, in cui le dimostrazioni ai fornelli hanno
che si tiene ogni inizio anno, ideato dal guru del giornali- il supporto di due maxi schermi; il secondo, poco distan-
smo enogastronomico Paolo Marchi, ed è arrivato ormai te, è la sala bianca, in cui vengono organizzati workshop
alla sua quinta edizione. Da quest’anno si è trasferito al Mi- tematici.
lano Convention Centre in via Gattamelata, in centro città, La quinta edizione di “Identità Golose” ci porta a scoprire
in un ambiente più ampio rispetto a Palazzo Mezzanotte (ex segreti e storia di una spezia per noi abruzzesi molto comu-
Borsa di Milano) per dare spazio e risposta alla costante ne: lo zafferano. Nella sala bianca sono stati sei gli chef ad
richiesta di espositori, pubblico e relatori. interpretare un viaggio attorno allo zafferano con le ricette
Si respira un’aria familiare nonostante siamo circondati da più creative, dal dolce al salato, coordinati dal giornalista
personalità di spicco dell’enogastronomia e della ristora- Massimo Di Cintio. La massima esponente in materia è Ma-
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14. ria Josè San Roman, valenziana di Alicante, imprenditrice il Marocco e la Spagna. E in Italia non è solo l’Abruzzo a
nel campo dell’hotellerie dal 1978 che ha compiuto un lungo produrre l’oro rosso ma anche la Sardegna, che si classifica
studio sullo zafferano in collaborazione con la Universidad prima della nostra regione in quanto a produzione annua
de Castilla la Mancha, alla ricerca di possibilità gastrono- (22 ettari di terreno coltivati a zafferano), poi veniamo noi
miche innovative per il “tradizionale oro rosso”, come ama con i nostri 9 ettari – quasi tutti concentrati nella provincia
definirlo. «Lo zafferano è l’unica spezia che puoi vedere, dell’Aquila – ed infine la Liguria, la Toscana, l’Umbria e la
annusare e gustare ad una simile potenza», fa osservare, Sicilia, che assieme coltivano circa 5 ettari di terreno. Le
mentre ne spiega le origini. sue origini trovano vita nelle prime coltivazioni in Asia mi-
La crocus sativus è il nome della pianta che da vita al fiore nore e in molti Stati del bacino del Mediterraneo; in Spagna
dello zafferano, e per chi può pensare che noi italiani siamo infatti è stata inserita dai Fenici, che ne facevano un uso in-
i primi produttori al mondo è necessario dire che ci clas- solito per noi perché ci insaporivano la loro zuppa di pesce;
sifichiamo solo al quinto posto, dietro l’Iran, che effettua ci è dato pensare che lo zafferano sia stato il primo condi-
il 90% della produzione mondiale della spezia, la Grecia, mento europeo, accantonato parzialmente soltanto dopo
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15. la scoperta delle spezie del Nuovo Mondo. Una domanda seguente aumento vertiginoso dei prezzi a partire dal mese
sorge spontanea quando si parla di zafferano...ma perché di marzo. La nostra giornata si è conclusa con l’intervento
costa così tanto? La risposta più naturale sarebbe: perché di Niko, ma è trascorsa nell’auditorium seduti in prima fila
la sua produzione è limitata. Anche noi pensavamo questo, davanti a chef del calibro di Ferran Adrià, Carlo Cracco,
ma poi abbiamo conosciuto i numeri che girano intorno a Massimo Bottura, Juan Mary Arzak e la figlia Elena, i fratelli
questa spezia. «Per ottenere 1kg di zafferano – spiega Ma- Roca e Mauro Uliassi... Una vera indigestione di creatività
ria Josè San Roman – sono necessari 150.000 fiori e po- e gusto, assaporando la conferma che nella maggior parte
chi uomini: quelli che nel mondo conoscono la minuzia e la dei casi dietro il piatto di uno chef c’è la storia di una vita, ci
tecnica richiesti dal processo di estrazione del pistillo». Da sono studi e anni di esperienza, tecniche di cucina vecchie
qui si intuisce quanto la presenza dell’uomo sia importante come il mondo affiancate a tecniche futuriste come la “sfe-
per la produzione di questa spezia e quanto la manodopera rificazione”, inventata dal genio di “El Bulli” Ferran Adrià. Un
incida sul costo: lo sostiene anche il “nostro” Niko Romito concetto di Juan Mary Arzak ha segnato la nostra giornata
nel suo intervento nell’auditorium, spiegando quanto sacri- milanese: non perdere mai la capacità di stupirsi, ragiona-
ficio le persone “semplici” mettano nel raccolto che avvie- re sempre come un bambino e non mettersi mai contro le
ne ogni mattina all’alba, alla sfioritura che avviene entro 24 idee di qualcuno, perchè l’idea è libertà. E poi, essere umi-
ore dal raccolto, ed all’essiccazione sulla brace con legni di li perché chiunque può insegnarci qualcosa. Queste frasi,
mandorlo. Eppure, come sta accadendo in tutto il pianeta, ascoltate in cuffia in traduzione simultanea e pronunciate
pare che anche lo zafferano abbia subito una propria crisi: dal papà della cucina d’avanguardia, rimbombano ancora
la produzione del 2008 è infatti scarsissima. Parliamo di 30 nelle nostre teste e ci danno forza e speranza perché, come
tonnellate prodotte a fronte delle 190 del 2007, con un con- dice Arzak, «i giovani hanno sempre ragione».
