1. Indice
8 TUTTI A TAVOLA: LA STORIA
46 TUTTI A TAVOLA: LA CAnZOnE
49 ESERCIZI
54 LE CAnZOnI DELLO ZECChInO D’ORO
LA SEZIOnE PER GLI ADULTI
(capovolgi il libro)
2. A TAVOLA DALLA ZIA ROSAnnA
La zia Rosanna tutti i martedì, quando a scuola non c’è il
rientro, ci viene a prendere e ci porta a casa sua con la sua
macchina colore fucsia, che una uguale non ce n’è in tutta la
città. Lei ci vuole molto bene, non ha figli, ma è anche molto,
molto distratta. Di solito, quando arriviamo da lei, nel frigo
non c’è quasi nulla. Così si sente un urlo: «Che cosa vi do da
mangiare oggi, che qui non c’è niente?». Allora chiama uno
dei tanti posti con consegna a domicilio che lei conosce benis-
simo. Di solito sa alla perfezione il nome di chi sta dall’altra
parte del filo: probabilmente lei è una cliente affezionata
di tutti i take-away della città. A volte mangiamo cinese, a
volte giapponese, a volte pizza a go-go senza limiti (lei ci la-
scia ordinare anche quella col salame piccante o la salsiccia
e i porri, vietatissima dalla mamma). E ancora: con la zia
Rosanna è possibile pranzare anche a base di hamburger e
patatine, o bocconcini di pollo. Sorpresa delle sorprese: con
lei si possono anche bere bibite gassate senza limitazione.
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4. Di solito con la zia si apparecchia la tavola in tutta fretta:
tre tovagliette americane, tre bicchieroni di plastica, tova-
glioli di carta. Riesce sempre ad averne di incredibili: una
volta addirittura ha trovato quelli con i personaggi dei car-
toni preferiti da Caterina, però a me sembravano troppo da
femmina, così ho preteso che mi desse un tovagliolo tutto
bianco. A casa sua la televisione è sempre accesa, e noi pos-
siamo goderci in santa pace i cartoni del primo pomeriggio.
Il pranzo dalla zia Rosanna è un vero divertimento: si man-
gia cibo goloso, si beve quello che si vuole, si vede un sacco
di TV. Intanto lei parla al telefono con tutti i suoi amici e le
sue amiche, gira intorno al tavolo riempiendoci i piatti con
tutto il bendidio che le è stato recapitato da qualche ragaz-
zo col motorino del servizio a domicilio. Spesso la sento che
cinguetta con il suo fidanzato: «Ma quanto mi vuoi bene, ma
come mi pensi, ma quando mi vieni a trovare». Io e Cateri-
na quando la sentiamo fare la gatta al telefono ci facciamo
l’occhiolino e ridiamo sotto i baffi.
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6. noi due adoriamo i pranzi dalla zia Rosanna, per questo non
capiamo perché tutti i martedì sera, quando le raccontiamo
quello che abbiamo fatto e mangiato dalla nostra zia prefe-
rita, la mamma alza gli occhi al cielo e commenta: «non è
possibile, non riesco a crederci che anche stavolta è stata così
irresponsabile». Poi va di là, dice tutto a papà, gli chiede di
chiamare sua sorella e di fare qualcosa per evitare che lei
ci faccia diventare tutti ciccia e brufoli. Ma papà la lascia
parlare, e poi sorridendo le dice: «Sei la solita esagerata», le
dà un bacio sulla fronte e sempre sorridendo viene da noi e
commenta: «Per fortuna che c’è la zia Rosanna, altrimenti
come fareste a scoprire la cucina etnica?».
non so bene cosa sia la cucina etnica, ma se per etnica si
intendono tutte le prelibatezze che mangiamo dalla zia…
allora viva la cucina etnica!
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8. A TAVOLA DALLA nOnnA GInA
nonna Gina abita dall’altra parte della città. Tutti i giove-
dì e i venerdì, che pure sono giorni senza rientro a scuola,
lei ci aspetta a casa sua per il pranzo. Ci accompagna da
lei un amico di papà che viene a prendere suo figlio Luca.