Niko Romito Mauro Uliassi
Juan Mary e
Elena Arzak Ferran Adrià Carlo Cracco
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16. C COME NATURALE
di Andrea Santilli e Simona Piattella - www.filidipaglia.it
IL MIGLIO DELLE MERAVIGLIE
Alla scoperta di un cereale molto speciale
Il miglio è un cereale piccolo e rotondo, di colore giallo. che sostanze vitaminiche dei gruppi A e B. Per il suo alto
Botanicamente appartiene ad una specie cosmopolita contenuto di acido salicilico è considerato un vero e proprio
coltivata fin dalla preistoria, la cui origine è alquanto incerta. ricostituente e un prodotto di bellezza: ha infatti un’azione
Largamente utilizzato per l’alimentazione umana all’epoca stimolante e nutriente sulla pelle, sui capelli, sulle unghie e
dei Romani, raggiunse la massima diffusione nel primo sullo smalto dei denti, curativa per lo stomaco, la milza e
Medioevo. Nel corso del 1500 il miglio veniva immagazzinato il pancreas, agendo positivamente sul livello di glicemia nel
anche per periodi molto lunghi - sino a vent’anni - data la sua sangue.
lunga conservabilità. Questo straordinario cereale che oggi ci Facile, rapido da cuocere e sorprendente nella resa
fa pensare immancabilmente al mangime per canarini, aveva (cucinando una tazza di chicchi si soddisfa l’appetito
un posto di rilievo nell’alimentazione delle generazioni che di sei persone) con il miglio si possono preparare ottimi
ci hanno preceduto, particolarmente nell’Italia settentrionale minestroni, deliziose creme vellutate, crocchette e sformati.
dove per secoli la polenta di miglio fu un tipico piatto del Ha un caratteristico sapore dolce e gradevole, che lo rende
Veneto, Lombardia e Trentino. La sua coltivazione andò particolarmente appetitoso e digeribile soprattutto quando
progressivamente riducendosi a partire dal 1600 in seguito è cucinato a puntino e abbinato alle verdure giuste. Ottimo
alla diffusione del mais proveniente dall’America. Ma se il anche per fare dolci e per la prima colazione, in commercio
mais ha vinto da un punto di vista della coltivazione, per via si trova dell’ottimo miglio coltivato in Italia con metodo
della sua produttività, il miglio non ha rivali dal punto di vista naturale. In generale per tutti i cereali è importante che siano
nutrizionale essendo tra gli alimenti più ricchi di sostanze chiaramente indicati sull’etichetta della confezione il luogo,
minerali, tra le quali calcio, ferro, fosforo e silicio oltre la provenienza del seme e il metodo di coltivazione.
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17. POLENTA DI MIGLIO CAROTA E BARDANA
(in pentola a pressione)
1T di miglio - 4T d’acqua - 1pz di sale integrale 3 carote grandi, 1T di bardana secca, 2C di olio di girasole
Sciacquiamo il miglio in un colino abbastanza capiente o diretta- 2 pz di sale integrale
mente nella pentola a pressione. Una volta ben scolato aggiungiamo
le 4 tazze d’acqua e il pizzico di sale. Poniamo la pentola su fuoco Poniamo la bardana in acqua per farla ammorbidire e poi lavia-
medio alto e serriamo il coperchio. Quando salirà la pressione la mo delicatamente le carote con una spazzola per verdure. Come
valvola inizierà a fischiare e allora abbasseremo la fiamma al mi- in molte radici commestibili, anche nella carote la maggior parte
nimo tanto da far da mantenere il sibilo della pentola costante. Da delle sostanze minerali e vitaminiche si trovano nella sottile pelli-
questo momento la cottura è iniziata e durerà 20 minuti. Una volta cola esteriore. Tagliamole a fiammifero e “saltiamo” le due radici
spenta la fiamma si aspetta che la pressione scenda da sola e solo insieme in padella con olio e sale, a fiamma media, per 5 - 10 mi-
allora apriremo il coperchio. nuti. A questo punto poniamo un dito d’acqua sul fondo della pen-
La consistenza dovrebbe essere densamente cremosa e l’ideale è tola (senza versarla direttamente sopra il cibo) e lasciamo cuocere
stendere subito il miglio su un piano di legno e dargli la forma de- 20 minuti a fiamma bassa controllando che l’acqua non si asciughi
siderata con una spatola di legno bagnata. Dopo qualche minuto il troppo velocemente.
cereale si raffredda e si compatta. La bardana è una radice che cresce spontanea nelle nostre cam-
Anche semplicemente ri-saltata in padella con l’olio e qualche goc- pagne e possiede innumerevoli virtù nutrizionali. In commercio si
cia di shoyu (salsa di soya) è eccezionale. In ogni modo, su questa trova anche confezionata dopo essere stata essiccata al sole e già
ricetta base è consigliato associare esclusivamente cibi vegetali tagliata a forma di fiammifero.
come i legumi, il seitan o le sole verdure ben cucinate. Come i legumi, il seitan o le sole verdure vanno ben cucinate.
SEITAN IN SALSA VERDE ERBA DI CAMPO BOLLITA
1 busta di ‘cacigni’ (Tarassaco o Dente di leone)
350 gr di seitan al naturale - 2C di olio di girasole - 1 porro con raccolti nel campo
tutto il verde - 2pz di sale integrale - 1C di shoyu - 1T di piselli già
cotti. Questa erba nasce spontanea, si trova dappertutto ed è considerata
un pianta dalle mille virtù medicamentose. Ben pulita e risciacqua-
Apriamo con un coltello il porro nella sua lunghezza e sciacquia- ta varie volte, si fa bollire qualche minuto in acqua con un pizzico
molo bene sotto l’acqua. Una volta tagliato a rondelle lo saltiamo di sale facendo attenzione di farla rimanere verde brillante per con-
5 minuti in padella a fuoco medio con l’olio di girasole e il sale. servarne le più preziose sostanze. Condita con olio d’oliva, ume-su
Aggiungiamo il seitan tagliato a piccoli pezzi e insaporiamo con lo e agro di riso diventa un ricco contorno che aiuta a digerire questo
shoyu mescolando delicatamente e aumentando la fiamma. Dopo menù sostanzioso.
qualche minuto si può aggiungere una tazza d’acqua dal bordo della
pentola e, senza toccare più il cibo, coprire e aspettare che riparta
la cottura prima di abbassare al minimo il fuoco. In 20 minuti gli
ingredienti saranno cotti e ben saporiti.
Per rendere ancora più gustosa la ricetta sono stati aggiunti i pi-
Legenda: T= tazza da 250ml; C= cucchiaio da tavola;
selli (all’origine secchi) ben cucinati e leggermente schiacciati con
Pz= pizzico con indice e pollice; c= cucchiaino
una forchetta, in modo da formare una cremosa salsa che rende il
tutto più omogeneo e completo di proteine.
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18. SEMI DI GIRASOLE
E MALTO DI RISO
100 gr di semi di girasole, 100 gr di malto di riso
1 pz di shiso in polvere
Per i semi di girasole, come per tutti i semi oleaginosi, è necessaria
una tostatura in padella per aumentarne la fragranza, il sapore e
per renderli più digeribili. Procediamo così: poniamo la casseruola
sopra un fuoco medio alto e intanto sciacquiamo i semi aiutandoci
con un colino capiente. Scoliamo bene i semi e mettiamoli nella
pentola ormai calda muovendoli continuamente con un cucchiaio
di legno. Una volta evaporata l’acqua del risciacquo abbassiamo
la fiamma e arriviamo a farli dorare continuando a mescolare, ma
senza bruciarli.
Quando i semi sprigioneranno un buon odore di tostatura, trasfe-
riamoli ancora caldi in un recipiente di ceramica e uniamoli con il
malto e lo shiso.
Questo è un ottimo dolce al cucchiaio dalla densa consistenza e
dal sapore gustoso che si serve in piccole porzioni in un piattino
piccolo.
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19. C COME TRADIZIONE di Anita Righetti
AD OGNI PRODOTTO LA SUA STAGIONE
Frutta e verdura: quando trovarle?
La correttezza nell’uso dei prodotti giova alla loro qualità. carne per la cottura o pulire certi pesci, che ove non ci fosse
Per correttezza nell’uso dei prodotti si intende che questi particolare maestria vanno affidati a chi sa fare. È superfluo
devono essere rigorosamente di stagione, al meglio della dire che i prodotti devono essere puliti; mai lasciarli a bagno,
loro maturazione sul campo prima di arrivare sul mercato e perché molte vitamine e minerali sono idrosolubili: perdendo
… freschi freschi freschi! loro si perdono gusto e nutrimento. Di certo bisogna anche
Come scriveva Pellegrino Artusi due secoli fa, la prima regola dire che un prodotto non va del tutto spogliato perché perde
per l’ottimo piatto sono gli ottimi ingredienti. la sua sapidità: una per tutte, il grasso nella carne.
Partendo da queste semplici regole che dovrebbero E queste sono solo alcune dimostrazioni di come la parola
appartenere al buon senso di ciascuno, passiamo a correttezza non sia affatto eccessiva, anzi!
considerare come si lavora un prodotto.
Prima di tutto bisogna pulirlo. Verdura, frutta, carne e pesce Frutta e verdura
hanno la condizione ottimale per andare in pentola solo se
privati di tutto ciò che va tolto, altrimenti il prodotto portato in La correttezza presenta una indubbia impagabile virtù: il
tavola è sgradevole: i filamenti nella verdura, le logge dei semi gusto.
nella frutta, le branchie o altro nei pesci, i nervetti o le pellicole L’estate regala ai suoi prodotti il gusto del sole, ma anche
nella carne. È chiaro che ci sono operazioni che si possono il freddo regala il suo gusto, che consiste nella tenera
fare in proprio mentre altre, come parare, cioè preparare la croccantezza dei finocchi, nella dolcezza delle cime di rape,
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20. nella sapidità del cavolo cappuccio o del cavolfiore che
le gelate notturne rinforza.
La correttezza intesa come rispetto delle stagioni permette
ad ogni prodotto di raggiungere naturalmente il proprio
tempo di maturazione sviluppando tutta la fragranza ed i
sapori che la contraddistinguono. È chiaro che parliamo
dei prodotti coltivati in piena terra, che rispondono quindi
alle condizioni meteorologiche esistenti. Di stagione si
coltivano anche nelle serre, dove però il condizionamento
esula da quello che stiamo sostenendo a proposito di un
prodotto integro dal punto di vista biologico.
La tradizione in cucina ha costruito i piatti in base alla
produzione stagionale nei campi, esaltandone al meglio
ogni caratteristica.
Ogni frutta o verdura ha poi le diverse varietà, come per
esempio a maggio le fragole primizie sono di varietà
diversa da quelle di piena stagione, dette tardizie o tardive.
La stessa pianta primizia può continuare a produrre frutti
anche a stagione inoltrata, ma la sua piena fragranza la
sviluppa solo all’inizio della stagione. A giugno ci sono
ciliegie, fragole succose ed elastiche, perucce chiamate
di San Giovanni perché sono buone per pochi giorni, a
cavallo del 24 giugno. A luglio fragole, pesche, pesche
noci, pere coscia, albicocche, uva cardinale, susine e
nespole esprimono il meglio di ogni varietà.