Anche Luca frequenta la nostra scuola e abita vicino a lei.
nonna Gina dice che i pranzi con noi sono i due momenti
più belli della sua settimana. Di solito, al martedì, chiama
la mamma per concordare il menù. Ma ci fa sempre trovare
una sorpresa oltre ai cibi ultrasani che la mamma le dice di
metterci nel piatto. La sua tavola è sempre apparecchiata di
tutto punto: bicchieri di cristallo, piatti col bordo decorato,
tovaglioli di cotone ricamato. Sembra che a quel tavolo si
debba sedere il Presidente della Repubblica e invece tutta
quella cura è riservata a noi. Dalla nonna Gina c’è sem-
pre un profumo di buono e di antico. Ci sono foto di lei col
nonno un po’ dappertutto: noi il nonno non lo abbiamo mai
conosciuto, perché è morto prima che nascessimo. Spesso la
nonna parla di lui mentre pranziamo.
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10. La nonna Gina ha sempre l’espressione un po’ triste, ma
durante il pranzo del giovedì e del venerdì diventa alle-
gra. Quando abbiamo finito di mangiare, lei non vuole mai
sparecchiare: «ho tempo tutta la sera per risistemare ogni
cosa», ci dice. Così si siede con noi sul tappeto e ci fa fare
un sacco di cose belle: leggiamo libri, guardiamo le foto dei
suoi viaggi avventurosi (lei ha visitato tutti e cinque i con-
tinenti). È la nonna Gina che ci ha insegnato a giocare a
dama, scala quaranta e anche a Monopoli, che io adoro. Poi
ci aiuta a fare i compiti, e verso sera passa mamma a pren-
derci per portarci a casa. Se è giovedì, la nonna ci abbraccia
felice e con il sorriso sulle labbra ci dice: «Allora vi aspetto
domani!». Se, invece è venerdì, ci abbraccia lo stesso, ma con
l’espressione un po’ seria annuncia: «Mi raccomando fate i
bravi e… ci vediamo la prossima settimana». Qualche volta
mi sembra che, mentre noi saliamo in ascensore, a lei scenda
una lacrima mentre richiude la porta del suo appartamento.
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11. 1. Le tavole della storia
Qui sotto trovi tanti aggettivi che si riferiscono alle diverse tavole di
cui hai appena sentito la storia. Collega con una freccia il disegno
della famiglia di Stefano, della zia Rosanna, della nonna Gina e dei
nonni Dino ed Emma con gli aggettivi che meglio descrivono la loro
tavola. Puoi far partire più frecce dallo stesso aggettivo.
P.S.: alcuni aggettivi sono un po’ difficili, quindi cerca il loro significato
sul vocabolario, oppure fatti aiutare da un adulto.
Golosa
Sana
Senza regole
Divertente
Esercizi
Improvvisata
Ben apparecchiata
Emozionante
Conviviale
Varia
Tradizionale
Multietnica
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12. 2. A pranzo con...
Da chi vorresti essere invitato a pranzo tra i protagonisti della storia? Fai una
croce sul quadretto corrispondente e di fianco spiega il perché.
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13. 3. Indovina chi secondo te
tra i protagonisti della storia:
• Ci mette più tempo a preparare il pranzo?
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• È più attento a portare in tavola cibo di qualità?
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• Vive il momento della tavola come occasione di incontro con le persone a cui
vuole bene?
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• Permette di sperimentare nuovi gusti e nuovi sapori ai suoi ospiti?
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• È più efficiente e veloce nella preparazione del pranzo?
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• Si preoccupa di più che i bambini mangino cibi che fanno bene alla salute?
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• Prepara pietanze con materie prime naturali?
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14. 4. Cibi più o meno sani
Disegna in questo
riquadro un alimento
che fa bene alla salute.
Disegna in questo
riquadro un cibo che
è molto goloso ma non
tanto sano (perciò
bisogna mangiarne
con moderazione).
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15. Sei invitato
alla mia tavola!
Quando vieni a pranzo qui,
da me non manca mai
la voglia di ascoltare
ciò che da dirmi hai.
Un posto prenotato
ha sempre l’allegria
se vieni con gli amici,
Filastrocca
si mangia in compagnia.
Ciò che trovi nel piatto
è preparato con amore
ma conta più per me
assaggiare che sapore
ha il nostro essere amici
e il milione di risate
che risuonano a ogni pasto
col rumor delle posate.
Ogni amico è il benvenuto
qui a tavola con me,
aggiungo un piatto, vieni,
c’è un posto anche per te.
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