Ad agosto pesche, pesche bianche, pere coscia e uva
perla sono dolcissime.
A settembre/ottobre maturano tutte le varietà di uva,
mele, pere william bianche e rosse, le pere decana, le
pere abate e melograni, a novembre i mandarini, le
primizie e i corbezzoli.
Da dicembre a febbraio arance, limoni e mandarini tardizi
sono ottimi; via libera anche ad ananas e banane: la frutta
tropicale in genere va consumata nel nostro inverno perché filamentosi; il cavolfiore e le cime di rapa, piccole e tenere – il sott’olio; sono da raccontare se cotti a crudo direttamente
corrisponde alla sua estate, altrimenti è eccessivamente non legnose –, col caldo perdono sapore ma col freddo sono in padella, versando un po’ di acqua calda di tanto in tanto,
acerba, oltre che conservata in frigorifero. molto saporite e se ha piovuto possono essere anche grandi. e usati per condire la pasta. Quelli di giardino sono gommosi
Il cavolo cappuccio, il sedano, l’indivia, il sedano rapa, la e insipidi, da cucina internazionale, e comunque maturano
Le verdure cicoria, il porro, il radicchio in tutte le sue varietà e gli spinaci entrambi durante circa 20 giorni tra la fine di aprile e la metà
col grande freddo diventano teneri e saporiti. di maggio.
Non si può pensare ad un prodotto che non subisca tutti Che dire, poi, della cicoria di campo, chiamata misticanza Ci sono poi le primizie: i piselli, le fave, l’insalata gentilina,
gli agenti presenti nell’atmosfera: ecco perché il prodotto come anche l’insalata per il numero diverso e variabile il soncino, la barba di frate, che qualcuno mette anche in
del campo, se è vero che rischia di essere “bruciato” dal di erbe che possono comporla? Ci vorrebbe una poesia barattolo sotto aceto.
gelo se la temperatura va sotto zero, è anche vero che speciale dedicata a tutte le sue varietà di erbe che forse mai A giugno sono nel pieno della maturazione i piselli, le fave, i
la brina mattutina gli regala la giusta tenerezza. Ecco nessuno riuscirà a sapere a memoria ma che solo l’aria, il pomodori ma in veste di primizie.
quindi che d’inverno, da novembre fino a febbraio/marzo vento, il tepore del mattino dopo il gelo della notte sanno A luglio e agosto è tutta una scoperta l’esplosione di
le insalate canasta, mortaretta e lattuga sono tenere e rendere così fragrante. pomodori, peperoni, patate, melanzane, insalata gentilina,
croccanti al palato, i finocchi che col caldo sono stopposi, A maggio arrivano gli asparagi. Quelli sottili sono di bosco, basilico, sedano, cipolla, aglio... Non arrendetevi, la caccia
col freddo sono succosi e croccanti senza essere amari e legnosi, e per questo sono perfetti per la frittata e per al tesoro è aperta!
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21. C COME SIGEP
di Daniele Di Vittorio - Foto: Creo Edizioni
L’ABRUZZO TRA INNOVAZIONE
E TRADIZIONE
Erano quindici le aziende “nostrane” a Rimini.
Si è svolta a Rimini dal 17 al 21 gennaio la trentesima edizione design professionale ha concepito un nuovo marchio, “From
del Sigep, Salone Internazionale di Gelateria, Pasticceria e Italy”, che si propone di fare cucina italiana con prodotti tipici
Panificazione Artigianali che ha ospitato circa 750 aziende ed ma nel modello fast food con particolari metodi di cottura
ha occupato tutti e 16 i padiglioni del complesso Rimini Fiera grazie all’attrezzatura che loro stessi hanno ideato. Si tratta
per un totale di circa 90.000 mq. All’interno della fiera erano un franchising che ha il suo primo locale a Montesilvano
presenti diverse sezioni espositive: gelateria, pasticceria, e che cercherà di far breccia all’estero: il prossimo
cioccolato, decorazioni, panificazione, arredamento e pizza. appuntamento dell’azienda è infatti la fiera di GulFood
L’Abruzzo è stato presente con 15 aziende: in particolare di Dubai. Di innovazione si può parlare anche del nuovo
3 della provincia dell’Aquila, 4 della provincia di Chieti, 3 bancone sospeso ideato dalla Diedi Group, un’azienda
della provincia di Pescara e 5 della provincia di Teramo. Le abruzzese specializzata in arredamento e design di nuovi
aziende abruzzesi si sono distinte per due caratteristiche punti vendita e che fa di idee, innovazione, ingegno, estro ed
molto importanti: tradizione e innovazione, presentando così etica valori fondamentali per il proprio operato. Passando al
il nostro territorio come una fucina di idee e allo stesso però settore alimentare è stata molto apprezzata il nuovo Biscono:
assolutamente legato alle sue radici. È soprattutto il caso una coppia di coni che si incastrano perfettamente tra loro
dell’azienda Braden, che oltre ad occuparsi di arredamenti e ma che possono essere usati singolarmente per 2 singoli
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22. coni gelati: con questa novità un gelataio può permettersi di che portano avanti la tradizione: prima tra tutte la Dolciaria
comprare tutti i coni uguali ma offrire diversi prezzi usando Cerasani, produttrice di dolci tipici abruzzesi fin dal 1952,
2 coni contemporaneamente. Anche Caffè Mokambo ha poi Palazzone e Casimirri Dolci Magie, che hanno contribuito
approfittato della fiera per presentare un nuovo prodotto bar, a portare avanti il già buon nome dei confetti abruzzesi.
una mousse derivata dal mascarpone che va ad aumentare il Un’altra facciata della tradizione si trovava presso lo stand
già ricco portafoglio di prodotti in suo possesso. Saquella, sempre molto elegante e forte della sua pluriennale
Cambiando prodotto incontriamo un’altra novità dalla William esperienza nel mondo del caffè.
Di Carlo: più che nei confetti, sempre buonissimi, notiamo Nel mondo dell’arredamento più tecnico e professionale
come l’azienda si sia fornita di un nuovo packaging. Se erano presenti anche aziende non molto note al grande
eravate alla ricerca di idee particolari per il confezionamento pubblico ma importanti nel settore come Inox Pack Spa e
di prodotti di pasticcerie, torrefazione e enoteche, lo stand Steel Master, entrambe con sede in provincia di Teramo ed
che non avreste assolutamente dovuto perdere era quello entrambe professioniste nel trovare soluzioni di arredamento
di Leone Gabriele, che presentava le ultime decorazioni del in acciaio inox. Sempre di arredamento e design si occupa la
settore. Faber che è l’unica a produrre sedie e tavoli in tutto il centro
Di contorno a tutte queste novità ci sono altre realtà nostrane Italia, e vanto di tutta la regione.
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23. C COME VI CONSIGLIAMO messaggio promozionale
MASCARPINO, MON AMOUR
La novità 2009 di Mokambo
È il nuovo drink che impazzerà quest’estate: i granito- sto d’Europa e arrivare fino alla Russia, agli Stati Uniti, alla
ri Mokambo del vostro bar preferito dispenseranno litri Corea e al Sud Africa». Il perfezionismo del caffè prose-
di dolcezza. «Abbiamo deciso di affiancare alla già esi- gue fino alla tazzina, tanto che la Mokambo ha progettato
stente Cremyta, a base di caffé e ginseng, una nuova e realizzato LaFaimac, una macchina professionale che
mousse derivata dal mascarpone – spiega Antonio Cor- diventa la migliore amica del cliente. «Sentiamo una re-
vini, referente del club “Maestri dell’Espresso” – Si chia- sponsabilità nel divulgare una cultura più consapevole del
ma Mascarpino e diventerà il nuovo palliativo al caldo bere miscelato – aggiungono Pierpaolo e Alessia Di Nisio,
estivo, assolutamente ghiotto e assolutamente fresco». rispettivamente assistente legale e responsabile servizio
Il Mascarpino ha debuttato su scala nazionale al Sigep clienti – per questo promuoviamo corsi di formazione per
di Rimini all’inizio di febbraio e dal 14 al 18 marzo verrà gli addetti ai lavori e per il quinto anno consecutivo ab-
CLASSIC SEMPRESÙ ENERGETIC presentato in Abruzzo al Saral, la fiera dell’alimentazio- biamo scelto di sostenere il Mokambo Trophy Speciality
ne e della ristorazione, che si svolgerà al PalaUniverso Coffee, concorso drink coffee diretto da Massimo Urru e
di Silvi Marina: da non perdere l’occasione di degustarlo organizzato dal club “Maestri dell’Espresso” e dall’Acca-
presso lo stand di Mokambo e di scoprire, ogni pome- demia del BuonGusto con il patrocinio del Saral». L’ottava
riggio dalle 15,30 alle 16,30, i gustosissimi drink a base edizione del Trofeo, rigorosamente ad iscrizione gratuita,
di Cremyta e Mascarpino. «Intendiamo diffondere la cul- vedrà protagonista una nuova categoria di partecipanti:
tura del buon bere – affermano Davide e Nicola Di Nisio, oltre a quella junior, dedicata agli studenti delle scuole al-
Delfini dell’azienda – Non a caso seguiamo con estrema berghiere (quest’anno hanno confermato la loro adesione
professionalità l’intero processo di lavorazione del caffè, le scuole di Pescara, di L’Aquila, di Villa Santa Maria, di
dietro istruzione dei nostri padri Camillo ed Enzo Di Ni- Roccaraso e Termoli) e a quella riservata ai caffè speciali
sio, fondatori dell’azienda». «La Mokambo offre una linea dei baristi, verrà lanciata una sfida a suon di Mascarpi-
completa di prodotti studiati per mettere a disposizione di no Mokambo. Sempre in tema di divulgazione, nel 2009
tutti il gusto e l’aroma – spiegano Donato De Luca ed En- un’altra novità porta l’azienda a dialogare con il territorio:
rico Onorato, anime dell’azienda – Tramite bar, supermer- il primo Cocktail Show Coffee, che durante l’intero anno
Pan di spagna, savoiardo o biscottino all’uovo Zabaione freddo, Cremyta Mokambo Cioccolato fondente liquido cati, negozi specializzati, dopo venti anni di lavoro mirato scolastico accompagna i giovanissimi degli istituti alber-
caffè, polvere di cacao fondente liquore allo zabaione Cremyta Mokambo, caffè ristretto siamo finalmente presenti in tutto il mondo: in Francia, in ghieri di Roccaraso, Termoli e l’Aquila nell’arte del servire
Mascarpino Mokambo polvere di cacao Mascarpino Mokambo, polvere di cacao. polvere di cacao, Mascarpino Germania, in Inghilterra, in Grecia, per proseguire nel re- il caffé.
fondente. Mokambo, cialda.
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24. C COME SARAL FOOD foto: Alessio Pisciella
TRA I PROFUMI DELLA PRIMAVERA
Vi aspettiamo a Silvi Marina
Il Saral Food diventa maggiorenne e dal 14 al 18 marzo fe-
steggia la sua diciottesima edizione. L’appuntamento è alla
Fiera Adriatica PalaUniverso dalle 9,30 alle 19,30 di ognuno
dei cinque giorni, fatta eccezione per mercoledì 18, in cui gli
stand chiuderanno alle 15.
La fiera di alimentazione, ristorazione, gelateria, pasticceria,
panetteria, birre, vini e distillati è l’unica del settore a svolger-
si in Abruzzo durante la stagione invernale e si aspetta anche
quest’anno i 30mila visitatori che l’hanno affollata nelle ulti-
me edizioni tra turisti, semplici curiosi e operatori del setto-
re: e a proposito, o voi fortunati lettori di C come magazine,
presentando questa copia alla biglietteria potrete entrare al
prezzo simbolico di un euro. «Sono sempre più numerose le
aziende che trovano nel Saral un valida opportunità di cre-
scita – commenta Giancarlo Cianflone di Fiere Service – Qui
si incontrano dettaglianti, grossisti e produttori provenienti
anche da fuori regione». Alcuni esempi sono la Angelo Po
Cucine, la Natural Catering, la Zanussi, Caffé Antonelli Silio,
Depuracqua, ma anche aziende nate in Abruzzo come Caffé
Mokambo, Faber Sedie, Piccoli Big Store, Gelateria Magrini
e Cantine Miglianico: tutte pronte a servire l’eccellenza su
un piatto d’argento. E poi ci siamo anche noi! Cercateci tra i
profumi e i colori del Saral!
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25. C COME RICETTE
I CUOCHI DI PESCARA A CONVEGNO
Relatori d’onore alla festa del tesseramento
Un pomeriggio alla riscoperta dei legumi, delle loro proprietà,
del perché fanno bene e del come cucinarli. I relatori invitati
alla festa del tesseramento 2009 dell’associazione Cuochi
della provincia di Pescara lo scorso 19 gennaio hanno com-
piuto un importante percorso medico-scientifico su pregiu-
dizi e proprietà nutrizionali che ruotano intorno a questi irri-
nunciabili artefici del nostro benessere. «Per prevenire i gas
intestinali, che è il motivo principale per cui li si evita – ha
spiegato il medico Nicola Salvatorelli – è sufficiente passa-
re i legumi, in modo che le fibre divengano innocue: questo
alimento è troppo importante per essere estromesso dalla
nostra quotidianità». «Le lenticchie sono una preziosa fonte
di ferro – ha aggiunto la nutrizionista Anna Roma – mentre
la soia ha una funzione antitumorale, ed insieme al té verde
e alla curcuma, un derivato dal curry, è tra i più forti antios-
sidanti che la natura ci offre». «Il 30% dei tumori è dovuto a
cattivi abitudini alimentari – ha concluso Nicola Salvatorelli
– Occorre sfatare il mito che i legumi non possono reggere
il confronto con la carne. Se uniti ai cereali (orzo, farro, riso)
costituiscono un alimento completo, dal valore biologico pa-
ragonabile alle proteine animali, e in più non hanno gli acidi
grassi saturi». Dopo il corso di aggiornamento, Niko Romi-
to, il bi-stellato Michelin di Rivisondoli, ha raccontato la sua ricevuto l’onorificenza “Collegium Cocorum” dalla Federa-
“espressione croccante di lingua” e ha cucinato in presa di- zione Italiana Cuochi per gli oltre 25 anni di servizio, e cioè
retta il baccalà affumicato con ceci e pomodori e il tortello di Mario Rabottini, Nino Colanzi, Luciano Mincarelli, Fernando
lenticchie con castagne e anguilla affumicata. Durante la cena Chiappini, Marco Diodato e Domenico Ventura, mentre Vin-
di saluti il presidente Lorenzo Pace e Nicolò Di Garbo, anime cenzo Scerpa ha ricevuto un ringraziamento pubblico per il
dell’associazione, hanno consegnato un riconoscimento alla suo impegno nella vita associativa. Alla festa, che si è svolta
carriera ad un emozionato Leo Giacomucci, in pensione dal il 19 gennaio presso l’Hotel Villa Maria di Francavilla, erano
2006, presidente onorario e fondatore dell’associazione nel presenti anche il presidente dell’Unione Regionale Cuochi
1988. Nel corso della serata sono stati anche presentati i Antonio De Sanctis e i presidenti delle singole associazioni
sei cuochi che dietro segnalazione dell’associazione hanno provinciali.
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26. TAGLIOLINI DI AGNELLO CON COSCIA DI CONIGLIO FARCITA SU e aggiungere il fondo di cottura del coniglio.
FINOCCHIO E COLUIS DI MENTA VELLUTATA DI MELE COTOGNE Tortino di rape al pecorino: cuocere le rape al forno microonde per qualche mi-
AROMATIZZATA ALLO ZAFFERANO E nuto e tagliarle grossolanamente; lasciar raffreddare e incorporare gli albumi
di Lorenzo Pace, presidente ass.ne cuochi Pescara SFORMATO DI RAPE AL PECORINO d’uova montati a neve, tagliare a lamelle il pecorino. Imburrare gli stampi e
Ingredienti per 4 persone: 250 g di cosciotto d’agnello disoss., 10 g di sale di Sergio Savaglia, presidente ass.ne cuochi L’Aquila comporre lo sformato a strati. Infornare a 180° per 15 min.
fino, 5 g di zucchero semolato, 2 g d’aglio rosso di Sulmona, 1 foglia di Mettere al centro dei piatti la salsa; sopra sistemarvi la coscia tagliata e ai lati
alloro, 1 g di rosmarino, 200 g di finocchio, 30 g d’olio ex. d’oliva dop Ingredienti per 4 persone: 4 cosce di coniglio, 150 g. di mele cotogne gia mettere il tortino di rape.
aprutino pescarese. Per il coluis di menta e mosto cotto: 10 g di menta, 20 g pulite, 150 g. di canestrato di Castel del Monte a scaglie, 50 g. di guanciale
di mosto cotto, 30 g d’olio ex. d’oliva dop aprutino pescarese. Per la farina a fette, 40 g di zucchero, 25 g di burro, 0,5 g di zafferano di Navelli, 50 g di
di “purtehalle” (arance): 2 “purtehalle” della costa dei trabocchi. Per la olio di semi di girasole, sale, pepe, 15 g di farina “00”, 1 dl di Trebbiano
guarnizione: 4 ciuffi di barba di finocchio. D’Abruzzo D.O.C., spago da cucina, 280 g di cime di rape pulite, 50 g di
sedano, 50 g di carote, 50 g di cipolle, 1 limone, 2 albumi d’uova.
Per la farina; sbucciare le arance con un pelapatate, seccare le bucce in for-
no a 60° per 5 ore e frullarle. Per il coluis; sbollentare le foglie di menta, Disossare le cosce privandole dell’osso all’altezza del ginocchio; salare e
raffreddarle in acqua e ghiaccio, scolarle e frullarle con il mosto cotto e pepare; farcire con il guanciale, il pecorino e le cime di rape. Ricomporre il
l’olio. Per i tagliolini; cospargere il cosciotto con la miscela di zucchero, cosciotto fissandolo con lo spago. Infarinare e rosolare per circa 2 minuti da
sale, aglio, rosmarino e alloro, confezionare in sottovuoto e lasciar marinare ambo di lati utilizzando un parte di olio; disporre su di una teglia da forno
alla temperatura di 4° per 24 ore. Togliere l’agnello dal sottovuoto, tagliare con la mirepoix di verdure, le ossa precedentemente ricavate e con il restan-
all’affettatrice dello spessore di 2 mm, ricavare delle striscioline (tagliolini), te olio. Far cuocere in forno preriscaldato a 180° per 20 minuti. Bagnare con
condire con 20 g d’olio e modellarlo in 4 cerchi d’acciaio del diametro di 5 il vino e lasciar evaporare, poi cuocere per altri 2 minuti, togliere le cosce,
cm. Mondare il finocchio, tagliarlo all’affettatrice dello spessore di 2 mm sgrassare e addensare con la farina. Filtrare con lo chinois. Tagliare le cosce,
e condirlo con l’olio. Tracciare ai lati dei piatti una striscia trasversale con adagiarle sul piatto di portata.
il coluis e un’altra che la incroci con la farina di arance. Sistemare al lato i Per la salsa: in un pentolino d’acciaio versare 1dl d’acqua, lo zucchero e
cespi di finocchi, sopra mettere i tagliolini di agnello e guarnirli con la barba le mele precedentemente tagliate a cubetti e lasciar cuocere per 25 minuti.
di finocchio. Frullare fino ad ottenere una salsa omogenea, aromatizzare con lo zafferano
CRESPELLE CON RICOTTA TRANCIO AL VINO COTTO,
E ASPARAGI SELVATICI CREMA DI RICOTTA ALLO ZABAIONE
di Domenico Di Nucci, presidente ass.ne cuochi Valle del Sangro di Lorenzo Ferretti, presidente ass.ne cuochi Teramo
Ingredienti per 4 persone: 3 uova, 200 g di farina tipo 00, 1 l di latte, 100 g
di burro, 500 g di ricotta fresca, 500 g di asparagi, 200 g di ricotta secca, Ingredienti (per 6 persone): per il pan di spagna al cioccolato: 180 g di
200 g di pomodoro, 100 g di mozzarella appassita. zucchero, 50 g di cacao, 170 g di albume d’uovo, 170 g di tuorlo d’uovo.
Per lo zabaione al vino cotto: 250 ml di mosto cotto, 120 g di tuorlo d’uovo,
Per le crespelle: rompere 2 uova in un recipiente, strapazzarle con una frusta 50 g di zucchero. Crema di ricotta al mosto cotto: ricotta di pecora 200 g ,
da cucina, aggiungere 100 g di farina, un bicchiere di latte e mescolare bene. panna 200 g , zabaione 150 g , crema pasticcera 150 g.
Prendere una padellina antiaderente, scaldarla molto bene ungendola con
del burro e versare un po’ per volta con un mestolino l’impasto appena fatto, Montare albume e zucchero, incorporare i tuorli dopo averli sbattuti ed il
ottenendo così delle frittatine. cacao setacciato; stendere su carta forno allo spessore di 1 cm e cuocere in
Prendere la ricotta, la mozzarella, gli asparagi bolliti, un uovo e della ricotta forno per 8 min a 220°.
secca grattugiata e riempire i fazzoletti piegandoli e posizionandoli in un te- Portare a ebollizione il mosto, versarlo sulle uova e lo zucchero, miscelan-
do bene e finire di cuocere emulsionando. Montare in planetaria la crema
glia da forno unta con del burro. Per la salsa: far bollire il restante latte in un
pasticcera con la ricotta, lo zabaione ed incorporare la panna semimontata.
tegame, sciogliere il burro e la farina in un altro, poi versarvi il latte un po’
Confezionare il tronchetto inumidendo il pan di spagna con uno sciroppo di
per volta fino ad ottenere una salsa molto cremosa. Aggiungere della passata acqua, zucchero e vino cotto; stendere uno strato di crema, arrotolare e far
di pomodoro cotta ottenendo così una salsa rosa pronta per essere versata riposare in frigorifero. Mettere lo zabaione al centro dei piatti, sistemarvi
sulle crespelle già posizionate precedentemente in una teglia. sopra 3 tranci di tronchetto, decorare con una griglia di pasta bignè e spol-
Infine aggiungere una spolvera della restante ricotta secca grattugiata e cuo- verare con zucchero a velo.
cere in forno a 180° per 10 minuti.
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27. C COME BORGO
di Cristina Mosca - Foto: Alessio Pisciella
LAURETUM VINUM ET OLEUM
Tre giorni di degustazioni nel centro storico
Che ne dite di un Trebbiano d’Abruzzo servito insieme trale IGP e di formaggi locali di aziende associate. Hanno
ad una zuppa di farro nella preziosa cornice del Museo aderito produttori provenienti per lo più dalla provincia di
dell’olio, o di un possente Montepulciano d’Abruzzo propo- Pescara, come le aziende agricole Di Giacomo (Pianella),
sto insieme a trippa aprutina davanti ai 569 capolavori del La Chiave dei Campi (Pescara), Forcella (Città S.Angelo),
Museo “Acerbo” delle Ceramiche di Castelli? Sotto que- Contesa di Rocco Pasetti & C. (Collecorvino), Rabasco Vini
sto spirito nasce la sinergia vincente indovinata a Loreto (Pianella), Ciccio Zaccagnini (Bolognano) e da Loreto Apru-
Aprutino (Pe) dall’A.l.o.e. (Associazione loretese operato- tino Le Magnolie di Mario Tortella, Torre dei Beati, Orsini
ri economici) e sostenuta dagli assessorato comunali alla Delia, Pierluigi Pace, Valentini; le cantine Galasso, Marche-
cultura, al turismo e all’agricoltura per la tre giorni di “Lau- si de’ Cordano, Talamonti, Tenuta Torre Raone e l’oleificio
retum Vinum et Oleum”, patrocinata dalla Provincia di Pe- Di Simone. Da fuori provincia hanno partecipato l’azienda
scara e dalla Regione: una manifestazione all’insegna della agricola Masciarelli di San Martino sulla Marrucina (Ch) e
tipicità, in cui non solo è stato proposto l’accoppiamento di il Frantoio Montecchia di Morro D’Oro e l’azienda agricola
un’azienda agricola ad una cantina vitivinicola, ma è stato Persiani di Atri (Te).
anche pensato un ulteriore abbinamento con l’olio giusto Altri piatti offerti da Adriano Trasoletti con il patrocinio di
e un edificio storico. «Tutta Loreto si è mossa per la buona Slow Food sono stati lo stracotto di pecora speziato, gli
riuscita dell’evento, che quest’anno ha vissuto la sua prima spaghetti di baccalà, il baccalà con peperone dolce, il ciff e
vera edizione a causa di una bufera di neve l’anno scorso ciaff di maiale, la cipollata, la zucca con i fagioli e la grigliata
– ha spiegato l’assessore alla cultura e al turismo Sandro di vitellone bianco. «Abbiamo staccato circa 300 biglietti –
Di Minco – La carta vincente è legare la promozione dei ha riferito il presidente di A.l.o.e. Fabio Giovannetti – e cal-
prodotti a quella del territorio». colato oltre 800 visitatori. Per questa stagione è un ottimo
Con un simbolico biglietto di ingresso di 10 euro, infatti, risultato».
chi ha raggiunto Loreto tra il 6 e l’8 dicembre ha avuto Dedicata anche quest’anno ad Edoardo Valentini, scom-
l’opportunità di camminare per il centro storico in location parso nel 2006, questa edizione ha ricordato tre picco-
suggestive, degustare sotto la guida del sommelier Tatiana li grandi produttori abruzzesi venuti a mancare durante il
Spinelli dieci vini abbinati a dieci piatti preparati da Adriano 2008: Gianni Masciarelli, alla presenza della vedova Marina
Trasoletti, oggi titolare del ristorante “Convivio Girasole”, e Cvetic; Nicola Santoleri, con gli interventi del fratello Giaco-
accompagnati da differenti tipi di olii extravergine di oliva mo e del figlio Giovanni; ed Alberico D’Intino, per due volte
(fruttato, monovarietale, biologico). Oltre ai già citati Mu- vincitore assoluto del concorso “Ercole Olivario” di Spoleto
seo dell’Olio e Museo delle Ceramiche, erano nell’itinerario nella categoria “Fruttato leggero”.
anche l’Antiquarium, il teatro comunale, il chiostro di San “Lauretum Vinum et Oleum” ha inoltre fatto perno intorno a
Francesco, il palazzo storico e l’oleoteca regionale; tra le due convegni: la tavola rotonda di apertura “Cambiamenti
vie del borgo non è mancato l’intervento dell’Associazio- climatici ed effetti sulla viticoltura e olivicoltura in Abruzzo”
ne regionale allevatori con una degustazione guidata di che si è tenuta venerdì 5 dicembre; e “l’Archeoclub a Lo-
vitellone bianco di razza marchigiana dell’Appennino Cen- reto Aprutino dal neolitico ad oggi” il pomeriggio di sabato
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